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Channel: VERSO LA STRATOSFERA
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Le compilation della Stratosfera vol. 16 - 2004 - Progressivamente 1973-2003

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TRACKLIST:

01. Gianni Leone - Frammenti di Ys
02. Metamorfosi - Porta dell'inferno/Caronte/Spacciatore di droga
 03. Sinfonia - La follia che diventa realtà
 04. Osanna - Non sei vissuto mai
 05. Ezra Winston - The painter and the king
 06. Hydro - Worry
07. Albero Motore -  Capodanno '74
08. Metamorfosi - Mururoa
09. Vittorio De Scalzi - La storia dei New Trolls - La prima goccia bagna il viso - parte I-II
 10. Virtual Dream - Frengo
11. Leo Nero - Il castello (versione inglese)
 12. Semiramis -  Luna park 


Una compilation assolutamente eccezionale, contenente tutte registrazioni inedite. Ad onor del vero alcuni brani erano già stati pubblicati seppur in versione differente. Altri vedono la luce per la prima volta, come Luna park, un acetato dei  Semiramis recuperato dopo anni di oblio. Oltre a gruppi storici del prog italiano, il disco include anche alcuni artisti più recenti, quali gli Ezra Winston e i Virtual Dream. Il CD è contenuto in una splendida copertina cartonata disegnata da Lino Vairetti degli Osanna e comprende un booklet molto dettagliato con rare foto ed informazioni, in italiano e inglese.
E ora esaminiamo brevemente i 12 brani. 


Frammenti di Ys venne incisa in studio nel 1996 da Gianni Leone, leader dei mai dimenticati Balletto di Bronzo, dopo essere stata eseguita dal vivo l'anno precedente, unendo un paio di brani da Ys (Introduzione/Secondo incontro). Praticamente registrata in diretta al grido "Buona la prima". Porta dell'inferno/Caronte/Spacciatore di drogaè stata registrata dai Metamorfosi dal vivo il 6 settembre 1996 al Progressivamente Rock Festival di Roma ed è rimasta inedita fino alla sua pubblicazione su questa compilation. La formazione comprende Jimmy Spitaleri (voce), Enrico Olivieri (tastiere, cori), Leonardo Gallucci (basso), Fabio Moresco (batteria). La versione originale apparve sul disco "Inferno".


La follia che diventa realtàè un inedito in studio, risalente al marzo 2003, registrato dai Sinfonia, ottima band neo prog guidata dal tastierista Davide Pistoni. Arriviamo così agli Osanna, che propongono una versione inedita di Non sei vissuto mai, esclusa dall'album "Taka Boom" del 2001. La formazione comprende Lino Vairetti (voce), Danilo Rustici (chitarra), Gigi Borgogno (chitarra), Gennaro Barba (batteria), Vito Ranucci (sax), Luca Urciuolo (tastiere). Gli Ezra Winston propongono una versione alternativa di The painter and the king, in origine pubblicata sul loro secondo disco "Ancient afternoon" del 1990. Si tratta di uno dei gruppi italiani più considerati all'estero in virtù dei due dischi pubblicati sul finire degli anni 80/inizi 90 che ribadirono come in Italia esistevano ancora molti appassionati di rock progressive. Segue Worry, un inedito in studio degli Hydro, datato 1999, che si ispira al suono dei Metamorfosi di "Mururoa".


La compilation prosegue con una chicca, Capodanno 74, un inedito strumentale in studio degli Albero Motore inciso nell'ottobre 1974. Il brano è una versione più lenta e più lunga di Capodanno'73, uno strumentale già incluso nel 33 giri "Il grande gioco". Si ritorna ai Metamorfosi che questa volta propongono Mururoa, un inedito in studio registrato in analogico nel dicembre 1995.  E' ora la volta di Vittorio De Scalzi e la sua Storia dei New Trolls, con una versione inedita in studio, registrata nel 2002, della storica La prima goccia bagna il viso, parte I e parte II. Bella, ma l'originale del 1971 resta inarrivabile. Stiamo giungendo al termine. C'è ancora spazio per i Virtual Dream con Frengo, un inedito in studio del 1996, subito seguiti da Leo Nero, alias Gianni Leone, con una altrettanto inedita versione in studio de Il castello (english version), in origine apparsa su "Vero" del 1975.  Il brano è stato recuperato dalla copia fatta da Gianni per uso personale e dimenticata per tanti anni. Gianni Leone canta e suona tutti gli strumenti.


Si chiude in bellezza con Luna park dei Semiramis, in una versione inedita del maggio 1973, un acetato, differente rispetto a quella pubblicata sull'unico grande disco della band, "Dedicato a Frazz". Qui il suono è più ruvido e la voce in falsetto di Michele Zarrillo evoca il miglior Nico Di Palo dei New Trolls. Un brano dal valore storico. Un grazie all'etichetta romana "Progressivamente" per il grande lavoro di recupero di questi preziosi cimeli sonori. A voi tutti: buon ascolto.



Post by George


Marcello Giombini 2

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Ebbene, ho pensato che invece di caricare il primo post, fosse più interessante fare la seconda puntata... il postino suona sempre due volte...
Giombini ha inanellato un sacco di musica, dalla religiosa alla più strana per film horror o western a quella elettronica anche da computer. Un po' come hanno fatto i vari Piero Umiliani o Piero Piccioni, gente che aveva una tale padronanza della musica da permettersi di spaziare in tutti gli stili, e non senza banalità. Ha utilizzato, come gli altri, tanti alias come Pluto Kennedy o K-Bytes, ma il suo tocco è inconfondibile. Un vero genio, un compositore a tutto tondo, per lui la musica non ha avuto segreti, fosse religiosa, porfana, beat, soft, elettronica... 

E in questo contenitore mi prefiggo di inserire quelle cose che a mano a mano riuscirò a reperire...

Roberto Roganti


ELETTRONICA

Qui appare in un brano: The J.R. Story:







 



A1 Disco 1 / A2 Disco 2 / A3Disco 3 / A4 Disco 4 / B1 Disco 5 / B2 Disco 6 / B3 Disco 7 / B4Disco 8










A1 Sidi El Abbes (Algeria) / A2 Lucky Dance (Australia) / A3 Keta-Pang' Bells (Borneo) / A4 Wedding Dance (China) / A5 Lions Dance (Congo) / A6 Yellow Secret (Korea) / A7 Manila, Sweet Manila (Philippines) / A8 Cherry-Trees In Kawasaki (Japan) / A9 SaggitariusBali, Bali (Indonesia) / B1 Sea Holiday (Hawaii) / B2 Coming Back To Nagpur (India) / B3 Fecundity Dance (Marquesas Islands) / B4 Rain Dance (Kenya) / B5 Dreaming Of Agadir (Morocco) / B6 Wait For Us Palembang (Sumatra) / B7 Forest Song (Thailand) / B8 Procession In Lhasa (Tibet) / B9 Hanoi, The Pearl (Vietnam)


A1 Le Mans / A2 Blue Print / A3 Sea Wolf / A4 Omega Race / A5 Jupiter Lander / B1 Solar Fox / B2 Space Invaders / B3 Space Defenders / B4 Sargon Chess / B5 Depthcharge





A1 Xilva / A2 Huncavelica / A3 Notturno Primo / A4 Riongmodulation / A5 Sireneide / A6 Imenotteri / B1 Notturno Secondo / B2 Steelrhytm / B3 Notturno Terzo / B4 Toccata / B5 Recitativo / B6 Atlantis






COLONNE SONORE

Sulle colonne sonore spendo poche parole. Essendo assai vetuste, la qualità è scarsa, ma addirittura in alcune sono presenti i dialoghi, infatti gli audio musicali sono stati ricavati direttamente dai supporti VHS, puliti e filtrati fin dove era possibile.





















Le notti erotiche dei morti viventi











Panico












Sabata










Antropophagus











Ballata per un pistolero











E' tornato sabata... hai chiuso un'altra volta












La bestia nello spazio






RELIGIOSA

Ho trovato in rete un album, del quale però non ho ancora la copertina, questo però non ha nulla a che vedere con l'omonimo de Gli Illuminati



Serie "Bootleg" n. 218 - Banco del Mutuo Soccorso + Le Orme - GOABOA 012 - Sant'Olcese (Genova), 27 luglio 2012

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TRACKLIST DISC 1:

Set Le Orme
01. Alba di Eurasia 
02. Il romanzo di Alessandro 
03. Verso Sud 
04. Una donna 
05. Band's intro 
06. Vedi Amsterdam 
07. Cemento armato 
08. Felona e Sorona - part I 
09. Felona e Sorona - part II 


TRACKLIST DISC 2:

Set Banco del Mutuo Soccorso
01. Intro 
02. Nudo 
03. Benvenuto di Francesco 
04. Cento mani e cento occhi 
05. Metamorfosi 
06. Canto nomade per un prigioniero politico 
07. La conquista della posizione eretta 
08. Dediche 
09. 750.000 anni fa... l'amore? 
10. L'evoluzione 
11. Il ragno 


TRACKLIST DISC 3:

01. Band's intro 
02. R.I.P. 
03. Encore intro 
04. Traccia 

encore: Set Le Orme & Banco del Mutuo Soccorso (together)
05. Intro
06. Fino alla mia porta (aka Capolinea) 
07. Gioco di bimba 
08. Sguardo verso il cielo 
09. Non mi rompete



LE ORME - FORMAZIONE

Michi dei Rossi - drums, vocals
Michele Bon - Hammond organ and keyboards
William Dotto - guitars, backing vocals
Fabio Trentini - bass, acoustic guitar and vocals
Davide "Jimmy" Spitaleri - vocals

BANCO DEL MUTUO SOCCORSO - FORMAZIONE

Francesco Di Giacomo - main vocals
Vittorio Nocenzi - pianoforte and keyboards, vocals
Filippo Marcheggiani - guitars, vocals
Alessandro Papotto - saxophones, clarinets, flute
Tiziano Ricci - bass, vocals
Maurizio Masi - drums


Un bel concertone che fotografa il tour de Le Orme insieme al Banco del Mutuo Soccorso, due storici gruppi del prog nostrano seppur distanti anni luce per sonorità e caratteristiche. Il concerto, nella sua completezza suddiviso in ben 3 CD, si apre con il set de Le Orme, nella formazione con Jimmy Spitaleri,. Decisamente pregevole la riproposta della suite "Felona e Sorona". Il 2° CD vede il Banco riproporre i suoi grandi classici. Si chiude con il set congiunto fra le due formazioni. La registrazione proviene dal GOABOA 012 Festival che si è tenuto nella splendida cornice della settecentesca Villa Serra-Pinelli, in fraz. Comago di Sant'Olcese (nel Val Polcevera, in provincia di Genova) nel mese di luglio 2012. Al fianco dei due storici gruppi italiani, qualche sera prima, ha suonato un artista del calibro di Morrissey. Un bel concerto nostalgico che ci riporta indietro nel tempo. Da gustare con la giusta calma.

Buon ascolto.




Link CD1
Link CD2
Link CD3

Post by George

Le Compilation della Stratosfera Vol. 17 - 1972 - Pop & Marhiuana

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 TRACKLIST :

1 - The Soulful Dynamics - Birdie
2 - The Rattles - Sense of life
3 - The Sub - Substhin i
4 - The Rattles - Geraldine
5 - The Lilac Street Band - I must live 
6 - Jerom Ross - In by gone memories
 7 - The Rattles - Ice on fire
8 - The Sub - Match II
9 - The Soulful Dynamics - Louisiana Race
10 - The Sub - Ma-Mari-Huana
11 - Nevil Cameron - There is no satisfaction

E' festa sulla stratosfera, cari amici, perchè il nostro affezionato Anonymous Benefactorè tornato a trovarci, e questa volta ha davvero svuotato il suo forziere nascosto: è in arrivo infatti una lunga sequenza di contributi di A.B. Per dirla con le sue parole, "(...) sono stranezze ma non certo capolavori!". Siccome qui amiamo tantissimo, oltre a ciò che è strettamente prog e correlato, riscoprire quelle stranezze che hanno contraddistinto il panorama musicale italiano degli anni 70 (e non solo), non possiamo che essere felici e ringraziare il nostro amico dal grande cuore. Vi assicuro che, sebbene sia d'accordo con l'amato mecenate che non si tratta di capolavori, le cose interessanti ci sono eccome nella lista che mi ha inviato e, soprattutto, si tratta di materiale di assoluta rarità, come d'altronde tutti i contributi giunti a noi da A.B. (controllate purequi)

 Su mia supplicante richiesta, prontamente esaudita dall'anonimo amico, diamo inizio ad un excursus nelle singolarità musicali italiane con questa sfiziosa e stupefacente (più di nome che di fatto, a dire il vero) compilation. Stando ad A.B., si tratta di "una di quelle cassette misteriose che tanti anni fa mi ricordo in vendita negli autogrill, in quegli espositori verticali messi in un angolo dove si trovava di tutto alla rinfusa". Da notare l'etichetta Help, famosa label minore del prog italiano che ebbe il merito, tra l'altro, di aver sfornato il primo album di Quella Vecchia Locanda ed il primo dei Procession. Tra gli artisti proposti in italia dalla Help ve ne erano alcuni provenienti da Germania ed Austria: questa compilation raccoglie alcuni brani dagli album e dai singoli proprio di queste band e di altri artisti stranieri. Un approfondimento interessantissimo sulle etichette minori del prog italiano (con un breve articolo dedicato alla Help, riportante anche la loro produzione discografica ed unico luogo sul web dove viene citata questa compilation) lo potete trovare sul quella che è unanimamente considerata la bibbia del prog italiano, ovvero Italianprog (al link l'articolo) dell'amico Augusto Croce, che non ringrazieremo mai abbastanza per il prezioso lavoro svolto negli anni.

LINK

Post by A.B. & Captain

Various Artists - 1997 - Progfest '97 (with Le Orme)

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TRACKLIST CD1:

THE JOHN WETTON BAND
1. In the Dead of Night (5:57)
2. Rendezvous 602 (5:18)
3. Starless (9:49)
LE ORME
4. Madre Mia/Prima Acqua (8:20)
5. Il Vecchio (4:04)
6. Il Fiume, Part 2 (3:18)
7. Felona & Serona (part a,b,c,d) (15:33)
ARENA
8. Medusa (4:24)
9. Sirens (14:25)

TRACKLIST CD2:

THE FLOWER KINGS
1. Retropolis (12:11)
2. Humanizzimo (part a,b,c,d) (15:04)
SPOCK'S BEARD
3. Thoughts (7:02)
4. Go the Way You Go (12:12)
BIG ELF
5. Mindbender (2:27)
6. Sell Out (4:26)
7. Neuropsychopathic Eye (4:40)
SINKADUS
8. Ättestupan (12:45)


L'edizione 1997 del "Prog in the World - Progfest", che si è svolta dal 23 al 25 maggio 1997 al Variety Arts Theater di Los Angeles, ha ospitato numerose band provenienti da diversi Paesi. Tra queste Le Orme, storica prog band, in rappresentanza dell'Italia. La finalità di questo post è proprio quella di presentare la performance de Le Orme, al fianco di altre interessanti band. La registrazione del concerto, oltre che su doppio CD, è anche apparsa su DVD, seppur con immagini di non elevata qualità. I gruppi che troviamo in questo magnifico concerto sono i Sinkadus e i Flower Kings (entrambi provenienti dalla Svezia), gli Arena (Inghilterra), i Big Elf (californiani di Los Angeles), gli Spock's Beard (americani anche loro), la John Wetton Band, capitanata dall'ex bassista dei King Crimson e, per l'appunto, Le Orme. In questo caso si tratta di una buona occasione per ascoltare il quartetto veneziano in una performance di oltre 30 minuti, che include - in coda - una sintesi della suite "Felona e Sorona". Brilla per bellezza la sezione dedicata a John Wetton, con la bella cavalcata di Starless, della durata di quasi 10 minuti. E ora spazio alla musica. Come sempre: buon ascolto.


FORMAZIONI

THE JOHN WETTON BAND
John Wetton / bass and vocals
Martin Orford / keyboards and vocals
Billy Leisengang / guitar
Thomas Lang / drums

LE ORME
Aldo Tagliapietra / bass, guitar, sitar and lead vocals
Michi Dei Rossi / drums
Michele Bon / keyboards, Hammond B-3, mellotron, guitar, vocals
Francesco Sartori / keyboards, vocals

ARENA
Mick Pointer / drums
Clive Nolan / keyboards
John Jowitt / bass
Paul Wrightson / vocals
John Mitchell / guitar

THE FLOWER KINGS
Roine Stolt / vocals and lead guitar
Thomas Bodin / keyboards, FX, vocals
Jamie Salazar / drums, vocals
Michael Stolt / bass, bass-synth, vocals
Hasse Froeberg / vocals, acoustic and electric guitar


SPOCK'S BEARD
Neal Morse / lead vocals, acoustic guitar, keyboards
Nick D'Virgilio / drums, vocals
Alan Morse / guitar
Ryo Okamoto / keyboards, Hammond B-3, mellotron
Dave Meros / bass

BIG ELF
Damon Fox / vocals and numerous keyboards
Andrew H.M. Jones / guitar, vocals
Thom Sullivan / drums

SINKADUS
Rickard Bistrom / bass, vocals
Linda Johansson / flute, vocals
Frederik Karlsson / keyboards
Lena Pettersson / cello
Robert Sjoback / guitar
Mats Svensson / drums

Link CD1
Link CD2

Post by George 

Giorgio Valentinuzzi - 1981 - Cosa dici alla sera

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TRACKLIST :

1 - Cosa dici alla sera
2 - Ho ammazzato un ragno
3 - La festa ha lasciato il solito vuoto
4 - Qui no!
5 - Canzone di fine estate
6 -  Erano di ieri i nostri passi
7 - Canzone per N.B.
8 - Canzone da un franco
9 - Eroi, cocain, anfetamin

Prosegue il nostro tour nelle singolarità musicali italiane degli scorsi decenni in compagnia del nostro anfitrione, il grande Anonymous Benefactor. Ci occupiamo stavolta di Giorgio Valentinuzzi, poliedrico artista sconosciuto ai più, che sfornò ben 5 album nel quinquennio 1981/85. Oltre ad occuparsi di musica, questo artista si è occupato di moltissime altre forme artistiche. Per conoscere meglio la carriera di Valentinuzzi vi rimano al suo sito personale Icontemporanei.it. Un approfondimento sulla sua carriera squisitamente musicale invece è rintracciabile alla pagina Musicartisti. Sebbene ci risulti che tutti i testi e le musiche di quest'album erano dello stesso Valentinuzzi, il brevetto s.i.a.e. e la proprietà dei brani risultano di Carlo Barbiera, uno dei musicisti coinvolti nella registrazione dell'album (curiosamente questa informazione è riportata sull'inlay dell'album, come mostra l'immagine sotto). Musicalmente, una vera cacofonia di ritmi e stili caratterizza quest'album. Passando infatti ad una rapida analisi dei singoli brani, quello d'apertura ("Cosa dici alla sera") è davvero apprezzabile, sia a livello di testo che di intrecci musicali; "Ho ammazzato un ragno"è un tuffo "reggaeggiante" nel non sense, con un pregevole ed inaspettato assolo di chitarra elettrica nel mezzo; sempre su ritmi reggae viaggia la seguente "La festa ha lasciato il solito vuoto". "Qui no", dopo una falsa partenza parlata in napoletano, è un rockaccio sanguigno con serratissime parti di basso a sostenere il ritmo; seguono le simil-Gucciniane "Breve canzone di fine estate" e "Erano di ieri i nostri passi". "Canzone per N.B."è un blues dai davvero piacevoli intrecci chitarristici; "Canzone da un franco"è una dolce fiaba cantata e fa da preludio alla vera perla dell'album, ovvero il mantra rock tossico "Eroin Cocain Anfetamin", che è anche il brano più lungo con i suoi quasi 6 minuti di durata a chiudere il tutto.

Hanno suonato:

Giorgio Valentinuzzi-Voce, produzione e copertina
Edi Antoniolo- Tastiere
Gigi D'angelo - Percussioni
Alberto Gatti - Basso
Sergio Romano - Chitarra elettrica

Carlo Barbiera - Pianoforte e armonica in "Canzone da un franco"
Giorgio Valentinuzzi - Chitarra e voce in "Canzone da un franco"
 

Post by A.B. & Captain

Jumbo - 1992 - Violini d'autunno (registrazioni inedite del 1983)

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TRACKLIST:

01. JC 
02. Willi 
03. Balck Out 
04. Zucchero dolce 
05. Balla ballerina 
06. La moglie del gatto 
07. I violini d'autunno 
08. Sabato sera 
09. JC Live (1983)


Disco strano questo "Violini d'autunno", piuttosto lontano dalle sonorità prog che hanno reso grande un gruppo come i Jumbo. Si tratta di 9 registrazioni inedite risalenti al 1983, recuperate dalla Mellow e pubblicate nel 1992. La formazione (come indicata nella back cover) vede presenti i due membri fondatori, Alvaro Fella e Daniele Bianchini, accompagnati dal batterista Tullio Granatello (subentrato nel 1972 al posto di Vito Balzano) e da Paolo Guglielmetti, l'unico vero nuovo innesto nella formazione. "Violini d'autunno" rappresenta una svolta inusuale, spostandosi verso ritmi marcatamente funky, intrisi di suoni elettronici, così come ricordano le note di copertina. Non è sicuramente un capolavoro, ma non me la sento di infierire più di tanto, proprio per il bene che ho sempre voluto ai Jumbo, memore di capolavori come la trilogia composta dall'omonimo disco d'esordio (1972), "DNA" (ancora 1972) e "Vietato ai minori di 18 anni" (1973). 
Ascoltate e giudicate.



Post by George 

Le compilation della Stratosfera vol. 19 - Vari artisti - 1973 - My Favorite Tones (etichetta Picci)

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TRACKLIST :

1 - Orchestra di Mario Migliardi - Non toccatemi, vernice fresca !
2 - Orchestra di Giacomo Dell'Orso - Lasciami andare
3 - Orchestra di Giacomo Dell'Orso - Ti volti indietro
4 - Orchestra di Giacomo Dell'Orso - Spettina l'anima mia
5 - Orchestra di Giacomo Dell'Orso - I misteri dell'amore
6 - Orchestra di Claudio Gizzi - Il giardino dei fiori finti
7 - Orchestra di Giacomo Dell'Orso - Tu sei lì che mi aspetti
8 - Orchestra di Giacomo Dell'Orso - Sono una donna
9 - Orchestra di Giacomo Dell'Orso - Io ti ucciderei
10 - Orchestra di Giacomo Dell'Orso - Cos'è un bambino
11 - Orchestra di Mario Migliardi - C'è sempre un treno
12 - Orchestra di Giacomo Dell'Orso - Io non vivrò

 Altro giro, nuova corsa, ennesimo regalo del nostro misterioso amico Anonymous Benefactor. Dalla mitica etichetta Picci (per approfondire, leggetevi la scheda del mitico Augusto Croce su Italianprog) che produsse, tra gli altri (per quanto riguarda il rock progressivo italiano) La Seconda Genesi, pubblichiamo questa compilation a cura di tre diverse formazioni orchestrali (le orchestre di Mario Migliardi, Giacomo Dell'Orso e Claudio Gizzi). Si tratta più che altro di musica orchestrale da accompagnamento, o sonorizzazioni che dir si voglia, anche se quà e là, fanno capolino "furbi" inserimenti di Vcs3, peraltro in alcuni casi pregevoli ("Tu sei lì che mi aspetti"), ma in altri casi fuori posto e quasi fastidiosi (finale di "Cos'è un bambino"). Vista l'etichetta che produsse questa collezione, non è da escludersi che vi abbiano lavorato membri della già citata Seconda Genesi. Piccolo parere personale: se proprio devo essere sincero, secondo me la cosa migliore dell'album in questione è la stupenda cover dipinta: una vera e propria opera d'arte! Detto questo, auguro a tutti un buon ascolto...


Post by A.B. (semper benemeritus est) & Captain

Nada - 1979 - Nada

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TRACKLIST:

01.  Pasticcio universale 
02.  Dolce più dolce
03.  Tentazioni
04.  Anche se fosse 
05.  Candida follia
06.  Quando sarò
07.  Fandango
08.  Noi
09.  Febbre senza malattia


MUSICISTI

Nada - voce
Carlo Pennisi– chitarra (tracce 1, 3 e 4), chitarra elettrica (traccia 6)
Fernando Fera– chitarra acustica (traccia 3), chitarra (traccia 4)
Vincenzo Mancuso - chitarra elettrica (tracce 5 e 9), chitarra (tracce 7, 8)
Dino Kappa– basso (tracce 1-9)
Walter Martino– batteria (tracce 1-9), percussioni (tracce 1, 5 e 9), cori (traccia 4), tamburello (traccia 6)
Alessandro Centofanti– tastiera (tracce 1-3, 5, 8 e 9), pianoforte (tracce 1, 4), pianoforte elettrico (tracce 3, 5-9), organo Hammond (traccia 4)
Antonio Marangolo– sassofono tenore (tracce 2 e 9)
Federico Troiani – voce (traccia 1), cori (traccia 4)
Claudio Balestra– cori (tracce 2, 3, 5-9)
Giancarlo Balestra– cori (tracce 2, 3, 5-9)
Mauro Balestra– cori (tracce 2, 3, 5-9)
Mauro Lusini– cori (tracce 4 e 9)
Mauro Chiari– cori (traccia 4), armonica (traccia 4)
Douglas Meakin– cori (traccia 5)


Sesto album della lunga discografia di Nada, pubblicato nel 1979. L'album, molto intenso sia nei testi che nelle musiche, prosegue il filone creativo inaugurato nel 1975 con "1930: il domatore delle scimmie" e proseguito con il disco omonimo del 1976 (ristampato nel 1977 con un brano sostituito).Purtroppo il pubblico non rispose positivamente a questa uscita discografica, a differenza della critica che lo accolse in termini favorevoli. Il disco si basa su un pop di buona fattura, influenzato dai suoni d'oltremanica: disco, rock, country rock, funky. Il brano sicuramente più conosciuto è Pasticcio universale, pubblicato anche come singolo con Dolce più dolce sul lato B.

Vale la pena soffermarsi sul lungo elenco dei collaboratori, tra i quali alcuni ex componenti dei Libra (Centofanti, Kappa, Martino), nonché il cantautore Mauro Lusini, compositore da solo, o a più mani, di cinque dei nove brani della tracklist. Tra gli altri ospiti di lusso Walter Martino e Alessandro Centofanti. E' tutto. Buon ascolto.


Link

Post by George 

Luciano Noël Winderling (& Vittorio Centanaro) - 1972 - Viva la rosa

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E proseguiamo con la nostra peregrinazione attraverso il sottobosco della musica italiana, con le sue "stranezze", in compagnia del grande amico che ormai ben conoscete, pur se celato dietro una folta coltre nebbiosa che ne nasconde l'identità... Naturalmente sto parlando di Anonymous Benefactor, sia lode a Dio (e alla stratosfera tutta) per il grande lavoro di ricerca e riscoperta che sta facendo insieme a noi!

TRACKLIST :

01 - Viva la rosa
02 - Nel borgo del castello
03 - Ma che bel mattino
04 - Bella che nei tuoi occhi
05 - Il volontario
06 - Bourree
07 - Quando in chiesa
08 - La sorte del marinaio
09 - Con gli altri mai andrò a pescare
10 - Cantilena
11 - Il cavaliere del re
12 - Tre giorni son che Nina

Questo album, come ci ricorda l'amico A.B., pur essendo accreditato al solo Luciano Noël Winderling, fu frutto della collaborazione con il musicista Vittorio Centanaro (duo che, peraltro, fu uso a collaborare nel panorama musicale italiano, a diverso titolo, per diversi anni). Si tratta, a mio parere, di un gioiellino misconosciuto, caratteristico della musica cantautoriale genovese. Le somiglianze con De Andrè non sono casuali, ma non ci troviamo di fronte ad un lavoro derivativo, per diverse ragioni (anche cronologiche). A questo proposito, riporto qui sotto uno dei pochissimi articoli che ho rintracciato sul web che si occupa di questo talentuoso duo d'artisti. E' un ricordo tenero e partecipato e viene dall'ottimo blog di Cesare Monti, al quale vi rimando per questo ed altri interessantissimi articoli.

"Pochi conoscono questo duo, Luciano Noel Winderling e Centenaro, ma sono stati importantissimi sia per me che in parte per Fabrizio De Andrè. Di Genova, fecero conoscere la musica madrigale a Fabrizio. Erano magici, il loro fu un Lp prodotto da Claudio Fabi straordinario, che ascoltavo ripetutamente, cosa rarissima per me. Vanda fece la sua prima copertina (davvero bellissima: cliccate qui sotto, ingrandite e godetevela - Nota del Capitano), una rilettura di un quadro di Bosch. Ricordo che quando vennero in studio Vanda ed io c'eravamo sposati pochi giorni prima, la nostra camera stava su un soppalco che si apriva sullo studio tramite una finestra. Ci mandarono su in camera e con noi due affacciati, suonarono un madrigale struggente."


Post by Anonymous Benefactor & Captain

Andrea Tich - 1978 - Masturbati

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TRACKLIST:

01. Atmosferofobia
 02. Lettera
 03. La primavera nel bosco
 04. Porta i fiori
 05. Odore d’erba
 06. Il candidato
 07. Luce
 08. Uccello
 09. Paese
 10. Masturbati


FORMAZIONE

Andrea Tich - voce, chitarra
Hugh Bullen - basso
Claudio Pennarello - batteria, percussioni
Pino Patti - chitarra 
Daniele Cavallanti - sax
Lucio Fabbri - violino, Synth ARP 2600
 Claudio Rocchi - produttore


Andrea Tich (si pronuncia con la c dolce di "ciliegia") ha esordito nel 1978 con questo stupendo disco prodotto da Claudio Rocchi e pubblicato dalla gloriosa etichetta Cramps, dal titolo decisamente "forte", almeno per l'epoca. Nel suo carnet vi sono partecipazioni a numerose manifestazioni e concerti come il Festival di Re Nudo a Zerbo (Milano) con la formazione “Una tazza piena di diamanti”, l'Aprilia Festival di Musica d'Avanguardia e di Nuove Tendenze con la formazione “Bazaar”, il 1°Festival Rock di Nuove Tendenze a Città di Nettuno ed altre ancora.  Ha anche collaborato con il musicista Maurizio Marsico, con cui ha realizzato diversi progetti musicali e produzioni discografiche, e ha pubblicato per le sue canzoni, video da lui prodotti e in collaborazione con il regista Diego Pascal Panarello.

Il disco in questione, "Masturbati", è decisamente coraggioso e in anticipo sui tempi . Una delle numerose recensioni del disco presenti sul web definisce la voce di Andrea Tich "anarchica, che può spaziare su qualsiasi registro, con un risultato misto tra il Syd Barrett solista, le filastrocche per bambini e la spiazzante follia tipicamente zappiana". Vero a falso che sia (il giudizio spetta a voi) questo lavoro rimane un piccolo gioiello isolato che - come spesso accadeva e accade ancora oggi - ebbe un buon successo di critica ma scarse vendite, anche a seguito di una promozione del tutto assente. Tra i solchi vi sono non pochi richiami a Faust'O e altri musicisti d'avanguardia a lui contemporanei. Il giudizio è purtroppo limitato dalla brevità del disco, con 10 brani ma della durata complessiva di poco più di 35 minuti. Ottima la line up che accompagna Tich, con musicisti del calibro di Lucio Fabbri e Hugh Bullen. L'album è stato ristampato in CD nel 2004 in Italia e nel 2007 in Giappone. 



Post by George 

Eva 2000 - 1973 - Noi...Per esistere

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 TRACKLIST :

01. Eri bambino
02. Casa popolare
03. Un giorno d'amore vale una vita
04. Una sera
05. Whisky and love
06. Fiori per un'amica
07. Come una statua
08. Io sono lei
09. Fiori di pietra
10. Un'altra età

Non il solo A.B. ci accompagna nella nostra peregrinazione nelle curiosità anni 70 della musica italiana. Ringraziamo infatti per questo contributo l'amico Vlad Tepes, magnifico e mugnifico anfitrione dell'interessantissimo blog "Isle full of noises", al quale vi rimando senza indugio...

Poche informazioni sono reperibili su questa band, se non la loro pagina FB, dalla quale trascrivo la mini biografia che segue: "Eva2000, nasce a Parma nel 1973. Formata da sole ragazze la band nel tempo si trasforma in un gruppo misto. Il massimo della popolarità è raggiunto negli anni 1973/1976, con la partecipazione al Disco per l' Estate con il brano "Hotel Miramare", e successivamente al Festival di Sanremo con la canzone "In amore non si può mentire". Eva2000, nonostante i cambi di formazione, rimane in attività per una decina d'anni: dal 1973 al 1982, diventando uno dei gruppi di punta delle notti dance italiane, sull'onda della disco music. Line up nel 1975: Marco Rancati vocal, Teresa Gorla vocal, Marchionni Vince piano e vocal, Franca Benassi bass, Giorgio Bassanetti drum, Scandolara Giovanni guitar e vocal, Sauro Azzini Key e vocal. Nel 1982 il gruppo si scioglie. Nel 2011 il ritorno si concretizza con un progetto allargato ad altre band disco dell'epoca, (SMASH GENERATION). Questa nuova idea ha rimesso in moto la musica, ed EVA2000 si ritrova di nuovo in pista."

 "Noi... Per esistere"è il primo album di questo gruppo misto maschile e femminile. Sebbene gli Eva 2000 saranno protagonisti della nascente disco-music della seconda metà degli anni 70, quest'album pur essendo molto commerciale non appartiene ancora in toto al genere sopra descritto. Ascoltando il disco, l'incipit del primo brano ("Eri bambino") lascia ben sperare, con un intro davvero gradevole di pianoforte ed uno svolgimento, tutto sommato, abbastanza ascoltabile. Il secondo brano ("Casa popolare"), risulta anche migliore, con un bel flauto in evidenza. il resto, purtroppo, scivola irrimediabilmente verso l'orecchiabilità a tutti i costi, condita di sdolcinatezze  varie che non destano certo l'interesse degli amanti del rock progressivo italiano. Un'ultima citazione la merita il brano "Come una statua", sostenuto da un bel riff di flauto e voce ed abbastanza settantiana da risultare interessante. Molto gradevole, in tutti i pezzi, la lead vocalist (Teresa Gorla?), dalla voce modulabile e potente, nonchè cristallina (ricorda un po', con le debite distanze, quella della grande Mina). Peccato che questo gruppo non abbia osato un po' di più, visto la buona caratura musicale di cantanti e strumentisti che lo componevano. In ogni caso, buon ascolto dal vostro Capitano, oggi in buona compagnia dell'amico Vlad Tepes...


Post by Captain & Vlad Tepes
 

Gruppo Strumentoconcerto - 1980 - Lo strumento fa concerto

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TRACKLIST :

01 - Folaga
02 - Danze a cuatro
03 - Vulissa diventare
04 - Danzandole
05 - Klung klung grillo
06 - La ville de la rochelle
07 - Sonia
08 - Du botte
09 - Cielo
10 - Ashkalon
11 - Balafon
12 - Slendro

Il nostro amato Benefattore Anonimo torna a colpire, con questo interessantissimo album che potremmo definire folk, ma che è così particolare da poter essere considerato unico, basta guardare le bellissime immagini delle cover per rendersene conto. I due artisti coinvolti (ebbene sì, sono solo in due!) suonano infatti una miriade di strumenti, la maggior parte dei quali appartenenti alla musica popolare del passato ed ormai caduti in disuso. Potremmo addirittura dire di trovarci di fronte a due scienziati della musica popolare antica, che ci danno una dimostrazione pratica delle potenzialità e dei suoni di strumenti ormai sconosciuti ai più... 

Come spessissimo accade, per reperire qualche informazione attendibile, l'unico porto verso cui approdare è Italianprog di Augusto Croce, al quale vi rimando per leggere l'articolo completo: "Strumentoconcerto è stato un gruppo anomalo, formato come veicolo per proporre al pubblico la passione di Nicola Scarano e Sonia Milan per strumenti musicali di ogni genere, sia convenzionali che etnici. Attivi fin dai primi anni '70 i due sono entrati nella Cooperativa L'Orchestra con cui hanno inciso due LP, e contemporaneamente hanno fatto parte della formazione originaria dei Mamma Non Piangere, partecipando al primo album di quel gruppo. Nel primo LP, La natura è musica, collabora con loro Lorenzo Leddi, polistrumentista leader di Mamma Non Piangere, e il disco è una sorta di favola basata sulle voci dei tanti strumenti impiegati. Il secondo album, Lo strumento fa concerto, autoprodotto dal duo nel 1980 e poi uscito per L'Orchestra, è più maturo e contiene alcuni brani in stile folk/rock della tradizione europea. (...)"

STRUMENTOCONCERTO are :

Nicola Scarano (voce, strumenti vari)
Sonia Milan (voce, strumenti vari)


Post by A.B. (magna laude) & Captain

Il pettine... della censura ?

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Post di servizio per evidenziare le anomalie quotidiane (che ormai proseguono da una ventina di giorni) nelle statistiche del blog. Gli studiosi di statistica tengano presente che il blog riceve, attualmente ed in condizioni "normali", dalle 1200 alle 1500 visite, a seconda di post nuovi o meno. I denti del pettine sono punte anomale di visitatori contemporanei, tutti provenienti dagli stati uniti. Seguono e precedono queste note 3 immagini che dicono tutto. Speriamo che noi ce la caviamo...



Cocky Mazzetti

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Cocki Mazzetti, pseudonimo di Elsa Mazzetti; talvolta indicata anche come Cochi Mazzetti (Milano, 28 febbraio 1937).

Cocky Mazzetti è il nome d’arte della milanese Elsa Mazzetti. Cocky Mazzetti aveva iniziato a cantare nel 1954 nell'"Orchestra Zerosei", composta da Sergio Cassani al pianoforte, Walter Finelli al sax alto e al clarino, Vittorio Baroncini alla tromba, Mario Palmieri al sax tenore e al violino e Giorgio Banchetti alla batteria; con l'orchestra compie anche varie tournée all'estero e nel 1960 aveva ottenuto il suo primo contratto discografico con la Primary, etichetta distribuita prima dalla Bluebell ed aver assunto il nome d'arte Cocki; in seguito dalla RiFi record di Milano di Giovanbattista Ansoldi. L’anno dopo esordirà al Festival di Sanremo del 1961, interpretando il brano “Qualcuno mi ama“, in coppia con Emilio Pericoli, nella facciata B del disco A.A.A.Adorabile cercasi (Primary CRA 91817), canzone partecipante alla stessa manifestazione, non finalista, cantata da Bruno Martino (La voce del Padrone) e Jula De Palma (Circus), ma è nel corso dell'estate che si farà conoscere dal grande pubblico grazie al notevole successo del brano Pepito. Al primo posto si classificò “Al di là”, cantata da Luciano Tajoli (Car juke box) e Betty Curtis (CGD); al secondo posto 24000 baci, cantata da Adriano Celentano (Jolly J 20127) e da Little Tony (Durium LdA 6974).

Nel 1962 è nuovamente al Festival di Sanremo con Tobia e Occhi senza lacrime, partecipa al Festival di Napoli ed è presente al VI Festival di Zurigo con il brano Fuochi d'artificio. Inoltre, è la prima cantante ad incidere il brano La partita di pallone che però arriverà ai primi posti delle hit-parade qualche mese più tardi nella versione di Rita Pavone.

Dal 1962 in poi Cocky Mazzetti parteciperà a diverse manifestazioni canore, presentando brani cover e originali, collezionando molteplici successi personali. Chi le impedì il grande successo fu Rita Pavone, che incidendo La Partita di Pallone (RCA PM45 3140) , che già aveva inciso la Mazzetti (Primary CRA NP 91886), la relegò ingiustamente nella posizione di gregaria, ovviamente mi riferisco a quella particolare occasione.

La delusione viene presto riscattata dal Festival di Sanremo 1963 in cui si classifica terza con Giovane giovane cantata in coppia con Pino Donaggio; allo stesso festival presenta anche Perché perché in coppia con Tony Renis.
Sempre nel 1963 incide Dimmelo sottovoce, sigla della trasmissione televisiva "Leggerissimo".
Anche nel 1964 partecipa ad importanti manifestazioni musicali: è nuovamente al Festival di Sanremo con Mezzanotte, in coppia con Los Hermanos Rigual, al Cantagiro e al Festival delle Rose; nel prosieguo del decennio inciderà altri dischi senza tuttavia ottenere significativi riscontri di vendita.

Dopo un periodo di pausa, nei primi anni ottanta diventa una componente del gruppo Gli Oldies con Wilma De Angelis, Claudio Celli, Ernesto Bonino e Nicola Arigliano: con questa formazione incide un nuovo album e partecipa a svariate trasmissioni televisive, soprattutto su Antenna 3 e Canale 5.
Dal 1998 al 2001 partecipa come ospite fissa a trasmissioni di Paolo Limiti su Rai Uno interpretando successi di tutti i tempi facenti parte del suo sterminato repertorio. Si segnala Il tema di Harry Lime dal film Il terzo uomo e Non chiamarmi autunno del repertorio di Flo Sandon's.
Attiva tuttora in serate con orchestre da ballo.

45 giri
1960: Flamenco rock/Quando c'è la luna piena
1961: Qualcuno mi ama/A. A. A. Adorabile cercasi (Primary CRA 91817)
1962: Carnaval do Brazil/Cielito Lindo1962: Che dirà la gente?/Abreme la puerta (Primary CRA 91824)
1962: Flamenco Rock/Pepito
1962: Nuttata 'e luna/Paese 'e cartulina/Chin'e fuoco (Primary CRA 91877)
1962: Pepito/Zero In Cha Cha Cha (Primary CRA 91833)
1962: Tobia/Occhi senza lacrime (Primary CRA 91857)
1962: Tango Italiano+Virgola di luna
1963: Un caffè/ Tu sei differente (Primary CRA 91880)
1963: La partita di pallone/Il tuo compleano (Primary CRA 91886)
1963: Giovane giovane/Le gocce (Primary CRA 91896)
1963: Perché, perché?/Di baci (Primary CRA 91897)
1963: La domenica/Pizza Pye
1963: Dimmelo sottovoce/Qui sotto il cielo di Capri (Primary CRA 91899)
1963: Casanova Baciami/Tu lo sai (Primary, CRA NP 91903)
1963: Ronf ronf / Pagherai (Primary CRA 91920)
1963: Buio/Pagherai (Primary CRA 91921)
1964: Carneval do Brasil/Pizza Pye/La domenica/Cielito Lindo
1964: Mezzanotte/Dicono di me (Primary CRA 91927)
1964: La fine di tutto/Ho perso la bussola (Primary CRA 91933)
1965: Abbracciami forte/Cominciamo ad amarci
1968: Pioggia di settembre/Coltivatore di garofani (Zeus, BE 234)
1971: Gitano/Un Caffè
1993: Till, Nessuno al mondo, Inno all’amore, A pugni stretti.

Album
60 The best years
I grandi successi
Il meglio di Cocky Mazzetti 1998
Incominciò con un caffè (manca una traccia)
Festival di Zurigo 1963 (una sola canzone)

Dal 1983 agli anni 2000 Cocky Mazzetti ha inciso CD per l’etichetta Bang Bang, SAAR record, Dig It, Duck Record etc.
Curiosità: molti dischi riportano il nome Cocki Mazzetti ed altri Cocky Mazzetti.


Gli Apostoli. gruppo beat anni '60

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Gruppo romano, che è stato tra i primi complessi italiani – anzi il secondo in assoluto dopo l’Equipe 84 – a suonare al Piper Club.
Il gruppo è stato costituito nel 1965 sulle ceneri dei Four Ribots e dei Go Karts, complessi di musica melodica e da ballo dell’epoca – come Cha Cha Cha, Hully Gully, Twist ecc – nell’intento di rispondere alla nuova tendenza del BEAT.
A settembre dello stesso anno, dopo un’intera estate trascorsa a suonare all’Hotel Baja Lloyds di Vietri sul Mare,  sono stati ingaggiati dal Piper Club (discoteca e locale per ballare musica suonata dal vivo) dove si sono esibiti più volte.
Nel 1966 hanno continuato a suonare al Piper di Roma, a quello di Viareggio e in tutta l’Italia in esibizioni e feste. Successivamente, unitamente all’attività di complesso Beat, sono stati il gruppo di sostegno di Edoardo Vianello e Wilma Goich per circa due anni.
Tra le curiosità che accompagnano la loro storia c’è anche un'apparizione nel film “musicarello” (Quando dico che ti amo, 1967), con Tony Renis e Lola Falana.

La preistoria de Gli Apostoli: 1962 i Four Ribots

La preistoria de Gli Apostoli: 1964 i Go Karts
Formazione

Angelo Alessandra (tastiere)
Francesco Berichelli (chitarra)
Angelo Piperno (voce)
Ettore Paparazzo (basso)
Roberto Conrado (batteria)


Due dischi ufficiali e uno mai pubblicato:


Robinson / Chi mai lo sa? (Sunstar sp 216 – 1965)
“Chi mai lo sa?” è una cover di Where Have All The Flowers Gone di Pete Seeger, con testo di Daniele Pace.
“Robinson” è una cover del brano You Know He Did (1965) degli Hollies, retro del successo Yes I Will.
“Chi mai lo sa” è stato ripubblicato anche nella raccolta di Red Ronnie “Quei Favolosi Anni 60″, insieme a brani de I Nomadi, Michele, I New Dada, Equipe 84 ecc.



E’ meglio che mi muova / Le cose che tu cercherai (Roman rm 001 – 1966)

“E’ meglio che mi muova” è una cover del brano She’s About A Mover (1965) del gruppo tex-mex-beat di Doug Sahmdi Sir Douglas Quintet.

“Le cose che tu cercherai” è un pezzo originale de Gli Apostoli, per il quale un componente del gruppo (Francesco Berichelli) ha tratto ispirazione e ha dedicato all’amore per Renza, sua futura moglie.
“E’ meglio che mi muova” e “Le cose che tu cercherai” sono stati ripubblicati anche nella raccolta “Raccolta Magic Bit Pop – vol. 13″, insieme a brani de Gli Uragani, The Renegades, The Motowns, I Bisonti ecc.



Il lupo e l’agnello / Sento l’estate (RCA 1965, inedito) 
“Il lupo e l’agnello” è un pezzo, la cui musica – originale de Gli Apostoli – è espressione tipica del ritmo e del suono Beat dell’epoca, mentre il testo è chiaramente ispirato alla favola di Esopo, considerato però  un pezzo molto “cattivo”.
“Sento l’estate” è una versione precedente ed alternativan del testo di “Chi mai lo sa?”, scritta da Ettore Paparazzo (il bassista del gruppo). Questa versione non venne mai pubblicata, rimase inedito, allo stato di lacca, per motivi che alcuni dicono ignoti, ma che solo loro sanno il perché. Ascoltatelo e capirete…


St. Tropez - 1992 - Icarus (registrazioni del 1977-1978)

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TRACKLIST:

01. Noccioline, caramelle, gelati 11:12
02. Segnale limpido 8:55
03. Il laghetto del cigno 4:24
04. Nella cascata 6:23 
05. Bollito misto 4:05
06. Icarus 8:37
07. Re del deserto 12:17
08. Verdure saltate 6:09
09. Luna in vergine 7:18
10. Il Lato sconosciuto 4:34

FORMAZIONE

Ciro Perrino (tastiere, batteria)
Alex Magazzino (chitarra, basso, voce)
Lady Mantide (voce)
Giorgio Battaglia (basso)
Silvano Cecchini (basso)
Francesco Di Masi (batteria)
Enzo Cioffi (batteria)
Mimmo Di Leo (batteria)


Chi sono i St. Tropez'? Semplicemente uno dei tanti prodotti musicali partoriti dalla fervida mente di Ciro Perrino, subito dopo la luminosa esperienza dei Celeste e prima degli album come solista degli anni '80. Tra i musicisti che accompagnano Perrino troviamo, non a caso, il bassista Giorgio Battaglia proveniente proprio dai Celeste. "Italian prog" definisce lo stile del gruppo molto vicino a quello dei Gong, un rock spaziale che profuma anche di Pink Floyd (ne è un esempio la seconda parte del brano di apertura del disco Noccioline, caramelle, gelati e Re del deserto (notare come tutti i titoli brillino per originalità), grazie al tappeto di tastiere suonate dallo stesso Perrino. Il bello è che nel corso della loro breve esistenza (1977-1978) i St. Tropez non incisero nessun disco. Il CD "Icarus", pubblicato nel 1992 grazie ai soliti della Mellow (che Dio li benedica) contiene 10 brani di studio inediti risalenti a quel periodo, registrati negli Ortica Studios di Sanremo. Unica nota dolente: la copertina, veramente orrenda. L'intero CD venne poi nuovamente pubblicati nel cofanetto dei Celeste "1969-1977 - The complete recordings" (2010). Se lo possedete tenetevelo stretto, trattasi di un prezioso gioiellino. Le note della inside cover (quella pubblicata qui sopra) ci fanno sapere che esistono delle registrazioni dal vivo dei St. Tropez, "di prossima pubblicazione". Io dal 1992 ad oggi non ho visto nulla. Se me le sono perse fatemelo sapere. Nella spasmodica attesa di queste rarità dal vivo, godiamoci le tracce registrate in studio, ne vale la pena.

Ho trovato su Hamelin prog una bella intervista a Ciro Perrino che rimembra i St. Tropez. Da leggere assolutamente. La troverete qui. Ciro Perrino, insieme ad Alex Magazzino e alla cantante Lady Mantide, formerà successivamente un altro gruppo di breve durata, ben conosciuto dai frequentatori della Stratosfera, ovvero La Compagnia Digitale. Buon ascolto!


Post by George

Kay Hoffmann - 1985 - Floret Silva (registrazioni del 1977-78)

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Front cover CD, 2006 (Robot Records)
TRACKLIST:

01 Iste Mundus  
02 Floret Silva  
03 Exorcismus  
04 Intermezzo (Chume, Chume)  
05 Ich Will Truren  
06 Rondo  
07 Mai Tanz  
08 Quot Sunt Horae  
09 Tot  
10 Sonus Dulcis Lyrae  
11 Ouverture Zum Fest  
12 Intermezzo (Fagott Sommer Nacht Promenade)  
13 Tempus Instat  
14 Langueo (Vacillantis)  
15 Chume, Chume  
16 Nummus  
17 Post Communio Sancti Cyrilli

Back cover CD, 2006 (Robot Records)
FORMAZIONE

Kay Hoffmann - clavinet, piano, vocals
Gaio Chiocchio, Gianni Salaorni - electric guitar
Nicola Vernuccio - bass
Carlo Bardi - bassoon
Alessandro Raimondi - drums, percussion
Michele Losappio - flute, trombone, piano
Simo Valzania - guitar, bass, violin, vocals, recorder, bouzouki, organ, glockenspiel, percussion –
Sauro Aibisani - tenor saxophone, clarinet
Tolmino Marianini - trumpet
Jaqueline Darby - vocals, chorus


Grande disco questo "Florer Silva", decisamente poco conosciuto se non da parte di una ristretta cerchia di appassionati e cultori: un crogiolo di arie pastorali e suoni medioevali intrisi di prog-psych-folk rock. E con un inquadramento del genere chissà che cosa ci aspetta. E' un lavoro ambizioso, molto ben curato sotto il profilo delle musiche, ricercate e raffinate. La lingua utilizzata è il latino, o meglio il latino medievale (tranne qualche rara dissertazione in alto tedesco), elemento questo che pone il disco ad un livello di assoluta elevatezza. Se ben ricordo il disco rimase per qualche tempo nella wishlist, poi il nostro Big Captain ricevette i file da qualche amico. Lascio semmai a lui i dovuti ringraziamenti. Torniamo al nostro disco e alla sua autrice. Kay Hoffmann si è ispirata nientemeno che al Carmina Burana, un corpus di testi poetici medievali dell'XI e del XII secolo, scritti prevalentemente in latino, tramandati da un importante manoscritto contenuto in un codice miniato del XIII secolo, il Codex Latinus Monacensis 4660 o Codex Buranus, proveniente dal convento di Benediktbeuern (l'antica Bura Sancti Benedicti, fondata attorno al 740 da San Bonifacio nei pressi di Bad Tölz in Baviera). Il codice, che è custodito nella Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera, comprende 228 componimenti poetici con testi scritti in latino medioevale eccetto 47 scritti in alto tedesco. I temi spaziano dagli inni bacchici alle canzoni d'amore ad alto contenuto erotico, nonché alcune parodie blasfeme della liturgia. Un testo decisamente fuori dagli schemi quale fonte ispiratrice per un disco. Il titolo dell'album, "Floret Silva" (la foresta fiorisce)  discende proprio da una poesia del Carmina Burana. Fine del dotto excursus.


Veniamo alla genesi del disco. Il progetto "Floret Silva" nacque quando la compositrice e cantante minimalista Kay Hoffman venne in Italia intorno alla metà degli anni '70 dove incontrò il soprano gallese Jaqueline Darby, che aveva lavorato con i Pierrot Lunaire alla realizzazione del secondo album del gruppo, "Gudrum" (1977). Jacqueline stava scrivendo nuove composizioni inseme al produttore Vincenzo Micocci della RCA e chiese a Kay se era interessata a collaborare ad un nuovo progetto musicale. Kay accettò e al progetto contribuirono inizialmente i due ex Pierrot Lunaire, Gaio Chiocchio e Arturo Stalteri. A loro si aggiunsero altri amici musicisti di Jaqueline Darby. In pochissimo tempo Kay scrisse tutti i testi, ispirandosi per l'appunto al Carmina Burana e alla sua passione per le musiche medioevali e rinascimentali. La stessa compositrice contribuì alle registrazioni con la sua voce (spesso in duetto con Jaqueline Darby), il clavinet e il pianoforte. Con loro un ottimo cast di musicisti provenienti dagli ambienti del jazz-rock e del progressive. Arturo Stalteri alla fine non prese parte alle registrazioni che avvennero nel corso del 1977-1978, sotto la supervisione di Vincenzo Micocci. Purtroppo la RCA non pubblicò il disco che rimase così inedito fino al 1985, anno in cui una copia del master fece rotta verso il Giappone dove venne pubblicato per la prima volta in vinile dall'etichetta Belle Antique. Solo nel 2006 la casa discografica statunitense Robot Records lo stampò per la prima volta in CD dopo averlo rimasterizzato. L'ultima ristampa (in vinile) risale a quest'anno ad opera della Sommor Records. Il disco è stato pubblicato in Spagna. E' bello vedere come in Italia non se lo sia filato nessuno. Nemo propheta in patria.

Front cover LP Japan 1985 (Belle Antique Records)
Back cover LP Japan 1985 (Belle Antique Records)
Il disco comprende 17 tracce, molte delle quali sono solamente brevi intermezzi della durata di una manciata di minuti se non di secondi. Le sonorità sono quelle sopra descritte, I due brani più atipici, che si discostano dalle atmosfere che permeano il disco, sono Langue Vacillantis, un sorprendente episodio jazz-rock, tra i punti più alti dell'album, e Overture Zum Fest, uno strumentale dominato dai fiati con intrecci di sax, tromba e trombone. Un disco decisamente all'avanguardia non solo nel periodo in cui venne inciso, ma ancora oggi, Se vogliamo accostare Floret Silva a qualche altro disco, la memoria ci riporta ai primi lavori dei Dead Can Dance, con suoni pastorali e antiche arie miscelati a sonorità più contemporanee. Insomma, un gioiellino ritrovato che vale la pena gustare con la giusta calma e rilassatezza. Buon ascolto.
Front cover ristampa LP 2016 (Spain) (Sommor Records)
Kay Hoffmann 
Jaqueline Darby nell'era Pierrot Lunaire 
Link

Post by George

Lu Colombo

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Lu e' nata nel 1952. Vive tra Milano, Firenze e qualche volta il resto del mondo ma in verita'"tra" e' il luogo dove trascorre la maggior parte del suo tempo. Si diletta con la musica e le parole da sempre fino a che il piacere diventa mestiere con le dovute conseguenze per se' e per tutti.

Da adolescente, negli anni ‘60, inizia a cantare e a suonare la chitarra, registra come corista con il gruppo Stormy Six e fa parte del trio Plastic Doves. Negl anni ’70 è attiva in teatro dove scrive e cura colonne sonore, lavora in uno studio di registrazione e montaggio cinema dove registra anche jingles pubblicitari. In quegli anni lavora anche part time in una rivista musicale come grafica. Nel 1981 Lu Colombo, appassionata di musica ballabile, lancia nel mercato della musica dance il brano Maracaibo ballata d’amore e d’avventura. 








Nell’82 firma con l’etichetta Emi Italia e pubblica il singolo Dance All Nite, con il quale nel 1983 partecipa al Festivalbar e vince il Disco estate di Rimini.








Il brano verrà poi incluso insieme a Maracaibo nella colonna sonora del film Vacanze di Natale. Nel 1984 Lu partecipa di nuovo al Festivalbar con Aurora, mentre nell’edizione 1985 presenta Rimini Ouagadougou dopo aver vinto il Festival di Saint Vincent. Poi Lu esce lentamente dalla scena dance rimanendo fuori dalla musica per tutti gli anni 90. Nel 2001 produce un cd dal titolo Maracaibo 20th Anniversary per Self Distribuzione . Nel 2011 una versione reggae di Maracaibo per il trentesimo anniversario e una versione in spagnolo.






Lu svolge anche una intensa attivita' come decoratrice murale e pittrice. Ha partecipato a importanti lavori di restauro in tutto il mondo.
Dopo una lunga pausa di riflessione e ricerca musicale nel 2004 Lu fa il suo ritorno con Maurizio Geri in un album swing: L’uovo di Colombo, Trimurti records, nel quale produce una nuova versione di Rimini-Ouagadougou, dove si conferma come autrice, cantante e produttore. In questo disco si respirano varie influenze musicali, dagli anni 30, al latino,dal pop anni 70 alla canzone d'autore. Questo album nello stesso anno la porta anche al Festival di Musica di Mantova. 
Nel 2008 interpreta 19 giorni e 600 notti (cover di 19 días y 500 noches di Joaquin Sabina nell’album dei Pan Brumisti Quelle piccole cose) presentato al Premio Tenco.



Nel 2009 Lu collabora con il gruppo musicale bresciano dei “The The” per la realizzazione del disco Lupai, composto da brani cover ballabili anni ’70, Il disco esce in edicola e gli introiti sono destinati a finanziare iniziative umanitarie in Guatemala e in Ghana.





Nel 2012 Lu pubblica il disco Molto piu’ di un buon motivo Artup records, interamente dedicato a Joaquin Sabina in cui interpreta ben 12 canzoni, tutte tradotte in italiano da Sergio Sacchi del Club Tenco, tra queste ripropone 19 giorni e 600 notti. Nel 2013 Lu partecipa al Premio Tenco con il suo gruppo -Marco Poggiolesi-Michele Staino-Ferdinando Romano-Andrea Brogi.
Nel 2014 Lu con il gruppo,si reca in Spagna per un concerto al Tinta Roja di Barcellona nel programma di Cose di Amilcare e a Madrid dove incontra Joaquin Sabina. Il suo nuovo lavoro nasce dalla passione per le canzoni di Joaquin Sabina, cantautore spagnolo celeberrimo, quasi sconosciuto in Italia. Il mondo di Sabina e' vicino al mondo interiore di Lu che usa la voce in modo nuovo per enfatizzarne i contenuti. Sergio S. Sacchi si impegna nella produzione artistica coinvolgendo numerosi musicisti. Lu forma un trio e parte per girare un video in Camargue alla festa dei gitani.

Bonus:





Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 44 (Serie "Bootleg" n. 219) - Franco Battiato & Alice - Palasport Evangelisti, Perugia, 14 marzo 2015

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TRACKLIST DISC 1:

Franco Battiato set
01 L'era del cinghiale bianco 
02 Lo spirito degli abissi 
03 No time, no space 
04 Shock in my town 
05 Le nostre anime 
06 Povera patria 
07 La canzone dei vecchi amanti (La chanson des vieux amants) (Jacques Brel cover) 
08 La stagione dell'amore 
09 La cura 

Alice set
10 Dammi la mano amore 
11 Tante belle cose 
12 Il vento caldo dell'estate 
13 Per Elisa 
14 Veleni 
15 Il sole nella pioggia 


TRACKLIST DISC 2:

Franco Battiato & Alice set 
01 Nomadi 
02 La realtà non esiste (Claudio Rocchi cover) 
03 Prospettiva Nevski 
04 Summer on a solitary beach 

Franco Battiato Set
05 Gli uccelli 
06 Segnali di vita 
07 Cuccurucucù 
08 Centro di gravità permanente 
09 Bandiera bianca  / Sentimiento nuevo (con Alice) 
10 L'animale 
11 Presentazione della band 
12 Stranizza d'amuri 
13 Io chi sono 
14 I treni di Tozeur (con Alice) 


Splendida testimonianza sonora del breve e fortunato tour di Franco Battiato e Alice, nuovamente insieme sul palcoscenico dopo quasi 30 anni. La prima collaborazione risale al 1980, epoca in cui venne pubblicato il disco "Capo Nord" di Alice e il singolo Il vento caldo dell'estate. E' appena il caso di ricordare i duetti celebri fra i due quali Chanson Ego-centrique e I treni di Tozeur. Nel 1985 Alice dedicò al repertorio di Franco Battiato l'intero album "Gioielli rubati". Il tour congiunto Battiato/Alice ha attraversato l'intera Italia (ad eccezione di uno sconfinamento a Lugano il 21 febbraio) toccando una ventina di città fra le quali Bologna, Reggio Emilia, Trieste, Torino, Milano, Firenze, Roma per concludersi a Palermo il 7 e 8 aprile. Il debutto ha avuto luogo a Carpi il 13 febbraio. Ad accompagnare i nostri eroi l’Ensemble Symphony Orchestra diretta da Carlo Guaitoli, Ensemble con cui Battiato si era già esibito per un breve tour nel luglio 2015.


Il concerto qui presentato è stato registrato a Perugia, al Palasport Evangelisti, il 14 marzo scorso ed è diviso in due set, rispettivamente dedicati ai due artisti, con alcune parti in comune. La scaletta è all'insegna della nostalgia. La voce di Alice, nonostante il trascorrere degli anni, è sempre bella e profonda. Da segnalare, all'interno del set congiunto, un omaggio a Claudio Rocchi con la cover di La realtà non esiste. Veramente un bell'evento che dopo tanto anni rinnova il sodalizio e l'intesa profonda fra i due artisti.

Un bel regalo della Stratosfera a ridosso della pausa estiva. Buon ascolto.


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Post by George

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