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Le Antologie della Stratosfera Vol. 14 - Dik Dik - dal Beat al Prog: 1966-1972 (singles & LP "Suite per una donna assolutamente relativa")

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Superpost "ragionato" dedicato ai Dik Dik, una delle più conosciute band italiane nate negli anni '60 e ancora oggi in attività. Ragionato perché ho voluto selezionare un periodo ben preciso, a mio giudizio il più significativo, che parte dal primo 45 giri (1966) per concludersi nel 1972 con la pubblicazione del singolo Il cavallo, l'aratro e l'uomo e del 33 giri "Suite per una donna assolutamente relativa", unica esperienza musicale prog, o simil prog, dei Dik Dik.  

45 giri 1966-1972

DISC 1

01.  1-2-3  (lato A, 1966)
02.  Se rimani con me (lato B, 1966)
03. Sognando la California (lato A, 1966)
04. Dolce di giorno (lato B, 1966)
05. Il mondo è con noi (lato A, 1967)
06. Se io fossi un falegname (lato B, 1967)
07. Senza luce (lato A, 1967)
08. Guardo te e vedo mio figlio (lato B, 1967)
09. Inno (lato A, 1967)
10. Windy (lato B, 1967)
11. Il vento (lato A, 1968)
12. L'eschimese (lato B, 1968)
13. Dimenticherai (lato A, 1968)
14. Eleonora credi (lato B, 1968)
15. Zucchero (lato A, 1969)
16. Piccola arancia (lato B, 1969)
17. Il primo giorno di primavera (lato A, 1969)
18. Nuvola bianca (lato B, 1969)

DISC 2

01. Primavera primavera (lato A, 1969)
02. Sogni proibiti (lato B, 1969)
03. Io mi fermo qui (lato A, 1970)
04. Restare bambino (lato B, 1970)
05. L'isola di Wight (lato A, 1970)
06. Innamorato (lato B, 1970)
07. Vivo per te (lato A, 1970)
08. Quattro bicchieri di vino (lato B, 1970)
09. Dove vai (lato B, 1970 - sul lato A "Vivo per te")
10. Ninna nanna (Cuore mio) (lato A, 1971)
11. Incantesimo (lato B, 1971)
12. Vendo casa (lato A, 1971)
13. Paura (lato B, 1972)
14. Viaggio di un poeta (lato A, 1972)
15. Oggi no (lato B, 1972)
16. Il cavallo, l'aratro e l'uomo (lato A, 1972)
17. Senza luce live (lato B, 1972)

Qui trovate tutti i singoli, nessuno escluso, compresi alcuni brani rari che ho rippato direttamente dai miei 45 giri originali (come nel caso di Dimenticherai, introvabile sul web). Una collezione imperdibile. Un tripudio di cover di grandi hit degli anni '60 (Tim Hardin, Mama's & Papa's, Procol Harum, Manfred Mann, The Band, ecc.). Un lavoro simile era già apparso alcuni anni fa su qualche altro sito (vedi cverdier2.blogspot.it) ma i brani non sono più scaricabili. La biografia dei Dik Dik è reperibile ovunque, ad iniziare da Wikipedia. Pertanto non voglio occupare spazio in inutili chiacchiere. Lascio a voi il piacere di andarvela a cercare. Di seguito un po' di foto del gruppo, che ripercorrono la loro storia dagli anni '60 ai primi anni '70. 


DISC 3
Dik Dik - 1972 - Suite per una donna assolutamente relativa

TRACKLIST:

01. Donna paesaggio
02. Il viso
03. Il cuore
04. Intermezzo
05. La cattedrale dell'amore
06. Le gambe
07. Suite relativa
08. Monti e valli
09. I sogni
10. La notte
11. Sintesi

FORMAZIONE:

Pietruccio Montalbetti - voce, chitarra
Sergio Panno - batteria
Erminio Salvaderi - voce, chitarra
Giancarlo Sbriziolo - voce, basso
Mario Totaro - tastiere

Testi di Herbert Pagani

"Suite per una donna assolutamente relativa" rappresenta il tentativo di voltare pagina e di sganciarsi dalla formula "canzone" che ha a lungo caratterizzato le musiche dei Dik Dik. I suoni si avvicinano al prog anche se è difficile classificare questo disco come album prog a tutti gli effetti. Il risultato fu deludente per i Dik Dik, perché vennero snobbati sia dai loro fans abituali, sia dagli amanti del prog vero e proprio che nel 1972 erano solleticati dai dischi di band di ben altra levatura. Il 1972 fu un anno decisamente fertile per il progressive italiano, forse tra i più fertili in assoluto e nel mare magnum dei dischi pubblicati in quell'anno (Balletto di Bronzo, BMS, Jumbo, PFM, Delirium, Battiato, ecc.) non fu facile accorgersi che anche i Dik Dik, con un passato beat e di canzone, si avventuravano per quelle luminose strade. Sicuramente ci troviamo di fronte ad un disco che ascoltato e valutato col senno del poi non suona così male. Belle le tastiere di Mario Totaro, che sostengono con intelligenza e fantasia i 40 minuti del disco, buoni i testi scritti da Herbert Pagani, originale anche se non bellissima la copertina apribile. Suoni melodici, sprazzi sinfonici qui e là e su tutto il tentativo difficile e ambizioso di realizzare un concept-album, un percorso musicale all'interno del corpo e della mente della donna. Va ricordato che il disco non venne ristampato fino al 2003. L'etichetta BMG si fece carico di digitalizzare il lavoro, con una tiratura però molto limitata tant'é che il disco andò fuori catalogo dopo pochi mesi. Ancora oggi non è di facile reperibilità. Dunque vi offriamo una buona occasione per riscoprirlo e valutarlo. I vostri commenti sono come sempre ben graditi

I Dik Dik sulla mitica figurina "Panini"
Link 45 giri CD 1
Link 45 giri CD 2
Link Suite per una donna 

Post by George


Serie "Italian Prog Now" n. 5 - La Piramide di Sangue - 2014 - Sette

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TRACKLIST :

01 Baciati Dall'Acido
02 Jetem
03 Non è Mia è di Dio
04 Aperti Alle Sette
05 Reggio Galassia
06 Esoterica Porta Palazzo
07 La Guerra Non Finirà

Un'utile premessa per districarsi nei labirinti delle serie stratosferiche: la serie Italian Prog Now, che giunge con questo post alla 5° uscita, pubblica opere contemporanee o pressochè, con il permesso dei musicicisti stessi. Come nel caso dei ragazzi de"LaPiramide di Sangue", già protagonisti con il loro sanguigno rock psichedelico (e pure molto, anche se con innumerevoli sfaccettature) di un altro post, risalente a poco più di un anno fa, quando vi presentammo la loro opera prima, "Tebe" del 2012. Grazie quindi ad Alessio, chitarrista (spero di non sbagliare) della formazione, per aver condiviso con noi questa ennesima acidissima prova su disco della talentuosa e numerosa (ben 7 elementi) band torinese, che schiera doppio basso, doppia chitarra, synth, batteria e clarinetto. 

 L'album "Sette", come anche il precedente, è interamente strumentale: non figura infatti nessun vocalist nella formazione ma, in questo caso ancora più che in Tebe, non se ne sente la mancanza, visto la centralità che ha il suono, in tutte le sue sfumature, che stavolta hanno anche un sapore etnico, che affiora chiaramente in diversi pezzi. Sul significato esoterico e propiziatorio del numero 7 vi rimando ad altri siti, vi basti rimembrare che anche il maestro Battiato dichiarò di inserirlo sempre nei suoi dischi, e tutti ricordiamo la suite "Sette" che copriva l'intero lato B di "Astrolabio" dei Garybaldi. Mi auguro che ilnumero perfetto sia propizio anche alla valente band torinese.

Una buona recensione di quest'album la potete trovare su Onda Rock

Purtroppo non sono riuscito a rintracciare la formazione de "La Piramide di Sangue". Come in altri casi, in mancanza di info, mi appello al famigerato "aiutino da casa". Chi sa parli!!


Post by Captain, thank you very much to Alessio & all members of "La Piramide di Sangue"

Indaco - 2000 - Live ...Spezie...

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TRACKLIST:

1. Preludio (0:52) 
2. Teatro do Mar (5:29) 
3. Waiting for th Kundalini (7:42) 
4. Tammurriata (4:11) 
5. Ragillek ya Bladi (7:47) 
6. Andalusiana (4:13) 
7. Spezie (2:58) 
8. Su Nuraghe (9:32) 
9. Breathing with the Lotus (6:41) 
10. To the Light House (6:14) 
11. Amorgòs (Remix) (6:40)

Rodolfo Maltese
LINE UP:

Mario Pio Mancini / bouzuki, violin
Rodolfo Maltese / guitars
Arnaldo Vacca / percussions
Carlo Mezzanotte / keyboards
Luca Barberini / bass
Pierluigi Calderoni / drums

Guest musicians:

Lester Bowie / trumpet
Enzo Gragnaniello / vocals
Nando Citarella / vocals, tammorra
Antonio Magli / keyboards
Antonello Ricci / bagpipes
Pivio / "Amorgos" remix

Quarta apparizione degli Indaco sulla Stratosfera per rendere omaggio a questo splendido e unico album live del gruppo fondato dal chitarrista del Banco del Mutuo Soccorso, Rodolfo Maltese. Il disco è stato pubblicato dall'etichetta Il Manifesto nel 2000. I brani live provengono dalla tournée del 1999-2000 e sono tratti in gran parte dai precedenti dischi della band. Interessanti i due inediti posti in apertura e in chiusura dell'album. Ho una particolare predilezione per il remix di Amorgòs, realizzato da Pivio dei  Transcedental, con la tromba di Lester Bowie in apertura. Gli altri brani sono un perfetto mélange di sonorità mediterranee, melodie arabe, contaminazioni della tradizione napoletana, andalusa, sarda, con melodie sorrette da strumenti etnici quali la zampogna, il bouzuki, la tammorra. Un disco ethno-prog di altissimo livello che emana, è il caso di dirlo, un intenso profumo di... spezie... Tra i musicisti ritroviamo una vecchia conoscenza proveniente anch'essa dal Banco del Mutuo Soccorso: si tratta di Pierluigi Calderoni, immancabilmente alla batteria. Infine un plauso a Mario Pio Mancini, magistralmente impegnato al violino e al bouzouki. Un grande disco live da ascoltare e riascoltare.

Pierluigi Calderoni

Post by George

Serie "Italian Neo Psychedelic Sound" n. 11-12 - Eighties Colours (1985) & Eighties Colours Vol. 2 (1987)

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"Eighties Colours" e "Eighties Colours vol. 2" sono due dischi storici e di fondamentale importanza nel panorama della neo psichedelia italiana. Le compilation sono state pubblicate su vinile dalla Electric Eye Record di Claudio Sorge a distanza di due anni una dall'altra e raccolgono la summa delle garage band italiane in circolazione nella metà degli anni '80. Due grandi album manifesto, peraltro di non facile reperibilità. 

AA.VV. - Eighties Colours - 1985

TRACKLIST:

01.  Sick Rose - Do You Live In A Jail
02.  Party Kidz - Nothin' Changes
03.  Out Of Time - Have You Seen The Light Tonight
04.  No Strange - The New World
05.  Double Deck Five - Do You Like What You See
06.  Technicolour Dream - Vinyl Solution
07.  Birdmen Of Alkatraz - Song For The Convict Charlie
08.  Four By Art - I'm Having Fun
09.  Pression X - I Failed To Fall
10.  Paul Chain Violet Theatre - Luxury


Il disco rappresenta un'occasione unica per ascoltare un mix di differenti sonorità dei mid '80, dal garage punk dei Sick Rose al beat mod dei Party Kidz per giungere alla psichedelia pura dei grandi Tecnicolor Dream e dei Birdmen of Alkatraz. Molti brani presenti su questo vinile non vedranno la luce su altri dischi o compilation.

Link Vol 1

AA.VV. - Eighties Colours Vol. 2 + free 7" - 1987


TRACKLIST:

01.  The Ugly Things - Let Me In
02.  The Silver Surfers - M.o.n.e.y. Now!
03.  Pale Dawn - Amanda
04.  Psychomotor Pluck - Underground Down The Town
05.  The Sleeves - Beating The Grass
06.  Allison Run - Milk Is Set In The Sky
07.  The Magic Potion - Happy Times
08.  Pikes In Panic - If She Weren't So Beatiful I'd
09.  The Acid Flowers - The Druglio
10.  The Scrimshankers - Always Murder Squat Under Velvet Office
11.  Keep Away From Children - Madness
12.  Impulsive Youth - Ant Town
13.  The Avengers - I Don't Feel Alright

Free 7"

14.  The Soul Hunter - I Can't Believe You Leave
15.  Steeplejack - The Tin Soldier


Due anni dopo il primo disco, viene pubblicato questo secondo episodio, con una tiratura limitata a 1500 copie. Rispetto alla compilation del 1985 qui troviamo gruppi meno conosciuti, a parte qualche vecchia conoscenza come Steeplejack, Magic Potion e Sleeves, ma si tratta comunque di un ottima compilation che va a colmare il vuoto e a completare la storica prima uscita. Il vinile conteneva anche un 45 giri con due brani pubblicati come bonus tracks. Una bella scorpacciata di musica della durata di quasi due ore: 25 tracce e 25 band che hanno dato lustro a quel luminoso e creativo periodo dell'italian neo psychedelic sound. 

Link Vol 2

Post by George

Simon Luca - 1972 - Per proteggere l'enorme Maria

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TRACKLIST:

01. Cuore nero
02. Tu ora
03. Venendo piano
04. Everybody's gotta drink another round with me
05. Ridammi la mia anima
06. Per proteggere l'enorme Maria
07. E.A. Poe
08. Sono un uomo
09. Mangia con me il tuo pane
10. Aleinada Rapsody

FORMAZIONE:

Simon Luca - chitarra, voce solista
Ricky Belloni - chitarra
Alberto Camerini - chitarra
Gigi Belloni - basso
Pepe Gagliardi - piano
Franco Orlandini - Hammond organ
Lucio Fabbri - violino
Fabio Treves - armonica
Ezio Malgrati - batteria
Donatella Bardi, Marco Ferradini, Eugenio Finardi, Massimo Villa - cori

Il "Mad Dogs & Englishmen" made in Italy. Non esiste altro paragone. Simon Luca, abbandonati i panni di Alberto Oro (pseudonimo degli esordi) e lasciati alle spalle i melensi e stucchevoli 45 giri degli anni '60, sforna nel 1972 uno dei migliori album rock mai incisi agli albori di quello storico decennio. L'apertura dell'album (Cuore nero) è degno del miglior Joe Cocker, voce roca e graffiante, grandi riff di chitarre elettriche, ritmo martellante, cori impetuosi. Simon Luca & Friends, primo vero open group italiano (guardate un po' chi c'è nella formazione), ci stupiscono e ci incantano. Tu oraè sostenuto dall'armonica di Fabio Treves, Venendo pianoè uno strumentale dolcissimo, con intrecci delicati di chitarre acustiche, Everybody'sè un breve frammento in stile country dominato dal violino di Lucio Fabbri, Ridammi la mia anima e Per proteggere l'enorme Maria sono altri due grandi capolavori. La forza e l'energia di Simon Luca/Joe Cocker emergono prepotentemente in Sono un uomo. Mangia con me il tuo pane, brano sostenuto dalle chitarre di Simon Luca, Ricky Belloni e Alberto Camerini e dall'armonica del grande Fabio Treve è forse il punto più alto dell'intero disco. La grandiosa chiusura è riservata a Aleinada Rapsody, 7 muniti e 35 di intense emozioni. Come avrete capito siamo ben lontani dai suoni prog: ci troviamo invece di fronte ad uno dei più grandi album rock sfornati sull'italico suolo in quei lontani anni (sigh!). Impensabile che nel 1972 si potesse concepire un simile capolavoro.

Se volete documentarvi su Simon Luca vi rimando senza discussioni su Wikipedia e sulla bible Italian Prog. Vale solo la pena sottolineare che la stringata discografia a 33 giri anni '70 di Simon Luca comprende solo 3 dischi: l'esordio nel 1971 con "Da tremila anni"; quindi il capolavoro "Per proteggere l'enorme Maria" (1972) e per finire "E la mia mente?" pubblicato nel 1973. L'album d'esordio non è presente nei miei archivi. Chissà se qualche anima buona lo possiede e lo vuole postare così da completare la piccola collezione. Fatecelo sapere nei commenti. Il disco del 1973 lo posteremo invece a breve sulla Stratosfera. Un filo di pazienza e sarò tutto vostro. 


Post by George

Le compilation della Stratosfera vol. 10 - 1994 - Progresso Italiano

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Dopo averla accantonata per un po' di tempo a favore di altri post, rimettiamo mano alla serie delle compilation della Stratosfera in un percorso che, lo ricordo, segue la cronologia pubblicata da Augusto Croce sul suo Italian prog, nostro inevitabile punto di riferimento. Purtroppo non tutte sono in nostro possesso e quindi qualche "salto" diventa inevitabile. Nel 1994 la Sony/Columbia pubblica questa raccolta dal titolo "Progresso italiano" (terribile!) comprendente brani già usciti su 33 e 45 giri, Condivido il giudizio di Augusto: si tratta di una compilation destinata soprattutto a coloro che si accostano al prog italiano, anche se non mancano alcuni begli episodi come la versione 45 giri di Impressioni di settembre del 1971, diversa rispetto a quella contenuta nel 33 giri di esordio o il brano dei Città Frontale. Tutti i grandi nomi del prog made in Italy sono presenti, dalle Orme agli Area, dai Jumbo al Balletto di Bronzo, dal Banco del Mutuo Soccorso ai Garybaldi, proseguendo con Osanna, Delirium e via dicendo. Tutt'al più utilizzatela come colonna sonora nel corso di un bel viaggio automobilistico.

TRACKLIST:

01. Premiata Forneria Marconi -  Impressioni di settembre (45 giri version)
02. Le Orme - Sospesi nell'incredibile 
03. Garybaldi - Maya Desnuda 
04. Jumbo - Gil 
05. De De Lind - Voglia di rivivere 
06. Banco del Mutuo Soccorso - Ma che idea 
07. Città Frontale - Solo uniti ... 
08. Area - L'elefante bianco
09. Il Balletto di Bronzo - Primo incontro 
10. Delirium - Dolce acqua 
11. Osage Tribe - Prehistoric sound 
12. Capsicum Red - Ocean
13. Osanna - Ce vulesse 
14. Banco del Mutuo Soccorso - Traccia III





Post by George

Serie "Cantautori ai margini" n° 7 - Anna Arazzini - 1970 - Vola, vola in alto amore mio

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TRACKLIST:

01. Tu non sei più innamorato di me
02. Quanti anni, ragazzo
03. Sveglierai la luna
04. Sarà Emanuela
05. Ballata di una bimba
06. Come il vento notturno
07. Se mi vuoi 
08. Il mare è tranquillo
09. Palden
10. Elegia
11. Oggi il sole è il re
12. Una volta

Bonus tracks - i primi 2 singoli

13. Sarà Emanuela (lato A, 45 giri 1969 - versione differente dal 33 giri)
14. Lontano dall'inverno (lato B, 45 giri 1969)
15. Una cosa normale (lato A, 45 giri 1969)
16. Te ne vai tra gli alberi (lato B, 45 giri 1969)

Ma quanto è bello andare a riscoprire una vecchia e gloriosa serie (breve, a dire il vero) come quella dei "cantautori ai margini". Mi è passato tra le mani questo 33 giri di Anna Arazzini, datato 1970, e ho pensato di riscoprirlo insieme a voi. Anna Arazzini è una cantautrice sicuramente molto ai margini, qui alla sua prima prova a 33 giri, dopo aver inciso l'anno prima un paio di singoli che ho postato come bonus tracks. Il web è un po' parco di informazioni, ma qualcosa ho trovato. Iniziamo col dire che Anna Arazzini, romana di nascita, si dedica alla musica fin da giovanissima. Appassionata di canto e di composizione riesce a firmare nel 1969 un contratto con la piccola etichetta discografica Varierty, che ha un occhio particolarmente attento per i cantautori, ed incide il suo primo singolo contenente i brani Sarà Emanuela (poi re-incisa in versione più soft per il 33 giri) e Lontano dall'inverno, una cover di Arthur Resnick che lei stessa traduce in italiano.

La copertina del primo singolo del 1969
Come spesso succede il disco passa praticamente inosservato, anche perché scarsamente promosso. Ciò non toglie il fatto che i critici la osservino con un certo interesse, ritenendola una cantautrice innovativa nell'allora panorama musicale. Sempre nel 1969 incide un nuovo singolo, Una cosa normale / Te ne vai tra gli alberi e collabora con Umberto Bindi, anche lui sotto contratto per la Victory. L'anno successivo vede la luce il primo LP "Vola, vola in alto amore mio". Tutti i brani postati sono tratti dal vinile (righe incluse). 

Il secondo singolo pubblicato anch'esso nel 1969
Il 33 giri non è malaccio e spiccano soprattutto i testi per la loro bellezza e intensità. Le musiche sono senza lode né infamia: brani acustici, delicati, sorretti da archi, pianoforte e chitarra (anche flauto e armonica in Quanti anni, ragazzo), sitar (in Sarà Emanuela e Una volta), con la bella voce di Anna Arazzini a fare da collante. La critica, anche questa volta, lo accoglie calorosamente. Un po' meno il pubblico. Ancora oggi, a distanza di 45 anni, resta un lavoro di nicchia. Il seguito della storia musicale di Anna Arazzini non è particolarmente brillante: scrive una canzone per Iva Zanicchi, canta, recita e balla  nell'opera folk rock di Tito Schipa Jr., "Er Dompasquale" (1980), ancora con Tito Schipa Jr. partecipa nel 1986 alla commedia musicale "L'isola nella tempesta". Seguono altre apparizioni in veste di attrice. Da alcuni anni si sono perse le sue tracce. Veramente una "cantautrice ai margini" a tutti gli effetti.

Anna Arazzini raffigurata sulla mitica figurina "Panini"

Link

Post by George

Flora Fauna e Cemento - 197? - Canzoni

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TRACKLIST:

01.  Ma quale sentimento
02.  Come bambini
03.  Fuori piove riscaldami tu
04.  La nostra piccola canzone
05.  Un papavero
06.  In America
07.  Superstar
08.  Mondo blu
09.  Stereotipati noi (con Gianna Nannini)
10.  Io sono mia
11.  Magia nera

Storia piuttosto complessa quella dei Flora, Fauna e Cemento, legata soprattutto ai numerosi cambi di formazione. La vita musicale di questo gruppo, appeso tra pop melodico con spruzzatine rock e prog, dura ben 7 anni (dal 1970 al 1977) con fortune alterne. Fondato da Mario Lavezzi (era il chitarrista dei Camaleonti) e da Damiano Dattoli, già collaboratore di Lucio Battisti, i F.F.C. entrano proprio nella scuderia di Battisti, la Numero Uno. Il primo singolo datato 1970 è una discreta cover di Bridge Over Troubled Water, di Simon & Garfunkel (in italiano Il Ponte), che troverete nel post delle cover dedicate proprio a S&G. Le due belle ragazzotte che cinguettano come usignoli si chiamano Babelle Douglas e Manuela Mantegazza. Completano la formazione originale del 1970 Ciro Dammicco alle tastiere e Sergio Poggi alla batteria. Il retro del primo singolo, con un testo a dir poco imbarazzante, è Superstar, dalla celebre rock opera "Jesus Christ Superstar". Per rispetto al personaggio non vi dirò chi è l'autore. Seguono una scarampola di 45 giri e anche un paio di LP, il primo omonimo del 1973, conosciuto anche come "Rock" e il secondo del 1975 dal titolo "Disamore". I due maggiori successi furono senza dubbio Un papavero e Mondo blu, pubblicati rispettivamente nel 1971 e nel 1972. Anni dopo entrano nel gruppo altre voci femminili tra cui la bellissima Mara Cubeddu e Barbara Michelin.

Nel corso dei numerosi cambi di formazione, tant'è che lo potremmo considerare un open group, nei Flora, Fauna e Cemento transitò, come una meteora, anche Gianna Nannini, che fece tempo ad incidere un solo 45 giri, Stereotipati noi, nel 1974. Su Youtube troverete anche un paio di apparizioni live del gruppo del '70 e '71. Nel 1976 i F.F.C. passano alla Fonit Cetra e l'anno successivo, dopo un ultimo singolo, si dissolvono come neve al sole. Senza eccessivi rimpianti.

Al di fuori della discografia ufficiale (7 singoli e 2 LP) mi sono ritrovato tra le mani questo disco antologico, del quale esistono scarne indicazioni sul web, per non dire nule. Si intitola "Canzoni" e l'anno di pubblicazione non è indicato. Per cui, senza certezza alcuna, l'ho fatto risalire, in modo strategico, al 197? Ogni ulteriore indicazione da parte dei nostri navigatori sarà ben gradita. Contiene 11 brani senza lode né infamia che ripercorrono la storia musicale del gruppo. La disomogeneità regna sovrana: si va dalla canzonetta alle sonorità rock ed elettriche, passando attraverso i brani di maggiore successo di cui abbiamo già parlato. Se qualcuno possiede Rock e Disamore (io non li ho, ma non ho nemmeno intenzione di comprarli date le quotazioni che hanno raggiunto su eBay) ce lo faccia sapere attraverso i commenti. Potremmo dedicare al gruppo un altro post, a completamento di questo. 


e...dulcis in fundo, una bella foto di Mara Cubeddu nel 1976, Ne vale la pena.

Post by George


Simon Luca - 1971 - Da tremila anni (Musica per la parola)

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TRACKLIST :

 01 - Chiara
02 - Pensaci uomo
03 - Parlo di lei
04 - Questo è l'amore
05 - La tua mano, la mia mano
06 - Cent'anni in poche ore
07 - Spegni la luce
08 - Donna ci vuole pazienza
09 - Parlo parlo ma penso a lei
10 - Piccolo, grande, immenso amore
11 - Niente di più facile
12 - Da tremila anni
13 - Com'è fatto il viso di una donna
 
 Miracoli della stratosfera: l'amico George mi chiede se possiedo il primo album di Simon Luca, perchè vorrebbe vedere pubblicata sul blog l'intera discografia del bravo artista. Non possedendo l'album "Da tremila anni", primo lavoro dell'artista, decido di inserirlo nella wishlist stratosferica. Non passa più di un giorno e mezzo che Paolo, amico che di quando in quando collabora con noi, me lo passa fresco fresco. Non c'è che dire, una richiesta esaudita a tempo di record...

Godetevi dunque questo solido album di pop sinfonico, impreziosito dalla presenza di Tullio De Piscopo alla batteria e di alcuni membri degli Stormy Six (non ci è dato sapere quali).

LINK

Post by Captain, thank you very much to Paolo

Maurizio Arcieri (R.I.P. 1942-2015) - 1973 - Trasparenze

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TRACKLIST:

01. Il grigio nella mente
02. Per amore
03. Se fossi io
04. Una foglia
05. Sereno
06. Primo volo (strumentale)
07. Immagini
08. Rapporto
09. Vibrazioni
10. Trasparenze

FORMAZIONE:

Maurizio Arcieri - voce
Paolo Donnarumma - basso, chitarra
Claes Cornelius - chitarra
Pepé Gagliardi - chitarra, armonica, xylofono
Ezio Malaguti - percussioni

Se n'è andato anche lui, il 29 gennaio scorso, in silenzio, senza grande clamore, all'età di 72 anni: stiamo parlando del grande Maurizio Arcieri, che la Stratosfera non può e non vuole dimenticare. Leader di uno dei più celebri gruppi beat degli anni '60, i New Dada, Maurizio Arcieri, o più semplicemente Maurizio, ha scritto pagine indimenticabili in quel lontano periodo. Andate a rivedervi i post che Grog dedicò loro, proprio qui sulla Stratosfera e avrete una panoramica completa di questo storico gruppo che, tra le altre cose, ebbe l'onore di aprire i concerti dei Beatles nel 1965, nel corso della loro tour italiano. Dopo il periodo New Dada, Maurizio intraprese una luminosa carriera solista prima di creare a Londra, nel 1976, quello straordinario duo d'avanguardia, in bilico tra new wave, punk ed elettronica, insieme alla compagna Christina Moser, che prese il nome di Chrisma prima e di Krisma poi. Ma qui si apre una nuova lunga pagina che vorremmo affrontare in separata sede, magari fra qualche settimana. Durante la loro lunga carriera i Krisma collaborarono con vari artisti fra cui Vangelis, Hans Zimmer, Subsonica e Franco Battiato. Proprio con quest'ultimo, nel 2004, Maurizio fornì il suo contributo alla composizione di alcune musiche per l'album "Dieci stratagemmi".  

Nel bel mezzo della carriera solista post New Dada e prima della fondazione di Chrisma, Maurizio Arcieri pubblicò nel 1973 il suo unico album solista, praticamente misconosciuto, dal titolo "Trasparenze". E' un disco stupendo, che abbraccia il prog, il rock acido, la psichedelia, la sperimentazione jazz. La summa di questa straordinaria esperienza è condensata nel brano posto a chiusura del disco, Trasparenze, con una coda strumentale di stampo puramente pinkfloydiano. Da non credere. Di tutto rispetto il gruppo che lo accompagna: alla chitarra il danese Claes Cornelius, nostra vecchia conoscenza per chi si ricorda dei Blues Right Off, al basso Paolo Dannarumma, alle tastiere Pepé Gagliardi (già collaboratore di Alberto Camerini e Donatella Bardi) e alle percussioni Ezio Malaguti.

Grazie Maurizio per averci regalato anche questo piccolo e prezioso gioiello.

 

Post by George


Serie "Lo scrigno del Dottor Phibes" n. 6 - Prima Materia - 1977- The Tail of the Tiger + live 1974 e 1976

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 "TRACK" LIST :

1 - La Coda della Tigre (original version) (34:06)
2- (live) Berlin, October 19th, 1974 Metamusik Festival (16:26)
3- (live) Roma, January 17, 1976 (14:27)

Ho apprezzato molto l'idea, venuta al sodale George, di resuscitare vecchie serie della stratosfera. E proprio a proposito di vecchie serie, ma anche e soprattutto di resuscitare, ho incontrato recentemente in una bettola di periferia sporca e cadente, un vecchio e repellente blogger della stratosfera, assente da quasi 3 anni e che io davo ormai per morto e sepolto (e sarebbe stato un bene per l'umanità). Ebbene sì, si tratta prorpio del mefistofelico Doctor Phibes, cultore di sonorità disumane, esperto maximo della sperimentalismo che alla lunga martella inesorabilmente i coglioni, nonchè inventore, utilizzatore, spacciatore e somministratore, anche a tradimento, di sostanze psicotrope e allucinogene di sconosciuta origine, che rendono possibile l'ascolto di certi mattoni d'avanguardia. Nello spirito della doppia riesumazione, vecchia serie stratosferica e cadaverico Phibes, mi son visto costretto a cedergli ancora una volta il posto, non me ne vogliate cari amici. Per celebrare l'atroce riesumazione, ho pensato di fare il REUPLOAD di tutti gli album che il truculento Phibes ha presentato sulla Stratosfera, e li potete trovare qui 

Ah ah ah ah... E così mi si pensava già nelle fauci dell'inferno e preda della putrefazione delle carni. E invece il vostro amato dottore aveva preso un periodo... come lo chiamano i giovinastri d'oggi... ah sì sabbatico, che poi a me il sabbath, soprattutto se colorato di nero, mi ricorda ben altro... Comunque, dicevo, mi sono ritirato dall'odiata società in un tugurio ricavato tra vecchi scavi della metropolitana ora abbandonati e fognature, una brandina in un angolo, un fornellino, tanta acqua gratuita a disposizione e tanti grassi succulenti ratti per saziare i miei appetiti. L'unico ammenicolo della civiltà che mi son portato è un vecchio vecchio giradischi e alcuni album da far accaponare la pelle trafugati a collezionisti psiconauti mai più tornati a terra (grazie alle famose preparzioni "terapeutiche" Phibes)

E cominciamo con questo "Tail of the tiger", la coda della tigre, dei "Prima Materia". Non vi fate ingannare dall'apparenza inoffensiva e meditativa dei protagonisti di quest'album: queste persone, chiaramente studiose del suono e della voce, emettono vibrazioni capaci di muovere qualcosa nel profondo dell'ascoltatore, e qualcosa vi assicuro si muove anche dentro di loro. Anzi, si muove da dentro a fuori: sappiate che sono capaci di prolungare un singolo rutto, variando e sovrapponendo le loro voci, fino ad oltre un quarto d'ora!!! Nello spirito del migliore sperimentalismo italiano, ecco a voi rutti diplofonici, maschili e femminili, rutti strascicati, rutti che muoiono per poi risorgere... Sembra che un intero convento Hymalaiano con problemi digestivi dopo una colossale impepata di cozze sia stato registrato durante la quotidiana meditazione e riversato su quest'album... L'effetto che avrà sul vostro povero udito sarà l'auto metabolizzazione delle cellule cerebrali, con conseguente discesa e digestione delle stesse, che vi porterà inesorabilmente ad emulare i suoni che per un'ora abbondante risuoneranno dai vostri altoparlanti. L'intero album del 1977 viene riproposto in questa edizione in cd del 2005 con due brani registrati live nel 1974 e nel 1976, per un totale di un'ora abbondante, abbastanza da  sopraffare anche i più valorosi di voi. E la mattina seguente, cari amici che avrete l'aerdire di ascoltarlo per intero, ben poco sarà rimasto di voi...

Permangono alcuni misteri, innanzitutto circa l'identità degli artisti coinvolti, ma anche sul loro numero, visto che in foto a volte son 4, altre 5, altre ancora 6. Ma il mistero più grande riguarda i loro apparati digestivi, tanto che si vocifera circa la non appartenenza al genere umano dei membri di questo misterioso ensemble. Che vengano dallo spazio, dal mare o dalle profondità della terra, queste creature hanno ben poco di terrestre,  se non l'apparenza esterna...

Così Doctor Phibes vi saluta, e vi rimanda alla prossima impossibile (soprattutto da ascoltare) proposta musicale...


Post by Doctor Phibes. Last words by Captain : nonostante debba concordare su alcuni punti con il pestilenziale autore di questo post, se volete leggere una recensione seria inerente questo progetto sonoro (e l'innegabile bravura degli artisti coinvolti), vi rimando alla recensione scritta da proggen_ait94 per Debaser.it

Simon Luca & L'Enorme Maria - 1973 - E la mia mente?

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TRACKLIST:

1. Preludio al sole che nasce - 2.41
2. Cercare di prendere il cielo - 2.36
3. E la mia mente? (Pt. 1) - 0.36
4. E poi la luce (Atto d'amore) - 4.01
5. E la mia mente? (Pt. 2) - 2.37
6. Corsa in macchina - 4.04
7. Incidente - 1.14
8. Dialogo con l'inconscio - 3.13
9. Dialogo con la morte (Pt. 1) - 2.06
10. Dialogo con la morte (Pt. 2) - 1.07
11. Lotta tra morte e uomo - 1.08
12. Risveglio - 5.45
13. Finalmente apro gli occhi - 3.43
14. Canto della donna - 2.19
15. E la mia mente? (Pt. 3) - 0.49
16. Solo - 1.36
17. Rinascita - 5.51

FORMAZIONE:

Simon Luca - chitarra, voce solista
Flavia Baldassari - voce
Claudio Bazzari - chitarra
Ronnie Jackson - chitarra
Claudio Ciampini - chitarra
Gigi Belloni - basso
Pepé Gagliardi - pianoforte
Franco Orlandini - hammond
Lucio Fabbri - violino
Fabio Treves - armonica
Flaviano Cuffari - batteria

Terza e ultima prova discografica a 33 giri targata anni '70 per il nostro Alberto Simonluca Favata, in arte Simon Luca. Ad accompagnarlo vi è ancora il gruppo aperto dell'Enorme Maria, anche se con formazione rimaneggiata rispetto al disco del 1972. Sempre ottimi musicisti tra i quali Ciampini & Jackson alle chitarre, Lucio Fabbri al violino, Fabio Treves all'armonica. L'album è sicuramente meno convincente del precedente, manca quella carica e quella determinazione che ci avevano fatto accostare Simon Luca al Joe Cocker del periodo Mad Dogs. Qui le atmosfere sono più rilassate, più orchestrate: l'album è un concept che si sviluppa su due suite, una per ogni facciata.  In ogni caso ci troviamo di fronte ad un lavoro di tutto rispetto. Lascio a voi i commenti.

Ricordo infine che l'Enorme Maria accompagnò con i cori Fausto Leali nella canzone La bandiera del sole presentata al Festival di Sanremo nel 1973. Il video è qui, su Youtube. 


Post by George

Serie Bootleg" n. 184 (Yesterday & Today n. 14) - Banco del Mutuo Soccorso - Avigliana 1990 & Roma 2014

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Visto che sia io che il Captain abbiamo ritrovato il gusto di rispolverare le vecchie e gloriose serie della Stratosfera, ecco una nuova proposta di Yesterday & Today, a breve distanza dal post a quattro mani dedicato a Pino Daniele. Protagonista di questa nuova avventura tra passato e presente è il Banco del Mutuo Soccorso, in un concerto del 1990 e nella reunion post Francesco Di Giacomo nel dicembre 2014, Due bei bootleg consistenti in 5 CD, Una bella scorpacciata di musica da assimilare un po' alla volta.

A - YESTERDAY

Banco del Mutuo Soccorso - Live in Avigliana (TO)
14 settembre 1990


Il primo concerto del Banco è datato 14 settembre 1990; la sede è quella di una amena località lacustre in provincia di Torino, per l'appunto Avigliana. L'inizio degli anni '90 rappresentò un periodo di transizione per il Banco. Dopo la pubblicazione di "...e via" del 1985, il gruppo si ritrovò per registrare il disco "solo" di Francesco Di Giacomo "Non mettere le dita nel naso" (uscito nel 1989). Guarda caso in questo concerto troviamo molti brani tratti da questo disco (ricordo che è stato postato lo scorso anno sulla Stratosfera): Non ci siamo, Hey Joe, Ti taglio i viveri, Sandali. Ripresa la denominazione originale, dopo un periodo in cui si erano semplicemente chiamati "Banco", i nostri amici ripresero con vigore l'attività live, miscelando vecchi classici da "Darwin" e dal "Salvadanaio" con le composizioni degli anni '80, sicuramente il periodo più debole della loro storia musicale. Ai quattro membri storici in questo concerto si affiancarono Tiziano Ricci al basso e Pietro Letti al sax. Ad Avigliana  il Banco del Mutuo Soccorso ospitò nuovamente sul palco l'Assemblea Teatro (già protagonista in alcuni concerti del decennio precedente - vedi foto sotto il titolo). Ultima informazione: da questo concerto, piuttosto raro, vennero estratti due brani, Preludio a Non mi rompete e Non mi rompete, per farli confluire sul disco ufficiale "Nudo" del 1997, nella sezione live. Li ho lasciati per evitare un concerto monco.  

TRACKLIST DISC 1:

01. Intro / In volo 
02. Baciami Alfredo 
03. Notte Kamikaze 
04. Il ragno 
05. Non ci siamo
06. Hey Joe
07. 750.000 anni fa...l' amore? 
08. Ti taglio i viveri
09. Moby Dick 

TRACKLIST DISC 2:

01.  Sandali
02. Preludio a Non mi rompete (pubblicato ufficialmente su "Nudo") 
03. Non mi rompete (pubblicato ufficialmente su "Nudo") 
04. Grande Joe 
05. Volo via 
06. Capolinea 
07. R.I.P. 
08. Paolo Pà 
09. Traccia II 

FORMAZIONE:

Francesco Di Giacomo - vocals 
Vittorio Nocenzi - keyboards 
Rodolfo Maltese - guitars & trumpet 
Pierluigi Calderoni - drums 
Tiziano Ricci - bass & add. keyboards 
Pietro Letti - sax

Link CD 1
Link CD 2



B - TODAY

Banco del Mutuo Soccorso - Live in Roma, Gran Teatro
6 dicembre 2014
"Un'idea che non puoi fermare live 2014"

Prima uscita ufficiale dal vivo del Banco del Mutuo Soccorso dopo la scomparsa del grande Francesco Di Giacomo. La meta prescelta non poteva essere che Roma, la location il Gran Teatro in Piazza Sandro Pertini. Era il 6 dicembre dello scorso anno. Più che uno show, un evento, un happening: sul palco una mega formazione, con tanto di sezione fiati e ospiti a non finire. Ma tutto ciò non basta a colmare il vuoto lasciato dalla figura di Francesco Di Giacomo. Vittorio Nocenzi, che per l'occasione ha ritrovato il fratellino ex "enfant prodige" Gianni, ancora e sempre al pianoforte a tessere trame musicali virtuose e raffinate, ha voluto dedicare questo concerto all'amico fraterno Francesco. Vi confesso che faccio fatica ad ascoltare il Banco senza l'inconfondibile voce di colui che ci ha accompagnati per oltre 40 anni attraverso la storia del prog italiano. I classici sono riproposti in molti casi in chiave strumentale, con i fiati, la chitarra, la fisarmonica, a compensare la mancanza della voce. Gli ospiti sono tutti illustri: da Angelo Branduardi a John De Leo, da Cesareo ad Ambrogio Sparagna. Interessante l'inserimento di voci fuori scena, pre registrate, appartenenti a Franco Battiato, Toni Servillo, Franca Valeri e Valerio Mastrandrea, tutti insieme a sottolineare la grandezza del Banco del Mutuo Soccorso e, forse, a ricordarci che il gruppo non è ancora arrivato al "capolinea". Meglio così. Un concerto profondamente bello che lascia, almeno a me, una altrettanto profonda tristezza. Il concerto è completo e si snoda lungo 3 CD. La front cover l'ho presa in prestito dal blog "The clock that went backwards" che aveva postato il concerto sul finire dello scorso anno. Ho comunque voluto riproporlo anche sulla Stratosfera, all'interno di questo Yesterday & Today. Repetita iuvant. 

TRACKLIST DISC 1:

01. Canto di primavera 
02. Metamorfosi 
03. Discorso di Vittorio e dedica a Francesco 
04. Cento mani, cento occhi (Vox: Giuseppe Cederna) 
05. Michele e il treno (Vox: Valerio Mastrandrea) 
06. Guardami le spalle (Vox: Vittorio Nocenzi) 
07. La conquista della posizione eretta (Vox: John De Leo) 
08. Gianni Nocenzi solo 
09. E' così buono Giovanni, ma... (Vox: Angelo Branduardi) 
10. Tirami una rete (Vox: Vittorio Nocenzi) 

TRACKLIST DISC 2:

11. Moby Dick (Vox: Giuseppe Cederna) 
12. Roma / Tokyo 
13. Il ragno (Vox: John De Leo) 
14. Il giardino del mago (Vox: Franca Valeri) 
15. Emiliano 
16. Garofano rosso 
17. Canto di primavera (Vox: Angelo Branduardi) 
18. Capolinea 
19. R.I.P. (Vox: Franco Battiato) 

TRACKLIST DISC 3:

20. L'evoluzione (Vox: Giuseppe Cederna) 
21. 750.000 anni fa, l'amore? (Vox: Toni Servillo) 
22. Non mi rompete (Vox: Giuseppe Cederna) 
23. Traccia II 
24. Introduzione della band e saluti 
25. Traccia 

FORMAZIONE

Vittorio Nocenzi: Keyboards & Vocals 
Gianni Nocenzi: Keyboards 
Rodolfo Maltese: Electric & Acoustic Guitars, Trumpet 
Filippo Marcheggiani: Electric & Acoustic Guitars, Vocals 
Nicola Di Già: Electric & Acoustic Guitars 
Tiziano Ricci: Bass & Vocals 
Alessandro Papotto: Sax, Flute, Clarinet & Vocals 
Maurizio Masi: Drums 
Arnaldo Vacca: Percussion 
Andrea Priola: Trumpet 
Stefano Monas: Trumpet 
Diego Bettazzi: Sax & Flute 
Riccardo Tonello: Trombone 

Special Guests 

Angelo Branduardi: Vocals 
John De Leo: Vocals 
Giuseppe Cederna: Vocals 
Maurizio Solieri: Electric Guitar 
Cesareo: Electric Guitar 
Ambrogio Sparagna: Accordion 

Voices Off

Franco Battiato
Toni Servillo
Franca Valeri
Valerio Mastrandrea

Link CD 1
Link CD 2
Link CD 3

Post by George

Canzioniere Popolare Tortonese- 1977- Cantà par no murì

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TRACKLIST :

Bonus tracks:

13 E ben ch'u vena mag
14 Garibaldi


Ringrazio enormemente l'amico Pholas (e mi scuso con lui per aver lasciato in bozza questo post troppo a lungo) per aver condiviso questa rara produzione del Canzoniere Popolare Tortonese con Giuliano Illiani, uscita, a quanto mi risulta, solo su musicassetta in poco più di un migliaio di copie. Il celebre Donatello collabora attivamente a quest'album: è co-autore di tutte le canzoni e vi suona la chitarra classica (splendidamente, devo dire). Non sono in gradi di dirvi se partecipa in qualche modo anche come cantante, sicuramente almeno nei brani con parti con più voci. L'album è quasi interamente cantato in dialetto tortonese e le voci principali, femminile e maschile, quasi sempre entrambe presenti nei brani, sono molto belle e funzionali a questo particolare progetto musicale. Fra le molte bellissime ballate folk, ecco spuntare canzoni di protesta, celebrazioni di famosi tortonesi, filastrocche e ninne nanne, a comporre un bellissimo affresco per un album davvero raffinato e ben suonato.

Dal sito dell'ISRAL (Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria "Carlo Gilardenghi"): "La raccolta "Cantà par no murì", uscita a Tortona nel maggio 1977 costituì la prima manifestazione pubblica del Canzoniere Popolare Tortonese, un gruppo di musicisti provenienti da precedenti esperienze nell’ambito della musica leggera e della canzone politica militante. Al gruppo iniziale (Giuliano Illiani, Alfio Contarino, Giancarla Guerra, Floriano Pertusi, Pietro Porta, Angelo Anétra e Gino Bartalena), si aggiunsero dapprima Luigi Pivetta, Luigino Aristi e Roberto Daglio, quindi Gege Picollo e Stefano Gilardone. I brani della prima raccolta, tutti originali scritti dal Canzoniere, trattano di temi e personaggi conosciuti a Tortona e sono cantati totalmente in dialetto tortonese. «Canzoni e testi - scriveva Maurizio Cabella nella prefazione originale - non sono un fatto sovrastrutturale accessorio, circoscritto ad una qualunque cittadina padana, ma testimonianza dello sforzo di una intera generazione di trovare nell’ambigua e faticosa transizione di modelli consumistici, una propria identità non passiva». La raccolta ottenne un grande successo tra i tortonesi e fu venduta in oltre mille esemplari (su un potenziale pubblico di poco più di ventimila persone) (...)". Aquesto link l'articolo completo.



Post by Captain, music by Pholas, thank you very much friend

Odissea - 1973 - Odissea

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TRACKLIST :

01 Unione
02 Giochi Nuovi Carte Nuove
03 Crisalide
04 Cuor di Rubino
05 Domanda
06 Il Risveglio di un Mattino
07 Voci
08 Conti E Numeri

 Ringrazio l'amico del nostro blog Ilario, autore dell'upload di quest'album, che tra l'altro già conoscevo e devo avere nei meandri dei vari archivi virtuali. Un album che, stranamente, non era ancora apparso sulla stratosfera, pur essendo gli Odissea, tra i protagonisti "minori" del prog italiano, una delle band più conosciute ed apprezzate. Come tanti altri gruppi di quegli anni, la loro musica è a cavallo tra sonorità facili poppeggianti e brani con parti strumentali più d'avanguardia e progressive. Va detto che la parte progressive è più predominante che in altre produzioni del genere. Aggiungo che il lavoro degli Odissea costituisce solo il primo di una miniserie che potremmo definire "Prog in Biella", visto che Ilario mi ha promesso un paio di altre chicche di gruppi classici delle sue zone ancor meno noti...

Molto più autorevolmente di me, anche i signori J J John su Classic Rock e Augusto Croce su Italianprog hanno trattato esaustivamente degli Odissea e del loro unico momonimo album...

Gli ODISSEA :

Roberto Zola (voce, chitarra)
Luigi "Jimmy" Ferrari (chitarra)
Ennio Cinguino (tastiere)
Alfredo Garone (basso)
Paolo Cerlati (batteria)

 LINK


 Post by Captain, thank you to Ilario

The Blues Right Off - 1970 - Our Blues Bag

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TRACKLIST:

 01. One Mint Julie
  02. Rushing Wish
   03. Black Angel
04. Love's Gonna Show Up Someday
05. Leaving My Hometown
06. Born On The Highway
07. Miss D

FORMAZIONE:

Claes Cornelius (voce, chitarra)
Giancarlo Salvador (basso)
Fuffi Panciera (batteria)
Paolo Zanella (flauto, chitarra)

plus

Ermanno Velludo (tecnico del suono)

Altro grande disco sconosciuto o dimenticato dai più che, proprio per queste ragioni, proponiamo sulla Stratosfera. I Blues Right Off, gruppo originario di Venezia, pubblicarono nel lontano 1970 questo unico album, realizzato in tiratura limitata (500 copie ad opera dell'etichetta Papirnaplano) e contenuto - cosa assai originale - in una busta di iuta e con il nome del gruppo e del disco serigrafati. Venne poi ristampato nel 2009 in sole 500 copie numerate. 

Vediamo cosa dice Augusto Croce sul suo sito Italian Prog:
"È stato uno dei primi dischi (se non addirittura il primo) di un gruppo italiano di blues, visto che il blues era considerato durante gli anni '60 in Italia solo una musica riservata ai musicisti stranieri. In effetti il leader del gruppo, il chitarrista Claes Cornelius, era straniero, un danese arrivato in Italia alla metà degli anni '60 e subito ben inserito nella scena beat di quegli anni. Cornelius fu il fondatore, insieme al tecnico del suono Ermanno Velludo, degli studi di registrazione Suono. L'album, Our blues bag, contiene sette brani, tutti cantati in inglese e nella migliore tradizione del blues elettrico, basati su assoli di chitarra ed una voce piuttosto acuta. Tutti i brani sono originali. Qualche somiglianza con i Canned Heat si può sentire nell'uso della voce e anche del flauto (come in Rushing wind), ma in generale il gruppo ha un suono personale. Il gruppo si era formato alla fine degli anni '60, e dopo lo scioglimento Cornelius continuò come musicista di studio, vivendo negli USA per un anno e poi, di ritorno a Venezia, contribuendo all'album dei Venetian Power "The arid land". Si è poi ristabilito in Danimarca nel 1974 rimanendo nel campo musicale da allora, sia come produttore che come musicista"

Se volete ulteriori informazioni sul disco vi rimando al sito John's Classic Rock

Il chitarrista Claes Cornelius
Post by George

Serie "Beat, beat...Cos'era il beat?" n. 9 - I Camaleonti - 1966 - The best records in the world

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TRACKLIST:

01. Sha... La La La La  (La La La La La / Blendells)
 02, Lo stesso giorno, la stessa ora (There's no Livin' Without Your Lovin' / Manfred Mann)
 03. I capelloni (Over and Over / Dave Clark Five)
 04. Non so che dire (Tant de Beaux Reves / Les Chabroll's)
 05. Il mare non racconta mai  (I go to Pieces / Peter & Gordon)
06.  Non sperarlo più  (If you Gotta Go, Go Now / Manfred Mann)
 07. Se ritornerai  (Norwegian Wood / Beatles)
 08. Come mai (Get Off of my Cloud / Rolling Stones)
 09. Io lavoro  (We've Gotta Get Out of this Place / Animals)
 10. Uno solo di noi  (A Must to Avoid /  Herman’s Hermits)
 11. Vi sbagliate  (Ain't it true / Andy Williams)
 12. Tu credi in me (And My Baby's Gone / Moody Blues)


FORMAZIONE:

Riki Maiocchi - voce solista, chitarra
Livio Macchia - chitarra, cori
Paolo de Ceglie - batteria
Gerardo Manzoli (detto Gerry) - basso, cori
Antonio Cripezzi (detto Tonino) - tastiere, violino, cori


Diamo nuovamente fiato alla vecchia rubrica dedicata al beat italiano. Protagonisti di questo post sono i Camaleonti, storico gruppo italiano transitato nel giro di pochi anni dai suoni beat a quelli più vicini al pop e alla canzone melodica. L'avventura musicale dei Camaleonti inizia nel 1965, con una manciata di 45 giri pubblicati dall'etichetta Kansas. Alcuni di questi singoli confluiranno poi nel disco d'esordio del 1966. La formazione è quella della prima ora, con Riki Maiocchi alla voce e chitarra (scomparso nel 2004 al quale ritengo sia ora di dedicare un post). Praticamente tutti i brani di questo album d'esordio sono cover di artisti stranieri. La scelta è sicuramente inusuale e coraggiosa. Quasi tutti i gruppi beat nostrani hanno attinto a piene mani dal repertorio di band anglosassoni, ma nessuno aveva inciso un intero disco di cover. D'altronde fin dal titolo dell'album si capisce la volontà del gruppo di raccogliere i migliori dischi del periodo, almeno secondo il loro personalissimo gusto (anche perché alcune cover ci lasciano decisamente perplessi). Abbiamo detto che la scelta è coraggiosa perché il confronto con i brani originali di Beatles, Rolling Stones, Animals e Moody Blues (per citare i pesi massimi) è arduo. Da beatlesiano di ferro devo però ammettere che la versione di Norwegian Wood, con tutti i limiti del caso, non è poi così malaccio. Questo disco è stato ristampato in un unico CD insieme al successivo "Portami tante rose", con l'aggiunta di numerose bonus tracks incise solo su 45 giri, dalla casa discografica On sale music.



Post by George 

SPECIAL POST - Franchi Giorgetti Talamo Story (Le Antologie della Stratosfera Vol. 15)

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Questo post è speciale per svariate ragioni. La prima di esse, ed anche la più importante, è che ci permette di introdurre e di dare ufficialmente il benvenuto ad un nuovo collaboratore della stratosfera... Squilli di trombe, rulli di tamburi, diamo un caloroso benvenuto a bordo a Frank-One, un amico con cui eroin contatto già da tempo ma che solo ora ha trovato il tempo e la possibilità di collaborare con noi. E questa nuova collaborazione inizia davvero con il botto, visto che sono farina del suo sacco sia l'album dei FGT Project, sia l'introvabile (ma davvero) CD "Buongiorno felicità, bentornata tristezza", edizione limitatissima, di sole 500 copie, data ai visitatori della fiera del disco di Varese nel 2006 e mai ristampato. Una vera anteprima sul web, che spero sarà gradita a tutti. Vista l'importanza del reperto giunto nelle nostre mani, abbiamo pensato di fare un post speciale con l'intera discografia di Franchi Giorgetti Talamo, incorporando qui il vecchio post dedicato al primo album del 1972 e riattivandone il link. Come bonus, abbiamo aggiunto il pregevole omaggio del 2007 "Il mistero di Franchi Giorgetti Talamo", una breve raccolta di cover del gruppo, a cura di un gruppo di appassionati musicisti amanti del lavoro di questo atipico trio (Qui il sito ufficiale)

 


1 - Franchi Giorgetti Talamo - 1972 - Il vento ha cantato per ore tra i rami versi d'amore

TRACKLIST :

01 - Introduzione
02 - Troppo fredda la notte
03 - E' diventato normale
04 - Il metrò
05 - Lettera bianca
06 - Eccolo qui questo domani
07 - Dolce sorella
08 - Dove sta l'amore
09 - L'amore racconta
10 - L'ospite
11 - Come potremmo fermarci ora
12 - Il vento ha cantato per ore tra i rami versi d'amore
13 - In cinque m'han legato le mani (bonus track)

Ringrazio Grog per aver condiviso con i visitatori della stratosfera anche questo fantastico album, tra l'altro molto difficile da trovare (anche sul web). A parer mio, questo è un disco veramente stupendo, assolutamente da ascoltare. Anche se di davvero progressivo c'è solo il primo brevissimo pezzo (tra l'altro anch'esso molto bello), l'album è composto da 13 canzoni perfette, senza età, dai testi intelligenti sia che parlino d'amore, sia che affrontino tematiche più impegnate (vedi ad esempio l'ultima canzone, proveniente da un singolo del 1973, che parla, con straordinaria lucidità e sensibilità, della malattia mentale). Tra delicati ed elaborati intrecci di chitarre e voci, l'album snocciola 13 pezzi ricchi di fantasia e tecnica, riuscendo a non annoiare mai l'ascoltatore. Si sarà capito che F.G.T. rientra tra le preferenze assolute del blogger, e non mi sento di negare questa tesi. Sebbene io conosca quest'album per intero solo da un paio di settimane (prima avevo sentito solo i pezzi inclusi nella Collection a 45 giri vol. 22, reperiti su youtube), devo dire che averlo ascoltato per intero, sin dalla prima volta mi ha stregato, tanto che gira ormai sullo stereo della mia auto, quasi senza interruzione, da 14 giorni. Un cenno solo alla particolare confezione dell'album, che includeva un blister trasparente da supermercato contenente viti, bulloni, peperoncino e terra. Anche per questa caratteristica, e per la vulnerabilità del suddetto blister (spero si scriva così), quest'album originale, con plastica intatta, è una vera rarità...

FRANCHI GIORGETTI TALAMO :

Danilo Franchi - Chitarra classica, voce
Vittorio Giorgetti - Chitarra acustica, voce
Oliviero Talamo - Chitarra acustica ed elettrica, voce





2 - Franchi Giorgetti Talamo - 2006 - Buongiorno felicità, bentornata tristezza (registrazioni dal 1972 al 1992)

TRACKLIST :

01 Buongiorno felicità, bentornata tristezza
02 Luna Martinez
03 Angelica
04 Film buono
05 Avere, avremo
06 I bambini fan l'amore come noi
07 Dame di carità
08 Io la noia e te
09 Golpe
10 Campi di riso
11 Stoviglie sporche
12 Cara Maria
13 Pastore di lucci
14 Luci spente
15 Piccolo azzurro tempo
16 Pace

Che dire: sembra impossibile che 16 gemme come quelle contenute in questo succulento e strapieno cd, siano rimaste note a pochissimi, e che nessun discografico a tutt'oggi si sia mai interessato per dedicare un'edizione sontuosa e degna ad un capolavoro come questo (non scherzo nè utilizzo a sproposito la parola capolavoro). Non m'aspettavo una tale qualità da nastri rimasti tra le ragnatele e scartati ai loro tempi, ma questo trio aveva davvero talento da vendere, ed una semplicità comunicativa che adoro. Ammetto che il mio giudizio potrebbe essere offuscato dalla mia personale predilezione verso di loro. Capii subito che mi erano entrati nella testa e nel cuore quando ascoltai in cuffia, per la prima volta, l'unico loro album ufficiale, ed è una grande emozione ora scoprire questi nastri, rimasti per svariati anni nell'oblio e portati a nuova luce grazie all'interesse dell'associazione benemerita Area 96 (al link altre info circa questo rarissimo cd). Come già detto nell'introduzione del post, questa assoluta rarità appare qui per gentilissima intercessione di Frank-One, che ha voluto condividerla con noi (for the first time on the web!!!)

Tra le meravigliose canzoni che compongono questo cd, particolare menzione meritano alcune di loro. Il gioco sarà quello di commentare in poche parole questi memorabili pezzi ed accompagnare questa breve descrizione con una frase, che può essere simbolo della canzone stessa, tratta dai bellissimi testi. Iniziamo dalla bella e triste "Angelica", storia di un'adolescente e delle delusioni che la portano infine sulle strade come lucciola (...la vita a Cesano Maderno è merda in eterno...). L'ironica e divertentissima filastrocca "Dame di carità" dove alcune vecchie gentildame, improvvisamente possedute da sguaiati demoni, si lasciano andare ad atti impuri di ogni genere (...la dama più anziana si rotolava nuda preda ormai di qualche divinità...). "Golpe", dal testo arrabbiato e apocalittico, fortemente legata all'attualità e critica feroce alla classe politica del tempo (...sorridono ai microfoni i ministri puttani, la morte si traveste con la faccia di Fanfani...). "Il pastore di lucci", delicata ballata metaforica (...guidare da solo i loro molti e muti pensieri, il tutto sapendo di perderli poi in mezzo al mare...). "Pace", il pezzo più blues-prog dell'album, lungo quasi 8 minuti, nonostante contenga una pausa di un minuto... Sì avete capito bene, tra il minuto 3:20 ed il 4:20 c'è una pausa di silenzio di un minuto (a meno che non ci sia un  errore nella registrazione, ma non sembrerebbe, la canzone sembra chiudersi perfettamente e poi riprende dopo un minuto. Frank-One sei l'unico che potrebbe dirci come stanno le cose...). Rimangono altre 11 delicate ballate condite con intrecci chitarristici di pregio mai banali, anche se a volte di facile ascolto. Sicuramente la vostra sensibilità farà ricadere la preferenza su questo o quel pezzo, ma una cosa è certa: quest'album non vi lascerà indifferenti...

Un'ultima nota "estetica": si fa apprezzare davvero lo splendido lavoro di Franco Matticchio, celeberrimo illustratore italiano, che ha appositamente illustrato il libretto che accompagna questo gioiello, sotto ogni punto di vista, anche quello pittorico.



3 - FGT Project - 2007 - Il mistero di Franchi Giorgetti Talamo

TRACKLIST :

01 Intro (originale)
02 Troppo fredda la notte
03 E' diventato normale
04 Eccolo qui, questo domani
05 Dove sta l'amore
06 L'amore racconta

Per completare questo già succulento post, il nostro nuovo e promettente amico Frank-One ci ha passato anche questo mini album contenente 6 cover dal primo album di Franchi Giorgetti Talamo (5 a dire il vero, perchè l'intro è ripresa direttamente dal medesimo album originale di FGT), interpretate dalla sensibilità di 4 diversi cantanti, accompagnati da un gruppo di validi strumentisti. Un grazioso e sentito omaggio ad una band che avrebbe meritato davvero molto di più che un post antologico sulla stratosfera (senza nulla togliere al nostro blog, ci mancherebbe...)

LINK Il Vento ha...
LINK Buongiorno...
LINK Il mistero...

Post by Captain, music by Frank-One ("Buongiorno..." e "FGT Project") & Grog ("Il vento ha...")

PS - mi aspetto una grande accoglienza per l'amico Frank-One, visto anche la rarità delle sue proposte (questa e quelle che seguiranno). Non mi deludete...

Delirium - 1975 - Jill / Live love and be free (45 giri)

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Questa piccolo ma significativo post è frutto della collaborazione del nostro nuovo amico Frank-One che, a quanto pare, oltre a possedere delle vere e proprie rarità (vedi Franchi, Giorgetti, Talamo), è anche in grado di colmare alcune lacune presenti nei vecchi post. E di questo non possiamo che ringraziarlo ancora una volta. Nella fattispecie questo 45 giri dei Delirium (che Frank-One ci ha appena inviato) completa la compilation dedicata ai Delirium che il sottoscritto postò nel marzo del 2014 e che potete ritrovare qui

01. Jill (lato A, 1975)
02. Live love and be free (lato B, 1975)

Post by George, music by Frank-One

Serie "Cantautori ai margini" n° 8 - Roberto Ferri - 1977 - Se per caso un giorno la follia

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TRACKLIST:

01.  Alla piazza deserta
02.  Io povero pazzo
03.  Ritagli di giornale
04.  Col vestito da indiano
05.  Il pavone
06.  Requiem per Boby
07.  Giovannino seme di mela
08.  Anno zero
09.  Tu e lui
10.  La goccia


MUSICISTI:

Voce - Roberto Ferri 
Basso – Claudio Ferrari, Jimmy Villotti 
Bassoon – Leonardo Dosso
Batteria, percussioni – Enzo Guaraldo, Gabriele Melotti
Chitarra elettrica e acustica, bouzouki – Giancarlo Trombetti, Jimmy Villotti
Fiati – Giuseppe Ferreri
Tastiere – Rudy Peroni
Oboe - Marcello Masi
Synthesizer, toy, coro, flauto – Jimmy Villotti
Tromba – Guido Guidoboni
Trombino In Si Bemolle Acuto – Angelo Faglia


Torniamo a parlare di cantautori ai margini occupandoci questa volta di Roberto Ferri, autore di un solo 33 giri pubblicato nel 1977. Si tratta di un album di culto, molto ricercato tra i collezionisti e discretamente quotato su e-bay. I 10 brani postati sono stati rippati direttamente dal vinile (e in alcuni punti si sente). Due parole su Roberto Ferri, cantante e autore assoldato dalla Pdu di Mina. Sul finire degli anni '60 incide una manciata di 45 giri, ma bisognerà attendere il 1977 per vedere sul mercato il suo primo e unico LP, "Se per caso un giorno la follia", pubblicato dalla Ariston e considerato dai critici un disco di rottura, coraggioso, basato sul tema della diversità, argomento ancora tabù nell'Italia bacchettona del 1977. La carriera artistica prosegue scrivendo canzoni per molti artisti (Dori Ghezzi, Iva Zanicchi, Giorgia, Cristiano De André). Si dedica poi al teatro, al varietà, alla commedia dell'arte con discreto successo. Nel 2010 pubblica, insieme agli Artisti per la donazione degli organi, "Ti amo anche se non so chi sei", con la supervisione di Franco Battiato. L'album contiene anche il video di Com’è profondo il mare di Lucio Dalla, cantato dallo stesso insieme ad altri artisti. Nell'aprile 2012 esce l’audiolibro/CD "Tutta colpa dell’Amore", sempre in collaborazione con gli Artisti per la donazione degli organi. 


Sul sito di Roberto Ferri, che vi invito a visitare cliccando qui, possiamo ritrovare i commenti e i ricordi del cantante e autore relativi alla registrazione del disco.

"Fu registrato in 15 giorni presso gli studi Ariston di Milano. Si registrava su 16 piste in analogico. Ricordo che avevamo costituito un gruppo di lavoro per questo album. Ecco i musicisti: Jimmy Villotti, Fio Zanotti, Lele Melotti, G.Trombetti, la mia compagna Marinella Bulzamini ed altri. Alfredo Rossi era il discografico, Giusta Spotti e Mario Speroni dell’Artistico ed Alda Faidutti del promozionale. Era una grande squadra, quando i discografici italiani sapevano come si fanno i dischi. Da questo album furono ricavati due 45 giri, Requiem per Boby e Io povero pazzo seguito da Anno zero. Negli spettacoli presentavo questo album con quattro mimi. Avevo coreografato e scenografato lo spettacolo personalmente. In questo album c’è un brano che parla di una relazione a tre “Tu e lui”. Patty Pravo, in quel tempo ci si frequentava spesso, volle l’album, che le consegnai durante un sua visita a Bologna, se ne ritornò a Roma e dopo 15 giorni se ne uscì con Pensiero stupendo (che parla di una relazione a tre). Fu solo un caso?" 


Post by George

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