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Channel: VERSO LA STRATOSFERA
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Joe Vescovi (1949-2014) T(R.I.P.)

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Altro lutto, altro grande vuoto nel mondo del rock e del prog italiano. In questo terribile 2014 se ne è andato, all'età di 65 anni, anche Joe Vescovi, indimenticabile tastierista dei Trip. La Stratosfera ha dedicato ai Trip ampio spazio, per cui vi invitiamo ad andare a rileggervi le pagine pubblicate nel corso di questi anni. Come d'abitudine, il modo migliorare per salutarlo (vale la regola già adottata per altri musicisti scomparsi) è quello di viaggiare con lui, attraverso la sua musica. A breve su questo blog.

Good last Trip, JOE!

Il team della Stratosfera 


Serie "Bootleg" n. 177 - Premiata Forneria Marconi (PFM) - The South American Concerts 2014

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Il 2014 sembra essere l'anno d'oro per la gloriosa PFM e per i suoi tre componenti storici per i quali il tempo pare non trascorrere mai. Innanzitutto un tour mondiale intitolato "All The Best Live", show caratterizzato dalla riproposta dei brani più prog, in particolare quelli composti negli anni '70, peraltro suonati con grande fedeltà rispetto alle versioni originali. Quindi la pubblicazione, in pillole, del cofanetto "Il suono del tempo", a cura dell'etichetta Aerostella, che ripropone i primi cinque dischi della band, con scaletta originale. Non so se avete avuto modo di ascoltare le prime due uscite, "Un'isola" e "Un amico": sono dischi semplicemente fantastici. E' stato abbreviato il titolo e sono registrati dal vivo a Tokyo il 30 e 31 maggio di quest'anno al Dome City Hall e al Shibuya Duo Music. Peraltro su "Un'isola" (titolo abbreviato de "L'isola di niente") per la prima volta possiamo ascoltare dal vivo Via Lumière, mai suonata prima. Che sia la volta buona di poter ascoltare anche Grazie davvero dal vivo, quando uscirà "Un minuto"? Data prevista di pubblicazione il 20 gennaio 2015. 

Il post immortala la PFM nel corso di due concerti tenuti in sudamerica nel corso di questa primavera, in occasione del già citato tour "All The Best Live". Entrambe le registrazioni, con una tracklist differente, ripropongono i classici del gruppo, nella maggior parte dei casi con grande fedeltà. L'unica concessione alla produzione attuale è Romeo and Juliet da "PFM in Classic". In totale abbiamo ben 4 CD che vanno a comporre una sorta di mini cofanetto bootleg che si affianca alle uscite ufficiali. E ora i dettagli.

Premiata Forneria Marconi en concierto - Guatemala City, Teatro Nacional, 26 marzo 2014 
TRACKLIST:

DISC 1
01  Intro
02  River of life
03  Photos of ghosts
04  Il banchetto
05  La luna nuova (Four holes in the ground)
06  Out of the roundabout
07  Romeo and Juliet (Dance of the knights)
08  Dove...quando part 2 (piano solo) / Dove...quando part 1 (in spagnolo)

DISC 2
01  Promenade the puzzle
02  Maestro della voce
03  Il pescatore
04  La carrozza di Hans
05  Mr. 9 'Till 5
06  Alta Loma Five 'Till Nine (including William Tell Overture)
07  Impressioni di settembre
08  E' festa / Celebration (including drums solo)

FORMAZIONE:

Franz Di Cioccio - batteria e voce
Franco Mussida - chitarre e voce
Patrick Djivas - basso
Lucio Fabbri - violino, seconde tastiere e seconda chitarra
Alessandro Scaglione - tastiere, piano Hammond, Minimoog
Roberto Gualdi - seconda batteria

La tracklist è molto ricca. Spiccano una lunga versione di Out of the roundabout e Dove...quando part 1 cantata in spagnolo da Franz Di Cioccio. Ogni CD è raccolto in un solo file (albumwrap).


Premiata Forneria Marconi - Cruise To The Edge
MSN Divine, Pantheon Theater, Isola di Roatan, Honduras, 
7 aprile 2014

TRACKLIST :

DISC 1
01  Intro
02.  River of life
03  Photos of ghosts
04 Four holes in the ground
05  Out of the roundabout
06  Romeo and Juliet (Dance of the knights)

DISC 2
01  Promenade the puzzle
02  La carrozza di Hans
03  Mr. 9 'Till 5
04  Alta Loma Five 'Till Nine (including William Tell Overture)
05  Celebration (including drums solo)

Medesima formazione, ma tracklist ridotta rispetto al concerto di Guatemala City. Lo show è parte integrante del celebre tour "Cruise To The Edge" (dal celebre album degli Yes "Close To The Edge"), che si è svolto a bordo della nave da crociera MSC Divine nel mese di aprile 2014, con rotta Miami-Cozumel-Honduras-Miami. La PFM ha affiancato grandi nomi del prog internazionali quali Yes, Marillon, Steve Hackett, Strawbs, Tangerine Dream, Renaissance, Patrick Moraz e molti altri. Il concerto si è tenuto di fronte all'isola di Roatan, in Honduras. 
Buon ascolto.


Post by George

Serie Italian Covers Vol. 2 - The Rolling Stones

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Nota del Capitano - Quando ho pensato alla serie Italian Covers,l'idea era di inaugurare una serie abbastanza longeva, visto la mole enorme di cover interpretate da artisti italiani dagli anni 60 ad oggi dei più svariati artisti stranieri. La speranza era che l'idea potesse piacere anche ad altri blogger e che quindi questo progetto potesse avere una gestione più corale. Ed ecco infatti l'amico (ormai di lungo corso) George, che ci propone una ricchissima collection di cover made in italy degli inarrivabili Rolling Stones. Quindi grazie a George per lo stupendo post, di cui sono stato onorato di curare le cover (a proposito, per completezza ho aggiunto un link con le cover dei vari singoli e quelle della compilation, il tutto in una cartella compressa taggata con il titolo della serie, già pronto ad ospitare anche i due files di George - lo faccio per facilitarvi la catalogazione della raccolta e per dare uniformità alla serie Italian Covers, a partire dalle cover). Buon ascolto a tutti e lascio la parola al caro George...

Abbiamo realizzato questo lungo (e un po' faticoso) post dedicato alle cover dei Rolling Stones. Insieme ai Beatles, anche se in misura minore, gli Stones sono stati sicuramente tra i gruppi più "coverati" nel corso degli anni '60 da parte di numerosi artisti nostrani. Il percorso si snoda attraverso 2 CD, seguendo l'ordine cronologico di pubblicazione del singolo "made in Italy", dal 1964 fino al 1994. Nella compilation appaiono versioni diverse dello stesso brano (vedi Tell me e As tears go by tra le più gettonate). Nonostante ciò, per completezza le abbiamo postate tutte quante. I brani degli Stones sono stati ripresi, quasi sempre con testi tradotti in modo improponibile, tipico delle cover anni '60,  sia da nomi noti che da perfetti sconosciuti. Tra le cose più interessanti una versione strumentale di Lady Jane dei New Dada, una spettacolare RS version della beatlesiana I wanna beyour man ad opera dei Delfini, una rara Con le mie lacrime dei Da Polenta, un irriconoscibile Piero Focaccia alle prese con Have you seen your mother baby, un provino di Ivan Graziani del 1994 (pubblicato su una recente antologia) contenente As tears go by e una potente versione di Hey Negrita, anno 1993, ad opera dei Negrita. Il resto scorre all'insegna della massima serenità, con un pizzico di nostalgia e un filo di ironia. Così eravamo... In chiusura, come bonus track, l'autentica e originale versione in italiano di As tears go by (Con le mie lacrime) ad opera degli stessi Rolling Stones . Non possono mancare le copertine dei 45 giri, veri gioiellini, belle e intriganti quanto i dischetti che contenevano. Ho pubblicato tutte quelle che sono riuscito a trovare.

DISC 1

01. Equipe 84– Quel che ti ho dato (1964)
(Tell Me, da Rolling Stones 1st, 1964)
02 Iva Zanicchi– Come ti vorrei (1964)
(Cry to me, Salomon Burke version, 1962, poi incisa dai Rolling Stones nel 1965)
03 Kings– Fai quello che vuoi (1965)
(Time is on my side, singolo 1964)
04 I Delfini - Voglio essere il tuo uomo (1965)
(I wanna be your man - Rolling Stones version, singolo 1963)
05 I Delfini – Tu devi ritornare da me (1965)
(Tell me, da Rolling Stones 1st, 1964)
06 Equipe 84– La fine del libro (1965)
(Time is on my side, singolo 1964)
07 The Termites– Stavolta hai vinto (1965)
(Tell me, da Rolling Stones 1st, 1964)
08 I Barabba– Non hai capito (1966)
(Down Home Girl, da The Rolling Stones n. 2, 1965)
09 The Big Ben’s– C’è chi per amore (1966)
(The last time, singolo 1965)
10 I Camaleonti– Come mai (1966)
(Get off of my cloud, singolo 1965)
11 Caterina Caselli– Tutto nero (1966)
(Paint it black, singolo 1965)
12 Johnny Kendall e gli Heralds– Hai promesso (1966)
(Heart of stone, singolo 1965)
13 Kings– Sei solo tu (1966)
(Off the Hook, da The Rolling Stones Now, 1965)
14 The Vanguards– Libertà sorella del vento (1966)
(Mother’s Little Helper, da Aftermath, 1966)
15 I Ragazzi del Sole– Satisfaction (1966)
(I can’t get no) Satisfaction, singolo 1965)

DISC 2

01 Kameleoni – Con le mie lacrime (1966)
(As tears go by, singolo 1965)
02 Mario Tessuto– Che sbaglio fai (1966)
(Out of Time, singolo 1966)
03 I King’s Stars– Con le mie lacrime (1966)
(As tears go by, singolo 1965)
04 Piero Focaccia– Non ho più paura dell’ombra (1966)
(Have you seen your mother baby, standing in the shadows?, singolo 1966)
05 New Dada– Lady Jane (1967)
(Lady Jane, singolo 1966 e da Aftermath, 1966)
06 New Dada– Lady Jane - versione strumentale (1967)
07 I Profeti– Rubacuori (1967)
(Ruby Tuesday, singolo 1967)
08 I Calipop - Restiamo ancora insieme (1967)
(Let’s spend the night together, singolo 1967)
09 Da Polenta– Con le mie lacrime (dalla compilation del 1967 “Vietato ai maggiori di pochi anni”) (As tears go by, singolo 1965)
10 The Warren J.5 (english band) – Se hai qualcosa da dire  (1967)
(Tell me, da Rolling Stones 1st, 1964)
11 I Poeti– Non piangere (1968)
(Cry to me, da Out of our heads, 1965)
12 Ivan Graziani– As tears go by (provino 1994)
(As tears go by, singolo 1965)
13 Negrita– Hey! Negrita (1994)
(Hey Negrita, da Black and Blue, 1976)

bonus track
14 The Rolling Stones - Con le mie lacrime
(As tears go by, singolo 1965)

 Link CD1

Post by George, art by Captain (4 hands are better than 2)

Macho Camacho: la resurrezione - Adelante Muchacho!: The Demo Tapes (2014)

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I Macho Camacho sul finire degli anni '80. Da sx a dx Carlo Enrietti, Beppe Magri, Paolo Passanante
(sguardi truci, ma tutto sommato bravi ragazzi)
I Macho Camacho nel 2014 con la nuova batterista, Pauline Ginger B. Zilio
 (sembra che il tempo non sia passato, o no?)
Mi ero occupato dei miei conterranei Macho Camacho (anche loro di Aosta come me) nell'aprile 2013. Quel post, che potete rileggere cliccando qui, conteneva i primi due demo tape del gruppo più il mini LP con 4 brani (direttamente rippato dal vinile). I demo tape li avevo allora digitalizzati io, recuperando le cassette originali e ottenendo una qualità sonora dignitosa, ma non sicuramente eccelsa. Si trattava dei due primi demo, datati 1987 e 1988. Non avevo tra le mani il terzo e ultimo demo, registrato nel 1989. E ora cos'è successo? Semplice. I tre demo rivedono la luce su CD dopo essere stati rimasterizzati in studio. E così, previo benestare dell'amico cantante e bassista del gruppo, Paolo Passanante, ho il piacere di condividere con voi questo pregevole lavoro di nicchia. Il CD, con copertina cartonata, è stato pubblicato il 17 novembre (come vedete è fresco di stampa) e non è facile da reperire: lo potete trovare in vendita in qualche negozio di dischi di Aosta (ma forse è scomodo arrivare fin qui), nel corso dei loro concerti oppure - come si dice -  nei peggiori locali di Caracas. Nel frattempo, dopo un silenzio durato oltre 20 anni, i Macho Camacho, oltre alla pubblicazione del CD, sono ritornati sulla scena live, riproponendo i brani del loro repertorio classico, molto ispirato ai Police (da sempre loro grande modello di riferimento) e le cover di Jimi Hendrix che tanto ci hanno deliziati ai tempi d'oro dei loro concerti. 

La front cover del CD 2014
La back cover con la tracklist
Come si legge sul comunicato stampa che il gruppo ha inviato agli organi di informazione "una volta rimasterizzate le 18 canzoni riacquistano nuova linfa vitale e bene incarnano lo spirito del pop rock dell’epoca, grazie anche alla freschezza del sound reggatta ad ispirazione Police". Ricordano Paolo Passanante e Carlo Enrietti, rispettivamente cantante/bassista e chitarrista del gruppo: "Registravamo i pezzi velocemente, con pochissime sovraincisioni e senza curarci troppo della precisione. Ci serviva del materiale da utilizzare come promozione per farci conoscere". I demo ottennero allora il loro scopo: furono infatti chiamati in RAI nel 1988 come ospiti della trasmissione  Jeans, condotta da Fabio Fazio, e poco dopo vennero messi sotto contratto dall’etichetta discografica Video Star distribuita dalla major RCA, con la quale pubblicarono l’EP in vinile "El Presidente".
"Adelante Muchacho! The Demo Tapes"è dunque al tempo stesso documento sonoro e preludio alle prossime realizzazioni della band. Pare che il gruppo abbia già scritto nuovi brani in vista di un possibile nuovo album. Nel frattempo hanno reclutato un nuovo batterista (purtroppo Beppe Magri, il possente drummer della formazione originale, ci ha lasciati da molti anni). La scelta è ricaduta su una figura femminile, Pauline Ginger B. Zilio. A breve potrebbe essere postato un loro intero concerto live, sempre che riesca a registrarlo. Ci proverò.


Post by George

Serie "Bootleg" n. 178 - Il Musichione: Elio e le Storie Tese, Area, Eugenio Finardi - Great Live Jam on TV (8 aprile 2014)

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Poco più di 30 minuti per raccogliere una eccezionale jam session che vede come protagonisti Elio e le Storie Tese, gli Area ed Eugenio Finardi, tutti insieme sul palco nella trasmissione televisiva "Il Musichione". E' possibile che qualcuno l'abbia seguita su RAI 2 il 10 aprile scorso. La registrazione vera e propria ha avuto luogo due giorni prima, l'8 aprile. I dissacranti Elio & Co. sono stati i veri protagonista di questa breve serie televisiva e la puntata finale è stata una sorpresa per tutti noi.  La chicca è rappresentata dal ritorno degli Area (in formazione a tre, ovvero Tofani, Fariselli, Tavolazzi) sulla televisione nazionale, dopo oltre 20 anni di assenza (o 30?). E il nostro buon Elio non si è lasciato sfuggire l'occasione per prendere il posto dell'inarrivabile Demetrio Stratos in Luglio, agosto, settembre (nero): il risultato non è malaccio. 

Segue Extraterrestre del sempreverde Eugenio Finardi, accompagnato dalle Storie Stese. la versione è molto bella, ma il piatto forte arriva subito dopo con la riproposta della storica I'm a Man (dello Spencer Davis Group), qui in versione Chicago, una vera super jam con Elio, Finardi e gli Area ad accompagnarli. Il concerto volge in chiusura. C'è ancora spazio per Diesel (Finardi e gli Area) e per Come gli Area, un omaggio alla band di Fariselli & Co. tratta dall'ultimo album di Elio e le Storie Tese. Un bel divertimento per i musicisti che hanno prodotto questa grande e inusuale jam. 
In un paio di brani è anche presente la cantante Paola Folli.

TRACKLIST E FORMAZIONI:

01 Il Musichione (sigla della trasmissione suonata dal vivo da Elio e Le Storie Tese)

Stefano Belisari (Elio) - voce solista 
Davide Civaschi (Cesareo) - chitarra elettrica, cori 
Nicola Fasani (Faso) - basso, cori 
Antonello Aguzzi (Jantoman) - tastiere, synth, programming, cori 
Vittorio Cosma - tastiere, cori 
Christian Meyer - batteria 

02 Luglio, Agosto, Settembre (nero) 

Elio - voce solista 
Patrizio Fariselli - tastiere
Ares Tavolazzi -  basso
Paolo Tofani - Trikanta Veena 
Christian Meyer - batteria

03 Extraterrestre 

Eugenio Finardi - voce solista 
Luca Parmitano - voce (via Skype) 
Cesareo  - chitarra elettrica 
Faso - basso 
Jantoman - tastiere, synth, programming 
Vittorio Cosma - tastiere 
Christian Meyer - batteria 

Elio e le Storie Tese raggiungono Eugenio Finardi per suonare una grande versione di Extraterrestre. Da notare che Faso, Cosma e Meyer avevano già suonato con Finardi nel suo tour del 1993. Al coro si è aggiunto l'astronauta Luca Parmitano, che ovviamente non era in studio, ma che ha seguito lo show via Skype ed è intervenuto a dare manforte al gruppo. 


04 I'm A Man (Chicago version) 

Elio - voce solista, percussioni 
Paola Folli - voce solista, percussioni 
Eugenio Finardi  - voce solista
Patrizio Fariselli - tastiere, percussioni 
Ares Tavolazzi - basso 
Cesareo - chitarra elettrica 
Paolo Tofani - Trikanta Veena 
Faso - percussioni, cori 
Vittorio Cosma - percussioni, cori 
Christian Meyer - batteria 

05 Diesel 

Eugenio Finardi - voce solista 
Elio - flauto 
Patrizio Fariselli - tastiere 
Ares Tavolazzi - basso 
Paolo Tofani - Trikanta Veena 
Vittorio Cosma - tastiere 
Christian Meyer - batteria

06 Eugenio Finardi intervistato da Elio sulla Cramps Records 

07 Presentazione della musica degli Area da parte di Elio 

08 Come gli Area 

Elio - voce solista 
Paola Folli - voce 
Cesareo - chitarra elettrica, cori 
Faso - basso, cori
Sergio Conforti (Rocco Tanica/Sergio Antibiotice) - tastiere 
Jantoman - tastiere, synth, programming 
Christian Meyer - batteria



Post by George

Le Antologie della Stratosfera Vol. 13 - Tony Dresti - Related Bands

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Questa volta ci troviamo di fronte ad un'antologia atipica, dedicata ai progetti di un artista il cui nome, a molti di voi, risulterà sconosciuto. Eppure Tony Dresti, insieme a Donato Scolese (suo compagno negli Acta Diurna, presenti nel volume 2 di questa compilation), alla fine degli anni 70, furono parte dell'ascesa di un grandissimo personaggio, beniamino del nostro blog di cui per ora non svelo il nome per matenere un minimo di suspence. Infatti, sebbene molti non avranno collegato immediatamente, Dresti era già apparso svariate volte sulla stratosfera (guardate un po'qui la formazione dei musicisti, ed anche qui. Ma sicuramente Dresti e Scolese c'erano anche qui, qui e qui).

Svelato il mistero, passiamo all'aspetto squisitamente musicale di questa antologia: innanzitutto, preciso doverosamente che tutti i brani provengono direttamente dal canale you tube di Tony Dresti (ovvero Agtadiurna): naturalmente invito tutti ad una visita. I Gonostoma, protagonisti unici del 1° disco, furono una band pienamente inseribile nel rock progressivo italiano dei primi anni 70. Sfortunatamente questo gruppo non incise nulla, ma è sopravissuta una eccezionale registrazione live dove proponevano quasi per intero il loro concept album in embrione, nome in codice "Delta", e qui ve la riproponiamo, suddiviso in 4 lunghi brani, quasi delle suite, come era buona consuetudine di molte prog band del periodo. Sul 2° disco, gli Acta Diurna sono fautori di un genere prog jazz gradevole e ben suonato (fu in questo contesto, tra l'altro, che Dresti e Scolese entrarono in contatto con Battiato), mentre i Fendinebbia Electro Blues Band ci propongono un genere blues rock più accessibile ma decisamente piacevole. Chiude una Bonus track, ovvero il progetto Gonostoma d'eau, che vede la reunion tra Dresti e il vecchio compagno d'avventure Attilio Giannoni.


TRACKLIST :

1 - Gonostoma - Fede (7:00)
2 - Gonostoma - Solitudine (10:23)
3 - Gonostoma -  Orgoglio (10:33)
4 - Gonostoma - La Montagna (10:30)

(Tutti i brani sono di A. Giannoni, T. Dresti, R. Gioria, F. Rizzato)

Testi adattati dal canale YT Agtadiurna: "I Gonostoma hanno vissuto una stagione creativa agli inizi degli anni 70, poi dissoltasi per problemi di salute di un componente del gruppo, che non si pote' rimpiazzare poiche' la musica veniva creata in modo corale, infatti il prodotto finale era lo sviluppo di quattro idee diverse ma affini. Mancando un componente venne a mancare un organo vitale. Di quell'esperienza sono rimasti quattro pezzi inediti,con un filo conduttore che li univa, un "concept album"dal titolo DELTA. Il genere era etichettato come rock progressive"

 
Sempre da Agtadiurna, alcune brevi descrizioni dei brani dei Gonostoma. Una precisazione: tutti i testi delle canzoni descritte sono di Attilio Giannoni

1 - Fede tratta, in sintesi, della perdita della fede, non in forma strettamente religiosa ma con una visione piu' ampia. Chiunque abbia condiviso un'esperienza artistica o di vita, che poi ha dovuto abbandonare per vari motivi, puo giustificare la sua scelta agli occhi di tutti, ma non a quelli dell'amico di "vecchie battaglie" che sa leggere nel profondo della tua anima. 
2 - Da sempre l'uomo ha dovuto fare i conti con la Solitudine. "Quando l'uomo e' ancora un bimbo, nel cortile tu sei l'ombra": frase stupenda, nessuno puo' prevedere l'evolversi della propria esistenza e quindi siamo tutti a rischio di essere sopraffatti dal "respiro del demonio". 
3 - Orgoglio e' rivolto a chi nella vita ha vissuto un esperienza creativa di grande impatto emotivo ma di breve durata. Per "orgoglio", ma io aggiungo anche per la paura di soffrire, per la quale non si ricerca piu' e quindi ci si ferma, andando incontro ad una delle tante piccole morti che ognuno di noi sperimenta nel propio vissuto (saper che l'acqua chiara, che scorre sotto i ponti, non puoi piu' bere perche tu non vuoi).
4 - La montagna dei larici dannati: "striduli uccelli a stormi fuggono su per le rupi i corvi ed i falchi danzando si dileguano nel buio dell’oblio. Già vedo il tuo pugno nero che tiene le redini chiuse. E un canto, preludio di morte, mi giunge dal cielo. E sento garrire la frusta sul fuoco abbagliante: è questa la luce infernale che falcia la vita". 

 GONOSTOMA :

Attilio Giannoni - Autore melodie, testi e voce
Tony Dresti- Autore musiche e basso elettrico
Fabio Rizzato - Autore musiche e batteria
Renato Gioria - Autore musiche e organo hammond


TRACKLIST :

01 - Acta Diurna - La guerra atomica
02 - Acta Diurna - La baita
03 - Acta Diurna - L'aquilone
04 - Acta Diurna - Autunnale
05 - Fendinebbia Electro Blues Band - Got my mojo working (Morganfield)
06 - Fendinebbia Electro Blues Band - How long ca a fool go wrong (J.Cotton)
07 - Fendinebbia Electro Blues Band - Caldonia (F.Moore)
08 - Fendinebbia Electro Blues Band - Straighten up,baby (Otis Span)
09 - Gonostoma D'Eau - I camion (A. Giannoni, T.Dresti) - Bonus Track

(Tutti i pezzi degli Acta Diurna sono di M. Ferro, T. Dresti, D. Scolese, T. Nicoletta, P. Orlandi)

Anche i testi che seguono sono adattati da quelli di Agtadiurna: "Gli Acta Diurna hanno vissuto una stagione creativa a meta' degli anni settanta, poi dissoltasi per mancanza di prospettive discografiche. Bisogna ricordare anche la situazione politica Italiana di quegli anni, che non aiutava chi si cimentava nel mondo della musica d'autore. Di quella esperienza sono rimasti nove pezzi inediti e una cover del gruppo inglese Electric Light Orchestra. La parte musicale nasceva da un idea, poi sviluppata all'interno dell'organico, con i componenti che erano sia strumentisti che autori della musica, ma anche dei testi. Autunnale, invece, e' stata composta interamente dal bassista Tony Dresti. Questo modo di lavorare era la caratteristica di molte formazioni che, in quegli anni, calcavano la scena: il glorioso periodo del "Progressive Italiano". Franco Battiato frequentava il locale prove degli Acta Diurna, infatti Tony Dresti e Donato Scolese ricevettero la proposta per entrara nel suo organico, condividendo per un po' di anni il grande successo dei primi dischi pop (L'era del cinghiale bianco e Patriots): dalle cantine underground agli stadi, ma questa e' un altra storia. Gli anni settanta stavano finendo e gli anni ottanta si sarebbero aperti all'insegna del consumismo e dell'arrichimento esasperato, e avrebbero preparato inesorabilemte i tempi che stiamo vivendo". I brani dei Fendinebbia Blues Band, progetto blues rock di Dresti dei primi anni 90, provengono dall'album "Transversal", inciso per l'etichetta Splasch nel 1991.

ACTA DIURNA :

Mauro ferro - Chitarre
Tony Dresti - Basso elettrico
Donato Scolese - Batteria e vibrafono
Tonino Nicoletta - Tastiere
Peter Orlandi - Voce

FENDINEBBIA ELETTRO BLUES ROCK :

Tony Dresti: bass guitar
Roberto Cavallo: drum
Clay Gatti: harmonica, sax
Paolo Ciotta: guitar
Peter Orlandi: vocals
Guest star - Oscar Bozzetti: piano

LINK Disc 1
LINK Disc 2

Post by Captain, thank you very much to Agtadiurna

Serie "Bootleg" n. 179 - Banco del Mutuo Soccorso - Falzé di Trevignano (TV), 15 marzo 1997 (acoustic set)

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TRACKLIST:

DISC 1
01. RIP 
02. Il ragno 
03. Metamorfosi 
04. Frevo 
05. Pippo (improvvisazione) 
06. Tirami una rete 

DISC 2
01. Emiliano 
02. L'evoluzione 
03. Non mi rompete 
04. 750.000 anni fa...l'amore? 
05. Traccia 

FORMAZIONE:

Francesco Di Giacomo - voce
Vittorio Nocenzi - tastiere
Filippo Marcheggiani - chitarra
Rodolfo Maltese - chitarra

Ritengo che la presentazione sia alquanto superflua. Vi proponiamo un ottimo concerto del BMS in versione acustica, registrato a Falzé di Trevignano (TV) il 15 marzo 1997. A Francesco Di Giacomo & Co, venne assegnato, per l'occasione, il Premio Darwin. Il concerto si snoda attraverso un doppio CD, che ripropone le tracce storiche del Banco. Abbiano anche l'opportunità di ascoltare una bella versione di Frevo e una improvvisazione sul tema di Pippo. Le immagini sono tratte dall'archivio dell'amico Danilo Jans (a cui vanno i miei ringraziamenti). Gli scatti risalgono al concerto acustico  tenutosi al Tavagnasco Rock Festival nello stesso anno. E così, giunti oramai alla fine di questo terribile 2014 per il prog italiano, ne approfittiamo per rendere omaggio, ancora una volta, al grande Francesco Di Giacomo.
Buon ascolto. 


Link CD 1
Link CD 2 

Post by George 

Serie "New Italian Prog" n. 5 - Malibran - 1990 - The wood of tales

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TRACKLIST :

01 Malibran
02 The Wood Of Tales
03 Sarabanda
04 Pyramid's Street
05 Prelude

I Malibran furono uno dei gruppi di punta (e maggiormente produttivi) del cosidetto movimento neo prog degli anni 90. Questo è il loro primo lavoro e risale al 1990. Seppur sia un lavoro ancora acerbo, vi si possono già rintracciare, ereditate dagli anni 70 ma attualizzate ai nineties, le caratteristiche del prog più classico: largo uso di flauti, synth, tastiere e chitarre che si inseguono in lunghi ed evocativi solo e, quà e là, trovano spazio anche suoni più sperimentali. Peccato per l'uso esclusivo di testi in inglese, che toglie "italianeità" alla band. Va detto, a questo proposito, che già nel successivo "Le porte del silenzio", del 1993, i Malibran utilizzeranno anche testi in lingua italiana.

Brano preferito dal capitano, per quanto riguarda "The wood of tales": la bellissima title-track, bella, potente e solenne... Buon ascolto

MALIBRAN :

Giuseppe Scaravilli: vocals, guitar, flute
Alessio Scaravilli: drums
Jerry Litrico: guitar
Benny Torrisi: keyboards
Angelo Messina: bass
Giancarlo Cutuli: flute, sax


Quiz Finale : ma chi è questa gaudente signora e, soprattutto, che ci azzecca con questo post? 

Post by Captain

Serie "Bootleg" n. 180 - In memory of Joe Vescovi & The Trip - Live 2010-2013

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Joe Vescovi: anni '70 e anni 2000
Post dedicato a Joe Vescovi, grande tastierista e leader dei nostri sempre amati Trip. Un anno terribile e denso di lutti come questo 2014 ci ha tolto il piacere di poterlo ascoltare ancora una volta dal vivo (proprio nel momento in cui la band, da qualche anno, si era ricostituita) ed apprezzarlo per qual grande musicista che è stato e che rimarrà sempre nei nostri cuori. Joe se ne è andato all'improvviso nella notte del 29 novembre, a San Benedetto del Tronto. La Stratosfera ha pubblicato veramente tutto quanto era possibile pubblicare sui Trip (il nostro Captain ha fatto un lavoro di ricerca encomiabile) ad eccezione delle più recenti uscite discografiche che, come è noto, non pubblichiamo, in coerenza con la nostra linea editoriale. Se andate a cercare i vecchi post troverete tutti i loro album, le rarità e anche il film "Terzo Canale - Avventura a Montecarlo". Non ultimo vi consigliamo vivamente, se ancora non lo avete fatto, di acquistare la ristampa di "Atlantide", pubblicata nel 2013, con un bonus CD contenente un concerto live tenutosi a Tokyo nel 2011. Bene, per non farmi prendere dalla commozione, ricordiamo Joe Vescovi e i Trip con la loro musica. Con la scomparsa di Billy Gray (il primo chitarrista della band mancato nel 1984) e successivamente di Arvid "Wegg" Andersen (31 marzo 2012), Joe Vescovi, insieme a Furio Chirico (potente drummer subentrato nel 1972 al posto di Pino Sinnone, poi con gli Arti e Mestieri) erano rimasti gli ultimi portabandiera dei gloriosi Trip. Abbiamo quindi assemblato questo doppio CD che raccoglie alcune testimonianze sonore di grande spessore artistico, nell'ultimo periodo di vita artistica dei Trip che va dal 2010 al 2013. 


DISC 1
The Trip - Auditorium Enrico Simonetti, Alassio (IM) 
14 luglio 2012
Concerto in memoria di Arvid "Wegg" Andersen
(Special guests Pino Sinnone, Silvana Aliotta & Valeria Caponnetto Delleani)

TRACKLIST:

Il Cerchio d'oro
01 Introduzione / Impressioni di settembre - con Giorgio "Fico" Piazza (ex PFM) al basso
The Trip
02  Caronte I
03  Two Brothers
04  Atlantide / Evoluzione (con Silvana Aliotta e Valeria Caponnetto Delleani)
05  Leader / Energia
06  Fortuna (Repent Walpurgis) - con Pino Sinnone
07  L'ultima ora e ode a Jimi Hendrix - con Pino Sinnone e Silvana Aliotta
08  Finale: in memoria di Arvid "Wegg" Andersen

Apriamo con questo concerto risalente al luglio 2012, che i Trip superstiti con formazione allargata tennero ad Alassio per commemorare Arvid "Wegg" Andersen, bassista e cantante della prima ora.  Wegg, che suonò nei primi anni '60 con Ritchie Blackmore, si trasferì in Italia nel 1966 per rimanere con i Trip fino al 1974, a seguito della forzata interruzione dovuta ad un grave incidente in cui si fratturò due vertebre. L'incidente di fatto portò allo scioglimento della band. Abbandonata la musica a causa dei postumi della frattura, lavorò per una compagnia di logistica, vivendo per lunghi periodi in Egitto. Nel tempo la Svizzera divenne sua residenza. Fece in tempo a partecipare ad una applauditissima rentrée con Joe Vescovi e Furio Chirico nel Prog Exhibition Festival 2010 (su CD e DVD) e ad una tournée in Giappone nel 2011 (il concerto sul bonus CD della ristampa di "Atlantide") prima della scomparsa. Come track iniziale abbiamo postato una cover di Impressioni di settembre. suonata dal Cerchio d'Oro con la partecipazione straordinaria del primo bassista della PFM, Giorgio "Fico" Piazza. Da sottolineare due presenze "storiche", che rendono imperdibile questo concerto: quella di Pino Sinnone, primo batterista della band, che dopo 40 anni affianca nuovamente Joe Vescovi (in Fortuna, cover dei Procol Harum, e Ode a Jimi Hendrix) e quella di Silvana Aliotta, già cantante nei Circus 2000, qui affiancata dalla figlia Valeria Caponnetto Delleani, grande vocalist, cantante degli Honeysuckle. Un grande evento live. 

FORMAZIONE:

Joe Vescovi - tastiere, voce
Furio Chirico - batteria
Fabrizio Chiarelli - chitarra, voce
Angelo Perini - basso

GUESTS:

Pino Sinnone - batteria
Silvana Aliotta - voce
Valeria Caponnetto Delleani - voce


DISC 2
The Trip - Live 2010-2013

TRACKLIST:

01  Evoluzione - soundcheck @ Prog Exhibition, Roma, 5 novembre 2010
02  Evoluzione / Caronte I / Two Brothers / L'ultima ora e ode a Jimi Hendrix / Ora X (fade out)
Live Viterbo, 21 luglio 2012 ("Le radici del rock")
03  Intervista a Joe Vescovi e Pino Tuccimei su Radio FIM, 2013
04 Caronte I - live at Crossroads, Roma, 22 marzo 2013

Questo secondo CD cattura diverse esibizioni live dal 2010 al 2013, inclusa una interessante intervista radiofonica a Joe Vescovi e Pino Tuccimei, manager di grandi artisti tra i quali i Trip. Splendida la suite suonata a Viterbo nel 2012 in occasione della rassegna "Le radici del rock". Nel soundcheck del Prog Exhibition 2010 al basso c'è ancora Wegg Andersen. Ed è proprio tutto. Good last trip, Joe! Un grazie al Captain per la realizzazione delle sempre splendide front cover e ad Augusto Croce, al quale abbiamo "preso in prestito" le fotografie postate sul suo sito Italian Prog. 

 
Link CD 1
Link CD 2

Post by George, covers by Straospheric Captain (4 hands are better than 2)

Serie "Bootleg" n. 181 - Area live at Italian Progressive Rock Festival Finale 2013, Club Citta', Kawasaki, Japan, 28 aprile 2013

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TRACKLIST DISC 1:

01. Trikanta Veena suite 
02. Arbeit macht frei 
03. Sedimentazioni 
04. Cometa rossa 
05. Nervi scoperti 
06. Efstratios 
07. Gerontocrazia 
08. L'elefante bianco 

TRACKLIST DISC 2:

09. La mela di Odessa 
10. Luglio, agosto, settembre (nero) 
11. ZYG (Crescita zero) 
12. Gioia e rivoluzione 

FORMAZIONE:

Patrizio Fariselli (piano, keyboards) 
Paolo Tofani (guitar, live electronics, vocals) 
Ares Tavolazzi (bass) 
Walter Paoli (drums) 

with
Mauro Pagani (violin on track 12)

Questo post è il naturale seguito del bootleg n. 113, contenente il concerto che Mauro Pagani tenne al Club Città di Kawasaki (noto sobborgo di Tokyo) il 28 aprile 2013, in occasione dell'Italian Progressive Rock Festival. Nella stessa data si esibirono anche gli Area nella formazione a quattro comprendente i tre fondatori Fariselli, Tofani, Tavolazzi e il batterista Walter Paoli. Mauro Pagani entra in scena con il suo violino elettrico nell'ultima track del concerto, Gioia e Rivoluzione. Gli Area, apprezzatissimi in Giappone - come del resto gli altri gruppi storici del prog italiano - snocciolano una lunga serie di brani; dai classici degli esordi (Arbeit Macht Frei, Cometa Rossa, Luglio, agosto, settembre nero e l'eccezionale rivisitazione free di ZYG Crescita zero) fino alle nuove produzioni, come Trikanta Veena Suite (dal Live 2012) posta in apertura di concerto. Il bootleg va ad integrare il già corposo cofanetto dedicato ai live in Kawasaki che il nostro Captain ha raccolto in un unico megaultrapost pubblicato lo scorso 3 gennaio.
Buon ascolto.


Post by George

Nota by Captain: colgo l'occasione del solito bellissimo bootleg, consuetudine alla quale il nostro caro amico George ci ha ormai abituato, per augurare agli amici del blog, da parte di tutto lo staff della stratosfera, "Merry Christmas...
...and a proggy new year!!

Serie Italian Covers vol. 4 - Simon & Garfunkel + Bonus Disc : Bruno Lauzi - 1973 - Simon

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 A rigor di logica, questo volume dovrebbe essere, in stretto ordine cronologico, il terzo della serie. Purtroppo il vero numero tre delle "Italian Covers", già caricato da tempo sull'abituale sito di file sharing, giace ormai impolverato nelle cripte della stratosfera, ovvero tra le bozze. Visto che l'amico George è stato di gran lunga più tempestivo di me nel mettere insieme questa bella collezione extra large delle cover made in italy di Simon & Garfunkel, rompiamo le barriere spazio-temporali e anticipiamo il futuro: vi presentiamo infatti il 4° volume delle Italian Covers prima del terzo, dedicato ai Deep Purple, che vedrete a breve su questi schermi, pigrizia captainesca permettendo. Un'ultima nota tecnica per i collezionisti: come per l'analogo post dedicato ai Rolling Stones, ho aggiunto al link per la musica un altro "tasto" per ottenere tutte le covers di questa collezione e dei singoli in essa contenuti. Auguro buon ascolto e buon anno a tutti e lascio la parola a George...


TRACKLIST:

01  Mike Liddel e gli Atomi - La tua immagine (The sound of silence) - 1966
02  I Chiodi - Mai mi fermerò (Homeward Bound) - 1967
03  The Planets - Sono una roccia (I am a rock) - 1967
04  Giuliana Valci - Un inutile discorso (The dangling conversation) - 1967
05  Luisa Casali - La tua immagine (The sound of silence) - 1967
06  Quartetto Cetra - Tre minuti (The 59th street bridge song) - 1967
07  The Bristol's - Prati neri (I am a rock) - 1967
08  I Califfi - La fiera del perdono (Scarborough Fair) - 1968
09  Dino - La tua immagine (The sound of silence) - 1968
10  I Royals - Mrs. Robinson (Mrs. Robinson) - 1968
11  Gianni Morandi - La tua immagine (The sound of silence) - 1968
12  Bobby Solo - La fiera del perdono (Scarborough Fair) - 1969
13  Bobby Solo - Mrs. Robinson (Mrs. Robinson) - 1969
14  Flora Fauna Cemento - Il ponte (Bridge over troubled water) - 1970
15  Gianni Morandi - Più voce che silenzio (El condor pasa) - 1970
16  The Pennies - Lo sconfitto (The boxer) - 1970
17  Renato dei Profeti - Il ponte (Bridge over troubled water) - 1970
18 Ornella Vanoni - Il ponte (Bridge over troubled water) - 1972
19  Angelo Branduardi - Scarborough fair (in italiano) (Scarborough fair) - 1996
20  Dik Dik - La tua immagine (The sound of silence) - 2000
21  Andrea Parodi & Al Di Meola - Deo ti gheria Maria (in sardo) (The sound of silence) - 2005
22  Cecilia Quadrenni - Scarborough fair (Scarborough fair) - 2013

Bonus track
23  Art Garfunkel e Claudio Baglioni - The sound of silence (in inglese e italiano) - live Rai TV, programma "L'ultimo valzer", 1999

Ed eccoci giunti al 4° appuntamento con la serie Italian Covers, dedicata questa volta agli immortali Simon & Garfunkel. Soprattutto nel corso degli anni '60 molti gruppi e artisti italiani reinterpretarono le canzoni più note del celebre duo americano. Devo dire che nel corso della ricerca ho scoperto delle cose curiose e inaspettate, come la cover di The 59th street bridge song incisa niente meno che dal Quartetto Cetra nel 1967, o una versione di The sound of silence cantata in dialetto sardo. Come nel caso dei Rolling Stones e degli Uriah Heep troviamo brani particolarmente "gettonati" riproposti in più versioni. Al primo posto si colloca indiscutibilmente The sound of silence, proposta in ben 7 versioni. A ruota seguono Mrs. Robinson e Scarborough fair, tutti brani inclusi nella colonna sonora del film "Il laureato", del 1967, con un giovanissimo Dustin Hoffman, al fianco di Anne Bancroft e Katharine Ross. Il film ebbe un enorme successo anche in Italia così come le musiche di Simon & Garfunkel, Da qui la furbesca saga delle cover di queste celebri composizioni. Anche in questa compilation troviamo versioni un po' incolori a fianco di ottime riproposte, almeno sotto il profilo musicale. Più difficili da digerire sono i  testi, assolutamente infedeli rispetto a quelli originali. Il post si conclude con un bonus CD: ho ripescato in fondo ad un cassetto l'album "Simon", inciso nel 1973 da Bruno Lauzi, contenente dieci cover in omaggio al grande autore e musicista americano. 

La celebre gamba con calza velata di Anne Bancroft: quanti sogni inconfessabili...
Ma procediamo con ordine. I brani seguono un ordine cronologico. Si inizia con una delle tante versioni di The sound of silence ad opera di Mike Liddel e gli Atomi (certo, non è proprio la voce di Paul Simon) pubblicata nel 1966; si passa quindi attraverso nomi conosciuti (come Dino, Gianni Morandi, Bobby Solo,  I Califfi, Ornella Vanoni) e altri più di nicchia (Giuliana Valci, Luisa Casali, I Royals, The Pennies). Molto bella la versione di Bridge over troubled water (Il ponte) ad opera dei Flora, Fauna, Cemento. Le cover più recenti sono interpretate da Angelo Branduardi, con una delicata versione di Scarborough fair (il titolo è quello originale, ma la canzone è in italiano), pubblicata nel 1996 all'interno del disco "Futuro antico", dai Dik Dik con La tua immagine (incisa nel 2000 dalla ricostituita formazione), fino ad una delle cover più originali in assoluto: una versione di The sound of silence, qui intitolata Deo ti gheria Maria, cantata in dialetto sardo da Andrea Parodi, leader dei Tazenda, accompagnato dal chitarrista Al Di Meola. In chiusura la cover di Scarboroughfair, interpretata dalla bellissima voce di Cecilia Quadrenni, che ricorda un po' quella di Enya. Una interessante new entry nella scena musicale italiana da tenere d'occhio. Non la conoscete? Date allora un'occhiata al suo sito. La compilation si chiude con una bonus track, una rara versione live di The sound of silence cantata a due voci (in inglese e in italiano) da Art Garfunkel e Claudio Baglioni. L'anno era il 1999, la trasmissione televisiva, andata in onda su RAI DUE, si intitolava "L'ultimo valzer".

Ornella Vanoni anni '60 sulla mitica Vespa
Cecilia Quadrenni, tutta da scoprire
Claudio Baglioni e Art Garfunkel dal vivo su RAI DUE nel 1999


Bruno Lauzi - 1973 - Simon
TRACKLIST:

01. L'America (America)
02. Piccolino (St. Judy's Comet)
03. Se una donna non va (Something so right)
04. Quanto costa (Run that body down)
05. Duncan (Duncan)
06. Canzone italiana (American tune)
07. Storia di due imbecilli (Was a sunny day)
08. Claudia (Cloudy)
09. L'unico che sta a New York (The only living boy in New York)
10. Salve Frank Lloyd Wright (So long, Frank lloyd Wright)

FORMAZIONE:

Bruno Lauzi - voce
Gigi Cappellotto - basso
Gianni Dall'Aglio - batteria
Damiano Dattoli - basso
Fratelli La Bionda - chitarre acustiche
Andrea Sacchi - chitarra elettrica

Nel 1973 Bruno Lauzi incise questo LP dal titolo "Simon" quale omaggio a Paul Simon e alle sue composizioni. Si fece accompagnare da musicisti di tutto rispetto, tra cui Gigi Cappellotto, Gianni Dall'Aglio (storico batterista dei Ribelli) e i Fratelli La Bionda alle chitarre acustiche. Nelle dieci tracce emerge tutto l'amore di Bruno Lauzi per la canzone cantautorale e la scelta, sicuramente coraggiosa, di tradurre e reinterpretare le canzoni composte da Paul Simon, ancora oggi non passa inosservata. L'album mantiene tutta la sua freschezza e la sua originalità. Se non lo conoscete ancora, sono certo che non vi deluderà. Aspettiamo i vostri commenti.
Buon ascolto!!

Paul Simon nel 1973

Post by George & covers by Captain

Serie "Bootleg" n. 182 - Pino Daniele (R.I.P. 1955-2015) - The legendary "Vai Mò Tour", 1981 - SUPERPOST

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Non ci posso credere, amici. Sono senza parole. Ho visto Pino Daniele a Capodanno, a Courmayeur, in occasione della trasmissione "L'anno che verrà". Ho preparato questo post il 3 gennaio per ricordare il celebre tour del 1981. Apprendo ora con sgomento la notizia della sua scomparsa, avvenuta nella notte del 4 gennaio, a soli 59 anni. C'è in me una profonda tristezza che è quella di pubblicare questi stupendi concerti per una ennesima commemorazione. Non ho altro da aggiungere. Lascio il post così com'è, senza cambiare nemmeno una virgola. Non me la sento di modificarlo. Ciao Pino, sarai sempre con noi. Come d'abitudine, preferiamo ricordare i musicisti attraverso la loro musica.

Il 2015 si apre con questo superpost dedicato a Pino Daniele e al suo celebre "Vai Mò Tour" del 1981. Perché questo tour è stato così mitizzato? Beh, iniziamo dal disco. "Vai mò", quarta prova discografica del musicista napoletano, rappresenta un momento di musicalità molto ricercata e di grande maturità artistica che ben fa il paio con il precedente "Nero a metà" del 1980. Il gruppo presente in sala di registrazione è incredibile ed è totalmente composto da musicisti napoletani, da James Senese a Rino Zurzolo, da Toni Esposito a Joe Amoruso, fino a Tullio De Piscopo ed Ernesto Vitolo. Il sound di Pino Daniele è inconfondibile ed è quello che ha contribuito a creare una nuova pagina nella storia della musica napoletana. Blues, funky, rock, ballate acustiche, atmosfere jazzate si susseguono lungo tutti i solchi di questo e di altri dischi, mescolandosi e fondendosi con la tradizione partenopea. Pino era considerato un eretico dai puristi della canzone napoletana, eppure lui è stato capace di dare voce e anima ai giovani napoletani che in lui e nella sua musica si sono riconosciuti. Pino è quello che ha registrato dischi nello studio a fianco di Roberto Murolo e che ha suonato sul palco con Eric Clapton. Pino è stato colui che ha reinventato la canzone napoletana. Il tour promozionale di Vai Mò" vide la presenza di una super band "100% made in Napoli", praticamente tutti i musicisti sopracitati, ad eccezione di Ernesto Vitolo. Sicuramente la migliore band che abbia mai accompagnato Pino Daniele nel corso dei suoi concerti. Pino e la sua super band solcarono l'Italia in lungo e in largo, arrivando anche ad Aosta, dove risiede il sottoscritto, lasciando il ricordo di una serata memorabile. Il tour si concluse a Napoli, in Piazza del Plebiscito il 19 settembre 1981, di fronte a oltre 200.000 persone. Un trionfo parzialmente immortalato dalla trasmissione "Mister Fantasy" che raggruppò stralci di interviste e di alcuni brani live.

Ho cercato di raccogliere tutto quanto è stato messo in circolazione riguardo a questo straordinario tour. La vera chicca è rappresentata dal concerto tenutosi ad Aosta, nello stadio Puchoz, nel cuore della città, il 17 agosto 1981. Serata calda e indimenticabile, con il sottoscritto armato del suo immancabile registratore a cassette che ha fissato su nastro l'intero concerto (poi digitalizzato). I brani presentati raccolgono il meglio dei primi tre album, con ampie concessioni all'ultima prova "Vai mò". Per quanto riguarda la registrazione mancano purtroppo gli ultimi 3-4 minuti, perché la C90 era giunta troppo precocemente alla fine. Il concerto lo avevo già "regalato" qualche anno fa all'amico Danilo che lo aveva postato sul suo blog Rock Rare Collection Fetish. Il link è però da tempo inattivo e così ho pensato di riproporlo sulla Stratosfera, arricchito dalle belle copertine che Danilo realizzò a suo tempo. Il concerto è diviso in due file (album wrap). 
E ora la testimonianza di quella splendida magic night.

CD 1 & CD 2
Pino Daniele - Live in Aosta, Stadio Puchoz, 17 agosto 1981 "Vai Mò Tour"
TRACKLIST DISC 1:

01. A me me piace 'o blues
02. Ma che ho
03. I say i' sto ccà 
04. Terra mia / Appocundria / Putesse essere allero
05. Je so' pazzo
06. Un giorno che non va
07. Notte che non va
08. Viento 'e terra
09. Che te ne fotte
10. Blues
11. Have you seen my shoes? (1a parte)

TRACKLIST DISC 2:

01. Have you seen my shoes? (finale)
02. Unknown (all'epoca)
03. Chi tene 'o mare / Sax solo
04. Napule è
05. Quanno chiove
06. A testa in giù
07. Musica Musica
08. Yes I know my way
09. Unknown (all'epoca)
encore
10. Nun me scoccià
11. Instrumental (cut end)

FORMAZIONE.

Pino Daniele - voce, chitarra
Tullio De Piscopo - batteria
Toni Esposito - percussioni
James Senese - sax, flauto
Rino Zurzolo - basso
Joe Amoruso - tastiere

Link Live Aosta 1981 


Nel corso del 1981 Pino Daniele e la sua superband vennero ripresi dalle telecamere della RAI in un concerto che venne poi trasmesso da lì a poco. La trasmissione è stata recuperata e quella che segue è la registrazione integrale. Il concerto è suddiviso in 6 file per un totale di 11 brani.

CD 3
Pino Daniele - Live RAI TV 1981 - "Vai Mò Tour"
TRACKLIST:

01. Intro / Have you seen my shoes? / Viento 'e terra
02. Che te ne fotte
03. Chi tene 'o mare / Sax solo / Napule è
04. Quanno chiove / Maronna mia
05. Chillo è nu buono guaglione / Percussion solo
06. Yes I know my way / Il mare

Link Live RAI TV 1981


Il superpost si conclude con una sequenza di brani registrati nel corso del "Vai Mò Tour" in diverse location. Laddove non indicate significa che la sede e la data  sono sconosciute. Per non farci mancare niente, in chiusura troviamo la registrazione audio dello Speciale "Mister Fantasy", realizzato nel 1981 in occasione del celebre concerto di Piazza del Plebiscito, a Napoli, il 19 settembre 1981.

CD 4
Pino Daniele - Live tracks from "Vai Mò Tour" - 1981
TRACKLIST:

01. Ue man! # 1 (Milano, Piazza Duomo “Concerto d’autore”)
02. Che te ne fotte (Milano, Piazza Duomo "Concerto d'autore")
03. Un giorno che non va (Sanremo 1981)
04. A me me piace o’ blues
05. Nun ce sta piacere / Sulo pe’ parlà #1
06. E’sempre sera / Sulo pe’ parlà #2 (Macerata, 09.09.1981)
07. A testa in giù
08. Notte che se ne va
09. Chi tene o’ mare
10. Ue man! # 2 (Pescara 1981)
11. Speciale Mister Fantasy 1981 – Napoli, Piazza del Plebiscito 19.09.1981 (interviste + brani live)

Link Live tracks from "Vai Mò Tour" 1981

Si conclude qui il superpost dedicato a Pino Daniele (che per la prima volta appare nelle pagine della Stratosfera) composto da ben 4 CD, un box set voluto quale preziosa testimonianza sonora di un tour eccezionale ed irripetibile. In realtà una ripetizione è avvenuta nel 2008, anno in cui Pino ha riunito per la prima volta dal 1981 tutta la band originale per riproporre il "Vai Mò Tour" in una serie di concerti. La testimonianza è raccolta nel DVD "Tutta n'ata storia - Live in Napoli". Anche nel 2014 la storica band si è nuovamente riunita nel corso di un tour che trova testimonianza in numerosi video postati su Youtube.

Ed è stata l'ultima volta che li abbiamo visti insieme. Resta l'amaro in bocca e questa testimonianza sonora quale gesto di affetto e di riconoscenza ad un grande musicista.

Post by George - Covers by  Danilo

Serie "Italian Covers" Vol. 3 - Deep Purple

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Torniamo alla cosidetta "normalità" stratosferica dopo il post dedicato a Pino Daniele, che era doveroso lasciare per alcuni giorni in cima al blog (a questo proposito, ho in lavorazione un volume delle Antologie dedicato proprio a Pino Daniele ed alle rarità live ed in studio dei suoi primi anni)... Si riparte correggendo un piccolo errore cronologico: ecco qui finalmente il 3° volume delle "Italian Covers" dedicato ai granitici Deep Purple interpretati da artisti nostrani. Non mi dilungo, per una breve descrizione dei brani vi rimando alle note più sotto e auguro a tutti un buon ascolto.

TRACKLIST :

01 - Hugu Tugu - Se c'è chi t'ama (Kentuky Woman - 1968)
02 - I Colours - Hush (1968)
03 - I Quelli - Hush (1969)
04 - Delfo - Il Vento della Notte (Anthem - 1969)
05 - I Nomadi - Anthem (Live 1970)
 06 - I Vocals - Il Cuore Brucia (Into the fire - 1970)
07 - Le Macchie Rosse - il Vento Della Notte (1970)
08 - Dario Mollo & Tony Martin - Stormbringer (1998)
09 - Dario Mollo - Burn (rare - 1999)
10 - Ian Paice with Odessa - Burn (Fano 20.12.2000)
11 - Quintorigo - Highway star (2000)
12 - Wicked Minds - Soldier of fortune (2006)
13 - Matteo Becucci  - Fuoco nel cuore (Smoke on the water - 2009)
14 - Ian Paice with Odessa - Into the fire (2010)
15 - Nathalie & Elio e le Storie Tese - Highway Star (2014)
16 - Vincent Price - Strange Kind Of Woman (2014)

Bonus track

17 - Acustica Musa Duo - Smoke On The Water

Aprono questo 3° volume di cover italiane, dedicato ai granitici Deep Purple, gli Hugu Tugu con una versione in italiano non troppo convincente di "Kentuky Woman" del 1968. Si prosegue con una doppia cover del bel brano "Hush": se la prima di esse (del 1968), ad opera dei Colours e, anche in questo caso, tradotta malamente in italiano, è una versione sdolcinata ed epurata, quella dei Quelli dell'anno dopo (futura PFM, lo ricordiamo) è invece davvero grintosa, ottimamente suonata e rispettosa dell'originale. Delfo ci presenta una bella versione di "Anthem", peccato per testo e traduzione italiana, difetto peraltro comune a molte cover di quegli anni. Molto bella e fedele all'originale è invece la cover proposta dai Nomadi della stessa canzone, tratta da una rara registrazione live sempre del 1969. A seguire la ormai nota versione di "Into the fire" del 1970, tradotta liberamente in "Il cuore brucia", ad opera dei Vocals (QUI un interessante articolo su questo importante singolo su Classic Rock). Chiude la sezione anni 60/70 l'ennesima cover di "Anthem", non particolarmente di pregio, delle Macchie Rosse. Con un balzo in avanti di quasi 30 anni ci trasferiamo nel 1998, con il talentuosissimo chitarrista italiano Dario Mollo. In circolazione da oltre 30 anni, è ormai da tempo un nome di punta dell'heavy rock internazionale. Lo dimostrano le collaborazioni con nomi di punta quale Tony Martin (qui presente nella cover di "Strombinger"). Bellissima e rara è anche la versione di "Burn" che segue in scaletta, attribuita al solo Dario Mollo (QUI la sua pagina ufficiale). Segue un'altra ottima versione di "Burn", questa volta ad opera degli Odessa, con la partecipazione straordinaria dello stesso Ian Paice.

La "Highway star" dei Quintorigoè un gioiellino, con i fiati a sostituire degnamente la chitarra nell'intro del pezzo e la splendida voce di John De Leo, aggressiva al punto giusto. Si prosegue con un capolavoro dei miei personali beniamini Wicked Minds: la loro versione di "Soldier of fortune"è da manuale: molto personale ma, allo stesso tempo rispettosa dell'originale. Così dovrebbe essere ogni cover che si rispetti... Ed infatti subito dopo ci imbattiamo in Matteo Becucci (vincitore della terza, o forse era la quarta, edizione nostrana di X-Factor), che secondo me dimostra invece come una cover non andrebbe fatta: trasformare e distorcere "Smoke on the water" in un'insipida ballad acustica con tematiche sentimentaloidi è un vero colpo basso e la includiamo qui solo per dovere di completezza. Ci consolano Ian Paice con gli Odessa e la loro bella versione del classicone "Into the fire". Dall'ultima edizione sempre di X-Factor (suppongo ma forse sbaglio) proviene una versione di "Higway star" interpretata da Elio & le storie tese e dalla giovane front-woman Nathalie: se musicalmente è perfetta, non convince fino in fondo l'interpretazione della cantante. Chiude la scaletta "ufficiale" un'ottima cover di "Strange kind of woman" interpretata dai Vincent Price, cover-band ufficiale dei Deep Purple. La bonus track è tale solo perchè l'ho inserita a tempo scaduto, fuori tempo massimo, ma merita pienamente di apparire qui: una versione per sola voce e chitarra classica di "Smoke on the water" a cura del duo Acustica Musa, ovvero Stefania Impara e la sua splendida voce e Piero Sanacore alle chitarre.

LINK
LINK bonus track

Post by Captain

Shout! - 1998 - I've Got A Feeling (feat. Joe Vescovi)

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Ancora un omaggio al grande tastierista Joe Vescovi che ci ha lasciati da poco verso il suo ultimo trip. Si tratta dell'album inciso dagli Slout! nel 1998 (?) dal titolo "I've got a feeling".
Le informazioni sulla data di pubblicazione di questo CD sono assolutamente scarse, per non dire nulle, Sul sito "Italian prog" Augusto Croce lo fa risalire al 2002, mentre il chitarrista e cantante degli Shout!, Giampaolo Bertuzzi, sul suo sito lo colloca nel 1998. Il bello è che il CD, pubblicato dalla Electromantic Music, non riporta alcuna data. Portandoci dietro questo "angosciante dubbio" (1998 o 2002?) parliamo del disco in questione, vera delizia per chi, come me, ama i Beatles e i suoni degli anni '60.

Joe Vescovi all'epoca del disco con gli Shout!
TRACKLIST:

01. I've Got A Feeling
02. Darlin' Goodbye
03. On The Line
04. On My Shoulders
05. When You'll Come Home
06. Hallo Girl
07. My Love
08. Your Song
09. Look At Me
10. My Sweet Shaking Baby
11. Power
12. I Wonder
13. My Lord
14. Nobody Knows

Giampaolo Bertuzzi, leader degli Shout!
FORMAZIONE:

Giampaolo Bertuzzi - acoustic guitar, lead and background vocal
Joe Vescovi - keyboards, vocals
Franz Dondi - bass, vocals

Musicians friends:

Daniele Mariotti - classic guitars
Pier Emilio Canavera - drums, vocals
Beppe Ugolotti - electric guitars
Giovanni Baldi Cantù - keyboards
Renato Grazioli - electric piano

Parliamo innanzitutto del progetto "Shout!", nato negli anni '80 per volontà del cantante-chitarrista Roby Facini (da oltre 30 anni al fianco di Riccardo Fogli) come cover band dei Beatles. Nel 1995 Facini incontra Giampaolo Bertuzzi, altro grande appassionato dei Beatles e insieme decidono di ricostituire il gruppo chiamando al loro fianco il bassista Franz Dondi (ex Acqua Fragile), il chitarrista Giacomo Fava e il battersita Sandro Ravasini. Sempre nel 1995 Giampaolo e gli Shout! pubblicano il CD "A Corner of Heaven" composto da 13 brani dei Beatles e 5 pezzi in inglese firmati da Giampaolo e Roby. Durante il tour promozionale del disco ospitano sul palco numerosi artisti. Tra questi Giorgio Faletti, Andrea Fornili, Riccardo Fogli. Sul finire dello stesso anno il gruppo partecipa al concorso "Trento rivive i Beatles" organizzato dai Beatlesiani d’Italia con la giuria presieduta nientemeno che da Yoko Ono. Sono circa 300 i gruppi partecipanti provenienti da tutta Italia. I vincitori, neanche a farlo apposta, sono proprio gli Shout!

Nel 1998 Giampaolo Bertuzzi incontra il tastierista Joe Vescovi e, grazie a questa importante collaborazione, nasce il CD "I’ve Got A Feeling", 14 brani interamente scritti e cantati da Giampaolo. Insieme a loro appaiono due ex Acqua Fragile, il bassista e cantante Franz Dondi e, in veste di "musicista amico", il batterista Pier Emilio Canavera. Ricordiamo che anche Joe Vescovi suonò, seppur per pochi mesi, nell'ultima formazione degli Acqua Fragile (unico documento sonoro il bootleg "Live in Emilia", già postato sulla Stratosfera). Tramite Joe Vescovi, Giampaolo fa distribuire il CD dall'editore musicista Beppe Crovella, proprietario dell’etichetta Electromantic Music. Purtroppo i canali di distribuzione non risultano "giusti" ed il CD viene scarsamente promosso, quindi il progetto non riscontra l’atteso successo. "I've Got A feeling" rimane quindi un prodotto di nicchia: peccato perché si tratta di un ottimo disco, interamente giocato su sonorità anni '60 molto vicine ai suoni dei Beatles, specie nei cori e nell'uso delle chitarre. Nessuno strumento prevale, l'equilibrio è totale e anche le tastiere di Joe Vescovi sono assolutamente discrete, ben distanti dai virtuosismi con cui ci aveva (ben) abituati con i Trip.

Un disco tranquillo, da ascoltare con grande serenità, lasciandolo scorrere lentamente, senza fretta. Consiglio almeno un paio di ascolti per apprezzarlo al meglio nelle sue sfumature.

Ancora un saluto da tutti gli amici della Stratosfera, grande Joe!

Link 

Post by George

Serie "Italian Neo Psychedelic Sound" n. 10 - Double Deck 5 - 1988 - Umbilicus + bonus tracks

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TRACKLIST:

1.  Nocturn Sounds (Intro)
2.  Walkin' Into A Dream
3.  You Know, Rock, You Wanna Make Me Cry
4.  Ahura Mazda - Angri Mayniu
5.  So Far From Me
6.  Occhio Dr. Caliban
7.  Anathema
8.  Reality Or Illusion
9.  Umbilicus
10.  Nocturn Sound (Reprise)

Bonus 7"
11. Yeah
12. L'Uomo Ragno


Bonus tracks:

13. Demo (cassetta, 1983) - con 4 brani
a) Mr. Jones b) Summer Feeling c) Hey Hey Listen To What I Say
d) All The Same
14. Do You Like What You See (da Eighties Colours, 1985)
15. Making Time (da Tracce 85, 1985)
16. L'Universo (da Welcome Back To The Eighties Colours, 2013)
17. Living In A Nightmare (live Quartarete TV, 1986)

FORMAZIONE:

Paolo Avataneo - basso
Fabio Pinato - batteria, percussioni, voci
Gianni Francioni - voce, chitarra, tastiere

Ritorniamo a parlare di neo psichedelia italiana con i Double Deck 5, torinesi, nati musicalmente nel 1983.  i primi brani appaiono in un demo uscito su cassetta nello stesso anno. L'esordio discografico è all'interno della compilation "Eighties colours" pubblicata dalla Electric Eye nel 1985. L'esordio casalingo del gruppo, invece, arriva l'anno successivo, 1986, con il 45 giri Have God!, ma per arrivare al primo album bisognerà attendere il 1989 e la pubblicazione di "Umbilicus" (Cobra Records). La primissima formazione comprendeva Alberto Serra, Ursus (quello dei No Strange), Maurizio Rubinetti e Massimo Aluffi (gli ultimi due componenti anche dei Sick Rose). La formazione di "Umbilicus"è invece completamente diversa rispetto a quella degli esordi. I Double Deck Five, secondo varie fonti raccolte sul web, ebbero una ventina di formazione diverse, impossibili da elencare. Il materiale proposto nel post, oltre all'intero disco "Umbilicus", comprende il primissimo demo del 1983 (composto da 4 tracce) e i brani presenti nelle varie compilation. Chiude la tracklist un raro brano suonato dal vivo nel 1986 per l'emittente "Quartarete". Il disco è veramente splendido, con la chitarra acida di Gianni Francioni in primo piano, sostenuta da un tappeto di tastiere. Ho incluso anche il  45 giri allegato al disco. Il lato A è una cover, in versione decisamente rough delle celebre Yeah di Mal e i Primitives. Sono certo che non deluderà tutti gli appassionati del filone neo psych "made in Italy". Attendiamo i commenti.

Post by George


Luciano Basso - 1978 - Cogli il giorno

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TRACKLIST:

1. Cogli il giorno I
2. Mattino
3. Ruotare
4. Cogli il giorno II
5. Oliante

MUSICISTI:

Luciano Basso - Pianoforte, Synth, Vibraphone, Clavinet
Massimo Palma - Cello, Sitar
Gilberto Giusto - Sax Soprano
Franco Scoblan - Guitar
Oscar Dupré -  Double Bass
Leonardo Dosso - Bassoon
Giorgo Baiocco - Flute
Uerea Tonetta Badelucco - Vocal, Soprano
Stefano Guardi - Violin
Rossane Szamko - Violin

"La musica sempre muore e sempre rinasce; essa fa parte della nostra esistenza. Pertanto, non si può che continuare a interrogarla nella certezza di interrogare noi stessi e insieme una parte della nostra comune storia. Suoni come invito alla concentrazione, all’introspezione e alla “spontaneità" che la musica, in molti casi, ha da tempo perduta".  Questo si legge sulla home page del sito ufficiale di Luciano Basso a cui vi rimando cliccando qui. Luciano Basso, attingendo informazioni dal sito Italian Prog, viene ricordato tra i pochi artisti italiani operanti nell'elettronica. Questo disco segue a ruota quello di esordio, "Voci" (pubblicato nel 1976e già postato sulla Stratosfera), considerato, a ragione, la sua prova migliore. In "Cogli il giorno" ritroviamo, seppur in misura minore, le atmosfere che permeavano l'opera prima del tastierista/compositore veneziano. Anche in questo caso troviamo 5 brani, con le tastiere dominanti intrecciate ai delicati suoni di flauto, violino, sitar, cello, sax. Le parti vocali sono affidate alla bellissima voce di Uerea Tonetta Badelucco. Un disco intimista, raffinato, che non vi deluderà. Per la cronaca, Luciano Basso ha continuato a sfornare dischi, nel corso del tempo, l'ultimo dei quali risale al 2008.


Link
 
Post by George

Serie Bootleg" n. 182 (Yesterday & Today n. 13) - Pino Daniele - 1976/2011 - Live Radio Eurosound & Concert with Eric Clapton - Stadio di Cava De' Tirreni, 24 giugno 2011

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 Per celebrare ancora una volta l'arte di Pino Daniele, riesumiamo una vecchia e gloriosa serie della stratosfera, c'est à dir la famigerata e pluripremiata (si fa per dire) "Yesterday & Today", serie che mostrava, in ogni post, gli artisti o l'artista "di turno" in un'esibizione d'annata, affiancata ad un altra più recente. I due documenti sonori che vi presentiamo qui sono entrambi, per diversi motivi, eccezionali ed irripetibili, per cui l'ascolto è assolutamente consigliato. Questo post conferma anche un'altra tradizione stratosferica, quella dei post a quattro mani: nella fattispecie, Yesterday a cura del Capitano e Today by George, che vi augurano buona lettura e buon ascolto...


 - YESTERDAY...

Pino Daniele - Live, intervista e nastri inediti a "40° Parallelo" - Radio Eurosund, 2 Novembre 1976

DISC 1 :

01 - Presentazione/Che calore
02 - Pino e Bennato
 03 - Terra mia (live)
04 - Discussione su che calore
05 - Furtunato
06 - Naple's power
07 - Saglie saglie v.1
08 - Saglie saglie v.2

DISC 2 :

09 - Maronna mia (live)
10 - Libertà (live)
 11 - Libertà
12 - Napul'è (live)
13 - Casella postale
 14 - 'O padrone
15 - Zio monaco tene 'a zella (live)
16 - Inedito (live)
17 - Saluti (Che calore)

  Quello che vi presentiamo qui, nella sezione "nostalgica" del post,è un documento storico di fondamentale importanza per i fan di Pino Daniele, per diversi motivi. Yesterday lo è davvero, visto che risale al 1976, ovvero agli albori della carriera musicale del grandissimo artista partenopeo. Pino Daniele nel 1976 è ancora un perfetto sconosciuto, autore solo di un singolo, "Ca' calore", non di particolare successo. Il primo album, "Terra mia", uscirà solo l'anno seguente. La trasmissione, risalente alla sera del 2 novembre di quell'anno, si chiamava "40° Parallelo" e il conduttore della serata (ed interlocutore di Pino) era Franco Mauro (Qui un suo ricordo di quella storica emissione). Pino Daniele, oltre a raccontare davvero a cuore aperto il suo percorso musicale ed umano, presenta diversi pezzi acustici dal vivo in studio, alcuni dei quali resteranno inediti. Oltre ai pezzi dal vivo, durante l'oretta e mezza abbondante del bootleg ascolteremo altre registrazioni: i nastri che Pino Daniele e Claudio Poggi (suo produttore dell'epoca) portarono quella sera a Radio Eurosound, che contenevano molte delle canzoni che comporranno poi il primo album, ma in versione non ancora definitiva (come ci ricorda più volte durante la serata il conduttore di 40° paralleo). Purtroppo la qualità audio non è delle migliori, questa versione è youtube rip ed il volume è piuttosto basso. Invito chiunque sia in possesso di una versione migliore di questi nastri a condividerla...

  
LINK Disc 1
LINK Disc 2


... & TODAY -

Pino Daniele & Eric Clapton - Concert for Open Onlus 
in Aid of Children - Stadio di Cava De' Tirreni, 24 giugno 2011

Terminato l'ascolto del radioshow del 1976 (post curato dal nostro Captain) facciamo un balzo in avanti di 35 anni e arriviamo alla magic night di Cava De' Tirreni (SA) con il mega concerto di Pino Daniele insieme ad Eric Clapton. Questo bootleg ha avuto ampia diffusione sul web, ma ciò non toglie il gusto e il piacere di postarlo anche sulla Stratosfera. Giornali e televisioni lo hanno definito "l'evento dell’anno" e ritengo appropriata questa definizione. Vedere insieme per la prima volta su un palco due grandi musicisti blues (seppur con storie e percorsi diversi), la chitarra di Slowhand che duetta con quella di Pino, una sequenza di brani da togliere il fiato suonati sia insieme che separatamente, è senza dubbio un evento più unico che raro. Il primo incontro tra i due grandi musicisti avvenne nel 2010, a Chicago, in occasione del "Crossroads Guitar Festival", dove Pino Daniele fu invitato ad esibirsi (unico artista italiano presente alla manifestazione) proprio da Eric Clapton. Il concerto di Cava De' Tirreni ha raccolto oltre 16.000 spettatori all'interno dello stadio "Simonetta Lamberti". Ad accompagnare i due musicisti una band impressionante, da Chris Stainton a Mel Collins, da Gianluca Podio a Willie Weeks fino al batterista Steve Gadd. Il concerto aveva una finalità benefica, quella di raccogliere fondi per l'acquisto di una tac per il Centro di Oncologia Pediatrica dell'Ospedale Pausilipon di Napoli, sostenendo e finanziando le attività della fondazione “Open Onlus”. 

TRACKLIST DISC 1:

01. Boogie Boogie Man – Pino Daniele and Eric Clapton, no band
02. Napule è – Pino Daniele and Eric Clapton, no band 
03. Band Introduction
04. Tutta 'nata storia - Pino Daniele and band
05. Je So’ Pazzo – Pino Daniele and band 
06. A Me Me Piace ‘o Blues – Pino Daniele and band 
07. Dimentica – Pino Daniele and band 
08. Dubbi Non Ho – Pino Daniele and band 
09. Che Male C’è – Pino Daniele and band 
10. Sara Non Piangere – Pino Daniele and band 
11. Chi Tene ‘o Mare – Pino Daniele and band 
12. Quando – Pino Daniele and band 

TRACKLIST DISC 2:

01. Per Te – Pino Daniele, Eric Clapton and band 
02. Key To The Highway – Eric Clapton and band 
03. Hoochie Coochie Man – Eric Clapton and band 
04. Crossroads – Eric Clapton and band 
05. Wonderful Tonight – Eric Clapton, Pino Daniele and band 
06. Cocaine – Eric Clapton, Pino Daniele and band 
07. ‘O Scarrafone – Pino Daniele and band 
08. Il Sole Dentro Di Me – Pino Daniele and band 
09. Nun Me Scuccià – Pino Daniele and band 
10. Io Per Lei – Pino Daniele and band 
11. Yes I Know My Way – Pino Daniele and band 
12. Layla – Eric Clapton, Pino Daniele and band

Bonus track
13. Pino 5

"A pochi giorni dalla morte di Pino Daniele, il chitarrista inglese Eric Clapton ha pubblicato su Facebook una fotografia in cui i due musicisti appaiono abbracciati (la vedete qui sopra) e un link che porta ad un file audio intitolato “Pino 5”: si tratta di un brano strumentale di 1 minuto e 44 secondi composto appositamente da Clapton e dedicato a Pino".

FORMAZIONE:

Pino Daniele - chitarra elettrica, voce
Eric Clapton - chitarra elettrica, voce
Chris Stainton - piano, Hammond, tastiere
Gianluca Podio - piano, tastiere
Willie Weeks - basso
Steve Gadd - batteria

Link Disc  1
Link Disc 2


 Post by George & Captain

Serie "New Italian Prog" n. 6 - Luna Incostante - 1993 - Senzasanti + La Provvidenza (Bonus Ep - 1987)

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 TRACKLIST :

01 - In alto
02 - Pentiti Arlecchino
03 - Intro - Hai veramente il controllo
04 - La uatt mamaun
05 - Per chi sa
06 - Canzone buffa
07 - Legoland
08 - Notte sul prato di Woodstock
09 - Woodstock
10 - 5-5
11 - Predica
12 - Come in una fiaba
13 - Un nuovo Dio
14 - Vacanze a Borghetto S.Spirito
15 - Un pezzo alla volta

Questo post lo dobbiamo all'amico di vecchia data della stratosfera Mauro, che ha ritrovato in un angolo nascosto di casa un tesoretto costituito da una buona quantità di CD di neoprog italiano ormai irreperibili in commercio (e che ho visto raramente anche sul web). Iniziamo da questa pregevole ed originale prima prova discografica "lunga" dei Luna Incostante. Pur suonando già da molti anni prima, i nostri avevano prodotto solo alcune demo, oltre all'ep del 1987 che abbiamo aggiunto come bonus in calce al post. Nell'album "Senzasanti"è certamente presente una forte componente progressive rock (l'iniziale "In alto", la psichedelica e pesante "Woodstock", "Come in una fiaba"), ma non vengono affatto rinnegate le origini new wave - post punk ("Intro - Hai veramente il controllo", "Per chi sa"). Il tutto però amalgamato in uno stile personale e senza sbavature. Segnaliamo, a completare un lavoro già di suo di pregio assoluto, le brevissime perle psichedeliche "La uatt mamaun", "Notte sul prato di Woodstock", "10 - 5-5", "Vacanze a Borghetto S.Spirito", tutte intorno al minuto, qualcuna pure meno, brevi intermezzi di sapore Floydiano, atti a stemperare la tensione tra un brano e l'altro.

Il Capitano vi consiglia...

A chiusura dell'album troviamo il brano forse più bello dell'intero disco, ovvero "Un pezzo alla volta": una brevissima intro jazz ci trascina in un torrenziale hard-prog che, dopo il ritornello, torna brevemente a toni jazz (e siamo solo al minuto 1:15 di oltre 8!). Un crescendo hard rock ci porta al terzo minuto di canzone, la musica si ferma e sotto uno scroscio di pioggia tutto cambia, reminescenze di "Riders on the Storm" dei Doors, ma dura poco perchè già dopo un altro minuto siamo catapultati in una dimensione parallela, al limite della sperimentazione, con effetti sonori di tutti i tipi e flauto insinuante, che piano piano lascia il posto al synt. Finale poi all'insegna del riff granitico di chitarra e flauto traverso, molto "Osanniano", direi quasi una citazione... Un pezzo prog da 10 e lode.

LUNA INCOSTANTE :

Fabio Pinato: drums
Patrizia Rucli: keyboards
Roberto Grimaldi: guitars
Valerio Bianco: vocals
Vito Aprile: bass


TRACKLIST :

1 - I heard it through the grapevine
2 - Iene, scimmie e pappagalli
3 - Quintetto

Ringrazio il blog Italo-Wave per aver postato il primo ep della formazione, che vi ripropongo qui come bonus. Questa produzione è caratterizzata da sonorità più orientate verso la new wave o post punk che dir si voglia (interessante a questo proposito è il confronto con l'album "Senzasanti"). Molto bella la torrida cover, di oltre 7 minuti, "I heard it through the grapevine" (di Marvin Gaye, molto famosa nella versione dei Creedence Clearwater Revival). Per chi voleva conoscere le origini della "Luna Incostante", questo bonus EP ce la mostra ben 6 anni prima della registrazione di "Senzasanti" ed è la prima prova in assoluto della band su vinile "ufficiale".  Un utile completamento del post, direi proprio...

LINK Senzasanti
LINK Provvidenza

Post by Captain, grazie a Mauro Phenomeno per Senzasanti e a Grucio Marx per La Provvidenza (QUI il post originale)

Doris Norton - 1981 - Parapsycho (vinyl version)

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TRACKLIST:

Lato A
01. Parapsycho
02. Ludus
03. Psychic Research
04. Telepathia 

Lato B
01. Hypnotised by Norton
02. Tears
03. Obsession
04. Precognition

LINE UP:

Doris Norton - vocal, keyboards, software
Alex Cooper - flute
Mike Lee - guitars
Antonius Rex - bass, guitar synth
Andy Jackson - drums

Guest:

Tullio De Piscopo - drums
Hugo Heredia - flute in "Hypnotised"

Un po' per pigrizia, un po' per non ripetersi, ho scelto una delle tante recensioni relative a questo disco pubblicato nel 1981 da Doris Norton, da poco ristampato dalla Black Widow (2013) per celebrarne il 32° anniversario. La versione qui postata è rippata direttamente dal vinile originale, I file sono due, uno per ogni facciata. Leggiamo allora quanto scrive Leonardo Di Maio sul sito "Ondarock": "Doris Norton rappresenta un piccolo vanto nazionale. Figura di culto in ambito internazionale, la Norton è da considerarsi un'autentica pioniera nel campo della techno "ante litteram", sebbene le sue radici affondino nel vero rock gotico degli anni Settanta, in virtù di tenebrosa tastierista dei gruppi Jacula e Antonius Rex, formati insieme a suo marito Antonio Bartoccetti e svariati turnisti di studio (che andavano da pseudo satanisti come Charles Tiring a jazzisti come Marco Ratti e Hugo Heredia, fino addirittura a una comparsata fugace di Paolo Tofani degli Area). Già gli Antonius Rex lasciavano presagire una svolta stilistica meno scura degli Jacula, sperimentando di più sull'elettronica e su nuovi prototipi di sintetizzatori. La Norton quindi pensò bene di cimentarsi in proprio su questo tipo di sperimentazioni in ambito rock, seguendo l'influsso dei maestri tedeschi del genere, Tangerine Dream e Klaus Schulze in primis. Dopo l'album per soli software musicali, "Under Ground" (1980), stampato in proprio per la Musik Research, nel 1981 vide la luce il primo album ufficiale della Norton, "Parapsycho", uscito per la Disco Più/CGD.

Il disco gode di una fama forse superiore ai suoi effettivi meriti artistici (che saranno sviluppati con più cognizione di causa nei successivi "Raptus" e "Nortoncomputerforpeace", usciti entrambi per la Durium rispettivamente nel 1981 e 1983), ma contiene in nuce già tutti i codici stilistici della sua arte. "Parapsycho" soffre ancora di poca omogeneità, attaccato in parte al progressive del passato, mentre i pochi punti musicalmente più avanzati guardano decisamente al futuro. La title track, per esempio, è un classico brano progressive di matrice hard, seppure di buona fattura (diciamo affine a certe cose degli Atomic Rooster). La morbida "Ludus" richiama alla mente l'elettronica di Schulze (la leggenda narra che Angelo Badalamenti si sia ispirato a questo pezzo per il suo "Laura Palmer's Theme", ma francamente i due pezzi non si somigliano affatto). L'aria sentimentale di "Telepathia" non è troppo distante da certi languidi temi del Guardiano Del Faro, mentre la melodia mistica di "Tears" sarebbe stata ideale in una colonna sonora di un film di genere degli anni Settanta. Il vero zenith del disco è l'incredibile proto-acid-techno di "Psychic Research", con un ritmo serrato (se aumentato e rimixato, potrebbe sembrare un pezzo gabber), elettronica psicotica (ottenuta smanettando a iosa sui synths) e lugubre declamazione di un Bartoccetti in trance. Altro brano eccentrico è "Hypnotised By Norton", un curioso connubio tra il progressive avanguardistico degli Opus Avantra e quello sanguigno degli Osanna. Chiude l'album "Obsession", che riprende in chiave più acida "The Gnome" degli Antonius Rex. Eccellente la bonus track qui contenuta, che si stenterebbe a credere che sia stata creata nel 1981 (e che forse qualche aggiustamento in fase recente c'è stato, dato che i coniugi Bartoccetti non sono esenti da sospetti del genere), "Precognition", che è una versione alternata in chiave minimal-synth di "Psychic Research".

Un'altra buona recensione è stata scritta da Giosué Impellizzeri sul sito "Soundzrise", La potrete leggere cliccando qui


Post by George

Roisin Dubh - 1978 - Roisin Dubh

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 TRACKLIST :

01 - Bill Hart's favourite
02 - Siuil a ghra
03 - Banish misfortune
04 - She moved through the fair
05 - Polkas
06 - The weavers
07 - The bold fenian men
08 - In Kirkintilloch
09 - Only our rivers
10 - Eiblin a run
11 - Dingle regatta

Ringrazio Paolo, amico "internazionale" del nostro blog, per l'ennesima sforbiciata alla wishlist della stratosfera. I Roisin Dubh sono un gruppo decisamente anomalo nel panorama musicale italiano, visto che il loro campo di ricerca musicale si fonda sulle sonorità tradizionali irlandesi. Quello che vi presentiamo è il loro unico album, uscito nel 1978 per la Cetra in pochissime copie. Musicalmente molto valido, si segnalano in particolare l'uso di moltissimi strumenti tradizionali dalle stupende sonorità e la voce dolcissima della cantante, peraltro irlandese, Kay McCarthy. In definitiva, è un ascolto un po' diverso che consiglio vivamente a tutti

Il Capitano vi consiglia...
 "The bold fenian men", una ballata incantevole, magia pura e la splendida voce di Kay McCarthyad impreziosire una perla davvero memorabile. Goutez-la, mes amis
 
Vi segnalo che i Roisin Dubh sono tutt'ora attivi, con una diversa formazione che comprende alcuni dei membri originali.Quitrovate la loro pagina FB

Così su Italianprog: "Un originale gruppo di Roma che suonava musica irlandese, i Roisin Dubh comprendevano tra gli altri la cantante irlandese Kay McCarthy, Luciano Gaetani alla chitarra e banjo, e Barbara Barbatelli al violino e mandolino. Il loro unico album del 1978 è piuttosto raro e ricercato."

ROISIN DUBH :

Kay McCarthy - Voce
Barbara Barbatelli - Violino, mandolino
Luciano Gaetani - Banjo, whistles, chitarra
Marco Mazzella - Mandolino, basso, bodhran
Marco Alonzo - Violino
Cochi Quarta - Chitarra, flauto, bodhran
Francesco Sartorio - Chitarra, salterio, ossa
Antonio Shorthose - Mandolino, banjo, whistle

Post by Captain, thank you to Paolo
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