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Channel: VERSO LA STRATOSFERA
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Massimo Bubola - Due album inediti in CD + Bonus singles

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 Speedy intro by Captain: buongiorno amici, pubblico con ritardo mostruoso questo bel contributo di Frank-One dedicato Massimo Bubola, compost da un doppio vynil-rip di due album ancora non ristampati in cd dell'artista. Lascio subito la parola, con le ennesime scuse per l'ennesimo ritardo, all'amico Frank-One: 

Ho sempre amato Massimo Bubola, sin da quando ebbi tra le mai quello che per me era il suo primo disco, quel : “ TRE ROSE “ che a parer mio in maniera del tutto arbitraria lo fece accostare nella trasmissione Odeon di Giordani e Ravel a Francesco De Gregori (ed io a distanza di così tanti anni continuo a non esserne del tutto convinto). Poi cerca che ti ricerca salta fuori che precedentemente aveva pubblicato altri 2 LP : L’esordio Nastro Giallo nel 1976 e Marabel nel 1979. Ma qui vorrei regalare agli amici della Stratosfera gli unici 2 album mai riproposti su cd, ovvero Nastro Giallo appunto del 1976 e Vita, Morte & Miracoli del 1989, benché abbia ahimè appurato solo dopo aver preparato il tutto che il primo fosse già presente su Youtube. Never mind ! Spero apprezzerete ugualmente.

1976 - Nastro Giallo
TRACKLIST :

01 - Nastro giallo
02 - La ragazza che balla
03 - Il caffè in mezzo ai sentieri
04 - Ninna nanna
05 - La rondine e il falco
06 - Spalle dolci
07 - Spalle dolci
08 - Canzone del guerrigliero cieco
09 - Canzone di maggio
10 - I miei perchè

 Racconta Massimo Bubola che questo lavoro, più che di un cantautore, si sarebbe potuto considerare come il lavoro di un cantante, tanto fu forte l’operato persino correttivo di Roberto Danè e Giampiero Reverberi, insomma lui ragazzo inesperto fu ben instradai due mostri sacri di cui sopra. “Spiccano fra le composizioni il dondolio country di Spalle dolci, la delicata Canzone di Maggio e la dolce elegia di Ninna nanna, anche se l’intero disco può essere definito come una raccolta di poesie in musica”…”Il rock non riesce ancora a bruciare, se non in qualche melodia come I miei perché e La rondine e il falco”. Molto importante da considerare è il fatto che il 22enne Massimo Bubola si trova a lavorare per la Produttori Associati, dove ha la possibilità di conoscere Fabrizio De Andrè e di intraprendere con lui una collaborazione che lo porterà alle vette ben note a tutti (e tra l’altro a Dio piacendo ho in serbo un regalo futuro…..ma andiamo avanti).


1989 - Vita, Morte & Miracoli

 
TRACKLIST :

01 - Vita, morte & miracoli
02 - Non sono soddisfatto mai
03 - Sandy
04 - Dovunque tu sarai
05 - Annie, Hannah
06 - Praga
07 - Stanze di diluvio
08 - Scarabocchi nel cuore

Bonus tracks :

09 - Chi ruberà (1979 - A side)
 10 - Bar dei cuori infranti (1979 - B side)
11 - Il cielo non cadrà (1983 - A side)
 12 - Canzone dolcissima (1983 - B side)

 Dopo vari album tutti riproposti su cd (attenzione: è stato ristampato anche quel Massimo Bubola del 1982, dove lui in copertina si tappa le orecchie, benché si possa fare confusione col fatto che la ristampa uscì con 3 bonus tracks scritte in quel periodo ma reincise proprio per il cd che uscì col titolo della title track, ovvero Giorni dispari)... Dicevo, dopo vari album, nel 1989 Bubola dà alle stampe : Vita, Morte & Miracoli. Simpatico fu il problema con Lorenzo Cherubini (Jovanotti) che da lì a qualche anno avrebbe voluto chiamare con questo nome un suo album, credo Il Quinto mondo, ma vi prego prendetelo con beneficio d’inventario, bastò una semplice telefonata e l’ammissione quasi fanciullesca da parte di Lorenzo di non sapere dell’album del cantautore veneto così da farlo poi recedere..

Per Massimo è il ritorno al disco dopo 6 anni, segna il suo passaggio alla Ricordi e la produzione di un gran professionista : Claudio Dentes. Anche qui tanti diversi affreschi di vita con musiche più curate e addirittura sofisticate, grazie anche alla presenza di straordinari musicisti quali Lucio Fabbri, Flavio Premoli, Vittorio Cosma, Claudio Golinelli e potrei ben andare avanti. Storie d’amore come Sandy e Praga, personali come Non sono soddisfatto mai o intimiste come Annie Hannah. Insomma è un lavoro che rasserena e rinfranca Bubola col suo lavoro, laddove l’amicizia, la disponibilità e l’opera di Claudio Dentes hanno un ruolo davvero fondamentale : “Vita, morte & miracoli zampilla, è un torrente liquido di note, ha suoni netti e dolci, acqua chiara che scende fra le rocce”… “Questo è un album da pittore del mondo contadino, c’è una grande attenzione per il dettaglio, i costumi, si respira la natura di Pieter Bruegel….”. Ritratti stupendi come quelli di Sandy e Anna Frank. Insomma proprio bello.

Poiché non voglio prendermi immeritati meriti non miei, è doveroso segnalare che i virgolettati sono stati da me ripresi dal libro di MATTEO STRUKUL : “Il cavaliere elettrico viaggio romantico nella musica di Massimo Bubola” Ed. Meridiano Zero, dal quale ho preso spunto anche per le note biografiche da me riportate delle quali non fossi già a conoscenza.
Ed infine il solito regalo per i frequentatori del nostro blog, ovvero i due 45 giri inediti su LP : Chi ruberà / Bar dei cuori infranti del 1979 e : Il cielo non cadrà / Canzone dolcissima del 1983. Amici, la speranza è che pur non essendo totalmente in linea con le nostre proposte, sia riuscito almeno a regalarvi della buona musica e come sempre di non facile reperibilità. Felice ascolto e soprattutto buona salute a tutti.  Frank-One

LINK 76
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Post by Frank-One (head) and Capt (hand)


Nuova Compagnia di Canto Popolare - 1973 - NCCP (dal vivo) - vinyl version

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TRACKLIST

01  Introduzione
02  Jesce sole
03  Madonna de la grazia
04  Sia maledetta l'acqua
05  Li 'ffigliole
06  Vurria addaventare
07  Cicerenella
08  Si li ffemmene
09  Vintitré li fronne
10  Vulumbrella
11  Serenata di Pulcinella
12  Tammurriata


FORMAZIONE

Nunzio Areni - flauto traverso, ottavino, flauto dolce, flauto da banda
Roberto De Simone - tammorra, campanelli
Fausta Vetere - canto, chitarra
Patrizio Trampetti - canto, chitarra, mandoloncello, thiorba
Eugenio Bennato - canto, chitarra, mandoloncello, mandola, arpa portativa
Giovanni Mauriello - canto, putipù, scetavajasse
Giuseppe Barra - canto, tamburello, castagnole


Album storico, una delle pietre miliari del folk italiano. Non ci sono altri termini per definire questo grande e (purtroppo) misconosciuto capolavoro della NCCP, registrato dal vivo il 23, 24 e 25 marzo 1973 al Teatro Gioacchino Belli di Roma. Il disco in vinile è oramai fuori catalogo da anni. Ma una copia è ancora presente nella mia fonoteca per cui  ho pensato di condividerlo con gli amici che ci seguono da anni. Francamente non mi risulta che sia stato oggetto di ristampa in CD, ma potrei sbagliarmi. Il disco è il terzo, in ordine cronologico, pubblicato dalla NCCP, dopo quello di esordio del 1971 e il doppio del 1972, entrambi intitolati semplicemente "Nuova Compagnia di Canto Popolare". Questo fu il primo album inciso per l'etichetta EMI (i due precedenti uscirono per la piccola etichetta Rare) e precedette di un anno quel capolavoro che fu "Li sarracini adorano lu sole", già postato qualche settimana fa.  La formazione è quella classica, con Eugenio Bennato, Roberto De Simone, Fausta Vetere, Patrizio Trampetti & co. Parte dei brani presenti in scaletta sono tratti dai primi due album, altri restano patrimonio esclusivo di questo disco. 



Post by George

Serie "Bootleg" n. 191 - Rovescio della Medaglia live in Messina 1974 (plus studio bonus tracks)

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Questo CD racchiude il concerto che il Rovescio della Medaglia tenne a Messina, all'interno del Teatro "Domenico Savio" nel mese di aprile 1974, ovvero tre mesi dopo la grande esibizione live al Piper Club di Roma, già postata da tempo sulla Stratosfera. Si tratta di una registrazione che, a fasi alterne, appare e scompare dal web. Ora c'è anche su Youtube, ma non sappiamo quanto tempo rimarrà. Ad ogni buon conto, visto che questo bootleg ci mancava, abbiamo pensato di fare cosa gradita nel salvarlo sul nostro blog. La back cover che vedete qui sopra è opera dell'amico Danilo che la pubblicò sul suo Rock Rare Collection Fetish. Apprendo peraltro, leggendo le note di Augusto Croce su Italian prog, che un CD non ufficiale intitolato "RDM Live 74" contenente questo concerto venne pubblicato nel 2013 in sole 50 copie numerate ad opera dell'etichetta Only Fifty OF001. Praticamente come non pubblicarlo. Ecco qui l'unica immagine che ho trovato di questo rarissimo CD nero, con label centrale che replica il vinile.


La tracklist non viene indicata, ma ascoltando il file del concerto ci troviamo di fronte all'album "Contaminazione", con una grande prova del tastierista Franco Di Sabbatino e del chitarrista Enzo Vita (sentite l'intro di Alzo un muro elettrico...


TRACKLIST:

01  RDM Live Messina 1974 (album wrap)

Bonus tracks

02  Let's all go back - singolo, lato A, 1975
03  Anglosaxon woman - singolo, lato B, 1975


Il singolo del 1975, inedito su LP, è l'ultima uscita ufficiale del RDM prima dello scioglimento. La copertina citava un nuovo album che, come sappiamo, non è mai stato pubblicato. Del ritorno del RDM negli anni '90 ci occuperemo invece in una prossima occasione. Per tornare alle esibizione live del Rovescio e ricordarne la potenza del suono (alzavano un vero e proprio muro elettrico, per parafrasare il titolo del loro brano) riporto la frase che, in inglese, apparve sulla copertina di "Contamination", a proposito della loro amplificazione: "La loro strumentazione è tra le più interessanti in Europa. L'impianto voci Mack da 6000 watt è quadrifonico ed equivale ad amplificatori a 36 tracce. La console è in realtà uno studio di registrazione portatile con filtri, compressori, ecc. La chitarra, la batteria e le tastiere hanno amplificatori da 900 watt. Le tastiere consistono in un organo verticale Hammond B, un harmonium, un Eminent per riprodurre i violini, due sintetizzatori VCS, un Harp 200 [probabilmente un ARP], e due sintetizzatori mini moog. È anche importante l'impianto luci. Ci sono 50 lampade che producono colori ed effetti speciali. Su uno schermo speciale dietro il gruppo, vengono proiettati diapositive e filmati, per produrre effetti musicali astratti.". Ahimé, tutto questo ben di Dio, se ben ricordo, venne rubato sul finire del 1973 tanto da portare il gruppo sull'orlo dello scioglimento. 






Post by George

Pino Masi - I clcli creativi: Compagno sembra ieri (1976) e Alla ricerca della madre mediterranea (1978)

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Probabilmente era giunta l'ora di dedicare un omaggio a Pino Masi sulle pagine della Stratosfera. Personaggio impegnato politicamente, autore di numerosi dischi legati alla lotta di classe, ma anche uomo e artista protagonista delle illusioni e delle disillusioni di quel decennio travagliato che furono gli anni '70. Pino Masi, l'autore della "Ballata del Pinelli", non ha ancora deposto le armi. Ancora oggi la sua voce calda e profonda e le sue canzoni dai testi taglienti sostengono le battaglie degli operai, degli insegnanti e di tutte quelle fasce di lavoratori che faticano a trovare risposte e giustizia. Il primo ciclo artistico di Pino Masi, siciliano di nascita ma pisano di adozione, nasce sul finire degli anni '60, con il Canzoniere Pisano prima e il Nuovo Canzoniere Italiano poi, alla ricerca delle radici della musica popolare. Collabora e canta con artisti del calibro di Dario Fo, Rosa Balistrieri, Giovanna Marini, Ivan Della Mea. Musica e politica vanno a braccetto: è stato militante di Lotta Continua (di cui scriverà l'inno), di Potere Operaio a Pisa e dei Circoli di Ottobre. Le sue canzoni di lotta troveranno posto in numerosi dischi (singoli e 33 giri), tutti pubblicati dall'etichetta "I dischi del sole". Nel 1968 esce il suo primo lavoro, "Canzoni per il Potere Operaio" al quale seguiranno altri album fino a giungere al 1976, con la pubblicazione di "Compagno sembra ieri", album con cui Pino Masi chiude (ma solo temporaneamente) il suo primo lungo ciclo musicale. Seguirà due anni dopo un disco di musica etnica, pubblicato dalla Cramps, che lo allontana dalle canzoni di protesta e di incitamento alla ribellione che avevano caratterizzato il periodo precedente. Informazione di servizio: entrambi i dischi sono tratti dal vinile originale. I file sono due per ogni disco, lato A e lato B. 

Pino Masi - 1976 - Compagno sembra ieri (vinyl version)


TRACKLIST

Lato A
1. Povero Mario
2. Ballata della bussola
3. Il soldato Bruna
4. Per Claudio Varalli
5. Eccoti lì a pensarla

Lato B
6. Fatima e Fawzia
7. Sulla strada di Ibiza
8. Stai morendo compagno
9. Compagno, sembra ieri
10. Perché lo fai, amico


Questo disco è in qualche modo la summa della prima stagione musicale di Pino Masi. I testi sono decisamente forti, diretti e senza metafore: si va dall'attacco diretto ai "padroni" (Povero Mario), all'antimilitarismo (Il soldato Bruna), dal dolce amore impossibile tra due donne (Fatima e Fawza), al rimpianto e alla rabbia (Stai morendo compagno). La voce profonda e un po' roca ricorda molto da vicino quella di Fabrizio De Andrè (con il quale Masi era amico e collaborò addirittura all'organizzazione del primo concerto di Faber, nel 1975 a Pisa). Le ballate sono sostenute prevalentemente dalla sua chitarra acustica, anche se in alcuni brani trovano spazio gli altri strumenti. "Compagno sembra ieri"è un disco che va ascoltato e "letto" come un libro di storia, pagine che vanno sfogliate con la giusta calma e attenzione, con la raccomandazione di collocarle nella realtà italiana di 40 anni fa (anche se qualcosa di attuale è rimasto).

Pino Masi "on the road"
 
Pino Masi - 1978 - Alla ricerca della madre mediterranea 
(vinyl version)


TRACKLIST

Lato A
1 Un giorno a Tangeri 
2 Festa al campo profughi 
3 Procurate moderare 

Lato B
4 Terrasini perché
5 Abballati abballati 
6 Marrakech insieme 


FORMAZIONE

Pino Masi (voce, chitarra ritmica)
Rafael Garrett (clarinetto, flauto, basso) 
Roberto Della Grotta (basso),
Lucio Fabbri (violino) 
Luca Cecchetti (rumori)


Secondo ciclo creativo per Pino Masi. Due anni dopo le ballate antimperialiste e antifasciste viene dato alle stampe un disco sorprendente che nulla ha a che vedere con la produzione precedente. "Alla ricerca della madre mediterranea" (il titolo è esplicativo) è un disco incredibile, ancora oggi freschissimo, fatto di musica purissima, un crogiolo di sonorità mediterranee, di strumenti etnici, di canti che si ispirano alla tradizione magrebina. Il disco, pubblicato dalla Cramps nel 1978 e prodotto da Lucio Fabbri (che suona anche il violino) inizia in modo sommesso: Una giornata a Tangeri e Festa al campo nomadi sono brani sostenuti dalla chitarra acustica e dalle mille percussioni (fantasmi del Claudio Rocchi più etnico), anche se non mancano (potevano forse?) i testi inneggianti alla rivolta (Festa al campo nomadi). Il lato B si apre con la deliziosa Terrasini perché, dove la chitarra di Pino Masi e il violino di Lucio Fabbri dialogano incessantemente. E' solo il preludio ad un crescendo costante che passa attraverso il folklore napoletano di Abballati abballati  per giungere a quell'esplosione di canti e suoni che caratterizza il gran finale (Marrakech insieme). Un album assolutamente affascinante che, se ben ricordo, è stazionato per qualche tempo nella wishlist del nostro Captain. E ora spazio alla musica e, visto che sono sempre ben graditi, ai vostri commenti.



Pino Masi today

Post by George

Stratosferic Band - 1977 - Splash....

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  TRACKLIST :

01 The First Galaxy (6:56)
02 Mexican Space (7:05)
03 Cosmic Show (4:19)
04 Gloria (6:44)
05 Splashdown (5:15)

Questo album sulla stratosfera non poteva proprio mancare, per evidentissimi motivi. A dire il vero, di prog ci sono solo alcuni echi, il genere è una dance cosmica funkeggiante, come andava ai tempi, peraltro molto gradevole e ben suonata. Tre pezzi su cinque hanno una durata che si aggira sui 7 minuti, cosa che permette di dilatare i temi musicali e di arricchirli anche con parti solistiche. L'unico pezzo cantato è una versione personale e funkeggiante della famosissima "Gloria" di Van Morrison.

Nulla ci è dato di sapere circa i membri della Stratosferic Band, se non che l'album fu registrato a Torino sotto la produzione della "Voom voom music" e che l'ingegnere del suono fu Mr. Gatto & Co. Poco davvero, tanto che sarebbe auspicabile "l'aiutino da casa", ovvero che qualcuno più informato ci desse una mano a far luce sulla storia di questa misteriosa formazione. I commenti servono anche a quello...


Post by Captain

Le Forze Nuove - Singoli 1969/1971 (mini post)

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Le Forze Nuove, 1970 circa
   Secondo mini post direttamente ispirato dalla lettura di quel volume capolavoro che è "Terzo Grado - Indagine sul Pop Progressivo Italiano" di Alessio Marino e Massimiliano Bruno. Dopo il mini post dedicato ai Vulcani (ma quanti download sono stati fatti? Una cosa incredibile!), è ora il turno di questo sconosciuto gruppo proto progressive, Le Forze Nuove. Ringrazio gli autori di "Terzo Grado" (che stiamo contribuendo a promuovere) per l'ispirazione e per le rare foto che ho tratto dal loro volume e che mi sono permesso di pubblicare. Quella che segue è la discografia completa composta da tre 45 giri ufficiali e un singolo acetato.

Le Forze Nuove, 1970 circa
TRACKLIST

01. Dentro di me - 45 giri, lato A, 1969
02. Ora tu sei qui - 45 giri, lato B, 1969 - cover di Every step I make (every move I make)
 degli Hassles
03. Che nome dai - 45 giri, lato A, 1970
04. Le 7 del mattino - 45 giri, lato B, 1970
05. Troppo cielo sulla testa - 45 giri, lato A, 1971 - cover di Heaven on their minds
da "Jesus Christ Superstar"
06. Maledici il giorno che - 45 giri, lato B, 1971

ACETATO (45 GIRI)
07. Un mondo nell'anima - lato A, 1969
08. Tu sei la mia domenica - lato B, 1969

Brani 7-8: inediti stampati all'epoca e scartati dalla casa discografica, forse quasi migliori (per le sonorità proposte) dei due preferiti dall'Italdisc e stampati nel primo 45 giri (fonte: "Terzo Grado")


FORMAZIONE:

Carlo Simonetti - tastiere
Gianni Mazza - basso 
Marco Tamagni - batteria
Ascanio Lanzone - voce
William Siviero - chitarra


Tracciamo un breve profilo delle Forze Nuove, gruppo novarese del quale si sono perse le tracce da decenni. Nascono dall'incontro tra Carlo Simonetti e Gianni Mazza, quest'ultimo componente del gruppo Igor Mann e i Gormanni. Nei Gormanni vi era anche Marco Tamagni alla batteria. Sia Mazza che Tamagni, scontenti del repertorio troppo melodico di Igor Mann, lasciarono I Gormanni e con l'innesto di Lanzone e Siviero, provenienti dai Blue Birds, poi diventati Fragola e Panna, formarono il gruppo delle Forze Nuove. Il primo provino per l'etichetta Ducale-Italdisc era costituito da Eloise, di Barry Ryan e Crimson & Clover di Tommy James. Peccato che la versione italiana di quest'ultimo brano, Soli si muore, venne loro scippata da Patrick Samson. Il primo singolo ufficiale, risalente al 1969, fu Dentro di me/Ora tu sei qui (lato B una cover degli Hassles). Altri due brani incisi nello stesso anno, Un mondo nell'anima, di Memo Remigi e Tony De Vita, e Tu sei la mia domenica (composto dalle Forze Nuove) non vennero mai pubblicati ufficialmente e finirono in un cassetto. 


Dopo un singolo di transizione pubblicato nel 1970 (Che nome dai/Le 7 del mattino), nel 1971 incisero una coraggiosa versione in italiano di Heaven on their minds (dal titolo Troppo cielo sulla testa) tratta dal celebre musical "Jesus Christ Superstar". Il lato B, Maledico il giorno che, ha invece una genesi particolare che Carlo Simonetti ricorda su "Terzo Grado". In pratica il brano venne trovato su una musicassetta portata da un ragazzo che voleva fare ascoltare le sue composizioni. La registrazione piacque e venne riarrangiata e registrata in studio. Dopo quest'ultimo singolo il gruppo si squagliò come neve al sole. Le ragioni? "Storie di donne" ha confessato Carlo Simonetti. Non commento. Buon ascolto. 



Post by George 

Nino Tristano - 1972 - Suonate suonatori

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TRACKLIST :

01- La Rosa Di Giardino
02 - Il Primo Sole
03 - I Gobboni
04 - L'assoluzione
05 - Cade L'oliva
06 - Oh Cateri'
07 - Martin Lutero
08 - Così Partii Soldato
09 - Sei Tornata
10 - L'hanno Ucciso Ancora
11 - Lucciola, lucciola


Dopo un periodo di latitanza sullo magno noster blog, torno a postare grazie all'amico Vlad Tepes del superlativo blog Isle full of noises, a cui vi rimando per scovare vere meraviglie musicali sconosciute, anche italiane. E devo dire che questa volta il cadeau è stato veramente gradito. Dato che non avevo mai ascoltato questo album, ma ne avevo sentito parlare un gran bene, mi ci sono dedicato con attenzione e devo dire che l'ho trovato un vero capolavoro. Sebbene il progetto sia di Nino Pirito, in arte Tristano, quest'album può decisamente essere considerato un album collettivo, tanto è lo spazio lasciato ai collaboratori davvero eccellenti. E visto la levatura dei partecipanti, non potevamo che trovarci di fronte ad un eccellente prodotto, consigliato decisamente a tutti. Curiosamente ed inaspettatamente Tristano, che prima di quest'album aveva realizzato diversi 45 giri e scritto brani per altri artisti, abbandonò quasi subito la carriera musicale per dedicarsi, con successo, a quella giornalistica. Per approfondire questa parte della carriera professionale di Tristano, vi rimando ad un interessante articolo pubblicato sul sito storiaradiotv

Così su Italianprog (al link l'articolo completo di Monsieur Croce) -  "Cantautore di origini calabresi, Tristano (vero nome Nino Pirito) realizzò un interessante album nel 1972, comprendente brani originali e rifacimenti di ballate folk tradizionali, il tutto con alcuni spunti vagamente psichedelici e la collaborazione di diversi musicisti dell'area milanese (Alberto Camerini, Eugenio Finardi, Donatella Bardi, Gigi Belloni, Dario Guidotti e Daniele Bianchini dei Jumbo) (...)"



SUONATORI :

Nino Tristano - Voce, chitarra acustica 12 corde, cori
Alberto Camerini - Chitarra acustica, chitarra 12,
Eugenio Finardi - Sitar, harmonium, organo a canne, cori
Donatella Bardi - Voce, mandolino, cori
Gigi Belloni - Basso elettrico, chitarra 12, cori
Dario Guidotti - Flauto, armonica, campane, cori
Daniele Bianchini - Chitarra elettrica
Lucio Di Crema - Violino, cori
Ezio Malgrati - Tabla, percussioni
Paolo Gennai - Pianoforte, celesta, harmonium
Maurizio Valli - Basso elettrico


LINK
 
Post by Captain, thank you very much to Vlad Tepes

Die Anderen / Kannibal Komix / Apocalypse - Discografia 1968-1970

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Perché realizzare un post dedicato ad un gruppo tedesco, i Die Anderen alias Kannibal Komix alias Apocalypse? Le ragioni sono due: tra i musicisti vi è un italiano e i due dischi proposti sono veramente deliziosi, con suoni a cavallo tra psichedelia e protoprog. 

Die Anderen (L'altro) era il nome originale della band. Con questa denominazione i nostri incisero alcuni singoli e un 33 giri. Il web è abbastanza ricco di informazioni e Discogs propone, come di consueto, una discografia dettagliata. Anche Augusto Croce, su Italian prog, fa un cenno stringato, ma efficace sui Kannibal Komix: "Gruppo tedesco, i Kannibal Komix comprendevano anche un italiano (Jurgen Drews, Gerd Muller e Bernd Scheffler erano tedeschi, il bassista Enrico Lombardi di Piacenza), ed ebbero una certa notorietà comparendo in alcuni spettacoli televisivo in Germania e Inghilterra. Il loro primo album, Kannibal Komix, venne realizzato in Germania nel 1968 dalla Ariola, e poi scelto come colonna sonora per il film "The house in white" dal regista George Moorse; l'album uscì dunque più tardi negli Stati Uniti per la Colossus che pubblicò anche il loro secondo album, e in Italia per la Saint Martin, nel 1971 e con copertina singola".


Die Anderen - 1968 - Kannibal Komix

Front cover LP originale tedesco, Ariola, 1968
Front cover edizione USA, Colossus, 1970
TRACKLIST:

01. Little Little  
02. Neurotic Reaction  
03. Sing A Song  
04. Mind Your Own Business  
05. Little Queen  
06. Man In The Moon  
07. Love  
08. White House  
09. Sunday Morning  
10. Choo Choo Train  
11. Elenor  
12. Cosy Rosy  

Bonus tracks

13. Forever And A Day (45 giri, lato A, 1968)
14. Sardegna (45 giri, lato B, 1968)
15. Somebody Loves You (45 giri, lato A, 1969)
16. In The Morning (45 giri, lato B, 1969)


FORMAZIONE:

Bernd Scheffler - drums, vocals
Jürgen Drews - lead guitar, vocals
Enrico Lombardi - bass, vocals 
Gerd Müller - guitar, vocals


Questo primo LP dei Kannibal Komix, che in Germania venne pubblicato nel 1968 a nome "Die Anderen", è a cavallo tra beat e psichedelia inglese, tipica del finire degli anni '60. Venne prodotto da Giorgio Moroder, allora produttore per la Ariola e ancora molto lontano dalla disco music elettronica dei mid '70's. I dodici brani sono piuttosto brevi, con belle parti corali supportate dal suono acido delle chitarre di Drews e Muller. Ottimo il supporto del basso da parte del nostro Enrico Lombardi. Va segnalata qualche sdolcinatura di troppo (Sing a Song, ad esempio), qualche omaggio eccessivo ai Bee Gees (Love) e una presenza a volte troppo ingombrante degli archi. Le ultime quattro track (escluse le bonus) sono senza dubbio le migliori. In particolare Cosy Rosy apre nuovi orizzonti musicali, una sorta di trait-d'union ideale con le sonorità del disco successivo. I brani di questo album vennero in seguito utilizzati per la colonna sonora di un film ispirato ai Beatles, quelli psichedelici di "Magical Mystery Tour", dal titolo "The House in White". Nel 1970 l'album venne stampato negli Stati Uniti, ad opera dell'etichetta Colossus, semplicemente col nome "Kannibal Komix", dato che il nome tedesco non era indicato per il mercato internazionale. La copertina apribile presenta una donna nuda a cavallo, con sguardo truce e teschio in posizione...strategica. 

Front cover edizione australiana, Festival Records, 1970
Le quattro bonus tracks altro non sono che i due 45 giri del 1968 e 1969 che rimasero inediti su LP. I KK pubblicarono un terzo singolo nel 1970 contenente Little Little/Love. Entrambi i brani sono inclusi nel 33 giri.






Apocalypse - 1970 - Apocalypse


TRACKLIST:

01. Life Is Your Profession 
02. Let It Die
03. Patricia 
04. Milkman
05. Try To Please Me
06. Pictures Of My Woman
07. Linda Jones
08. Blowing In Blow

Bonus track

9. Reflections Of A Summer


Il titolo completo di questo album, così come riportato da Discogs, è "Apocalypse - Original Soundtrack of Cinerama Film Wunderland Der Liebe". Pubblicato nel 1970 in Germania e negli USA a nome "Apocalypse", il 33 giri venne nuovamente prodotto da Giorgio Moroder. La ristampa in CD risale al 2003 e contiene una bonus track, tratta dalla colonna del film. Il disco è decisamente più maturo di quello precedente: i suoni, le voci, la tecnica musicale si sono affinati e qui e là emergono spruzzate di prog, anche se il disco è ancora un chiaro esempio di ottima post-psichedelia. Splendida Let it die, acidissima, con l'intro/outro di sitar e il basso prepotente di Enrico Lombardi. Il commiato dal disco si chiama Reflections of a Summer, pubblicato come bonus track, un capolavoro di chitarre acustiche, percussioni e cori.L'album ebbe un discreto successo e a ruota vennero pubblicati un buon numero di singoli (compreso qualche ripescaggio dal primo album), senza però nessun inedito. 
Gran bel disco. Tutto da ri-scoprire.

La formazione degli Apocalypse, già Kannibal Komix, già Die Anderen, è invariata.



Post by George


Le Antologie della Stratosfera vol. 20 - De De Lind & Vito Paradiso - 1969-1980 - The (almost) Complete Works

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DE DE LIND - 1973 - Io non so da dove vengo e non so dove mai andrò. Uomo è il nome che mi hanno dato.

TRACKLIST :

01 - Fuga e morte
02 - Indietro nel tempo
03 - Paura del niente
04 - Smarrimento
05 - Cimitero di guerra
06 - Voglia di rivivere
07 - E poi

Testo tratto dal post originale del 29 maggio 2011: Ed ecco a voi uno dei più famosi dischi "minori" del rock progressivo italiano: nel 1973 il quintetto dei De De Lind confeziona l'album con il titolo più lungo della storia del nostro genere musicale, "Io non so da dove vengo e non so dove mai andrò. Uomo è il nome che mi han dato". Sebbene non tutto l'album sia su altissimi livelli, alcuni pezzi di genere hard prog risultano, secondo la mia personalissima opinione, veramente gradevoli (Fuga e morte, Indietro nel tempo). Il gruppo proviene dall'epoca tardo beat (esistevano già dal 1969) e, prima di quest'album, aveva già prodotto due o tre singoli commerciali. Dopo quest'album, che venne completamente ignorato da pubblico e critica, nonostante una frequente presenza della band ai festival pop dell'epoca, il gruppo si sciolse ed il solo Paradiso proseguirà una carriera solistica povera di successi. L'album verrà poi rivalutato da molti studiosi del rock progressivo italiano: alcuni addirittura lo ergeranno a capolavoro. A voi l'ardua sentenza, ciofeca o capolavoro, ascoltate e fate sapere, please...

Quì il buon J. J. John strapazza abbastanza questo album (naturalmente su John Classic Rock), mentre qui ne parla in toni più lusinghieri Monsieur Croce su Italianprog

I DE DE LIND :

Vito Paradiso - Voce, chitarra classica
Gilberto Trama - Fiati
Matteo Vitolli - Chitarra elettrica
Eddy Lorigiola - Basso
Ricky Rebajoli - Batteria


DE DE LIND - 1969/1971 - I singoli

TRACKLIST :

01 - De De Lind - Anche se sei qui (1969 - Side A)
De De Lind - Come si fa? (1969 - Side B) Missing
02 - De De Lind - Mille anni (1970 - Side A)
03 - De De Lind - Ti Devo Lasciare (1970 - Side B)
04 - De De Lind - Signore, dove va (1971 - Side A)
05 - De De Lind - Torneremo ancora (1971 - Side B)

 Insieme all'album dei De De Lind, vi proponiamo la raccolta quasi completa dei singoli della band. Purtroppo risulta introvabile, per il momento, il lato B del loro primo 45 giri, inciso nel 1969. Per completezza aggiungo che esiste un altro singolo del 1973, contenente i brani "Fuga e morte" e "Paura del niente" tratti dall'album del 1973 e quindi non inclusi in questa mini raccolta.

Quale modo migliore per chiudere la parte del post dedicata ai De De Lind, se non ammirare la bellezza Di Dede Lind, playmate dell'anno 1967 ed evidente ispirazione per i ragazzi della band...



VITO PARADISO - 1978 - Noi belli noi brutti

TRACKLIST

01 - Che senso ha
02 - Diridon
03 - Noi belli noi brutti
04 - Marciapiedi
05 - Bianco segno di gesso
06 - Asfodeli
07 - Un sole in più
08 - Inferno fedele
09 - Lorena
10 - Ubriachi nella notte
11 - Regina dei folletti
12 - Commiato in 11/8

Nato a Rapolla nel 1942, Vito Paradiso, cantante dei De De Lind, dopo lo scioglimento della band, ebbe una breve carriera solistica, iniziata nel 1975 con il singolo "500 blu/Poeta racconta". Entrambi i brani di questo singolo risultano purtroppo introvabili, quindi non sono presenti in questa antologia. Sono invece presenti, grazie agli amici del nostro blog, entrambi i successivi album solistici del cantante. Iniziamo dal primo di essi in ordine cronologico, ovvero "Noi belli noi brutti" del 1978. Sebbene composto da 12 pezzi molto brevi, è un lavoro di stampo cantautoriale molto gradevole, non banale e con testi intelligenti. Sotto l'aspetto prettamente musicale, sebbene non vi siano grandi parti solistiche, il disco è suonato magistralmente, ma non potrebbe essere altrimenti, viste le partecipazioni davvero di altissimo livello: Ares Tavolazzi, membro storico degli Area, Ellade Bandini, Giorgio Baiocco sono nomi che si presentano da soli. E tutto sotto la supervisione di Vince Tempera, che suona anche il pianoforte nell'album.Qualche reminescenza di progressive rock può essere rintracciata negli ultimi 2 pezzi, "Regina dei folletti" e nel breve strumentale "Commiato 118", che chiude l'album in bellezza. Molto gradevole anche la deandreiana "Inferno fedele". In generale, la voce di Paradiso risulta sempre all'altezza e senza incertezze, pur senza particolario virtuosismi.

Musicisti di "Noi belli noi brutti"

Vito Paradiso: chitarra classica, chitarra acustica, voce
Giorgio Baiocco: sax alto, soprano, flauto
Ellade Bandini: batteria
Massimo Luca: chitarra acustica, 12 corde, chitarra elettrica
Renè Mantegna: percussioni
Ares Tavolazzi: basso
Vince Tempera: pianoforte e arrangiamento dell'album

Il primo singolo di Vito Paradiso del 1975, purtroppo non disponibile per il download


VITO PARADISO - 1980 - Per lasciare una traccia

TRACKLIST :

01 - Per lasciare una traccia
02 - Elisa elisa eh
03 - Attento attento
04 - Rapolla
05 - Terra piccola
06 - Se tu mi pensi
07 - Io da una parte
08 - Rapolla (strumentale)

Se nel precedente "Noi belli noi brutti" vi erano delle collaborazioni di lusso, che dire di questo lavoro del 1980 dove, in un folto gruppo di musicisti, spiccano i nomi di entrambi i fratelli Nocenzi dell'amatissimo Banco del Mutuo Soccorso. E l'apporto dei 2 grandi artisti del prog italiano si sente eccome ragazzi, ve lo posso assicurare. Certamente un passo avanti ripetto all'album precedente, questo lavoro sicuramente rispecchia maggiormente l'anima e la personalità dell'artista, con i riferimenti al suolo natio ("Rapolla"). Per nostra fortuna, vista la levatura dei musicisti partecipanti, qui i brani sono solo 8 e di maggior respiro. Viene lasciato quindi maggior spazio anche alle parti strumentali. In un certo modo, "Per lasciare una traccia", nonostante sia del 1980, è un lavoro che riavvicina più del precedente Vito Paradiso a sonorità prog, sebbene in stile cauntatorial. E così la storia inizia e finisce allo stesso modo, per così dire... Buon ascolto friends


Musicisti di "Per lasciare una traccia"

Vito Paradiso: chitarra acustica, voce
Giorgio Baiocco: sax tenore
Gianni Nocenzi: pianoforte
Vittorio Nocenzi: piano Fender
Beppe Cantarelli: chitarra elettrica, syncussion, chitarra acustica e arrangiamenti
Ottavio Corbellini: syncussion
Mino Fabiano: basso elettrico Alembic
Walter Scebran: batteria, syncussion
Aldo Banfi: tastiera
Lella Esposito: cori
Wanda Radicchi: cori
Silvio Pozzoli: cori
Pino Ferro: cori
Gianni Berlendis, Ferdinando Antonelli, Giuseppe Cantoni, Vincenzo Lo Castro, RobertoMarchiò, Adalberto Murari: archi

LINK non so da dove (original post)
LINK singoli 
LINK belli e brutti
LINK una traccia

Post by Captain, thank you very much to Vlad Tepes for "Noi belli noi brutti", to new uploader FabioF for "Per lasciare una traccia" and to Mmasimo and George for the singles

I Raminghi - 1972 - Il lungo cammino dei Raminghi / Live 1975

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TRACKLIST:

01 Donna hai ragione tu
02  La nostra verità
03  Cose superate
04  Partire
05  Every day Jesus
06  Non moriremo mai
07  Buio mondo nero e giallo
08  Guarda tuo padre

Bonus tracks

09 Express (45 giri, lato A, 1975 - inedito)
10 Rendimi l'anima (45 giri, lato B, 1975 - inedito)


FORMAZIONE

Franco Mussita (basso, voce)
 Angelo Santori (tastiere)
Angelo Serighelli (chitarra)
Romeo Cattaneo (batteria)


Mi sono accorto solo ora, tra la moltitudine di dischi postati in questi anni dal Captain e dalla sua ciurma, di avere lasciato fuori questo vetusto album dei Raminghi, l'unico della loro breve stagione musicale, pubblicato niente meno che nel lontano 1972. Ho ancora il vinile ben conservato, ma ho preferito - ovviamente - pubblicare la ristampa in CD della BFT/Vinyl Magic che ha comunque dieci anni di vita, visto che risale al 2005. Il pregio della ristampa consiste in un bonus CD con un raro e fino ad allora inedito concerto live dei Raminghi datato 1975. Oltre a questo LP dal titolo "Il lungo cammino dei Raminghi", il gruppo pubblicò tre singoli, contenenti alcuni inediti. L'ultimo della loro carriera, risalente al 1975, lo trovate nelle bonus tracks. Il brano Rendimi l'anima, in versione estesaè incluso nel Live 1975.


Alcune notizie relative ai Raminghi sono presenti nella bible di Augusto Croce, Italian prog.
Per comodità ve le riporto: "Gruppo bergamasco della fine degli anni '60, che, come altri, era a metà strada tra un beat di ispirazione psichedelica e il primo progressive. Tutte le loro produzioni uscirono per la piccola etichetta Bentler, tre 45 giri ed un album, realizzati tra il 1970 e il 1975.Alcuni dei brani dell'album sono molto belli, ad esempio Buio mondo nero e giallo, uscita anche su singolo, e La nostra verità, altri un po' noiosi come Every day Jesus con un coro monotono, ma l'album è rappresentativo di tutti quei gruppi che fecero musica progressiva pur mantenendo un forte stile anni '60.L'attesa ristampa in CD del 2005 dell'unico album dei Raminghi comprende anche un CD tratto da un concerto del 1975. Questo disco dimostra l'energia del gruppo in concerto e contiene anche una curiosità, il brano inedito Mi svegliai al mattino diventato Zora nell'omonimo album di  Antonius Rex".


"Nella loro lunga carriera, terminata nella seconda metà degli anni '70, i Raminghi hanno avuto molti cambi di organico, tutti incentrati intorno alla figura di "Herr" Mussita. Tra gli altri hanno suonato nel gruppo Valerio Cherubini (chitarra), Titta Colleoni (organo), Michele Capogrosso (batteria), questi ultimi anche componenti dei Terza Classe e Perdio. Il chitarrista  Angelo "India" Serighelli ha anche pubblicato un album e alcuni singoli da solo, mentre lui ed il leader del gruppo Mussita hanno collaborato con  Antonius Rex su Zora. Insieme, Mussita e Serighelli con il nome di Mussi & India pubblicarono anche un 45 giri dal titolo Canto d'amore indiano, vicino nello stile ad un grande successo italiano del 1974, Soleado dei Daniel Sentacruz Ensemble, con vocalismi senza parole, ed una facciata B che può essere definita molto vagamente progressiva. Serighelli ha poi formato nel 1985 il gruppo hard rock Wizard. E' purtroppo scomparso nel 2008"


 Bonus CD - Raminghi live 1975

TRACKLIST:

01 Intro
02 Dies Irae
03 Guarda tuo padre
04 Non è Francesca 
05 Rendimi l'anima
06 Mi svegliai al mattino
07 Felicita
08 Incubo


Un bel concerto live del 1975 dove i Raminghi propongono una serie di brani inediti, oltre a qualche traccia già pubblicata sul disco "Il lungo cammino dei Raminghi". Pregevole la versione elettrica di Non è Francesca di Lucio Battisti. A me personalmente entrambi i CD piacciono molto. Lascio a voi esprimere qualche giudizio, se ne avrete voglia. Altre info sui Raminghi le potete trovate sul sito John's Classic Rock. Infine, i Raminghi hanno anche un loro sito ufficiale. Cliccate qui per esplorarl

Buon ascolto!


Link Il lungo cammino dei Raminghi
Link Live 1975

Post by George

Living Life - Etno-Jazz-Rock-Prog from Turin (1975-1981)

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E' ora di sottrarre all'oblio del tempo i grandi e sconosciuti Living Life. Si formarono a Torino nel 1975 ad opera di due ex Circus 2000, il batterista Johnny Betti (che suonò nel primo album) e il chitarrista Marcello Quartarone (detto Spooky). Dalle informazioni attinte su Italian prog si scopre che  Johnny Betti aveva una formazione jazzistica, avendo suonato per alcuni anni in Europa con musicisti stranieri e tornò per un breve periodo alle sue origini jazz prima di partire per l'Afghanistan per un anno. Solo nel 1975 riapparve sulle scene musicali con il nuovo gruppo, per l'appunto i Living Life, legati alla sua etichetta Shirak. Nello stesso anno venne dato alle stampe il loro primo disco "Let: from experience to experience"

Living Life - 1975 - Let: from experience to experience


TRACKLIST:

1. Studio In La Minore
2. Let
3. Time
4. From Marocco
5. Ciopi Ciopi
6. Straight Down


FORMAZIONE

Marcello Quartarone (chitarra, voce)
 Walter Negri (sax, flauto)
 Piercarlo Bettini (tastiere)
 Roberto Savarro (basso, voce)
  Roberto “Johnny” Betti (batteria, tastiere, voce)
 Sandro Gianotti (percussioni


L'album d'esordio, "Let: from experience to experience", è stato il primo LP pubblicato dalla piccola etichetta Shirak ed è una miscela di jazz, rock e musica etnica, prevalentemente strumentale con un unico brano cantato in inglese. Bellissima la copertina. I sei brani scorrono velocemente, con repentini cambi di tempo, ritmo e sonorità, dominati dall'incastro dei fiati con la potente sezione ritmica Betti/Savarro. Grande disco. La ristampa in CD avvenne "solamente" 20 anni dopo, nel 1995, ad opera della Mellow.

Living Life - 1981 - Mysterious dream


TRACKLIST:

1. Welcome people
2. Mysterious dream
3. Oldeurope
4. Living with the music
5. Sliding through the clouds of Cusco


FORMAZIONE

Roberto “Johnny” Betti (batteria, tastiere, voce)
 Daniele Pintaldi (chitarra)
 Flavio Capello (flauto)
 Aldo Valente (synth, piano)
 Roberto Savarro (basso, voce)
 Gianni Cinti (oboe)

ospiti

 Gianni Bianco (synth)
 Piercarlo Bettini (Swami Zekuta) (tastiere)


Il secondo disco, "Mysterious dream", vede la luce dopo ben sei anni di silenzio. La formazione è quasi del tutto rinnovata: restano i componenti originari, Johnny Betti e il bassista Savarro. In veste di ospite sbuca fuori il tastierista Piercarlo Bettini (con lo pseudonimo di Swami Zekuta). "L'album contiene cinque brani, tutti composti da Johnny Betti. Cambiano le sonorità: via i fiati, ampio spazio a synth e tastiere (partecipano al disco ben quattro tastieristi!), assoli di chitarra elettrica e belle parti vocali come nella lunga Mysterious dream". Tutti i testi sono in lingua inglese. Anche questo disco venne ristampato in versione CD dalla Mellow nel 1995. Il gruppo si sciolse subito dopo per mancanza di interesse nei suoi confronti, come molti altri della stessa etichetta, tra cui alcuni ottimi gruppi folk come "La Lionetta" (prossimamente su queste pagine).
Buon ascolto!

Link  Let: from experience to experience
Link  Mysterious dream

Post by George

Cico (aka Formula 3) - 1974 - Notte

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TRACKLIST:

01.  Insonnia
02.  Il successo
03.  Se mi vuoi
04.  I cattivi consigli
05.  Il fiore rosa
06.  Il prete e il semplice
07.  Il gatto di casa
08.  Non dire di no
09.  Distrazione mentale
10.  Più
11.  La notte


FORMAZIONE

Bass – Amedeo Tommaso 
Drums, percussion – Cico (Tony Cicco
Guitar – Silvano Chimenti 
Keyboards, percussion – Paolo Ormi
Percussion – Ciro Cicco


Primo album solista registrato nel 1974 da Tony Cicco, con lo pseudonimo "Cico", subito dopo lo scioglimento della Formula 3, gruppo che aveva contribuito a fondare nel 1969 con Alberto Radius e Gabriele Lorenzi. Il batterista e cantante non perde occasione per ricordare la sua (ex) appartenenza alla Formula 3 (quell'aka Formula 3 in copertina non è casuale). Dopo questo primo album solo ne seguiranno altri tre, fino al 1990, anno di ricostituzione della premiata ditta Formula 3. Dobbiamo constatare che i lavoro solisti di Tony Cicco sono piuttosto deludenti sia sotto il profilo compositivo che musicale (l'assenza di Alberto Radius si sente, eccome!). Ne è un esempio questo "Notte", forse il meno peggio della sua produzione solista, con brani che cercano di ricalcare, senza successo, gli standard più canzonettistici della vecchia Formula 3. Undici brani ben confezionate, ma con sonorità lontane dal prog, se non per qualche sommesso sprazzo di tastiere ad opera di Paolo Ormi. Peccato, si poteva sperare di più. La cosa più bella è senza dubbio la copertina che nell'edizione originale era apribile e conteneva un libretto di 24 pagine con disegni e testi. Anche Augusto Croce, su Italian prog, lo cita, o meglio, lo sfiora solamente.


Fortunatamente Tony Cicco avrà modo di riscattarsi nel 1977 con i Fantasy, già protagonisti di un post qui sulla Stratosfera. "Notte", per la cronaca, venne ristampato due volte in Giappone: nel 1982, in vinile, e nel 2005 in versione CD. Nel 2011 venne anche ristampato dalla Arf in versione digipack. 



Post by George

Le Nuvole di Paglia - 1992 - Live 73

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TRACKLIST:

01. My story
02. E' un giorno caldo, triste e fiacco
03. Looking at myself
04. Strange road


FORMAZIONE

Franco Serena - voce
 Sandro Sarda - chitarra
 Mauro Periotto - basso
 "Al Corvara" (Alvaro Rampazzo) - batteria)


Lode e gloria alla Mellow per avere recuperato e  pubblicato nel 1992 questo eccezionale frammento live delle Nuvole di Paglia. Le informazioni su questo quartetto originario di Padova sono piuttosto scarse. Ci viene in aiuto, come sempre, Augusto Croce e il suo sito Italian Prog. In sintesi il gruppo venne formato nel lontano 1971 dal cantante Franco Serena, con alle spalle alcune esperienze musicali con gruppi beat degli anni '60, leggasi The Ranger Sound e I Ragazzi dai Capelli Verdi. Il gruppo suonò fino al 1975 senza purtroppo riuscire ad incidere nessun disco. C'erano stati dei contatti con la Numero Uno attraverso il chitarrista della Formula Tre, Alberto Radius, ma questo accadde negli ultimi giorni della gloriosa etichetta come casa discografica indipendente, e non portò nessun risultato. Le uniche registrazioni sono state pubblicate per l'appunto dalla Mellow nel 1992, e consistono in quattro lunghi brani (tre dei quali cantati in inglese), purtroppo con una scarsa qualità sonora che non rende merito a quest'ottimo gruppo. Il concerto è stato registrato al "Maxi Club" di Mestre nel novembre 1973. Il loro genere era un hard rock fortemente influenzato dai gruppi inglesi con la possente voce di Franco Serena (non molto diversa da quella di Chris Farlowe o Paul Williams) in evidenza. Splendidi gli assoli di Sandro Sarda, chitarrista dotato di una grande tecnica e inventiva. Franco Serena ha brevemente riformato il gruppo negli anni '90, insieme al bassista Mauro Periotto e con due nuovi componenti, il chitarrista Alberto Gally e il batterista Davide Zanetti. Il loro  CD, "And then...", contiene 10 brani, per la maggior parte tratti dalla vecchia produzione del gruppo, quattro dei quali cantati in italiano, mentre gli altri sono in inglese. Si tratta di un disco veramente eccezionale, anch'esso pubblicato nel 1992 dalla Mellow, che avremo modo di ascoltare prossimamente sulla Stratosfera. Ultima annotazione: il brano E' un giorno caldo, triste e fiacco tratto dal "Live 73"è stato incluso nel cofanetto di 4 CD "Zarathustra Revenge", pubblicato dalla Mellow nel 1997.



Post by George

Serie "Documenti Stratosferici" n. 3 - From Genesis to Revelation - Radio Popolare - Podcast della puntata del 13 (?) Settembre 2013 - Speciale PFM Covers

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Non me ne voglia l'amico Franco se uso le sue parole, direttamente dallo scambio di mail intercorso tra noi, per introdurvi una speciale e davvero interessante trasmissione di "From Genesis to Revelation", dedicata a (penso) tutte le cover esistenti di Impressioni di Settembre della Premiata Forneria Marconi. Uniamo alla bella registrazione qualche consiglio per gli ascolti radiofonici dell'estate, visto il programma che verrà proposto e di cui vi parlerà Francone stesso qui sotto. Ovviamente ho decurtato le parti personali dalle missive ricevute...

 "Ciao Robi, avrai notato che è un bel pò che non mi faccio vivo, ma (...) la grande novità è che per l'intera estate sono stato cooptato a Radio Popolare per co-condurre, assieme al leader maximo Renato Scuffietti, la trasmissione From Genesis to Revelation, che per l'occasione diverrà per l'intera stagione estiva mono tema (...) e si parlerà solo ed esclusivamente di Prog made in Italy (...)."

"Ah Robi, a proposito, nel Settembre 2013 con Renato tenemmo una trasmissione impostata sul brano Impressioni di Settembre ed una decina e passa di sue cover. Poichè nella prima puntata di Dalla Genesi alla Rivelazione parlo degli Airline e dell'unica versione che non mi arrivò in tempo per la trasmissione, ti posto il link dove trovare quella trasmissione zippata. Anche qui stessa prassi, se vuoi e hai tempo l'ascolti e se ti garba lo posti anche sul blog, senza problema alcuno. Un abbraccio e a presto, Francone"

LINK

Post by Frank-One & Captain
 

Oliver O'Cook - 1972 - The Prince (vinyl version)

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TRACKLIST:

01.  I'm The Boss  
02.  35th Street  
03.  Genius  
04.  Hey! Aretha  
05.  The Beautiful World  
06.  The Magic Day  
07.  Come Into The Sunshine  
08.  Holiday For A Piano  
09.  Krazy Kat  
10.  The Ballad Of Suzanne  
11.  Part Of My Life  
12.  The New Tennessee


Rarissimo disco pubblicato nel 1972 e mai ristampato in CD. Questa che potete ascoltare è ovviamente la vinyl version. Chi è Oliver O'Cook? Francamente non lo so, e allora chiedo aiuto ai numerosi amici che viaggiano nella Stratosfera e che sicuramente potranno esserci di aiuto. Le uniche informazioni le ho trovate sul solito sito Italian prog dove si legge quanto segue: "Un album trascurabile uscito per l'etichetta Polaris; per questo motivo qualche collezionista associa questo disco a quello dei Teoremi, anche se non ci sono motivi apparenti. Non ci sono dettagli in copertina né sull'etichetta dell'identità del misterioso Oliver O'Cook (di cui una foto appare sul retrocopertina), e tutti i brani sono attribuiti ad un autore di nome Wost.  Il genere dei dodici brani strumentali, tutti piuttosto brevi, è un pop con influenze progressive molto limitate e dominato dal caratteristico suono del "piano preparato", marchio di fabbrica dei Duke of Burlington a cui questo artista è probabilmente collegato". 

I brani sono assolutamente gradevoli, con qualche inserto di flauto che ci riporta a vaghe atmosfere prog. Il misterioso Oliver O'Cook nel suo "The Prince" suona praticamente tutti gli strumenti. Non prendetelo come un capolavoro nascosto del prog, perché non lo è, ma come un  album cult da collezionare e conservare. Per la gioia dei collezionisti e dei completisti. 

E con questo vi auguro Buone Vacanze. 



Post by George


Special Claudio Simonetti - Daemonia Live (Superpost)

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Trascorso anche il mese di agosto che, tradizionalmente, si porta via il grosso delle vacanze estive, riapre i battenti la Stratosfera, con rinnovato vigore. Devo dire che le recenti uscite discografiche dei gloriosi Goblin, sia con lo storico marchio di fabbrica (Goblin per l'appunto, con Morante, Pignatelli, Guarini e Marangolo - che hanno sfornato l'eccellente "Four of a King") sia nella versione Goblin Rebirth (ancora Pignatelli e Marangolo insieme ad Anselmi, Cherni e Zammit), mi hanno indotto a dedicare questo post al grande assente, ovvero a Claudio Simonetti, leader storico e co-fondatore del gruppo insieme a Massimo Morante. Simonetti, alla guida dei suoi Claudio Simonetti's Goblin (giusto per incrementare quel tanto che basta la confusione) non è stato sicuramente con le mani in mano, anzi...con la sua personale formazione dei Goblin ha appena pubblicato l'Horror Box. Per gli approfondimenti del caso e per la lettura delle recensioni non posso che rinviarvi al sito-bibbia dedicato ai Goblin, lo splendido blog "Goblin sette note in rosso" che trovate qui 

 

Già nell'ottobre dello scorso anno avevamo dedicato sulle pagine della Stratosfera un omaggio a Claudio Simonetti e i suoi Goblin con un bel doppio CD bootleg registrato a Manchester nel 2014 (here). In questa occasione sono invece andato a ripescare i due album live ufficiali dei Daemonia, tratti dalla breve discografia del gruppo. Il post si concluderà, come spesso succede su questo blog, con un cadeau finale rappresentato dalla recente riproposta live di "Profondo Rosso". L'abbuffata ha inizio.

Daemonia - 2001 - Live...or Dead


TRACKLIST:

Studio Versions
01. Halloween
02. Tubular Bells

Live Versions
03. L'alba dei morti viventi 
04. Demon
05. Inferno
06. Mater Tenebrarum
07. Opera
08. Intro Suspiria
09. Suspiria
10. Phenomena
11. La sindrome di Stendhal
12. Tenebre
13. School at night
14. Mad Puppet
15. Intro Profondo Rosso
16. Profondo Rosso
17. Sospiri e sospiri

Studio Version
18. Gamma


FORMAZIONE:

Claudio Simonetti: keyboards
Bruno Previtali: guitar
Federico Amorosi: bass
Titta Tani: drums


I Daemonia, come ben ricorderete, vennero formati da Claudio Simonetti sul finire degli anni '90 nel corso del decennio di inattività dei Goblin. Troppo forte la nostalgia per starsene in silenzio. E così, imbarcati Titta Tani, Bruno Previtali e Federico Amorosi (con l'aggiunta della cantante Silvia Specchio in alcuni brani), Claudio Simonetti riprende l'attività in studio e dal vivo riproponendo i classici tratti da colonne sonore, specie quelle scritte per i film di Dario Argento, con arrangiamenti in chiave più hard (prog metal?). Dopo un primo album in studio, "Dario Argento Tribute" del 2000, l'anno successivo viene pubblicato questo ottimo disco live, con l'aggiunta di tre bonus tracks registrate in studio. Le tracce live sono tratte dal tour italiano 2000-2001 dei Daemonia, per l'occasione accompagnati dalla Movie Strings Orchestra, diretta dallo stesso Claudio Simonetti. Ascoltiamo una band ben amalgamata, dal suono potente, che ripropone i grandi classici dei Goblin e di Simonetti con qualche inevitabile divagazione. 



Daemonia - 2003 - Live in Tokyo


TRACKLIST:

01. L'alba dei morti viventi
02. Introducing the band
03. Demon
04. Halloween
05. Tubular Bells
06. Inferno
07. Mater Tenebrarum
08. Opera
09. Toccata e Fuga
10. Suspiria
11. Tenebre
12. La sindrome di Stendhal
13. School at night
14. Mad Puppet
15. Titta drums solo
16. Simonetti keyboards solo
17. Profondo Rosso
18. Phenomena


Nell'ottobre del 2002 i Daemonia sono in tour in Giappone dove registrano questo concerto live al Ruido di Tokyo. La scaletta, tranne qualche legittima variazione, non si discosta molto da quella apparsa sul disco precedente. Il gioiello di questo disco è la lunga versione di Mad Puppet, con all'interno un incredibile assolo di chitarra di Bruno Previtali (con richiamo a Voodoo Chile) e, in chiusura, due assoli, quello di batteria di Titta Tani e quello di pianoforte di Claudio Simonetti (che rispolvera anche il glorioso Moog). Gran finale con l'onnipresente Profondo Rosso seguita a ruota da Phenomena. Da segnalare la presenza del soprano Elena Berera in alcune tracce.


I Daemonia pubblicheranno ancora nel 2006 un concerto live, questa volta su DVD, dal titolo "Dario Argento Tribute Live in Los Angeles" e per finire "Zombi/Dawn of the Dead" (rifacimento della colonna sonora del film con alcune bonus tracks). Tra l'altro mi fa piacere ricordare che i Daemonia nel luglio 2009 aprirono il Traffic Torino Free Festival con un concerto in Piazza C.L.N., ovvero la stessa piazza in cui si svolsero alcune delle principali scene di Profondo Rosso. Vi confesso che ogni volta che passo da quelle parti, ancora oggi mi fermo ad osservare quel set a cielo aperto, forse per rivivere una di quelle drammatiche sequenze. Va da sé che in quell'occasione i Daemonia presentarono l'intera colonna sonora del film, sotto lo sguardo attento di Dario Argento che, per l'occasione, presentò la serata. 



e per finire...

Claudio Simonetti's Goblin
Profondo Rosso Soundtrack
Live at Magnolia, Segrate (MI), 26.07.2015
(serie "Bootleg" n. 192)


Dal 2010 l'attività dei Daemonia si dirada a causa della costituzione di una incarnazione dei Goblin, chiamata New Goblin: nel gruppo confluiscono tre membri storici (Massimo Morante, Maurizio Guarini e Claudio Simonetti) più due membri dei Daemonia (Titta Tani alla batteria e Bruno Previtali, curiosamente al basso e non alla chitarra). Questa incarnazione - che si contrappone ai Goblin Re-Birth (composta dagli altri membri storici dei Goblin, Pignatelli e Marangolo, più tre nuovi musicisti) - sopravvive fino agli inizi del 2014 allorquando nasce una terza incarnazione composta da Guarini, Morante, Pignatelli, Marangolo (i Back To The Goblin del 2009).I quattro si accordano con Simonetti affinché possano fregiarsi dello storico marchio. A sua volta, il tastierista è autorizzato a presentare una sua formazione alternativa chiamata Goblin Re-loaded poi Claudio Simonetti's Goblin (sebbene su facebook, il quartetto si presenti come New Goblin, utilizzando le coordinate che furono di quella incarnazione). Questa band presenta un organico che è lo stesso della prima incarnazione dei Daemonia (Claudio Simonetti, Bruno Previtali, Federico Amorosi, Titta Tani).
fonte: wikipedia 


Ed è così che in occasione del 40° anniversario dell'uscita del film "Profondo Rosso" (1975) il gruppo denominato Claudio Simonetti's Goblin (che, come abbiamo scritto sopra, presenta la stessa formazione dei Daemonia) propone nei principali teatri italiani la colonna sonora del film (nella prima parte dei concerti) suonata dal vivo direttamente sulle principali sequenze del film che vengono proiettate in contemporanea. Su youtube troverete un paio di video relativi a questa esperienza. La registrazione che vi proponiamo, in un'unica traccia di circa 36 minuti, li immortala al Magnolia di Segrate il 26 luglio di quest'anno. 
Buon ascolto.



Post by George

Omaggio a Giancarlo Golzi (R.I.P. 1952-2015): Museo Rosenbach - 2000 - Exit

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Altro lutto, altro post commemorativo. Giancarlo Golzi, batterista, fondatore e leader storico dei Museo Rosenbach (e poi dei Matia Bazar) ci ha lasciati poco più di 15 giorni fa, per la precisione il 13 agosto, nella sua villa di Bordighera, stroncato da un infarto. Era in tour con i Matia Bazar per festeggiare i 40 anni di carriera della band. Ma visto che il nostro blog si occupa prevalentemente di progressive rock, preferiamo ricordarlo con il suo primo gruppo, i leggendari Museo Rosenbach, in modo da rendergli il giusto omaggio. E per ricordare Giancarlo Golzi abbiamo scelto il disco del ritorno sulle scene musicali dei Museo Rosenbach, quel disco intitolato "Exit", pubblicato nel 2000, a distanza di ben 27 anni dal primo grandioso lavoro in studio della band, l'indimenticabile "Zarathustra". 


TRACKLIST:

01 Exit
02 Il terzo occhio
03 In equilibrio
04 Love
05 Tuareg / Abbandonati
06 Illuse le intenzioni
07 Il re del circo
08 Koln Raid
09 Exit (strumentale)
10 Un porto nel sole


FORMAZIONE:

Giancarlo Golzi - batteria e percussioni
Alberto Moreno - basso
Andrea Biancheri - voce
Marco Balbo - chitarra
Marioluca Bariona - tastiere
Sergio Cossu - tastiere


Molti lavori dei Museo Rosenbach sono stati postati e recensiti sulla Stratosfera ("Zarathustra", "Live '72", "Rare and unreleased", mentre mancano le prove più recenti, "Zarathustra live in studio" (2012), "Barbarica" (2013) e il doppio CD "Live in Tokyo" (2014), uno dei più grandi live pubblicati lo scorso anno, troppo freschi di stampa per essere postati. "Exit" ha oramai 15 anni e venne registrato da una formazione comprendente solo due membri storici, Giancarlo Golzi, ovviamente, e il bassista Alberto Moreno. Le atmosfere di "Zarathustra" sono lontane, ma il tentativo di rinascita è comunque encomiabile e le sonorità dei nuovi MR, seppur più commerciali, sono di alto livello e di tutto rispetto. E non poteva essere altrimenti. La lunga carriera e altrettanto lunga discografia di Giancarlo Golzi con i Matia Bazar, dal 1975 a oggi, è invece altra storia. E non è esattamente questa la sede per trattarla. 

Goodbye Giancarlo



Post by George

Teatro Temporaneamente Traballante (TTT) - 1974 - Capannone B (vinyl)

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TRACKLIST:

01  Capannone B - I parte
02  Capannone B - II parte
03  Capannone B - III parte
04  Auguri
05  Esodo
06  Bella città
07  Il grande magazzino
08  La grammatica


Unico rarissimo album realizzato dal TTT (Teatro Temporaneamente Traballante) nel lontano 1974 e mai ristampato in CD. La loro risicata discografia include questo LP e un altrettanto raro 45 giri del 1972 con un brano inedito, Qui Milano, posto sul lato B. Ahimé, questo proprio non l'ho trovato. Dire che le informazioni su questo gruppo sono scarse è puro eufemismo. Augusto Croce, su "Italian prog" liquida il TTT con questa laconica frase (che peraltro non mi trova per nulla in sintonia) "Nonostante il lungo nome, in perfetto stile prog, questo gruppo suonava un genere canzonettistico piuttosto convenzionale, e il loro unico album ha lunghe parti cantate con testi su temi sociali ed è poco originale nei contenuti musicali". Qualcosa in più ho recuperato nei meandri della rete, scoprendo così che i fondatori del TTT sono stati i fratelli gemelli Angelo ed Elio Veltre, entrambi originari di Sparanise, in provincia di Caserta.  In particolare Angelo Veltre, abbandonata la scena musicale, ha svolto per molti anni attività di informatore medico e oggi si occupa di soluzioni di arredo bio-compatibili, oltre ad essere attivamente impegnato nelle politiche dell'ambiente, della salute e del diritto. Il fratello Elio Veltre (nella foto qui sotto) è oggi invece un affermato scrittore.


Sempre scorrendo la biografia dei fratelli Veltre si scoprono informazioni interessanti sulla nascita e sull'attività del TTT. Il gruppo venne fondato nel 1968, voce fuori dal coro della musica leggera italiana per il contenuto dei testi che cantavano le lotte del Movimento Studentesco. Dopo il 45 giri del 1972, Il grande magazzino, satira della società dei consumi, il TTT pubblicò "Capannone B", nientemeno che per la EMI, vera e propria opera di teatro politico italiano. Le analogie con gli Stormy Six sono piuttosto evidenti. Angelo Veltri nel 1973 partecipò alla trasmissione radiofonica “Per voi giovani” presentata da Mario Luzzatto Fegiz e Carlo Massarini e venne annoverato con A.Venditti, F. De Gregori e A. Sorrenti tra i nuovi cantautori italiani. Il produttore del T.T.T. fu Michelangelo Romano. Nel 1974 vennero registrati "Capannone B" e altri brani di teatro politico con gli arrangiamenti di Vince Tempera. Angelo Veltri scrisse testi di cabaret e nuove canzoni. Venne invitato a Bagnocavallo per il primo festival della Canzone Popolare  con Antonello Venditti, Francesco De Gregori, gli Stormy Six ed Edoardo Bennato. Sempre nello stesso anno presentò a Roma al Teatro delle Arti l'album "Capannone B", in una manifestazione che ospitò tra gli altri Riccardo Cocciante, Bruno Lauzi, Loy & Altomare. Insomma, non è poco. Quel che resta oggi di questa esperienza è un disco in vinile che abbiamo il piacere di condividere con gli amici della Stratosfera. Buon ascolto.



Post by George

Serie "Banco Special Fan Collection" n. 20 (Serie "Bootleg" n. 193) - Banco Del Mutuo Soccorso - Arena di Verona, 2 settembre 1981

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TRACKLIST DISC 1

01 Senza riguardo 
02 Canto di primavera 
03 Garofano rosso 
04 Dove sarà 
05 E mi viene da pensare 
06 Capolinea / Tema di 'Greggio e Pericoloso' 
07 Quando la buona gente dice 
08 C'è qualcosa 

TRACKLIST DISC 2

09 Let’s get funky - congas / drums duet (Karl Potter & Pierluigi Calderoni) 
10 Il ragno 
11 Ma che idea / Band introduction 
12 Paolo Pa 
13 R.I.P. 
14 Non mi rompete 
encore
15 Quando la buona gente dice
16 Traccia II


FORMAZIONE

Francesco Di Giacomo - vocals 
Gianni Nocenzi - piano 
Vittorio Nocenzi - keyboards 
Pierluigi Calderoni - drums 
Rodolfo Maltese - guitars, trumpet 
Gianni Colajacono - bass 
Karl Potter - percussions


Che bello riesumare la gloriosa serie "Banco Special Fan Collection"! Era da tempo che non la integravamo con qualche buon bootleg. L'occasione ci viene fornita da questo ottimo concerto registrato nella prestigiosa Arena di Verona il 2 settembre 1981. Da poco pubblicato il disco "Urgentissimo", il Banco stava inseguendo nuove sonorità, discostandosi dai classici canoni del prog, nel tentativo di allinearsi con i tempi. Ne esce un concerto che miscela vecchi e nuovi suoni, senza concessioni alle lunghe suite. I classici sono quelli consueti (RIP, Non mi rompete, Quando la buonagente dice). Veramente spettacolare Traccia II, posta a chiusura del concerto, con la tromba di Rodolfo Maltese a cesellare le tastiere dei fratelli Nocenzi. Il CD 2 si apre con l'inedita Let's go funky, manifesto percussivo ad opera di Karl Potter (collaboratore del gruppo in quel periodo) e di Pierluigi Calderoni. Un grande concerto, per non dimenticare la grandezza del Banco del Mutuo Soccorso ed in particolare quella di Francesco Di Giacomo.


Link DISC 1
Link DISC 2


Post by George 

Le Anime 1966/1969 Superpost (Revisited 08/09/2015)

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Ricevo oggi (08/09/2015) una telefonata da tale Luigi Langella (che ringrazio pubblicamente) che si presenta come il fondatore di Le Anime; breve chiacchierata nella quale mi dice che quello che ho pubblicato non è del tutto vero, d'altra parte gli rispondo che è quello che ho trovato in giro (sob).

Allora ci accordiamo perchè mi mandasse due righe esplicative su come sono andate realmente le cose.

Ecco, le ho ricevute e ve le riporto pari pari...


di Luigi Langella

Caro Roberto, 
a seguito della telefonata riguardo ad alcune precisazioni sul complesso 'Le Anime' citato sul sito 'Verso la stratosfera' vorrei chiarire alcune cose. Mi chiamo Luigi Langella (chitarra) e ho fondato assieme ad Alberto Loreggian (batteria) il complesso 'Le Anime' verso la fine del 1963. Io e Alberto abitavamo nello stesso portone in via Aselli 18 a Milano. La nostra prima uscita musicale è avvenuta  per l'ultimo dell'anno 1963 con alcuni musicisti che abbiamo raccolto per l'occasione. In seguito abbiamo suonato in alcuni locali cambiando frequentemente gli elementi (cantante, bassista e solista). Avevamo la sala prove in una cantina dell'oratorio della nostra Parrocchia (San Nereo ed Achilleo) proprio sotto al teatro dell'Oratorio, nel quale curiosamente provavano in contemporanea 'I Messaggeri' un altro gruppo dell'epoca. Finalmente siamo riusciti ad incidere il primo disco con la formazione della copertina di 'Bimba non piangere', canzone della quale sono l'autore della musica (come si vede dalla copertina stessa). Nella foto sono il secondo da sinistra in piedi, mentre
Alberto Loreggian è il primo, sempre a sinistra. In seguito abbiamo inserito nel gruppo Walter Foini e Claudio Bazzari che erano amici tra loro e che hanno sostituito quelli che per vari motivi hanno lasciato. La formazione a quattro dei dischi 'Spiegami come mai' e 'L'amore tornerà' era composta quindi da:
Alberto Loreggian, Luigi Langella (sono passato alla chitarra basso), Walter Foini e Claudio Bazzari.

Successivamente avendo avuto la notizia che un bravissimo pianista avrebbe potuto essere disponibile, mi sono recato a casa sua e sono riuscito a convincerlo a far parte del gruppo. Sto parlando di Raimondo Campisi, che in seguito ha intrapreso con successo la carriera di pianista. Abbiamo acquistato un organo Hammond e con questa formazione abbiamo, a mio parere, raggiunto il massimo qualitativo delle Anime. Alcuni musicisti hanno sostituito in seguito Alberto e Walter partiti per il militare e Raimondo rimpiazzato da Alberto Mompellio. Anche io in seguito ho lasciato il gruppo a causa del servizio militare e degli studi di Ingegneria Nucleare al Politecnico di Milano.


 




Bimba non piangere 1966






Il mondo è contro di me 1966









Mi si spezza il cuor 1966




Spiegami come mai 1966





L'amore tornerà 1967





La ballata di Bonnie & Clyde 1968





Una donna bambina 1969















L'amico George mi invia queste ulteriori info:

"Complesso milanese autore di diversi 45 giri di ottima fattura, gruppo praticamente sconosciuto all’epoca, che con il tempo ha acquistato notorietà fra gli appassionati del beat tanto da inserirsi tra le migliori band del genere.
Si rifacevano apertamente al Mersey Beat, il loro sound era aggraziato, mai troppo distorto, un mix giusto di sonorità che rendeva il loro suono abbastanza personale. I dischi sono tutti di alto livello. Il primo 45 giri esce nel 1966 e presenta “Bimba non Piangere” sul lato A, mentre sul lato B appare una bella versione di “Look Through Any Windows/Penso sempre agli occhi tuoi” degli Hollies. Il secondo singolo ci presenta due cover: sul lato A una bellissima versione di “Take A Heart/Mi si spezza il cuore” dei Sorrows, che non fa rimpiangere l’originale; molto bello anche il retro “Fun How Love Can Be/Spiegami come mai” degli Ivy League, più nota nella versione dell’Equipe 84. Sempre nel '66 esce il terzo singolo con due brani originali di ottima fattura “Il Mondo è contro di me” e “Il tuo ricordo”. Il disco è seguito da un altro singolo che ripropone due brani già incisi su altri 45 giri. Nel 1967 esce “L’amore Tornerà”, un brano originale, mentre come b-side abbiamo un’altra cover degli Ivy League “Tossin’ And Turnin/Anche se mi vuoi”. Esce nel 68 un 45 giri con il tema principale del film Gangster’s Story, campione d’incassi in quel momento, diretto da Arthur Penn con Warren Beatty e Faye Dunaway il brano è “La ballata di Bonnie e Clyde”. La versione originale è di Georgie Fame: il brano è bruttino e di beat non ha nulla, ma si fanno perdonare con la b-side, "Un Amore Difficile", brano con chitarre vagamente psichedeliche.
Con questo disco chiudono la collaborazione con la RT Club e passano alla Polydor, incidendo un solo 45 nel 1969 “Una donna bambina/Non mi sembra vero”. Poi...il nulla.





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