Canzoniere del Lazio - 1977 - Miradas
Serie "Bootleg" n. 310 - Indaco live in Guastalla (RE), 07.07.2001
Serie "Just One Record" vol. 5 - Maria Teresa Grossman - 1974 - Same (vinyl)
Cristiano Roversi - 2012 - AntiQua
Serie "Bootleg" n. 311 - Le Voci New Trolls - Mantova, 21.07.2008
Serie Just One Record- vol. 6- Quarto Stato- 1975 - Omonimo (vinyl)
Serie "Bootleg" n. 312 - Pino Daniele - Mantova, 17.07.2008
Johnny dei Tritons - 1974 - Twist and Shout with Satisfaction (vinyl) with bonus tracks
Enzo Avitabile - The First Works: Avitabile (1982) & Meglio Soul (1983)
Piero Brega - 2004 - Come li viandanti
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Piero Brega e Oretta Orengo # 1 |
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Piero Brega e Oretta Orengo # 2 |
Piero Brega - 2008 - Fuori dal Paradiso
Mister Paperrock Orchestra - 1978 - Il brutto anatroccolo (vinyl)
Giulia Crocini (voce)
Liana Bontempo (voce)
Ilario Bontempo (chitarra)
Lucio Burolo (tastiere)
Licio Granata (basso)
Pino Fontana (batteria)
Fulvio Novak (percussioni)
Serie "Just One Record" vol. 7 - Punto 2 - 1977 - Odore di capra (vinyl)
Frà Claudio Canali - 2005 - Inno dell'oblato
Ricevo dal nostro amico Domenico Vinci questo pregevole contributo, e mi scuso da subito con lui per aver postato questo meraviglioso e dovuto ricordo di Frà Claudio con due giorni di ritardo rispetto all'anniversario della sua scomparsa, ovvero il 27 agosto di due anni fa. Purtroppo sono rientrato solo ieri da una breve vacanza, quindi ho letto oggi la mail di Domenico. Fatta questa doverosa premessa, lascio la parola al titolare di questo contributo, ringraziandolo di cuore.
Minipost in ricordo di fra’ Claudio Canali
Ho avuto il grande piacere di conoscere fra’ Claudio nella primavera/estate del 2005, durante una mia visita presso l’Eremo Beata Vergine del Soccorso di Minucciano (LU) dove l’ex frontman del Biglietto per l’Inferno aveva trovato la sua ultima e più appagante dimensione di vita, dedicandosi alla preghiera in qualità di eremita e ponendo altresì il suo talento di incisore, scultore e disegnatore a servizio dell’ispirazione cristiana.
Fra’ Claudio ci ha purtroppo lasciato due anni fa (27 agosto 2018): è stato certamente un personaggio di grande spessore umano, artista nella più ampia accezione del termine, col quale ho avuto la fortuna di intraprendere una periodica corrispondenza costituita da brevi lettere piuttosto che da messaggi augurali in occasione delle principali festività; egli stesso mi spedì poi un CD con la registrazione dei due brani allegati al presente post, “L’Inno dell’Oblato” nelle versioni vocale e strumentale (registrate il 27 novembre 2005, festa della Medaglia Miracolosa).
Ho reso disponibile anche la scansione completa del libretto (che troverete nel file - Nota del Capitano), così da permettere a tutti i frequentatori della Stratosfera di leggere alcune preziose informazioni. Ciao fra’ Claudio, grazie per tutto ciò che ci hai donato con il tuo passaggio sulla Terra.
Buon ascolto e buona lettura.
Domenico Vinci
Post by Domenico & Captain
Tavernese - 1978 - Marea (vinyl) with bonus tracks
Maurizio Monti - L'amore (1973) & Diavolo custode (1976 - vinyl)
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Maurizio Monti today |
Claudio Simonetti - Two Shots from '90 Years - X-Terror Files (1996) & Classics In Rock (1997)
Stradaperta - 2002 - Antologia 1974/1984
01. La luna di febbraio
02. Maida vale
03. Laura
04. Karen
05. Figli dei figli della guerra
06. Adesso ho te
07. Tobruk
08. Strada principale
09. Italian zoo
10. Eva
11. L'altro uomo
12. Quattro chitarre
13. Verità e falsità
14. Una notte purpurea... di vino e altro!
15. Non è più tempo
16. Presentazione
Dell'estrema rarità di questo album degli Stradaperta non v'è alcun dubbio, lo testimonia la sua permanenza per un lustro nella wishlist stratosferica. Fu stampato in pochissime copie nel 2002 e diffuso privatamente dai membri del gruppo, forse in vista di una futura ristampa a più larga diffusione che però, di fatto, non venne mai effettuata. E' quindi cosa doverosa ringraziare il nuovo collaboratore "indiretto" della stratosfera, Adix, che ci ha inviato ben quattro contributi dalla nostra wishlist, tutti titoli di difficilissima reperibilità. Comiciamo appunto da questo -lasciatemelo dire- stupendo album, che ha il pregio di mostrare anche una vena prog-sperimentale, del tutto assente dal repertorio più conosciuto (e comunque di tutto rispetto sotto il profilo musicale) della band.
Gli Stradaperta sono conosciuti soprattutto per essere stati, per quasi un decennio (dal 1975 al 1984), il gruppo di supporto di Antonello Venditti. In realtà anche come band a sè stante ebbero una carriera di tutto rispetto, come ricorda Augusto Croce su Italianprog (al link la scheda completa): "(...) Con la prima formazione suonarono al quarto Festival d'Avanguardia e Nuove Tendenze, tenutosi a Roma, a Villa Borghese nel giugno '74, vincendo la classifica del "miglior nuovo gruppo". A settembre dello stesso anno suonarono anche al leggendario festival pop romano di Villa Pamphili. Gruppo popolarissimi dal vivo, la loro unica apparizione su disco fu sulla compilation live del 1975 Trianon 75 (qui presentata sul nostro blog grazie all'impareggiabile Frank-One - n.d.C.) , suonando sia da soli che come gruppo di accompagnamento di Antonello Venditti (...)"
I primi otto pur validissimi brani di questo lavoro provengono dai dischi ufficiali del gruppo (cinque da "Maida Vale" del 1979 e tre dall'EP del 1983 "Figli dei figli della guerra", che peraltro potete trovare qui). Analizzerò in maniera un po' più approfondita i restanti otto pezzi inediti che compongono quest'album, registrati in studio e live. Si parte dall'ottima "Italian zoo", una forte critica sociale dal testo attualissimo ancora oggi (colpisce e rievoca mondi di periferia una strofa come "fumo tagliato che butta giù"). "Eva"è un buon pezzo cantautoriale che richiama molto alla mente proprio Antonello Venditti. Con "L'altro uomo" si cambia decisamente registro: qui le influenze prog si fanno sentire in maniera più marcata, con una parte cantata reminescente addirittura di un certo Camisasca agli albori. Complici il flauto traverso e un accompagnamento psichedelico, il brano è davvero suggestivo e si piazza nella top personale del Capitano. Sullo stesso livello si colloca la successiva "Quattro chitarre" (tra l'altro, quella di avere 4 chitarristi fu la caratteristica che rese unica questa formazione in italia). A dispetto del titolo, il testo è in lingua inglese. Le atmosfere, anche in questo caso sono decisamente vicine alla psichedelia ed al prog, con il dolce suono del flauto traverso, di nuovo, a tessere delicate trame musicali. Altri due brani più tradizionali, ma sempre con parti musicali estremamente curate ("Verità e falsità" e "Non è più tempo"), inframmezate da una breve gemma di sperimentazione pura ("Una notte purpurea... di vino e altro!") ci conducono ad una "Presentazione" musicale della band durante un'esibizione live, che conclude questo opulento ascolto. Un ascolto che spazia tra diversi generi e che, alla fine, lascisa davvero soddisfatti e "riempiti", provare per credere...
Gli Stradaperta con Antonello Venditti
Come già detto più sopra, mi è risultato impossibile reperire altre info circa i singoli brani di quest'album. E' possibile supporre che i pezzi più prog appartengano alla prima formazione degli Stradaperta, ma sono appunto solo supposizioni. Chiunque sia in grado di aiutarci a fare luce sull'origine dei vari brani inediti è chiaramente benvenuto. Buon ascolto a tutti gli amici della stratosfera dal voster semprer voster Capitan, in combutta con Adix.
STRADAPERTA :
Renato Bartolini (voce, chitarra, mandolino) 1974/1984
Rodolfo Lamorgese (chitarra, armonica, percussioni) 1974/1984
Claudio Prosperini (chitarra) 1974/1984
Maurizio Lamorgese (chitarra, percussioni) 1974/1977
Marco Valentini (sax, flauto) 1974/1984
Marco Vannozzi (basso) 1975/1984
Tony Tartarini (voce) 1983/1984
Note di Renato Bartolini ai brani inediti:
semiprofessionali tra la metà degli anni ’70 e i primi anni ’80. Altra cosa che voglio far notare che il nostro nome Stradaperta non fu scelto a caso, ma rappresentava la nostra idea di far musica, senza nessuna direzione precostituita.
09. Italian Zoo -Nei primi anni ’80 abbandonammo il suono acustico, determinato principalmente dal
suono delle chitarre acustiche, che fino ad allora erano state la base del nostro suono, lo strumento
trainante. Altra cosa importante da dire è che negli anni ’70 la batteria non era presente nei nostri
provini, nel senso che non abbiamo mai avuto, come componente del gruppo, un batterista ! La
utilizzammo solo al momento della registrazione del nostro primo LP Maida Vale (1979) chiamando
Agostino Marangolo (Goblin). Questa canzone, insieme ad altre che poi diremo, appartiene quindi al nostro periodo elettrico, suono che ci accompagnerà fino allo scioglimento del gruppo alla fine del 1984. La canzone è stata registrata nel nostro studio di registrazione a Trevignano Romano, che è stato attivo dal 1978 al 1984. In quel periodo stavamo scrivendo nuovi brani per un ipotetico secondo LP. Cercavamo nuove sonorità e il suono elettrico (chitarre elettriche) ci sembrò quello più giusto, per quello che volevamo realizzare in quel momento. Altra caratteristica è che la batteria è sempre presente (Bruno Bergonzi). Alcuni brani di quelle sessioni di registrazione, finirono nel nostro Q-Disc Figli dei Figli della Guerra (1983). Chissà perché non abbiamo incluso questo brano nel Q-Disc !!
10. Eva Anche questa canzone fa parte dei provini del Q-Disc Figli dei Figli della Guerra.
11. L'Altro Uomo Qui siamo a metà anni ’70, precisamente 1975-1976. Eravamo alla ricerca di un
cantante inglese. Quando organizzammo le audizioni, arrivò il cantante/attore olandese Peter Deno
(già nel cast del film Orfeo 9 di Tito Schipa Jr) che cantava perfettamente in inglese. Rimase con noi
fino al 1976. La canzone sul Cd è la versione live, registrata a Piazza Navona, Roma il 22 giugno 1976. Probabilmente uno dei nostri concerti più belli !!
12. Quattro Chitarre Questa canzone fa parte delle sessioni di registrazione che avvennero in un
appartamento al centro di Roma, tra il 1975/1976. Usammo un Revox a 2 piste. Avevamo registrato la base e non avevamo il testo. Quando arrivò Peter Deno scrisse il testo in inglese e la cantò. E’ verò che nel gruppo c’erano quattro chitarristi (nella prima formazione, fino al 1977), ma c’è da dire che c’era chi passava dalla chitarra al mandolino, alle congas, all’armonica a bocca… Difatti, qui insieme alle chitarre, c’è anche il mandolino !
13. Verità e Falsità Probabilmente uno dei nostri primi brani scritti tra il 1971/1972.
14. Una notte purpurea... di vino e altro! Che divertimento !!
15. Non è più tempo Canzone del 1974, registrata sempre nel 1976.
16. Presentazione Registrazione live alla 1° Mostra “Il Suono” - Palazzo dei Congressi Roma Eur nel
1975. Con tanto affetto e graditudine ricordiamo che al mixer c’era Spartaco Di Mattei (fonico del
Rovescio della Medaglia) che registrò e mixò in maniera perfetta questo nostro concerto."
Qui il sito ufficiale degli Stradaperta
Dal sito psycanprog un'interessantissima intervista a Renato Bartolini
Qui la scheda dedicata su wikipedia
Repetita iuvant: la scheda dell'amico Augusto Croce su Italianprog
Le Antologie della Stratosfera vol. 44 - From Catania, Sicily: Flor De Mal


Serie "Bootleg" n. 313 - Guccini, Vecchioni, Negretti - Bologna, Ostaria delle Dame, 1975
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