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Channel: VERSO LA STRATOSFERA
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Aulelha & Zappa - 1974 - Aulelha & Zappa

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 TRACKLIST :

01 Non sognare mai amori belli e veri
02 Corpo di bimba
03 Tu giovane amore
04 La mia età
05 Improvvisamente verso le due del mattino
06 Joe
07 Un pomeriggio d'estate
08 Quando è sera
09 Donna a Novembre
10 Tom
11 Improvvisamente verso le due del mattino (Live Adesso Musica)

Captain's intro - Il grande Frank-One continua a stupirci con questo contributo di altissimo livello, per di più davvero di estrema rarità. Trattasi del primissimo album registrato da Riccardo Zappa, celebre virtuoso della chitarra, assieme a Klaus Aulelha. Questo post ci porta un'altra bellissima novità: a parte questa introduzione, il testo che accompagna il post è a cura dello stesso Frank-One, che dimostra una competenza musicale eccezionale, e se leggete le sue note capirete anche perchè...

"Esordio discografico per Riccardo Zappa che nel 1974 (curiosamente il libro “Il ritorno del Pop Italiano” di Paolo Barotto riporta erroneamente 1976) assieme al futuro regista cinematografico Klaus Aulelha incide e pubblica per la PDU l’album : “Aulelha & Zappa”. L’edizione è ben curata, con all’interno della cover formato gatefold un bell’inserto di 12 pagine con i testi e delle foto artisticamente molto piacevoli e interessanti, accompagnate a margine da versi di poeti e filosofi, unico appunto la pesantezza dei colori e dei contrasti. Pubblico due di queste pagine a scopo esemplificativo proprio per rendere l’idea. Il genere si può assolutamente inserire nella cosiddetta West Coast Italiana, tanto che ricordo che Daniele Caroli nell’appendice “Rock made in Italy” dell’Enciclopedia a fascicoli Rock Storia e Musica Gruppo Editoriale Fabbri dei primi anni 80 citava, a parer mio in maniera assai lacunosa, come gruppi di punta di questa corrente : ”i Pueblo, Ciampini & Jackson e Aulelha & Zappa”, dimenticandosi di Loy & Altomare, Luigi Grechi ed in maniera minore Ragghianti & Veronesi, Grosso Autunno, Silvestro & Stella, Stradaperta, Bluerba e potrei proseguire. Unici due brani a distaccarsi da questo indirizzo “Un pomeriggio d’estate” e “Tom” che ancora Barotto accosta a Claudio Rocchi.

L’album ottiene un discreto successo, in particolare col 45 giri “Tu giovane amore”, ne segue quindi un’ospitata nella trasmissione Adesso Musica dove il duo esegue dal vivo il brano “Improvvisamente verso le due del mattino”, qui aggiunta come bonus track. Inoltre è doveroso rimarcare come questo sia l’unico album dove Riccardo Zappa, a fronte della ventina di lavori prodotti in seguito, si cimenti col cantato sostenendo il ruolo di voce solista (Aulelha è la seconda voce), come confermato dallo stesso Zappa in un’ospitata alla trasmissione FromGenesis to Revelation di Radio Popolare del 7 Febbraio 2005, trasmissione che mi vedeva presente in quanto facente parte della redazione assieme al padrone di casa Renato Scuffietti, in occasione della ri-ristampa dei suoi due lavori più importanti (Chatka e Celestion) da parte di BTF, mentre la prima era stata ad opera della Mellow Records. In conclusione, un piccolo aneddoto riferito proprio alla trasmissione di cui sopra: dopo avergli masterizzato l’album, avendo saputo che non fosse più in suo possesso, e avergliene fatto dono, cercai in tutti i modi di parlare e fargli domande sullo stesso, proprio per la povertà di notizie e curiosità in merito, ma ahimè ottenni poche parole e soprattutto fuori onda, dalle quali dedussi che per lui non fosse un ricordo particolarmente felice del quale preferiva non argomentare alcunché (se mi è consentito direi un poco come Fossati quando gli si domanda dei Delirium).

Ultimissima annotazione: è la prima volta che mi cimento a commentare direttamente riguardo lavori forniti al Capitano per il….nostro meraviglioso blog, per cui sono sicuro che come disse quello ben più famoso: ”Se sbalierò sono certo che mi corigerete”. Buona salute a tutti."Frank-One

LINK

Post by Frank-One & Captain (only layout)


Serie "Bootleg" n. 185 - Le Orme - Festa dell'Unità, Pescia Romana (VT), 15 luglio 2001

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TRACKLIST DISC 1:

01.01 Elementi - danza del vento (prima parte) 
01.02 Elementi - il vento, il cielo e la notte 
01.03 Elementi - danza del vento (seconda parte) 
01.04 Elementi - danza della terra 
01.05 Elementi - risveglio 
01.06 Elementi - canto di preghiera 
01.07 Elementi - lord of dance 
01.08 Elementi - danza della pioggia 
01.09 Elementi - dove tutto è! 
01.10 Elementi - luce dorata 
01.11 Elementi - danza del fuoco 
01.12 Elementi - il respiro 
01.13 Elementi - danza del vento (terza parte) 
01.14 Elementi - risveglio (ripresa) 
02 Una dolcezza nuova 
03 Gioco di bimba 
04 La porta chiusa 
05.01 Il fiume - introduzione 
05.02 Il fiume - madre mia 
05.03 Il fiume - chiesa d’asfalto 
05.04 Il fiume - lungo il fiume 

TRACKLIST DISC 2: 

06 Amico di ieri 
07 Cemento armato 
08.01 Felona e Sorona - sospesi nell’incredibile (incl. drum solo) 
08.02 Felona e Sorona - Felona 
08.03 Felona e Sorona - la solitudine di chi protegge il mondo 
08.04 Felona e Sorona - l’equilibrio 
08.05 Felona e Sorona - Sorona 
08.06 Felona e Sorona-  attesa inerte 
08.07 Felona e Sorona - ritratto di un mattino 
08.08 Felona e Sorona - all’infuori del tempo 
08.09 Felona e Sorona - ritorno al nulla 
09 Collage (incl. Sguardo verso il cielo, Rondo & Inno di Mameli) 

FORMAZIONE:

Aldo Tagliapietra - basso / voce 
Michele Bon - tastiere 
Andrea Bassato - violino / piano 
Michi Dei Rossi - batteria 

Non sia mai detto che abbandoniamo la gloriosa serie dei bootleg, che si sta oramai e inesorabilmente avvicinando al fatidico n. 200. Andiamo allora insieme a riscoprire questo bel concerto delle Orme, risalente al 2001, con in formazione i due fondatori Aldo Tagliapietra e Michi Dei Rossi. Il concerto è stato postato tempo fa sul sito Dimeadozen (onore al merito all'autore della registrazione) e ora lo riproponiamo sulle pagine della Stratosfera. Nel 2001 Le Orme pubblicarono un concept album, "Elementi", che seguiva a distanza di 5 anni un altro concept, "Il fiume". Entrambe le suite le possiamo ascoltare in questo concerto, "Elementi" in versione integrale, "Il fiume" in versione condensata. Ad esse si intervallano i brani storici della band, attinti in modo particolare da "Collage" e "Uomo di pezza". Il CD 2 contiene inoltre l'intera suite "Felona e Sorona". Splendido il medley finale con Collage, Sguardo verso il cielo, Rondò e l'Inno di Mameli. Doppio CD, oltre un'ora e mezza di musica, giusto per non dimenticarci di uno dei grandi gruppi del progressive italiano. 

Link CD 1
Link CD 2

Post by George 

Sphinx - 1981 - Here we are

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La cover originale del 1981
TRACKLIST:

1.  666
2.  Jane
3.  Spirit of life
4.  Burning lights
5.  Galley
6.  Superstar
7.  I Quell angolo (In quell'angolo)

La cover della ristampa del 1985 col titolo "Burning Lights"
FORMAZIONE:

Michele Catena - drums
Rosario Condello - keyboards/vocals
Rocco D'Ambrosio - bass/vocals
Rolando Scarponi - lead vocals
Thomas Metzger - guitar/vocals
Thomas Kircher - keyboards


Unico disco pubblicato nel 1981 dall'etichetta Peak per questa sconosciutissima band italiana che includeva anche due musicisti tedeschi. Il disco venne registrato nel novembre-dicembre 1980 a Kirchhein, in Germania col titolo originale "Here we are". Nel 1985 venne ripubblicato dalla Mausoleum Records/Camel Records con titolo differente ("Burning Lights" tratto da uno dei brani dell'album) e con copertina completamente differente. Devo dire che entrambe sono terribilmente kitch. La band proponeva un rock piuttosto facile, di stampo tipicamente americano, sulla falsariga dei più celebri Kansas, con qualche lieve spruzzata di prog, grazie anche alla presenza delle doppie tastiere. Tutti i brani sono cantati in inglese ad eccezione della track finale che correttamente doveva intitolarsi In quell'angolo, mentre sulla copertina viene indicata in modo assolutamente sgrammaticato. Anche nel 1981 esistevano i dizionari... Dopo la registrazione di questo LP gli Sphinx scomparvero per cadere nell'oblio. Senza eccessivo rammarico. 


Post by George

Le Antologie della Stratosfera Vol. 16 - Gli Uh! - 1967-1999 - Album, Singoli & Live

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1 - Gli Uh! - 1967/1972 - Discografia completa
TRACKLIST :

01 Se ci fossi tu (1967)
02 Oh no, non credo (1967)
03 Aspetti il mio ritorno (1967)
04 Mai nessuno al mondo (1967)
05 E' finita (1968)
06 Cieli azzurri (1968)
07 Sola sola (1968)
08 Piccola (1968)
09 Un lago blu (1968)
10 La mia storia (1968)
11 Io non ti prego (1968)
12 Una notte matta (1968)
13 Una porta chiusa (1969)
14 Un brutto sogno (1969)
15 Addio sogni miei (1970)
16 Non sono solo (1970)
17 Dormi quì (1972)
18 Questo è amore (1972)
19 Sempre in mente lei (1972)
20 Non pensarmi più (1972)
21 Il bene che mi vuoi (1972)
22 Più nessuno al campo (1972)
23 Solo (1972)
24 Finisce qui (1972)

Questa antologia, frutto della collaborazione con l'amico Ilario, è la seconda incursione nella miniserie "Prog (e beat, a dire il vero) in Biella", iniziata con il recente post dedicato agli "Odissea". Agli Uh!, vista la disponibilità di materiale, abbiamo pensato di dedicare un'antologia, contenente praticamente l'opera omnia del quartetto Piemontese, composta da una raccolta di tutti i loro singoli e dell'album omonimo, una raccolta di cover eseguite dal vivo, provenienti da registrazioni che vanno dal 1968 al 1971, ed infine l'album "Millenovecentonovantanove", che ha visto la reunion dei componenti originali. Caso più unico che raro, la formazione degli UH!è rimasta invariata dal 1967 al 1999!!!

Per una descrizione dettagliata dei vari 45 giri che compongono questa opera omnia vi rimando al libretto allegato, io più sotto tenterò umilmente di fare una descrizione dei suoni che troverete, esemplari di quelle tentazioni prog che contraddistinsero molte band in italia negli anni a cavallo tra sixties e seventies

Il cammino degli UH!, dagli anni 60 al decennio successivo, musicalmente può rappresentare il cammino di molti gruppi dell'epoca che, banalizzando, può riassumersi nel concetto stra-usato "Dal beat al prog". Ma bisogna sempre distinguere: sebbene ancorato saldamente al beat, il sound iniziale degli UH!è comunque di livello qualitativo eccellente, grazie alla buona tecnica dei membri della band, alle sonorità decisamente blues e rhythm'n'blues (soprattutto nei primi anni, vi è un ottimo ricorso ai fiati) ed alla stupenda voce di Attilio Gili (purtroppo scomparso nel 2005), davvero blues e "nera", come pochi altri qui da noi. Ma le spinte al cambiamento sono già presenti nel 1969: "Un brutto sogno" contiene già sonorità diverse dal beat ancora imperante. Questa tendenza è confermata anche nei successivi pezzi, tratti da un singolo del 1970, "Addio sogni miei" e ancora più la rispettiva e bella b-side, "Non sono solo", entrambi brani più rockeggianti. I restanti pezzi, dal 17 al 24 nella tracklist, provengono tutti dall'unico album omonimo del 1972. Sebbene i testi, in molti casi, siano un po' troppo facilini ed improntati al famigerato binomio cuore - amore, musicalmente il lavoro è davvero piacevole, all'insegna del blues rock, tutto giocato sul contrasto tra chitarra e organo hammond e contraddistinto dalla splendida voce (lasciatemelo ripetere) di Attilio Gili. Tutto il lavoro, in generale, mostra qualche spinta verso il prog e parti musicali più elaborate che in passato. Verso il finale l'album lasciava intravedere orizzonti decisamente più progressive: "Nessuno più al campo" e "Solo" sono davvero due gioiellini che avrebbero fatto ben sperare in futuri progetti, che purtroppo non si concretizzarono. L'album e l'intera lunga collezione delle registrazioni degli UH! si chiude, profeticamente, con la triste ballata "Finisce qui".



2 - Gli Uh! - 1968/1971 - Live
TRACKLIST :

01 Born On The Bayou
02 You Can Make It If You Try
03 Let's Work Together
04 Time Is Tight
05 Tramp
06 Sing A Simple Song
07 Something
08 Un Brutto Sogno
09 Light My Fire
10 Spinning Wheel
11 Stoned Woman
12 Long Time Running
13 Do I Still Figure In Your Life
14 Alleluiah I Love Her So
15 Tell Me
16 Revival
17 Please Call Home
18 Shine On
19 The Wrong Time
20 All The Time
21 Blind Date

Questa raccolta di esibizioni live della band dal 1968 al 1971, che la vede interprete di cover di famosissimi brani di quegli anni, è un fantastico documento, dall'eccezionale qualità sonora, frutto (immagino) di una paziente e sapiente ripulitura e cristallizzazione del suono con le tecnologie moderne, visto che i nastri, tra l'altro registrati alla buona con obsoleti mangiacassette, rasentano i 50 anni dalla loro registrazione. 

Questa testimonianza sonora la dice tutta sulla provenienza dell'ispirazione della band (e sul loro sound) e sulla bravura degli UH! dal vivo, con un trascinante front-man come Attilio Gili che non sbaglia un'intonazione e tutta la band, sin dalle prime registrazioni del 1967, più che all'altezza della situazione. Vi rimando ad un articolo di cui non conosco purtroppo nè la provenienza nè l'autore, dedicato a questa bellissima raccolta live...



3 - Gli Uh! - 1999 - Millenovecentonovantanove
TRACKLIST :

01 Quel che resta del giorno
02 L'ultima occasione
03 Canzone d'amore
04 Mi piacerebbe
05 Pensavo a te
06 Sto bene anche cosi
07 Ti lascero'
08 A me (mi) piace il rock
09 Mai nessuno al mondo
10 Sabato sera
11 Finisce qui

A sorpresa, nel 1999 gli UH!, nella loro formazione originale, pubblicano per la piccola etichetta biellese "AnniVerdi" questo "Millenovecentonovantanove", con la collaborazione di alcuni amici musicisti, come potete leggere nella back cover qui sopra riprodotta. E sembra quasi che trenta anni non siano passati, la musica è ancora quella, seppur raffinata dalle strumentazioni più avanzate. Solido rock blues, ballate acustiche e melodiche più o meno di qualità, ma suonate divinamente, e su tutto la bella voce del cantante per niente arrugginita. Punte di diamante, a parer del capitano, la poetica ballata "Canzone d'amore" ed il bluesaccio "Sabato sera". Anche quest'album, e a ben vedere questo stesso post, si chiude con la riproposizione, ancora una volta profetica, della bella "Finisce qui". A me non resta che augurarvi buon ascolto, amici cari...

 Gli UH! (1967/1999) :

Attilio Gili - Voce, basso 
Sandro Gili - Chitarre
Ivo Ramella - Batteria, voce 
Paolo Piscozzo - Tastiere, voce

 
LINK 1967-1972
LINK 1968-1971
LINK 1999

Post by Captain & Ilario (grazie per il bellissimo regalo amico)

Mandillo - 1976 - Mandillo (vinyl version + bonus tracks)

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TRACKLIST:

1. Il meglio che ci resta (3:53)
2. Suono con la mia band (3:15)
3. Il circo se ne va col treno (1:11)
4. Dora Dollar (4:34)
5. Mamma Rosa (4:01)
6. Nel vicolo (4:44)
7. Giosué (3:21)
8. Il commerciante di Lima (4:29)
9. Briciole d'amor (0:56)
10. Nel parco (2:42)
11. Fuori città (3:49)
12. Delenda New York (4:12)
13. Un bambino diverso (1:43)

Bonus tracks:

Singolo del 1979 a nome "Superquadro"
14. America del Dollaro (lato A)
15. Agata tu, Agata io (lato B)


FORMAZIONE:

Franco Sandi / guitars, vocals
Marco Dondero / flute
Luciano Ottonello / guitars, vocals
Rino Loreto / bass
Maurizio Cassinelli / drums

with:

Bambi Fossati / guitars
Aldo de Scalzi / keyboards
Vittorio de Scalzi / guitars
Paolino Costa / sax
Rita Vietz / vocals


Et voilà, ecco a voi l'unica prova discografica dei Mandillo, datata 1976.Premetto subito che si tratta della versione vinile. Dal momento che l'album è stato ristampato in CD nel 2013, se volete ascoltarlo ripulito e rimasterizzato (forse) vi invito ad acquistarlo in un negozio specializzato o direttamente sul web: etichetta AMS/BTF. Dalla solita bibbia Italian Prog di Augusto Croce si legge che i Mandillo "sono un gruppo aperto, con una formazione a cinque coadiuvata da musicisti del calibro di Bambi Fossati (dei Garybaldi, come il batterista Maurizio Cassinelli) alla chitarra, Aldo De Scalzi (Picchio dal Pozzo) alle tastiere e suo fratello Vittorio dei New Trolls alla chitarra, Paolino Costa al sax e la cantante Rita Vietz. Il loro unico album è un "divertissement", un LP di canzoni di genere rock piuttosto leggero, con prevalenza di parti cantate e brevi intermezzi strumentali. Ci sono brani in stile più vicino al progressivo (Il commerciante di Lima, con buon uso del flauto), rock'n'roll (Dora Dollar, con l'ottima chitarra di Bambi Fossati), qualche intermezzo demenziale (Briciole d'amor), per un disco che poteva essere certamente migliore". Il mio personale giudizio si discosta un po' da queste considerazioni, forse un po' troppo rigide. Io lo trovo un disco ancora fresco e godibile, influenzato da un certo country rock di stampo americano, con belle armonizzazioni vocali che in alcune tracce si rifanno ai maestri Crosby, Stills & Nash. E scusate se è poco. I musicisti sono di ottimo livello e l'apporto degli ospiti, tutti grandi strumentisti (ad iniziare dal grande Bambi Fossati), è fondamentale per rifinire e cesellare i 13 brani che compongono questo disco. Sicuramente una seconda prova avrebbe permesso al gruppo di esprimersi con maggiore maturità artistica. Una accurata recensione dell'album la potete trovare sul sito John's Classic cliccando qui

La formazione originale dei Mandillo hai poi prodotto un 45 giri nel 1979 con il nome "Superquadro" (postato come bonus tracks), per poi riformarsi nel 1982 come "Reunion" ed un repertorio di sole cover dei Beatles.  I "Reunion" hanno pubblicato due album nel 1988 ("The falling donkey's sessions") e 1992 (il live "Ten years are gone").



Post by George

Le compilation della Stratosfera vol. 11 - 1995 - Progressive rock

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TRACKLIST:

Claudio Rocchi - I cerchi
Claudio Rocchi - Grazie
Claudio Rocchi - La televisione accesa
Claudio Rocchi - Indiscutibilmente
I Top 4 - Immagine
I Top 4 - Ascolta il tempo
Nuova Idea - Pitea, un uomo contro l'infinito
Nuova Idea - Uomini diversi
Nuova Idea - Sarà così
Simon Luca - Spegni la luce
Simon Luca - Com'è fatto il viso
Simon Luca - Niente di più facile
Simon Luca - Da tremila anni



Piano piano, senza fretta, proseguiamo con la pubblicazione delle "compilation della Stratosfera", ispirate dal sito Italian Prog di Augusto Croce al quale ci rifacciamo per seguire la cronologia delle pubblicazioni. Purtroppo non tutte le compilation elencate da Croce sono i nostro possesso. Insomma, se fa quel che si può. Il disco che vi presentiamo, pubblicato nel 1995, è una raccolta di 45 giri (nessun inedito) tratti dagli archivi della Ariston. Parte del materiale qui raccolto è già stato postato sul nostro blog in altre occasioni, dai primi singoli della Nuova Idea a quelli di Claudio Rocchi, fino a quelli di Simon Luca. Le tracce meno conosciute sono probabilmente quelle dei Top 4.  Resta in ogni caso una buona occasione per raccogliere in un solo CD una serie di singoli proposti da artisti di tutto riguardo.




Post by George


Le Antologie della Stratosfera Vol. 17 - In memoria di Attilio Gili - Superband, Zip Fastener Blue Band & Melody Makers

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Quest'antologia, che arriva tardivamente a celebrare Attilio Gili, una grande voce italiana, si può considerare un completamento del vol. 16 dedicato a Gli UH!, oltre che un altro capitolo della miniserie Prog & Beat (& Blues, aggiungerei questa volta) in Biella, a maggior ragione perchè nell'album della ZFBB è presente un altro valido musicista biellese, ovvero Massimo Serra, da vent'anni batterista di Fabio Treves . Potrebbe anche essere considerato un volume dedicato alle band collaterali a Gli UH!, visto che, oltre al cantante, anche il batterista Ivo Ramella è presente in 2 album, mentre ben 3 membri su 4 del gruppo appena citato facevano parte della Superband.

Un piccolo motivo d'orgoglio rende speciale questo articolo: forse per la prima volta nella storia del blog, questo è un post a sei mani, visto che vede Ilario alla batteria (bootleg della Superband), Frank-One alla chitarra e voce (Zip Fastener Band e Melody Makers) e Captain alle tastiere, a tessere ed intrecciare le trame musicali... Non me ne vogliano i due amici appena citati per questa metafora che li vede membri di un immaginario power trio, ma penso sia utile a rendere il concetto di questo post collettivo. Il risultato mi sembra davvero un buon lavoro, che ne dite?


1 - Superband - 1986 - Serata di Rhytm'nd blues americano
TRACKLIST Disc 1 :

1 - Sconosciuta
2 - Caledonia
3 - Sconosciuta
4 - Halleluja i love her so
5 - Se ci fossi tu (i bee love you too long)
6 - Sconosciuta
7 - Sconosciuta
8 - The happy song (dum-dum)
9 - Knock on wood
10 - House on the rising sun

TRACKLIST Disc 2 :

1 - Inizio (sconosciuta)
2 - Finale (sconosciuta)
3 - Sconosciuta
4 - Sweet home Chicago
5 - When a man loves a woman
6 - (Sitting' on) the dock of the bay
7 -  Sconosciuta
8 - Everybody need somebody to love

Questo bootleg è stato registrato dal nostro amico Ilario e appare in esclusiva sulla stratosfera. Lascio la parola allo stesso Ilario per inquadrare storicamente questa registrazione. "Caro Robi, visto l'apprezzamento per gli Uh! Mi permetto di inviarti questo concerto da me registrato nel lontano 1986, in una fredda serata di Settembre, alla festa dell'Unità provinciale di Biella. Il concerto in questione vedeva Attilio Gili, Ivo Ramella, Paolo Piscozzo, mancava quindi il solo Sandro Gili per una versione degli Uh! amplificata. Penso che sia una registrazione unica al mondo, nel senso che solo a gente ''malata''come me poteva venire in mente di registrare la serata. Non te l'avevo mandata prima, con gli altri file degli Uh!, perché pensavo che non fosse il caso, ma visto che il tutto è stato apprezzato mi sono convinto a proportelo. Come sempre vedrai tu se è interessante per il popolo della Stratosfera. Altrimenti consideralo un mio piccolo regalo. Nella track list noterai che mancano i titoli di alcuni brani , purtroppo non sono riuscito ad individuarli".




2 - Zip Fastener Blues Band - 1991 - Who are we?
TRACKLIST :

1 - Feeling lonely
2 - Money for my wife
3 - Hard to handle
4 - You want to leave me
6 - You got to run
7 - Kansas city
8 - Rock me baby
9 - Because i love you just the same
10 -  Proud Mary
11 - (Sittin' on) the dock of the bay
12 - One and one is two

Per i due lavori successivi, ringrazio enormemente Frank-One, al quale lascio desto la parola: "Oggi mi muovo un poco border line, ma vado a spiegarvi. Ho apprezzato tantissimo il lavoro sugli UH!, come ho commentato avevo i primi due lavori, ma il terzo è stato graditissimo. Purtroppo ho letto della scomparsa di Attilio Gili, evento del quale ero totalmente all'oscuro. E allora sono andato a cercare due lavori che mi ricordavo avere lui come protagonista e principale artefice. Riconosco che qui si parla di vero e proprio blues (mia seconda passione soprattutto se made in Italy, non fosse altro per la fraterna amicizia con Fabio Treves), ma nel blog già abbiammo qualcosa appunto del Puma di Lambrate, e poi gli Hot Bibins ed altro ancora, e allora consentimi questo piccolo pensiero. Partiamo col primo lavoro, edito intorno al 1991, i ZIP FASTENES BLUES BAND ed il loro album Who are we. Allego le cover ed i libretti interni, che ben dicono più qualsiasi mio ulteriore commento."

La Zip Fastener Blues Band



3 - Melody Makers - 2001 - Melody Makers
TRACKLIST :

1 - Too much
2 - The power of gold
3 - Squeeze me tight
4 - Heartaches
5 - What i'd say
6 - Lazy swing
7 - Satisfied
8 - You will be mine
9 - I believe to my soil
10 - Flip flop & fly
11 - Still be true
12 - I'm still walking
13 - Dust my broom

"Ed ecco un secondo lavoro del 2001, sempre con artefice Attilio Gili, sempre del buon blues, direi classico. Anche in questo caso, anzi ancora di più, le cover e il libretto interno vi dicono tutto circa questa ennesima incarnazione di Gili"

Siamo giunti al termine di questo excursus sulla carriera post Uh di Attilio Gili. A me non resta che ringraziare gli amici che hanno condiviso le registrazioni, salutare ed augurare a tutti buon ascolto.


LINK Superband
LINK Zip Fastener Blues Band
LINK Melody Makers

Post by Ilario, Frank-One & Captain

Fratelli La Bionda - 1972 - Fratelli LA BIONDA s.r.l.

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TRACKLIST :

1 - Improvvisamente verso le due del mattino (Live Adesso Musica)
2 - Il primo giorno dell'anno
3 - La diligenza
4 - Che dispiacere questa città
5 - Il coniglio rosa
6 - Al Nord
7 - Io e Zaffaroni
8 - Stills
9 - Devo andare
10 - Rag
11 - Al mercato dei fiori
12 - Il primo giorno dell'anno - ripresa

 Già so che gli amici della Stratosfera, perlomeno chi non conosce o non ha almeno mai sentito parlare di questo lavoro, penserà : “Oddio, Francone è impazzito!!!” , “…e cosa ci proporrà ora? 1,2,3,4 ….Gimme some more, o forse I wanna be your lover o ancora One for you, One for me?”   E sì, perché i due fratelli Carmelo, di tre anni più grande di Michelangelo, originari della provincia di Catania, ebbero un notevole successo nella disco music di metà anni 70 fino a metà anni 80, oserei dire a livello mondiale. Eppure, come molti altri artisti di quel periodo, ben diversi furono gli esordi, fatto non raro in quegli anni : già ho avuto modo di pubblicare per quanto riguarda Riccardo Zappa l’album Aulelha & Zappa, e che dire della sofisticata Grazia Di Michele che come opera prima diede alla luce un album barricadero quale Clichè, e vogliamo parlare di Enzo Gentile che di Gianni Togni scrisse : “… il suo In una simile circostanza fa ben sperare in questo cantautore come promessa per una nuova Resistenza”...

E così nel 1972 i Fratelli La bionda, lasciata la natia Sicilia, lavorano come turnisti con Mia Martini, Ricchi e Poveri, Ornella Vanoni e soprattutto Bruno Lauzi, che scrive i testi del loro primo lavoro : Fratelli LA BIONDA s.r.l., pubblicato dalla Ricordi, circondandosi di quotatissimi turnisti quali Dario Baldàn (quello di “Baldàn Baldàn Baldàn” di Lucio Battisti nell’album Amore non amore, ovvero Dario Baldàn Bembo), Andy Surdi, Ellade Bandini, Gigi Cappellotto ed altri tra i quali potremmo trovare un certo Eugenio Finardi all’armonica. L’anno successivo i Fratelli La Bionda renderanno la cortesia al cantautore genovese (Lauzi) partecipando con le loro chitarre acustiche all’album : “Simon”, lavoro improntato totalmente alla coverizzazione di brani del grande cantautore statunitense e già pubblicato nel mondo della Stratosfera nel capitolo dedicato a Simon & Garfunkel.

 Il genere precorre assolutamente, in quanto più giovane di due anni, l’Aulelha & Zappa di cui sopra, ovvero una West Coast tutta italiana, nella quale i testi di Bruno Lauzi (appunto in italiano) sono intrisi di un senso di malinconia e talora di non facile convivenza in una Milano che da un lato tanto dà, ma altrettanto toglie con la difficoltà di integrazione per chi arriva da così lontano (Che dispiacere questa città, Al Nord, Devo andare), raccontando anche del non facile lavoro (Io e Zaffaroni e Al mercato dei fiori).  Si staccano da questi temi due lavori solo strumentali (Stills ed il ragtime Rag), che mi hanno ricordato e non poco il più famoso quartetto americano C.S.N. & Y., sarà un caso che uno dei due brani si intitoli appunto Stills????   Il brano La diligenza merita qualche considerazione a parte : a fronte di un brano che ricorda i futuri Pueblo, ben orchestrato e con liriche assolutamente godibili, fu il loro primo lavoro non a caso presentato in acustico con le due sole chitarre al Festival di Avanguardie e Nuove Tendenze sempre del 1972, festival del quale esistono ampi stralci ed immagini da parte della RAI, con uno speciale presentato da Renzo Arbore (con Jumbo, Circus 2000, Banco e molti altri, facilmente reperibile in rete). E allora perché non postarlo come bonus track? Non so se i due fossero emozionati, fuori forma o addirittura ubriachi, ma è uncontinuo steccare (soprattutto vocalmente) a fronte di sorrisini quasi irritanti. No ! Preferisco lasciare solo la versione discografica, almeno questa curata.

 Ultima nota per la copertina : benedetti anni 70 nei quali l’immaginazione e la fantasia la facevano da padrone !!! Bellissimo album gatefold in cartone rugoso, con la famosa buccia d’arancia, con all’interno testi, credit e belle foto color seppia. Ma è il fronte cover che presenta una foto sempre seppia in compagnia dello scimpanzé mascotte, foto che può essere estratta dai quattro fori lasciando il titolo dell’album in bella vista. Temo di aver fatto molta confusione, probabilmente è più facile da vedere che da descrivere, ma credetemi, una bellissima realizzazione!!!   Dopo questo album i due fratelli nel 1973 pubblicano un 45 giri molto easy : Chi (è più solo di così) – Fragole e nostalgia, per poi volare a Londra negli Studi della Apple e pubblicare nel 1974 l’LP : “Ogni volta che tu te ne vai”, very very very easy, nulla a che fare col lavoro precedente, ma soprattutto trampolino di lancio per la loro nuova carriera pregna di successi planetari.

 Non mi resta che salutarVi sperando apprezziate questo lavoro e lasciandoVi col mio solito augurio di buona salute a tutti. Frank-One

P.S. Vi prego di perdonare il friccichio degli ultimi secondi dell’ultimo brano, credo che comunque non infici la globalità del lavoro stesso.

Post P.S. by Captain - Me ne sono accorto solo dopo aver confezionato il post, fatto l'upload del file e postato il tutto, il primo brano è di Alulehia & Zappa ed è la bonus track già postata recentemente in coda all'omonimo album... Un'intro gradevole comunque all'odierno ascolto. Grazie Frank-One, anche per i testi, ottimi davvero.


Post by Frank-One, layout by Captain

Buon Vecchio Charlie - 1999 - Buon Vecchio Charlie (registrazioni del 1971)

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La copertina della ristampa Akarma
TRACKLIST:

1.Venite giù al fiume (12:06)
2. Evviva la Contea di Lane (6:35)
3. All'uomo che raccoglie i cartoni - 5 parts (15:01) :
a) Prima stanza
b) All'uomo che raccoglie i cartoni
c) Terza stanza
d) Beffa
e) Ripresa

Bonus Tracks (Akarma 1999):
4. Rosa (4:33)
5. Il guardiano della valle (2:38)


FORMAZIONE:

Richard Benson / lead vocals, guitar
Luigi Calabrò / guitar, backing vocals
Sandro Cesaroni / saxophone, flute
Sandro Centofanti / keyboards
Paolo Damiani / bass
Rino Sangiorgio / drums


Semplicemente fantastico! Uno dei più bei dischi del progressive rock italiano, realizzato da sei musicisti dotati di grande capacità tecnica. I Buon Vecchio Charlie registrarono questo loro unico disco dal titolo omonimo nel lontano 1971. L'album fu inciso per la piccola etichetta discografica veneziana "Suono" che, purtroppo, non lo pubblicò. Bisognerà aspettare il 1990 per ascoltare e assaporare i suoni di questo grande disco, grazie all'etichetta Melos, che decise di pubblicare il CD. Nel 1999 anche la Akarma Record ripubblicò l'album sia in versione vinile che in CD con l'aggiunta di due bonus tracks. E meno male, perché le cinque tracce sono la quintessenza dei suoni prog tipici degli albori degli anni '70, con giochi di tastiere che si intersecano con le chitarre, con un uso sapiente del flauto e del sax ad opera di Sandro Cesaroni, con una sezione ritmica ben amalgamata e di grande supporto agli assoli degli altri strumenti. L'apertura del disco è potente: Venite giù al fiume è un brano con intermezzo cantato che si snoda tra reminiscenze classicheggianti e ritmi incalzanti di basso e batteria. Grandi assoli di flauto, chitarra elettrica e organo. L'assolo di Sandro Centofanti sembra uscito da una pagina dei Nice. Le fonti ispiratrici dei Buon Vecchio Charlie spaziano dagli Ekseption, ai Colosseum, fino agli stessi Nice. Decisamente più morbida, Evviva la Contea di Lane, è incentrata sulla voce di Richard Benson supportata da un arpeggio di chitarra. Bella la parte centrale con assolo di organo e, soprattutto, la chiusura, affidata al sax acido e malato di Sandro Cesaroni. Splendida anche la track n. 3, una suite divisa  in 5 movimenti, della durata di oltre 15 minuti, che racchiude in sé la summa del progressive, soprattutto inglese, di quel periodo. Chiudono il disco le due bonus tracks, sicuramente più deboli rispetto ai brani precedenti. Rosa è una ballata, giocata su voce, cori e pianoforte. Il guardiano della valleè una atipica country song, decisamente distante dai suoni prog del disco originale. 

La copertina della (ri)stampa della Melos
Raccogliendo un po' di notizie sul web leggiamo che i Buon Vecchio Charlie si sono formati a Roma nel 1970. La prima formazione comprendeva Luigi Calabrò alla voce e alla chitarra, Sandro Centofanti alle tastiere, Walter Bernardi al basso, Rino Sangiorgio alla batteria e Carlo Visca alle percussioni. In un secondo momento entrò nella formazione il cantante e secondo chitarrista Richard Benson e furono sostituiti Benardi e Visca dal bassista Paolo Damiani e dal flautista e sassofonista Sandro Cesaroni. Nel 1971 il gruppo registrò quello che sarebbe stato il loro primo e unico album. Come sappiamo il disco non venne però pubblicato. Il fallimento portò il gruppo allo scioglimento nel 1972. Quasi tutti i componenti continuarono la loro carriera: nell'aprile del 1976 Richard Benson e stato votato miglior chitarrista rock italiano dai lettori della rivista "Chitarre" e nel corso della sua carriera ha pubblicato alcuni album solisti e in collaborazione con altri gruppi. Sandro Centofanti continuò la carriera suonando nel gruppo Fusion Libra; collaborò inoltre come pianista e tastierista e, raramente, percussionista, con alcuni famosi cantanti della scena musicale italiana come Luca Barbarossa, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Antonello Venditti, Roberto Vecchioni, Mario Castelnuovo e Claudio Baglioni. Il resto dei musicisti, ossia Luigi Calabrò, Rino Sangiorgio e Paolo Damiani, proseguirono la carriera formando i Bauhaus, già oggetto di post sulla Stratosfera. Ma questa è un'altra storia.



Post by George

Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 35 (Serie "Bootleg" n. 186) - Joe Patti's Experimental Group - 3 Novembre 2014 - Milano, Teatro nazionale 2015

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TRACKLIST DISC 1 :

01 - Introduzione (1:07)
02 - Experimental suite (36:53)
03 - L'ombra della luce (4:40)
04 - Il mantello e la spiga (3:57)
05 - Secondo imbrunire (2:21)
06 - Il re del mondo (2:59)
07 - Stati di gioia / L'incantesimo (7:12)

 TRACKLIST DISC 2 :

01 - L'oceano di silenzio (3:55)
02 - Niente è come sembra (3:29)
03 - Fornicazione / No time no space (9:30)
04 - E ti vengo a cercare (4:16)
05 - Lode all'Inviolato (2:54)
06 - La cura (3:51)
07 - Gli uccelli (1:55)
08 - Te lo leggo negli occhi (2:51)
09 - La stagione dell'amore (3:32)
10 - Voglio vederti danzare (3:38)
11 - Proprietà proibita (4:49)
12 - Nomadas (4:55 - Bonus track)


Introduco brevemente, con grande piacere, l'amico Antonio, un graditissimo ritorno dopo alcuni mesi di assenza sulla stratosfera. E se torna dalle nostre parti Antonio, volete che non porti con sè un bootleg di Franco Battiato? Questa volta poi siamo di fronte ad un concerto molto recente, dove il maestro propone, tra le altre cose, l'ultimo lavoro per intero, molto consono come saprete allo spirito del nostro blog. Lascio dunque la parola ad Antonio ed al Joe Patti's Experimental Group, ultima incarnazione del camaleontico Maestro, sempre diverso ma altrettanto riconoscibile...

"Cinquanta anni di carriera. Precursore, innovatore, contemporaneo, allineato solo se la linea corre in diagonale e su traiettorie che lui stesso definirebbe "impercettibili". A settanta anni Battiato è ancora in gioco, in quel gioco serissimo che è l'arte- Lo ha dimostrato nel corso dell'ultimo tour di cui riportiamo in questa sede la date dello scorso 3 novembre a Milano. La prima parte è una corsa verso suoni che non è il caso di definire "sperimentali" ma che è opportuno raccontare come "esplorativi". C'è dentro l'officina sonora di Battiato e dei suoi più stretti collaboratori: Pino Pinaxa Pischetola, tecnico del suono on the stage e Carlo Guaitoli, pianista e tastierista di primissimo ordine. Non serve altro. La magia è servita. Una suite che ripercorre i territori dell'ultimo cd in studio, "Joe Patti", in un unicum sonoro che rende meglio l'idea di quanto non sia riuscito a fare il prodotto uscito nei negozi. Il resto è una cavalcata tra brano noti, meno noti e notissimi, della carriera di Battiato. L'uso delle basi pre registrate si accetta con benevolenza. Si ammira come un capolavoro come "L'ombra della luce", canzone in origine composta per l'area sospensione degli archi, possa diventare opera di risonanze derivate dal pianoforte. Belle le composizioni, altrimenti dette "medley", che lasciano scorrere ininterrotte alcune canzoni. Il finale prevede il ritorno sui luoghi degli anni progressive con "proprietà proibita". Aggiungo per puro piacere, la versione di "Nomadas" eseguita ad Oviedo nel tour 2015, perchè mi pare un gioiello sonoro non indifferente e perchè il brano in questione è stato aggiunto solo durante i concerti in Spagna. La qualità del bootleg non è eccezionale ma si fa ascoltare in maniera tollerabile... almeno spero.

Ho detto tutto. Buon ascolto se lo vorrete. Antonio
"
 
Musicians:

Franco Battiato - Voce, synthesizers, pianoforte
Pino Pinaxa Pischetola - Live electronics
Carlo Guaitoli - Pianoforte e tastiere

LINK Disc 1
LINK Disc 2

Testi, covers e music by Antonio LM, intro e post by Captain

P.S. - Tanti auguri di pronta guarigione da tutto lo staff della stratosfera al Maestro Battiato, recentemente vittima di un incidente durante un concerto...

Serie "Cantautori ai margini" n. 9 - Gianni Siviero - 1976 - Il castello di Maggio

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TRACKLIST :

01 - La Ballata Di Uno Sguardo
02 - Il Dovere Di Vivere
03 - Gli Impossibili Sogni
04 - Come Un Giorno
05 - La Ballata Dell'Ideale
06 - Dormi
07 - Che Senso c'è
08 - Il Castello Di Maggio
 09 - Lo Sbaglio Di Tornare

Dalla pagina ufficiale di Gianni Siviero - "(...) Nel 1976 pubblica ancora un album, “Il castello di maggio”, (...) con gli arrangiamenti del Maestro Chiesa. In seguito, dopo aver continuato fino alla prima metà degli anni ’80 l’attività dal vivo, spesso con l’aiuto prezioso e amicale del chitarrista Roberto Frizzo, a causa del mutato clima politico e culturale si ritira dal mondo musicale. Continua a scrivere canzoni, anche se non le pubblica." Molte di queste canzoni le potete ascoltare gratuitamente qui, suddivise in 3 corposi CD immaginari, sempre sulla pagina ufficiale dell'artista, ora apprezzato scrittore...

Così su Italianprog -  "Cantautore di origine torinese, Siviero ha realizzato tre LP tra il 1972 ed il 1977, l'ultimo dei quali, Il castello di maggio, viene spesso descritto come vicino a sonorità progressive. Si tratta in realtà di un album di nove canzoni basate sulla chitarra acustica con qualche arrangiamento di tastiere e flauto che le avvicinano alla musica dei gruppi di quegli anni"
 
Consiglio del capitano : si fa davvero apprezzare la title track, una fiaba metaforica ed amara di 8 minuti con un accompagnamento musicale davvero minimale, spezzato da un gradevole intermezzo sinfonico.


Post by Captain, thank you to our friend Paolo

Serie "Documenti Stratosferici" n. 2 - From Genesis to Revelation - Radio Popolare - Podcast della puntata del 16 marzo 2015

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Su iniziativa dell'amico Francone, condividiamo il podcast, cioè la registrazione in mp3 dell'intera trasmissione, suddivisa in 4 files, della trasmissione radionfonica "From Genesis to Revelation", andata in onda la sera del 2 febbraio di quest'anno sull'indispensabile Radio Popolare. Come forse saprete, in questa puntata della meritoria emissione, l'unica in italia interamente dedicata al rock progressivo, ha partecipato il nostro amico Frank-One in persona, deliziandoci con aneddoti e dettagli anche sconosciuti sulla nostra amata musica, oltre a sottoporci una deliziosa scaletta musicale (che trovate più sotto), insieme al conduttore Renato Scuffietti.

Direttamente dal sito di Radio Popolare, due note sulla storia di questa ormai storica trasmissione: "From Genesis to Revelation è una trasmissione dedicata al rock-progressive: sebbene sporadicamente attiva già da molti anni, a partire dall’estate del 1999 con il consolidamento del palinsesto e della redazione ha iniziato a trasmettere regolarmente un’ora di rock progressivo alla settimana, recentemente e addirittura arrivata ai fatidici 90 minuti… La redazione è composta da Renato Scuffietti, collaboratore di lunga data di Radio Popolare con un grande passione per il prog canonico dei megagruppi dei seventies e dalla ondata albionica di newprog (Marillion, Pendragon, Twelfth Night), da Matthias Scheller, fan del prog sinfonico, della scena italiana e attento osservatore della cosiddetta borderline progressiva (psichedelia, space, gotico). Nata quasi come divertissement la trasmissione in brevissimo tempo è diventato un preciso punto di riferimento, presentando novità, i grandi classici, fanzine, oscuri inediti, intervistando band, case discografiche, recensendo concerti e dedicando piccole ma preziose monografie ai sottogeneri. Sempre per gioco e grazie al lodevole intervento di un webmaster appassionato della trasmissione - dicono gli organizzatori - è nato il sito di From Genesis To Revelation per prolungare su Internet l’appuntamento radiofonico (...)"

- From Genesis to Revelation -

ogni lunedi' dalle 23:35 alle 00:30
a cura di Renato Scuffietti e Matthias Scheller
genesis(at)radiopopolare.it

Nel corso della puntata ascolterete:

Gong- Zero the hero and the wittch's spell
Perigeo - Movie rush (45 giri del 1976)
Bella band - Mattutina (inedito contenuto in raccolta firenze sogna)
Area - L'internazionale (versione in studio mai in cd)
Bambi Fossati e Garybaldi - Nuda (traccia fantasma album del 1992)
Steven Wilson - Regret 9#
Trip - Bolero blues (primo singolo solo su su raccolta piper 2000)
Arti e Mestieri + Eugenio Finardi (mai accreditato) - Rinuncia
Dietro di noi il deserto (pre Jacula) - Dentro me
Krell (pre pfm) - Finchè le braccia diventino ali
Albero Motore - Messico lontano (45 giri 1974)
Gong - The eternal wheel spins

prog on !


Link originale podcast
Link stratosferico podcast

Post by Captain, thank you very much to Radio Popolare & Frank-One

Dalla, De Gregori, Monti, Venditti - Dal Vivo - Bologna, 2 Settembre 1974

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 TRACKLIST :

1 - Lucio Dalla - ABCDEFG (8:49)
2 - Lucio Dalla - Il colonnello (4:47)
3 - Francesco De Gregori - Dolce amore del Bahia (3:18)
4 - Maria Monti - E' fatto giorno (3:38)
5 - Luca Balbo - Luneddas (5:32)
6 - Maria Monti - Gli americani (5:26)
7 - Francesco De Gregori - Cercando un altro Egitto (4:24)
8 - Antonello Venditti - Il treno delle 7 (4:04)
9 - Lucio Dalla - Itaca (6:34)
10 - Lucio Dalla - L'operaio Gerolamo (3:32)
 11 - Francesco De Gregori& Antonello Venditti - Buonanotte fratello (4:50)
12 - Antonello Venditti - A Cristo (6:16)
13 - Maria Monti - L'armatura (5:39)
14 - Antonello Venditti - Roma Capoccia (4:22)
15 - Lucio Dalla - Le parole incrociate (5:27)

 Quando comprai, nella notte dei tempi, questo doppio vinile, per inciso pubblicato l’anno successivo a quello del Concerto, che si era tenuto come dice il titolo il 2 Settembre 1974, ovvero nel 1975, rimasi affascinato dalle versioni particolari dei brani presentati, dalla loro freschezza e soprattutto dalla loro vis polemica e di protesta. Rimasi ancora più sorpreso quando molti, ma davvero molti, anni dopo un noto critico musicale, ospite col sottoscritto della trasmissione Banda Larga a cura di Francesco Tragni e Marco Carini a Radio Popolare, mi rivelò di non conoscere affatto questo album, che solo ultimamente è stato inserito nelle discografie dei quattro artisti presenti, questo benché la BMG l’avesse ristampato in CD nel 2001 prelevandolo dai master dell’allora RCA.

 E’ questo un concerto già di per se strano per la presenza inusuale ed inaspettata di Maria Monti, assieme a tre di quelli che potremmo definire padri (come dite? zii? Va bene, zii) del cantautorato italiano, ovvero Dalla, De Gregori e Venditti. Ed infatti la performance di Maria Monti si distacca totalmente da quella dei compagni di palco, con interpretazioni provocatorie e talora di non facile ascolto, tanto che quando Venditti, dopo che la stessa Monti aveva eseguito Gli Americani, annunciò di voler presentare un brano che avrebbe trattato appunto degli americani, ricevette mugugni e fischi di disapprovazione tanto da dover subito precisare : “Si, ma in modo diverso”. Gli altri due brani della Monti, E’ fatto giorno e L’armatura (anche quest’ultima di non facile presa) erano contenuti nell’interessante album del 1972 "Maria Monti e i contrautori", album che vedeva la collaborazione dell’ottimo chitarrista Luca Balbo (poi anche nel primo lavoro solista di Mauro Pagani), al quale venne concessa la possibilità di eseguire da solo un suo lavoro: Launeddas. Gli altri tre invece presentarono un campionario di brani, e di performances introduttive alle stesse, che difficilmente si sarebbero ritrovate nei concerti successivi, in particolar modo in quelli immortalati da incisioni dal vivo. E così Lucio Dalla in Itaca chiede l’aiuto del pubblico, pubblico che viene rimproverato (noi giovani diremmo “cazziato”) per la scarsa partecipazione. Lo stesso Dalla poi pontifica tanto da beccarsi la censura, il fatidico bip-bip.bip, quando parla di un omino tutto vestito di bianco che ogni mattina va in altalena (a proposito, voi a chi immaginate si riferisse?). Ma anche Il Colonnello e L'operaio Gerolamo hanno la loro bella dose di ironia e protesta. Stesso dicasi per De Gregori e Venditti, che accomuno non fosse altro per le loro comuni (mi si perdoni il gioco di parole) origini al Folk Studio di Roma e del loro primo album sempre in simbiosi, quel Theorius Campus foriero di successi che sarebbero arrivati in notevole quantità. Infatti ognuno chiede la collaborazione dell’altro in almeno un brano (bellissimo il controcanto di Venditti in Buonanotte fratello), addirittura lo stesso Venditti chiederà la collaborazione di entrambi in A Cristo, quella appunto che avrebbe parlato degli americani… ”ma in modo diverso”.

 Ulteriore nota di merito, a parer mio, è il fatto che gli artisti non approfittarono dell’occasione di questo concerto per promuovere il loro ultimo lavoro, cosa che troppo sovente accadeva e tuttora accade, ma spaziarono nel loro repertorio di tutti gli anni precedenti, e così Dalla presentò ABCDEFG da "Terra di Gaibola" del 1970 fino a Le parole incrociate, non ancora pubblicato su "Anidride solforosa" del 1975, benché (come precisato precedentemente) il concerto in vinile uscì anche lui nel 1975. Venditti ovviamente mai avrebbe fatto mancare Roma Capoccia da "Theorius Campus" (1972) ma passando per "Le cose della vita" (Il treno delle 7– 1973) arriva a "Quando verrà Natale" del 1974 con la già citata A Cristo. E pure De Gregori da "Alice non lo sa" prende Buonanotte fratello, per poi attingere a "F.De Gregori" del 1974 meglio conosciuto come “La Pecora” (per la sua immagine di copertina) con Cercando un altro Egitto e Dolce amore del Bahia.

 Insomma, apprezzai molto questo doppio vinile a me sconosciuto, e procuratomi dal mio amico Ivano, tanto che i solchi alla lunga qualche problema l’avrebbero presentato, da qui l’ulteriore gioia nel trovare la ristampa in CD, che mi ha così permesso di darVi una qualità senza dubbio migliore, seppur priva dell’affascinante audio vintage che solo il vinile sa regalare...

Ultima annotazione, so che il qui presente lavoro non ha gli stessi stilemi di rarità quali molti altri lavori donati dai collaboratori della Stratosfera, ma vuole essere una…introduzione, un antipasto ad un altro lavoro molto simile, ma da quello che leggo molto più ambito e richiesto. “Altro dirti non vo”, ma un consiglio quello si… TENIAMOCI SENTITI. Buona salute a tutti FRANK-ONE


Post by Frank-One (head) and Captain (hand)

Serie "Bootleg" n. 187 - Stormy Six , Reims (FR), Maison de la Culture, 17.04.1980 - Rock In Opposition

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TRACKLIST:

1) 1 Prologo / 2 Scongiuri / 3 Algoritmo (con testo in francese) (2:12) 
2) Macchina Maccheronica (5:26) 
3) spoken intro (0:42) 
4) Megafono (5:14) 
5) Madonina (1:31) 
6) Buon Lavoro (5:20) 
7) spoken intro (0:51) 
8) Le Lucciole (7:13) 
9) Madonina (0:57) 
10) L'Apprendista intro (con testo in francese) (1:00) 
11) L'Apprendista (5:07) 
12) Pianeta intro (con testo in francese) (1:40) 
13) Pianeta (5:22) 
14) Salvatore Garau (4:45)  
15) Salvatore Garau solo (4:33)  
16) spoken intro (1:47) 
17) Enzo (3:35) 
18) Banca intro (con testo in francese) (1:03) 
19) Banca (2:51) 
20) spoken intro (0:12)  
21) Madonina (twist) (0:49) 
22) Verbale (9:50) 
23) Sommario (3:59)


FORMAZIONE:

Tommaso Leddi - violino, mandolino, sax, organo, chitarra
Franco Fabbri - chitarra, trombone, vibrafono
Pino Martini - basso
Salvatore Garau - batteria
Umberto Fiori - voce

plus

Georgie Born (Henry Cow) - violoncello

Franco Fabbri
Interessante bootleg che racchiude il concerto che gli Stormy Six tennero a Reims, nella Maison de la Culture, il 17 aprile 1980 in occasione del tour "Rock in Opposition", insieme ad altre band alternative quali gli inglesi Henry Cow, i belgi Universe Zero, gli svedesi Samlas Mammas Manna e i francesi Etron Fou Leloublan. Rock in Opposition, alias RIO, venne fondato dagli Henry Cow nel 1978 e rappresentò un importante filone musicale avant-prog in opposizione alle tendenze musicali del momento, dalla disco music alla prima ondata punk, e al business delle case discografiche.
Gli Stormy Six, che avevano appena pubblicato l'album "Macchina Maccheronica" (vincitore, tra l'altro, della critica discografica tedesca come miglior album rock dell'anno) entrarono di diritto nel circuito RIO per una serie di concerti non solo in Italia, ma anche in alcune importanti piazze europee. Non a caso Georgie Born, violoncellista degli Henry Cow, partecipò sia alle registrazioni del disco che ad alcuni concerti, tra i quali quello di Reims, qui proposto. La scaletta attinge a piene mani da "Macchina Maccheronica", album di grande maturità artistica per gli SS, quasi giunti al capolinea musicale (per ripercorrere la loro storia vi rimando al post antologico pubblicato qualche tempo fa sulla Stratosfera), senza tralasciare alcuni brillanti episodi del loro passato. 
Buon ascolto.



Post by George

Le compilation della Stratosfera vol. 12 - 1997 - Meteora

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TRACKLIST:

01. I Maya - Salomon
 02. I Maya - Yucatan
03. Lydia e gli Hellua Xenium - Guai a voi!
04. Lydia e gli Hellua Xenium - Invocazione
 05. I Fholks - Mi scorri nelle vene
 06. I Fholks - Cerchi
 97. Le Aquile - Il tuo splendido amore
 08. Le Aquile - Agnus dei
09. The Underground Set - Una lettera
10. The Underground Set - Libitum
11. Il Punto - È il mio mondo
12. Il Punto - Ragazzi che scappano
13. Officina Meccanica - Bambini innocenti
14. Officina Meccanica - Bambini innocenti (strum.)
 15. I Salis - Chissà se la luna ha una mamma
 16. I Salis - Cronaca di una cosa
17. New Trolls - Autostrada
18. New Trolls - Il nulla e la luce
19. De De Lind - Signore dove va?
20. De De Lind - Torneremo ancora



Continua il nostro viaggio tra le compilation della Stratosfera, seguendo la cronologia pubblicata da Augusto Croce sul suo sito ItalianProg, vera e propria bibbia per tutti noi appassionati di progressive italiano. Siamo giunti al 1997, anno in cui veniva pubblicato questo rarissimo disco, stampato in sole 50 copie numerate a mano e venduto alle fiere del disco nel periodo 1997-1998. L'album, che contiene brani tratti da singoli e inediti su LP, non è mai stato ristampato. Ma vediamo cosa dice al riguardo Augusto Croce: "Se questa raccolta fosse uscita in veste ufficiale sarebbe stata un best seller!  Di sicuro una delle migliori compilation di singoli mai realizzata sul prog italiano, contiene alcuni brani belli e rari come il primo singolo di Lydia e gli Hellua Xenium, Bambini innocenti dell'Officina Meccanica, Autostrada dei New Trolls, i singoli dei Fholks (più tardi Reale Accademia di Musica) e delle Aquile".



In effetti si tratta di una compilation di notevole spessore e qualità, grazie alla quale si possono ascoltare brani perduti, relegati su singoli a suo tempo passati quasi del tutto inosservati. Andiamo con ordine. Il disco si apre con l'unico 45 giri pubblicato dai Maya nel 1972. Gruppo genovese annoverava nella formazione il percussionista Ramasandiran Somusundaram, nostra vecchia conoscenza, autore di alcuni singoli per l'etichetta Magma e componente, seppur per un breve periodo, della Bambi Banda e Melodie con Bambi Fossati. Segue il primo raro singolo dei lombardi Lydia e gli Hellua Xenium, datato 1973 e caratterizzato da uno stile dark prog con la bella voce di Lydia in evidenza, molto vicino alle sonorità di Jacula/Antonius Rex. Uno dei capolavori del prog italiano. E' poi la volta del primo e unico 45 giri dei romani Fholks (poi Reale Accademia di Musica) pubblicato nel 1970. Forse vale la pena ricordare che i Fholks fecero da supporter nel 1968 ai Pink Floyd e a Jimi Hendrix. Ca va sans dire... C'è poco da dire sulle Aquile: formatisi a Sorano, in provincia di Grosseto, esordirono con un singolo di pop melodico nel 1971. Il 45 giri successivo, risalente al 1973 (inserito in questa compilation), è di tutt'altra fattura e rievoca a tratti lo stile del Blocco Mentale. Poi...il silenzio. Peccato.



Degli Underground Set abbiamo già parlato a lungo su questo blog. Visto che, come ben sappiamo, dietro questo gruppo si nascondono i musicisti della Nuova Idea, vi invito ad andare a riscoprire la lunga monografia a loro dedicata. Il 45 giri incluso in "Meteora" venne pubblicato nel 1971. Entrambi i brani apparvero sul secondo LP "War in the night before".  Arriviamo così a Il Punto, quartetto romano che annoverò tra le sue fila anche il batterista Stefano D'Orazio, transitato nel 1971 nell'organico dei Pooh. Il gruppo incise un solo LP nel 1972 contenente brani tratti dalle colonne sonore di due film: "In nome del popolo italiano" e "Ettore Lo Fusto". Il 45 giri qui compreso risale al 1971 ed è il primo singolo pubblicato dalla band, che si sciolse l'anno successivo. E' poi il turno dell'Officina Meccanica, provenienti dalla provincia di Roma, che incisero cinque singoli prima di dissolversi nel nulla. Particolare la presenza nel loro organico di un sax e una tromba. Il singolo Bambini innocenti, che presenta una versione strumentale sul lato B, uscì nel 1973. Proseguiamo con I Salis, gruppo arcinoto e molto gettonato sulla Stratosfera. Non mi dilungherei ulteriormente. Vi rimando alle pagine a loro dedicate su questo blog. Il singolo qui pubblicato risale al 1970.



Siamo quasi al termine. E' la volta dei New Trolls, con il singolo Autostrada del 1970, un capolavoro rimasto inedito su LP, purtroppo passato nell'oblio (li ricordate mentre suonano questo brano in studio nel film "Terzo canale - Avventura a Montecarlo"?). E' l'unico singolo nella loro lunga storia musicale registrato per la RCA. In chiusura troviamo i De De Lind con un singolo del 1971 (mi ricordo che presero nome da una modella di Playboy), con due brani molto belli, specie quello presente sul lato B, Torneremo ancora.

E' proprio tutto. Gustiamoci insieme questa raccolta di meraviglie.



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Post by George


Serie "Bootleg" n. 188 - Premiata Forneria Marconi - Eleanor Rigby - Live Velodromo Vigorelli, Milano, 10 (o 14) settembre 1980

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TRACKLIST CD1:

01. La luna nuova / Volo a vela
02. Il banchetto
03. Topolino
04. Tanti auguri / violin solo
05. Acoustic guitar solo / Via Lumière
06. Dolcissima Maria

TRACKLIST CD2:

01. Fireworks intermission
02. Il pescatore
03. Clinics (inedito) - Jam session
 04. Eleanor Ribgy (Beatles cover)
05. Si può fare / Impressioni di settembre
06. Celebration / drums solo


FORMAZIONE:

Franco Mussida - chitarra, voce
Franz Di Cioccio - batteria, voce
Patrick Djivas - basso
Lucio Fabbri - tastiere, violino, chitarra
Walter Calloni - batteria


Turbolento concerto della PFM al Velodromo Vigorelli di Milano, location piuttosto famosa (in senso negativo, musicalmente parlando) per la virulenza del pubblico, fin dal lontano 1971 quando i Led Zeppelin, tra fumogeni e cariche della polizia, dovettero abbandonare il palco dopo aver suonato una manciata di brani. E da lì iniziò un lungo ostracismo da parte dei gruppi stranieri nei confronti delle piazze italiane. Sono passati nove anni e i problemi si ripropongono, anche se in misura molto più soft, con la nostrana PFM. Il secondo CD si apre proprio all'insegna dei disordini (che fortunatamente furono di breve durata e intensità) con Franz Di Cioccio che cerca di placare gli animi, proponendo la corale Il pescatore. Non per nulla questo bootleg, peraltro piuttosto raro, uscì anche con il titolo "Riot in Milan". La data del concerto non è certissima: chi lo fa risalire al 10 settembre chi al 14.  Nel dubbio le ho citate entrambe. 


Il concerto, fireworks a parte (che alla fine non disturbano più di tanto) è molto bello, soprattutto nella seconda parte, con l'inedita Clinics, praticamente una jam session, seguita dalla cover beatlesiana Eleanor Rigby (che dà il titolo al bootleg), brano che la band propose dal vivo per un periodo molto limitato. Spettacolare l'assolo di violino di Lucio Fabbri. Per il resto la scaletta propone brani dall'ultimo album di allora "Suonare Suonare" più alcuni evergreen ed è praticamente la copia del live in Biella del 9 settembre 1980, postato il 30 luglio 2014 da Ilario e dal nostro Captain. La formazione a cinque, oltre ai tre componenti "storici", comprende Walter Calloni alla batteria (veramente notevole) e il grande Lucio Violino Fabbri che si destreggia abilmente tra tastiere, violino e chitarre. Spezzo una lancia a favore di questa lunga versione di Celebration (che solitamente il buon Franz devasta con i suoi coinvolgimenti corali del pubblico): potente e aggressiva come non mai, molto vicina all'originale E' festa. In coda l'immancabile assolo di batteria, praticamente una drums battle tra Franz Di Cioccio e Walter Calloni. Grande concerto. Non vi resta che passare all'ascolto. 


Link CD1
Link CD2

Post by George 

Nuova Compagnia di Canto Popolare (NCCP) - 1974 - Li sarracini adorano lu sole

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TRACKLIST:

01 Tammuriata alli uno... alli uno    6:49  
02 Ricciulina    5:24  
03 In galera li panettieri    2:42  
04 Vurria ca fosse ciaola    3:16  
05 Tammuriata nera    4:51  
06 O cunto 'e Masaniello   5:16  
07 La morte 'e Mariteto   2:45  
08 Li Sarracini adorano lu sole   3:14  
09 'E spingole frangese    3:32  
10 'O Guarracino 


FORMAZIONE:

Fausta Vetere - voce, chitarra, flauto
Eugenio Bennato - voce, chitarra, mandolino, fisarmonica
Giovanni Mauriello - voce, percussioni
Nunzio Areni - flauto, chitarra
Patrizio Trampetti - voce, chitarra, mandolino, percussioni
Peppe Barra - voce, percussioni
Roberto De Simone - ispiratore e produttore


Io nun capisco 'e vvote che succede
 e chello ca se vede nun se crede
  è nato nu criaturo è nato niro
 e 'a mamma 'o chiamma Ciro, sissignore, 'o chiamma Ciro

E' questo l'incipit della Tammuriata nera, il brano sicuramente più conosciuto all'interno di questo grande album della NCCP, il mio preferito nella lunga storia musicale del gruppo napoletano. Attenzione, mi sto avventurando in lande sconosciute: non ho conoscenze nel campo della musica folk e della tradizione partenopea, conosco però da sempre la Nuova Compagnia di Canto Popolare e da sempre apprezzo la grande tecnica strumentale dei musicisti che la compongono, unita alla capacità di avere saputo rielaborare e diffondere tra il grande pubblici arie e melodie appartenenti ad una lunga e importante tradizione popolare. Forse la loro musica non è propriamente nelle mie corde e ammetto che è azzardato l'accostamento della NCCP al panorama prog italiano (lo stesso dubbio se lo pone Augusto Croce su Italianprog, anche se lo giustifica con l'appassionato lavoro di ricerca di antichi canti tradizionali). Resta il fatto che, al di là delle opinioni personali di chi scrive, ci troviamo di fronte ad un disco di grande spessore artistico. Tutti i musicisti suonano strumenti tipici della tradizione napoletana e mediterranea. Tra questi chitarriola, mandola, mandoloncello, thiorba, tromba de' zingari, putipu, tammorra. In questo disco suonano praticamente tutti i fondatori della NCCP, tranne Carlo D'Angiò che uscì dalla formazione nel 1972: Eugenio Bennato, Fausta Vetere, Peppe Barra, Patrizio Trampetti, Giovanni Mauriello. Roberto De Simone appare tra i crediti, pur non essendo un vero e proprio componente attivo del gruppo, bensì l'ispiratore e il produttore. Se vogliamo aprire un canale dedicato ai primi dischi della NCCP possiamo anche farlo. vediamo cosa scriverete nei commenti. Per intanto buon ascolto.


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Claudio Lolli - 1977 - Disoccupate le strade dai sogni + bonus CD - Bootleg "Live in Caserta, 8 maggio 1978"

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TRACKLIST:

01. Alba meccanica
02. Incubo numero zero
03. La Socialdemocrazia
04. Analfabetizzazione
05. Attenzione
06. Canzone dell'amore e della precarietà
07. Canzone scritta sul muro
08. Autobiografia industriale
09. Da zero e dintorni
10. I giornali di marzo


FORMAZIONE:

Claudio Lolli - voce, chitarra
Piergiorgio Bonafé - sax soprano, sax tenore, flauto
Marcello Castellana - tastiere
Roberto Costa - trombone, basso elettrico
Bruno Mariani - chitarra elettrica, chitarra acustica e 12 corde
Adriano Pedini - batteria, percussioni


Era da tempo che volevo postare un lavoro di Claudio Lolli. Il ritrovamento di un suo concerto del lontano 1978 è stato la molla per pubblicare questo disco datato 1977, quinto album in ordine cronologico del cantautore bolognese. Parlare di Claudio Lolli significa parlare di canzone politica, significa ritornare a quel periodo oscuro degli anni di piombo, della lotta di classe, delle stragi, insomma quegli anni '70 che nel bene e nel male furono la colonna sonora della vita di molti di noi, chi ancora studente, chi già impegnato nel mondo del lavoro. Claudio Lolli, classe 1950, formatosi musicalmente e politicamente a Bologna (suonava anche lui nella celebre "Osteria delle Dame" al fianco di Francesco Guccini), dedicò tutti i suoi album degli anni '70 alla canzone politica e alla crisi dell'uomo  tant'è che venne accostato alla corrente dell'esistenzialismo.  "Disoccupate le strade dai sogni"è un album musicalmente difficile che - anche a seguito di una cattiva distribuzione - non ebbe il successo di quelli precedenti, specie se paragonato a "Ho visto anche degli zingari felici", dato alle stampe nel 1976. Il disco è essenzialmente dedicato ai fatti di Bologna dell'11 marzo 1977 dove, a seguito di scontri tra forze di polizia e militanti della sinistra extraparlamentare, venne ucciso lo studente Francesco Lorusso. Brani come Incubo numero zero, La socialdemocrazia e I giornali di marzo (con i testi ripresi dai quotidiani dell'epoca) sono carichi di tensione e di drammaticità. 

«Gli uomini sono scesi a terra già in assetto da campagna,
 prudenza delle forze dello Stato,
 hanno replicato con lanci a ripetizione di candelotti lacrimogeni,
 è stato centrato alla schiena cadendo immediatamente»
 (da I giornali di marzo)


Il disco venne registrato nel mese di maggio negli studi "Ricordi" di Milano. I musicisti che parteciparono alla registrazione furono i componenti del gruppo prog bolognese Orchestra Njervudarov (già postati sulla Stratosfera). Qualche anno dopo Claudio Lolli reincise in nuove versioni alcune canzoni di questo disco: Incubo numero zero in "Nove pezzi facili" (1992), Analfabetizzazione e Canzone dell'amore o della precarietà in "Dalla parte del torto" (2000). Analfabetizzazione è stata anche inserita in una versione acustica nell'album dal vivo "La terra, la luna e l'abbondanza" del 2002. Claudio Lolli, tuttora attivo, continua a tenere concerti in giro per l'Italia. Il suo ultimo disco, "Lovesongs", risale al 2009.


Bonus CD - Bootleg: live in Caserta, 8 maggio 1978


TRACKLIST:

01. Alba meccanica
02. Incubo numero zero
03. La Socialdemocrazia
04. Analfabetizzazione
05. Attenzione
06. Canzone dell’amore o della precarietà
07. I giornali di marzo
08. Ho visto anche degli zingari felici
09. Piazza, bella piazza
10. Anna di Francia
11. Ho visto anche degli zingari felici (conclusione) 



Tanto per non smentire il suo impegno politico e le sue simpatie per la sinistra extraparlamentare, ecco un bel concerto live registrato al Palazzetto dello Sport di Caserta, l'8 maggio 1978. L'occasione era una manifestazione spettacolo organizzata da Lotta Continua contro le carceri speciali. Nella prima parte del concerto (qui diviso in due file) viene riproposto in larga parte il disco "Disoccupate le strade dai sogni", mentre gli ultimi 20 minuti racchiudono quattro brani da "Ho visto anche degli zingari felici". La qualità della registrazione è più che dignitosa. Non vi sono indicazioni sui musicisti che accompagnano Claudio Lolli nel concerto, ma potrebbero essere benissimo i componenti dell'Orchestra Njervudarov.


Link Disoccupate le strade dai sogni
Link Live in Caserta 1978

Post by George

Serie "Italian Neo Psychedelic Sound" n. 13 - Who Are Them? Songs the Who taught us (1991) - from original vinyl

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TRACKLIST:

01  Marshmallow Overcoat - Good's gone
02  Sancho Panza - My generation
03  Statuto - Ci sei tu (Substitute)
04  Magic Potion - Boris the spider
05  Pow - So sad about us
06  Lilith - Odorono
07  Fasten Belt - Magic bus
08  Tony Face Big Roll Band - Sparks
09  Not Moving - Pinball Wizard
10  No Strange - Welcome
11 Double Deck Five - Young man blues
12  Excessives - Bargain


Gli Who sono da sempre un importante e insostituibile punto di riferimento multi generazionale, trasversali ai movimenti giovanili e alle scene musicali per almeno quattro decenni. Quale gruppo, dagli anni '60 ad oggi, non ha realizzato almeno una cover di un brano degli Who? Anche le band garage e neo psichedeliche degli ani '80-'90 non hanno dimenticato la capacità compositiva di Pete Townshend & Co. e la potenza dei loro brani. Gli Who sono diventati un'icona nella storia della musica rock e ancora oggi le rare apparizioni di Townshend e Daltrey ci mettono i brividi e ci fanno viaggiare nel tempo.  Nel caso specifico, ci troviamo di fronte ad un disco decisamente raro, mai ristampato in CD, edito dall'etichetta indipendente Face Records, creata da Tony Face (alias Antonio Bacciocchi), personaggio piuttosto noto sulla scena garage anni '80-'90. Già componente dei Not Moving sul finire degli anni '80, poi leader della Big Roll Band, Tony Face è stato scopritore e produttore di numerosi musicisti. Tra questi Lilith, peraltro anche sua compagna di vita, alla quale abbiamo già dedicato un post sulla Stratosfera. Per maggiori informazioni sulla storia della Face Records vi rimando al sito ufficiale di Tony Face

Lilith

Sta di fatto che, nel 1991, l'etichetta Face Record iniziò ad avere un certo riscontro di pubblico e critica, e la distribuzione venne affidata alla Helter Skelter. La prima compilation prodotta fu proprio questa "Who are them?", un tributo agli Who, corredata da una copertina psichedelica di Ursus D'Urso. Il disco, contenente 12 cover, vendette ben 1400 copie (vi pare poco?). Le versioni qui proposte sono decisamente "personalizzate": d'altronde non ci troviamo di fronte a delle tribute band, ma a gruppi in larga misura poco conosciuti della scena garage italiana che hanno reinterpretato a loro insindacabile gusto una serie di composizioni del gruppo inglese. Particolare apprezzamento esprimo per Tony Face e la sua Big Roll Band per l'originale rivisitazione di un classico come Sparks, così come la Young man blues dei Double Deck Five. Giudicate voi, non voglio influenzare i vostri ascolti e i vostri eventuali commenti. La registrazione, divisa in due file (lato A, tracks 1-6 e lato B, tracks 7-12) proviene direttamente dal vinile di mia proprietà che acquistai all'epoca. Ed è oggi venuto il momento di toglierlo dalla scaffale, spolverarlo e condividerlo con voi. Buon ascolto.

Statuto


Post by George 

Trianon 1975 - Domenica Musica: proposta per un discorso attuale

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Tracklist Disco 1:

1) Perigeo - Via Beato Angelico
2) Ernesto Bassignano - Sto pensando
3) Nicoletta Bauce - Tre bocche nel cuore
4) Saro Liotta - Goa
5) Stradaperta - Maida vale
6) Rosalino - Esperienze
7) Paolo Conte - La ragazza fisarmonica
8) Antonello Venditti - Compagno di scuola

Tracklist Disco 2:

1) Silvia Draghi - Non ho finito di sognar
2) Rino Gaetano - Ad esempio a me piace il Sud
3) Francesco De Gregori - Pablo
4) Tony Esposito - Rosso napoletano (selezione dalla suite)
5) Mario Schiano - Just married (selezione dalla suite)
6) Renzo Zenobi - Silvia
7) Carmelita Gadaleta - Evviva per gli studenti
8) Lucio Dalla - Passato, presente
5) Bonus track - M. Schiano, alla voce De Gregori, Dalla, Venditti - L’Internationale

Siamo nel 1975, ed il patron della IT Vincenzo Micocci (si, proprio quello di “Vincenzo io ti ammazzerò”) si fa promotore di un interessante “esperimento politico” (virgolettato in quanto proprio parole sue), ovvero di proporre di domenica mattina ad un prezzo estremamente…..politico concerti di artisti taluni già affermati altri emergenti. La scelta cade sul Teatro Trianon di via Muzio Scevola a Roma, quartiere Appio-Tuscolano, particolarmente decentrato, proprio nell’ottica popolare nella quale si vuol far rientrare la manifestazione, in un periodo che va dal 20 Aprile al 18 Maggio 1975. Alcuni concerti, e ahimè sottolineo SOLO alcuni concerti, saranno registrati con un impianto Revox semi professionale, e successivamente su insistente richiesta da parte dei fans si darà luce a questo doppio LP pubblicato dalla RCA, realizzato dal fratello di Vincenzo, Stefano Micocci, e venduto successivamente ad un prezzo anche questo politico, trattandosi appunto di due vinili (nella mia copia si riesce a leggere 6.500 lire). E così si troveranno sul palco nomi già affermati quali Perigeo, Lucio Dalla, Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Tony Esposito, con emergenti che da lì a poco avrebbero avuto successo e calpestato ben altri palcoscenici, come Paolo Conte, Rosalino (già conosciuto come Rosalino Cellamare, per poi divenire il ben più fulvo e famoso Ron), Rino Gaetano che se il destino atroce non ce ne avesse privato così precocemente siamo certi avrebbe avuto ben altre platee, e absolute beginners che sarebbero stati artefici di uno massimo due album per poi sparire nell’oblio : Carmelita Gadaleta, Nicoletta Bauce, Silvia Draghi, Saro Liotta.

Volendo entrare nel merito delle performances che dire? Troviamo una meravigliosa e dilatata versione di Via Beato Angelico dei Perigeo, un Rino Gaetano acustico con Ad esempio a me piace il Sud (a proposito, sapevate che la canzone del cantautore calabrese ma romano di adozione è stata presentata seppur in versione leggermente diversa da Nicola Di Bari partecipando a Canzonissima del 1974 facilmente rintracciabile su Youtube?), l’inizio della collaborazione tra Antonello Venditti e gli Stradaperta, che parteciperanno in seguito ad alcuni suoi album, ma nel complesso è l’intero album a risultare piacevolissimo. Non dimentichiamo che questa fu per anni l’unica occasione di avere una traccia discografica di interpretazioni live dei Perigeo che solo intorno agli anni 90 vedranno pubblicazioni postume di loro concerti, di Rino Gaetano, se escludiamo il Q concert con Cocciante e New Perigeo e anni dopo anche per lui nastri postumi di sapore preistorico solo recentemente proposti, e poi Tony Esposito (qualcuno a volte parla di unica sua presenza live, ma voi grandi appassionati sicuramente ricorderete che il gruppo del percussionista napoletano prese parte dal vivo un altro album concerto), mentre per altri non ve ne fu mai altra occasione : Ernesto Bassignano, Renzo Zenobi, Nicoletta Bauce. Gli artisti che presero parte a questi concerti appartenevano ai più variegati generi : dal cantautorato classico (Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Bruno Lauzi, Renzo Zenobi, Riccardo Cocciante...) a quello di protesta (Ernesto Bassignano, Silvia Draghi, Carmelita Gadaleta, l’Antonello Venditti del periodo…), dal jazz puro (Mario Schiano, Patrizia Scascitelli, Maurizio Giammarco…) al jazz rock (Perigeo in primis, Cadmo…), dal progressive (il Volo, Pierrot Lunaire, Tony Esposito..) alla west coast (Stradaperta), dal virtuosismo del singolo strumento (Saro Liotta, Severino Gazzelloni…) al folk tradizionale (Renato Rascel, Maria Carta, i Vianella) financo alla musica classica (Dino Asciolla, Salvatore Accardo..) e preciso di averne menzionati solo alcuni, i primi che mi sono venuti in mente e forse quelli a me più conosciuti o forse più congeniali, ed è qui che il rammarico ha quindi il sopravvento quando si pensa a quali documenti sonori siano andati perduti, che occasione si sia persa per avere su vinile con registrazioni certamente supportate da attrezzature non particolarmente professionali come spiegato all’inizio, ma pur sempre ufficiali, e così dobbiamo accontentarci di questo estratto, che ovviamente ci porta al famoso luogo comune…..meglio poco che niente.

Agli amici della Stratosphera regalo una bonus track, L’Internationale presente nell’album di Mario Schiano Progetto per un Inno “Now’s the time” del 1976, eseguita dallo stesso coro che vede alla voce la presenza in contemporanea di Lucio Dalla, Francesco De Gregori ed Antonello Venditti, unica occasione a quanto mi risulti (sempre pronto ad essere smentito) della compresenza dei tre artisti in una registrazione in studio ufficiale. La annetto di diritto in quanto mi fa piacere pensare, ma credo di non andare troppo lontano dalla realtà, che la collaborazione tra artisti di generi così differenti abbia avuto genesi proprio in occasione dei concerti del Trianon, e guarda caso abbia visto la luce in un album pubblicato l’anno successivo agli stessi.

Ultima annotazione : a causa del particolare quanto singolare mixaggio dei brani, dove sullo sfumare di uno si sovrapponevano le prime note dell’altro con gli applausi di sottofondo, ho preferito registrare ogni facciata come un unico brano, con all’interno le singole performances così da non rubare nulla all’originale sentire.Felice ascolto e buona salute a tutti. Frank-One


Post by Frank-One (Head) & Captain (Hand)
 
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