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Channel: VERSO LA STRATOSFERA
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Angelo Branduardi - 1983 - State buoni se potete (vinyl)

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TRACKLIST:

Lato A
01.  Vanità di vanità (voci del piccolo coro Akademia)
02. Tema di Leonetta (per orchestra)
03.  Danse des filles de joie 
04. State buoni se potete (voce di Angelo Branduardi e chitarra)
05. Canzone di Cadigia (voce di Iris Peynado)
06. Capitan Gesù (strumentale)
07. Tema di Leonetta (per violino baritono)

Lato B
01. State buoni se potete 
02. Canzone di Cadigia (strumentale)
03. Capitan Gesù (voci del piccolo coro Akademia)
04. Vanità di vanità (per organo e flauti)
05. Tema di Leonetta (per violino baritono e orchestra)
06. State buoni se potete (per armonium e flauto)
07. Vanità di vanità
08. Sarabanda

Bonus track
09. Vanità di vanità (dal vivo a Genova nel 1993)


MUSICISTI

Angelo Branduardi: chitarre, violino, violino baritono, mandolino, flauto di Pan, flauti dolci, dulcimer, tastiere, percussioni
Franco Di Sabatino: testiere
Piercarlo Zanco: percussioni, contrabbasso
Gianfranco Lombardi: pianoforte, clavicembalo
Andy Surdi: batteria
Andrea Verardi: basso
Maurizio Fabrizio: chitarra


E' un disco di una bellezza e una dolcezza straordinarie. E' un disco "dimenticato" di Angelo Branduardi, pubblicato nel 1983, contenente musiche e canzoni appositamente composte da Angelo per la colonna sonora del film "State buoni se potete", diretto da Luigi Magni. Il film, dedicato alla vita di San Filippo Neri, vede lo stesso Angelo Branduardi interpretare il ruolo di Spiridione (un personaggio di fantasia) ed è la prima colonna sonora composta dal nostro menestrello. I testi sono della moglie, Luisa Zappa, ad eccezione di Capitan Gesù, brano scritto dal regista Luigi Magni.Branduardi ha raccolto intono a sé una schiera di ottimi musicisti, tra cui gli arcinoti Franco Di Sabatino, Andy Surdi e Maurizio Fabrizio. Risaltano le doti di polistrumentista di Angelo, alle prese - oltre che con violini e chitarre acustiche - con flauti, dulcimer, tastiere e percussioni varie. I brani postati, ad eccezione della bonus track, provengono dal mio vinile originale, anche perché non mi risulta che il disco sia stato ristampato in versione CD. I file sono complessivamente tre: due contenenti le facciate dell'LP e uno con la bonus track, tra le poche versioni live di Vanità di vanità.

Enjoy, my friends


Post by George


Serie "Doppelganger" n. 11 - Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza - 1966 - Same + Il Gruppo - 1967 - The private sea of dreams

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1 - Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza - 1966 - Same

 TRACKLIST :

01 - Improvvisazione Per Otto [7:36]
02 - Trio Di Fiati [3:13]
03 - String Quartet [4:13]
04 - Improvvisazione Per Cinque [7:06]
05 - Quartetto [7:35]
06 - Trio Per Violoncello, Tromba E Lastra Di Cristallo [5:47]
07 - RKBA 1675/I [5:12]
08 - Cantata [3:36]


Ma che bella cosa riesumare vecchie serie della stratosfera, che si pensavano ormai morte e sepolte. Pensate che l'ultimo post "Doppelganger" (serie che, vi ricordo, presenta album italiani che hanno avuto anche edizioni all'estero, in entrambe le versioni) risale al lontanissimo 5 gennaio 2012 (potete controllare qui e, già che ci siete, allo stesso link ed alla pagina seguente, potete dare un'occhiata a tutta la serie, che per l'occasione è stata oggetto di massivo reupload da parte del sottoscritto... Il che significa che tutti i cd sono o saranno a breve disponibili per il download, aprofittatene finchè i link restano attivi). L'occasione viene dalla scoperta di una versione estera del primo omonimo lavoro dell'ensemble di musicisti che fondarono il glorioso "Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza", che furono autori, qualche anno più tardi del capolavoro "Feed Back" (1970), riconosciuto universalmente come geniale anticipatore di tendenze cosmiche dai sapori "krautiani". Grandi musicisti hanno fatto parte del G.d'I.N.C., fra gli altri ricordiamo il famosissimo Ennio Morricone, ma anche Egisto Macchi, autori negli anni di decine di library e colonne sonore per televisone e cinema (il primo soprattutto, come tutti sappiamo).


In quest'album, ma praticamente in tutta la produzione discografica del GINC ci troviamo nell'ambito della sperimentzione e della libera improvvisazione, molto lontani da una qualsivoglia forma canzone o, visto che ci troviamo in un ambito di musica contemporanea, da composizioni sinfoniche propriamente intese. Musica certamente non di facile ascolto, come dimostra già questo primo lavoro.


LINK G. I. di N. C. 



2 - Il Gruppo - 1967 - The Private Sea of Dreams

TRACKLIST :

1 - Lip Service (Cantata) [3:36]
2 - RKBA-1675, Take One [5:12]
3 - Perfect Union (Trio per violoncello, tromba e lastra di cristallo) [5:47]
4 - Side One, Band Four (Quartetto) [7:35]
5 - Springs quartet (String Quartet) [4:13]
6 - Surprise (Improvvisazione per otto) [7:36]
7 - Conversations (Trio di fiati) [3:13]
8 - Waves (Improvvisazione per cinque) [7:06]

Ad essere sinceri, la versione per il mercato estero del primo lavoro del "Gruppo d'Improvvisazione Nuova Consonanza", qui rinominato semplicemente "Il Gruppo" differisce dalla versione italiana solo per i titoli diversi dei brani e per un differente ordinamento dei pezzi sui due lati degli album originali. Per il resto, i pezzi sono identici. Avere tutte e due le versioni è dunque cosa da completisti, ma so bene che tra noi ce ne sono diversi, a partire da chi scrive ora. Buon ascolto a tutti...

Per una storia più approfondita della "Associazione Nuova Consonanza", ancora attiva oggi e di cui il "Gruppo d'Improvvisazione Nuova Consonanza" fu una costola importante, vi rimando al sito ufficiale e, nello specifico, alla pagina dedicata alla storia di questo progetto.


LINK Private Sea of Dreams


 
GRUPPO DI IMPROVVISAZIONE NUOVA CONSONANZA / IL GRUPPO :

Franco Evangelisti (tastiere, percussioni)
Mario Bertoncini (piano, percussioni)
Ennio Morricone (tromba)
John Heineman (trombone, piano, violoncello)
Roland Kayn (contrabbasso)
Egisto Macchi (percussioni)
Frederic Rzewski (percussioni)
Ivan Vandor (violoncello, piano)


Post by Captain


Serie "Cantautori ai margini" n° 11 - Leo Davide - 1978 - Il mio diario (vinyl)

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TRACKLIST:

01. Vai alla deriva
02. Eva
03. Non vorrei mancarti di rispetto
04. Il mio presente
05. Il mio diario
06. Piccola fanciulla di campagna
07. I sentimenti
08. Eccola che vola
09. Ed ora vorresti dirle ti amo (di segreti ne sai cosi tanti oramai)


FORMAZIONE

Giovanni Ullu (alias Leo Davide) - voce
Walter Martino - batteria
Dino Cappa - basso
Sandro Centofanti - tastiere
Fernando Fera - chitarra


Ho voluto inserire Leo Davide nella serie "Cantautori ai margini" perché è una serie che amo molto, anche se - a dire il vero - sotto lo pseudonimo di Leo Davide si nasconde Giovanni Ullu, nostra vecchia conoscenza. Di lui si è già parlato sulla Stratosfera, quando il Captain presentò nel 2013 il suo primo e unico LP del 1978, semplicemente intitolato "Ullu", dove il nostro amico era accompagnato nientemeno che dal Perigeo al gran completo. . Cliccate qui per rileggere la recensione ed effettuare il download. Quello che forse è sfuggito a molti, è che nello stesso anno Giovanni Ullu, sotto il nome di Leo Davide, registrò un secondo disco, per la Philips, che passò del tutto inosservato. Al di là della rarità, il disco non offre nulla di straordinario: contiene nove brani, nove canzoni molto commerciali anche se di buona fattura, senza lode né infamia. Sorprende ancora una volta la schiera dei musicisti che lo accompagnano in questa avventura: Walter Martino (ex Goblin e Libra) alla batteria, Dino Cappa e Sandro Centofanti (ex Libra) rispettivamente al basso e alle tastiere, Fernando Fera (ex Alberomotore) alla chitarra. Appare anche una voce femminile non ben identificata.
Dal disco venne anche estratto un 45 giri contenente Vai alla deriva / Il mio diario.
Buon ascolto.  


Post by George

Flora, Fauna e Cemento - 1975 - Disamore

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TRACKLIST :

01 Visionari noi
02 Eri bella
03 Il benpensante
04 Corri uomo uomo corri
05 Sorella speranza
06 Quando noi
07 Sei di prima
08 Le ricreazioni
 09 Il re del rock
10 Sensazione notte

Grazie a Frank-One che ci ha fornito l'unico album mancante della disografia di questo gruppo, davvero "laterale" al rock progressivo (nel senso che nulla ha a che farci). Lo pubblichiamo per i completisti, ma si tratta essenzialmente di pum pum, musica con scopi unicamente commerciali. Anche il nostro caro Frank-One, nel commento che accompagna l'upload, è davvero laconico e sintetico: "Ciao Robi, come vedi talora mi faccio vivo. Allora questa mia serve per soddisfare alcune richieste lette qua e là.Partiamo con Disamore di Flora Fauna & Cemento. Allego foto e testi, ma ti prego, non chiedermi di aggiungere altro, troppo fuori dalle mie corde. Mi sembra George quando ha postato Rock chiedesse...."Chissà se qualcuno ha Disamore...", ebbene eccolo" !!!

FLORA, FAUNA, CEMENTO :

Mara Cubeddu (voce)
Barbara Michelin
(voce)
Mario Lavezzi
(chitarra, voce)
Bruno Longhi
(basso)
Ciro Dammicco
(batteria)
 


Post by Captain & Frank-One

John G. Perry - 1977 - Sea Bird (with members of Nova)

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TRACKLIST :

1 - Uncle Sea Bird : His Nibs (5:19)
2 - The Art Of Booing (9:06)
3 - Uncle Sea Bird Has No Truck (5:32)
4 - Getting Off The Ground (4:07)
5 - The Kittyhawk Strut (6:15)
6 - Uncle Sea Bird's Finest Hour (3:52)
7 - The Lockheed Lizard (6:54)

Uno dei rarissimi post internazionali qui sulla stratosfera. In realtà la liason con il nostro prog c'è eccome. Analogamente al lavoro del 1976 di John G. Perry, "Sunset Wading", già pubblicato sulla stratosfera (lo trovate qui, fresco di reupload), anche in questo "Sea Bird" suonano Rustici e D'Anna, contemporaneamente alla loro militanza nei Nova. Perry, di scuola Canterburyana (già membro di Carvan e brevemente dei Curved Air), registrò quest'album con la stessa formazione (e linea musicale) del precedente album nel 1977 ma, per qualche misterioso motivo, rimase "nei cassetti" dei discografici fino al 1995, anno in cui venne dato alle stampe dall'etichetta Voiceprint. Un'occasione in più per ascoltare due ottimi musicisti italiani, che furono protagonisti della stagione d'oro del rock progressivo italiano e seppero produrre ottima musica anche oltreoceano... Buon ascolto.


MUSICIANS :

John G. Perry / bass, vocals
Michael Giles / drums
Rupert Hine / keyboards
Geoffrey Richardson / viola, flute
Morris Pert / percussion, piano
Elio D'Anna / saxophones, flute
Corrado Rustici / guitars


Post by Captain

Maria Monti - 1979 - Una donna nella società (vinyl)

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TRACKLIST:

Lato A
01. Nina (Nina ti te ricordi)
02. Il numero d'appello
03. I fili della luce
04. Dove
05. No no no

Lato B
01. Cantico delle Creature (Antonio Infantino)
02. Non è solo un caso (There but for fortune) (Phil Ochs)
03. Parole
04. E' fatto giorno
05. Il serpente innamorato


Ho trovato questo disco qualche giorno fa a casa di un amico, l'ho messo sul piatto dello stereo per ascoltarlo con calma e ne ho ricavato una piacevole sorpresa. Conosco, come molti di voi, Maria Monti per l'album "Il bestiario" del 1974 (peraltro postato sulla Stratosfera qui, nel 2012) e per la sua apparizione nel live "Bologna 2 settembre 1974" (here). Il disco "Una donna nella società" risale a qualche anno dopo, per la precisione al 1979, e non è mai stato oggetto di ristampa in versione CD. Maria Monti, conosciutissima come attrice di teatro, di cinema e di televisione, è stata anche protagonista nella metà degli anni '70 della rinascita del folk italiano. In questo disco emerge tutto il suo impegno per la difesa dei diritti delle donne, la sua forza e la sua determinazione. Dieci brani cantati con passione, accompagnati quasi sempre dalla chitarra acustica. In alcune tracce la melodia lascia spazio al recitato (No no no) come se Maria si trovasse sul palcoscenico di un teatro. Sul lato B del disco appaiono anche un brano scritto da Antonio Infantino e una cover di Phil Ochs, There but for fortune, qui tradotta in Non è solo un caso. Un album sicuramente non facile, da contestualizzare nel periodo storico in cui è stato registrato. La voce, singolare e importante, e la capacità espressiva di Maria Monti sono sempre grandiose. Visto che l'ho rippato direttamente dal vinile, ricordo che i file sono due, uno per ogni facciata. 

Buon ascolto. 



Post by George 

Giampiero Alloisio - 1993 - Musiche del Teatro della Tosse

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"La porta dell'ombra
la porta del pianto
la porta della morte del giardino d'incanto..."
(da "Dialoghi dei morti")

TRACKLIST :

1 - Sofocle
2 - La terra gira rallentando
3 - La parola perduta
4 - Fax
5 - Eldorado
6 - Faccetta nera
7 - Baxeido
8 - Dialoghi delle puttane
9 - Manca
10 - Gli amanti
11 - Ninna nanna
12 - Dialoghi dei morti
13 - Euripide

Molto meglio di quanto potrei fare io, la storia di questo post la racconta la corrispondenza virtuale che c'è stata, a monte, tra il sottoscritto e l'amico Andrea di Radio Orvieto Web (link più sotto):

-25 Ottobre- "Capitano, ragionando su un tuo recente post, quello dedicato a Gian Piero Alloisio, mi è sovvenuto in mente che in realtà del leader e fondatore dell'Assemblea Musicale Teatrale esiste anche un altro album del 1993. Credo che sia molto raro, tanto che spesso non è citato nelle discografie a lui dedicate. Io ne sono venuto in possesso qualche anno fa a un mercatino in cui una ragazza vendeva musicassette originali in un contenitore della RCA (il che mi fa pensare che venissero direttamente dalla casa madre). Si intitola "Le musiche di Gian Piero Allosio - Teatro della Tosse" e sono, ovviamente, la sonorizzazione di alcune messe in scena dello storico teatro genovese. Sinceramente non so se si tratti di un album uscito solo in versione promo, o per uso, diciamo così "interno" (magari venduto durante gli spettacoli), né se esista una versione anche su vinile (di sicuro non su CD). In ogni caso, ho pensato che magari poteva interessarti. Fammi sapere. Un abbraccio e a presto!

Andrea Caponeri
"Arrivano gli Sprassolati!"- Radio Orvieto Web
ARRIVANO GLI SPRASSOLATI!!! - Da novembre riparte la nuova stagione suwww.radiorvietoweb.it "

-3 Novembre- "Allora Capitano, ci siamo! Dopo un'ora di scavo tra gli scatoloni del trasloco, ho recuperato la cassetta originale del disco di Alloisio di cui ti accennavo, che, a quanto pare, è davvero sconosciuto in rete (lo stesso Alloisio nel suo sito non lo cita nella sua discografia). In allegato ti mando la copertina e i testi. (...) I titoli puoi vederli facilmente dalla copertina che ti ho allegato, insieme a tutti i testi. Anche se l'album appare come una collezione di musiche di scena, tratte da vari spettacoli, essendo Alloisio (sulle orme del maestro Gaber) un fautore del Teatro-Canzone, in realtà si tratta di vere e proprie canzoni. Tra esse ti segnalo "Fax" a firma Colli-Gaber-Alloisio, che mi sembra una discreta chicca (non so se se finora c'era tracce di questo pezzo nella discografia di Gaber: in rete ho trovato solo una versione di un saggio di un coro genovese). "Baxeicò"è stata poi reincisa dallo stesso Alloisio in "Ogni vita è grande", l'album del 2012. La copertina è ad opera di Emanuele Luzzati. Spero di esserti stato utile! Un'altra cosa: mi piacerebbe, visto a fine mese ricomincia la mia trasmissione dedicata alla musica italiana di qualità, poter fare a scambio banner tra i due siti, se per te va bene" (detto-fatto, caro Andrea, guarda/guardate il blogroll della stratosfera).


Post by Andrea degli Sprassolati & Captain

Maurizio Vandelli - 1974 - Madeleine...Anatomia di un incubo (colonna sonora originale del film)

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TRACKLIST:

01. Camille K
02. Dr. Jekyll (feat. Equipe 84)
03. Aria
04. Senza Senso
05. Clinica Fior Di Loto S.p.A (feat. Equipe 84)
06. Split Rock
07. Inseguimento
08. Meglio (feat. Equipe 84)
09. Parentesi
10. Ipnosi
11. Autostop
12. Incubo
13. Madeleine


Et voilà! Diamo subito un taglio alla wishlist del nostro Capitano del vapore postando la colonna sonora del film "Madeleine... Anatomia di un incubo", scritta e in parte eseguita da Maurizio Vandelli, leader indiscusso della gloriosa Equipe 84. Non a caso ben tre brani della colonna sonora sono eseguiti dal gruppo nella sua interezza, inclusa la splendida Dr. Jekill.  Il film, diretto da Roberto Mauri, risale al 1975 e vede come protagonista Camille Keaton nel ruolo di una giovane perseguitata da incubi ricorrenti popolati da personaggi fantastici, incidenti automobilistici e bambole inquietanti. Sull'orlo della pazzia viene affidata al dottor Schuman che, al fine di superare la situazione, induce la ragazza a vivere liberamente e senza tabù. In questo clima fin troppo permissivo Madeleine cadrà in un vortice di avventure immorali. Il finale non ve lo racconto. Cercate il film e guardatelo. Ne vale la pena, anche se ha 40 primavere sulle spalle. 


Le musiche, senza lode né infamia, sono tipiche di una colonna sonora. Oltre ai brani dell'Equipe 84 si discosta dagli standard strumentali la sola Split Rock, con un bel ritmo sostenuto da una chitarra elettrica dal suono aggressivo. Per la cronaca si tratta della seconda colonna sonora composta da Maurizio Vandelli. La prima, risalente al 1972, riguardava il film "Un apprezzato professionista di sicuro avvenire", diretto da Giuseppe De Santis. I dischi solisti degli anni '70, ad iniziare da "L'altra faccia di Maurizio Vandelli" del 1970, vennero incisi in pieno periodo Equipe 84 e rappresentarono una sorta di sfida compositiva e artistica, in alternativa ai brani composti per il gruppo. Non mi risulta che il disco sia stato ristampato in CD.
Enjoy!


e...sforbiciata alla wishlist


Post by George


Serie "Bootleg" n. 194 - Nuove Tendenze (Piazza, Giannattasio e Brega) - 1978 - Live Session at FolkStudio

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Iniziamo come sovente con i ringraziamenti: questa eccezionale registrazione è offerta dall'amico Tullio, ed è un documento di straordinaria rarità. Il nastro è stato registrato, dallo stesso amico che ce l'ha passato, il 2 febbraio del 1978 al mitico Folk Studio di Roma. Interessante è il trio di musicisti coinvolti: non sarà infatti sfuggito ai più attenti osservatori che il trio, composto da due dei membri fondatori del Canzoniere del Lazio (Piero Brega e Francesco Giannattasio) e da Andrea Piazza, proveniente da un altra non meglia identificata formazione folk, altri non è che il nucleo che registrerà, nello stesso anno di questo bootleg ed in collaborazione con altri musicisti, l'ottimo e ormai raro album "Malvasia", già presentato sul nostro blog qualche tempo fa dal nostro amico Odiladilu (here). Abbiamo quindi un'occasione di ascoltare i brani dell'album "in nuce", prima della loro pubblicazione, in un'atmosfera da sessione live come penso solo in altri pochi locali "storici" della musica alternativa italiana si poteva respirare: stiamo parlando del mitico "Folkstudio", fucina di grandi talenti, soprattutto a livello cantautoriale (i grandi nomi della capitale, e non solo, ci passarono tutti).

Non ho aggiunto la lista delle canzoni: la sessione è suddivisa in 16 brani non titolati, chiunque possa collaborare a listare una scaletta è il benvenuto...

Piero Brega: voce e chiarra
Francesco Giannattasio: organetto
Andrea Piazza: zampogna molisana e ciaramella

LINK

Music by Tullio, post & cover art by Captain
 

Anyway Blues - Anyway Blues (1981) & Hellzapoppin' (1982)

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Anyway Blues - 1981 - Anyway Blues

TRACKLIST :

01 Outline blues
02 Crossroads
03 I ain't no
04 I ain't gonna cry
05 Off the wall
06 Gin house blues
07 Spoonfull
08 Anyway (you get the blues)
09 She's only sixteen
10 Parchman farm
11 Catch - all baby


Senza inutili preamboli, il Capitano si dilegua e lascia la parola al grande Frank-One...
"E poiché il motto di questi ultimi tempi sembra essere soprattutto….sforbiciare (intesa come la wishlist del nostro Capitano), beh allora che sforbiciata sia!!!

Ed ecco i due lavori degli Anyway Blues, a parer mio molto marginali per quello che riguarda il nostro mondo, ma in ogni caso assolutamente degni di nota. Ma andiamo con ordine : prima di tutto chi sono gli Anyway Blues? Mi piace ricordare la definizione che mi diede Donatella Bardi, sorella di quel Lucio che qui suonava ma che ebbe in seguito ben altre soddisfazioni con artisti del calibro di Eugenio Finardi, Edoardo Bennato, Francesco De Gregori, Ornella Vanoni solo per citarne alcuni, in uno dei tanti pomeriggi passati assieme nel lontano 1987 : “Sono i fratellini meno famosi del Pacco”. E per alcuni potrebbe sorgere la domanda: “Cos’è il Pacco?” (per chi non fosse di Milano e dintorni potrebbe essere utile sapere che il termine pacco ha il significato di fregatura, un po’ la romana sola, benché un famoso film di Nanni Loy, il suo ultimo, pur essendo ambientato in quel di Napoli si intitolasse: ”Pacco, doppio pacco e contropaccotto”, per cui tenderei a definirlo oramai un termine….internazionale). Come sempre ci aiuta, seppur in maniera estremamente stringata il Maestro Augusto Croce ed il suo sito Italianprog : “ il PACCO : un gruppo di musicisti dell’area milanese che non ha inciso niente nonostante vari concerti nell’Italia Settentrionale. La formazione ha compreso in vari momenti Alberto Camerini, Paolo Donnarumma, Ezio Malgrati, Eugenio Finardi, Walter Calloni, Pepè Gagliardi, Lucio Fabbri, Donatella Bardi, Ricky Belloni (so per certo anche il fratello gemello Gigi Belloni benché non menzionato. Nda). Alcuni dei musicisti di questo gruppo hanno formato poi gli Anyway Blues, autori di due LP nei primi anni 80.” Ed eccoli qui : la prima cosa che salta all’occhio, per chi conosce questo album, è che questa è la stessa line-up che aveva accompagnato Donatella Bardi nel suo unico lavoro solista (non temete…arriva, arriva presto! Nda) : A puddara è un vulcano, ovvero 6 giovani ragazzi ed un unico non più giovanissimo il bassista Paolo Donnarumma anche produttore dell’album di Donatella, onesti turnisti, bravi musicisti che però qui non coinvolgono in particolar modo.

Il primo album è Anyway Blues del 1981 uscito per la Mama Barley, un buon album di puro blues, con brani storici di autori pure loro tali (R.Johnson, M.Allison, Little Walter ecc.) ed altri invece originali del gruppo, la voce di Pepè Gagliardi non graffia più di tanto, qualche buon assolo di tromba , ma laddove la chitarra avrebbe potuto dare il meglio, data anche la potenzialità di Lucio Bardi, ci si serve degli assoli di Claudio Bazzarri (si, quello dei Pueblo) in Anyway (you get the) blue, e di Stefano De Carli in She’s only sixteen. Fa eccezione la batteria di Giampiero Prina in Catch – All baby, ma oramai è il brano di chiusura. Peccato !!! Un buon album di blues che appena sfiora gli altri album dei nostri bluesmen di prima fascia : Fabione Treves, Guido Toffoletti (RIP), Roberto Ciotti (RIP), Tolo Marton, Rudy Rotta e gli altri.

 LINK


Anyway Blues - 1982 - Hellzapoppin'


TRACKLIST :

Side A
1 - 323, 31X3
2 - 16 bar blues
3 - Implacabile Fohn
4 - L'amore è un bulldozer
5 - Variations

Side B
1 - Quartieri alti
2 - La camera
3 - 8%
4 - Neon
5 - Ballrhum
6 - Stop


L’anno successivo, 1982, stessa line-up, fatta eccezione per il sax di Michele Bozza sostituito da Tito Branca, che comunque collabora, ma lavoro totalmente diverso! Trattasi delle musiche originali della commedia Hellzapoppin’ realizzate per il Teatro dell’Elfo con la regia di Ferdinando Bruni e Gabriele Salvatores, edito dalla major CGD. Notevoli le esecuzioni dei vari brani, alle quali partecipano uno stuolo di “esterni”, ovvero tutti gli interpreti della commedia stessa assieme ad altri musicisti esterni del calibro di Paolo Tomelleri, Claudio Pascoli, Amedeo Bianchi solo per citarne alcuni. Sinceramente è molto difficile giudicare lavori teatrali, le musiche risentono troppo dei momenti scenici che accompagnano, quindi mi limiterò a sottolineare una stranezza: come sempre fornisco le copertine fronte e retro dei lavori che posto, ma non considerate la tracks list guardando il retro di copertina, ma vi fornisco i centrini dei due lati del Long Playing, da dove potrete estrapolare la corretta sequenza dei titoli.

Ultima annotazione, i due lati di quest’ultimo lavoro sono stati registrati in sequenza continua, data la reale difficoltà di dividere i brani estremamente ravvicinati tra loro, e non avrei voluto privarvi di alcuna singola battuta. Bene, con la speranza che tutto ciò vi sia gradito, chiudo con i miei abituali auguri di buona salute a tutti. Frank-One"


Post by Frank-One & Captain

Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 38 (Serie "Bootleg" n. 195) - Franco Battiato - 1993 - Concerto di Natale a Catania

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TRACKLIST DISC 1 :

01 Haiku
02 Il re del mondo
03 Fisiognomica
04 Prospettiva Nevskj
05 I treni di Tozeur
06 Mesopotamia
07 E ti vengo a cercare
08 Strade dell'est
09 L'oceano di silenzio

TRACKLIST DISC 2 :

01 Exultet
02 Schmerzen
03 Plaisir d'amour
04 Gestillte sensucht
05 Oh sweet were the hours
06 Povera patria
07 Le sacre sinfonie del tempo
08 Come un cammello in una grondaia
09 L'ombra della luce
10 Magic shop (bis)
11 Stranizza d'amuri (bis)
12 L'era del cinghiale bianco (bis)
13 Summer on a solitary beach (bis)
14 Gli uccelli (bis)

"Avevo 17 anni"
"Indimenticabile l'età in cui lo stupore permane, l'emozione ti abita con dolcezza e senza falsi pudori. Così a 17 anni, vado a vivere a Catania, il mio primo concerto di Franco Battiato. Già il semplice entrare all'interno del Teatro Bellini è uno shock. Gli strumenti schierati di fronte, ad un passo da chi osserva per miracolo di una prospettiva eccellente e per il grande cuore di Peppe e Silvana che, studenti universitari nelle sedi etnee, sono riusciti a recuperare per noi un posto in terza fila. Tutto perfetto. Anche l'assenza del capo dello Stato che avrebbe dovuto concludere tra le note la sua giornata catanese. Altri imprevisti lo hanno ricondotto anzitempo a Roma evitandogli l'imbarazzo di dovere anche lui applaudire al termine di "Povera patria". Chi ama Battiato sa quanto possa essere pervasivo l'ascolto della sua arte sonora. Ecco perché ricordo come sospesi nel tempo e nello spazio quei minuti con luce blu dedicati all'esecuzione di "Haiku". Il mio mito, con alle spalle Giusto Pio, a fianco di Filippo Destrieri e con una grande orchestra si esibiva nella sua città dopo anni di assenza e si materializzava dagli archivi di cassette, vinili, ritagli di giornale e primi cd, presentando il suo spettacolo pop più rigoroso. Una magia che, a distanza di anni e disincanti, porto nella mia personale hit parade dei ricordi più belli.

 Il concerto è quello dei primi anni Novanta. "Caffè de la paix"è nei negozi da pochi mesi e lì, resta, ad eccezione proprio di "Haiku". Ci sono i successi depurati dalla ritmica, ci sono i leader classici, un breve assaggio da "Gilgamesh" e le 4 canzoni del "Cammello". Ovazione per "Povera patria" e ripetute richieste di bis.

 Per mia grande fortuna, lo spettacolo fu ripreso da una emittente televisiva siciliana e, così, è stato registrato da mio padre. Da quella collaborazione familiare deriva l'audio non perfetto, ma dignitoso, del concerto in questione. Il materiale grafico, invece, è una mia rielaborazione a partire da quello usato dal libretto di sala dell'epoca. Sia i font che le composizioni. Prevedo 2 inlay a scelta. Una riporta la frase di presentazione del "Cammello", l'altra sovrappone alcune immagini dal concerto in questione. A voi la scelta. Buon ascolto
Antonio"

LINK disc 1
LINK disc 2

Post by Antonio (text, music & art) with a little help from Captain

Ai confini degli Area: Patrizio Fariselli & Paolo Tofani - 1977 - Solo project

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Due dischi solisti pubblicati quasi contemporaneamente nel 1977 ad opera di due componenti degli Area alle prese con la sperimentazione pura: Patrizio Fariselli (tastierista) e Paolo Tofani (chitarrista) non necessitano certo di grandi presentazioni, Di loro sappiamo molte cose, ma forse non tutti hanno avuto modo di ascoltare le loro prove individuali. E allora proviamo a scoprirle.


 Patrizio Fariselli - 1977 - Antropofagia


TRACKLIST:

01. Roastbeef
02. Scorie
03. 46 re-blocks
04. In-side-out-side
05. Lenny Tristano
06. Antropofagia

NOTE DI COPERTINA
Performer: Patrizio Fariselli (piano solo)
Il brano Roastbeefè stato progettato e realizzato in collaborazione con Marzio Zoffoli (chitarra)


1977: anno di transizione nella storia musicale degli Area. L'anno prima avevano dato alle stampe "Maledetti (maudits)" e la voglia di sperimentare nuove strade si faceva sentire all'interno del gruppo. Già Demetrio Stratos si era cimentato in alcune prove soliste e collaborazioni, Capiozzo e Tavolazzi avevano lasciato gli Area per qualche mese, nel 1976, per collaborare con Andrea Mingardi (bontà loro), Fariselli e Tofani iniziarono a dedicarsi alle sonorità più sperimentali, quelle per l'appunto "ai confini degli Area". "Antropofagia", prima prova solista di Patrizio Fariselli, percorre sentieri minimalisti sulla scia di John Cage (il tributo è evidente), il pianoforte preparato (uno Steinway) e modificato con l'aggiunta di viti, bulloni, mollette da bucato, sassi (pare che vi abbia infilato addirittura una bistecca di manzo) traccia suoni di avanguardia assolutamente inusuali. Certi passaggi ricordano anche il Franco Battiato più sperimentale, quello contemporaneo al lavoro solista di Fariselli. L'album è stato da poco ristampato in versione digitale rimasterizzata. Le recensioni abbondano sul web, tutte di ottimo livello. Se volete approfondire la conoscenza del disco le opportunità non mancano.



Paolo Tofani - 1977 - Indicazioni


TRACKLIST:

01. Indicazione 1  
02. Impulsi  
03. Tung Tze Mao  
04. Indicazione 2  
05. Quattro fasi per quattro  
06. Indicazione 3  


Paolo Tofani, chitarrista con una lunga gavetta alle spalle, maturata anche in Inghilterra, si è unito agli Area nel 1973 e non ha mai disdegnato la "fuga" verso prove soliste. Crystals, Electric Frankenstein, Claudio Rocchi, sono esempi luminosi. Nel 1977 Tofani esce dagli Area per intraprendere una ricerca spirituale (diventa monaco) e musicale. Applica sintetizzatori alla sua chitarra elettrica per trasformarne i suoni, costruisce prototipi fino a realizzare la celebra Trikanta Veena che verrà utilizzata in occasione della reunion degli Area in tempi recenti. "Indicazioni" resta la sua unica prova solista che in quanto ad avanguardia e sperimentazione fa il paio con il disco di Fariselli. Suoni distorti, sintetici, la chitarra strapazzata, sonorità mai sentite su una 6 corde. Un gioiello dell'avanguardia, senza tempo e senza confini.


Entrambi i dischi vennero pubblicati dall'etichetta DIVerso, una collana creata dalla Cramps per dare spazio alla musica d'avanguardia e creativa. Per l'etichetta incisero musicisti quali Derek Bailey, Steve Lacy, Demetrio Stratos, Luigi Cinque, Mario Schiano e, per l'appunto, Patrizio Fariselli e Paolo Tofani. I numeri indicati sulla copertina dei dischi (in alto a destra) seguono l'ordine cronologico di pubblicazione. Il n. 7 fu l'album di Fariselli, il n. 8 quello di Tofani. 



Post by George

Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 39 (Serie "Bootleg" n. 196) Franco Battiato & Special Guests - 1998 - Live at 105 Night Express

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TRACKLIST:

01. Shock in my town (Franco Battiato)
02. I treni di Tozeur (Franco Battiato& Alice)
03. Vite parallele (Franco Battiato& Ginevra Di Marco)
04. Open your eyes (Franco Battiato& Alice)
05. La cura (Franco Battiato& Ginevra Di Marco)
06. Il ballo del potere (Franco Battiato, Morgan& Ginevra Di Marco)
07. Dimmi di sì (Alice)
08. Voglio vederti danzare (Franco Battiato)




L'ultimo post della serie "Battiato & Friends" mi ha ricordato di avere in casa una registrazione video (su VHS) che racchiude un concerto di Franco Battiato, accompagnato da alcuni amici, mandato in onda in contemporanea da Radio 105 e da Italia 1. La location era il Propaganda Club di Milano, la trasmissione si intitolava "Night Express", condotta da Paola Maugeri e Camilla Raznova, la data quella del 3 dicembre 1998. E così ho provato a digitalizzare il concerto, assolutamente inedito e introvabile sul web, nella convinzione di arricchire ulteriormente la già ricca bootlegrafia dedicata al grande Franco Battiato. Otto tracce, con qualche pecca nel volume e nello scorrimento del nastro (non me ne vogliate), per un totale di circa 33 minuti. Un mini concerto assolutamente delizioso, con Battiato che condivide palcoscenico e microfono con Alice, Ginevra Di Marco e Morgan (allora ancora con i Bluvertigo). Le immagini sono ovviamente tratte dal concerto. 



L'apertura del concerto, ad opera del solo Franco Battiato, accompagnato dalla sua band, propone Shock in my town, che allora era tratta dal suo ultimo album "Gommalacca". Sale quindi sul palco Alice con la quale condivide I treni di Tozeur e Open Your Eyes. Tra le due canzoni Ginevra Di Marco (allora con i C.S.I.) fa il controcanto a Vite parallele. Ancora con Ginevra Di Marco, Battiato propone La cura. Fa quindi il suo ingresso Morgan (che si dichiara grande fan di Battiato) e il trio (Battiato, Morgan e Ginevra Di Marco) presenta una splendida versione de Il ballo del potere.




La presenza di Morgan e di Ginevra Di Marco non è casuale, dato che entrambi furono già ospiti sul disco "Gommalacca". Il concerto volge all'epilogo: Alice, sola sul palco, presenta Dimmi di sì (tratta da "Exit") quindi gran finale del solo Franco Battiato con la classica Voglio vederti danzare. Tra l'altro nel corso della breve intervista fatta da Paola Maugeri a Franco Battiato apprendiamo della sua totale antipatia per l'attribuzione del termine "maestro".

Chiudiamo il post con altri due scatti che evidenziano la bellezza di Alice e vi lascio alla musica. I commenti, di qualunque natura essi siano, sono sempre graditi. Comunicare e interagire con voi è sempre un piacere. Buon ascolto. 




Post by George, cover by Capt, enjoy the Stratosphear

Serie "Bootleg" n. 197 - Una notte delle chitarre: Parco Lambro, Alpe del Vicerè e dintorni (Incontro acustico con i protagonisti di una stagione)

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DISC 1 :

01 Intro e presentazione
02 Claudio Fucci - Viaggia la speranza
03 Talkin'
04 Jumbo - Sta accadendo qualcosa dentro me
05 Talkin'
06 Riccardo Zappa - Celestion
07 Talkin' con Ricky Gianco al telefono
08 Alberto Camerini - La ballata dell'invasione degli extraterrestri
09 Talkin'
10 Simon Luca - Preghiera a Miss Rebel
11 Talkin'
12 Marco Ferradini - Unknown
13 Talkin'
14 Yu Kung - intro a La ballata di Piazza Fontana
15 Yu Kung - La ballata di Piazza Fontana
16 Talkin'
17 Riccardo Zappa - I King

DISC 2 :

01 Talkin'
02 Riccardo Zappa - Unknown
03 Talkin' con Riccardo Zappa
04 Jumbo - Ed ora corri
05 Jumbo - La strada che porta al fiume
06 Talkin' con Massimo Villa
07 Alberto Camerini - Bambulè
08 Talkin' con Alberto Camerini
09 Alberto Camerini - Gli eroi della televisione
10 Talkin'
11 Simon Luca - Everybody's gotta drink another round with me
12 Talkin' con Enzo Gentile e Eugenio Finardi
13 Eugenio Finardi - Chai Phong
14 Talkin' con Eugenio Finardi& Alberto Camerini
15 Eugenio Finardi - Musica ribelle
16 Talkin' con Eugenio Finardi & Alberto Camerini
17 Eugenio Finardi - La radio
18 Alberto Camerini - Drugstore drug drivin' man

DISC 3 :

01 Talkin' con Alberto Camerini
02 Alberto Camerini - Sicurezza
03 Talkin' intro con C. Fucci e Majid Valcarenghi
04 Come le Foglie - Via Ludovico il Moro
05 Intro a Loro sanno dove
06 Claudio Fucci - Loro sanno dove
07 Claudio Fucci - La tua libertà
08 Intro a Incoscienza
09 Claudio Fucci& Come le Foglie - Incoscienza (con Yu Kung)
10 Intro a L'emigrato
11 Yu Kung - L'emigrato
12 Intro a Nina
13 Yu Kung - Nina
14 Intro a A un anarchico
15 Yu Kung - A un anarchico
17 Yu Kung e tutti - Stalingrado
18 Finale e saluti

 Anche questo post è a cura del nostro amico Frank-One e questa volta è una vera chicca, tanto che ho pensato meritasse un paio d'ore di lavoro per confezionare una cover con retro annesso. Io vi auguro buon ascolto e vi lascio nelle sapienti mani di Frank-One...

"(...), ho appena ritrovato questa piccola chicca e te la propongo per il nostro meraviglioso blog, ma andiamo con ordine... Maggio 2004: a From Genesis to Revelation, storica trasmissione di Radio Popolare, ospitiamo Claudio Fucci in occasione della ristampa in cd del suo unico album (che ad onor del vero era uscito ben prima). Si parla dei Come le Foglie e dei tempi nei quali suonavano assieme, così si prospetta la possibilità di un mega concerto nell'auditorium Demetrio Stratos, possibilità che si concretizza il 17 Dicembre 2004 grazie anche alla caparbietà dei due padroni di casa Renato Scuffietti e Matthias Scheller, ai quali va assolutamente tutta la mia gratitudine sia per la caparbietà nell'organizzazione dell'evento ma soprattutto per avermi fatto dono dell'intero concerto. Da citare anche il fattivo impegno di Claudio Fucci sia nel reperire gli artisti sia nell'organizzazione della parte tecnica. Non credo di dovermi dilungare ulteriormente, faccio solo presente che Ricky Gianco sarebbe dovuto venire assieme a Gianfranco Manfredi ed al fratello di lui Roberto, ma essendosi ammalato pochi giorni prima, è intervenuto solo telefonicamente, e di conseguenza anche i fratelli Manfredi hanno preferito declinare l'invito. Invece Eugenio Finardi era impegnato in un altro contesto, ma avendo promesso di intervenire ha mantenuto la parola data arrivando circa a metà concerto. Per il resto posso dire che mi rimane il ricordo di una bellissima serata, con una commistione tra spettatori, l'auditorium tiene al massimo 100 persone, ed artisti, con alcuni di questi veramente emozionati in quanto tornavano a suonare dopo tanti tanti tanti anni. Ho voluto proporre il concerto nella sua interezza, benchè come nello spirito di Radio Popolare ci siano state molte parole, ma credo che a volte anche queste possano donare magie a volte irraggiungibili. Non voglio rubare altro spazio, ecco i link dei 3 CD. Buon ascolto e soprattutto  
BUONA SALUTE A VOI TUTTI. FRANK-ONE"


LINK CD 1
LINK CD 2
LINK CD 3

Post by Frank-One & Captain, Art by Captain. 
Thank you very much to Matthias, Renato and Radio Popolare

Serie "Bootleg" n. 198 - Biglietto per l'Inferno live in Torino, Prog To Rock Festival, 13.09.2015

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TRACKLIST:

01. Vivi Lotta Pensa 
02. Narciso e Boccadoro 
03. La canzone del padre 
04. Il nevare 
05. L'amico suicida 
06. Ansia 
07. Confessione 
08. Tra l'assurdo e la ragione 
09. Una strana regina 


FORMAZIONE

Giuseppe “Pilly” Cossa: diatonic accordion, accordion, keyboards and vocals 
Mauro Gnecchi: drums and percussion 
Enrico Fagnoni: double bass and electric bass 
Pier Panzeri: electric guitar 
Renata Tomasella: fife, flute, ocarina and vocals 
Ranieri “Ragno” Fumagalli: bagpipes, flutes and ocarinas 
Carlo Redi: violin, acoustic guitar and mandolin 
Mariolina Sala: lead vocals


La serie "bootleg" si sta inesorabilmente avvicinando a quota 200. Ancora due boot e potremo festeggiare insieme questo ambito traguardo. Portiamoci avanti con i lavori. Ospiti di indiscusso prestigio al Prog to Rock Festival di Torino (11-12-13 settembre 2015) sono stati i musicisti del glorioso e storico Biglietto per l'Inferno, gruppo dalle potenti sonorità che ha fatto vibrare non poco le casse dei nostri stereo nella prima metà degli anni '70. Della formazione originale sono rimasti in due, Giuseppe Cossa e Mauro Gnecchi, circondati però da uno stuolo di ottimi musicisti. Notevole è la voce di Mariolina Sala, col delicato compito di sostituire Fra Claudio Canali (come sapete prese i voti nel 1994). Forse vale la pena ricordare che dopo l'eccezionale omonimo album d'esordio del 1974 il gruppo incise un secondo LP, nel 1975, che vide però la luce solo nel 1992, grazie al recupero da parte della Mellow. L'album in questione era "Il tempo della semina". Vale anche la pena ricordare lo splendido "Live 1974" pubblicato in un cofanetta nel 2004 e come disco singolo l'anno successivo. Tutti questi album sono già stati postati da tempo sulla Stratosfera. 


Da Wikipedia: nel 2007 tre componenti del gruppo originario Pilly, Mauro Gnecchi e Baffo Banfi, con la benedizione di Fra Claudio (Canali) diedero vita ad una nuova fase del "Biglietto" con il nuovo nome "Biglietto per l'Inferno.Folk", che sfociò nella pubblicazione di un nuovo CD, "Tra l'assurdo e la ragione", pubblicato dalla AMS/BTF nel 2009. Il disco proponeva nuovi arrangiamenti di brani presenti sui primi due album e un inedito.  Il nuovo progetto presentò però una rilettura del repertorio storico del Biglietto in chiave folk, utilizzando strumenti della tradizione accanto alle sonorità rock. Fausto Branchini decise di non partecipare al progetto per continuare il suo percorso di solista. Anche Marco Mainetti non condivise il progetto della reunion. Baffo Banfi decise di non partecipare alle esibizioni live mantenendo il ruolo di produttore e segretario del Biglietto per l'Inferno.Folk. Ai musicisti originari si affiancò il gruppo che è lo stesso del concerto qui postato. L'ultimo lavoro realizzato dal Biglietto per l'Inferno (che ha recuperato nel frattempo la denominazione originale), risale a qualche mese fa e si intitola "Vivi. Lotta. Pensa". Ed è in gran parte l'oggetto del concerto di Torino del 13 settembre 2015, che si è tenuto alla Spazio 211. la registrazione proviene dal sito Dimeadozen.org che, naturalmente, ringraziamo. 


I primi tre brani sono tratti proprio dal recente disco del 2015. Il nevare proviene da "Tra l'assurdo e la ragione", anche se la versione originale era sul disco di esordio del 1974, alla stregua de L'amico suicida, Ansia e Confessione. Il concerto, della durata di quasi 80 minuti, si chiude con Tra l'assurdo e la ragione e una grande versione di Una strana regina, quest'ultima tratta ancora dal primo disco.
Gran bel concerto, grande prova live che lascia ben sperare per il futuro del nuovo Biglietto. 
Un'ottima recensione del concerto, curata da Adolfo Pacchioni, la potete trovare sul sito Hamelin Prog cliccando qui.



Post by George

Serie Doppelganger n. 12 - Herbert Pagani - 1972 / 1973 - Megalopolis (versione francese / versione italiana)

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Traggo l'introduzione a questo post Doppleganger (a quattro mani, George per la versione francese ed il Capitano, coadiuvato dall'amico Vlad Tepes, ad occuparsi della versione italiana) dal blog Rossi Orizzonti (quil'articolo completo), visto che l'autore riesce a fotografare, con sintesi perfetta, l'artista Herbert Pagani, oltre che darci una efficace descrizione del progetto "Megalopolis", le cui tematiche, per certi versi, sono attuali oggi più che ieri:

"(...) Herbert Pagani è stato un poliedrico artista, che ha riversato la sua particolare sensibilità anche nel disegno, nella poesia, nella scultura, nella recitazione (quanto lo sia lo dimostrano anche le immagini di apertura e chiusura di questo post - N.d.C.). Rimanendo nell’ambito musicale, voglio evidenziare come la maggior parte dei testi delle sue canzoni contenga un messaggio basato sulla fratellanza, sull’umanità, sull’amore, inteso anche in senso universale. Si trova, nelle sue composizioni, uno sguardo attento al mondo, attraverso il quale l’autore attribuisce  dignità e  possibilità di riscatto anche alle persone più umili. È stato anche ecologista e pacifista convinto: la sua opera musicale che in maniera più articolata rappresenta questa sua anima è Megalopolis. Megalopolis, nell’immaginario di Pagani, è la capitale di un’Europa unita che, a causa delle azioni devastanti che l’uomo pratica sull’ambiente e a causa dell’annientamento  di ogni relazione sociale fra gli abitanti, soffocata da una sempre più frenetica costruzione di grattacieli, arriva inesorabilmente alla distruzione (e l’Europa, in questo caso, rappresenta l’intero pianeta). Si salveranno solo alcuni attenti osservatori che già da tempo avevano capito a cosa avrebbe portato la sconsideratezza di quelle azioni, e sono così  riusciti a salvaguardare da questa follia un piccolo spazio, in cui far rinascere una umanità diversa, che potrà vivere felicemente in armonia e nel rispetto della natura. Anche il conflitto israeliano-palestinese, per cui auspicava una soluzione pacifica,  fu oggetto del suo impegno civile. Ad Herbert Pagani, a parte la buona qualità musicale di molte sue canzoni, va riconosciuto il merito di aver evidenziato,  attraverso la sua arte, temi forse scomodi, e certamente non  affrontati, all’epoca, dalla maggior parte dei suoi colleghi. (...)"


Herbert Pagani - 1972 - Megalopolis(Versione Francese - 2 LP)
 
 
Megalopolis venne pubblicato, nella sua versione originale in lingua francese, come doppio Lp, ad opera dell'etichetta Pathé Marconi. Un "romanzo a 33 giri", come lo definì Le Monde, proiettato in un futuro fantascientifico, ma scientificamente plausibile. Megapolis è un'opera ispirata dal libro di Roberto Vacca "Medioevo prossimo venturo", nella quale è raccontata una storia ambientata nel 1999 in una città non identificata. "Megalopolis, dagli spiccati tratti "ecologici", è la capitale di un’Europa unita, che a causa delle azioni devastanti che l’uomo pratica sull'ambiente e a causa dell’annientamento di ogni relazione sociale fra gli abitanti, soffocata da una sempre più frenetica costruzione di grattacieli, arriva inesorabilmente alla distruzione. Si salveranno solo alcuni attenti osservatori che già da tempo avevano capito a cosa avrebbe portato la sconsideratezza di quelle azioni, e sono così  riusciti a salvaguardare da questa follia un piccolo spazio, in cui far rinascere una umanità diversa, che potrà vivere felicemente in armonia e nel rispetto della natura". L'opera venne rappresentata al Palais de Chaillot di Parigi. Ricevette anche il Grand Prix International du Disque de l'Academie Charles Cros (per la prima volta a un cantautore italiano). Agli inizi del 1973 l'etichetta Mama pubblicò una versione condensata dell'opera in un solo LP per il mercato italiano, ovviamente con i testi cantati nella nostra lingua.


Disc 1 - Side A
01 Prélude a Megalopolis
02 Discours Pdg des USA d’Europe - Jingles
03 Arche de Noé
04 Sérénade
05 Radio taxi
06 La cuisine, le ménage et l'amour

Disc 1 - Side B
07 Deux sous la douche
08 Soldats
09 Flash drogue
10 Fils père, fille mère
11 Ni Marx, ni Jésus
12 Vole la colombe

Disc 2 - Side C
13 Les tapis roulants
14 Chez nous
15 Le P.A.P.E.
16 Confessions d'un cadre supérieur, etc..

Disc 2 - Side D
17 Megapocalypse
18 Le printemps d'après la fin du monde


French version 2 LP

LinkDisc 1
LinkDisc 2



Herbert Pagani - 1973 - Megalopolis (Versione Italiana - 1 LP)


TRACKLIST :

01 - Preludio a Megalopolis
Transition
02 - L'arca di Noè
Transition
03 - Serenata
Transition
04 - Zero in cucina, dieci in amore
Transition
05 - Doccia a due
Transition
06 - Ragazzo padre, ragazza madre
Transition
07 - Da noi
Transition
08 - Vola la colomba
Transition
09 - Megapocalisse
10 - La sagra della primavera


LINK Versione Italiana
 
Post by George & Captain, thank you very much to Vlad Tapes for italian version

Paolo Bertelli - 1987 - Una storia del Prometeo (MC)

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TRACKLIST:

Parte prima
a) L'inizio  1:55
b) Il risveglio del Prometeo  1:25
c) Pensieri: riflessioni del Prometeo  2:05
d) Il rito  2:25
e) Prometeo si reca sulla montagna  1:05
f) Il furto e la fuga col fuoco  3:20
g) Il dono supremo: il fuoco agli uomini  0:20
h) Canto della libertà  2:15

Parte seconda
a) Il discorso  2:05
b) La danza  1:50
c) Il sogno svanisce: la voce del potere  1:25
d) L'incertezza, lo smarrimento, la pauza  2:00
e) I padroni : il potere e la sua voce  0:55
f) Caos: polvere e nebbia  3:15
g) La fine  1:05
h) Un altro inizio: l'eterno ricominciare  1:00


FORMAZIONE

Paolo Bertelli - basso, tastiere 
Franco Taddia, Ruggiero Cavicchioni - effetti elettronici
Stefano Benini - sax alto, flauto 
Franco Taddia - chitarra, effetti sonori
Stefano Franchi - percussioni

La copertina della MC del 1987
Dire che questo album è sconosciuto è puro eufemismo. Le sue tracce si perdono subito dopo la pubblicazione, in musicassetta, avvenuta nel 1987. Ora grazie a quelli della Giallo Rec. è possibile recuperare, non senza difficoltà, la ristampa in CD. Come si apprende dalle note di copertina si tratta di "un lavoro di avanguardia nel quale l'autore esprime e fonde un po' tutte le sue esperienze musicali e ciò che ne esce è una fusione estrema di suoni, ma mai fini a se stessi. Diversi critici apprezzano questo suo esperimento e il suo Prometeo entra in uno dei più importanti cataloghi di musica di avanguardia (SOUND OHM), insieme ai più importanti musicisti del settore". Le musiche vennero composte per una pièce teatrale con la presenza di un mimo. Il puro ascolto è quindi monco di una componente importante. Accontentiamoci. Una buona recensione di questo prodotto di nicchia l'ha scritta Francesco Fabbri sul sito "Arlequins", al quale vi rimando.

Ultima annotazione: la versione qui postata, l'unica che sono riuscito a recuperare, è tratta dalla MC originale del 1987, con tutti i difetti annessi e connessi. Per un ascolto di qualità vi rimandiamo al CD della Giallo Records. I file sono due, uno per ogni parte in cui è suddiviso l'album.Ed è tutto. A la prochaine. 



Post by George
  

Wells Fargo - We're (not) an american band / 1989-1991 (vinyl) - Superpost

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Era da tempo che accarezzava l'idea di dedicare un post ai Wells Fargo, gruppo storico della scena torinese che ha calcato i palcoscenici per più di un decennio regalandoci una manciata di testimonianze sonore: un po' di cassette, qualche singolo e un paio di ottimi LP. Il tutto dal 1987 al 1991. Credo sia la prima volta che i loro LP, mai oggetto di ristampa in CD, vedono la luce sul web. Partiamo dall'inizio: chi erano i Wells Fargo? All'interno della busta di "Lost Highway" ho trovato una rassegna stampa da loro stessi realizzata che mi diedero all'epoca e che ho fatto bene a conservare nel corso degli anni. Sono numerosi gli articoli (recensioni e interviste) pubblicati dai più importanti giornali specializzati: tra questi Ciao 2001 (10.06.1986), Neoclima (04/1988), Rockerilla (maggio 1988 e novembre 1989), Urlo (1988 e 1989), Coffee House (10/1988), Sound & Vision (novembre 1989), Velvet (novembre 1989), Heavy Metal (12/1989), Blu (1989). Le immagini provengono invece da un gruppo FB e dall'interno della copertina di "The Hard Way".


I Wells Fargo si formano nel 1980 da un'idea dei fratelli Sergio e Paolo Chiorino, che suonano insieme già da due anni. Sergio è un eccezionale chitarrista e armonicista, Paolo è un potente drummer. Il gruppo si forma a Rivalta, cittadina alla periferia industriale di Torino. Con lo stabilizzarsi della line-up a trio a partire dal 1984 comincia la lunga serie di concerti. Con Mario Gallo al basso realizzano alcuni demo tape. Nel 1987 abbiamo l'esordio discografico per la Stardust Records. L'EP è composto da quattro brani dove chitarra e armonica lasciano intravedere un futuro di belle speranze. Segue nello stesso anno un altro singolo "Stampeders", con Sergio Maza subentrato al basso al posto di Mario Gallo. "Pictured"è invece il titolo del 45 giri in vinile trasparente, uscito per la torinese Toast nel maggio 1988, disco che li fa conoscere ad un pubblico più ampio. Dai pub e dai piccoli club dell'area torinese passano ai circuiti più ampi, fuori dal loro natio Piemonte. "Noi prendiamo la musica americana dalle radici e la misceliamo con varie influenze del rock dal '68 in avanti - racconta Paolo Chiorino a "Urlo" nel giugno 1989- Musica diretta, con una chitarra ben presente e pochi fronzoli, assoli lancinanti: questo è quello che proponiamo". 



La loro strumentazione? "Ho una Fender Stratocaster del 1962, una Gibson SG del 1968, una Fender acustica ed un Mustang Bass più una lunga serie di armoniche". Così Sergio Chiorino, sempre su "Urlo". Il fratello Paolo utilizza invece una batteria Rogers del '65 con piatti Paiste. Già la strumentazione lascia poco spazio all'immaginazione e ci fa intuire le sonorità prodotte dalla band. Finalmente nel 1989 la Razzo Dischi, una divisione della Toast Records pubbica il primo LP dei Wells Fargo intitolato "Lost Highway".

Wells Fargo - 1989 - Lost Highway


TRACKLIST:

Side A
01. I can't stop loving you
02. Do it if you can
03. Highway 61 revisited (Bob Dylan)
04. Yesterday's dream
05. Looking at you
06. Moanin' the blues (Hank Williams) - recorded live in summer 1987

Side B
01. I feel it
02. Run to your mother
03. Will you come
04. It's late
05. Take time
06. No fun (The Stooges)


FORMAZIONE

Paolo Chiorino - drums, vocals on A 3-4-5 and B 1-6
Sergio Chiorino - electric 6 & 12 strings guitars, acoustic guitar, harmonica, vocals on A 1-2-5-6 and B 2-3-4-5
Simonetta Demontis - bass

Guests
Maurizio Campisi - rhythm guitar on A 4
Luciano Pavanello - bass on A 6
Silvio Puzzolu - Hammond organ on A 5
Luca Re - vocals on A 1-5


Altro cambio di bassista. La bella e brava (quando ci vuole ci vuole) Simonetta Demontis entra stabilmente nell'organico. Tra gli ospiti troviamo Luca Re, vocalist dei Sick Rose. L'album è la sublimazione del lavoro estenuante svolto negli anni precedenti. Così scriveva Elio Bussolino su Rockerilla (!!) nel novembre 1989: "La Monument Valley ed il Grand Canyon, l'Organ Pipe Cactus e Durango, strade perdute e motel scalcinati, Hank Williams e Bob Dylan, un sogno americano che è come un mosaico di immagini oleografiche e frammentarie, di sensazioni 'déjà vu', di trade mark storiche, di pagine di Steinbeck e Caldwell mandate a memoria e, naturalmente, di suoni assortiti ed assimilati fin dalla più tenera età. Le canzoni dei Wells Fargo sono sogni ad occhi aperti, visioni mediate attraverso i pick-up di una Fender o di una Rickenbaker, esperimenti di telepatia transoceanica". 


E ancora "Velvet", sempre nel novembre 1989: "Sul loro destino dopo l'ascolto del singolo del 1987 avrei scommesso meno di dieci lire bucate, ma già con il secondo 7 pollici i Wells Fargo avevano dimostrato di avere maturato un sound più diretto e convincente, ispirato a quel rock delle radici che può essere circoscritto fra REM e Jason & The Scorchers, teso a rinverdire la tradizione americana. Tra gli episodi più accattivanti del disco, la cover di Moanin' the blues di Hank Williams e I can't stopo loving you, interpretato con vigore dalla voce di Luca Re (che insieme a Maurizio Campisi, anch'egli Sick Rose, compare in un paio di brani). Chi ama il rock viziato dal blues e dal country non faticherà a ringraziarli per la ritrovata highway". Scusate se è poco. 

I concerti seguono a raffica un po'in tutta Italia, Bisognerà attendere due anni prima di poter ascoltare un nuovo lavoro. L'attesa non delude. Nel 1991 viene dato alle stampe dall'etichetta Ultima Uscita nientemeno che un doppio LP "The Hard Way" con un disco in studio e l'altro registrato completamente dal vivo.


Wells Fargo - 1991 - The Hard Way


TRACKLIST:

ASIDE (studio)
01. Excitable
02. See my reasons
03. Light of illusion
04. Rhymes and reasons
05. Too drunk
06. Friends for just one night

BESIDE (studio)
01. Lost Highway
02. Peach pickin' time in Georgia
03. It's your death
04. No place to go
05. Come back
06. You can't come back
07. Join my gang


SEASIDE (live)
01. Come back
02. Slow death
03. No sleep
04. Bad boy

DECIDE (live)
01. Dirt (The Stooges)
02. I wanna be loved (Johnny Thunders)
03. You can go to hell
04. Six days on the road


FORMAZIONE

Wells Fargo

Sergio Chiorino - chitarre, armonica in B2-4 e D4, voce in A3-4, B1-2-6, C1-3-4, D2-3-4, cori
Paolo Chiorno - batteria, cucchiai e mandolino in A6, voce in A1-2-4-6, B1-7, C1-2, D1-3-4, cori
Lawrence Strippoli - basso e cori dal febbraio 1991

Ex
Simonetta Demontis (bassista dal 2/89 al 1/91) - basso in tutto THE HARD WAY eccetto B2 e D3; coro in B6
Mario Gallo (bassista dal 6/80 al 6/81 e dal 1/84 al 1/86) - coro in "See my reasons"
Sergio Maza (bassista dal 11/87 al 2/89) - basso in "You can go to hell"

Friends
Beppe Caire (Karamamma) - piano in "You can't come back"
Silvio Puzzolu - chitarra e basso in "Peach pickin' time in Georgia"
Luca Re (Sick Rose) - voce in "Too drunk" e "No place to go"
Francesco 'Slep' Sciancalepore - slide in "Friends for just one night"
Bill White (ex-Brian Adams) - voce in "Take me home.." (N.B. brano citato nelle note di copertina ma non presente sull'album)
Francesco Zagarese (X Rated) - Hammond in "Light of illusion"
Huey Dewey Louieand The News - a cappella in "Come back" (Beside)


Il canto del cigno per i Wells Fargo. Un doppio live & studio che ci stupisce per la sua bellezza dalla prima all'ultima nota. Le note presenti sulla back cover ci informano che le prime due facciate sono state registrate "molto saltuariamente" tra luglio e dicembre 1990 e mixate nel gennaio 1991 da Silvio Puzzolu e Giulio Koelliker al Puzzle Studio di Torino. I brani inclusi nel disco live sono stati registrati nel periodo estate-autunno 1990. L'album è stato prodotto da Wells Fargo, Puzzle e Paolo Passanante (cantante e bassista della band aostana Macho Camacho, nostra vecchia conoscenza sulle pagine della Stratosfera). Le influenze musicali non si discostano dal disco precedente. La maggior parte dei brani sono scritti da Sergio Chiorino, ad eccezione di due cover, una degli Stooges e una di Johnny Thunders incluse nel disco live. 

1982-1983
Riguardo al loro genere musicale Paolo Chiorino rilasciò un'intervista al bimestrale di rock italiano "Urlo" nel marzo 1989. "Non abbiamo mai fatto parte di quei vari filoni che vanno di moda o per la maggiore. C'è anche da dire che abbiamo proposto un tipo di musica troppo presto. Quando abbiamo iniziato la gente voleva gruppi che suonassero new-wave o cose simili e pensava che noi fossimo troppi legati ai Seventies, per cui completamente fuori da ogni trend". Sergio Chiorino ricorda i suoi gusti musicali: "Noi ascoltiamo i Byrds, Bob Dylan, Hank Williams, i Flamin' Groovies, gli Stooges, i Dream Syndicate. Li ascoltiamo da anni, per cui è impossibile dire che cosa ci influenza e cosa no". E i Meat Puppets non ce li vogliamo mettere, dico io?

Le due facciate live mostrano tutta la potenza del trio (coadiuvato da numerosi ospiti) che solo durante i concerti si poteva percepire in pieno. 


Non ci fu un seguito. I Wells Fargo scomparvero dalla scena musicale italiana. Ci restano questi possenti e introvabili dischi a farci ricordare la statura di questi grandi musicisti che nulla avevano da invidiare ad altre più blasonate e osannate band americane.

We're (not) an american band, friends


LinkLost Highway 
 Link The Hard Way

Post by George 

Maurizio Bigio - 1973 - Rock Bigio Blues "Stratosfera Extended Edition" (with bonus tracks)

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Ogni ritorno è una festa, e se a tornare tra noi è un mitico fornitore di rarità assolute come il carissimo amico Anonimous Benefactor (Qui tutti i suoi contributi), è davvero festa grande... E per celebrare degnamente, vista l'assenza sul web di info circa artista e disco, abbiamo chiesto ad un amico, vera autorità nel mondo del rock progressivo italiano, di fornirci gentilmente alcune note per questo post. Non anticipo nulla, neppure il suo nome: il consiglio è quello di proseguire nella lettura, cari amici, non limitandosi al freddo ed anonimo download...

TRACKLIST :

01 - Rock Evoluzione - Meditazione
02 - Nuvole di gomma americana
03 - Un blues targato MI
04 - E tu mi dici
05 - Rock Evoluzione - Opinione personale 1
 06 - Camminando con le mani
07 - Un istante nella mente
 08 - Rock Evoluzione - Svincolo
09 - Tell me why
10 - Nei giardini della luna
11 - Rock Evoluzione - Opinione personale 2
12 - E' l'amore che va
13 - Basta basta

Sveliamo l'arcano... Le brevi notizie che seguono sono scritte da Augusto Croce di Italianprog in persona, che ringraziamo di cuore per la disponibilità e la gentilezza mostrata: "Siccome ho visto Maurizio Bigio proprio da pochi giorni (per la precisione, è venuto a casa mia, visto che abita dalle mie parti), sono lieto di fornirti alcune note circa l'album del 1973. A proposito del disco, una curiosità che mi ha confidato lui stesso è che la It, che preferiva sonorità cantautorali a impegnative composizioni più vicine al progressive, gli impose di spezzettare l’unico strumentale, chiamato Rock Evoluzione, in quattro piccoli brani da intervallare alle canzoni del disco (abbiamo provato a ricostruire il brano e "riparare il torto" con questa Stratosfera Edition, vedi la prima delle bonus track - N.d.C.). Per la cronaca, oltre a Bigio, ottimo chitarrista e armonicista ancora oggi, in Rock Evoluzione suonavano Michael Fraser (piano elettrico), Maurizio Giammarco (sax), Dino Cappa (basso) e Derek Wilson (batteria), tra i migliori strumentisti della RCA di allora. Bigio ha poi lasciato la musica poco dopo l’uscita di questo disco, uscito alla fine del 1973 (qualche mese prima aveva suonato su “Alice non lo sa“ di De Gregori) per dedicarsi al lavoro di commercialista, e ogni tanto si esibisce ancora adesso.A. Croce"

DISC 2 - BONUS TRACKS :

01 - Rock Evoluzione Suite (Meditazione, Svincolo, Opinione personale 1 e 2)
02 - Ad ovest c'è il mare (single A side - nuova versione remix)
03 - Lady moonlight (single B side - nuova versione remix)
04 - M. Bigio & Friends + Top Hat Sisters - 2015 - Be my babe (live)
 05 - M. Bigio & Friends + Top Hat Sisters - 2015 - What'd say (live)

Ringrazio mister Croce anche per la segnalazione del canale You Tube ufficiale di Maurizio Bigio, da cui provengono sia i due brani del suo singolo “Ad ovest c’è il mare/Lady Moonlight” (in cui aveva suonato tutti gli strumenti, tranne la batteria) in una nuova versione, di quest’anno, in cui ha sovrainciso alcune parti di chitarra sulle basi originali, sia i due brani live di Maurizio Bigio & Friends con le Top Hat Sisters. Il primo brano invece, è un omaggio a "Rock Evoluzione" come Bigio la avrebbe voluta. Abbiamo infatti rieditato il brano, interamente musicale, unendo tra loro le 4 parti in cui era stato spezzettato, per volere dei discografici, come spiegato da Augusto nel suo commento al disco qui sopra, in un'unica mini suite di oltre 6 minuti. Non mi resta che augurarvi buon ascolto, in attesa dei vostri immancabili commenti...?!?

LINK Album
LINK Bonus tracks

   

Post by Anonimous Benefactor (A.B.) & Captain, thank you to Augusto Croce for notes

 

Aria Calda - 1981 - Aria Calda (vinyl)

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TRACKLIST:

01. Questione meridionale
02. Voglio andarmene lontano
03. Notte orientale
04. Dedicato al caro Massimo
05. Eroina
06. Aria "Jam" calda
07. Il vecchio con la chitarra
08. ...e non ti fai più beccare


FORMAZIONE

Matteo Sorrentino - chitarra, voce
Antonello Angelini - basso,voce
Carlo Senatore - tastiere
Ferdinando Mazzariello - batteria, percussioni


Ragazzi, io di questo gruppo non ne so praticamente nulla e sul web non ho trovato tracce, se non la citazione del loro unico LP su Discogs. L'album in questione, pubblicato nel 1981 negli studi RTO (Record Tirrenia Olimpia) di Cava De' Tirreni,  prende semplicemente il nome del gruppo. Oltre a questo album, edito solo nella versione vinile, gli Aria Calda pubblicarono nello stesso anno un singolo, Questione meridionale / ...e non ti fai più beccare, brani inclusi nel 33 giri. Il sound è molto bello, con richiamo al funky e al jazz (Aria "Jam" calda), con begli assoli di chitarra, organo e sintetizzatore. Spunta anche un'armonica a bocca in Eroina, dal clima decisamente più blues. I brani più curati sotto il profilo musicale sono Dedicato al caro Massimo e Il vecchio con la chitarra, con un suggestivo intro di organo.Se avete notizie su questo gruppo fatevi sotto. With a little from my friends cercherò di completare la recensione. Intanto godetevi la musica. Buon ascolto.

A proposito, la vogliamo dare una sforbiciata alla wishlist?



Post by George

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