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Channel: VERSO LA STRATOSFERA
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Massimo Boldi (with Enzo Jannacci) - 1980 - Scatolette "Stratosfera Extended Edition" (with bonus tracks)

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LATO A :

1) Canto schiacciato- 1a parte (M.Boldi-E.Jannacci)
2) Fa niente (M.Boldi-E.Jannacci)
3) Canto schiacciato- 2a parte (M.Boldi-E.Jannacci)
4) Oi Marì (M.Boldi-E.Jannacci)
5) Il mobiliere (M.Boldi)

 LATO B :

 1) Cabaret (M.Boldi-E.Jannacci)
2) Scatolette (G.Viola-E.Jannacci-S.Poggi)
3) Cuore (M.Boldi-E.Jannacci)
4) Zombi (M.Boldi-E.Jannacci-E.Terzo)
5) Come prima (Taccani-Di Paola-Panzeri)
6) Questo quadro (M.Boldi-E.Jannacci)
7) Discoteca (E.Jannacci-P.Donaggio-V.Pallavicini-R.Danè)
8) Elda (M.Boldi)

BONUS TRACKS :

01 - Massimo Boldi - Sei repellente Elisa (Zan zan le belle rane) (1977-79)
02 - Massimo Boldi - Mangiato Le Mele (1977)
03 - Massimo Boldi - Tamburino Pendulino (1979)
04 - Massimo Boldi ed Enzo Jannacci a "Stiamo Lavorando Per Noi" - Zan Zan Le Belle Rane

 
Ringrazio per questo post l'amico Andrea di "Arrivano gli sprassolati - Radio Orvieto Web" e gli lascio subito la parola, augurandovi buon ascolto:

"C'è una sorta di buco nero nella discografia di Enzo Jannacci, un disco non a suo nome, ma del quale il geniale dottore-pianista-karateka è stato fondamentale deus ex machina...Facciamo un passo indietro: è il 1978 e con il singolo “Silvano/Lo sputtanamento” Cochi e Renato, enclave jannacciana nella follia più surreale, chiudono la loro stagione d’oro per intraprendere strade diverse che solo parecchi anni dopo si riallacceranno. Enzo Jannacci, non potendo più contare sulla loro lunaticità, decide, dopo averlo saggiato in qualche 45 giri tra il ’77 e il ‘79, di lavorare a un LP di Massimo Boldi, comico che proprio Jannacci scopre (e adora). Parliamo, appunto, di “Scatolette”, un disco che, anche se non particolarmente raro sul mercato dei collezionisti, sembra desaparecido in rete, un album che addirittura anche le biografie più informate su Jannacci non ricordano affatto (“Ci vuole orecchio- Enzo Jannacci raccontato”, di Guido Michelone) o solo di sfuggita, senza approfondirne quasi alcunché (il comunque encicolopedico “Roba minima” di Andrea Pedrinelli, 2014, che poco aggiunge anche in “La canzone a Milano dalle origini ai giorni nostri”, e  “Peccato l’argomento” di Sandro Patè, 2014). Insomma, cosa c’è di così vergognoso in questo album, a parte che un Massimo Boldi è normalmente più carne da “Orrore a 33 giri” che pane per i denti dei frequentatori della Stratosfera? Sorpresa: quasi nulla. E’ un album per lo più gradevole, certo datato nei suoni e negli arrangiamenti, ma per nulla scontato. D’altra parte, dicevamo, Jannacci non si limita a supervisionare, ma intinge interamente, per dirla con lui, il pacco dentro il secchio: produce, arrangia, ed è coautore di ben 10 pezzi su 13 (diciamo su 12, ché “Come prima” è solo una citazione), oltre a suonare le tastiere. La struttura dell’album riecheggia un po’ quella dei vecchi varietà, tra gag parlate (vi stupirà, ma qualcuna fa davvero ridere) e canzoni volutamente scemotte, o parodie più o meno dichiarate (“Discoteca”, che per essere uno scherzo o poco più vede illustri firme, “Zombie”, che richiama nel titolo il famoso disco di Gianfranco Manfredi e infine, ma questa è forse solo una mia personale associazione indebita, addirittura, nell’assolo di batteria eseguito con la bocca si potrebbe leggere in controluce il “Solfeggio parlante per voce sola” di Giancarlo Cardini!). Ma c’è spazio anche per pezzi più seri, quasi drammatici come quella “Fa niente” che risulta l’apice del disco, un brano che non sarebbe affatto sfigurato in qualsiasi disco dell’epoca del Dottore (e infatti Jannacci qua ci mette anche, non accreditato, la voce). Lo stesso parco-musicisti risulta di tutto rispetto, includendo personaggi come Tullio De Piscopo, Julius Farmer, Flaviano Cuffari, Dino D’Autorio, Bruno De Filippi, Aldo Banfi: insomma, la crème dei turnisti dell’epoca."


Post by Andrea de "Gli Sprassolati"& Captain

Serie "Bootleg" n. 199 - Vox in Progress (Alex Carpani Band & Friends) live Francavilla al Mare, 7 agosto 2014

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TRACKLIST DISC 1:

Alex Carpani Band 
01 Darkness (Van der Graaf Generator cover) 
02 The silk road 
03 Man Erg (Van der Graaf Generator cover) 

Alex Carpani Band feat Aldo Tagliapietra on vocals 
04 Gioco di bimba (Le Orme cover) 
05 Amico di ieri (Le Orme cover) 
06 Sguardo verso il cielo (Le Orme cover)  

Alex Carpani Band 
07 Sky and sea 


TRACKLIST DISC 2:

Alex Carpani Band feat Lino Vairetti on vocals 
01 L'uomo (Osanna cover) 
02 Oro caldo / Fuje 'a chistu paese (Osanna cover) 

Alex Carpani Band 
03 The infinite room 

Alex Carpani Band feat Bernardo Lanzetti on vocals 
04 Killer (Van der Graaf Generator cover) 
05 Education story (Acqua Fragile cover) 
06 Harlequin (PFM cover) 

Alex Carpani Band feat all friends on vocals 
07 Impressioni di settembre (PFM cover) 
08 Non mi rompete (Banco del Mutuo Soccorso cover)


FORMAZIONE DEI VOX IN PROGRESS

Alex Carpani (ACB) - tastiere, voce solista 
Ettore Salati (ACB) - chitarre e basso a pedali 
Joe Sal (ACB) - voce 
Giambattista Giorgi (ACB) - basso 
Alessandro Di Caprio (ACB) - batteria 
Aldo Tagliapietra (ex Le Orme) - voce, basso 
Lino Vairetti (Osanna) - voce, chitarra 
Bernardo Lanzetti (ex Acqua Fragile& PFM) - voce 
David Jackson (ex Van der Graaf Generator e ora ACB) - sax, flauto, whistle 


Grande operazione nostalgia ad opera di Alex Carpani e della sua band, per l'occasione ribattezzati Vox in Progress, grazie alla presenza di numerosi ospiti eccellenti: da Aldo Tagliapietra a Lino Vairetti, da Bernardo Lanzetti a David Jackson, da tempo in pianta stabile con la ACB. Incentrato sulle sonorità prog più "classiche", quelle dei primi anni '70 per intenderci, il concerto che vi presentiamo nella sua veste integrale è stato registrato a Francavilla al Mare, in occasione del Blubar Festival, il 7 agosto 2014. Oltre a una manciata di brani tratti dal repertorio della Alex Carpani Band, dominano le cover. Assolutamente potente l'apertura con due classici dei VDGG quali Darkness e Man Erg, con un sempreverde (o quasi) David Jackson ai sax. Seguono gli omaggi alle Orme e agli Osanna. Nel secondo CD l'ospite è Bernardo Lanzetti, alle prese con tre cover: una ancora del Van Der Graaf (Killer), una della PFM e, infine, nientemeno che Education story ripescata dal repertorio degli Acqua Fragile. Gran finale con l'immancabile Impressioni di settembre e un omaggio a Francesco Di Giacomo con Non mi rompete. Quasi due ore di musica per un concerto godibilissimo che ci riporta indietro di una bella quarantina d'anni, E sentendo la freschezza che conservano ancora questi brani, sembra proprio che il tempo non sia passato.


Nel frattempo, ridendo e scherzando, manca solo un bootleg per arrivare al fatidico traguardo dei 200. Il che non è poco per il nostro blog. Enjoy!


Link CD 1
Link CD 2

Post by George

Oscar Prudente - 1974 - Infinite fortune (vinyl)

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TRACKLIST:

01  La casa vecchia
02  I vetri della scuola
03  Otto ore
04  Infinite fortune
05  Solo no
06  Il furgone della Banca del Commercio
07  Io vado a Sud


MUSICISTI

Oscar Prudente: voce, chitarra, tastiere
Ivano Fossati: flauto
Umberto Tozzi: chitarra elettrica, cori
Euro Cristiani: batteria, cori
Guido Guglielminetti: basso, cori
Marina Ceravolo, Lucia Guglielminetti, Monica Glosser, Tali Jackson, Graham Jones: cori


Musicista e compositore dalla lunghissima carriera musicale, Oscar Prudente iniziò a suonare sul finire degli anni '50 come batterista di Colin Hicks per poi transitare nel gruppo di supporto a Luigi Tenco, sempre alla batteria. Incise numerosi singoli negli anni '60 senza ottenere il giusto successo. La svolta avvenne in seguito alla collaborazione con Dario Fo, per il quale scrisse le musiche di un paio di commedie ("La signora è da buttare" e "La passeggiata della domenica").  Le collaborazioni proseguirono con Lucio Battisti, Bruno Lauzi, Le Orme (sua è L'aurora). Nel 1973 pubblicò il suo primo 33 giri, "Un essere umano". La collaborazione più lunga e proficua fu senza dubbio quella con Ivano Fossati, allora con i Delirium. I frutti più importanti furono Jesahel (Oscar Prudente era nel coro che accompagnò i Delirium al Festival di Sanremo) e Haum! Fossati incise con Oscar Prudente in album nel 1974 ("Poco prima dell'aurora") e collaborò sia al flauto che nella stesura dei testi al successivo LP, "Infinite fortune", album caratterizzato da qualche ventata di prog rispetto agli altri suoi lavori solisti. La premiata ditta Fossati-Prudente contribuì anche alla scrittura dei testi del disco "Un mondo di frutta candita" di Gianni Morandi. Nel 1977 venne pubblicato il suo ultimo disco  per l'etichetta CGD, intitolato "Donna che vai". La storia musicale di Oscar Prudente proseguirà all'insegna delle collaborazioni con artisti importanti quali Fabrizio De André, Massimo Bubola, Francesco Baccini e con la realizzazione di jingle pubblicitari, sigle televisive e musiche per spettacoli teatrali.


Il disco "Infinite fortune", oggetto di una recente ristampa in CD (qui lo ascoltiamo nella versione vinile), è stato realizzato da Oscar Prudente nel 1974 come un concept album, dove i sette brani sono legati tra loro da un fil rouge rappresentato dal tema dell'immigrazione dal Sud a Nord. Altri fenomeni migratori erano allora praticamente sconosciuti. Le parti musicali sono molto belle, sostenute dalle robuste chitarre di Oscar e di Umberto Tozzi. Una buona recensione, curata da Luciano Costarella (che ringraziamo) la potete trovare cliccando qui.
Buon ascolto

Link

Post by George 

Massimo Lai - 1973 - Diluvio universale parte seconda

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TRACKLIST :

01. E' per lei
02. La bicicletta
03. L'ombra della mia malinconia
04. Marilu' una storia di mare
05. Ora ci sono io
06. Un filo d'erba
07. Anna di crescenzo
08. Tutta una vita
09. Silenzio
10. All'improvviso
11. Nella nebbia del mattino
12. Diluvio universale parte seconda

Ringrazio infinitamente l'amico Vlad Tepes del blog Isle full of noises, al quale vi rimando senza indugio, per aver dato alla wishlist quella che chiamare sforbiciata è un eufemismo, vista la mole di titoli rintracciati. Cominciamo con questo raro album di Massimo Lai, curiosamente uscito in italia per l'etichetta CPT ed in Australia, con differente cover, prodotto e presentato dalla società di Nick Scali (calabrese di nascita, divenuto importante uomo d'affari in Australia nell'importazione e produzione di mobili ed arredi, qui per approfondire, salito anche alla ribalta ultimamente per aver cercato di acquistare la Reggina, o una cosa del genere, i seguaci del mondo del calcio ne sapranno più di me). Riguardo la diffusione del long playing in terra australiana, immagino che l'album venisse regalato dalla "Nick Scali and Company" agli acquirenti di mobili, o una cosa del genere...

A dispetto di quanto potrebbe far pensare il titolo, l'album non presenta sonorità progressive, trattasi piuttosto di un album cantautoriale (in effetti, Massimo Lai è coautore di tutti i brani), dalle sonorità peraltro in alcuni casi piuttosto faciline all'ascolto. Si salvano alcune brevi parti tastieristiche e di flauto, sparse quà e là alla fine dei brani. Dodici brevi brani, che vanno dai 2:42 di "Tutta una vita" ai 4:43 di "Silenzio", nei quali ben poco spazio viene lasciato a parti strumentistiche. Nulla ci è dato di sapere circa i musicisti che accompagnarono Lai in quest'avventura.

Come spesso accade sulla stratosfera, ci troviamo di fronte ad un album per soli completisti: son sicuro che i download fioccheranno comunque. Spero altrettanto i commenti, spesso stranamente inversamente proporzionali agli scaricamenti...

Buon ascolto, in ogni caso.


Post by Captain & Vlad Tepes

I Chiodi 1965/1967

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I Chiodi erano un complesso beat di Bergamo, attivo fin dai primi anni '60, che ha trovato la sua principale affermazione nel biennio del beat 1965-'67, incidendo diversi singoli, tra i quali spicca una cover di I'm A Believer, il successo internazionale dei Monkees, alternativa (e precedente) a quella di Caterina Caselli (Sono bugiarda). 
L'attività del gruppo inizia nel 1961, è focalizzata nell'area di Bergamo e vede come componenti Silvio Rossi, Gigi Rossi, Denti, Capelli, Carminati. Dopo i primi anni di apprezzata presenza nei locali e di progressiva creazione di un sound riconoscibile, caratterizzato da una grande compattezza di suono e da un'attenzione particolare al territorio (dialetto). Con le prime avvisaglia dell'ondata beat si creano anche per i Chiodi le condizioni per l'esordio nel settore discografico, con la Novelty del produttore Cesare La Loggia. 


Il primo disco è del '65, presenta un brano in dialetto bergamasco "Ai au a et i ae?" e "100 lire, mamma!" sulla seconda facciata. 
Entrati nel circuito nazionale i Chiodi pubblicano altri dischi, caratterizzati da un ricorso ridotto alle cover, a differenza di quanto avveniva all'epoca, ed estendono il loro raggio d'azione a tutta l'Italia, con occasionali puntate all'estero (Francia, Svizzera e Spagna, dove li ribattezzarono Los Clavos). 



Il colpo da classifica voleva essere la cover dei Monkees citata in precedenza, con la nuova casa discografica di La Loggia, Losiérès (1967); la loro Accendi una stella è però oscurata da Sono bugiarda, versione molto efficace (e più coerente con il testo originale, rispetto alla versione di Pace cantata dai Chiodi) proposta da Caterina Caselli, allora all'apice del successo tra i giovani. L'altro lato del singolo, pensato in origine come lato A, era ancora una cover, da Homeward Bound di Simon & Garfunkel, in italiano "Mai mi fermerò".




La fine del periodo beat non ha coinciso per i Chiodi con la fine delle attività, a differenza di quanto avvenuto per molti altri complessi. Il front-man Silvio Rossi aveva tentato l'avventura solista già dal 1967, per poi continuare con altri due dischi, il secondo dei quali con la Vedette, con lo stesso gruppo, ribattezzato per l'occasione Nuovi Chiodi, e a fine decennio si era trasferito negli USA (dove vive e opera tuttora nel settore musicale). 




Gli altri hanno proseguito egualmente la attività professionale, rappresentata soprattutto da concerti, fino al 1974, concedendosi poi una reunion 25 anni dopo. I Chiodi sono quindi tuttora in attività.

Formazione :
Silvio Rossi (voce)
Andrea "Rino" Denti (chitarra)
Dario Capelli (basso)
Gigi Rossi (tastiere), 
Franco Carminati (batteria)



Discografia

I Chiodi
Ai au a et a ae? / 100 Lire Mamma! (Novelty 801 – 1965)

Goldfinger / L’uomo che non sapeva amare (Novelty 802 – 1965)

Quando la mamma la fa i calsett / Tu, tu solo tu (Novelty 803 – 1966)

Nel solaio dei tuoi sogni / Quando in cielo (Novelty 808 – 1966)

Mai mi fermerò / Accendi una stella (Losiérès 3002 -1967)

L’amore ha cambiato anche te / Soltanto allora siamo noi (Losiérès 3004 -1967)

Il mondo così non va / Ti devi lavare il cervello (Losiérès 3006 -1967) 

I Nuovi Chiodi
Canta e balla / Il tuo viso (Vedette 33178 – 1969) 

Silvio Rossi
Arcobaleno / Se rimango qui (Losiérès 3007 -1967)

Annamaria Mazzola & I Chiodi
Torno a pregare / Come ti amo (Novelty 804 – 1966)

Loro Cinque
Ruzzola l'onda / Dolce mistero (1967?)





Serie "Bootleg" n. 200 - Merry Christmas with The New Trolls (1971-1988-2005-2012-2013-2015) - Superpost 8 CD

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Ce l'abbiamo fatta. Quota 200 è stata raggiunta. E' stata una bella avventura quella dei bootleg, che si è arricchita nel tempo grazie al contributo di tanti collaboratori e amici della Stratosfera. Per celebrare questo traguardo ho scelto i New Trolls, gruppo che ho sempre amato, innovativi, fantasiosi, tecnicamente eccezionali, sempre una spanna più avanti degli altri. Anche se oggi sono frammentati e mescolati tra storie, leggende, miti e Ut il loro suono resta sempre riconoscibile ed emozionante. E poi, per dirla tutta, il mio primo contributo alla Stratosfera, non ancora come blogger ma come amico ed estimatore del blog, riguardava proprio i New Trolls. Era il 2011 e avevo appena ascoltato e registrato ad Aosta, città in cui vivo, un concerto della Leggenda dei NT (lo ritroverete cliccando qui, con il reupload - fra qualche giorno - nuovo di pacca). Chiesi al nostro Captain Robi se la registrazione poteva interessare e se il blog era anche aperto ai bootleg. La risposta fu affermativa ed entusiasta e da quel giorno (eravamo allora al bootleg n. 7) la progressione è stata inarrestabile, fino al raggiungimento di questo ambizioso traguardo. 

La strenna natalizia è composta da ben 8 CD, un monumentale post che - speriamo - farà la felicità di tutti i Trolls fans e degli estimatori del prog italiano.  I concerti degli anni '70 sono già stati abbondantemente pubblicati sulla Stratosfera, per cui ho cercato di dare spazio alla loro produzione più recente, quella degli anni '80 e quella dal 2000 in poi. E ora spazio alla musica.


Iniziamo con
New Trolls - Live at "Master"- TV Show, 1988


TRACKLIST:

01. Quella carezza della sera
Intervista 1
02. Ho veduto / Vorrei comprare una strada / Signore, io sono Irish (cenni)
03. Una miniera
Intervista 2
04. Adagio (Shadows) (da Concerto Grosso per i NT)
05. Allegro (da Concerto Grosso per i NT)
Intervista 3
06. Vent'anni
Intervista 4
07. Aldebaran (con Giorgio Usai)
08. Che idea (con Giorgio Usai)
Intervista 5
09. Il treno
Intervista 6
10. America O.K.
11. Faccia di cane
Intervista 7
12. Vorrei comprare una strada / Ho veduto (voce Mario Zama)
Band introduction
13. On the Broadway


FORMAZIONE

Vittorio De Scalzi - chitarra, voce, tastiere
Nico Di Palo - chitarra, voce
Gianni Belleno - batteria, voce
Giorgio Usai - voce nei brani 7-8

Si tratta di un raro mini concerto televisivo, con brani intervallati da  alcune interviste, che vede i New Trolls sul palco del Salone delle Feste del Casinò di Sanremo nel 1988, in trio. Solo in due brani appare Giorgio Usai come ospite. Simpatica la presenza di Mario Zama, imitatore ufficiale dei New Trolls, che canta nella track 12, accompagnato dal gruppo. La trasmissione si chiamava "Master" e venne proposta allora sul circuito televisivo Cinquestelle (niente a che vedere con il movimento politico, peraltro allora lungi dall'essere nato). Ho postato il concerto in un unico file (albumwrap), dopo averne equalizzato il suono, per mantenere integra l'atmosfera.



Andiamo avanti...
New Trolls / Il mito - Live in Blevio (CO), 24 luglio 2005


TRACKLIST CD 1:

01. Suite disco
02. La signora senza anelli
03. Visioni
04. Là nella casa dell'angelo
Speech 1
05. Faccia di cane
06. Quelli come noi
07. Che idea
Speech 2
08. America O.K.
09. Musica

TRACKLIST CD 2:

10. Davanti agli occhi miei
Speech 3
11. Dancing
12. Una notte sul Monte Calvo
Speech 4
13. Adagio (Shadows) (da Concerto Grosso per i NT)
14. Allegro (da Concerto Grosso per i NT)
15. Vivace (da Concerto Grosso n. 2)
16. Andante - Most dear lady (da Concerto Grosso n. 2)
17. Una miniera
18. Aldebaran
19. Quella carezza della sera


FORMAZIONE

Nico Di Palo - tastiere, voce
Ricky Belloni - chitarra, voce
Giorgio Usai - tastiere, voce
Alessandro Polifrone - batteria
Andrea Lavelli - basso


Spettacolare concerto registrato a Blevio, sul lago di Como, il 25 luglio del 2005, incluso nella rassegna "Blevio Estate - Note in riva al lago". E' un doppio CD, suddiviso in due file, con i New Trolls (in questo caso "Il mito") formati dai membri storici Nico Di Palo, Ricky Belloni (in forma smagliante) con Giorgio Usai. Passa il tempo ma la voce di Nico rimane inossidabile, così come altissimi sono i virtuosismi tecnici del gruppo. Ascoltateli in Dancing e in Una notte sul Monte Calvo, giusto per citare due titoli, e ne avrete la conferma.


Si prosegue con
Vittorio De Scalzi / La Storia dei New Trolls - Live at Club Città, Kawasaki, Japan, 22 settembre 2013


TRACKLIST CD 1:

Concerto Grosso n. 3 
01. The mythical city 
02. Oh Venice 
03. Storm in Venice 
04. Like Ophelia 
05. My guitar from the heart 
06. The magical city 
07. Per Nico 
08. Per tutti i bambini del mondo 

Concerto Grosso - The Seven Seasons 
09. The Knowledge (Overture)
10. Barocco 'n' Roll (Allegro Brioso)
11. Dance with the Rain (Ballata)

TRACKLIST CD 2:

01. High Education (Cello Cadenza)
02. The Seventh Season (Ostinato)
03. The Season of Hope (Piano Preludio)
04. Simply Angels (Suite)

Concerto Grosso n. 1 
05. 1° tempo - Allegro 
06. 2° tempo - Adagio (Shadows) 
07. 3° tempo - Cadenza - Andante con moto 
08. 4° tempo - Shadows (per Jimi Hendrix)

TRACKLIST CD 3:

Concerto Grosso n. 2 
01. I tempo - Vivace 
02. II tempo - Andante (Most dear lady) 
03. III tempo - Moderato (Fare you well dove) 
04. Le Roi Soleil 

Encore 
05. Nella sala vuota 
06. Faccia di cane 
07. Cadenza - Andante con moto #2


FORMAZIONE

Vittorio De Scalzi - voce, chitarra, tastiere, flauto 
Andrea Maddalone - voce, chitarra 
Francesco Bellia - voce, basso 
Giorgio Bellia - voce, batteria 
Roberto Izzo - conduttore, violino 
con 
Tokyo Vielle Ensemble


Un concerto piuttosto raro, che vede come protagonista Vittorio De Scalzi & Co, ovvero "La leggenda dei NT", ospiti sul palco del Club Città di Kawasaki, sobborgo di Tokyo, il 22 settembre 2013, accompagnati dall'orchestra Tokyo Vielle Ensemble. Il triplo CD va ad arricchire il già corposo cofanetto dei concerti di Kawasaki, che vede come protagonisti i gloriosi gruppi del prog italiano. Vittorio De Scalzi presenta il meglio di tutti i "concerto grosso" registrati dai New Trolls, dal primi storici CG 1 e CG2 per arrivare al CG 3 e a "The seven seasons". Gran finale con Nella sala vuota,Faccia di cane e la riproposta di Cadenza - Andante con moto dal CG1. Quasi 3 ore di musica che ci lasciano senza fiato.

Link CD 1
Link CD 2
Link CD 3



E se non bastasse...
New Trolls - Oldies ... but Goldies


Medley # 1 (New Trolls play The Beatles & others)
 Live at "Superstar" - Rai 2, Roma, 1980

TRACKLIST:

01. She loves you
02. I should have known better
03. Eleanor Rigby
04. Ticket to ride
05. Michelle
06. Hey Jude
07. Get back
08. Twist and shout
09. You really got me (Kinks cover)
10. Gimme some lovin' (Spencer Davis Group cover)
11. For your love (Yardbirds cover)


Medley # 2 (New Trolls play The Rolling Stones)
 Live at "Superstar" - Rai 2, Roma, 1980

TRACKLIST:

01. Let's spend the night together
02. Ruby Tuesday
03. Tell me
04. Paint it black
05. Lady Jane
06. The last time
07. (I can't get no) Satisfaction


Medley # 3 (New Trolls play Equipe 84 & The Rokes)
 Live at "Superstar" - Rai 2, Roma, 1980

TRACKLIST:

01. Ho in mente te (Equipe 84 cover)
02. C'è una strana espressione nei tuoi occhi (The Rokes cover)
03. Auschwitz (Equipe 84 cover)
04. Ma che colpa abbiamo noi (The Rokes cover)
05. Un'anima pura (The Rokes cover)
06. Tutta mia la città (Equipe 84 cover)
07. E' la pioggia che va (The Rokes cover)

Questi tre medley composti da brani di altri artisti, cosa decisamente atipica per i New Trolls, vennero suonati in occasione di una serie di programmi televisivi diretti da Gianni Boncompagni intitolati "Superstar", risalenti al 1980 e andati in onda su RAI 2.   La formazione comprendeva Gianni Belleno, Nico Di Palo, Giorgio D'Adamo, Vittorio De Scalzi e Ricky Belloni. Ascoltare le cover dei Beatles, degli Stones, dei Kinks, degli Yardbirds o di due gruppi beat italiani, quali i Rokes e l'Equipe 84, da parte di una band come i New Trolls, è un'esperienza unica ed irripetibile. Sicuramente sul palco i NT si sono divertiti e hanno entusiasmato il pubblico presente (e si sente), senza rendersi conto che stavano scrivendo una pagina importante della loro storia musicale.


Medley # 4 (New Trolls & Friends)
Tratto da varie trasmissioni televisive

TRACKLIST:

01. I giardini di marzo (Lucio Battisti cover - con Formula 3 e Bruno Lauzi)
02. Help! (Beatles cover - con Maurizio Vandelli)
03. Eleanor Rigby (Beatles cover - con Adriano Pappalardo)
04. Nessun dolore (Lucio Battisti cover - con Rita Pavone)
05. Hey Jude (Beatles cover - con Rita Pavone, Adriano Pappalardo, Little Tony, Maurizio Vandelli, Riccardo Fogli)
06. She loves you (Beatles cover - con Little Tony e Riccardo Fogli)
07. Quella carezza della sera (con Riccardo Fogli, Adriano Pappalardo, Maurizio Vandelli, Little Tony, Rita Pavone)
08. Il nostro caro angelo (con Formula 3 e Bruno Lauzi)


Più che un medley si tratta di un collage di diverse apparizioni televisive in cui i New Trolls hanno condiviso il palco con ospiti e amici. Aprono e chiudono la sequenza due omaggi a Lucio Battisti, con la presenza contemporanea sul palco di New Trolls, Formula 3 e Bruno Lauzi. Le altre cover, suonate e cantate in compagnia di Vandelli, Pappalardo, Little Tony, Rita Pavone e Riccardo Fogli, risalgono ad uno special televisivo di fine anni '80 registrato a Saint-Vincent.


Link


Siamo quasi alla fine...
New Trolls - Yesterday & Today: Improvvisazioni nella sala vuota (1971-2012-2015) - mini CD



TRACKLIST:

Yesterday
01. Il sole nascerà / Nella sala vuota (live Cantagiro 1971 - versione integrale)
Today
02. Improvvisazioni nella sala vuota (UT New Trolls live in Genova 2012)
03. Nella sala vuota / Vorrei comprare una strada / Il sole nascerà (UT New Trolls live in Noto, 2015)


Un mini post che vogliamo collocare nella gloriosa serie "Y & T". Tre versioni (alle quali possiamo aggiungere quella inclusa nel concerto di Vittorio De Scalzi a Kawasaki) di uno dei brani più belli della storia musicale dei New Trolls. La prima volta apparve sul lato 2 dell'album "Concerto Grosso per i New Trolls": fu assolutamente innovativo, suonato in presa diretta nella sala di registrazione sul filo conduttore del loro singolo Il sole nascerà. Grande spazio all'improvvisazione, assoli di batteria, tastiere e chitarre, I New Trolls ne suonarono una stupenda versione dal vivo nel 1971, quando parteciparono alla 10° edizione del Cantagiro. La traccia qui proposta è quella integrale, senza tagli o fade out, trovata e rimessa in rete da Sergio Pizzi (thanks). La formazione era quella storica, composta da Vittorio De Scalzi, Nico Di Palo, Gianni Belleno, Giorgio D'Adamo e Maurizio Salvi.
Le altre due versioni, decisamente più recenti, ma sempre affascinanti, sono state proposte dagli UT di Maurizio Salvi e Gianni Belleno nel 2012 (Genova) e nel 2015 (Noto).




Ci salutiamo con
La leggenda dei New Trolls in 
Christmas Rhapsody


Il brano in questione, cantato in inglese, era apparso sulla compilation  "It's Christmas Time" pubblicata da Aeostella nel 2008, accreditato alla Leggenda dei NT (De Scalzi, Di Palo, Vitanza, Maddalone, Sposito, Bellia). Dato l'imminente arrivo del Natale, il brano mi sembra quanto mai appropriato.



Goodbye Giorgio

Questa lunga carrellata dedicata ai New Trolls è anche l'occasione per rendere omaggio e per ricordare Giorgio D'Adamo, fondatore e bassista del gruppo, scomparso lo scorso mese di ottobre, nella sua Genova, a 67 anni. Ciao Giorgio, ci mancherai.


Il post si conclude qui: Buone Feste, stratosferici amici


Post by George

Serie "Doppelganger" n. 12 - Dalton - Argitari (original version 1975 & remastered version 2005) + Bonus CD

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Non so perché ma in questi anni ci è sfuggito un post dedicato ai Dalton. Una manciata di brani in qualche compilation, l'album solo del cantante e chitarrista Aronne Celeda, ma nulla che li riguardi direttamente. Però siamo sempre in tempo per rimediare. L'album in questione è il loro secondo e ultimo prodotto, datato 1975, e per presentarvelo abbiamo scomodato nientemeno che la gloriosa serie "Doppelganger", una creatura del nostro infaticabile Straospheric Captain. Per comodità li definiremo i Dalton II, giusto per non confonderli con i componenti di un omonimo gruppo di Brescia che pubblicò cinque singoli, dal 1967 al 1969 e che accolse per qualche mese nel corso del 1970 nientemeno che Mauro Pagani, presto fuoriuscito per confluire nella allora nascente Premiata Forneria Marconi. Invece i Dalton di cui ci stiamo occupando (II) iniziarono la loro carriera musicale nel 1973 con l'uscita di un grandioso album intriso di prog dalla prima all'ultima nota, dal titolo "Riflessioni: idea d'infinito". Flauto, chitarre acustiche ed elettriche, una base ritmica potente, le tastiere che rifiniscono e cesellano le parti strumentali: sono questi gli ingredienti di un disco bellissimo e quasi completamente ignorato in patria (anche a causa delle poche copie stampate). In compenso ottenne il primo posto al Festival Pop di Zurigo. 


Dopo un discreto singolo pubblicato nel 1974, La donna e il bambino, e qualche rimpasto nella formazione, l'anno successivo è la volta del 33 giri "Argitari", un buon disco anche se non all'altezza del primo. I suoni sono più delicati, prevalgono le tracce acustiche, le voci e i cori, e anche i testi si fanno più intensi e intimisti, più cantautorali, in alcuni casi oserei dire molto vicini al catto-prog (valga per tutti La forza di Dio). Il disco contiene anche un rifacimento della dylaniana Blowin' in the wind, qui intitolata La risposta. Piccola curiosità: il brano Visione di una notte d'estate non è altro che la versione rivista e corretta con testo modificato del singolo La donna e il bambino. La ragione? l'esclusione dalle selezioni del Festival di Sanremo dove l'argomento era stato giudicato troppo irriverente (sigh!). 

Il perché abbiamo incluso "Argitari" nella serie "Doppelganger"è semplicemente legato al fatto che di questo disco ne esistono due versioni: la prima, quella originale del 1975, e la seconda, ovvero la ristampa del 2005 su CD ad opera della BTF/Vinyl Magic, con sovraincisioni di flauto ad opera di Alex Chiesa (che aveva lasciato il gruppo durante le registrazioni originali) e un suono decisamente migliorato. Contiene inoltre quattro bonus tracks. 

Dalton - 1975 - Argitari (versione originale)

La front cover apribile in due parti
TRACKLIST:

 01. L'impossibile è possibile   (3:00)
02. Hai visto il sole? (3:37)
03. Ho ritrovato la mia donna (3:37)
04. Argitari (3:36)
05. La risposta (4:17)
06. Visione di una notte d'estate (4:45)
07. Odiarti no (4:28)
08. La forza di Dio (4:07)
09. Il vuoto (3:47)
10. La donna e il bambino (4:35) - versione 45 giri con testi differenti rispetto alla track n. 6, pubblicata come bonus track nella ristampa in CD della Giallo Rec. nel 1998

La back cover del disco originale
FORMAZIONE

Aronne Cereda - chitarra, voce
Giancarlo Brambilla - tastiere
Rino Limonta - basso
Walter "Tati" Locatelli - batteria
Alex Chiesa - flauto

La back cover della prima ristampa in CD del 1998



Dalton - 2005 - Argitari (edizione rimasterizzata 
con nuove sovraincisioni e bonus tracks)


TRACKLIST:

01. L'impossibile è possibile
02. Hai visto il sole?
03. Ho ritrovato la mia donna
04. Argitari
05. La risposta
06. Visione di una notte d'estate
07. Odiarti no
08. La forza di Dio
09. Il vuoto

Bonus tracks
10. La donna e il bambino (45 giri, 1974)
11. La stessa lezione (inedito)
12. Una ragione di piu (inedito)
13. Viaggio (inedito)



FORMAZIONE

Aronne Cereda - chitarra acustica, chitarra elettrica, voce solista
Giancarlo Brambilla - organo, piano, moog, mellotron
Tati Locatelli - batteria, percussioni
Rino Lamonta - basso elettrico
con
Alex Chiesa - flauto e seconda voce
Massimo Moretti - seconda voce



Ed ecco la ristampa opportunamente rimasterizzazione con quattro bonus tracks, tre inediti e il singolo del 1974 con testi diversi. Come già ricordato Alex Chiesa e Massimo Moretti sovraincisero alcune parti di flauto e voce. Il risultato è più che buono. Per la cronaca, i Dalton incisero ancora un paio di singoli nel 1977 e 1979 (tra i quali un nuova versione di Monia, il mieloso brano inciso dai Dalton I nel 1967), decisamente commerciali e di scarso interesse, oltre che un raro singolo promozionale a nome "Jeans Master Orchestra" (registrato nella metà degli anni '70) dato in omaggio agli acquirenti dei jeans. Il titolo era What's the use of a sail / A che serve una vela,  in pratica lo stesso brano cantato in inglese e in italiano. Dopo lo scioglimento del gruppo vale la pena ricordare che il batterista Walter Locatelli formò i Mo.Do, da poco postati sulla Stratosfera. Ulteriori informazioni le potrete trovare sul sito Italian Prog di Augusto Chiesa. Concludiamo con un bonus CD, nella migliore tradizione del nostro blog, contenente i singoli incisi sia dai Dalton I che dai Dalton II, alcuni dei quali non inclusi su LP, più altre curiosità.




 Dalton - Singles & Rarities - Bonus CD


DALTON I

01. Monia - 45 giri, lato A, 1967
02. Il giro - 45 giri, lato B, 1967
03. Era qui - 45 giri, lato A, 1968
04. Tempo d'estate - 45 giri, lato B, 1968
05. Da cinque anni - 45 giri, lato A, 1969
06. Venus (Shocking Blue cover) - 45 giri, lato A, 1969
07. Summertime - 45 giri, lato B, 1969



I primi Dalton, quelli originari di Brescia,  apparvero in circolazione nel 1967 e in quell'anno pubblicarono il primo 45 giri, Monia (poi ripubblicato nel 1969). Parteciparono al Cantagiro del 1969 con Da cinque anni, e tra le loro produzioni c'è anche la versione italiana della celebre Venus degli olandesi  Shocking Blue.  Il retro del singolo era Summertime (non aspettatevi una versione alla Janis Joplin, però). La formazione era composta da Mimmo Saponaro (voce, basso), Rolando Belli (chitarra, voce), Lino Cornali (organo) e Angiolino Bergamini (batteria). Solo in Venus Bergamini venne sostituito da un batterista milanese di nome Adamo (è bello vedere come di alcuni musicisti si perdono le tracce).  Nel 1970, dopo l'uscita dell'ultimo 45 giri, la formazione si allargò a comprendere un quinto elemento, il già ricordato polistrumentista Mauro Pagani, che aveva suonato insieme al batterista dei Dalton nel gruppo beat Gli Araldi, intorno al 1966. Con questa formazione i Dalton fecero molti concerti, ma nel settembre 1970 si sciolsero quando Pagani entrò a far parte della neo costituita Premiata Forneria Marconi. 



DALTON II

01 La donna e il bambino - 45 giri, lato A, 1974
02. Il vuoto - 45 giri, lato B, 1974
03. Monia - 45 giri, lato A, 1977
04. Mama dog - 45 giri, lato B, 1977
05. Riflessioni (vocal version) - inedito apparso sul bonus CD compilation allegato al volume "Italianprog", 2008
06.  Dimensione lavoro - Live at "Bloom", Mezzago, 2003




Buon ascolto. I commenti sono sempre graditi


Post by George

Roberto De Simone - 1977 - Io Narciso io

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TRACKLIST :

1 - Anna non mi abbandonare
2 - Dies irae
3 - E il diluvio
4 - Il gioco del cavallo a dondolo
5 - Intermezzo - La strage degli innocenti
6 - Io narciso io
7 - La ballata della colpa
8 - Leggenda per un fiore bruciato
9 - Lo shimmy del mitomane
10 - Ricercare

Proseguiamo la serie dei contributi dell'amico Vlad Tepes con l'interessantissimo primo lavoro da solo di Roberto De Simone, membro fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Se in parte ritroviamo i suoni del gruppo di provenienza, in questo lavoro (interamente cantato in italiano, a differenza degli album della NCCP) emergono anche altre influenze, a volte piuttosto sperimentali (gli amanti del prog, per esempio, gradiranno parecchio "Dies Irae", una cavalcata prog jazz di quasi 6 minuti interamente strumentale con bellissimo coro gregoriano in conclusione). Altri suggerimenti del Capitano vanno alla bella (e d'immense atmosfere) title track e al divertente charleston de "Lo shimmy del mitomane", ma l'intero album si rivela un gioiellino da ascoltare più e più volte e, viste la tantissime sfumature, ognuno di voi secondo i propri gusti amerà più o meno una canzone o l'altra. Peccato ben pochi lo conoscano, spero davvero che questo post possa rendere giustizia ad un lavoro così particolare...

Anche Augusto Croce di Italianprog si è occupato di Roberto De Simone: "Fondatore ed ispiratore della Nuova Compagnia di Canto Popolare, De Simone utilizzò le stesse influenze di quel gruppo, musica tradizionale dell'Italia meridionale, nei suoi album solistici per la RCA"

 LINK

Post by Captain & Vlad Tepes

P.S. - Ultimo post del 2015, lo stratospheric team augura a tutti un buonissimo 2016 fatto di soddisfazioni, allegria, salute e, perchè no, un bel pizzico di buona musica...

Ivan Cattaneo - 1977 - Primo Secondo e Frutta (Ivan compreso) + bonus tracks

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TRACKLIST:

01. La segretaria ha colpito ancora (interferenza di una macchina da scrivere 
su un telefono occupato)
02. Maria-Batman (Italian folKitsch)
03. L'amore è una s/cossa meravigliossa (o no?)
04. Psico fico (il parere dello psicologo)
05. Dadadidattico (canti corali per le scuole medie)
06. Il vostro ombelico (il mio desiderio)
07. Agitare prima dell'uso (banana-Punk)
08. L'occhio ridente (il tempo e l'orologio) REGGAE
09. U.F.O. (fuga impossibile)
10. Salve o divina! (travestitostory)
11. L'altra faccia della Luna (l'altra faccia dell'amore)
12. Uffa! (preludio di una pentola a pressione)
13. C'era una volta

Bonus Tracks
14. L'elefante è capovolto (45 giri, lato A, 1976)
15. Farfalle (45 giri, lato B, 1976)


FORMAZIONE:

Ivan Cattaneo - voce
Milva - voce (1)
Mino Martelli - chitarra, mandolino
Mino Fabiano - basso
Roberto Colombo - pianoforte, synth, cori
Flaviano Cuffari - batteria
Stefano Cerri - basso
Doriano Beltrame - tromba
Gustavo Bregoli - tromba
Marco Pellacani - trombone
Claudio Pascoli - sassofono tenore
Stelio Licudi - sassofono baritono
Nanni Ricordi - cori


Secondo capitolo dedicato a Ivan Cattaneo, che segue di qualche mese il post di "UOAEI" (lo ritrovate qui). Il disco uscì nel 1977, due anni dopo quello d'esordio, preceduto nel 1976 da un singolo, qui pubblicato come bonus tracks. Come si legge su Wikipedia "l'album è il primo esempio di rock demenziale all'italiana, tanto che il personaggio di Ivan è fortemente scandaloso per un'Italia abituata agli artisti più sugli schemi classici del pop italiano. Il disco ha un sound innovativo per l'epoca: il particolare falsetto dell'artista assemblato a un sound senza dubbio debitore al Glam rock della Londra dei primi anni 1970, dà origine a qualcosa di ben poco noto nell'Italia di quel periodo. Il contributo dell'arrangiatore Roberto Colombo portò l'album a un elevato livello artistico, che, nonostante il non esaltante successo commerciale, vanta elementi che sarebbero divenuti celebri nel decennio successivo, in particolare i primi effetti elettronici (Dadadidattico, U.F.O.)


"Nell'album sono presenti anche le voci dell'arrangiatore Roberto Colombo e del discografico Nanni Ricordi. La particolarità dell'album sta nel suo concetto di multimedialità, che Ivan anticipa di circa vent'anni. Cattaneo inventa la T.U.V.O.G. art, ovvero, l'arte dei cinque sensi (Tatto Udito Vista Olfatto Gusto). L'opera artistica verrà abbinata all'LP, per collegare i vari sensi a ogni traccia dell'album, creando così un concetto del tutto nuovo in Italia".



Post by George

Cormorano - 2000 - Giro tondo (giro) fuori scena + Verde Azzurro - 1990 (reupload)

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TRACKLIST:

1. Cormorano (4:14)
2. Mano d'opera (5:10)
3. Nuovi colori (5:51)
4. 25 Aprile (4:43)
5. Unissol (4:40)
6. Il mondo a quadretti (3:36)
7. Aratrios (4:53)
8. Somia (6:05)
9. Trottola (5:40)
10. La rana indiana metropolitana (5:06)
11. Investigazioni (1:31)
12. La Nera Signora (4:20)
13. Giro tondo giro (4:27)
14. Taraviaggio (7:04) + Hidden track


FORMAZIONE:

Raffaello Regoli / vocals and keyboards
Carlo Alberto Bonni / bass 
Giuseppe Borghi / drums
Roberto Tassi / piano and keyboards
Giorgio Vitali / guitar
Anna Malvasio / guest vocals


I Cormorano non sono una novità per questo blog. Correva il mese di aprile 2012 quando Grog e Robi  decisero di postare "Verde azzurro", un album decisamente raro pubblicato solo su MC nel 1990. Evito di ripetere quanto scritto da Augusto Croce su "Italian prog". Mi piace però sottolineare l'incredibile somiglianza tra la voce del cantante dei Cormorano, Raffaello Regoli (in alcuni siti indicato come "Ragoli"), e quella di Demetrio Stratos. Raffaello incontrò il vocalist degli Area nel 1976 e con lui stabilì un buon rapporto di amicizia. Non solo, divenne un suo fedelissimo "discepolo", al punto da adottare le sue tecniche vocali, diventando così il punto centrale nei Cormorano. Per quanto riguarda il gruppo, peraltro composto da ottimi strumentisti, ricordiamo che si formò nel 1975. Molti concerti ma nessuna testimonianza su vinile. Bisognerà attendere il 1990 per ascoltare una manciata di brani su una musicassetta auto prodotta, dal titolo "Verde Azzurro". Le 14 tracce comprese in questo CD dal titolo "Giro tondo (giro) fuori scena", pubblicato dalla Mellow, vennero composte dal 1976 al 1984 (le influenze musicali degli Area sono evidenti) e registrate nel 2000. Attenzione all'ultima traccia: dopo un "bianco" di alcuni secondi vi è una breve hidden track. 
Una discreta recensione del disco è stata pubblicata sul sito Rotter's Club.


Cormorano - 1990 - Verde Azzurro (reupload)

La copertina originale della MC
TRACKLIST:

1. Verde Azzurro
2. Giro tondo giro
3. Fumo nero
4. Unissol
5. Nuovi colori
6. Somia
7. La rana indiana metropolitana


Ecco nuovamente a vostra disposizione le sette tracce registrate dai Cormorano nel 1990 su musicassetta (MC). Per le informazioni vi rimando al post del 2012. La formazione dei Cormorano nel 1990 era leggermente diversa. Cinque dei sette brani qui raccolti saranno poi riproposti sul CD "Giro tondo (giro) fuori scena" in una nuova versione. Quello che appare evidente a distanza di dieci anni dalle due registrazioni è il salto di qualità dei musicisti ma, soprattutto, della potenza e duttilità della voce di Raffaello Regoli, nel 2000 ancora più vicina (per non dire praticamente uguale) a quella di Demetrio Stratos. Due belle prove discografiche da ascoltare, gustare e valorizzare.

La cover alternativa creata a suo tempo dal nostro Captain

Post by George

Serie "Bootleg" n. 201 - The Trip live in Torino, Palaruffini, maggio 1971

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E' sempre un piacere scoprire tra le pieghe del web l'esistenza di qualche raro concerto, come nella fattispecie quello che vi proponiamo in questa tornata. Loro sono semplicemente i grandissimi Trip, colti in una breve esibizione live (quasi sicuramente un open act) agli esordi, o quasi, nel lontano maggio 1971. La location è il Palasport di Torino, detto anche Palaruffini, un luogo di culto negli anni '70, nel quale suonarono tutti i più grandi gruppi e artisti del rock. Personalmente ricordo che varcai la soglia per la prima volta il 3 febbraio 1974 in occasione del concerto dei Genesis. Erano i tempi del "Selling England by The Pound Tour" e di quel concerto conservo ancora la registrazione, ovviamente masterizzata su due CD. Bei ricordi. 


Nel 1971 i Trip avevano da poco pubblicato il loro secondo album, quel leggendario "Caronte" uscito ad un anno di distanza dall'omonimo disco d'esordio. Ed è proprio "Caronte" a farla da padrone in questo concerto. Tre delle quattro tracce presentate sono proprio tratte da questo capolavoro. La quarta, posta in chiusura, è Prologo, brano di apertura di "The Trip" del 1970. La formazione è quella della prima ora, in quartetto, presente anche il chitarrista Billy Gray. Oramai l'unico superstite è il batterista Pino Sinnone che, per la cronaca, ha ricomposto un gruppo col nome New Trip con il quale sta girando l'Italia per una serie di concerti. Un nostalgico tuffo nel passato che sicuramente non vi deluderà. La registrazione (un file unico), tenuto conto dei mezzi amatoriali dell'epoca e del fatto che sono trascorsi giusto quei 44 anni, è più che accettabile. 

Concludo con un particolare ringraziamento allo sconosciuto  autore di questa autentica rarità. Se vuole farsi vivo nei commenti sarà il benvenuto.
Enjoy!!


 TRACKLIST:

01. Caronte I
02. Two Brothers
03. L'ultima ora e Ode a Jimi Hendrix
04. Prologo
05. Outro


FORMAZIONE:

Joe Vescovi - tastiere, voce
William "Billy" Gray - chitarra
Arvid "Wegg" Anderson - basso, voce
Pino Sinnone - batteria



Post by George 

Beppe Palomba - 1972 - A Rosa, a Giovanna e alle altre

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 TRACKLIST :

01 Rosa
02 Io sono grato
03 Il guardiano della valle
04 Il sogno
05 Nessuna voglia
06 Una giornata di pioggia
07 Giovanna
08 Come sarebbe bello
09 Non servono le lacrime
10 Non è giusto
11 Sono amico di tuo figlio

 "Cari amici della Stratosfera ed in particolare caro Capitano, in realtà questa mia vuole essere la possibilità di augurare a Voi tutti un meraviglioso 2016 pregno di ogni soddisfazione. Ma avrei mai potuto presentarmi in questa occasione a mani vuote? Certo che no, ma sta diventando sempre più arduo trovare chicche non presenti nel nostro meraviglioso blog. Questa però mi pare manchi. Si tratta del cantautore napoletano Beppe Palomba e del suo unico lavoro del 1972 : A Rosa, a Giovanna e alle altre, uscito per la piccola etichetta Mizar, come il relativo 45 giri. Ad onor del vero si tratta di un album che tocca solo marginalmente il progressive, ma viene ricordato in quanto in due brani (Rosa e Il guardiano della valle) suona la line up del Buon Vecchio Charlie. In realtà c'è un'altra curiosità da me a suo tempo segnalata al maestro Augusto Croce del sito Italian Prog, ma della quale non ho trovato traccia, benchè mi ricordi di averne vista menzione, ma probabilmente...l'età... Si tratta del fatto che il long playing e l'audiocassetta siano stati pubblicati con differenti cover, e tra l'altro qui potete ascoltare le tracce proprio ricavate da quest'ultimo supporto. Ad onor del vero la cassetta dalla quale sono state tratte le tracce in realtà è stata pubblicata 4 anni dopo (1976) dalla BBB, etichetta partenopea che spesso ristampava lavori di qualche anno prima, come ad esempio con il disco degli Showmen 2, in ogni caso ecco qui sotto il risultato. Spero che in quell'ottica di completismo della quale siamo malati, il tutto vi sia gradito. Bene non mi rimane stavolta oltre che salutarvi alla mia solita maniera, con l'augurio di buona salute a tutti, unire l'auspicio di un 2016 iperfantastico. Frank - One"


Post by Frank-One & Captain

Le Antologie della Stratosfera Vol. 23 (Serie "Bootleg" n. 202) - Edoardo Bennato: the early years vol. 2 - Live 1976-1974

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Dedichiamo ancora un capitolo al grande Edoardo Bennato proponendo due concerti della prima ora. Se vi ricordate avevamo già pubblicato nel maggio 2014 un superpost contenente rare registrazioni live e vari singoli degli anni '70 (lo ritrovate qui). In questa tornata saranno di scena due concerti, il primo pubblicato ufficialmente nel 2006 (o forse nel 2008?) dalla Cheyenne Records con registrazioni del 1976, il secondo registrato dal sottoscritto nel 1974. Si parte.


Edoardo Bennato - 2006 - ...io c'ero.. - Concerto live
Roma, 26 gennaio 1976


TRACKLIST CD 1:

01. Ma che bella città
02. La bandiera
03. Parli di preghiere
04. Uno buono
05. In fila per tre
06. Signor Censore
07. Il professor Cono
08. Io che non sono l'imperatore

TRACKLIST CD 2:

01. Feste di piazza
02. Non farti cadere le braccia
03. Un giorno credi
04. Cantautore
05. Salviamo il salvabile
06. Affacciati affacciati
07. Lei era meglio di te
08. Meno male che adesso non c'è Nerone


Io non c'ero e quindi non ho potuto assistere direttamente a questo splendido concerto. Il doppio CD è però carico di energia e ben rappresenta il clima che doveva esserci quella sera al Tenda Circo di Roma. Edoardo Bennato è qui nella versione one man band, solo sul palco, con chitarra acustica, tamburello, armonica a bocca e kazoo, nella migliore tradizione dei folksinger americani. Trascinante e provocatorio, Bennato ci regala splendide pagine, attingendo dal repertorio dei suoi primi tre album. Uniche eccezioni una anteprima di Cantautore e l'inedita Lei era meglio di te. Le note di copertina ci ricordano che il concerto è stato registrato il 26 gennaio 1976  al "Tenda Circo" di Roma, I brani sono stati registrati con registratore a bobine Revox A77, mixer Lombardi 12 canali, eco Binson, microfoni Shure Unidyne 545.  Il microfono del tamburello è un Krundal del 1968. La chitarra di Edoardo è una Eko 12 del 1965. Il doppio album contiene l'esecuzione integrale di quel concerto con tutte le imperfezioni dell'epoca e gli eventuali sbagli tecnici di una esecuzione "live" davanti a migliaia e migliaia di persone che erano presenti in quel teatro stracolmo fino all'inverosimile. La registrazione è stata effettuata da Giorgio Bennato all'epoca tecnico del suono. 
Una meraviglia. Da gustare dalla prima all''ultima nota.


Link CD 1
Link CD 2


Serie "Bootleg" n. 202 - Edoardo Bennato live Pop Meeting, Torino, Palasport, 19 maggio 1974


In questo caso Io c'ero e sono anche l'autore della registrazione di questo rarissimo concerto. Con me, in quella indimenticabile giornata, lo storico amico Danilo alias Mister X, oggi amministratore di numerosi blog, da Rock Rare Collection Fetish a Helaberarda fino a Music Italy 70. Il Pop Meeting si snocciolò nell'arco di una intera giornata: sul palco, oltre a Bennato, artisti e gruppi quali Dedalus, Franco Battiato, Claudio Rocchi, Antonello Venditti e molti altri. Tra i primi a calcare il palco del Palaruffini in quel lontano maggio del 1974 ci fu un quasi esordiente Edoardo Bennato, ovviamente nella veste di one man band. Anche in questo caso riuscì a trascinare il pubblico con una performance di poco superiore alla mezz'ora. Tutti i brani proposti sono tratti da "I buoni e i cattivi", tranne la cover di Deportees di Woody Guthrie, brano che Bennato propose per un breve periodo nel corso dei suoi primi concerti. 

E ora passiamo alle note dolenti, ovvero alla parte "tecnica". Sono stato per anni nel dubbio se proporre o meno questo concerto, visto il livello assolutamente indecente della registrazione. Il registratore era un K7 Philips e ricordo che il nastro si deteriorò quasi subito. Ho così intrapreso di recente un lungo lavoro tecnico cercando di migliorare il suono, utilizzando equalizzatore, anti noise e altri filtri, nella speranza di rendere questo concerto ascoltabile e quindi degno di pubblicazione. Dalla totale indecenza si è passati ad una registrazione al limite della decenza, ricavandone due file. Si tratta però di un documento sonoro unico che cattura Edoardo Bennato in una delle sue prime esibizioni live. Prendetelo per quello che è, testimonianza di un'epoca lontana e gloriosa che è rimasta impressa in noi, allora giovani sbarbatelli,  in modo indelebile.


 TRACKLIST:

01. Ma che bella città
02. La bandiera
03. Deportees (Woody Guthrie cover)
04. Uno buono
05. In fila per tre
06. Salviamo il salvabile
07. Arrivano i buoni
08. Bravi ragazzi



Post by George

Mara Brunetta Pacini alias Brunetta

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Mara Brunetta Pacini, semplicemente nota come Brunetta (Cascina, 7 marzo 1945), è una cantante italiana, attiva durante gli anni sessanta e gli anni settanta. Assieme ad Angela, Babette e Mina è stata una delle prime cantanti italiane di rock and roll. Nata a Cascina, in provincia di Pisa, da una famiglia operaia, Brunetta è appassionata di musica sin da bambina, e debutta a otto anni in un concorso (il primo di una lunga serie); la prima vittoria la ottiene a nove anni, a Marina di Pisa, con il piccolo complesso musicale del fratello Sergio. A dodici anni forma un duo di fisarmoniche con la sorella, e l'anno successivo ottiene una scrittura al Circolo ufficiali di Tirrenia; sempre nel 1958 viene notata durante un'esibizione e messa sotto contratto dalla Dischi Ricordi, casa discografica appena nata. 

Il debutto discografico avviene nel 1959, con i primi 45 giri e gli EP (pubblicati usando il suo secondo nome, Brunetta, su proposta di Mogol), scatenate canzoni di rock and roll che, unite alla sua vivacità durante le esibizioni, la impongono all'attenzione del pubblico; tra i brani di questo periodo quello di maggior successo è Precipito, scritto da Mogol e Gianfranco Reverberi ed inciso con l'accompagnamento de I Cavalieri (gruppo di cui facevano parte tra gli altri Enzo Jannacci e Luigi Tenco, che per Brunetta scrive Se qualcuno ti dirà, in seguito incisa anche da lui), oltre che alcune reinterpretazioni come Tutti Frutti.





Nel 1960 recita nel film Urlatori alla sbarra di Lucio Fulci insieme ad altri artisti come I Brutos, Umberto Bindi, Mina, Adriano Celentano, Jo Sentieri, Elke Sommer e Chet Baker.
Nel 1962 partecipa al Burlamacco d'oro con Gocce di stelle, in coppia con Loredana.
Dopo il cambio di casa discografica cambia genere, incidendo alcuni 45 giri più melodici con il suo vero nome, tra cui Quelli della mia età, cover di Tous les garçons et les filles di Françoise Hardy.




Nel 1965 si accosta al beat, e forma il gruppo i Balubas, ritornando ad usare il nome d'arte di Brunetta: l'anno successivo vince il Festival di Pesaro con Baluba shake (il cui testo, di Alberto Testa, descrive l'omonima popolazione africana, che ottiene anche un certo successo di vendita (e che nel 2008 viene rilanciata in quanto Fabrizio Frizzi la utilizza come stacchetto nel suo programma televisivo La botola). Baluba shake viene anche presentata in alcune trasmissioni televisive, tra cui Settevoci, condotta da Pippo Baudo.


Ottiene altri successi con altri brani come Perdono, Dove vai (testo di Alberto Testa per una canzone di Lee Hazlewood) e Felicità felicità. Nel 1971 effettua una tournée in Bulgaria, insieme a Paola Battista e Emy Cesaroni; nello stesso anno incide con la Miura l'album Carezze d'amore, in cui canta alcune sue composizioni con versi di Enzo Vay, prodotto da Ludovico Socci, con arrangiamenti di Josè Mascolo e vari solisti come: Gianni Bedori, Bruno Crovetto ed Enzo Ceragioli. Nel nuovo decennio decide di ritirarsi e di dedicarsi all'insegnamento e alla famiglia; sporadicamente però tornerà a cantare come corista in dischi di colleghi con cui mantiene rapporti di amicizia, come Fabrizio De André (nell'album Fabrizio De André) e Dori Ghezzi, collaborando anche con Paola Orlandi.


Nel 1978 forma un duo con Gisella Fusi ed incide un 45 giri con un rifacimento di Stessa spiaggia, stesso mare di Piero Focaccia. Nel 1999 nel film E allora mambo! (regia di Lucio Pellegrini, con Luciana Littizzetto, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu) nella colonna sonora viene inserita Baluba shake, uno dei maggiori successi di Brunetta. Nel 2002 la On Sale Music ha pubblicato in un cd antologico alcuni dei suoi successi. Dal 2003 fa parte della Corale Laurenziana e dell'ensamble Virtuosi Laurenziani di Mortara. Inoltre suona nell'orchestra "Big Band" di Novara.



45 giri
1959 - Wendy Wendy/Be-be bella signorina (Dischi Ricordi, SRL 10.064)
1959 - Teddy rock/Se qualcuno ti dirà (Dischi Ricordi, SRL 10.077)
1959 - Darling, iù (You send me)/L'amore (Dischi Ricordi, SRL 10.096)
1960 - Tutte storie/Ho sete (Dischi Ricordi, SRL 10.129)
1960 - Baci e ceci/Non portare tuo cugino (Dischi Ricordi, SRL 10.165)
1970 - Grazie amore/Senza te (Miura, PON NP 40114)



1 Baluba Shake
2 Bat Girl
3 Dove vai? (La voglia dell'estate)
4 Felicità felicità
5 Il nuovo tema dell'amore
6 Il secondo giorno
7 La nemica
8 Perdono
9 Solo per poco tempo



Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 40 (Serie "Bootleg" n. 203) Franco Battiato - 2000 - Campi Magnetici Firenze, Teatro della Pergola

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 "I numeri non si possono amare...

Con questo enigmatico sottotitolo, Battiato presenta nell'anno 2000 una delle sue opere più "libere" e fuori dagli schemi. Il pretesto è la commissione di musiche per un balletto voluto dal Maggio Fiorentino. In realtà pare che il musicista abbia approfittato dell'occasione per dare pubblica luce ad alcune musiche pensate per l'inedita opera "Babilonia" che, non a caso doveva avere per didascalia una frase che è possibile ascoltare in "Campi magnetici", ovvero, "logoi dagli ultimi 2000 anni".

 Quel che conta, in questa sede, è la possibilità di ascoltare l'officina sonora di Battiato che può spaziare libera dai confini della canzone e persino dagli ampi schemi operistici già utilizzati. Il risultato è a tratti affascinante, in altri momenti quasi fastidioso per l'accavallarsi di note stridenti. Dal magma sonoro emergono atmosfere rarefatte, voci e citazioni che vanno da Einstein a Lucrezio. L'audio che sentirete (se avrete la voglia di effettuare il download) è tratto da una delle poche esibizioni dal vivo di questo balletto. Ho pensato di non dividere le tracce e lasciare, come dal vivo, un unico flusso sonoro. Buon 2016 a tutti gli amanti della musica e della stratosfera!"

Linkemmepitre
Linkeffelleaci

Post by Antonio LM & Captain


Roberto Mercanti - 1974 - Il Viaggio di una mente

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TRACKLIST :

01 - Mentre l'anima dorme
02 - Di più suppergiù
03 - La capanna di piume
04 - Pane e frutti
05 - La canzone matta
06 - La fioraia
07 - Il mondo in maschera
08 - Le ombre della fantasia
09 - Il mare in un giardino
10 - Il viaggio du una mente

Continuano i contributi del gentilissimo Vlad Tepes. In questo caso, nonostante il suggestivo titolo e l'anno di pubblicazione, siamo ben lontani dalle sonorità tanto amate ai frequentatori di questo blog (tra l'altro, l'album originale si trova spesso in vendita su ebay e affini spacciato come rock progressivo italiano, e spesso ad un prezzo per nulla "customer friendly"). Non possiamo che essere d'accordo con Augusto Croce di Italianprog, davvero lapidario con Roberto Mercanti, tanto che gli dedica un laconico "cantautore il cui album del 1974 contiene 10 brani con arrangiamenti orchestrali molto lontani da sonorità progressive."Insomma, come spesso accade qui sulla stratosfera, siamo di fronte all'ennesimo disco da completisti, che non potrà comunque mancare nella vostra collezione di amenità degli anni settanta...

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Post by Captain, music by Vlad Tepes

Carmen Villani

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Nata a Ravarino (Modena) il 21 maggio 1944, inizia la sua carriera di cantante nell’orchestra di Fred Buscaglione alla tenera età di 15 anni. Carmen Villani si esprime al massimo come cantante negli anni Settanta conquistando subito una grande notorietà per le sue doti canore ma anche per la sua sensualità e il suo carattere disinibito. 



Il suo primo successo musicale si chiama “Bada Caterina” e la porta subito in vetta alla Hit Parade italiana. In televisione lavora come conduttrice di numerosi varietà dell’epoca insieme al duo comico Ric e Gian e in coppia con Pippo Baudo porta avanti il varietà della domenica pomeriggio di Rai Uno “Domenica con noi”. La Villani è all’apice della fama come cantante e gira in lungo e largo la penisola arrivando a esibirsi nel 1972 in ben 160 serate musicali. 
Alla fine del 1966 scade il contratto con la Bluebell e Carmen passa alla Fonit Cetra, etichetta vicina alla RAI che le permette finalmente di debuttare al Sanremo con Io per amore, scritta da Pino Donaggio, che diventa un buon successo.
La sua vecchia casa discografica, per sfruttare la popolarità dell'artista, pubblica un ultimo 45 giri con Non c'è bisogno di camminare e Se se se, registrate in precedenza ma mai stampate.

Dopo la prima esperienza del 1967, Carmen Villani partecipa ad altre tre edizioni del Festival: nel 1969 con Piccola piccola, nel 1970 con Hippy (cantata in coppia con Fausto Leali) e nel 1971 con Come stai (presentata insieme all'autore, Domenico Modugno).

Nel 1971 passa alla RCA Italiana ed inizia a tentare strade nuove, accostandosi alla canzone d'autore: già l'anno prima aveva interpretato L'amore è come un bimbo di Paoli e Bindi, così a Canzonissima di quell'anno presenta la canzone Bambino mio, scritta da Piero Ciampi, che tuttavia non riscuote successo. Nello stesso anno riceve il Premio simpatia per essersi distinta in campo sociale.
Nel 1972 inizia la registrazione di un intero album scritto dal cantautore livornese, con gli arrangiamenti di Gianni Marchetti, ma il progetto non viene portato a termine per il mancato appoggio della casa discografica. Carmen incide quindi una canzone scritta da Mogol e Lucio Battisti, Perché dovrei, che viene anche presentata al pubblico durante lo spettacolo Senza Rete nel 1973, ma il disco non viene pubblicato dalla RCA.
Viene invece distribuito su 45 giri un altro brano tratto da una colonna sonora: L'ultimo uomo di Sara, scritto da Ennio Morricone, fa parte dell'omonimo thriller diretto da Maria Virginia Onorato, ma non riscuote alcun successo.

Ma il vero stop, la sua carriera musicale lo subisce a causa di alcuni, seri problemi alle corde vocali, sfociati un intervento chirurgico alla gola che la costringerà ad un silenzio discografico di molti anni.

Carmen Villani aveva già debuttato nel cinema con il film Un uomo da bruciare (1962) dei fratelli Taviani, una produzione importante che vinse il Premio della Critica a Venezia come Opera Prima. La Bluebell era la casa editrice della colonna sonora del film e la Villani incideva per la stessa casa, si trattò di un’operazione commerciale per lanciare la cantante. Nel film lei cantava lo scadente “Un domani per noi”, interpretava se stessa diretta dai Taviani, ma recitava pure in numerose scene. 

Per rivedere la Villani al cinema dobbiamo attendere il 1973 e nel frattempo la sua carriera di cantante decolla. Passa alla Fonit Cetra, partecipa a quattro Festival di Sanremo, lavora in televisione, fa concerti. La ricordiamo in “La Domenica è un’altra cosa”, “Che domenica amici”, “Canzonissima”, “Senza Rete” e “Un disco per l’estate”. Al cinema passano alcune sue canzoni nelle colonne sonore, cose come “Bada Caterina”, “Il profeta”, “L’ultimo uomo di Sara”. 
Il primo film girato da protagonista ha un titolo interminabile: Brigitte, Laure, Ursula, Monica, Raquel, Liz, Maria, Claudia e Sofia le chiamo tutte… anima mia (1973) che per semplicità chiameremo Anima mia. 

A partire dal 1975 il suo successo televisivo ebbe un declino e contribuì alla decisione della Villani di sfruttare la sua notorietà interpretando diverse pellicole che restano pietre miliari della commedia sexy italiana. La Villani trova un posto nel genere interpretando una supplente, nel film omonimo e nel sequel apocrifo, sempre alle prese con adolescenti e spasimanti vari. Carmen Villani era moglie del regista Mauro Ivaldi e questa cosa ha favorito il suo passaggio al mondo del cinema, tanto che molti suoi film sono stati girati dal marito. La Villani è sempre stata incuriosita dal mondo del cinema e con il marito ne parlava pure prima di entrarne a far parte, in molte interviste ha affermato di esserne sempre stata affascinata e sedotta. Pare che anche prima di cominciare a recitare spesso si recasse sul set dove il marito lavorava per studiare le riprese e le inquadrature e per vedere come veniva fuori dal niente una storia per immagini.
Mauro Ivaldi lavorava per la Fotogramma, una casa di produzione di film pubblicitari, dirigeva piccoli shorts, rapidi filmati per mettere in evidenza un prodotto. Una volta che la moglie decise di passare al cinema però comprese che con lei avrebbe potuto fare ben altro sfruttandone la carica sensuale ed erotica. 
La prematura morte del marito regista nei primi anni '80 conclude la sua carriera nel cinema.






Torna alla musica nel 1984, con l'album Anima, che passa però inosservato. Stessa sorte per l'album Carmen Villani (1988), successivamente ristampato in formato CD. Nel 2004 canta In pieno agosto, un brano nell'album Weekend al Funkafè del complesso dei Ridillo.







33 giri
1966 - Carmen (Bluebell Records, blp38)
1971 - Carmen Villani (Cetra, LPP 164)
1984 - Anima (Interfonia)
1988 - Carmen Villani (Phoenix)

45 giri
1984 - L'anima/Che manovre (Interfonia, ITF 4541)

CD
1997 - Carmen (On Sale Music - 52-OSM-018) - doppia antologia del periodo Bluebell Records
2004 - Sensazioni chiare (NAR International) - ristampa album Carmen Villani (1988)



Roberto De Simone - 1981 - Media Aetas (vinyl)

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TRACKLIST:

01. Ninna nanna per Tataniello    
02. Fatte li fatte tuoi    
03. Villanella che all'acqua vai    
04. Bella figliola    
05. Tarantella del Gargano    
06. Sole annascunnete    
07. Alli quattro ore    
08. Canto a stanze    
09. Oi Maronna fance chiovere    
10. Ammore me credeva    
11. Tarantella di San Michele 


FORMAZIONE MEDIA AETAS

Bernardo Tramontano - flauto, ottavino
Giuseppe De Vittorio - canto, tamburo, castagnette
Gianni Lamagna - canto, mandola, castagnette, chitarra
Umberto Leonardo - chitarra classica e battente, mandolino
Riccardo Maiorano - violino
Antonella Morea - canto, tamburo, castagnette
Virgilio Villani - canto, tamburo, castagnette, chitarra

Collaboratori

Nunzio Rejna - mandolino
Antonio Di Francia - violoncello

Musiche: Roberto De Simone


Ritorniamo sui sentieri della musica popolare napoletana, con un altro disco di Roberto De Simone, che fa il paio con "Io Narciso io" da poco pubblicato sulle pagine del nostro blog. Nel 1976 Roberto De Simone lascia la NCCP dopo la pubblicazione dell'album "La cantata dei pastori" e la successiva rappresentazione cinematografica dell'opera per la RAI TV. Dopo qualche prova solista (come "Io Narciso io" del 1977) la sua opera di ricercatore e di compositore prosegue con il gruppo Media Aetas, fondato da Virgilio Villani nel 1980. Con questi artisti le sue ricerche si spostano dal folklore della cultura orale alle basi storiche con radici che affondano in un passato sempre più lontano.  L'album viene pubblicato nel 1981, anno in cui - tra l'altro - e per i successivi sei anni, Roberto De Simone ricoprirà il prestigioso ruolo di direttore artistico del Teatro San Carlo di Napoli. Sulla copertina del disco De Simone appare nella veste di compositore, lasciando agli altri musicisti l'interpretazione delle antiche arie. Nei Media Aetas troviamo anche lo stesso Virgilio Villani (scomparso nel 2003), creatore dell'omonima associazione, fondata con lo scopo di promuovere la diffusione dei materiali del maestro De Simone, attraverso l’esecuzione ad opera dell’omonimo complesso vocale-strumentale, composto, oltre che dallo stesso Villani, che ne assume la carica  di responsabile artistico,  da numerosi altri musicisti tra i quali  Giuseppe De Vittorio, Gianni Lamagna e Antonella Morea. Per approfondimenti vi suggerisco di visitare il sito ufficiale di Virgilio Villani che troverete qui

Il disco è molto bello, le voci e i suoni dei plettri, degli archi e delle percussioni si amalgamano alla perfezione, in un impasto che valorizza la grandezza della tradizione sonora partenopea, con inevitabili rimandi alla NCCP. Non resta che ascoltarlo e apprezzarlo in tutte le sue sfumature. 
PS - altra sforbiciata alla wishlist, cosa peraltro sempre più difficile.
Buon ascolto!

Virgilio Villani e Roberto De Simone 

Post by George

Noi Tre - 1968 Live (pubblicato nel 1989) + bonus tracks

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 TRACKLIST :

1 - LATO A (file unico)

Rockin' overture (Nobile, Pini, Tofani)
Dirty babe (Nobile, Pini, Tofani)
Double windows blues  (Nobile, Pini, Tofani)

2 - LATO B (file unico)

Too much monkey business (C.Berry)
I'm searching for a window (E.James, Pini)
Crossroads (R.Johnson)
Don't lie to me (C.Berry)
Swlabr (J.Bruce, T.Brown)

 Bonus Tracks (from singles) by Captain :

3 - Distruggimi (A side)
4 - Se tu non ci sei (B side)
5 - Un posto dove (A side)


 "Questo che vi presentiamo è uno strano oggetto. Siamo nella seconda metà dei ’60, e a Firenze si agita qualcosa: a rendere roventi i palchi ci pensano i Noi Tre che nascono nel ’66 e subito si rifanno a un rock blues viscerale coevo alle esperienze inglesi dell’epoca, e in qualche caso anche precursore di alcuni sviluppi (si pensi alla formazione del power-trio). La formazione comprendeva Franco Falsini (chitarra e voce, poi nei Sensation Fix), Agostino Nobile (basso e voce, poi La Triade) e Giuseppe Pini (batteria e voce). Il disco in questione è stato edito postumo nel 1989 dalla (fantomatica?) etichetta Hablalabel. E' una specie di bootleg semi-ufficiale che riporta la registrazione di un concerto del 1968. Sono presenti 8 brani, 3 autografi (raccolti nel lato A) e 5 cover di stampo rock’n’roll e rock-blues (nel lato B). Pare che nel '95 sia stato pubblicato in CD un altro disco dei Noi Tre dal titolo "Compendium" che raccoglie quasi tutto questo live (curiosamente manca però l'ultimo pezzo, "Swalbr"), ma noi vi presentiamo la versione in vinile, rippata in due file (lato A e lato B). La particolarità di questo live è che vi compare l’ultima formazione dei Noi Tre, quella che, dopo la defezione di Falsini, vide all’opera Paolo Tofani, che da lì a qualche anno avrebbe raccolto onori con gli Area. Il retro dell’album presenta così questo lavoro: "Questo disco è un documento e come tale deve essere vissuto. L'approccio dell'ascoltatore non deve prescindere da considerare il contesto nel quale fu concepito: gli albori del rock contemporaneo. Dopo il rock'n'roll degli anni '50 e la prima ondata beat, le influenze blues arricchirono il sound dei sixties dando vita al rock-blues. Peculiarità di quell'albore fu la formazione scarna a tre elementi (chitarra/basso/batteria), precursori rinomati furono i Cream e il Jimi Hendrix Experience. Quasi nessuno però sa che in Italia e precisamente a Firenze, nel marzo 1966, quindi con quasi un anno di anticipo rispetto all'uscita del primo disco dei Cream, qualcuno pensò e realizzò un trio con simili connotazioni musicali e soprattutto la stessa formula (chitarra-basso-batteria), sfidando così ogni più ortodosso modo di pensare che una base ritmico-armonica non potesse essere priva di uno strumento di accompagnamento come una tastiera o una seconda chitarra. I Noi Tre erano formati da: Franco Falsini (chitarra e voce) - Agostino Nobile (basso e voce) - Giuseppe Pini (batteria e voce). Il gruppo ebbe vita breve e si sciolse dopo circa due anni. Dopo la defezione di Falsini e l'ingresso di Paolo Tofani alla chitarra, il gruppo trovò nuova linfa vitale, grazie soprattutto a quest’ultimo le cui doti chitarristiche erano da considerarsi a livello internazionale. Nonostante tutto il gruppo continuò per pochi mesi prima della separazione definitiva. (…) Questa registrazione si riferisce all'ultima formazione con Paolo Tofani, anche perché del primo periodo non è reperibile quasi niente, nonostante numerosi provini e registrazioni varie siano state effettuate anche presso grandi case discografiche. Registrazione effettuata da vivo nel dicembre 1968 a Sesto Fiorentino (FI)."Andrea.



Post by Altrocanto (Andrea) & Captain

Serie "Italian Covers" Vol. 5 - David Bowie

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Art by Damorgue

 Triste inizio d'anno per la musica. A distanza di pochi giorni l'uno dall'altro se ne sono andati due miti del rock: David Bowie e Glen Frey, leggendario chitarrista e fondatore degli Eagles. Questo post è scaturito di getto, subito dopo avere appreso della scomparsa del grande David (ed è poi rimasto nel freezer per qualche giorno), personaggio immenso ed indescrivibile che, musicalmente, ha accompagnato numerose fasi della mia vita e, ne sono certo, di quella dei nostri tanti amici. Domanda: come rendere omaggio al White Duke su un blog che tratta esclusivamente musica italiana, prog e suoi derivati? Naturalmente cercando le cover di gruppi e musicisti italiani. Pensavo che fossero scarse. Invece la ricerca nei meandri del web ha dato i suoi frutti, al punto che sono riuscito a selezionare ben 15 brani, pubblicati nell'arco di quattro decenni. Il brano più "coverizzato" in assoluto è Space Oddity, o meglio Ragazzo solo, ragazzo sola, singolo registrato dallo stesso Bowie nel 1969 con traduzione del testo in italiano ad opera di Mogol. Quella che ho assemblato è una compilation di brani in studio e dal vivo, raccolti in ordine cronologico, ad opera di numerosi gruppi e cantanti italiani (alcuni celebri altri decisamente sconosciuti) che hanno ripreso, in alcuni casi in modo fedele, in altri con arrangiamenti più "personalizzati", una manciata di gemme scritte e pubblicate da David Bowie. 



TRACKLIST:

01. Computers - Ragazzo solo, ragazza sola (Space Oddity, 1969)
02. I Giganti - Corri uomo corri (Space Oddity, 1970)
03. I Profeti - L'amore mi aiuterà (Starman, 1972)
04. Art Vision - Life on Mars? (demo? 198?)
05. Litfiba - Yassassin (1984)
06. Bluvertigo - Always crashing in the same car (1999)
07. Quintorigo - Heroes (1999)
08. Alice - This is not America (2000)
09. Enrico Ruggeri - The Jean Genie (2004)
10. Megahertz & Morgan - Space Oddity (2004)
11. Walter Farina - Ragazzo solo, ragazza sola (2007)
12. Diaframma feat. Andrea Chimenti - Ziggy Stardust (live 2011)
13. Elisa - Heroes (live 2011)
14. The Alpha States & Andrea Chimenti - Ashes to Ashes (2014)
15. Camilla Fascina - I'm deranged (2015)

encore
16. David Bowie - Ragazzo solo, ragazza sola (singolo, 1969)
17. David Bowie - Volare (nel blu dipinto di blu) (dalla colonna sonora di "Absolute Beginners", 1986)


Le prime tre cover, quelle "storiche", risalgono al periodo 1969-1972. Aprono i Computers con una spettacolare versione di Ragazzo solo, ragazza sola, con testi di Mogol. Interessante sapere che si tratta della prima versione pubblicata in ordine di tempo, visto che Mogol, prima di farla incidere a David Bowie, la affidò a loro. Nulla da invidiare alla versione di Bowie (al di là della pronuncia). Seguono I Giganti (stessa cover ma con testo completamente riscritto - PS incredibile la voce di Enrico Maria Papes e il finalone strumentale) e dulcis in fundo i Profeti con una loro versione di Starman (discrete le musiche, terribili i testi).


Si passa quindi agli anni '80 con gli Art Vision, band new wave pescarese che nel 1983-84 incise alcuni demo tape ed ebbero l'onore di aprire il concerto dei Polyrock, di scena a Pescara nel 1983. Molto bella la loro versione di Life on Mars? A ruota arrivano i Litfiba che nel 1984 pubblicarono il loro secondo EP con la cover di Yassassin (da "Lodger") già sperimentata dal vivo a Rimini, in occasione di un concerto tributo a Bowie. Chiudono il secondo gruppo di cover i Bluvertigo di Morgan con una bella versione di Always crashing in the same car, inclusa nel disco "Zero - ovvero la famosa nevicata dell'85", pubblicato nel 1999.


Si continua con i Quintorigo e la loro ottima versione di Heroes. Il brano venne pubblicato su "Rospo" del 1999, anno in cui la band vinse a Sanremo il Premio della Critica e subito dopo il Premio Tenco per la migliore opera prima. Seguono Alice e la sua This is not America dal disco "Personal Jukebox" uscito nel 2000. 


E' quindi la volta di Enrico Ruggeri che riprende uno tra i brani più rock di Bowie, quella The Jean Genie dal riff indimenticabile. Molto bella la cover con chitarrone e armonica. L'anno era il 2004, l'album "Punk prima di te". Concludiamo la tornata con una ennesima cover di Space Oddity, questa volta ad opera di Megahertz (alias Daniele Dupuis, membro del gruppo che accompagnava Morgan) che ospita lo stesso Morgan. Il brano era incluso in "Estetica" del 2004.


Walter Farina, sconosciuto autore della cover di Ragazza solo, ragazza sola, è cantante, ballerino e coreografo. Bello questo suo contributo alla compilation. E' ora la volta di due brani live, il primo ad opera dei Diaframma con Andrea Chimenti (Ziggy Stardust registrato nel 2011), il secondo, Heroes, interpretato da Elisa nello stesso anno, nel corso di un concerto tenutosi a Firenze. 


Siamo quasi giunti alla fine: ancora un brano degli Alpha States con Andrea Chimenti, Ashes to Ashes, e uno della sconosciuta Camilla Fascina, gran bella voce e gran bella cover di I'm Deranged. Vale la pena ricordare che Camilla Fascina è stata la prima voce femminile chiamata ad interpretare i brani di David Bowie all'interno del "Bowie Bash", un evento che si svolge da 15 anni a cura del "Sound and Vision magazine". 

Camilla Fascina
Potevamo chiudere la compilation senza le cover in italiano dello stesso David Bowie? Impossibile. Ed ecco allora la versione originale del 45 giri Ragazzo solo, ragazza sola (1969) e quella più recente di un classico della canzone melodica italiana, quel Volare (nel blu dipinto di blu) esportata in  ogni angolo del da Domenico Modugno. David la incluse nella colonna sonora di "Absolute Beginners", del 1986. Brutta, proprio brutta! Ma a David Bowie, oggi come oggi, possiamo perdonare questo ed altro. Buon ascolto.



LinkMusic
Link Art
 
Post by George, art by Captain.
In memory of David Bowie, 1947-2016

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