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Channel: VERSO LA STRATOSFERA
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Canzoniere del Lazio - 1977 - Miradas

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TRACKLIST:

01. Nu gatto come nu lione
02. Glorias
03. Zandamela (Timbilas)
04. Poeta (Borgata Camion)
05. Mogadishu


FORMAZIONE

Carla Murtas / vocals
Carlo Siliotto / vocals, violin, piano, percussion
Pasquale Minieri / guitar, bass
Maurizio Gianmarco / tenor & soprano saxes, flute, piano
Marcello Vento / drums, percussion, vocals
Giorgio Vivaldi / percussion


La prima domanda che mi pongo è questa: come abbiamo fatto a dimenticare fino ad oggi questo incredibile disco? Ero convinto che fosse presente sulla Stratosfera, ma riguardando gli archivi non l'ho proprio trovato. Pronti a rimediare. Ci troviamo di fronte al 4° album, in ordine temporale, del Canzoniere del Lazio, pubblicato nel 1977 in vinile e ristampato in CD nel 1994 e oggi fuori catalogo. "Miradas"è il disco più progressivo e avanguardistico in assoluto registrato dal gruppo e non a caso l'etichetta è la Cramps, unica eccezione nella loro discografia. "Miradas " segue a ruota "Spirito Bono", pubblicato dalla Intingo nel 1976, disco che evidenziava già la maturità artistica raggiunta dal Canzoniere: quattro soli brani, con lunghi episodi strumentali e con testi ancora legati alla tradizione. La produzione venne affidata nientemeno che a Peter Kaukonen, fratello minore del più celebre Jorma (Jefferson Airplane e Hot Tuna) che fornì anche alcuni contributi alla chitarra elettrica. Sempre nel 1976 il Canzoniere del Lazio partecipò al VI Festival del Proletariato Giovanile (un brano venne incluso nel disco compilation del Parco Lambro). Proprio nel momento in cui il successo stava per decollare, tre componenti (Brega, Cinque e Giannattasio) uscirono dal gruppo. Non fu la fine, ma la rigenerazione. 


Per le registrazioni di "Miradas" si affiancarono ai membri superstiti Carla Murtas (voce), Maurizio Giammarco (sax) e Marcello Vento, ex Alberomotore (batteria). I cinque brani, in gran parte strumentali,  vedono il trionfo delle percussioni, con  Giorgio Vivaldi, Marcello Vento e, all'occorrenza. Carlo Siliotto, impegnasti a costruire tappeti sonori dalla forte cadenza ritmica che riporta a certe sonorità africane. Il tutto condito dalla potenza e dalla versatilità del violino e del sax del duo Siliotto - Giammarco, entrambi grandi virtuosi dello strumento. Credo sia cosa buona e giusta ricordare che la produzione venne affidata a Paolo Tofani, ex Atea (e qui si spiega l'aggancio con la Cramps). Tutti i brani sono emozionanti, ma la chiusura, Mogadishu, è il capolavoro assoluto: apertura di percussioni e basso (echi dei Santana) e a seguire l'ingresso di tutti gli strumenti. Il ritmo si fa sempre più incalzante per giungere al travolgente finale con la bella voce di Carla Murtas e il violino di Carlo Siliotto in un assolo-capolavoro, 
Mamma mia, che meraviglia. Da gustare dalla prima all'ultima nota.
Buon ascolto.



Post by George


Serie "Bootleg" n. 310 - Indaco live in Guastalla (RE), 07.07.2001

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TRACKLIST:

01. Preludio
02. Waiting For The Kundalini
03. Ascea (inedito)
04. unknown
05. unknown
06. unknown
07. Amorgòs
08. unknown


FORMAZIONE

Rodolfo Maltese - chitarra
Mario Pio Mancini - violino, bouzuki
Arnaldo Vacca - percussioni
Pierluigi Calderoni - batteria
Luca Barberini - basso
Carlo Mezzanotte - tastiere


Gran bel concerto degli Indaco, risalente al 2001, uno dei tanti regali dell'amico Marco Osel, che ringrazio. La registrazione, di ottima qualità, risale al 7 luglio di quell'anno. La location è Guastalla, in provincia di Reggio Emilia e, come ricorda Osel, il concerto è avvenuto lungo le sponde del Po. 
Il concerto qui proposto è a cavallo tra l'album live "Spezie" del 2000 e "Terra Maris" che verrà pubblicato l'anno successivo. Due annotazioni prima di lasciarvi ascoltare il bootleg: Ascea è un brano inedito, omaggio alla cittadina in provincia di Salerno (la genesi viene illustrata nel corso del concerto) mentre le tracce  da me definite "unknown" sono, con ogni probabilità, edite su album ufficiali. Semplicemente ho trovato faticoso andare a riascoltare i brani dei dischi precedenti per individuarli. Chiedo perdono. Il concerto è meraviglioso, permeato da quelle sonorità etniche e mediterranee che hanno fatto da sempre la grandezza del gruppo. Oltre alla presenza di Mario Pio Mancini, co-fondatore del gruppo, sono insostituibili gli apporti dei due ex Banco del Mutuo Soccorso, Rodolfo Maltese e Pierluigi Calderoni. 
Grande concerto. Grazie Osel. A voi il consueto buon ascolto



Post by George - Music by Osel

Serie "Just One Record" vol. 5 - Maria Teresa Grossman - 1974 - Same (vinyl)

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TRACKLIST:

01. Questa nostra vita insieme
02. Tre donne
03. Il momento di capire
04. La mia strada
05. Il mio seme
06. Signora Lisa
07. La vita è un compromesso
08. Dimenticare di essere stati soli
09. Tre uomini
10. Dormi, bambino mio


MUSICISTI

Maria Teresa Grossman - voce, chitarra acustica
Stefano Grossman - chitarre e pedal steel, arrangiamenti
Pat Donaldson - basso
Roberto Satti - chitarra elettrica
Gianni Mazza - tastiere e arrangiamenti archi


Questo splendido album, pubblicato nel 1974 e mai ristampato, è un gentile omaggio del nostro amico Gaetano Simarco che voglio ringraziare per questo disco e per altre interessanti proposte che vedremo di pubblicare nelle prossime settimane. Lascio a lui la parola.

Recensione di Gaetano Simarco
La RCA Italiana, nel 1974, grazie anche ad accordi stipulati per la distribuzione con varie etichette quali la Numero Uno di Mogol/Battisti, la Spaghetti Records ed altre, immetterà sul mercato, con grande successo, album di artisti, sia quelli già in auge, sia i nuovi (De Gregori, Venditti, ecc.). Naturalmente non mancano le cantautrici, ma le loro proposte sono spesso prodotti di nicchia. Al contrario dei colleghi uomini, non riscontrano un grande successo in questo periodo. Basti ricordare Antonella Bottazzi, Roberta D'Angelo, Nicoletta Bauce, e appunto Maria Teresa Grossman. Restano conosciute solo da una ristretta cerchia di appassionati. Maria Teresa Grossman, moglie del musicista, arrangiatore e produttore Stefano Grossman (da ricordare il suo apporto nell'album "Chiaro" di Loy & Altomare), è titolare di un unico album omonimo, pubblicato dalla RCA, appunto nel 1974, prodotto da Roberto Satti (Bobby Solo) e registrato presso gli studi RCA di Roma. 


L’album è caratterizzato dalla presenza del bassista Pat Donaldson (già nei Fotheringay nel 1970 con Sandy Denny, e nell'album di Richard Thompson, "Henry The Human Fly"), di Gianni Mazza (maestro orchestrante negli anni ’80 al fianco di Renzo Arbore), dello stesso Grossman (chitarre e pedal steel), di Roberto Satti (chitarra nei brani 7 e 9). L’album, comunque, non viene promosso in maniera particolare dalla RCA. Merita senz'altro un ascolto per l'intensità della scrittura, la capacità di coniugare brillantemente l'attenzione per le tematiche tipiche della canzone d'autore italiana, con atmosfere crude e allo stesso tempo intrise di romanticismo, con un suono essenziale immune da banalità e il cantato che attira l'attenzione su angosce e illusioni private, maturando legittime velleità autoriali. Gli arrangiamenti sono molto raffinati: sembrano soffiare nel cuore una irruenta vitalità.
Dall'album venne anche tratto un 45 giri, sempre pubblicato nel 1974, contenente La vita è un compromesso / Signora Lisa.
E' tutto. Buon ascolto



Post by George - Words & Music by Gaetano Simarco

Cristiano Roversi - 2012 - AntiQua

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TRACKLIST:

01. Morning In Antiqua  5:20
Electric Guitar – Fabio Serra  

02. Tales From Solitude Suite  13:39
Acoustic Guitar – Erik Montanari
Electric Guitar – David Cremoni, Fabio Serra
Vocals – Bernardo Lanzetti
I) A Silent Rite
II) Tales From Solitude
III) Crave Some Loneliness
IV) East Or West?

03. L'amore  3:41
Acoustic Guitar – Erik Montanari
Vocals, Acoustic Guitar – Aldo Tagliapietra

04. Nessie Revealed  3:34
Electric Guitar – Cristiano Roversi

05. Falling  9:17
Electric Guitar – Fabio Serra
Vocals – Leonora
I) Falling
II) Celestial Slowfall

06. Dimlit Tavern  5:18
Hurdy Gurdy – James Larcombe

07, Nirayed’s Secret Diary  3:13

08. Antiqua  5:46
Drums – Gigi Cavalli Cocchi
Electric Bass [Fretless] – Mirko Tagliasacchi
Electric Guitar – Fabio Serra

09. Antiqua's Evening  1:27


MUSICISTI

Acoustic Guitar – Erik Montanari (tracks: 2, 3)
Bass – Mirko Tagliasacchi (tracks: 8)
Drums – Gigi Cavalli Cocchi (tracks: 8)
Guitar – David Cremoni (tracks: 2), Fabio Serra (tracks: 1, 2, 5, 8)
Hurdy Gurdy – James Larcombe (tracks: 6)
Twelve-String Guitar, Classical Guitar, Grand Piano, Synthesizer [Polymoog], Drum Machine [Roland CR-78], Effects, Mellotron, Organ [Hammond L100] – Cristiano Roversi
Vocals – Leonora (tracks: 5)
Vocals - Bernardo Lanzetti (tracks: 2)
Vocals, Acoustic Guitar – Aldo Tagliapietra (tracks: 3)


I grandi dischi di progressive rock esistono ancora, per fortuna. "AntiQua" di Cristiano Roversi è uno dei più grandi album prog pubblicati in questo decennio. Già dalla copertina si intuiscono i contenuti. Chitarre acustiche ed elettriche, queste ultime molto delicate, organo Hammond, mellotron, tutti strumenti a noi cari. Le tracce che compongono l'album, tranne qualche rara eccezione, ci riportano direttamente ai suoni dei primi Genesis, quelli con Anthony Phillips per intenderci. Impregnato di atmosfere oniriche e di brani quasi esclusivamente strumentali, "AntiQua"è il capolavoro di Cristiano Roversi. Due brani spiccano per particolarità: la lunga suite "Tales From Solitude Suite", che ospita la sempre splendida voce di Bernardo Lanzetti e "L'amore", con la voce e la chitarra acustica di Aldo Tagliapietra. I quest'ultimo caso sembra di fare un balzo nel passato ai tempi di  "Collage" o "Uomo di pezza". Semplicemente meraviglioso. Ed ora, dopo avere scritto queste mie suggestioni di getto, spendiamo due parole su Cristiano Roversi.


La carriera musicale (quella solista) di Cristiano Roversi viaggia in parallelo con quella dei Moongarden , band di prog rock sinfonico fondata nel 1993 con all'attivo sei album in studio, l'ultimo dei quali pubblicato nel 2018. Sempre in parallelo ha collaborato con numerosi artisti tra i quali John Wetton, Submarine Silence, Mangala Vallis, Bernardo Lanzetti, CCLR, Massimo Zamboni, Saro Cosentino, SCRAPS Orchestra, Rosenkreutz, ACB Band. La sua produzione solista prende forma nel 1999 con "Music From My Room's Window", distribuito dalla Mellow Records. Segue "The Park" del 2003, ancora per la Mellow. In entrambi gli album Roversi suona tutti gli strumenti e propone una musica sinfonica basata soprattutto sulle tastiere, molto solenne, ben distante dalla magnificenza e dalle raffinate elaborazioni acustiche di "AntiQua". Nel 2015 vede la luce "Quasi Engish", condiviso con Bernardo Lanzetti, etichetta Ma.Ra.Cash (così come "AntiQua"). Ad oggi, l'ultima prova si intitola"Sonata a Kreuzberg", realizzata insieme a Massimo Zamboni e Angela Baraldi.
Cristiano Roversi, infine, è direttore artistico dell’etichetta discografica ARATRO Incisioni (ARCI Mantova) e dello studio di registrazione LaSala1 sempre a Mantova.
Vi lascio all'ascolto dell'album nella speranza (bontà vostra) di leggere qualche commento. 



Post by George

Serie "Bootleg" n. 311 - Le Voci New Trolls - Mantova, 21.07.2008

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FIRST TIME ON THE WEB


TRACKLIST CD 1:

01. Nella sala vuota - Improvvisazioni dei New Trolls  12'30
                    Concerto Grosso n. 1
02.  1°Tempo - Allegro  3'23
03.  2° Tempo - Adagio (Shadows)  7'23
04. 3° Tempo - Cadenza (Andante con moto)  4'45
05. 4° Tempo - Shadows (per Jimi Handrix)  6'43

06. Una miniera  5'07
Concerto Grosso n. 2
07. I Tempo - Vivace  4'49
08. II Tempo - Andante (Most Dear Lady)  1'25
09. III Tempo - Moderato (Fare You Well Dove)  4'54


TRACKLIST CD 2:

01. Le Roi Soleil  6'00
02. Visioni  4'57
Concerto Grosso - The Seven Seasons
03. The Knowledge (Overture)  2'49
              04. Dance With The Rain (Ballata)  5'05
                 05. Barocco'n'Roll (Allegro Brioso)  3'25
06. High Education (Cello Cadenza)  2'05
07. The Seventh Season (Ostinato)  5'59

08. Band presentation

FORMAZIONE

Vittorio De Scalzi - voce, tastiere, chitarra, flauto
Nico Di Palo - voce, tastiere
Francesco Bellia - basso, voce
Marco Sposito - chitarra, voce
Andrea Maddalone - chitarre, voce
Alfio Vitanza - batteria, voce

Il Quartetto d'archi:
Stefano Chiabrera - violoncello
Roberto Izzo - primo violino
plus 
Mirco Foschi - oboe

La Storia, la Leggenda, adesso la Voce. Non ce ne importa nulla. Per noi, che li abbiamo amati fin dalle origini, sono sempre e solo i New Trolls. E qui abbiamo niente meno che due fondatori del gruppo, Vittorio De Scalzi e Nico Di Palo, Direi che basta. Se poi aggiungiamo che in questo magnifico concerto registrato il 21 luglio 2008 a Mantova, nei Giardini di Palazzo Te, i New Trolls ci propongono dei grandi classici, il gioco è fatto. 
Innanzitutto vorrei ringraziare l'amico alifib che ci ha regalato questi preziosi file. Se ben ricordate poco tempo fa sulle pagine della Stratosfera pubblicammo un concerto del Banco del Mutuo Soccorso (anche questo regalo di alifib), registrato nella stessa serata con la promessa di condividere quanto prima anche i concerti dei New Trolls e di Pino Daniele, Bene, ogni promessa è debito. Prima della tradizionale chiusura agostana arriverà anche il grande Pino Daniele. 
Detto ciò passiamo al concerto qui proposto, suddiviso in 2 CD. L'apertura è potente e quanto mai inusuale, visto che si tratta della celebre "Nella sala vuota", lato B del Concerto Grosso. Quest'ultimo segue a ruota e viene proposto nella sua integrità. Fondamentale è l'apporto di un Quartetto d'archi che diventa quintetto con l'aggiunta dell'oboe suonato da Mirco Foschi. 



Lo stacco della classica Una miniera (1968) introduce una selezione di brani tratti dal "Concerto Grosso n. 2". Il secondo CD si apre con Le Roi Soleil, seguita da Visioni (altro salto nel lontano 1968). Si chiude con una selezione di brani tratti da "The Seven Seasons", pubblicato nel 2007 (solo un anno prima di questo concerto) dalla Leggenda dei NT. La registrazione è di ottima qualità e non vi deluderà di certo. Ringrazio ancora alifib per avere creato tutte le copertine qui postate che sicuramente impreziosiscono il post. 
Per quanto mi riguarda è proprio tutto. Cari amici, vi auguro il consueto buon ascolto



LINK CD 1
LINK CD 2

Post by George - Music & cover by alifib

Serie Just One Record- vol. 6- Quarto Stato- 1975 - Omonimo (vinyl)

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TRACKLIST:

01 Il brigante
02 Luca Marano
02 Orta Nova 1948
04 Cantata per Rocco Scotellaro
05 Non è tempo
06 Tonino e Carlo Magno
07 Pullmann

FORMAZIONE:
Mario Acquaviva- voce, chitarra
Nadia Furlon- voce
Tommaso Leddi- mandolino
Gaetano Liguori- piano
Riccardo Luppi- fiati
Roberto Del Piano- basso

Milano, turbolenti anni ’70. All’interno dell’Università Statale impera il Movimento Studentesco che supporta la sua attività politica anche attraverso una Commissione Musicale al cui interno hanno un ruolo importante, perlomeno all’inizio, Franco Fabbri e altri membri degli Stormy Six (come si evince nel bel post di Frank-One che potete leggere QUI). Sono proprio gli Stormy Six, quelli dell’ “Unità” per capirci, il modello di riferimento di un giovane Mario Acquaviva, pugliese trapiantato, in modo non del tutto indolore, a Milano a dieci anni. In quell’ambiente così fervido Mario Acquaviva, occhiali da secchione e faccia da bravo ragazzo, si fa le ossa politicamente e musicalmente, scrive canzoni che raccontano l’occupazione delle terre dei contadini meridionali, la repressione nel Tavoliere delle Puglie, brani che cantano di briganti e soprusi, di ansie di giustizia. Con queste canzoni, una volta stretto un sodalizio artistico con Nadia Furlon ed essersi rinominati, in omaggio al celebre quadro di Pellizza da Volpedo "Quarto Stato", i due entrano nel giro dell’Orchestra, la Cooperativa ed etichetta discografica fondata appunto dagli Stormy Six e proprio su questa etichetta esce quindi nel ’75 questo primo e unico album omonimo con una estesa nota di copertina sul retro firmata nientepopodimeno che da Dario Fo, che più di una volta li ospita alla sua Palazzina Liberty, sede della Comune. 



Scrive il futuro Premio Nobel: “Lei suona un mandolino lui la chitarra, si danno il cambio alla prima voce alla seconda e alla terza... ogni tanto uno tace e l'altro o l'altra va da solo o sola. Io e con me tutta la platea, ci siamo entusiasmati, divertiti, e commossi ad ascoltarli e vederli. E' importante vederli oltre che ascoltarli. Nadia e Mario mentre suonano e cantano le canzoni che loro hanno inventato... Hanno gesti brevi del collo e delle spalle a tempo e in assonanza... lento girare, inconscio, del viso quasi all'unisono... e poi un arresto legato al gesto della mano sulle corde... e poi di nuovo lo scatto delle spalle a sollevarsi e a scendere in bilancia sul tempo e il controtempo. Insomma... la danza. Le parole di quelle canzoni sono scritte con la musica... sono dentro un ritmo e un'aria. E' quasi ovvio: una canzone come "Tonino e Carlo Magno" non può nascere in due tempi,... prima la pagina in scrittura e poi, sopra, la musica, o viceversa, prima la musica e poi dentro le parole... lo si vede benissimo che note e sillabe sono uscite masticate assieme ai respiri e raddoppi di suono e di consonanti... (…) Evviva il popolo che ha ragazzi e ragazze che cantano poemi nuovi, con belle voci chiare e pulite, abbasso il potere che ha poeti catarrosi bolsi, senza allegria né rabbia… solo pessimismo e malinconica morte. Evviva Mario e Nadia che sanno cantare… sono vivi, hanno poesia e musica da regalare…e anche quando hanno malinconia… è solo per il fatto di dialettica con l’ottimismo!”



A causa del basso budget (praticamente un’autoproduzione) si dovette ridurre al minimo il piano di registrazione, limitato a un paio di giorni di studi Ariston, di conseguenza è stato giocoforza sacrificare un po' l’arrangiamento dei pezzi: il lavoro viene infatti in buona parte realizzato registrando  in presa diretta le voci e le chitarre, anche se il disco vede anche la collaborazione, oltre che di Franco Fabbri in cabina di regia, di Tommaso Leddi (Stormy Six) al mandolino, del pianista jazz Gaetano Liguori, di Roberto Del Piano al basso e di Riccardo Luppi ai fiati. 

Il Quarto Stato si fa conoscere ed apprezzare nel consueto giro in cui al tempo trovava spazio questa proposta di canzone di protesta militante, con diverse puntate anche all’estero (Germania, Belgio, Olanda).
Qualche freccia al proprio arco, sia detto, questi giovanotti l’avevano: due belli voci, un bel modo di stare sul palco e una scrittura che, al netto della retorica d’epoca, si stagliava su quella di altre esperienze simili. Certo, l’influenza degli Stormy Six (quelli del periodo ’72-’76) si fa sentire, ma ciò non toglie che alcune di queste canzoni abbiano una loro indubbia efficacia. Ci piace segnalare l’iniziale “Il brigante”,  o “Luca Marano” liberamente tratta da “Le terre del Sacramento” di Francesco Iovine o la commovente "Orta Nova 1948" che ricostruisce un episodio delle lotte contadine (in quel febbraio il Tavoliere fu inondato di sangue contadino dalla Celere inviata da Mario Scelta).



Poi sorgono dei dissapori con l’Orchestra, soprattutto di ambito politico, e il Quarto Stato prende un’altra strada mettendo in scena lo spettacolo “Contrasto” in cui ha ampio spazio la prosa e dove vengono affrontati anche temi femministi.
Gli alterni risultati e soprattutto la fine di un’epoca e il conseguente riflusso mettono la parola fine all’esperienza Quarto Stato, i componenti del quale continuano tuttavia ad agire in ambito artistico: Nadia Furlon si impegna in un longo percorso legato al cafè chantant e all’operetta fino a fondare la Compagnia  “La Nuova Operetta” con Romolo Siena, mentre Mario Acquaviva intraprende una carriera solista di grandissimo interesse cercando una suo percorso tra canzone d’autore, jazz e funk. Pubblica tra 1980 e 1987 due album (“Ballabile” e “Sogni e ridi”) e un Q Disc omonimo, lavori bellissimi in cui si proponeva come una sorta di Donald Fagen italiano, album purtroppo passati praticamente sotto silenzio, anche per una serie di incredibili odissee che coinvolsero le varie etichette che dovevano seguire e supportare il suo lavoro, fino a costringerlo a fare causa alla Fonit Cetra per non aver onorato il contratto. Vincerà la causa, ma da quel momento in poi per lui ci saranno solo porte chiuse.



La storia poteva finire qui, un altro artista bravo  e incompreso di cui si è persa la memoria, ma la cosa stupefacente è che da qualche tempo quei lavori, sepolti negli archivi polverosi della discografia, stanno ritornando in grande auge soprattutto nei set di alcuni DJ illuminati. Grazie alla loro spinta, l'etichetta Archeo ha provveduto nel 2019 alla ristampa del Q disc (con il capolavoro “Notturno italiano”) con conseguente risveglio di interesse critico verso questo straordinario outsider della nostra canzone: prova ne sia il corposo articolo del bravissimo Maurizio Becker apparso sul recente numero di luglio (ancora in edicola) della rivista “Vinile” (articolo e rivista consigliatissimi), da cui abbiamo tratto alcune delle notizie che compaiono in questo post.



Ci sarà modo, in futuro, di tornare sulla produzione solista di Mario Acquaviva, perché è davvero notevole e merita di essere riscoperta
Per il momento godetevi questi barricaderi Quarto Stato, colti al momento di una giovinezza gonfia di speranze, quando la rivoluzione sembrava dietro l’angolo.

Ultima nota- “Quarto Stato” non è stato più ristampato ed attualmente non è reperibile in rete, se non un paio di canzoni presenti sul Tubo. La versione che ascoltate è stata personalmente rippata dal vinile.

Buon ascolto!
  

 



Serie "Bootleg" n. 312 - Pino Daniele - Mantova, 17.07.2008

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FIRST TIME ON THE WEB


TRACKLIST CD 1 

01. Nero a metà
02. Quanno chiove
03. A me eme piace 'o blues
04. Ye I Know My Way
05. Ma che ho
06. Napule è
07. I Say i' sto cca
08. Je so' pazzo
09. Chi tiene 'o mare
10. Io vivo come te
11. Tutta nata storia
12. Anema e core
13. Viento 'e terra


TRACKLIST CD 2:

01. Quando
02. Pigro
03. Dubbi non ho
04. Mareluna
05. Che male c'è
06. Sara non piangere
07. Vento di passione
08. O scarrafone
09. Io per lei
10. Che Dio ti benedica
11. Yes I Know My Way (reprise)


FORMAZIONE

Pino Daniele - chitarre elettriche ed acustiche, voce
Tullio De Piscopo - batteria
Tony Esposito - percussioni
James Senese - sax
Rino Zurzolo - basso doppio
Gianluca Podio - piano & Fender
Joe Amoruso - tastiere
Alfredo Golino - batteria   
Mat Garrison - basso
Fabio Massimo Colasanti - Ztar
Armonica: Juan Carlos Albelo - violino


Terzo e ultimo capitolo della trilogia di concerti registrati nei Giardini di Palazzo Te, a Mantova, tra il 17 e il 21 luglio 2008. Dopo Il Banco del Mutuo Soccorso e i New Trolls, l'amico alifib ci regala questa volta un grande concerto dell'indimenticabile Pino Daniele. Il concerto, registrato il 17 luglio, è suddiviso in due CD. Il post e come sempre è arricchito dalle magnifiche copertine (sempre opera di alifib). Il tour si aprì l'8 luglio del 2008 con un grandioso concerto a Napoli, in Piazza del Plebiscito (raccolto nell'album "Tutta n'ata storia - Vai mo' - Live in Napoli", pubblicato nel 2013), per poi proseguire con numerose date nel resto d'Italia. Quella di Mantova fu la quarta tappa. 


Come nacque questo tour? Nel 2008, per festeggiare il trentennale della sua carriera musicale, Pino Daniele decise di riunire lo storico super gruppo con il quale nel 1981 aveva registrato l’album  "Vai Mò" ed era partito successivamente per una lunga tournèe: Tullio De Piscopo, Rino Zurzolo, Joe Amoruso, Tony Esposito e James Senese. Ma non solo, per l’occasione richiamò anche, in alcune tappe, la band con cui aveva registrato "Nero  metà" nel 1980, ovvero il bassista Gigi De Rienzo, Agostino Marangolo alla batteria e il tastierista Ernesto Vitolo.
Dopo aver registrato in studio i brani per la raccolta "Ricomincio da 30" (con 4 inediti e altri brani del suo repertorio ri-arranggiati), Pino Daniele partì con le due band per il tour "Vai Mò 2008 Live" che da luglio a dicembre toccò tutte le principali città italiane.



Come sempre la registrazione è di ottima qualità. Inutile sottolineare come il converto nella sua integralità, vede la luce per la prima volta sul web. Grazie ancora ad alifib che, nel frattempo, ci ha inviato altre meraviglie live che ascolteremo terminata la pausa estiva.
Per il momento è tutto. Buon ascolto



LINK CD 1
LINK CD 2

Post by George - Music & pictures by alifib

Johnny dei Tritons - 1974 - Twist and Shout with Satisfaction (vinyl) with bonus tracks

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TRACKLIST:

01. Lato A
a. Twist And Shout
b. Satisfaction
c. Sugar Brown
d. Don't Play That Song
e, Tell Me Where Is Gone The Sun

02. Lato B
a. In Your Eyes
b. Clouds
c. Jumping Fish
d. My Child
e. A Simple Song

Bonus Tracks
03 . Lady Pamela (lato A, 45 giri, 1974)
04. Don't Worry (lato B, 45 giri, 1974)


Siamo in piena estate. fa caldo e anche la Stratosfera sta per concedersi una vacanza. Regaliamoci qualcosa di leggerino prima di chiudere temporaneamente i battenti. A breve distanza dal post dei New Trolls dal vivo a Mantova nel 2008, ecco che arriva uno dei componenti storici del gruppo genovese, ovvero il batterista e cantante Gianni Belleno, . Il 1973-74 è un periodo di grande turbolenza per i New Trolls. Vi rimando al post del 2016 (qui) riguardante l'album dei Tritons, "Satisfaction" del 1973. A suo tempo sul disco di Johnny avevo espresso giudizi piuttosto lapidari, ma col passare del tempo e un paio di ascolti in più mi sono un tantino ammorbidito. Ripercorrere la lunga carriera artistica di Gianni Belleno richiederebbe troppe pagine. Lo vorrei ricordare solo per i lavori realizzati in quest'ultimo decennio, prima con i rinati Ut, insieme a Maurizio Salvi, più recentemente con i "Of New Trolls" al fianco di Nico Di Palo (un album live all'attivo e numerosi concerti in tutta Italia). Lascio perdere l'intricata vicenda de La Storia e della Leggenda dei NT. Troppo noiosa da descrivere. Ma torniamo al 1973 e al guazzabuglio creato dai New Trolls. Sul sito "John's Classic Rock", all'interno della recensione di "Satisfaction" dei Tritons, il pasticcio viene chiarito. 


Riporto lo spezzone: "Durante le session del loro primo album, Nico, Gianni, Frank e Maurizio si erano concessi delle pause ludiche in compagnia di alcuni amici (Jimmy Villotti, Daniel Palella, l'ex bassista dei Pooh Gilberto Faggioli e Kasmin Urzino) coi quali avevano rielaborato e registrato una versione di "Satisfaction" degli Stones e un'altra manciata di cover e brani inediti. Dati i buoni risultati, il gruppo decise di chiamarsi "Tritons" e pubblicò con successo "Satisfaction" a 45 giri. Il problema fu che Gianni Belleno non era per nulla soddisfatto di quel prodotto e se ne andò alla Magma di De Scalzi per incidere un anno dopo il disco dal titolo "Twist and Shout with Satisfaction" con lo pseudonimo di Johnny dei Tritons e accompagnato da Ricky Belloni e Giorgio Usai (ex Nuova Idea). Intanto i Tritons originali sostituirono Belleno con Ric Parnell e diedero seguito al fortunato singolo con un album intitolato "Satisfaction" che ebbe un buon riscontro anche in Francia, Spagna e Germania". 


 "Twist and Shout with Satisfaction"è una pura operazione commerciale contenente ballate alla Bee Gees, un po' melense, ad eccezione di due brani: Sugar Brown (che sembra uscito da un album di Stevie Wonder) e la conclusiva A Simple Song che, a dispetto del titolo, è un brano piuttosto elaborato, vicino alle sonorità New Trolls, grazie anche alla costante presenza del flauto. 
Ho inserito infine due bonus track. Si tratta del 45 giri Lady Pamela / Don't Worry, pubblicato sempre nel 1974, due brani inediti su LP. Il primo è un rocchettino piuttosto stucchevole modello "Crocodile Rock", il secondo non merita commenti. Per completezza di informazioni ricordo che Johnny pubblicò nel 1975 un secondo 45 giri contenente l'inedito Sweet Sweet Love (purtroppo non l'ho trovato da nessuna parte) con Jumping Fish sul lato B. 



Tutti i brani sono cantati in inglese. L'album, mai ristampato, venne anche pubblicato in Spagna nello stesso anno. Ringrazio infine Jack Beatrici che qualche tempo fa ha pubblicato questo album sul suo canale Youtube. Da lì proviene.
E con questo post la Stratosfera si prende un paio di settimane  di vacanza. Quest'anno ci accontenteremo di soli 15 giorni. Appuntamento a subito dopo Ferragosto.



Post by George


Enzo Avitabile - The First Works: Avitabile (1982) & Meglio Soul (1983)

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La Stratosfera riapre i battenti dopo un breve periodo di meritati riposo con un regalo di Ferragosto. Lo facciamo in modo potente occupandoci di un grande artista come Enzo Avitabile prendendo in esame i suoi primi due lavori solisti, "Avitabile" del 1982 e "Meglio Soul" del 1983. Riguardando le vecchie pagine del blog, mi sono accorto che Avitabile è nella lista dei "grandi assenti", pertanto vediamo di rimediare. La sua storia musicale è molto lunga e risale ai lontani anni '60. Napoletano doc, sassofonista e flautista, affonda le sue radici musicali in quella Napoli dai suoni black, un mix tra funky, soul, jazz e blues che lo condurranno a collaborare con artisti del calibro di James Brown, Tina Turner, Maceo Parker, Marcus Miller, Richie Havens, Randy Crawford, Afrika Bambaataa e Manu Dibango. Pino Daniele lo chiama nella seconda metà degli anni '70 per collaborare alle registrazioni di "Terra mia". Anche Edoardo Bennato si avvale del suo sax per "Uffà Uffà" e "Sono solo canzonette". Completata la maturazione artistica a fianco di altri musicisti, nel 1982 Enzo Avitabile si dedica alla carriera solista. In quell'anno viene pubblicato "Avitabile" e qui inizia la nostra storia.

Enzo Avitabile - Avitabile (1982 - vinyl)


TRACKLIST:

01. L'ultimo della classe – 3:08
02. Fratello Soul – 4:18
03. Allora potrai dire – 4:02
04. Dimmi com'è – 3:30
05. Un amico – 4:00
06. Strega – 3:55
07. Dolce Sweet "M"– 3:55
08. Zig zag – 3:11
09. Belzebù – 3:09


MUSICISTI:

Enzo Avitabile - voce, sax tenore, sax alto, sax baritono, flauto
Giorgio Cocilovo - chitarra elettrica, chitarra acustica
Rino Avitabile - basso
Mauro Spina - batteria
Ernesto Vitolo - piano, synclavier II, organo Hammond
Claudio Pascoli - sax tenore in 1,4,5,8,9
Gigi Mucciolo - tromba in 1,4,5,8,9
Stefano Pulga - piano in 2
Aldo Banfi - synclavier II in 6


Ed eccoci al primo disco solista intitolato semplicemente "Avitabile", pubblicato nel 1982 dalla Produttori Associati. Non mi risulta una ristampa in CD di questo album, ma potrei sbagliarmi. "Avitabile" contiene nove brani in perfetto stile soul-funky. Il suo biglietto da visita è la potente "L'ultimo della classe" posta in apertura della prima facciata. "Fratello Soul"è un altro gioiellino anche se la perla dell'album e "Dimmi com'è" , un brano in perfetto stile soul magistralmente suonato e interpretato. Gli altri brani scorrono piacevolmente (ottimo il rock-blues "Un amico"). Da sottolineare "Dolce Sweet M", brano dedicato all'amico scomparso Mario Musella, cantante degli storici Showmen. Per questa sua opera prima Enzo Avitabile si è circondato di una schiera di amici musicisti, tra cui Claudio Pascoli che duetta con lui al sax in cinque tracce. 

Enzo Avitabile - Meglio Soul (1983 - vinyl)


TRACKLIST:

01. When I Believe – 3:43
02. Uhè che me succede – 2:24
03. Mi sveglierò – 2:46
04. Charlie – 4:41
05. Anche se non vuoi – 3:25
06. Meglio Soul – 3:37
07. Gospel mio (con Richie Havens) – 4:04
08. Like io, Funky io – 2:53
09. Prendila come vuoi – 2:55
10. Banesia deo – 3:20


MUSICISTI:

Enzo Avitabile - voce, sax alto, sax tenore, sax baritono, flauto, cori
Giorgio Cocilovo - chitarra
Claudio Bazzari - chitarra
Paolo Gianoglio - chitarra
Edo Martin - tastiere
Mark Harris - tastiere in 4
Aldo Banfi - tastiere
Mimmo Sepe - tastiere
Toni Statuti - tromba, flicorno in 4,9,10
Rino Avitabile - basso
Walter Calloni - batteria (eccetto in 6,8)
Lele Melotti - batteria in 6,8
Richie Havens- voce in 7
Naimy Hackett - cori
Linda Westley - cori


Nel 1983 esce per la EMI "Meglio Soul", naturale evoluzione della prova precedente. Dieci brani, ancora all'insegna del soul e della black music. Le influenze dell'amico Pino Daniele fanno capolino tra i solchi, ad iniziare da "When I Believe" e "Mi sveglierò". Avitabile si avvale della collaborazione di numerosi musicisti, alcuni dei quali già presenti sul disco precedente. L'ospite d'onore è il grande Richie Havens che duetta al canto con Enzo nella dolce ballata "Gospel mio". Anche in questo disco Avitable è alle prese con sax tenore, baritono, soprano e con il flauto. 
L'album è stato ristampato in CD nel 2008 dall'etichetta Lucky Planets. La versione qui postata è quella originale, tratta dal vinile (con qualche inevitabile difetto).
Come ben sapete la storia musicale di Enzo Avitabile è molto lunga e prosegue tuttora. Per il momento ci fermiamo qui, con la promessa di ritornare a parlare si questo grande artista "prossimamente su questi schermi"  
Buon ascolto.


LINK "Avitabile"
LINK "Meglio Soul"

Post by George

Piero Brega - 2004 - Come li viandanti

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TRACKLIST:

01 Quando sò morto
02 Giulia
03 San Basilio
04 Canzone numero uno
05 Sali sole
06 Tuscolana
07 Automobile
08 Gnu
09 Spezzo la mia chitarra
10 Il giardino delle persiche
11 Tranquilla la città

Bonus tracks

12. E da piccolo fanciullo incominciai
13. Non ti ricordi mamma
14. Lu rusciu te lu mare


MUSICISTI:

Piero Brega: voce e chitarra
Enzo Pietropaoli: basso
Danilo Rea: piano
Michele Ascolese: chitarre
Antonello Salis: accordion
Paolo Fresu: tromba 
Ambrogio Sparagna: organetto
Roberto Gatto: batteria
Nando Citarella: tammorra
Marcello Sirignano: violino
Gabriele Coen: clarinetto
Antonello Ricci: zampogna calabrese e cori
Elio Rivagli: batteria
Fulvio Maras: percussioni
Piero Fortezza: percussioni
Rita Marcotulli: cori
Anna Rita Colajanni: cori
Petre Quell: cori
Paolo Modugno:
Adriano Martire: chitarra e cori
Glauco Borrelli: basso


Gran bel regalo da parte del nostro amico e collaboratore Gaetano Simarco, peraltro già preannunciato prima della pausa estiva. Gaetano, oltre ad averci inviato i file del CD, con l'aggiunta di 3 bonus track, ha allegato anche le immagini delle copertine e un paio di foto live. Mi fermo qui e passo la parola a Gaetano, che ha curato la recensione di questo ottimo disco.


Piero Brega, già vocalist del Canzoniere del Lazio, Carnascialia e Malvasia (vedasi i post già pubblicati), nel 2004 debutta da solista con l’album “Come li viandanti”. Questo suo primo progetto, vincitore del Premio Ciampi 2005 per il miglior debutto discografico, prodotto dal Circolo Gianni Bosio e dal Manifesto, con la produzione artistica di Peter Quell e gli arrangiamenti di Enzo Pietropaoli, vede la presenza in sede di registrazione di un folto gruppo di insigni musicisti italiani. Tra questi Danilo Rea, Michele Ascolese, Antonello Salis, Paolo Fresu, Ambrogio Sparagna, Roberto Gatto, Nando Citarella, Gabriele Coen, Elio Rivagli, Marcello Sirignano, Rita Marcotulli, Enzo Pietropaoli, Piero Fortezza. Tutti quanti suonano in stato di grazia, con allegria e con una tecnica straordinaria e garantiscono un apporto notevole nella riuscita dell’album. Si spazia dalla canzone d’autore alla musica popolare per arrivare a forme rock/reggae/blues/rap. I testi, mai banali, dispensano una poetica profonda e straziante come nel caso di “Giulia”, “Sali sole” e "Quando sò morto" (brano d’apertura, con arrangiamento blues e testo in romanesco). Piuttosto rilassante è “Gnu” contrapposta all'allegra “Il giardino delle persiche”, alla trascinante “Spezzo la mia chitarra” e al quasi rap di “Automobile”. “Tuscolana” e “San Basilio” ci riportano al Brega già conosciuto. Risalta la versione di “Canzone numero uno” (repertorio Carnascialia) ri-arrangiata per l’occasione con un sound più corposo.

Piero Brega e Oretta Orengo # 1
In appendice ho inserito tre bonus track. Nell'ordine sono "E da piccolo fanciullo incominciai"(dall'album “Vulgus” del 2008 degli Almamegretta), "Non ti ricordi mamma" (dalla raccolta “Calendario Civile. Per una memoria laica, popolare e democratica degli italiani”) e "Lu rusciu te lu mare" (registrazione del 2008 al Teatro Ambra Jovinelli con Oretta Orengo).

Piero Brega e Oretta Orengo # 2

Post by George - Music & Words by Gaetano Simarco

Piero Brega - 2008 - Fuori dal Paradiso

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TRACKLIST:

01. Fuori dal Paradiso
02. Marinaio senza mare
03. Angelo
04. Signorina
05. Valzer di un momento
06. Vile Tanturi
07. La pippa e la bottiglia
08. Città
09. Fate la carità
10. Luce verde
11. Monte Mario
12. Acqua


MUSICISTI:

Piero Brega: voce, chitarra
Adriano Martire: voce, pianoforte, chitarra
Fernando Fera: chitarra
Ferruccio Corsi: clarinetto
Francesco Consaga: sassofono soprano, flauto traverso
Giorgio Vivaldi: percussioni
Grazia Porcino: viola
Laura Pierazzuoli: violoncello
Marcello Sirignano: violino, mandolino
Mark Hamlin: pianoforte, arrangiamento e direzione
Massimo Bartoletti: tromba, trombino
Oretta Orengo: oboe, corno inglese
Paolo Cintio: pianoforte
Piero Fortezza: batteria
Stefano Cantarano: contrabbasso


Dal momento che un nostro anonimo amico ha pubblicato il link di questo album dal titolo "Fuori dal Paradiso (2008) tra i commenti del post "Come li viandanti" (grazie!) che, ricordo, è l'opera prima come solista di Piero Brega, direi di dargli la giusta dignità postandolo sulla Stratosfera, completando così la scarna discografia (due soli album) del nostro musicista-architetto.
Senza spendermi troppo riporto l'ottima recensione scritta da Rosario Pantaleo (che ringrazio) pubblicata sul blog "L'isola della musica italiana" 


"Piero Brega negli anni settanta era uno dei componenti del Canzoniere del Lazio, ensemble di appassionati musicisti-musicologi i quali, armati di registratore, scandagliavano i ricordi dei contadini delle terre laziali invitandoli a ricordare/cantare le canzoni della loro infanzia, della tradizione contadina e popolare per poi riproporne l’essenza nei propri album e, soprattutto, nei concerti. Un operazione meritoria, quella, piena di valore e di cultura che risentiva dei desideri del tempo. Da tempo Brega ha abbandonato quegli indirizzi musicali ma non certo l’attenzione per la musica, per la ballata, per le liriche mai banali e sempre colme di sapide intuizioni e quindi, a distanza di tre anni dal precedente lavoro solista (“Come li viandanti”) era il tempo che un altro album potesse scorrere nel nostro immaginario di ascoltatori. E questo nuovo Fuori dal Paradiso non lascia indifferenti perché la voce di Brega è sempre interessante e piacevole da ascoltare e gli arrangiamenti (curati dal bravo Mark Hamlin), con strumenti vari e morbidi, coglie nel segno regalando ad ogni brano quel tocco in più che rende gradevole anche ascolti prolungati. In un tempo in cui pare che per fare colpo e carriera valgano solamente “gli effetti speciali” , un album come “Fuori dal Paradiso” colpisce per il suo senso di levità, per il suo morbido e soffuso incedere, per la sua capacità d’essere, al contempo, moderno ed antico (come la copertina del CD ben illustra), ricco di stimoli, di memorie e di visioni di futuro. Un disco autunnale, da ascoltare con calma, lasciandogli il dovuto tempo di entrare nella memoria e nel sentimento.". 
Alla prossima, cari amici, e buon ascolto



Post by George

Mister Paperrock Orchestra - 1978 - Il brutto anatroccolo (vinyl)

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TRACKLIST:

Lato A
01. Overture 
02. Marcia Funky 
03. Solo 
04. Persuasione 
05. La Fatrega

Lato B
01. Il processo 
02. Grazie 
03. Sembrava così naturale 
04. E il treno va


FORMAZIONE:

Luigi Perrella (voce)
Giulia Crocini (voce)
Liana Bontempo (voce)
Ilario Bontempo (chitarra)
Lucio Burolo (tastiere)
Licio Granata (basso)
Pino Fontana (batteria)
Fulvio Novak (percussioni)


Totalmente assente per anni sul web, all'improvviso, con grande sorpresa troviamo questo rarissimo LP sia sul canale Youtube del nostro amico Jack Beatrici che sul blog "Central do Prog" (anche se in quest'ultimo caso è difficile da scaricare). Vista anche la lunga permanenza nella nostra wishlist non potevamo esimerci dal postarlo sulla Stratosfera. 
Pescando dalle notizie pubblicate su vari siti, integrandole con i miei giudizi personali,  vediamo di ricostruire la storia di questo introvabile album. I Mister Paperrock Orchestra, band "fantasma" con all'attivo questo unico disco,  registrarono le nove tracce dal 21 al 26 di luglio 1978 a Udine, nello studio di registrazione SRM. L'estrema rarità consiste nel fatto che ebbe una distribuzione locale con una tiratura di sole 100 copie.


"Il brutto anatroccolo"è un concept album con testi assolutamente non banali che intendevano denunciare la società italiana di quegli anni. In Italia, nel 1978, uscivano dischi come "Gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano" degli Area, "Rimini" di Fabrizio De André, "De Gregori" di Francesco De Gregori. Ma era anche l'anno dei figli delle stelle e della febbre del sabato sera. Di tutto un po'. Il progressive stava languendo, il punk si era affermato e in Italia trovavano ancora spazio la canzone politica. In questo marasma musicale i Mister Paperrock Rock (già il nome è dissacrante) si ritagliarono uno spazio mischiando sonorità differenti, che andavano dal funky, all'hard rock, al rock acustico. Se i due brani iniziali, con tanto di coretti femminili, ci riportano ai Flora, Fauna e Cemento, la sorpresa giunge con "Solo", un grande blues sorretto dalla chitarra (magnifica) di Ilario Bontempo. Altro grande brano è "La Fratega", la strega,  aperto dalla chitarra acustica con un bel duetto di voci e un altrettanto bell'insetto di tastiere. In assoluto la traccia più prog dell'intero disco. Gli altri brani sono più "leggeri", ma non stonano nell'economia complessiva dell'album. 


I testi, ascoltati oggi, sono piuttosto ingenui, ma vanno contestualizzati in un'epoca difficile per la storia italiana. Il brutto anatroccolo può essere la storia di ognuno di noi, come premesso nell'Overture. Tutti i brani dell'album sono firmati dal chitarrista Ilario Bontempo e dal sassofonista degli Andromeda, Eddy Meola. Il disegno di copertina è del cantante Luigi Perrella. Infine, due parole sulla formazione, composta da ben otto elementi, tra musicisti e vocalist. Complessivamente si tratta di un buon album che avrebbe meritato di uscire allo scoperto anziché restare sotto traccia, nei meandri più oscuri della produzione discografica italiana. Rendiamogli giustizia. Ringrazio infine Jack Beatrici per avere avuto il merito di scovare questo raro gioiellino. Buon ascolto. 



Post by George

Serie "Just One Record" vol. 7 - Punto 2 - 1977 - Odore di capra (vinyl)

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TRACKLIST:

01. La voglia di concludere
02. Non basta più
03. Non so se ho sognato mai
04. Un discorso banale
05. Odore di capra
06. Prendere un treno
07. Signora Trenta, Ragazzo Mirko
08. Fregarsene di niente
09. Senza più scuse
10. Un po' di noi


MUSICISTI:

Punto 2
Mirko Setaro - voce, chitarra acustica
Peppe Vessicchio - voce, chitarra classica, piano elettrico

Gruppo Aquarius (NA)
Basso elettrico - Renato De Michele
Piano e tastiere - M" Angelo Salluzzi
Batteria - Stefano-- Iannuzzi 
Sassofono - Emanuele Scavo
Percussioni - Giancarlo Tofanelli
Piano - Rosario Padolino
Cori - Colette Carpi


Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un album piuttosto raro (da anni nella nostra wishlist), pubblicato dall'etichetta Ghibli nel 1977 e mai ristampato. Il Punto 2 - da non confondere con "Il Punto", gruppo in cui militò Stefano D'Orazio, autore di un album nel 1972 -  realizzò solo questo disco, passato completamente inosservato. In realtà il gruppo era fondamentalmente un duo di cantanti musicisti napoletani, Mirko Setaro e Peppe Vessicchio. Per la registrazione del disco, avvenuta nel Sound Work Shop di Roma nell'ottobre 1976, il duo si fece accompagnare dal Gruppo Aquarius, composto da ben sette elementi. Il genere è un pop melodico, anche se non mancano alcuni interessanti passaggi di sax, flauto e synth che donano all'album un velato tocco prog. 
E curioso ricordare come il duo musicale si sarebbe successivamente trasformato in trio cabarettistico con l'adesione di Edoardo Romano col nome "I Rottambuli", per poi diventare, dopo la defezione di Giuseppe Vessicchio (sostituito da Gino Cogliandro) i famosi "Trettré". Vessicchio proseguirà la sua carriera artistica in veste di produttore, arrangiatore e direttore d'orchestra in molte trasmissioni televisive. E con questo non resta che passare all'ascolto. Alla prossima



Post by George

Frà Claudio Canali - 2005 - Inno dell'oblato

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Ricevo dal nostro amico Domenico Vinci questo pregevole contributo, e mi scuso da subito con lui per aver postato questo meraviglioso e dovuto ricordo di Frà Claudio con due giorni di ritardo rispetto all'anniversario della sua scomparsa, ovvero il 27 agosto di due anni fa. Purtroppo sono rientrato solo ieri da una breve vacanza, quindi ho letto oggi la mail di Domenico. Fatta questa doverosa premessa, lascio la parola al titolare di questo contributo, ringraziandolo di cuore.

 Minipost in ricordo di fra’ Claudio Canali


Ho avuto il grande piacere di conoscere fra’ Claudio nella primavera/estate del 2005, durante una mia visita presso l’Eremo Beata Vergine del Soccorso di Minucciano (LU) dove l’ex frontman del Biglietto per l’Inferno aveva trovato la sua ultima e più appagante dimensione di vita, dedicandosi alla preghiera in qualità di eremita e ponendo altresì il suo talento di incisore, scultore e disegnatore a servizio dell’ispirazione cristiana.


 

Fra’ Claudio ci ha purtroppo lasciato due anni fa (27 agosto 2018): è stato certamente un personaggio di grande spessore umano, artista nella più ampia accezione del termine, col quale ho avuto la fortuna di intraprendere una periodica corrispondenza costituita da brevi lettere piuttosto che da messaggi augurali in occasione delle principali festività; egli stesso mi spedì poi un CD con la registrazione dei due brani allegati al presente post, “L’Inno dell’Oblato” nelle versioni vocale e strumentale (registrate il 27 novembre 2005, festa della Medaglia Miracolosa). 

 

 Ho reso disponibile anche la scansione completa del libretto (che troverete nel file - Nota del Capitano), così da permettere a tutti i frequentatori della Stratosfera di leggere alcune preziose informazioni. Ciao fra’ Claudio, grazie per tutto ciò che ci hai donato con il tuo passaggio sulla Terra. 

LINK

Buon ascolto e buona lettura.
Domenico Vinci 

Post by Domenico & Captain

Tavernese - 1978 - Marea (vinyl) with bonus tracks

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TRACKLIST:

01. Lato A
a. Marea  3:30
b. Lou  4:48
c. Siamo Robots  2:51
d. Vivo  5:00
e. Una Dea  3:27

02. Lato B
a. E apro gli occhi  5:28
b. Questa TV  3:52
c. Può darsi  3:50
d. Amore = Amore  3:13
e. Amarsi di più  3:46

Bonus Tracks
03. Morirei (lato A, 45 giri, 1977)
04. E mi rimani (lato A, 45 giri, 1979)


MUSICISTI:

Brunello Tavernese - voce, tastiere, chitarra acustica, chitarra elettrica
Claudio Bazzari, Massimo Verardi - chitarra acustica, chitarra elettrica
Julius Farner - basso
Flaviano Cuffari - batteria 
Effects – Antonio Banfi - effetti
Celso Valli - tastiere, orchestrazione


Questo post è ancora frutto della proficua collaborazione con l'amico Jack Beatrici a cui va il merito (e il nostro ringraziamento) di avere scovato questo raro LP per poi pubblicarlo sul suo canale Youtube. Visto che "Marea" giace da innumerevoli anni nella nostra wishlist mi sembra opportuno postarlo sulla Stratosfera e condividerlo con i nostri amici. Il profilo di Bruno Tavernese lo avevamo già tracciato qualche tempo fa in occasione di questo post antologico, al quale vi rimando (qui). Qui ci troviamo ad ascoltare il primo album in assoluto, quel "Marea" risalente nientemeno che al 1978 e mai ristampato in CD. 
Era questo il periodo in cui Bruno Tavernese scriveva brani per altri artisti tra i quali Mia Martini, Anna Melato (da riscoprire quanto prima), Laura Luca e, soprattutto Adriano Pappalardo. Dopo la registrazione di alcuni singoli (dal 1975 al 1977) arriva finalmente il momento di incidere un album interamente a suo nome. "Marea" venne pubblicato dalla Numero Uno e conteneva 10 brani scritti e arrangiati dallo stesso Tavernese insieme all'allora giovanissimo Celso Valli. Nello stesso anno ebbe occasione di partecipare al programma televisivo "Chewing-gum" condotto da Claudio Cecchetto, dove presentò il brano "Marea", decisamente orecchiabile e accattivante. Il disco venne apprezzato dalla critica ed il singolo eponimo (con "Lou" sul lato B) si piazzò tra i primi posti nelle classifiche di Radio Montecarlo. Sotto il profilo musicale l'album non è nulla di eccezionale: ci presenta un Bruno Tavernese alle prese con brani pop melodici, molto raffinati, che lo pongono in ogni caso su un gradino più alto rispetto al resto della produzione "melodica" di quegli anni.
Ho aggiunto come bonus track le facciate A dei due singoli a cornice dell'album (1977 e 1979). 
Non mi resta che augurarvi il consuete buon ascolto.




Post by George


Maurizio Monti - L'amore (1973) & Diavolo custode (1976 - vinyl)

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Maurizio Monti # 1 - L'amore (1973)
from Gaetano Simarco archives


TRACKLIST:

01. Bella mia
02. Dipendi da me
03. Un uomo fortunato
04. Nuda di pensieri
05. Amore
06. Esco con Rosa
07. Sorprendente
08. Morire tra le viole 


Grazie all'invio dei file di "L'amore" ad opera del nostro amici e collaboratore Gaetano Simarco, andiamo alla scoperta di Maurizio Monti e dei suoi unici due album pubblicati negli anni '70. Maurizio Monti è sicuramente più conosciuto come autore e compositore di innumerevoli brani per altri artisti, piuttosto che come cantante solista. Ha scritto per Patty Pravo, Anna Oxa, Gianni Morandi, Mina, Little Tony, Riccardo Cocciante, Gilda Giuliani, giusto per citarne alcuni. In particolare per la Patty nazionale ha scritti le canzoni degli album "Pazza idea e "Mai una signora" insieme a Cesare Gigli, Paolo Dossena e Giovanni Ullu. In occasione della reunion del Perigeo per il doppio album "Alice", pubblicato nel 1980, Monti si è prestato come autore dei testi insieme a Giovanni Tommaso. Certo, viste le collaborazioni, il background di Maurizio Monti non può che essere all'insegna della formula canzone. Nel 1973 la RCA Italiana pubblica il suo primo disco solista (poi ristampato in CD nel 2004 dalla BMG), arrangiato e prodotto da Paolo Dossena, caratterizzato da uno stile cantautorale raffinato, con un occhio di riguardo per i testi, sempre estremamente curati.


 Come scrive l'amico Gaetano "i testi sono parole d'amore, semplici, facili da cantare, ma sonore. L'album è pubblicato con una copertina bianca, che ritrae un signore di mezza età seduto in poltrona (Monti), con i pattini a rotelle ai piedi. La prima facciata si apre con “Bella mia”, battistiana, espressivamente sopra le righe. Verrà reinterpretato successivamente da Patty Pravo. La storia è quella, molto banalmente, tipica  anni '70, di un triangolo lui, lei, l’altro, eppure, come nella finale “Morire tra le viole”, è raccontata in una maniera che funziona. “Esco con Rosa”, di nuovo un triangolo, di nuovo un uso metricamente geniale della lingua italiana, su una melodia struggente.
Chiude il tutto “Morire tra le viole”, in una versione coi synth mai invadenti".
Dal 33 giri vennero tratti, sempre nel 1973, due singoli, il primo con "Bella mia / Esco con Rosa", il secondo, destinato al solo mercato francese, con "Bella mia / Un uomo fortunato"

Maurizio Monti # 2 - Diavolo custode (1976 - vinyl)
from Jack Beatrici archives


TRACKLIST:

Lato A
a) Io e la bambina
b) Piccolo animale
c) Ruote
d) Cuore di rosa

Lato B
a) Rosmarino
b) Povero idiota
c) La tessera del tram
d) Il diavolo


Giusto per non farci mancare niente, ripeschiamo anche il secondo e ultimo album della scarna discografia solista di Maurizio Monti. "Diavolo custode" (che già si propone con un titolo provocatorio e una copertina quanto meno inquietante) viene pubblicato nel 1976, sempre dalla RCA Italiana. Il disco, a differenza di quello precedente non è più stato ristampato. Ne esistono anche delle copie in musicassetta.


"Diavolo custode"è un album più maturo rispetto all'opera prima, non solo nei testi ma soprattutto sotto il profilo musicale. Per l'occasione al fianco di Monti troviamo alcune nostre vecchie conoscenze quali Rustichelli & Bordini, già autori di quel magnifico album pubblicato nel 1973 che fu "Opera Prima" e Adriano Monteduro, anche lui autore - tra i vari lavoro - di un grande album prog come quello pubblicato nel 1974 con la Reale Accademia di Musica. Il disco, di difficile reperibilità, ha raggiunto quotazioni di tutto rispetto. Guardate su ebay e lo saprete. Grazie a Jack per averlo scovato e pubblicato sul suo canale Youtube. 
Buon ascolto.

Maurizio Monti today
LINK L'amore
LINK Diavolo custode

Post by George - Words by Gaetano Simarco & George
Music by Gaetano Simarco & Jack Beatrici

Claudio Simonetti - Two Shots from '90 Years - X-Terror Files (1996) & Classics In Rock (1997)

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Claudio Simonetti - X-Terror Files (1996)


TRACKLIST:

01. X-Files  4:02
02. Suspiria  3:42
03. Demon  4:56
04. Tenebre  3:56
05. Phenomena (soprano vocals – Pina Magri)  4:35
06. Opera (soprano vocals – Petra Muller)  2:27
07. Profondo Rosso  5:35
08. 1997: Fuga Da New York  4:20
09. Gamma (saxophone – Maurizio Gianmarco)  3:57
10. Twin Peaks  5:03
11. Blade Runner  4:13
12. Halloween  4:14
13. Tubular Bells  4:47
14. Zombie Zone  2:24


FORMAZIONE:

Basso – Pick Holsen
Batteria – Plutarco P. Topolinos
Chitarra – Andrea Fois
Tastiere – Claudio Simonetti


Una recente intervista a Claudio Simonetti passata su Radio Uno, mi ha portato a ripescare due suoi lavori solisti pubblicati intorno alla metà degli anni '90. Il primo, del 1996, è intitolato "X-Terror Files" ed è una compilation di brani apparsi nelle colonne sonore di film horror, completamente risuonati dal quartetto di Simonetti e riarrangiati da lui stesso. La compilaton di "new versions" ci offre l'opportunità di ascoltare non solo classici dei Goblin, ma anche episodi tratti da altri film, leggasi X-Files, Twin Peaks, Haloween, Tubular Bells (L'esorcista). Niente di straordinario, se non un apprezzamento per la grande tecnica strumentale del nostro Claudio. Il CD non è più stato ristampato. Ne esiste anche una versione in MC. 


Claudio Simonetti - Classics In Rock (1997)


TRACKLIST:

01. Chiaro di Luna (L.V. Beethoven)  3:00
02. Inno alla Gioia (L.V. Beethoven)  3:00
03. Aria sulla Quarta Corda (J. S. Bach)  3:00
04. I Love You  3:00
05. Giochi proibiti  3:00
06. Toccata e Fuga (J. S. Bach)  3:00
07. Per Elisa (L.V. Beethoven)  3:00
08. Corale (J. S. Bach)  3:00
09. Pavana (M. Ravel)  3:00
10. Bolero (M. Ravel)  3:00
11. Sinfonia N°40 (W. A. Mozart)  3:00
12. Carmina Burana (C. Orff)  3:00
13. Il volo del calabrone (N. Rimsky Korsakov)  3:00
14. To Federica (C. Simonetti)  3:00


FORMAZIONE:

Tastiere – Claudio Simonetti
Basso – Federico Amorosi
Batteria – Daniele Conte
Chitarra – Diego Reali
Sax – Maurizio Giammarco


Qui il gioco si fa duro. Riproporre i grandi classici è ambizione di tutti i tastieristi, col rischio di cadere nell'autocelebrazione. Lo hanno fatto gli Ekseption, lo ha fatto Keith Emerson e a seguire una schiera di grandi e meno grandi musicisti. Claudio Simonetti non ha saputo resistere alla tentazione e, devo ammettere con notevole maestria, si è cimentato nella rivisitazione delle più celebri arie di Beethoven, Bach, Ravel.e altri.  Il disco è stato pubblicato nel 1997 e ristampato nel 2004.dalla Deep Red con diverse copertine (che vi propongo).



Vi lascio all'ascolto e ad eventuali commenti. Buon ascolto.


LINK  X-Terror Files
LINK  Classics In Rock

Post by George

Stradaperta - 2002 - Antologia 1974/1984

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Ripubblichiamo questo bellissilo lavoro degli Stradaperta perchè ci ha contattato nientepopodimeno che Renato Bartolini (cantante, chitarrista e mandolinista della band). Oltre che farci i complimenti per la scheda su di loro, il gentilissimo Renato ha voluto elargirci alcune note esplicative sui brani inediti presenti su questa raccolta. Ringraziando il nostro amico appena citato, vi rimando per la lettura in fondo al post. Captain 
 
 
TRACKLIST :

01. La luna di febbraio
02. Maida vale
03. Laura
04. Karen
 05. Figli dei figli della guerra
06. Adesso ho te
07. Tobruk
08. Strada principale
09. Italian zoo
10. Eva
11. L'altro uomo
12. Quattro chitarre
13. Verità e falsità
14. Una notte purpurea... di vino e altro!
15. Non è più tempo
16. Presentazione


Dell'estrema rarità di questo album degli Stradaperta non v'è alcun dubbio, lo testimonia la sua permanenza per un lustro nella wishlist stratosferica. Fu stampato in pochissime copie nel 2002 e diffuso privatamente dai membri del gruppo, forse in vista di una futura ristampa a più larga diffusione che però, di fatto, non venne mai effettuata. E' quindi cosa doverosa ringraziare il nuovo collaboratore "indiretto" della stratosfera, Adix, che ci ha inviato ben quattro contributi dalla nostra wishlist, tutti titoli di difficilissima reperibilità. Comiciamo appunto da questo -lasciatemelo dire- stupendo album, che ha il pregio di mostrare anche una vena prog-sperimentale, del tutto assente dal repertorio più conosciuto (e comunque di tutto rispetto sotto il profilo musicale) della band.


Gli Stradaperta sono conosciuti soprattutto per essere stati, per quasi un decennio (dal 1975 al 1984), il gruppo di supporto di Antonello Venditti. In realtà anche come band a sè stante ebbero una carriera di tutto rispetto, come ricorda Augusto Croce su Italianprog (al link la scheda completa): "(...) Con la prima formazione suonarono al quarto Festival d'Avanguardia e Nuove Tendenze, tenutosi a Roma, a Villa Borghese nel giugno '74, vincendo la classifica del "miglior nuovo gruppo". A settembre dello stesso anno suonarono anche al leggendario festival pop romano di Villa Pamphili. Gruppo popolarissimi dal vivo, la loro unica apparizione su disco fu sulla compilation live del 1975 Trianon 75 (qui presentata sul nostro blog grazie all'impareggiabile Frank-One - n.d.C.) , suonando sia da soli che come gruppo di accompagnamento di Antonello Venditti (...)"


I primi otto pur validissimi brani di questo lavoro provengono dai dischi ufficiali del gruppo (cinque da "Maida Vale" del 1979 e tre dall'EP del 1983 "Figli dei figli della guerra", che peraltro potete trovare qui). Analizzerò in maniera un po' più approfondita i restanti otto pezzi inediti che compongono quest'album, registrati in studio e live. Si parte dall'ottima "Italian zoo", una forte critica sociale dal testo attualissimo ancora oggi (colpisce e rievoca mondi di periferia una strofa come "fumo tagliato che butta giù"). "Eva"è un buon pezzo cantautoriale che richiama molto alla mente proprio Antonello Venditti. Con "L'altro uomo" si cambia decisamente registro: qui le influenze prog si fanno sentire in maniera più marcata, con una parte cantata reminescente addirittura di un certo Camisasca agli albori. Complici il flauto traverso e un accompagnamento psichedelico, il brano è davvero suggestivo e si piazza nella top personale del Capitano. Sullo stesso livello si colloca la successiva "Quattro chitarre" (tra l'altro, quella di avere 4 chitarristi fu la caratteristica che rese unica questa formazione in italia). A dispetto del titolo, il testo è in lingua inglese. Le atmosfere, anche in questo caso sono decisamente vicine alla psichedelia ed al prog, con il dolce suono del flauto traverso, di nuovo, a tessere delicate trame musicali. Altri due brani più tradizionali, ma sempre con parti musicali estremamente curate ("Verità e falsità" e "Non è più tempo"), inframmezate da una breve gemma di sperimentazione pura ("Una notte purpurea... di vino e altro!") ci conducono ad una "Presentazione" musicale della band durante un'esibizione live, che conclude questo opulento ascolto. Un ascolto che spazia tra diversi generi e che, alla fine, lascisa davvero soddisfatti e "riempiti", provare per credere...

Gli Stradaperta con Antonello Venditti

Come già detto più sopra, mi è risultato impossibile reperire altre info circa i singoli brani di quest'album. E' possibile supporre che i pezzi più prog appartengano alla prima formazione degli Stradaperta, ma sono appunto solo supposizioni. Chiunque sia in grado di aiutarci a fare luce sull'origine dei vari brani inediti è chiaramente benvenuto. Buon ascolto a tutti gli amici della stratosfera dal voster semprer voster Capitan, in combutta con Adix.


STRADAPERTA :

Renato Bartolini (voce, chitarra, mandolino) 1974/1984
Rodolfo Lamorgese (chitarra, armonica, percussioni) 1974/1984
Claudio Prosperini (chitarra) 1974/1984
Maurizio Lamorgese (chitarra, percussioni) 1974/1977
Marco Valentini (sax, flauto) 1974/1984
Marco Vannozzi (basso) 1975/1984
 Tony Tartarini (voce) 1983/1984


Note di Renato Bartolini ai brani inediti:
 
"La prima cosa da dire è che i brani che seguono, sono provini e esecuzioni live, registrati con sistemi
semiprofessionali tra la metà degli anni ’70 e i primi anni ’80. Altra cosa che voglio far notare che il nostro nome Stradaperta non fu scelto a caso, ma rappresentava la nostra idea di far musica, senza nessuna direzione precostituita.

09. Italian Zoo -Nei primi anni ’80 abbandonammo il suono acustico, determinato principalmente dal
suono delle chitarre acustiche, che fino ad allora erano state la base del nostro suono, lo strumento
trainante. Altra cosa importante da dire è che negli anni ’70 la batteria non era presente nei nostri
provini, nel senso che non abbiamo mai avuto, come componente del gruppo, un batterista ! La
utilizzammo solo al momento della registrazione del nostro primo LP Maida Vale (1979) chiamando
Agostino Marangolo (Goblin). Questa canzone, insieme ad altre che poi diremo, appartiene quindi al nostro periodo elettrico, suono che ci accompagnerà fino allo scioglimento del gruppo alla fine del 1984. La canzone è stata registrata nel nostro studio di registrazione a Trevignano Romano, che è stato attivo dal 1978 al 1984. In quel periodo stavamo scrivendo nuovi brani per un ipotetico secondo LP. Cercavamo nuove sonorità e il suono elettrico (chitarre elettriche) ci sembrò quello più giusto, per quello che volevamo realizzare in quel momento. Altra caratteristica è che la batteria è sempre presente (Bruno Bergonzi). Alcuni brani di quelle sessioni di registrazione, finirono nel nostro Q-Disc Figli dei Figli della Guerra (1983). Chissà perché non abbiamo incluso questo brano nel Q-Disc !!

10. Eva Anche questa canzone fa parte dei provini del Q-Disc Figli dei Figli della Guerra.

11. L'Altro Uomo Qui siamo a metà anni ’70, precisamente 1975-1976. Eravamo alla ricerca di un
cantante inglese. Quando organizzammo le audizioni, arrivò il cantante/attore olandese Peter Deno
(già nel cast del film Orfeo 9 di Tito Schipa Jr) che cantava perfettamente in inglese. Rimase con noi
fino al 1976. La canzone sul Cd è la versione live, registrata a Piazza Navona, Roma il 22 giugno 1976. Probabilmente uno dei nostri concerti più belli !!

12. Quattro Chitarre Questa canzone fa parte delle sessioni di registrazione che avvennero in un
appartamento al centro di Roma, tra il 1975/1976. Usammo un Revox a 2 piste. Avevamo registrato la base e non avevamo il testo. Quando arrivò Peter Deno scrisse il testo in inglese e la cantò. E’ verò che nel gruppo c’erano quattro chitarristi (nella prima formazione, fino al 1977), ma c’è da dire che c’era chi passava dalla chitarra al mandolino, alle congas, all’armonica a bocca… Difatti, qui insieme alle chitarre, c’è anche il mandolino !

13. Verità e Falsità Probabilmente uno dei nostri primi brani scritti tra il 1971/1972.

14. Una notte purpurea... di vino e altro! Che divertimento !!

15. Non è più tempo Canzone del 1974, registrata sempre nel 1976.

16. Presentazione Registrazione live alla 1° Mostra “Il Suono” - Palazzo dei Congressi Roma Eur nel
1975. Con tanto affetto e graditudine ricordiamo che al mixer c’era Spartaco Di Mattei (fonico del
Rovescio della Medaglia) che registrò e mixò in maniera perfetta questo nostro concerto."

 
Per finire, vi lascio qualche link per completare ed integrare questo post e l'ascolto dell'album, se vorrete approfondire ulterirmente la vostra conoscenza circa questa storica band.

Qui il sito ufficiale degli Stradaperta
Dal sito psycanprog un'interessantissima intervista a Renato Bartolini
Qui la scheda dedicata su wikipedia
Repetita iuvant: la scheda dell'amico Augusto Croce su Italianprog

Post by Captain, music by Adix, note aggiuntive di Renato Bartolini

Le Antologie della Stratosfera vol. 44 - From Catania, Sicily: Flor De Mal

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Grazie ad un succulento invio di file da parte del nostro amico e collaboratore Gaetano Simarco, che ringrazio, eccoci qui a ripercorrere la carriera musicale dei Flor De Mal, una rock band fondata a Catania negli anni '80 e passata come una meteora attraverso la scena musicale italiana, lasciando però un gran bel ricordo. Dal 1991 al 1995 hanno pubblicato quattro album di grande valore, un EP, qualche singolo e una cassetta video VHS. Ma procediamo con ordine. Tutti i testi sono stati curati dall'amico Gaetano. 

Flor De Mal - Same (1991)


TRACKLIST.

01. Cover Of The Mind  4:12
02. Tommy  2:50
03. Just For You  4:13
04. Mr Thought  3:02
05. A New Day  1:11
06. We're Artists  3:52
07. F.K.(harp, melodica, percussion – Francesco Virlinzi; organ – Salvo Cantone)  4:09
08. Sweet Tarantella (bass – James McMillan)   1:47
09. Island  5:32
10. She (harp, melodica, percussion – Francesco Virlinzi; organ – Salvo Cantone)  3:42
11. On  2:15
12. Country Song  2:22


FORMAZIONE:

Marcello Cunsolo (chitarra e voce)
Enzo Ruggiero (basso)
Paolo Santagati (batteria)


I Flor de Mal, successivamente accorciato in Flor (il nome è stato rivendicato da un omonimo gruppo di cui ormai nessuno ricorda alcunché), sono stati una vera e propria folgorazione tra il novero di band esplose di prepotenza all'alba dei ‘90 sulla via del nuovo rock italiano che proprio in quel periodo iniziava a far capolino. Un interessante esempio di amalgama tra radici mediterranee e suggestioni provenienti dall'indie rock chitarristico americano (R.E.M. in particolare, ma anche Dream Syndicate), capaci di proporre una prospettiva personale. Il trio si forma nella fertile scena etnea verso la fine degli anni ottanta (Marcello Cunsolo, chitarra e voce, il bassista Enzo Ruggiero e il batterista Paolo Santagati successivamente sostituito da Giuseppe Coppola). La band debutta nel 1991 con l’album omonimo pubblicato dall'etichetta indipendente catanese Cyclope di Francesco Virlinzi, inaugurando di fatto la parabola artistica del trio. La produzione porta la firma di James MacMillan, già ingegnere del suono di cult-band come Feelies. Contiene dodici brani cantati interamente in inglese. Una sapiente miscela di sonorità asciutte e visionarie, dal vibrato forte, che rimandano a territori aridi e soleggiati con richiami alla tradizione siciliana capaci di toccare anche le corde del cuore. Ottime ballate rock con un brillante esercizio chitarristico, molto affine alle atmosfere della band di Michael Stipe, addolcito, a sprazzi, da toni folk melodici, legati alle sonorità e a temi propri della natia Sicilia e brani dai ritmi più vorticosi con un sound arioso e sanguigno e non aggressivo. 


Il disco si apre con Cover of the mind, brano in cui Cunsolo spadroneggia con la chitarra sottolineando che il gruppo è una guitar band con assoli ridotti all'osso ed in modo del tutto passionale. A seguire la travolgente Tommy. Interessanti e godibili We’re 'artists e Island. Con Just for you e She viene naturale l’accostamento alla band di Athens, mentre in Anew day e On fanno capolino le influenze di stampo alternative e hardcore (Thin White Rope, Hüsker Dü, e rimandi ai Pixies). In F.K., Sweet tarantella e Country song si evidenziano le originarie isolane e mediterranee radici. All'indomani dell’uscita dell’album, Flor de Mal, considerati dalla maggior parte della critica e addetti ai lavori come i migliori discepoli della band georgiana, suscitarono l’interesse e l’entusiasmo presso alcuni prestigiosi nomi del panorama internazionale: in primis proprio quello del chitarrista dei R.E.M. Peter Buck (parteciperà al secondo album Revisioni). 
L'album è stato pubblicato in vinile, CD e Mc. Da allora non è più stato ristampato (ndr)

Flor De Mal - ReVisioni (1993)


TRACKLIST:

01. Fra le immagini  4:42
02. Re dell'Est  4:21
03. U Secunnu (backing Vocals – Francesco Virlinzi)  4:25
04. Patrick  4:44
05. Intra 'n' cubu (mandolin – Peter Buck; pedal steel guitar – John Keane)  3:27
06. Lullaby (bass – Jim MacMillan; cello – Jane Scarpantoni)  3:59
07. Julie (fiddle – Andy Carlson; 12 string guitar – Peter Buck; viola – Neil Hughes)  4:56
08. Puteri d'onniputenza (fiddle – Andy Carlson)   4:17
09. È già matinu  4:29
10. L'ora è ora 3:23
11. Talking With Myself (fiddle – Antonio Curiale; mandolin – Puccio Castrogiovanni; 
vocals – Natalie Merchant)   5:38
12. È già matinu (Instrumental Version) (bass – Jim MacMillan)  1:35
13. Ghost Track  1:09


FORMAZIONE:

Marcello Cunsolo (chitarra e voce)
Enzo Ruggiero (basso)
Giuseppe Coppola (batteria)


Nel 1992 viene pubblicato un singolo con 3 brani: Speedy (inedito su album), Cover The Mind e Sweet Tarantella. Seguirà a ruota un 12", ancora con 3 brani: Re dell'Est, Intra 'n' cubu - Instrumental version e Sun Of Candles (questi ultimo due inediti su album) (ndr).  


"ReVisioni"è il secondo album dei Flor de Mal, un lavoro di notevole forza espressiva e compositiva, registrato fra New York, Athens e Catania nel 1992. Ratifica il quasi totale accantonamento dell’inglese con testi in italiano ma anche in dialetto siculo. La formula è vincente, energia a fior di pelle, con un innegabile trasporto vocale. I ritmi mediano fra antico e moderno, per approdare ad una platea più vasta. I Flor dunque festeggiano idealmente la raggiunta maturità alzando la posta con un album che non intende mollare la presa su quelle che sono le caratteristiche assodate della band. Il trio, si avvale dell'apporto di Peter Buck (suona il mandolino siciliano) e John Keane [(Ingegnere del suono, nonché produttore e musicista (chitarra pedal steel), proprietario degli Studios di Athens, in Georgia. Ha lavorato con R.E.M., Widespread Panic e Indigo Girls.)], Altri ospiti sono Natalie Merchant (vocalist dei 10’000 Maniacs), Jane Scarpantoni (violoncellista, arrangiatore e compositrice che ha suonato e registrato con The Lounge Lizards, Lou Reed, Patti Smith, Bruce Springsteen e le Indigo Girls) e Andy Carlson (violinista, presente nei dischi dei REM, Nanci Griffith, Billy Bragg, Cowboy Junkies). Il risultato è un sound più maturo e personale. La forza del disco è tutta nella freschezza e nell'estro della scrittura, nella vibrante incisività delle trame strumentali, un mix perfetto dove le sonorità mediterranee si fondono con il rock statunitense di pregevole fattura. 


Sempre nel 1993 vengono pubblicati altri due singoli: "U Secunnu", contenente tre diverse versioni dello stesso brano (Italian, Sicilian e Acoustic version) e "Julie", in coppia con "Juanita".


La chicca inviata da Gaetano è la registrazione dei brani contenuti nel video "Austin TX", un docufilm pubblicato anch'esso nel 1993 dalla Cyclope in solo formato VHS per la regia di Giuseppe Capotondi.
Il video è stato pubblicato su Youtube (qui)

Flor De Mal - Austin TX (1993 - VHS)

  

TRACKLIST:

01. È già matinu (Instrumental LP version)
02. Re dell'Est (LP version)
03. U Secunnu (LP version)
04. Talking to myself (Estratto)
'05. È già matinu (Live and LP version)
06. Fra le immagini (LP version)
07. Lullaby (Estratto)


Negli anni a seguire, godendo di un forte e costante interesse oltre oceano, saranno protagonisti di alcuni concerti straordinari come band di apertura di gruppi americani e inglesi (Nirvana, Jane’s Addiction, . Deep Purple). Partecipando anche al New Music Seminar di New York. (ho assistito ad una loro superlativa ed esplosiva esibizione nel ’93 a Catanzaro). A suggellare il sodalizio e la vicinanza con la band di Athens, nell'agosto del 1995 faranno da opening act al gruppo americano (attrazione principale della serata), esibitosi, allo stadio Cibali di Catania, insieme ai Radiohead.
For You - A Tribute to Bruce Springsteen album tributo al Rocker statunitense pubblicato nel 1995 vedrà il gruppo impegnati nella personale rilettura del brano Wreck On the Highway.
I Flor de Mal hanno fatto si che gli americani, per una volta, si siano inchinati, togliendosi lo Stetson da cowboy, per omaggiare, in segno di rispetto, l’esibizione di una rock band italiana con in testa le tipiche coppole siciliane. Il gruppo pubblicherà altri due album, "Aria" nel 1995 e dopo quasi vent'anni l’omonimo "Flor" nel 2014.

Bonus CD - Studio & Live Tracks


TRACKLIST:

Studio tracks
01. Juanita (di Chris Hillman e Gram Parsons) da "Commemorativo: A Tribute to Gram Parsons - 1993)
02. Good Advices (da Surprise Your Pig: A Tribute to REM - 1992)
03. Wreck On the Highway (da For You: A Tribute to Bruce Springsteen - 1995)
04. Bandiera bianca (da Battiato non Battiato - 1996)
05. 'U Pizzo (da Aria -1995)



Live tracks
06. Julie - Live Planet Rock, RAI 2, 1994
07. Lullaby - Live Planet Rock, RAI 2, 1994
08. U Secunnu - Live Planet Rock, RAI 2, 1994
09. Juanita - Live Planet Rock, RAI 2, 1994
10. Tommy & Re dell'Est - Live 1994
11. Intra ' n' cubu  (versione acustica ) - Live at Greenfrog Studio, 2014



Ed eccoci, in chiusura, alle bonus tracks, unico lavoro a quattro mani fra me e Gaetano (io mi sono limitato a ricercare i brani live e a postarli). I primi 4 brani in studio sono tratti da album tributo ad altri musicisti pubblicati tra il 1992 e il 1996. "U Pizzo" proviene invece da "Aria", il disco del 1995 registrato col nome Flor. Vedremo di recuperarlo e pubblicarlo nella sua integrità. La sezione live presenta invece quattro tracce tratte da un bellissimo concerto radiofonico. Ricordate "Planet Rock"? Era il 1994. La track 10 è sempre del 1994, ma il luogo è sconosciuto (e la registrazione piuttosto precaria). L'ultima traccia presenta una versione acustica di "Intra 'n' cubu" registrata dal vivo in studio nel 2014 durante le session dell'album della reunion.  E' proprio tutto. Un ultimo ringraziamento all'amico Gaetano Simarco per questo prezioso contributo. A voi auguro il consueto buon ascolto. 


LINK Flor De Mal - 1991
LINK ReVisioni - 1993
LINK Austin TX - 1993
LINK Bonus CD - Studio & Live Tracks

Post by George - Words & Music by Gaetano Simarco

Serie "Bootleg" n. 313 - Guccini, Vecchioni, Negretti - Bologna, Ostaria delle Dame, 1975

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 FIRST TIME ON THE WEB


INTRODUZIONE
Vorrei aprire il post con un profondo ringraziamento da parte mia e del Capitano all'amico e collaboratore Frank-One per avere recuperato questa rarissima registrazione e averla messa a disposizione di tutti gli amici della Stratosfera. Si tratta di un concerto straordinario tenuto nella celebre Ostaria delle Dame di Bologna nel lontano 1975. Inutile ricordare che questo nastro vede la luce sul web per la prima volta. Lode e gloria a Frank-One a cui va il merito di averlo ritrovato e rippato, suddividendo altresì i file. A lui anche il merito di avere curato tutti i testi con dovizia di particolari, come d'abitudine. 


TRACKLIST:

01. Pesci nelle orecchie
02. Luci a San Siro
03. I poeti
04. I fichi parte 1 - Sei minuti all'alba
05. Canzone per Piero
06. Canzone delle ragazze che se ne vanno
07. I fichi parte 2
08. Canzone di notte n. 2
09. Canzone della triste rinuncia


Sovente quando noi collaboratori della StratoSfera pubblichiamo qualcosa sul nostro blog, crediamo, a torto o a ragione, di pubblicare qualcosa di raro, di introvabile, di “mai visto prima”. Questo può essere certificato da un lato quando appare per la prima volta sul web (in questo senso meraviglioso l’archivio dell’amico Osel) dall’altro quando abbiamo modo di visionare per prodotti ufficiali le quotazioni raggiunte dalle piattaforme di vendita quali Discogs o Ebay. Ebbene qui ci troviamo di fronte ad un lavoro definito impossibile da trovare dallo stesso Guccini e dal suo entourage, ma andiamo con ordine.
Francesco Guccini nel 2012 pubblicando l’album L’Ultima Thule dichiarò che quello sarebbe stato il suo ultimo lavoro discografico, partecipazioni, tributi o antologie escluse. Negli anni si susseguirono  molte di queste, quando nel 2017 vide la luce un cofanetto veramente bello, bello e interessante, il cui titolo è L’OSTARIA DELLE DAME (attenzione, Ostaria non è un refuso, è proprio così). 


Un cofanetto con all’interno 6 CD per 3 concerti tenuti in questa particolare …..oggi si direbbe location, un luogo simbolo per Bologna e per Guccini ma non solo. I tre concerti sono datati 1982, 1984 e 1985, tre bellissimi momenti dove in una cornice estremamente intima il “Maestrone”, come spesso veniva definito il cantautore emiliano, dà il meglio di sé con aneddoti, inediti, cavalli di battaglia, lontano da platee e palchi ben più affollati. Non vi sto a tediare raccontando dell’Osteria delle Dame, la sua storia, le sue vicissitudini eccetera, usate la rete per soddisfare eventuali curiosità, ma ciò di cui voglio parlare è il bellissimo libro incluso nel cofanetto, oltre 80 pagine di storia, di aneddoti, di foto, di personaggi passati o che avrebbero dovuto passare dall’Ostaria, uno per tutti il compianto Claudio Lolli. Alla fine del libro leggo proprio in chiusura : Francesco Guccini e Roberto Vecchioni all’Osteria (qui Osteria) delle Dame – Bologna 1975 : come potete notare nella scansione che allego si fa riferimento ad una rarissima registrazione che ha avuto come protagonisti i due amici cantautori, che però non si è riuscita a trovare in alcun modo.  “ O H I B O ‘ “ penso  “Ma io quella registrazione ce l’ho”, corro negli archivi delle mie audiocassette...et voilà !!!!


Chiariamo subito!!! Non è un concerto come i tre che ho citato prima, ma probabilmente in una sortita del cantautore milanese di adozione dal suo fraterno amico emiliano in quel di Bologna, qualcuno dei presenti aveva un registratore e come si faceva tra amici ha registrato vari momenti della serata. Vecchioni aveva dato alle stampe quell'anno  "Ipertensione", mentre Guccini l’anno prima "Stanze di vita quotidiana".  I primi tre brani sono cantati chitarra e voce dal Professore milanese, probabilmente come avrebbe voluto pubblicarli se gli fosse stato concesso dai suoi discografici: Pesci nelle orecchie dilatata di oltre due minuti dall'originale per un totale di 11 minuti, con strofe inesistenti nella versione ufficiale, con Dio che gioca a Monopoli con gli uomini e Vecchioni che invita a guardare negli occhi di un bue svizzero. Segue una Luci a San Siro ovviamente improponibile in quegli anni : “Hanno ragione, sono un coglione”, “ho amato anche tra le sue gambe”, fino all'apice : “...fatti pagare, fatti valere, più lecchi i culi e più ti dicono di si, e se hai la bocca sporca di merda tienila chiusa nessuno lo saprà”. Ne I poeti anche qui nuove rime e nuove strofe. A questo punto arriva il divertissement de I fichi, parte 1 prima e poi parte 2, improvvisazione di Guccini di nonsense. Nel mezzo un brano di Jannacci, Sei minuti all'alba,  cantato da un amico, tal Negretti definito anche lui cantautore, e col controcanto dell’intera compagnia presente. Inizia la seconda parte cantata dal solo Guccini, ma prima di Canzone per Piero un Vecchioni dalla voce poco sobria si lascia andare ad un: “Ma che cazzo ci faccio io a Meeeeesssina”, che ci riporta al brano Messina presente ne "Il re non si diverte" del 1973. 


Dopo di che 4 canzoni del solo Guccini : Canzone per Piero, Canzone delle ragazze che se ne vanno, Canzone di notte n.2, Canzone della triste rinuncia, con I fichi parte.2 tra la seconda e la terza. Qui Guccini dà meno soddisfazioni rispetto a Vecchioni per quanto riguarda i testi variati, ma è simpatico sentire come ad alcuni commenti sulla bellezza di alcune strofe nella Canzone delle ragazze che se ne vanno, Guccini le risuoni e le ricanti con i commenti di una platea la cui voce oramai volge verso lidi incontrollati. Si chiude con cazzeggi vari e con la cassettina che probabilmente volgeva al termine.


E’ tutto cari amici, non aspettatevi un Hi-Fi particolare, ho dovuto lavorare e non poco per riportare il tutto ad un livello almeno ascoltabile con un nastro di 45 anni, spero di avere fatto un buon lavoro, sarete voi a dirmelo. Buon ascolto e buona salute a voi tutti,    


    LINK

Post by George - Words & Music by Frank-One 
 
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