Quantcast
Channel: VERSO LA STRATOSFERA
Viewing all 1289 articles
Browse latest View live

Serie "Le Antologie della Stratosfera" Vol. 18 - Mauro Pelosi - Part 1 (1972-1973)

$
0
0

Superpost dedicato a Mauro Pelosi, cantautore "ai margini" (ero tentato di inserirlo in questa serie, ma poi mi sono ricreduto), artista dimenticato dai più, scarsamente presente sul web, ad eccezione di qualche brano pubblicato su Youtube, totalmente assente dalle scene musicali da decenni. E' vero che oggi fa il ristoratore a Trastevere? Parrebbe di sì, sempre che Wikipedia non scriva panzane. Ho scelto di suddividere questa antologia in due parti, la prima con i due dischi del 1972 e 1973, la seconda con le ultime due prove del 1977 e 1979. Quattro album e una manciata di 45 giri (nessun inedito) costituiscono la sua intera produzione musicale. I suoi dischi, lo ricordo per dovere di cronaca, sono stati oggetto di ristampa negli ultimi anni. Qui però siamo di fronte alle versioni vinile.
Entriamo allora nella sfera musicale di Mauro Pelosi.

Mauro Pelosi - 1972 - La stagione per morire


TRACKLIST:

1.  Paura
2.  Cosa aspetti ad andar via
3.  Vent'anni di galera
4.  Venderò
5.  La stagione per morire
6.  E dire che a maggio
7.  Che poi non è vero
8.  Caro amico
9.  Suicidio


FORMAZIONE:

Mauro Pelosi - voce
Danny B. Besquet - basso
Ronnie Jackson - chitarra acustica, chitarra 12 corde
Mike Logan - mellotron, moog
Gianni Leone - mellotron, moog
Dave Baker - batteria, percussioni
Osvaldo Colombino - batteria, percussioni
Gianni Stinga - batteria, percussioni
Flavio / piano, organo


Venderò le mie scarpe per poter camminar meglio,
 venderò anche i vestiti per poi dire: "Son più elegante",
 venderò certo mia moglie per potere amare ancora.

Siamo all'esordio discografico del 1972. Il disco si intitola "La stagione per morire" e viene pubblicato dalla Polydor. Nove brani distribuiti sulle due facciate del vinile (notare le correzioni scritte a mano sulla copertina e sull'etichetta causa la mancata corrispondenza della tracklist con i brani del disco. Segno di genuinità). Mauro Pelosi, nato a Roma nel 1949, si trasferisce a Milano dove debutta con un singolo, Vent'anni di galera/Suicidio, che subito ci fa comprendere la sua vicinanza con quel "pessimismo cosmico" di leopardiana memoria. Apprendiamo dalla biografia tracciata su Wikipedia che il disco ottenne un buon successo nella programmazione radiofonica dell'epoca, e alcuni brani vennero spesso trasmessi in programmi come Per voi giovani, Supersonic e Alto gradimento. Inoltre la title track La stagione per morire ottenne molte recensioni positive. Così scrive Fabrizio Cerqua su Ciao 2001 "Le canzoni di Mauro Pelosi, giovanissimo cantautore, sono bellissime poesie, riflessioni di vita vissuta, quasi sempre amare, nelle quali coesistono paure, insicurezza, amore. Parole ove la musica si fonde con il "discorso" e ne esalta il contenuto".


L'anno successivo il brano Vent'anni di galera (canzone d'amore in cui il protagonista augura alla donna che lo ha lasciato una condanna, appunto, a vent'anni di carcere, per avergli distrutto la vita) viene ripubblicato su 45 giri con un nuovo lato B, E dire che a maggio, canzone che era stata incisa l'anno precedente da I Gatti Rossi (gruppo il cui cantante solista era Santino Rocchetti). Tutti i singoli qui citati sono inclusi nel 33 giri. Il disco, nonostante i passaggi radiofonici,  ebbe scarse vendite. Incomprensione da parte dei giovani nei confronti della sua musica? Fu così grave la colpa di non frequentare il Folk Studio o di non scrivere canzoni politicamente impegnate (e spesso incomprensibili, aggiungo io)? Ma agli albori degli anni '70 il cantautore doveva essere "impegnato" se no, per rimanere aderente al lessico del tempo, non valeva un c...! E vi posso assicurare che i miei amici di allora la pensavano esattamente così. E forse anch'io... Fu questo il mesto destino di Mauro Pelosi: restare nell'ombra e ai margino della rivoluzionaria scena musicale. Peccato, però. Musicalmente l'album è assolutamente godibile e Mauro è accompagnato da musicisti di prim'ordine, da Gianni Leone (Balletto di Bronzo) alle tastiere, a Ronnie Jackson alla chitarra acustica e 12 corde, fino a Dave Baker (già batterista delle Orme nel 1969). Personalmente l'album mi piace nella sua interezza. Ammetto però di averlo riscoperto e apprezzato solo nella fase della maturità. Ho una particolare predilezione per Venderò, brano al quale il nostro Edoardo Bennato (che sarà anche ospite in un suo successivo album) deve qualcosa, sia nel titolo che nel testo.


Link

Mauro Pelosi - 1973 - Al mercato degli uomini piccoli

TRACKLIST:

1.  Al mercato degli uomini piccoli
2.  Un mattino
3.  Ehi! Signore
4.  Non tornano più
5.  Con te
6.  Ti porterò via
7.  No, io scherzo
8.  Mi piacerebbe diventar vecchio insieme a te


Ehi! signore venga, s'avvicini ho  di tutto, 
compri un giornale, un  libro, una rivista, 
le serviranno  per passare meglio il tempo.

L'anno successivo Mauro Pelosi, nonostante l'insuccesso dell'opera prima, pubblica questo secondo 33 giri, sempre per l'etichetta Polydor. I testi toccano sempre il tema dell'amore, quasi sempre sfigato, oppure quello della difficoltà di essere capito. Permane quel pessimismo strisciante e quella coltre di tristezza che già lo caratterizzavano nella prova d'esordio. Così scrisse Enzo Caffarelli su Ciao 2001 "Credo che tutti noi, ad una certa età, ci siamo dilettati a scrivere poesie in momenti di tristezza, per poi rileggerle a distanza di anni e capire magari che non ci appartengono più. Bene, Pelosi è un po' l'emblema  di questo fatto culturale, proprio dell'adolescenza, nella sua semplicità e in certa sua giustificata retorica. Con l'esperienza però di chi ha superato i vent'anni e può includere tante sensazioni già nel passato e non più nel futuro".Sotto il profilo musicale gli arrangiamenti sono scarni, anche se ci sono delle belle fughe strumentali ad opera di musicisti che, purtroppo, non sono indicati nelle note di copertina. Scrive ancora Caffarelli "I modelli persistono: Battisti (Ti porterò via, Al mercato degli uomini piccoli), il Paoli piùfrancese (Mi piacerebbe diventar vecchio insieme a te, Non tornano più, Un mattino); ma Mauro ha raggiunto ormai una sua autonomia ed una sua personalità". Una interessante intervista a Mauro Pelosi, da parte di Fiorella Gentile, venne pubblicata nel 1974 ancora una volta su Ciao 2001. La potrete leggere cliccando qui


Si conclude qui la prima parte del percorso artistico di Mauro Pelosi. Appuntamento tra una manciata di giorni per presentare gli altri due album del 1977 e 1979.                                          

Link

Post by George


Claudio Pascoli - 1978 - Naifunk (vinyl version)

$
0
0


TRACKLIST:

1.  Sauza
2.  Naifunk
3.  Lambrock   
4. Suite del giardino artico  
a - Giardino artico
b - Qualche escursione più a Sud
c - Trenino mitteleuropeo


FORMAZIONE:

Tenor saxophone, soprano saxophone, flute  – Claudio Pascoli
Acoustic guitar, electric guitar – Toni Soranno
Bass – Bob Callero
Drums, percussion– Walter Calloni
Guitar – Mauro Paoluzzi
Guitar, vocals – Kelvin Bullen
Percussion – Roberto Haliffi
Trombone – Giorgio Ardrizzi, Giovanni Capriolo
Trumpet – Doriano Beltrame, Gigi Mucciolo, Pippo Colucci
Violin – Lucio Fabbri
Vocals – Fulvia Baldassari, Naimj Hackett



Con chi non ha suonato Claudio Pascoli? E' difficile dirlo, perché ha praticamente collaborato con tutti i più importanti musicisti del panorama musicale nazionale. Citiamone alcuni: Bruno Lauzi, Ivano Fossati, Lucio Battisti, Alberto Camerini, Gianna Nannini, Antonello  Venditti, Alberto Radius, PFM, Venegoni & Co., Bernardo Lanzetti, Roberto Vecchioni, Fabrizio De André. E la lista potrebbe proseguire ancora. Sta di fatto che dopo aver contribuito a tante registrazioni e ad altrettanti concerti, il sassofonista triestino (di adozione) nel 1978 decise di incidere un disco tutto, suo, l'unico della sua lunga carriera di session man di lusso. "Naifunk"è un buon disco di jazz rock, completamente strumentale, dove Claudio Pascoli si fa accompagnare da ottimi musicisti, tra i quali brillano Lucio Fabbri, Walter Calloni e Kelvin Bullen. La summa della sua vena compositiva risiede nella lunga suite, (intitolata Suite del giardino artico), suddivisa in tre movimenti, che occupa l'intera side B. Per la biografia / discografia completa del musicista vi rimando alle pagine web, ad iniziare dalla solita Wikipedia. Visto che il disco è stato ristampato in versione CD nel 2010, in questa sede vi proponiamo la vinyl version. 

Claudio Pascoli yesterday
and...today

Post by George 

Locanda delle Fate - 1977 - Live (Repost)

$
0
0

TRACKLIST :

01 - Profumo di colla bianca - 8:17
02 - Non chiudere a chiave le stelle - 3:32
03 - Forse le lucciole non si amano più - 9:32
04 - La giostra - 7:31
05 - Cercando un nuovo confine - 7:25
06 - Sogno di Estunno - 4:47
07 - Vendesi saggezza - 9:31
 
Sebbene fosse già apparso sulla stratosfera (qui, purtroppo da tempo con link inattivo), ripubblico molto volentieri questo bel live d'annata de La Locanda delle Fate, e ringrazio Frank-One per averlo condiviso nel blog e per aver curato l'apparato informativo che accompagna questo repost, come sempre di ottimo livello. Godetevi quindi questa versione reloaded di un ottimo live di rock progressivo italiano: a me non resta che lasciare la parola all'amico Frankone...

 Non è facile per una new entry quale il sottoscritto trovare qualcosa che, da un lato, non sia già stato pubblicato nel nostro meraviglioso blog e che, nel contempo, possa risultare interessante e di conseguenza piacere ai frequentatori più assidui. Il rischio è di postare lavori già presentati, e non sapete quante volte abbia corso questo rischio, o lavori di facile reperibilità che quindi non avessero bisogno di essere menzionati nella nostra Stratosphera. Eppure con questo lavoro accetto il rischio, prima di tutto poiché non mi pare di averlo trovato (invece c'era, ma con link ormai scaduto, percui questo repost capita a fagiolo - nota del capitano), ma poi perché si tratta di un “bootleg” davvero particolare. Provo a spiegare : si tratta del Live della Locanda delle Fate, gruppo che in seguito alla reunion del Bloom di Mezzago del 6 Novembre 2010, che era stata preceduta dalla prima vera reunion avvenuta ad Asti il 17 Luglio sempre dello stesso anno, ci ha deliziato con innumerevoli live, ufficiali e no, che si possono facilmente reperire grazie anche all’opera del Capitano e dei suoi collaboratori. Ma questo Live registrato durante il Phonogram….mania tour primavera autunno 1977 presenta delle particolari caratteristiche : prima di tutto pur essendo un live non ufficiale dell’epoca, non ha la stessa, scusate se mi permetto, pessima qualità di quelli riesumati postumi dei gruppi progressive del periodo : Acqua Fragile, Banco, Corte dei Miracoli, Museo Rosenbach al limite della comprensibilità. Questo lavoro al contrario proprio perché registrato grazie alle apparecchiature ed allo staff della Phonogram ha una qualità di gran lunga superiore a quelli menzionati pocanzi. Il secondo motivo di interesse sta nella scaletta eseguita: tutti pezzi derivanti dall’unico, fino a quel tempo, lavoro della Locanda, fatta eccezione per La giostra, bellissimo brano che si dovette escludere dall’LP Forse le lucciole non si amano più a causa della lunghezza dello stesso, per non correre il rischio di danneggiare la qualità del vinile, onta che un comprovato tecnico del suono come Dave Marinoni (papà dell’oggi famoso produttore discografico Marcello) non avrebbe mai potuto sopportare, né tantomeno il produttore Niko Papathanassiou, fratello del leggermente più famoso Vangelis (quando parlo di danneggiare mi riferisco al fatto che quegli LP che superano un certo minutaggio, per la troppa compressione dei solchi danno una resa meno limpida e nitida di quelli che restano entro i 35/40 minuti totali, ma non vorrei addentrarmi in discorsi troppo tecnico/complicati dai quali difficilmente saprei poi uscire). Rimane il fatto che in tutti i concerti post reunion La Giostra è sempre stata presentata, a parer mio non a torto, come una grande occasione mancata per porre la cosiddetta ciliegina su un lavoro di per sé già più che notevole.

La formazione, come si può leggere sulla copertina del cd pubblicato solo nel 1993, è la stessa dell’album, e se un appunto si può fare sta nel fatto che nel live il gruppo suona con una totale professionalità ed un estremo tecnicismo, come fossero in studio; mi hanno ricordato molto i Perigeo, ovvero quei gruppi nei quali i musicisti sono dei veri maestri nell’uso del proprio strumento, ma che ahimè ripropongono dal vivo i Long Playing pubblicati senza una grande passione, seppur perfetti appunto tecnicamente, tanto da poter confondere il live con l’album in studio. Oddio, qua la chitarra dà qualche emozione in più e cerca di uscire da questi schemi, ma se pensiamo al Live in USA della PFM, ai suoi arrangiamenti e alle sue diverse riproposizioni, beh…..non credo si debba aggiungere altro. Ciò non toglie che spero questa proposta vi sia gradita, anche perché rimane in ogni caso una bella occasione per sentire della gran bella musica dal vivo che viene da lontano, da molto lontano.Felice ascolto e buona salute a tutti, Frank-One.


Post by Frank-One & Captain

Carpineta - 1978 - Carpineta (vinyl)

$
0
0

TRACKLIST:

01 Zanghiata a denti stritti
02 Alternative 
03 Espresso 696 
04 Galleria
05 Sabato straniero 
06 Lettera 
07 Storie di cose nostre 
08 Malcontento 
09 Carpineta

FORMAZIONE:

Francesco Fortunato (chitarra, mandolino, voce) 
 Roberto Leonetti (tastiere, chitarra acustica)
 Mario Lauria (sax, flauto, clarinetto, zampogna)
 Francesco Tarantino (basso, voce)
 Franco Bozzi (batteria, percussioni)


Unico rarissimo disco dei Carpineta, pubblicato nel 1978, dei quali si trovano altrettanto rare informazioni sul web. Iniziamo da quanto scrive Augusto Croce sul suo Italianprog: "Un unico album poco conosciuto per questo gruppo il cui nome proviene dal colle che fronteggia Mormanno (CS), da cui provenivano tre dei componenti. L'album unisce atmosfere della musica popolare, testi che parlano di emigrazione e lavoro, sonorità moderne che mostrano influenze jazz-rock, con un risultato interessante che in alcuni momenti si avvicina agli ultimi lavori del Canzoniere del Lazio. Il disco fu autoprodotto, registrato nella sala prove del gruppo a Firenze, con una produzione amatoriale che ne limita le qualità ed ebbe una distribuzione limitata che lo ren de oggi molto difficile da trovare.  Per la promozione del disco il gruppo tenne alcuni concerti in Toscana e in Calabria, per poi sciogliersi"

In quanto a rarità non ci dubbi. Ho visto un sito che vende questo disco a 565,55 USD. Pazienza, attendiamo i saldi, non si sa mai. Altre informazioni sul 33 giri dei Carpineta le troverete qui.Segnalo che il brano n. 5, Sabato straniero, purtroppo è tagliato nel finale. Peccato.  

E per concludere voglio pubblicamente ringraziare l'amico Dedé, amministratore del blog Pérolas do Rock'n'Roll (cliccate qui per vederlo http://rocknrollperolas.blogspot.com/) che ha recensito il disco e che mi ha inviato privatamente il link per il download, autorizzandomi a pubblicarlo sulla Stratosfera. Collaborazioni di questo tipo, finalizzate a diffondere i buoni dischi e a renderli disponibili a beneficio di tutti gli appassionati, non si trovano tutti i giorni. E ora...buon ascolto!


Post by George 

Carota - 1979 - Alba tramonto (vinyl)

$
0
0

TRACKLIST & MUSICIANS:

1.  Magico Mistero  4:02
drums - Mauro Gherardi
guitar Ovation 12, bass, steel guitar, vocals - Franco Carotta
guitar Ovation 6, Fender 6, Arp Avatar- Sandro Fanti
     
2.  Alba Tramonto  2:59
 bass - Massimo Saletti
drums - Enzo Minarelli
guitar Ovation 12, steel guitar, vocals - Franco Carotta
guitar Ovation 6, Mxr Phase 100 - Sandro Fanti  

3.  Saratoga   2:53    
acoustic guitar - Paolo Marcheselli
guitar Gibson 335, banjo - Sandro Fanti
guitar Ovation 12, bass, steel guitar - Franco Carotta
percussion - Mauro Gherardi

4.  Il Volo  5:47 
bass, steel guitar - Franco Carotta 
Ovation 6, Fender 6 - Sandro Fanti    

5.  Spirito Nel Cuore  3:55    
drums - Mauro Gherardi
guitar Ovation 12, bass, steel guitar, vocals - Franco Carotta
guitar Ovation 6, Fender 6, Arp Avatar - Sandro Fanti

6.  Esperiment's Control   12:40
guitar Ovation 12, Arp Avatar, Mxr Phase 100, Mxr Flanger, Echo Binson Ec 10, 
steel guitar - Franco Carotta


Altro rarissimo disco e altro regalo agli amici della Stratosfera. Certo lo pseudonimo scelto da Franco Carotta non è dei più felici, ma tant'è...se piace a lui. Le tracce del nostro Carota si perdono nelle pieghe del prog italiano: due soli dischi incisi rispettivamente nel 1978 (intitolato semplicemente "Carota") e nel 1979, per l'appunto questo "Alba tramonto". Recuperato il vinile, tolte polvere e ragnatele e opportunamente masterizzato, eccolo ora a vostra disposizione. Mai ristampato in CD, il disco raggiunge oggi delle quotazioni più che dignitose (circa 135 euro).

Ecco cosa ci racconta Augusto Croce su Italian prog: "Franco Carotta, ex chitarrista e bassista negli anni '60 del celebre gruppo beat bolognese Judas, pubblicò due album con il nome di Carota. Il primo in stile cantautorale comprendeva anche una canzone di Fabrizio De André e venne stampato da una piccola etichetta di Casalecchio di Reno.  Il secondo, del 1979, è più elettrico ma non particolarmente progressivo.  Carotta è ancora in attività con il duo Anywise". 


Questo è quanto, non chiedetemi di più. Il disco è assolutamente godibile, specie nelle parti strumentali (la voce di Carota non è tra le migliori del panorama musicale italiano). Brani come Il volo o Esperiment's Control, della durata di oltre 12 minuti, sembrano usciti da un album di Riccardo Zappa. Il primo è caratterizzato da uno spettacolare intreccio tra l'Ovation e la Fender di Sandro Fanti e la steel di Franco Carotta, il secondo, forse il punto più alto di tutto l'album, è una sequenza di sovra incisioni dove Franco Carotta è il protagonista assoluto. Ascoltate e giudicate. 


Link

Post by George

Serie "Bootleg" n. 189 - Locanda Delle Fate live Baja Prog 2013 - Mexico

$
0
0

TRACKLIST DISC 1:

01 A volte un istante di quiete
02 Forse le lucciole non si amano piu
03 Profumo di colla bianca
04 Sogno di Estunno
05 Non chiudere a chiane le stelle

TRACKLIST DISC 2:

01 Cercando un nuovo confine
02 Crescendo
03 Sequenza circolare/La giostra
04 band introduction 
05 Vendesi saggezza


FORMAZIONE:

Leonardo Sasso - vocals
Oscar Mazzoglio - keyboards
Maurizio Muha - keyboards
Max Brignolo - guitar
Luciano Boero - bass
Giorgio Gardino - drums


Il recente repost del live 77 della Locanda delle Fata mi ha solleticato e così ho estratto dagli archivi questo concerto del 2013 (una sorta di "Yesterday and Today" in due rate) dove il gruppo di Asti è ospite del celebre Baja Prog Festival. Per l'esattezza ci troviamo in Messico, a Mexicali, nel Teatro del Estado. Il concerto è datato 3 aprile 2013. Cosa dire? Ritroviamo la rinata LDF in forma smagliante con ben quattro membri provenienti dalla formazione originaria: Leonardo Sasso, Oscar Mazzoglio, Luciano Boero e Giorgio Gardino. 


Il primo CD raccoglie praticamente l'intero album "Forse le lucciole non si amano più", l'esordio della Locanda delle Fate risalente al 1977. La seconda parte del concerto, ad eccezione di Cercando un nuovo confine (ancora dal disco d'esordio), è invece dedicata alle composizioni più recenti, tratte da "The missing fireflies" del 2012. Bene, non possiamo che felicitarci per questo gradito ritorno sulle scene di uno dei gruppi più interessanti del panorama musicale italiano, purtroppo apparsi con qualche anno di ritardo (1977), quando oramai la parabola del progressive italiano stava inesorabilmente calando.  




Post by George - Front cover by Captain 

Serie "Cantautori ai margini" n° 10 - Francesco Currà - 1979 - Flussi e riflussi (vinyl)

$
0
0

TRACKLIST:

01 In coda
02. O santi piedi
03. L'alunno dell'ultimo banco
04. Vanitas vanitatis
05. L'accalappiacani, il governatore, etc. etc.
06. Eroi ed eremiti
07. Non mi parlare di rivoluzione
08. Le cavallette
09. Si batte per distruggere lo Stato
10. Fare un passo
11. Dolce marionetta
12. Ti sento


FORMAZIONE:

Francesco Currà - voce
Guido Licastro - chitarra:
Enzo Trichini - flauto
Fabio Cartasegna - chitarra elettrica, basso
Michele Gatti - batteria

Francesco Currà. Miii, sembra la foto segnaletica di un pericoloso terrorista!
Direttamente dal vinile giunge sulla Stratosfera questo raro secondo album di Francesco Currà datato 1979. Il suo primo disco, "Rapsodia meccanica", aveva già trovato felice collocazione su questo blog ad opera del  nostro Captain nel lontano 2011 (lo trovate qui anche se il link è oramai morto e defunto). Forse meriterebbe un reupload (detto fatto, caro George: se correte al link indicato pocanzi, troverete un link bello fresco per "Rapsodia Meccanica"- nota del capitano). Inserire questo lavoro nel filone prog è alquanto difficile e non basta certamente la presenza del flauto per giustificarne l'inserimento. I 12 brani sono piuttosto disomogenei e spaziano dalle ballate acustiche (Vanitas vanitatis, Eroi ed eremiti) al rock più marcato, con buone parti strumentali (L'alunno dell'ultimo banco, Non mi parlare di rivoluzione), per giungere alle sonorità reggae con il brano conclusivo Ti sento (una tiritera che potrebbe ben figurare in un disco di Manu Chao). I testi? assolutamente dissacranti. Ascoltateli con attenzione, senza dimenticarvi che siamo agli sgoccioli degli anni '70. L'album è stato ristampato in CD per la prima volta nel 2009 dalla Giallo Records (vedi back cover qui sopra) con l'aggiunta di due bonus tracks.

Ricordo, infine, che con questo post stiamo lentamente e faticosamente procedendo a sforbiciare la wishlist. Era da tempo che lo vedevo inserito in quel lungo elenco.  Naturalmente confidiamo sempre sul vostro aiuto per assottigliare ulteriormente la lista. Buon ascolto.



Post by George

Carota - 1977 - Carota

$
0
0


 TRACKLIST :
 
1 - Nella mia ora di libertà
2 - Amanita Phalloides 
3 - Natura addio! 
4 - Le stelle non si vergognano di sembrare lucciole 
5 - Ketama 
6 - Il fratello della libertà 
 
 
Questa raccolta rappresenta un momento di riflessione; in essa ho potuto condensare alcune cose in cui credo. Per non correre il rischio di voler dire troppo, e perché quel poco che ho scelto si capisca, ho limitato a 4 le canzoni cantate, dato che mi sembrava impossibile pretendere di monopolizzare la concentrazione di che ascolta per tutta la durata di un intero album; spero perciò che i pochi concetti contenuti nei testi risultino sottolineati “.

Questo scriveva Franco Carotta, in arte Carota, nel suo primo album omonimo del 1978. Non ripeterò le già esaustive note dell’amico George riportatevi in occasione della pubblicazione del secondo album del musicista bolognese uscito l’anno seguente, ovvero nel 1979, perché se è vero che a volte repetita iuvant, è altrettanto vero che alla lunga possono stancare. Analizzerei piuttosto abbastanza velocemente l’album che qui proponiamo, per dire innanzitutto che si tratta di un lavoro prodotto e confezionato da un onesto musicista, maestro e padrone del proprio strumento, la chitarra (sia 12 corde che steel), che ahinoi ha un grande tallone d’Achille nella voce, ma che nel complesso risulta piacevole, accattivante e soprattutto davvero variegato.
 

E così si comincia con la cover de Nella mia ora di libertà, di Fabrizio De Andrè, dove appunto la voce non è certo all’altezza, ma che nella parte centrale del brano presenta un interessante assolo di chitarra assolutamente non presente nell’originale, tanto da dilatarla dagli originali 5’10” agli 8’01” proposti dal cantautore emiliano. Amanita Phalloidesè uno dei due strumentali annunciati, una sorta di melting pot, dove alla parte iniziale di una chitarra Zappiana (Riccardo, non Frank mi raccomando) che molto ricorda Chatka o Celestion, ne segue invece un’altra Country/folk, il tutto alternandosi più volte. Accostamento irriverente? Eppure gustabilissimo. Natura addio! sembra un tipico brano primi anni 70, Claudio Fucci o Mario Barbaja, anche per quanto riguarda testi che ahimè sono incomprensibili a causa della pessima scelta dell’eco per l’intera durata. La cosa più interessante rimangono gli arpeggi di chitarra finali. Il lato B si apre con un brano dal titolo lunghissimo : Le stelle non si vergognano di sembrare lucciole. Anche qui una semieco penalizza la comprensione dei testi, che credetemi, letti sul retro di copertina non brillano per incisione od originalità, ben altra cosa il primo Alan Sorrenti. Ketama, secondo brano strumentale, ha un continuo mellotron di sottofondo che ricorda i cosmici tedeschi piuttosto che i nostrani Sangiuliano o Baffo Banfi di Galaxy my dear, con chitarra solista per concludersi con un a parer mio poco glorioso finale alla Santo & Johnny. L’album si conclude con l’unico pezzo con i testi di un certo spessore (ovviamente non consideriamo l’iniziale brano del maestro genovese) : Il fratello della libertà, sicuramente very easy, con una chitarra ancora country folk seppur minimalista, che ci ricorda molti cantautori di qualche anno prima come Mario De Luigi, Corrado Sannucci, il primo Giorgio Lo Cascio e chi più ne ha più ne metta. Insomma, non certo un album epocale, il successivo Alba Tramonto sarebbe stato ben più curato e ben più vicino alle nostre corde, ma poiché come mi confermava l’amico George purtroppo tra i frequentatori del nostro meraviglioso blog serpeggia quel male oscuro conosciuto col termine di completismo, mi auguro che questo post vi permetta una sorta di immunità seppur solo temporale in attesa dei prossimi lavori che spero quanto prima di avere il tempo di proporvi. Felice ascolto e buona salute a tutti, Frank-One


Post by Frank-One with a little help from Captain


Le compilation della Stratosfera vol. 13 - 1998 - Senza tempo noi

$
0
0

TRACKLIST:

01. La Bottega del Fabbro - Perché tu non vuoi (1973)
02. La Bottega del Fabbro - Solo con te (1973)
03. Invisible Force - Morti vident (1971)
04. Invisible Force - 1999 mundi finis (1971)
05. Theodoro Re dei Poeti - Jumbo rock (1974)
06. Theodoro Re dei Poeti - Preparati bambina (1974)
07. Crema - Sei sempre tu (1976)
08. Crema - Se io fossi (1976)
09. Anonima Sound Ltd - Io prendo amore (1971)
10. Anonima Sound Ltd- Cerchi (1971)
11. Paradiso di Robots - Paradiso di robot (1972)
12. Paradiso di Robots - Non si torna indietro (1972)
13. I Vermi - Collina (pt.I) (1972)
14. I Vermi - Collina (pt.II) (1972)
15. Ora Esatta - Confilandia (1980)
16. Ora Esatta - Giostra infame (1980)
17. Scala Mercalli - Una come te (1973)
18. Scala Mercalli - Una donna (1973)
19. Reattori Caldi - Il mio cuore è un reattore (1973)
20. Cugini di Campagna - Hallo cousins (1978)



Prosegue il viaggio attraverso le compilation presentate da Augusto Croce sul suo Italianprog. Vediamo insieme cosa scrive a proposito di questo disco, pubblicato privatamente nel 1998 (etichetta Totem 01): "Un'altra rarissima compilation realizzata privatamente con brani da singoli, uscita in sole 35 copie numerate con copertine diverse dipinte a mano. Come Meteora (ndr - ancora fresco di pubblicazione sulla Stratosfera) questo CD non è mai più stato ristampato. Anche se questa raccolta contiene artisti meno conosciuti rispetto alla precedente, ci sono comunque grosse rarità, come il singolo di Antonius Rex/Invisible Force".


La compilation si apre con l'unico singolo registrato nel 1972 dal gruppo bresciano "La bottega del fabbro", con sonorità a cavallo tra beat e prog. Segue a ruota il singolo del 1971 di Antonio Bartoccetti, alias Antonius Rex, personaggio arcinoto sulla Stratosfera che non necessita certo di presentazioni. Bartoccetti è stato il fondatore di diverse formazioni alle quali ha attribuito nomi diversi: Jacula, Dietro noi deserto, Antonius Rex e, nella fattispecie, Invisible Force.  I due brani del singolo vennero poi ripresi in "Tardo pede in magiam versus" e "Zora"; il lato B, 1999 mundi finis, venne ribattezzata con i nomi di U.F.D.E.M. e Morte al potere. Bartoccetti, alla voce e chitarra, è qui accompagnato da Elisabeth d'Esperance alla voce, Charles Tiring alle tastiere e Peter McDonald al basso e alla batteria. Si prosegue con l'unico 45 giri inciso nel 1974 da Diego Pepe (vero nome Rosario Sferrazza), già leader del gruppo beat "I cavernicoli". Nel disco, registrato con lo pseudonimo "Theodoro Re dei Poeti", troviamo sul lato A uno scanzonato rock'n'roll, mentre sul lato B, grazie alla presenza dell'onnipresente flauto, appare un brano più vicino alle sonorità prog. Gli sconosciuti "Crema" sono invece gli autori di un unico singolo datato 1976, con due brani melodici, decisamente ancillari rispetto ai suoni prog.



Il 45 giri dell'Anonima Sound, presente sulla compilation, risale al 1971 e appartiene alla fase di transizione del gruppo, subito dopo la dipartita di Ivan Graziani. La formazione dell'"Anonima Sound Ltd." (questo il nuovo nome), comprende Massimo Meloni (chitarra, voce), Walter Monatti (basso) e Velio Gualazzi (batteria). L'anno successivo, diventati un settetto, sforneranno quel grande album che è "Red tape machine". Dei "Paradiso di Robots" non abbiamo notizie. Sono evaporati subito dopo la pubblicazione di questo unico 45 giri del 1972. Unico singolo anche per "I vermi", piemontesi dei dintorni di Biella, che nel 1970 incisero questo ottimo brano, Collina, suddiviso in due parti, con le tastiere di Mauro Schellino in bella evidenza. 




Anche il gruppo "Ora esatta"è da includere nel "Trofeo sconosciume" (vi ricordate questo mitico concorso apparso qualche anno fa sulla Strato?). Augusto Croce riferisce quanto segue: "Solo un singolo a 33 giri per questo gruppo, uscito nel marzo 1980, e contenente due brani di oltre 5 minuti ciascuno, a metà strada tra pop melodico e prog, basati sulla chitarra acustica". Non è molto ma è sempre meglio che niente. Stiamo volgendo al termine. Altro gruppo con all'attivo un solo singolo: sono i genovesi "Scala Mercalli", che propongono un brano orchestrale piuttosto pomposo sul lato A e una canzonetta pop sul lato B. L'anno è il 1973. 



In chiusura troviamo il lato B dell'unico singolo dei "Reattori Caldi", Il mio cuore è un reattore, del 1973. Strano che il lato A, da cui la compilation ha preso il nome, non sia stato incluso. Dulcis in fundo (??) nientemeno che "I cugini di campagna", tra i gruppi più sdolcinati che abbiano mai solcato il patrio suolo, con il lato B (Hallo cousins) di un singolo uscito nel 1978, Dentro l'anima.
 
E con questo abbiamo concluso. Buon ascolto. 




Post by George

Serie "Documenti Stratosferici" n. 3 - Super Progressive - 1997 - Speciale Bla Bla

$
0
0

Ringrazio di cuore l'amico Antonio LM (e mi scuso con lui per i lunghi tempi di "latenza" di questo post tra le bozze) per la condivisione di questa interessantissima registrazione che, nel corso di un'ora e mezza o forse più, ripercorre l'intera storia dell'etichetta Bla Bla grazie alla partecipazione, in studio e in collegamento esterno, di coloro che ne furono, a vario titolo, i protagonisti.
  

Insieme al conduttore è presente in studio per tutta la trasmissione Mr. Pino Massara, vero e proprio Deus ex Machina della Bla Bla, purtroppo scomparso nel 2013 (credo che sia doveroso, infatti, dedicargli questo post). I preziosi interventi di altri protagonisti come lo stesso Franco Battiato, Juri Camisasca ed altri meno noti operatori della scena musicale italiana dei primi 70, raccontano con dovizia di particolari un'epopea dei tempi moderni...


Nel corso della trasmissione avremo anche l'occasione di riascoltare diversi pezzi storici carissimi agli amanti del prog, soprattutto dell'universo Battiatesco. Cito a caso: "Una cellula" da Fetus, "Paranoia", "Scavando col badile" live at the phone by mr. Camisasca, ed innumerevoli altre perle più o meno dimenticate dell'etichetta milanese più underground dei 70 (insieme alla Cramps). 

Buon ascolto e, come dice Frank-One, buona salute a tutti...


Link disc 1
Link disc 2

Post del Capitan, registrazione e art by Antonio LM
 

Le compilation della Stratosfera vol. 14 - 1993 - Progressive Voyage (70-93 all unrealised tracks)

$
0
0


TRACKLIST :

01 - Quella Vecchia Locanda - Io ti amo
02 - Il Giro Strano - Shadow of a dream
03 - Corte dei Miracoli - Plinto
04 - Corte dei Miracoli - Lontano da qui
05 - Corte dei Miracoli - Xaito
06 - Corte dei Miracoli - Il silenzio di cristallo
07 - Notturno Concertante - Breve Esistenza
08 - Mirage - Madre dei pensieri
09 - Unicorn - After before
10 - Unicorn - Your last denial
11 - Zauber - Il sogno (II)
12 - Zauber - Le vele
13 - Dietro Noi Deserto - Dentro me
14 - Dietro Noi Deserto - Aiuto
15 - Atmo - Falling star
16 - Sithonia - Il canto notturno della stella
 

Quello che mi mancava, nella mia per ora breve collaborazione col nostro blog, era una compilation, eccezion fatta per i live già pubblicati. Ma stimolato dall’operato dell’amico George provo a colmare questa lacuna. E ci provo con una stranissima compilation, edita dalla Mellow, stranissima non fosse altro per il periodo ampio, veramente ampio che abbraccia : si va dal 1970, con Quella Vecchia Locanda, al 1993 con i padri di quello che a suo tempo fu definito new prog : Notturno Concertante, Atmo, Sithonia... Il sottotitolo della compilation parla di "tutte tracce non registrate", ma non è del tutto vero: saltano subito all’occhio i 2 brani dei Dietro Noi Deserto, capitanati da Antonio Bartoccetti (futuro Antonius Rex e Jacula) col loro rarissimo 45 giri edito dalla Decca. Parlando di... ”grandi vecchi”, troviamo inediti di Quella Vecchia Locanda, del Giro Strano e del gruppo strettamente a loro collegato, la Corte dei Miracoli, con un bel poker molto tardo rispetto alla loro produzione tradizionale.


Il tutto viene completato da quei gruppi che per primi fecero da battistrada alla corrente definita New Progressive, ovvero ragazzi che andavano a ripescare in quel magma degli anni 70 per ripercorrerne, chi in maniera pedissequa, chi più sperimentalmente, le strade ed i temi già a noi noti : così troviamo i Notturno Concertante autori di un prog estremamente classico e con innumerevoli progetti paralleli del loro leader Lucio Lazzaruolo, i romani Mirage (pur autori di un unico album e pur debitori in maniera per nulla velata del Banco del Mutuo Soccorso da me particolarmente amati), gli sconosciuti Unicorn, i prolifici Zauber, i Canterburiani Atmo ed infine gli ottimi Sithonia, anche loro autori di numerosi lavori, tornati in attività qualche anno fa, per poi mutare nome col loro leader Nannetti in Mèlèglise.


Tutti i brani presenti dovrebbero, uso il condizionale per mia precisa ignoranza, essere inediti, o essere al massimo stati inseriti successivamente in lavori post 1993, anno di questa raccolta. Un poco per mancanza di tempo, ma anche poiché non lo ritengo necessario, non sto ad analizzare i singoli brani; troppo variegati e troppo lontani anagraficamente per non creare noia in chi si trovasse a leggere queste poche note. Trarrete voi le vostre conclusioni, io posso solo salutarvi con i migliori auguri per un buon ascolto. Buona salute a tutti. Frank-One



Post by Frank-One (head) & Captain (hand)

Tony Cucchiara - 1973 - Caino e Abele (opera pop) - 2015 Stratosfera Extended Edition (with bonus CD)

$
0
0

TRACKLIST DISC 1:

01  Genesi: l'uomo (coro)
02  Caino e Abele: canto di Abele (Donatello)
03  Caino e Abele: canto di Caino (Leonardo Marino)
04  Gesù e Giuda: in verità vi dico (Tony Cucchiara)
05  Gesù e Giuda: preghiera al Padre (Tony Cucchiara)
06  San Francesco: Lauda (Donatello)
07 San Francesco: Francesco (Lilla Costarelli e coro)

TRACKLIST DISC 2:

01  Giovanna D'Arco: attenta Giovanna (coro)
02  Giovanna D'Arco: le mie voci (Emiliana Perina)
03  Giovanna D'Arco: accusa (Leonardo Marino)
04  Giovanna D'Arco: la ballata di Giovanna (Emiliana Perina)
05  Giulietta e Romeo: Montecchi e Capuleti (coro)
06  Giulietta e Romeo: tema d'amore (Donatello)
07  Integrazione razziale: Alleluia (Emiliana Perina)
08  Integrazione razziale: è venuto al mondo iI mio Signore (Charlie Cannon)
09  Integrazione razziale: fratello devi scappare (coro)
10  Integrazione razziale: quante miserie (Charlie Cannon)
11  Anna Frank: Anna, Anna (Tony Cucchiara e coro)
12  Anna Frank: il racconto di Anna (Annalisa Cucchiara)
13  Miserere: Miserere (coro)
14  Finale: l'uomo (coro)


La prima opera pop italiana, coraggiosa e ambiziosa nello stesso tempo, meritevole di essere riscoperta e apprezzata per la sua bellezza. Qualcuno l'ha definita "opera folk", ma a me questa definizione pare inappropriata: trattasi di  opera pop (così era la definizione in uso negli anni '70) a tutti gli effetti. Devo dire che allora fu veramente una sorpresa scoprire questa nuova dimensione di Tony Cucchiara, autore di tutto rispetto ma collocato nel genere "canzone", con alcuni sconfinamenti nel folk. "Caino e Abele" più lo ascolto a distanza di tempo e più mi piace: cori delicati, canti e recitati, uso intelligente e parsimonioso degli strumenti (chitarra acustica, basso, batteria, tastiere, flauto). L'opera è un viaggio nella storia attraverso il bene e il male, un tema universale. Si parte da Caino e Abele, la genesi dell'uomo, si prosegue con Gesù e Giuda, con San Francesco (il dualismo tra ricchezza e povertà), con Giovanna D'Arco (la fede vera e il sadismo-cinismo dell'Inquisizione). E ancora Romeo e Giulietta (l'amore ingenuo e struggente sullo sfondo della disputa tra Capuleti e Montecchi), l'integrazione razziale (tema più che mai aperto) per finire con Anna Frank e la shoah. Un viaggio sicuramente lacunoso, discutibile in alcune sue parti, ma comunque affascinante e coinvolgente. Il disco venne pubblicato dalla Odeon nel 1973 (ma già l'anno precedente l'opera venne presentata in alcuni teatri italiani) in veste di doppio LP. Sempre nel 1973 venne data alle stampe una versione ridotta intitolata "Selezione da Caino e Abele". La versione qui proposta è quella integrale con alcuni ospiti importanti quali Donatello, Emiliana Perina, Charlie Cannon e Annalisa Cucchiara. Qualche anno più tardi Tony Cucchiara comporrà altre opera teatrali, anch'esse pubblicate su disco ("Pipino il Breve", "La Baronessa di Carini"). Nel 2004 "Caino e Abele" venne nuovamente portato nei teatri italiani, per volontà di Annalisa Cucchiara. 



Bonus CD (2015 Stratosfera edition)
Caino e Abele live Teatro Sistina, Roma, 1974


TRACKLIST:

01 Genesi: l'uomo
02  Caino e Abele: canto di Abele / canto di Caino
03  Caino e Abele: finale
04  Gesù e Giuda: preghiera al Padre
05  Gesù e Giuda: in verità vi dico
06  Giovanna d'Arco (Marisa Sannia)
07  Integrazione razziale
08  Anna Frank (Giuliana Valci)


La versione qui proposta dell'opera pop "Caino e Abele", l'abbiamo voluta definire "2015 Stratosfera Edition" (e questo ritengo che sia solo l'inizio di una lunga serie di Stratosfera version) dal momento che include un bonus CD, contenente una versione live, seppur parziale, dell'opera, presentata nel 1974 al Teatro Sistina di Roma.

Rispetto al disco cambiano completamente i protagonisti. Ve li elenco:
Marisa Sannia (una splendida Giovanna d'Arco), Giuliana Valci (che interpreta Anna Frank), Tony Cucchiara, Leonardo Marino, Sonia Luana e Nadia, Ronny Grant,Rossano Attolico, Christy, Margherita Brancucci, Mariano Brancaccio, Maria Grazia Garofoli, Anna Maria Ripani, Mario Cristallini, Pasquale Calligaris, Gianfranco Calligaris, Rita Monico, Luciano Brizzi, Angelo Cipullo, Ann Collins, Eddy Viola, Maria Rosa Spena.


Di seguito una serie di immagini tratte dalla versione teatrale del Sistina


Link studio version (CD1)
Link studio version (CD2)
Link live version (CD 3)

Post by George

Flora Fauna Cemento - 1973 - Rock

$
0
0
TRACKLIST :

01 La Nostra Piccola Canzone
02 Come Bambini
03 Morena
04 Magia Nera
05 Forse Domani
06 Libertà Nell'Amore
07 Maria Teresa Rigamonti
08 È L'Ora

Grazie mille all'amico Red Rossi, che cogliendo l'appello fatto da George in occasione di questo post, condivide con noi il primo dei 2 album prodotti da questa formazione. "Rock", uscito nel 1972, di prog ha davvero poco e, a ben vedere, neppure di rock, nonostante il titolo. Il pezzo più bello, unico di rilievo per il nostro blog, è "Magia nera", peraltro già apparso nella raccolta proposta qualche tempo fa da George.

Così su Italianprog :

"Gruppo piuttosto popolare che pubblicò parecchi singoli per la Numero Uno, e un primo album nel 1973. Al contrario di quanto suggerito dal nome, il disco contiene ben poco rock, la musica è piuttosto commerciale, anche se di buon livello. Il chitarrista Mario Lavezzi proveniva dai Camaleonti, mentre il bassista originale del gruppo Damiano Dattoli, poi sostituito da Longhi, suonò successivamente nei Data."


FLORA, FAUNA, CEMENTO :

Mara Cubeddu (voce)
Barbara Michelin (voce)
Mario Lavezzi (chitarra, voce)
Bruno Longhi (basso)
Ciro Dammicco (batteria)

LINK
LINK alternativo

Post by Captain, thank you very much to our friend Red Rossi

I Vulcani - singoli 1970/1972 (mini post)

$
0
0

Questo post nasce da una suggestione. L'ho raccolta leggendo le prime pagine del volume "Terzo Grado - Indagine sul pop progressivo italiano" di Alessio Marino e Massimiliano Bruno (acquistatelo perché ne vale veramente la pena, meglio ancora se ordinate la versione con allegata la ristampa del raro 45 giri di Lydia et Hellua Xenium). Tra i primi "interrogatori" appare quello di Luigi Ceccarelli, accusato da Alessio Marino di aver gettato da un dirupo diverse centinaia di copie del 45 giri del suo gruppo, I Vulcani, spalleggiato dal resto della band. Bene, non conoscendo I Vulcani, mi sono appassionato per la loro breve storia musicale e sono andato alla ricerca dei loro dischi perduti e della loro scarna biografia. Non riporterò ovviamente quanto scritto su "Terzo Grado"; mi limiterò invece a riproporre la biografia del gruppo così come l'ho trovata sul nostro "manuale delle Giovani Marmotte", alias Italian prog del grande Augusto Croce.


 Si apprende così che I Vulcani sono stati attivi nella zona di Rimini tra il 1966 ed il 1974. I componenti erano originari di S.Mauro Pascoli, Forlì, Cesenatico. Il gruppo era stato fondato da Claudio Telloli e Giuseppe Savoia con il nome Map 91 (nessuna traccia discografica), prima di diventare I Vulcani. Durante la loro carriera si esibirono principalmente in Emilia Romagna, suonando anche in Piemonte, Lombardia e Veneto, ma riuscirono a produrre solamente un 45 giri, il rarissimo Era d'estate, nel 1970. Il disco fu registrato da una formazione a cinque perché il sassofonista Telloli era assente per il servizio militare. Ovviamente ebbe uno scarsissimo successo. Il genere del singolo è un progressive con qualche reminiscenza beat nella parte cantata, con ottimo uso di organo, flauto e chitarra distorta. Il lato B si intitola Primavera in te. Entrambi i brani sono del compositore Valbruno (Bruno Valesi).

La copertina del singolo originale del 1970
Il singolo fu ri-registrato nel giugno 1972 (con i due brani in versioni differenti) negli studi Il Vecchio Mulino di Milano con la formazione completa. La seconda edizione, stampata dall'etichetta Metropole, fu deludente, per la cattiva qualità della registrazione e dell'arrangiamento, a causa del poco tempo concesso in studio. I componenti del gruppo, stanchi di portarsi dietro i dischi da vendere, e disillusi dal comportamento dei discografici, distrussero tutte le copie rimaste buttandole in un dirupo. Ceccarelli venne poi sostituito da Walter Cicognani, mentre Angelo Fregnani (chitarra e tastiere) prese il posto dell'organista Paganelli.  Nel 1974 Telloli e Savoia continuarono a suonare con il nuovo nome di Pierrot (gruppo diventato poi Genio e i Pierrots, ancora attivi nel circuito delle sale da ballo).  Dopo lo scioglimento Piero Gori (poi scomparso) fu dal 1983 il cantante del gruppo metal Death SS, con lo pseudonimo Sanctis Ghoram, mentre Gianni Paganelli suona nei pianobar.
 Il batterista Luigi Ceccarelli si è dedicato invece alla musica elettronica e insegna oggi al Conservatorio di Perugia. Ma qual è la chicca di questo mini post? L'unico raro 45 giri di Pino Del Mondo (vero nome Pino Casali), bassista e cantante dei Map 91, rimasto escluso però dai Vulcani. Il singolo venne pubblicato dalla Columbia nel 1968.

La copertina della ristampa del 1972
TRACKLIST:

01  Era d'estate (lato A, 45 giri originale, 1970)
02  Primavera in te (lato B, 45 giri originale, 1970)
03. Era d'estate (lato A, 45 giri ri-registrato, 1972)
04  Primavera in te (lato B, 45 giri ri-registrato, 1972)
05. Pino Del Mondo - L'amore verde (lato A, 45 giri, 1968)
06  Pino Del Mondo - Cara (lato B, 45 giri, 1968)


FORMAZIONE:

Piero Gori (voce)
 Gianni Paganelli (organo, voce)
 Giuseppe Savoia (chitarra, voce)
 Claudio Telloli (sax, flauto)
 Gabriele Giorgetti (basso)
 Luigi Ceccarelli (batteria)


C'est tout! Profitez-en!


Post by George 

Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 36 (Serie "Bootleg" n. 190) - Franco Battiato - Erano giorni di maggio (registrazioni del 1992, 1995, 1997)

$
0
0

TRACKLIST :

01 - Prospettiva Nevskj
02 - L'era del cinghiale bianco
03 - Breve invito a rinviare il suicidio
04 - Voglio vederti danzare
06 - La cura
07 - Povera patria
08 - Centro di gravità permanente
09 - La cura
10 - Strani giorni


Do come sempre il benvenuto (o meglio bentornato), sull'astronave stratosferica, all'amico Antonio, che questa volta ci presenta una raccolta atipica del Maestro siciliano: si tratta infatti delle esibizioni di Battiato in 3 diversi concerti del 1° maggio (1992, 95 e 97). Chiudono questa raccolta 2 brani, 1 da solo ed 1 con Carmen Consoli, eseguiti sempre nel 1997 al concerto in memoria di Falcone e Borsellino a Palermo, ennesima prova del valore artistico ed umano dell'artista. Prima di lasciare la parola al mio amico Antonio, un'ultima specifica, di tipo tecnico. Vista la non eccessiva dimensione dei file, questa volta vi proponiamo la parte "audio" del post in doppia versione, mp3 e flac: a voi l'ardua scelta...

"Dieci tracce per documentare quanto segue:

la breve e dislocata apparizione del 92 con "Prospettiva Nevskj" in collegamento con il Teatro dell'Opera di Roma. Battiato stava preparando il suo "Gilgamesh" e registrò una delicatissima versione del brano accompagnato dal solo pianoforte di Antonio Ballista. Non è dato sapere se il contributo video prevedesse altro. Sappiamo, noi che eravamo davanti alla tv a registrare il tutto, che si sente Battiato dire: "Circa dieci anni fa...." e poi il collegamento torna sulla piazza San Giovanni e noi non sappiamo ancora cosa diavolo fosse accaduto "circa dieci anni fa... ovvero nel 1982! Ben più corposa l'esibizione del 95 con il fior fiore dei gruppi della nuova scena della musica italiana a fare da supporter e cori. 


Piacque molto a Battiato l'accoglienza che il pubblico tributò a "Breve invito a rinviare il suicidio". Ma bene eseguite furono anche "l'era del cinghiale bianco" con fisarmonica in prmo piano e "Voglio vederti danzare". Infine, l'ultima apparizione (finora) risalente al 1997. Erano gli anni de "L'imboscata" e si sente. Accolto da qualche fischio e da un coro di scherno per via di un lunghissimo ritardo causato da problemi tecnici, Battiato conquista la folla con 4 brani perfetti per l'occasione. Da allora, però, declinerà ogni invito a ripetere l'esperienza. Resta Sgalambro che introduce "Di passaggio", la versione pop de "La cura", le ovazioni per "Povera patria" e il delirio per "Centro di gravità". La band che accompagna l'artista è quella del tour nei palasport con nomi che non hanno bisogno di commenti ulteriori.


La piazza sterminata, comunque, non piace a Battiato. Tutavia sarà presente per rispondere all'invito rivoltogli da Gianni Minà per il concerto in memoria di Falcone e Borsellino al Fondo Uditore di Palermo. Concerto che avrebbe dovuto ospitare tanti nomi celeberrimi della musica italiana: Tutti declinarono l'invito, tranne Battiato e la Consoli. Il resto fu incentrato sui gruppi della scena siciliana. Battiato si esibì quasi in apertura, come a voler togliere subito il disturbo. Lasciò una versione acustica de "La Cura" esegita con il grandissimo FIlippo Destrieri e Chicco Gussoni alla chitarra. Poi "Strani giorni" con la band di Carmen Consoli.

I file audio derivano tutti dall'archivio "Patriots" che con mio fratello abbiamo costruito in un arco di tempo più che ventennale. Buon ascolto.
"


LINK mp3 version
LINK flac version

Text, Art & Music by Antonio LM, Post by Captain

Michele Fedrigotti / Danilo Lorenzini - 1979 - I Fiori del Sole (vinyl)

$
0
0

TRACKLIST:

01  Il santissimo calice
02  Kyrie, Christie, Kyrie
03  L'epistola
04  Credo
05  L'adorazione del cibo mistico
06  L'eucarestia
07  Fiori mistici
08  Il Canto delle acque
09  Fiori di luce
10  Il Canto degli astri
11  Fiori divini


MUSICISTI:

Michele Fedrigotti - tastiere
Danilo Lorenzini - tastiere


"I Fiori del Sole"è un disco dimenticato tra le pieghe del tempo: sperimentazione pura, due tastiere che vagano alla ricerca di nuove sonorità, il timbro dell'organo e del pianoforte che ci riportano al Franco Battiato più innovativo e sperimentale, quello della fine degli anni '70, con i suoi dischi più "ostici" ("Juke Box"," L'Egitto prima delle sabbie"). Di fatto sapete chi è il produttore di questo disco? Proprio lui, il "Maestro" Franco Battiato. La collaborazione del duo Fedrigotti-Lorenzini con Franco Battiato è anche presente nel disco "L'era del cinghiale bianco", dove il duo pianistico esegue lo strumentale Luna indiana. Gli undici brani qui pubblicati sono tratti dal disco in vinile originale, con tutti i limiti che il tempo gli ha procurato. Che io sappia, non è mai stato ristampato in versione CD. Trattasi quindi di un album piuttosto raro. Va anche ricordato che "I Fiori del Sole" fu uno degli ultimi dischi pubblicati dalla Cramps nel lontano 1979.

Per conoscere la biografia di Michele Fedrigotti vi rimando al suo sito ufficiale (qui). Stessa cosa per Danilo Lorenzini (che troverete qui)


Non mi dilungo oltre. Buon ascolto.


Link

Post by George

Le Antologie della Stratosfera Vol. 19 - I Flashmen - Alle radici del prog (1969-1972)

$
0
0

Un bel superpostone dedicato ai Flashmen, una band tutta da riscoprire, sulla quale mi sono imbattuto qualche sera fa e che ho deciso di estrarre dalla polvere del tempo. Qualche loro brano è già transitato sulla Statosfera, incluso in un paio di compilation di 45 giri. Qui però vogliamo ripercorrere insieme la loro storia musicale dal 1969 al 1972, anno in cui - archiviati i suoni prog - i Flashmen ritornarono alla formula "canzone" (e anche molto leggera). 
Giusto per tracciare un breve profilo del gruppo, ricordo che i Flashmen si formarono a Cremona intorno al 1967 per volontà di Silverio Scivoli (detto "Silver") che aveva avuto esperienze musicali pregresse insieme ai Corvi, cantando con loro in alcuni concerti live. Insieme a lui altri tre musicisti, che vanno a formare il tipico quartetto rock: chitarra, basso, tastiere e batteria. Silver, con buone doti vocali, è anche la voce solista. L'esordio discografico risale al 1969. Il lato A del 45 giri, Il mondoaspetta te, è una tipica canzonetta pop fine anni '60 (un lento?). Un po' meglio il lato B, La donna che ho, con accordi iniziali che ricordano la celebre Gloria dei Them. La svolta avverrà l'anno successivo con il loro primo LP, "Cercando la vita" che ora andremo ad esaminare.


I Flashmen - 1970 - Cercando la vita
TRACKLIST:

01  Una parola
02  In un solo momento
03  E' tardi ormai
04  My Carol
05  Il mio amore per Jusy
06  L'incertezza
07  Cercando la vita
08  Chiamalo forte


FORMAZIONE

Silverio “Silver” Scivoli: tastiere, voce
Luciano Spotti: chitarra
Gigi Puzzo: basso
Roberto Caroli: batteria


In questo primo LP, uscito per l'etichetta Kansas nel 1970 (e ristampato in CD nel 1991 ad opera della Vinyl Magic), i Flashmen iniziano a distaccarsi dal pop melodico, introducendo fraseggi di organo, assoli di chitarra elettrica e scoprendo nuove sonorità, dal blues al prog, in quest'ultimo caso influenzati dalle nascenti band inglesi. Il lato A del disco, che racchiude le prime 5 tracce, è ancora parzialmente legato agli schemi del pop melodico, con brani della lunghezza di 3 minuti 3 tipici del 45 giri. Però basta ascoltare l'apertura di organo del primo brano, Una parola, per capire che qualcosa sta cambiando. La vera sorpresa risiede però nel lato B del disco che si apre nientemeno che con un pezzo blues, L'incertezza. Seguono di filato i due capolavori dell'album: il primo si intitola Cercando la vita, una cavalcata elettrica della durata di oltre 10 minuti, sostenuta dalla voce roca e quasi irriconoscibile di Silverio Scivoli, con assoli di tastiere, chitarra, basso e batteria, Puro prog. Da brivido. Segue senza soluzione di continuità, come se fosse una lunga suite, Chiamalo forte, una delle pagine più belle e intense dell'intera produzione dei Flashmen. In effetti viene da chiedersi se è lo stesso gruppo che suona nelle due facciate del disco. "Cercando la vita" resta comunque un lavoro di transizione, in bilico tra la voglia di inseguire nuove strade e il dovere, probabilmente imposto dalla casa discografica, di mantenere gli standard commerciali. Ai Flashmen va comunque il merito di collocarsi con questo disco alle radici del prog italiano, antesignani di una miriade di gruppi che stavano sbocciando all'alba degli anni '70.

I Flashmen - 1971 - Hydra

TRACKLIST:

01  Puoi dirmi t'amo
02  Una parola
03  In un solo momento
04  E' tardi ormai
05  Mia cara
06  Il mio amore per Jusy
07  Un anno nero
08  L'incertezza
09  Cercando la vita
10  Chiamalo forte

La back cover della ristampa giapponese
"Hydra" non è un disco nuovo dei Flashmen, ma semplicemente la riedizione del disco precedente con due brani aggiuntivi, Puoi dirmi t'amo e Un anno nero (pubblicati nello stesso anno su un singolo) e una diversa versione di My Carol, qui intitolata Mia cara. Cambiano di poco i testi, ma la musica resta invariata. Insomma, un disco che farà felici i completisti (come me). La formazione è la stessa, con Gigi Puzzo al basso. Il disco, a parte una ristampa giapponese che francamente non so a quando risalga, non è mai stato pubblicato in CD in Italia. Almeno così mi risulta. Un plauso lo merita la copertina, decisamente più accattivante di quella del disco d'esordio.


Flashmen - 1972 - Pensando...

TRACKLIST:

01  Ingresso
02  Ma per colpa di chi
03  Un pugno di mosche
04  Amo mia madre
05  Maria
06  Sogni e delusione
07 Fortuna e mente
08  Nella tua mente
09  Qualcosa per sognare
10  Sortita

La back cover della ristampa della Mellow (1994)
FORMAZIONE

Silverio “Silver” Scivoli: tastiere, voce
Luciano Spotti: chitarra
Giuliano Quarantotto: basso, voce
Roberto Caroli: batteria


Il meglio dei Flashmen è racchiuso tra i solchi di questo disco, quello della maturità artistica. Il progressive è un fenomeno che si sta consolidando in Italia e nel resto d'Europa. La band, abbandonata decisamente la formula della canzone e del pop melodico, sforna un disco grandioso, degno dei migliori gruppi loro contemporanei. "Pensando..." vede l'organo di Silverio Scivoli diventare sempre più superbo, ma anche il resto della band non scherza, a cominciare dal batterista Roberto Caroli che nel disco dimostra tutta la sua caratura. Dieci tracce che fanno di "Pensando..." un album prezioso che non si può non avere. Oltre alla solita ristampa giapponese, il disco venne stampato in CD dalla Mellow nel 1994. Ancora nel 1972 la band partecipa a diversi festival pop tra cui il Primo Incontro Davoli Pop tenutosi a Reggio Emilia.


Purtroppo questo livello creativo altissimo non verrà più superato e il disco rimarrà un episodio unico ed irripetibile nella storia musicale della band. Nel 1972 esce ancora un 45 giri (Guarda / Mes amis) di buon livello. Poi si torna indietro e i Flashmen riproporranno la formula più easy e commerciale, come quella degli esordi. I tre album che seguiranno, "Flashmen" sul finire del 1972, "Sempre e solo lei" del 1973 e "I Flashmen" del 1974 sono assolutamente banali e privi di intuizione. Ancora una manciata di singoli di una pochezza assoluta, qualche fugace apparizione televisiva e poi l'inevitabile scioglimento. Peccato. Grandi musicisti, autori di un paio di album superbi, finiti nella polvere del peggiore business. Chissà perché. Le ragioni mi sono ignote.Piccola curiosità: il nome del gruppo deriva dal film "Flashman" del 1966, di Luciano Martino e Mino Loy.



Bonus CD - I singoli 1969-1972

TRACKLIST:

01  Il mondo aspetta te - lato A, 1969 (inedito su LP)
02  La donna che ho - lato B, 1969 (inedito su LP)
03  Una parola - lato A, 1970 (versione differente dal LP)
04  L'incertezza - lato B, 1970
05  Puoi dirmi t'amo - lato A, 1971
06  Un anno nero - lato B, 1971
07  Ma cosa fai - lato A, 1971 (inedito su LP)
08  Non sei solo - lato B, 1971 (inedito su LP)
09  Un pugno di mosche - lato A, 1972
10  Ciao felicità (cut out) - lato B, 1972 (inedito su LP)
11  Guarda - lato A, 1972 (inedito su LP)
12  Mes amis - lato B, 1972 (inedito su LP)



Due parole su questi singoli. La maggior parte di essi sono inediti su LP.  Una parola è in versione differente rispetto al LP, priva dell'intro di organo. La versione che ho trovato su Youtube è di pessima qualità. Abbiate pazienza. Ciao felicitàè tagliata nella parte finale. Guarda e Mes amis vennero postate dal nostro Captain un po' di anni fa su una compilation di singoli, ma credo che oggi il link sia inattivo. Il resto è ok. Buon ascolto.



Post by George, chapeau by Captain

Post di servizio : statistiche, o la carica dei 1807...

$
0
0
Un post chiacchericcio, senza sorpresina musicale dentro, perchè volevo condividere con voi uno strano fenomeno, accaduto già altre due o tre volte nella storia del nostro blog e di cui si era parlato, ma mai dimostrato con dati inconfutabili. Premetto che, normalmente, la stratosfera riceve circa 1000-1100 visite quotidiane nei giorni senza post e 1300-1500 quando pubblichiamo qualche novità. Ebbene, stasera (notte) osservavo, come faccio quotidianamente, le statistiche del blog e mi sono accorto di questa stranissima anomalia: il giorno 5 giugno 2015 la stratosfera ha ricevuto la bellezza di 3091 visite, più del doppio del solito (guardate il confronto nell'immagine sotto tra oggi verso le 23 e ieri). Specifico che ho iniziato a scrivere questo post sabato 6 giugno, anche se verrà pubblicato il 7 giugno.


Ma le anomalie non finiscono qui. Ancor più strana è la punta impressionante di traffico sul blog, evidentissima nel grafico qui sotto: ad una data ora, non precisamente rilevabile dal grafico ma, apparentemente, nella sera, ben 1807 persone (come mostra il puntatore sempre nell'immagine sotto) sono transitate contemporaneamente, o in un breve lasso di tempo, sulla stratosfera.


Ma proseguiamo, con spirito a questo punto cospirazionista o anticospirazionista (vedete un po' voi), con un'altra anomalia, che proveremo a dimostrare con altri 2 altri grafichini, relativi alla provenienza del traffico: il primo si riferisce al traffico quotidiano di oggi, mentre il secondo è relativo al traffico dell'intera settimana, ovvero dal 31 maggio al 7 giugno. Notate le cifre e le colorazioni nei grafici... Cosa c'è di strano?


Ebbene sì, cari amici: nel primo grafico, quello relativo alla giornata di oggi, si vede che il blog ha ricevuto, come (vi posso assicurare) ogni giorno, quasi 700 visite dall'italia e poco più di 120 dagli stati uniti (colorazione nella piantina del primo grafico verde scuro per l'italia e verdino smorto per gli USA). Siamo in un rapporto di poco più di 1 per gli USA a 6 per l'Italia.


Nel secondo grafico, relativo all'intera settimana, noterete subito come la piantina presenti delle diverse colorazioni rispetto alla prima: l'italia continua ad essere colorata di verde intenso, ma anche il continente americano assume una colorazione decisamente più scura. Se leggiamo le cifre, infatti, le visite dagli stati uniti, nell'intera settimana, sono state ben 2413, mentre quelle dall'italia meno del doppio (4236). Quindi il rapporto, fortemente anomalo in questo caso, è diventato meno di 1 a 2. Purtroppo non posso dimostrarlo, dato che mi sono accorto dell'anomalia solo il giorno dopo e, di conseguenza, ho potuto utilizzare per dimostrare questa tesi solo gli screen del 6 giugno, ma volete scommettere che i 1807 visitatori contemporanei, di cui sopra, venivano tutti da oltreoceano? La matematica non è un'opinione, se prendiamo 100 o poco più visitatori dagli USA, media quotidiana "normale" della stratosfera (grafico 1), moltiplicato per 6 giorni, abbiamo tra i 600 e gli 800 visitatori. Sottraiamo questa cifra all'ammontare dei visitatori d'oltreoceano di tutta la settimana ed avremo, guarda caso, un numero compreso tra i 1600 e rotti e i 1800 abbondanti probabilmente concentrati in un unico giorno. E, di nuovo guarda caso, il numero è spaventosamente vicino a quei famigerati 1807 simultanei navigatori...

Vengo ora al dunque, cari amici, e all'obiettivo di questo post: ci terrei davvero molto se qualcuno, magari più esperto in informatica, statistica o studioso del traffico sui blog, o ancora hacker esperto di sistemi di controllo "esterno", possa aiutarmi a trovare una spiegazione, se esiste, dell'anomalia di cui spero di aver fornito chiare prove. Ci tengo molto per un preciso motivo: come dicevo prima, già un paio di volte nella storia della stratosfera, si erano presentate le anomalie di cui ho parlato in questo post, e nei periodi subito successivi purtroppo il blog subì delle battute d'arresto, dovute alla cancellazione di files, a volte interi post su segnalazione a blogger, ne caso più grave ad una sospensione dell'account mediafire "comune" sul quale tutti i collaboratori caricavano i loro files (pratica per altro non più utilizzata), con il risultato di aver lasciato il blog monco di tutti i files musicali in un colpo solo... I files più vecchi, tutt'ora inattivi, lo sono da quella funesta data (vedi QUI). 

Ragazzi, se ci capite qualcosa, fatemi sapere. Ringrazio in anticipo tutti coloro che sapranno aiutarmi a fare luce sullo strano ed inquietante fenomeno. 

Qualcuno anni fa cantava "La C.I.A. ci spia, sotto gli occhi della polizia..."

Firmato : un Captain accorato

Serie "Bootleg" n. 190 - Premiata Forneria Marconi live in Assisi, 28 aprile 2015 - Goodbye Francone

$
0
0

Sono certo di interpretare il vostro pensiero: "Che palle...sempre bootleg della PFM!". In parte è vero, cosa volete farci, la vecchia e gloriosa PFM è da sempre al centro delle mie attenzioni. Ma questa volta ho una ragione particolare per dedicare a questo glorioso gruppo un ennesimo post. Si tratta della dipartita di Francone Mussida, membro storico della band da 45 anni, già con I Quelli prima ancora che con la PFM. Ebbene la notizia della fuoriuscita di Mussida dalla PFM non è cosa da poco. Il concerto di Assisi, qui proposto, è il penultimo atto (ne è seguito ancora uno a Roma) con la presenza dello storico chitarrista e cantante. Francone se  ne va per ragioni professionali, così almeno abbiamo letto sui giornali. Questa è la dichiarazione ufficiale che ha rilasciato agli organi di stampa: "Chiedo scusa ai fan e ai miei compagni, ma i progetti artistici ed educativi in atto e le ricerche sulla comunicazione musicale iniziate 30 anni fa, assorbono completamente tempo e pensieri. Abbraccio Franz e Patrick (Di Cioccio e Djivas ndr) che sapranno continuare a dare quella gioia, quell'energia che è sempre stata una caratteristica di questo gruppo. Grazie a tutti per il calore, l'affetto, la stima che ho ricevuto e che porterò sempre con me". 


Ma cosa sarà la PFM senza Franco Mussida con la sua inconfondibile chioma bianca e la sua magica chitarra? Bella domanda, che dobbiamo necessariamente rivolgere alla coppia superstite Di Cioccio-Djivas (parliamo dei membri storici, naturalmente). Come sostituire l'insostituibile Franco Mussida? Francamente mi sembra un'operazione ardua. Lasciamo ad altri la risposta a questo epocale quesito  e godiamoci insieme lo splendido concerto. La registrazione proviene dal sito Dimeadozen (che naturalmente non solo citiamo per correttezza, ma ringraziamo per l'attenzione e la cura che da sempre pone alle registrazioni live, in particolare di gruppi prog italiani). Tutto ciò detto passiamo alla tracklist.


TRACKLIST CD 1

01 Intro 
02 Appena un po' 
03 Photos of ghosts 
04 La luna nuova 
05 River of life 
06 Out of the roundabout 
07 Harlequin 
08 Promenade the puzzle 

TRACKLIST CD2

09 Dove... quando... parte I 
10 Dove... quando... parte II 
11 La carrozza di Hans 
12 Romeo e Giulietta: Danza dei cavalieri 
13 Maestro della voce 
14 Mr. 9 till 5 
15 Guglielmo Tell: Ouverture 
Encore: 
16 Impressioni di settembre 
17 È festa 
18 Celebration


FORMAZIONE

Franz Di Cioccio: vocals, drums 
Patrick Djivas: bass 
Franco Mussida: vocals, guitars 
Lucio Fabbri: violin, keyboards, guitars 
Alessandro Scaglione: keyboards, Hammond, Minimoog 
Roberto Gualdi: drums 


Il concerto, registrato il 28 aprile scorso al Teatro Lyrick di Assisi, è stato organizzato dall'Associazione Umbra della Canzone e della Musica d'Autore ed è incluso nel tour "All the best live". La scaletta ripropone i grandi successi della band dagli anni '70 ad oggi. Un'ultima occasione per ripercorrere la lunga storia musicale della PFM accompagnata dalla grande e inconfondibile chitarra di Franco Mussida. 

Goodbye Francone (from all the Stratospheric fans)


Link CD1
Link CD2

Post by George

Gianni D'Errico - 1976 - Antico teatro da camera - 2015 Stratosfera extended edition (with bonus CD)

$
0
0

TRACKLIST

1. L'Etrusca (1a parte) (2:22)
2. Antico Teatro da Camera (4:18)
3. Reincarnazione (3:57)
4. Io, l'ultimo (3:22)
5. Clausura (4:07)
6. Toccami (3:48)
7. Delvish (5:54)
8. Sognando Rosanna (5:04)
9. Un pittore (3:48)
10. L'Etrusca (2a parte) (2:22)


L'unico disco di Gianni D'Errico, cantautore brindisino, venne pubblicato nel 1976, purtroppo dopo la sua prematura morte avvenuta nel settembre 1975. Gianni D'Errico venne investito da un'auto. Riporto quanto scritto da Augusto Croce su Italian prog: "dopo una buona esperienza come paroliere, Gianni D'Errico pubblicò alcuni singoli all'inizio degli anni '70 che passarono inosservati e un album che venne pubblicato solo nel 1976. Il disco è generalmente considerato tra i migliori di ispirazione progressiva realizzati da solisti, ed è difficilissimo da trovare". In realtà è stato oggetto di ristampa sia in versione LP (nel 2009 in serie limitata) che in CD (2003). "Prodotto dall'ex leader dell'Equipe 84, Maurizio Vandelli, nei suoi dieci brani il disco ha dei buoni momenti, anche se tutti i brani sono compresi tra i 2 e i 5 minuti di lunghezza e con poche parti strumentali, con l'unica eccezione dei brevi brani strumentali che aprono e chiudono l'LP, intitolati L'etrusca (parte I & II)". Le note di copertina di questa vinyl version sono avare: Non sono indicati i musicisti che lo accompagnano. Sua è ovviamente la voce e, forse, la chitarra acustica. Devo dire che il tributo a Lucio Battisti, quale modello di riferimento, è decisamente forte.

Una buona recensione di questo disco la potete trovare qui. Se invece volete sapere tutto, ma proprio tutto su Gianni D'Errico sappiate che esiste un sito ufficiale.


BONUS CD - 2015 Stratosfera Extended Edition
Singles & Rarities


Secondo episodio della serie "2015 Stratosfera Extended Edition", che ha lo scopo (nobilissimo) di proporre l'album originale integrato da bonus tracks o, come in questo caso, da un intero bonus CD. Questo cadeau raccoglie l'intera produzione a 45 giri, nonché due brani pubblicati su una compilation del 1970. Seguono alcune rarità, mai pubblicata su disco.

TRACKLIST

Brani pubblicati ufficialmente su 33 e 45 giri
1.  L'Arca di Noè (solo sulla compilation "Sanremo 70" - 1970)
2.  Occhi a mandorla (solo sulla compilation "Sanremo 70" - 1970)
3.  Anima nera (lato A, 45 giri, 1970)
4.  Mi stracci il cuore mi stracci l'anima (lato B, 45 giri, 1970)
5.  La vestaglia (lato A, 45 giri, 1972)
6.  Precipitando verso Dio (lato B, 45 giri, 1972)
7.  L'ultima esperienza (lato A, 45 giri, 1973)
8.  La casa di roccia (lato B, 45 giri, 1973)

Inediti mai pubblicati ufficialmente (1968-1975)
9.  Letto rosa (strumentale, 1968) 
10.  Il fantoccio (dal vivo al concorso "Voci Nuove", Castrocaro Terme, 1969)
11.  Polvere di farfalle (1969)
12.  Senza Francesca (1970)
13.  Mercante senza fiori (1974)
14.  Melodia in sospeso (strumentale, 1975 - incompleto)

Extra bonus tracks
15.  Wallace Collection - Il sorriso, il paradiso (solo sulla compilation "Festival San Remo 71" edita in Argentina - brano scritto da Gianni D'Errico)
16.  Capitolo 6 - La sonrisa, el paraiso (Il sorriso, il paradiso) (solo sulla compilation "Festival San Remo 71" edita in Argentina - brano scritto da Gianni D'Errico)


La storia musicale di Gianni D'Errico iniziò nel 1968 con un provino effettuato presso la casa discografica RCA italiana, senza esito positivo. Nel 1969 partecipò al mitico concorso nazionale per Voci Nuove di Castrocaro Terme e superò tutte le selezioni. Arrivò alla prefinale del 30 settembre, durante la quale interpretò un suo brano intitolato L'ateo, che, censurato, non fu riproposto alla finalissima dell'11 ottobre 1969, dove si esibì invece con un altro suo brano, Il fantoccio.

Gianni D'Errico a Castrocaro Terme nel 1969 mentre canta "Il fantoccio"
Stipulò subito dopo un contratto con la CGD che lo scelse per interpretare due canzoni. "L'arca di Noè" (sigh!) e "Occhi a mandorla" nel 33 giri intitolato "Sanremo '70", canzoni presentate al festival rispettivamente dalle coppie Sergio Endrigo / Iva Zanicchi e Rossano / Dory Ghezzi. Nella compilation appaiono anche Gianni Nazzaro, I Profeti, Mario Tessuto, Marisa Sannia, I Camaleonti e molti altri. Nel frattempo incise il suo primo 45 giri, Anima nera nel 1970. Passano due anni e Gianni D'Errico, dopo aver composto nel frattempo una manciata di brani interpretati da altri cantanti, registrò il secondo singolo, La vestaglia. Siamo sempre molto lontani dalle atmosfere prog. Il singolo ebbe comunque alcuni passaggi radiofonici, anche nei programmi "Per voi giovani".e "Supersonic".  Risale al 1973 il suo ultimo 45 giri (inedito su LP), L'ultima esperienza / La casa di roccia, due brani passati nientemeno che su "Alto gradimento" e "Popoff". Un ultimo singolo, con due tracce tratte da "Antico teatro da camera", Toccami / Delvish, venne pubblicato nel 1975. 


Nel 1974 iniziò la collaborazione con Maurizio Vandelli, al quale lasciò interpretare (a lui e alla sua Equipe 84) un suo brano, intitolato Mercante senza fiori, stampato come 45 giri e incluso anche nel 33 giri "Sacrificio". Nel 1975 Gilda Giuliani interpretò un suo brano, Fammi entrare nell'anima, scritto insieme a Rita Sementilli; nello stesso anno concluse la registrazione del suo primo e, sfortunatamente, ultimo LP, intitolato "Antico teatro da camera", che uscì, come già ricordato, alcuni mesi dopo la sua morte, ovvero agli inizi del 1976. Il fratello minore, Vittorio D'Errico, con la sua stessa passione per la musica, avrebbe voluto pubblicare le sue composizioni, ma non riuscì a stipulare alcun contratto con le case discografiche. Tutti i suoi brani sono così rimasti inediti. Molti di essi sono pubblicati sul suo canale Youtube, al quale vi rimando se proprio vi viene la voglia di ascoltarli. 




I brani inediti sono stati tratti proprio dal sopracitato canale Youtube di Vittorio D'Errico. Nel dettaglio: Letto rosaè uno strumentale del 1968, Il fantoccio venne presentato nel 1969 al concorso "Voci nuove" di Castrocaro Terme, Polvere di farfalleè un altro inedito risalente al 1969, dalla scarsa qualità audio; Senza Francescaè del 1970, mentre Mercante senza fiori, del 1974, qui nella versione cantata dal suo autore, venne portata al successo dall'Equipe 84. Melodia in sospeso, come si evince dal titolo, è un brano rimasto incompiuto. Il cantautore avrebbe dovuto completarlo con un testo e un arrangiamento. L'incidente fatale non gli permise di terminarlo. Molto bello l'assolo conclusivo di chitarra elettrica. La qualità audio è decisamente scadente. 


Ho voluto concludere con due extra bonus: si tratta di un brano scritto da Gianni D'Errico e interpretato in forma diversa da due differenti gruppi. Il brano in questione è Il sorriso, il paradiso. La prima versione, cantata in italiano, è interpretata da un gruppo inglese, i Wallace Collection (quelli di Daydream e Fly me to the earth). La seconda versione, cantata in spagnolo con il titolo La sonrisa, el paraiso, è interpretata un gruppo italiano, i Capitolo 6, vecchia conoscenza del prog (ricordate l'album "Frutti per Kagua"?). Entrambi i brani sono piuttosto rari, in particolare quello dei Capitolo 6. Ho letto su Italian prog che venne incluso in una raccolta dal titolo "Festival San Remo 71", pubblicata dalla RCA solo in Argentina (i Capitolo 6 vennero ribattezzati per l'occasione in Capitulo 6). La copertina del disco, postata qui sotto, conferma quanto scritto. 


E con ciò abbiamo concluso, per la gioia dei "completisti" e non. Buon ascolto. 

Una rara foto di un giovane Gianni D'Errico
 Link Antico teatro da camera
Link Bonus CD - Singles & Rarities

Post by George

Viewing all 1289 articles
Browse latest View live


<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>