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Channel: VERSO LA STRATOSFERA
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Serie "Bootleg" n. 166 - Premiata Forneria Marconi - Live in Biella, Stadio Lamarmora, 9 Settembre 1980

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 DISC 1

1. La Luna nuova/Volo a vela
2. Il banchetto
3. Topolino
4. Tanti auguri
5. Acustic guitar solo (F.Mussida)
6. Dolcissima Maria
7. Il pescatore

DISC 2

1. Climax (Jam session F. Di Cioccio - P. Dijvas)
2. Eleanor Rigby
3. Si puo fare (including Impressioni di Settembre)
4. Maestro della voce
5. Celebration (including, drum solo F. Di Cioccio)

A fare il paio con il bootleg della PFM pubblicato recentemente a cura del sodale George, ci arriva dall'amico Ilario questa registrazione, più che di buona qualità, del concerto che si tenne a Biella l'anno dopo (esattamente 364 giorni dopo il concerto dall'arena di Milano). Fatte le covers con i ritagli di giornale (L'eco di Biella) dell'epoca, che troverete inclusi nel file, lascio la parola volentieri all'amico Ilario, che così ci scrive: "sono in possesso di un concerto, da me registrato nel purtroppo ormai lontano 1980, e ho deciso di rendervi partecipi. Si tratta di un concerto dove la PFM promuoveva l'album ''Suonare,suonare''. Dalla formazione era già uscito F. Premoli,sostituito in pianta stabile da L. Fabbri + Walter Calloni in veste di secondo batterista. La PFM entrava in un periodo molto piu'commerciale e io, come penso molti altri, non avevamo molto apprezzato, abituati a ben altre atmosfere. Comunque il concerto non è stato tutto sommato malaccio. Vi mando anche i ritagli dei giornali locali dell'epoca. Ora vi saluto, augurando a te e a tutti i frequentatori della Stratosfera buone ferie.

Formazione:

Franco Mussida: chitarre, voce
Franz Di Cioccio: batteria, voce
Patrick Dijvas: basso, flauto
Lucio (Violino) Fabbri: violino, tastiere, chitarra
Walter Calloni: batteria

LINK

Tapes by Ilario, post & covers by Captain

Fantasy - 1978 - Uno

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TRACKLIST :

 01 - L'ultimo giorno
02 - Mama dont cry
03 - Scende la sera
04 - Hollywood superstar
05 - Thank you baby
06 - Fantasy
07 - Cantando
08 - Oh cara
09 - Emy Emy
10 - Bye bye Cecilia

Altro giro altra corsa, signori e signore, e altro disco introvabile uscito dal magico cappello dell'ormai stranoto A.B., che da qualche tempo ci delizia con rarità varie... Questa volta siamo di fronte ad un dichetto pop senza troppe pretese, interessante unicamente per la presenza di Tony Cicco post Formula Tre (fonte Italianprog), per il resto l'ascolto si rivela piuttosto palloso anzichèno. Segnalo "Mama don't cry" e "Thank you baby", sempre easy listening ma almeno all'insegna del rhythm and blues, l'incipit di "Scende la sera" che può ricordare, a più che debita distanza, Le Orme più commerciali. Da notare anche un tentativo antesignano di reggae all'italiana con "Oh cara" (peccato mi ricordi in modo incancellabile il refrain di "Ma la notte no" di Arboriana memoria. Provate ad ascoltarla e giudicate voi, magari sovrapponendo al cantato gli indimenticabili versi "...lo diceva Neruda, che di giorno si suda, ma la notte no!!!"). Per il resto ben poco da segnalare, pop commerciale e largo uso di cori nelle parti cantate, qualche breve e timido assolo qua e là (pochi a dire il vero), per un risultato finale piuttosto anonimo e abbastanza derivativo...



Post by Captain, thank you very much to our Anonymous Benefactor...

Le antologie della Stratosfera vol. 10 - The Rokes: Complete works part 3

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Si conclude con questo post il lungo lavoro di ricerca e di raccolta di quella che è stata la lunga e articolata produzione musicale dei Rokes, insomma l'opera omnia del quartetto inglese, naturalizzato italiano, che ho voluto proporre agli amici della Stratosfera. Un lavoro un po' enciclopedico che si è sviluppato nell'arco di tre puntate. Se nelle prime due abbiamo raccolto l'intera discografia a 45 e a 33 giri, incluso l'album live, questa è la volta delle rarità. E ce ne sono veramente tante, alcune assolutamente interessanti, altre - è il caso di precisarlo - solo a beneficio dei fans più sfegatati (vedasi la sezione conclusiva "for fans only"). Alcune tracce vengono proposte più volte. L'ho fatto solo per completezza. Decidete voi quali download effettuare.

Singoli per il mercato estero e rarità

01. Let's live for today - side A, 1967 (UK)
02. Ride on - side B, 1967 (UK)
03. Hold my hand - side A, 1967 (UK)
04. Regency Sue - side B, 1967 (UK)
05. When the wind arises - side A, 1968 (UK)
06. The works of Bartholomew - side B, 1968 (UK)


Apriamo il post con la produzione discografica a 45 giri destinata al mercato estero, in questo caso a quello inglese. When the wind arisesè una potente versione de Il vento di Mogol-Battisti (portata al successo dai Dik Dik), tra i brani migliori incisi dai Rokes. Il retro altro non è che la versione in inglese della melensa Le opere di Bartolomeo. Da notare che un singolo con Let's live for today sul lato A e I'll change my papers sul lato B venne pubblicato nel 1967 in Australia. I'll change my papers (Che mondo strano), brano piuttosto raro, è stato pubblicato nel 2003 su un EP distribuito solo in Francia (che fa parte della mia collezione e che trovate più avanti nella versione completa con 4 brani). Un discorso a parte merita Let's live for today (meglio conosciuta nella versione in italiano dal titolo Piangi con me). Composta da Shel Shapiro, Piangi con me era un inno all'amore e all'individualismo e, visto il suo potenziale, i Rokes decisero di realizzarne una versione in inglese, molto più efficace e con testi completamente rimaneggiati. Stranamente però il successo, per cause ancora poco chiare, lo ottenne sul mercato americano la versione dei Grass Roots, con arrangiamenti molto simili a quella dei Rokes. Contemporaneamente anche gli inglesi Living Daylights ne incisero una loro versione. Insomma, un gran pasticcio che penalizzò non poco il vero autore del brano. Per un approfondimento della vicenda vi rimando a questo articolo.
 
Le tre bonus tracks raccolgono la versione dei Living Daylights, quella dei Grass Roots e una incredibile cover in giapponese che ho scovato sul web, dal titolo originale Kyo Wo Ikyo, ad opera dei Tempters, un quartetto beat nipponico. Tutte e quattro le versioni di Lets' live for today vennero pubblicate nel 1967.

"Let's live for today" bonus tracks

07. Let's live for today (Living Daylights version - single, 1967)
08. Let's live for today (Grass Roots version - single, 1967)
09. Kyo Wo Ikyo - Japanese version of  Let's live for today (The Tempters - single, 1967)

Rarità a 45 giri

10. I would give the world - single, side A, 1966 (sul lato B appare il brano Captain James Harrod dei Widers Brothers). Singolo promozionale abbinato alla campagna della Fiat 130, tratto dal documentario Cinefiat "La natura, la pazienza e il sogno nelle immagini della Fiat 130 (a proposito, ve la ricordate?)


Ed ecco la mitica FIAT 130, il sogno di tutti gli Italiani sul finire degli anni '60...


11. La mia ispirazione (come Les & Kim) - singolo, lato A, 1966
12. Unchained melody (come Les & Kim) - singolo, lato B, 1966

13. Roll over Beethoven - singolo, lato A
(registrato nel 1964 e pubblicato dalla rivista "Raro!" nel 1988)
14. Talking about you (I'm talking about you) - singolo, lato B
(registrato nel 1964 e pubblicato dalla rivista "Raro!" nel 1988)

La copertina del 45 giri La mia ispirazione / Unchained Melody pone esplicitamente un interrogativo: "Les & Kim chi sono?". Risposta: sono due  Rokes, ovvero Shel Shapiro e Mike Shepstone sotto pseudonimo, per questo estemporaneo singolo pubblicato nel 1966. I due brani del 45 giri allegato al mensile "Raro!" (due cover di Chuck Berry risalenti al primo periodo dei Rokes e fino ad allora inediti) sono stati anche pubblicati nel 1988 nella raccolta "The Rokes Anthology".

Link 1 


Let's live for today - French EP, 2003


01. Let's live fot today
02. Ride on
03. I'll change my papers
04. Take a look

Link 2

The Rokes - "Lets live for today: The Rokes in English 
1966-68"
(pubblicato nel 2008)


01. Let's Live For Today
02. No No No
03. Telegram For Miss Marigold
04. Ride On
05. Put The Pen Down
06. The Works Of Bartholomew
07. Regency Sue
08. I Would Give The World
09. When The Wind Arises
10. Hold My Hand
1. A Thing Like That
12. Ripe Apples
13. Stop And Watch The Children Play
14. When You Are Gone
15. Somewhere
16. Passing Through Grey

front cover alternativa

Bellissimo album che raccoglie tutti i brani incisi dai Rokes in inglese nel periodo 1966-1968. Le 16 tracce sono già edite su altri dischi, ad eccezione di Passing Through Grey, versione alternativa con testi differenti della sempreverde Let's live for today.

Link 3

The Rokes live anni '60


01. Che colpa abbiamo noi - 5° Cantagiro 1966
02. Che mondo strano & Let's live for today - da "Beat Beat Beat", Rai TV, 1967
03. Le opere di Bartolomeo - Festival di Sanremo 1968
04. Lascia l'ultimo ballo per me - live 1968
05. 28 giugno - "Senza Rete", RAI TV, 1969
06. 28 giugno - 8° Cantagiro 1969

I Rokes presero parte a due edizioni del Cantagiro, nel 1966 e 1969, oltre a svariate trasmissioni televisive. Ho raccolto quanto pubblicato sul web. Particolarmente accattivante è la versione live di 28 giugno, proposta al Cantagiro 1969, con l'assolo di chitarra da parte di Johnny Charlton.

Link 4

Ultime amenità...

The Rokes & Rita Pavone

01. San Francesco - lato B del singolo L'amore mio, 1964 (Rita Pavone è accompagnata dai Rokes)
02. San Francesco - alternate version - 1964 - inedito

03. Malvagità (I Rokes accompagnano Totò nel film "Rita la figlia americana") - 1965


...For fans only

04. Carosello 1964 - pubblicità dei gelati Algida (The Rokes con Anna Maria Rizzo)
05. Senza la merenda si fa brutta la faccenda - da "Non cantare, spara" - 1968
06. Senza un buon tamburo meglio mettersi al sicuro - da "Non cantare, spara" - 1968


Ricordiamo che nel 1964 i Rokes vennero scoperti da Teddy Reno, marito di Rita Pavone, che divenne anche loro produttore. Fecero un breve tour come gruppo di accompagnamento della cantante torinese e apparirono - sempre come accompagnatori - sul lato B del 45 giri della Pavone L'amore mio. Il brano era San Francesco, del quale esiste anche una take alternativa. Sempre nel 1964 I Rokes vengono scritturati per la pubblicità dei gelati Algida su Carosello, aumentando la loro popolarità e la fama, grazie anche al celebre slogan "Posso dire una parola? C'è un Algida laggiù che mi fa gola".

Raggiunta nel 1965 la notorietà, girano alcune pellicole tra le quali spicca "Rita, la figlia americana" di Piero Vivarelli. Il film, del genere "musicarello", vede tra i protagonisti Rita Pavone e Totò, oltre ai quattro Rokes. Questi ultimi presentano numerosi brani (nessuno di questi dal vivo) tra i quali Take aLook, No, no, no, Grazie a te (versione italiana di I'm Alive degli Hollies) e The Wind Will Carry Them By. L'unico inedito è Malvagità, brano cantato (si fa per dire) da Totò accompagnato dai Rokes.


Nel 1968 recitano nella commedia musicale di Leo Chiosso e Tata Giacobetti (per la regia di Daniele D'Anza) "Non cantare, spara", parodia western per la Rai insieme al Quartetto Cetra. I Rokes interpretano la parte di una tribù di pellerossa Cherokee e cantano nelle varie puntate alcune canzoni (con musica identica ma testo cambiato): Senza la merenda si fa brutta la faccenda, Senza il talismano non si attacca il messicano, Senza un buon tamburo meglio mettersi al sicuro, Se nessuno appare è il momento di attaccare e il ritornello "Siamo Cherokee, ma dritti come pochi". Ho ritenuto più che sufficiente postare un paio di queste tracce (che si aprono con i dialoghi).

Shel Shapiro nel 1968 nei panni del grande capo Cherokee
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Si conclude così la lunga maratona attraverso la vasta produzione musicale dei Rokes, durata tre puntate. Credo proprio di non avere dimenticato nulla. Semmai ditemi voi se qualcosa è rimasto confinato in un cassetto. Buon ascolto e ricordatevi che i vostri commenti e pareri sono sempre ben accetti.

Post by George



Postfazione del Capitano

Mi permetto di aggiungere due note alla terza parte di questa documentatissima e completa raccolta dedicata ai Rokes, frutto del lavoro sempre ad altissimo livello dell'amico George. Quale miglior modo che questi 5 cd per augurare buone vacanze a tutti? La stratosfera, come ogni anno, va in vacanza, ci si rivede a settembre, statemi bene....


Serie "Bootleg" n. 167 - Area - Rocca Malatestiana, Cesena - 5 Giugno 1977 (from original master tapes)

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TRACKLIST :

 Ringrazio davvero di cuore il nuovo amico della stratosfera Red Rossi, che mi consente di riaprire le danze sul blog con una registrazione che definirei eccezionale, che qui appare, per la prima volta, direttamente dai nastri originali. Ma lasciamo che sia lo stesso Red a darci qualche delucidazione circa questo documento sonoro: "Per la serie bootlegs della Stratosfera, se può essere utile ho caricato un concerto degli Area che circola già in rete da un po' di tempo ma per la prima volta viene dal "master" originale poichè io sono l'autore di quella registrazione, ottenuta con un registratore mono Philips verde militare prestatomi da un amico. Avevo registrato altri concerti di Area, PFM, Eugenio Finardi (la sera prima del concerto degli Area caricato qui), Ivan Graziani e altri che non ricordo ma all'epoca non davo troppo valore ai suddetti nastri, quindi dopo qualche ascolto li regalavo o ci registravo sopra... Purtroppo questo degli Area è l'unico sopravvissuto..."

AREA :

* Demetrio Stratos - lead vocals, organ, steel drums
* Giulio Capiozzo - drums, percussion
* Patrizio Fariselli - keyboards
* Paolo Tofani - lead guitar, synthesizer
* Ares Tavolazzi - bass guitar, trombone


Post by Red Rossi & Captain

Serie "Bootleg" n. 168 - Premiata Forneria Marconi - Live at Le Naiadi, Pescara, 2 agosto 1975

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TRACKLIST:

01. La carrozza di Hans
02. Four holes in the ground
03. Il banchetto / Naiadi jam improvisation
04. Dove...quando part 1
05. Mussida guitar solo / Dolcissima Maria
06. Mr. 9 till 5
07. Altaloma 5 till 9 / Violin solo / Rossini's William Tell Overture
08. Di Cioccio drums solo

FORMAZIONE:

Mauro Pagani - flauto, violino, voce
Flavio Premoli - tastiere, voce
Franco Mussida - chitarre, voce
Franz Di Cioccio - batteria e percussioni
Patrick Djivas - basso, voce

Sono finite le vacanze, tra poco riapriranno anche le scuole e la Stratosfera riparte a pieno ritmo. Ecco un altro bootleg d'annata che segue a ruota quello dedicato agli Area. Scusate se riparto con la PFM, ma è da sempre il mio gruppo preferito. Qualche tempo fa un amico collezionista (che della PFM ha praticamente quasi tutti i concerti) mi ha passato questo live, risalente al 1975, nel periodo finale della formazione classica a cinque prima dell'arrivo di Bernardo Lanzetti, La scaletta qui proposta ricalca gli altri concerti dello stesso periodo già presenti sulla Stratosfera: brani della prima ora rivisitati e conditi con lunghe improvvisazioni (come nel caso de Il banchetto che raggiunge la ragguardevole durata di oltre 15 minuti), altri "dinamizzati", come le versioni rough di Four holes in the ground e Mr. Nine till 5; e ancora lunghi assoli e virtuosismi. La punta diamante del concerto è racchiusa nei 22 minuti di Altaloma: musica purissima che la PFM non raggiungerà più nel corso del tempo. Il concerto è stato registrato alle Naiadi di Pescara il 2 agosto 1975. La registrazione non è eccelsa, ma teniamo conto che ha sulle spalle quasi 40 anni. In totale circa 80 minuti di grande musica e maestria.

La PFM nel 1973 in copertina sul mitico Ciao 2001

Post by George

Tony Teoli - 1977 - Una storia di oggigiorno

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TRACKLIST :

Side A (22:57)
Side B (18:02)

Continua la serie degli omaggi musicali di A.B., come sempre più unici che rari. Il disco che vi presentiamo stavolta è così sconosciuto che non si riescono neppure a reperire i titoli dei brani: qui li trovate riuniti in due files, uno per lato dell'album. La proposta musicale è solo parzialmente associabile al prog, le parti cantate sono predominanti ma si notano intrecci musicali interessanti, con belle parti di tastiera. Piuttosto anonima invece la voce di Teoli. Come spesso accade con dischi rari come questo, l'unica luce nell'oscurità per reperire qualche informazione è italianprog:"Particolarmente ricercato dai collezionisti giapponesi, questo LP contiene un pop melodico mediocre con solo alcune interessanti parti strumentali di tastiere e sax. Il disco è uscito solo in Canada, dove presumibilmente viveva questo artista".


LINK

 Post by Captain, music by A.B. 

P.S. - qualsiasi info aggiuntiva, come sempre è benvenuta...

Franz Di Cioccio e Franco Mussida - 1983 - Attila (Colonna sonora)

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 TRACKLIST :

01 - Attila (vers. barbara)
02 - La fuga
03 - La maga
04 - Il mare ed il castello
05 - Attila (versione strumentale)
06 - Canto d'amore barbaro
07 - Canto della Sirena
08 - La Battaglia

Innanzitutto, ringrazio il canale Youtube NoriakiKakyoin per aver condiviso questo lavoro "collaterale" alla PFM. Le musiche furono infatti scritte da Franco Mussida e Franz Di Cioccio (che vi recitò pure). Un album da non disprezzare, con collaborazioni davvero eccellenti, tra cui l'intera PFM. Musicalmente ci troviamo di fronte ad un lavoro sicuramente interessante, direi persino (bestemmio!!) migliore dei lavori contemporanei della stessa PFM. Fra i pezzi che ho preferito, cito le 2 versioni della title track, soprattutto quella strumentale, molto bella anche "Canto d'amore barbaro", con gli incredibili vocalizzi di Lene Lovich e discorso analogo per "Canto della sirena", impreziosita dalla voce cristallina di Rosanna Casale. Chiude in bellezza questa pregevole colonna sonora la sanguigna "La Battaglia", un hard rock poderoso che è l'unica testimonianza sonora dei Tarrot (gruppo creato proprio in occasione di questa colonna sonora dal grande Joe Vescovi). Sebbene il film, che fu un flop ai suoi tempi, sia diventato negli anni una pellicola di culto, la sua colonna sonora non è mai stata ristampata, per cui risulta oggi di difficile reperibilità...
 Da Wikipedia : "Attila - Flagello di Dio" (colonna sonora orginale del film) - 1983, Numero Uno - E' il 1982 quando Franz Di Cioccio e Franco Mussida compongono la colonna sonora di "Attila", trash-film di Castellano e Pipolo interpretato da Diego Abatantuono, avvelendosi della collaborazione di Alberto Fortis nel brano "La maga" e di Rossana Casale nel brano "Canto della sirena", oltre che di tutta la PFM alla quale viene accreditato il brano "La battaglia"(in realtà, come da note prese direttamente dalla back cover dell'album qui sotto, "La battaglia"è accreditata ai Tarrot di Joe Vescovi).

Artisti : 

Walter Calloni - Batteria
Lucio Fabbri - Tastiere, violini
Gaetano Leandro - Fairlight
Mauro Pagani - Flauto
Patrick Djvas- Basso
Robert Fix - Sax

Rosanna Casale - Voce in  "Canto della sirena"
Alberto Fortis - Voce in "La maga"
Lene Lovich (!!!) - Voce in "Canto d'amore barbaro"

Il brano "Canto della sirena"è eseguito dalla PFM

 Il brano "La battaglia"è eseguito dai Tarrot :
Joe Vescovi
- Tastiere
Gianfranco Segatto
- Chitarra
Maurizio Granata
- Batteria
Fortunato Saccà
- Basso


Post by Captain

Le Antologie della Stratosfera Vol. 11 - Forum Livii - Singles, rare, live and related

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Questo post è dedicato allo stupendo canale Youtube "Senza tempo noi il rock a Forlì", che ha reso disponibili tutte le rarità che compongono questa voluminosa antologia (visitatelo, ci sono quintali di gemme da riscoprire). Ringraziamo i curatori del canale sopra citato anche per il materiale fotografico che accompagna i suoni, di straordinaria qualità, e per i testi, di cui ho utilizzato dei brani per questo post (i testi in "corsivo tra virgolette"). Ringrazio anche A.B. per la "dritta" (a proposito, sono in arrivo sulla stratosfera altre rarità uscite dal cappello del nostro caro Anonimous Benefactor, ne vedrete delle belle...).


Disc 1 - Forum Livii - Singles &Live

TRACKLIST :

01 - Forum Livii - Space Dilemma (1972 - A side)
02 - Forum Livii - Homesick (1972 - B side)
03 - Forum Livii - Riverside (1972 - A side)
04 - Forum Livii - Mary (1972 - B side)
05 - Forum Livii - Festival di Villa Pamphili 1972
06 - Forum Livii - Forlì baby (Live '71-'72)
07 - Forum Livii - Tweedle dee tweedle down Live '71 '72
08 - Forum Livii - Country girl Live Portofuori RA '71 '72
09 - Forum Livii - Getting hight Live Portofuori RA '71 '72
10 - Forum Livii - Stay away Live Portofuori RA Inverno 1971 '72

I primi due brani provengono dal "primo 45 giri inciso nel 1972 dai forlivesi Forum Livi per l'etichetta MiMo di Migliacci e Morandi. Le liriche in inglese sono del bassista Jay Roberts, ex Primitives . Il 45 giri fu prodotto da Willy David , anche lui forlivese, allora manager del gruppo. Il brano fu presentato al Cantagiro '72. Oltre a Roberts, che suonava anche le tastiere, i componenti del complesso erano Renzo"Pitone" Tortora alla chitarra e al flauto, Pasquale Venditto alla batteria e Beppe Pippi alla chitarra e al basso."

A seguire, altri due brani provenienti da un singolo inciso dai Forum Livii nel novembre del 1972. "Questo 45 giri è ancora più raro del primo perchè non fu mai distribuito nei negozi. Ora i Forum Livii sono tre : Pasquale Venditto alla batteria, Renzo Tortora (Pitone) alla chitarra e Gabriele Biondi al basso. Alle tastiere è presente il futuro leader degli Stadio Gaetano Curreri, fra l'altro nativo di Bertinoro. Poco tempo dopo l'incisione del disco il gruppo si sciolse e i tre componenti si unirono a tre ex Lorenz per andare a formare gli Amici dell'Hobby."

Il resto del primo Cd, dopo un brevissimo intermezzo proveniente da una registrazione del 1972 del Festivaldi Villa Pamphili, è composto da brani inediti registrati "nell'inverno 1971/1972 a Portofuori di Ravenna durante un concerto. Il gruppo si era formato da poco ed era composto da Pasquale Venditto alla batteria e alla voce, Renzo Tortora detto Pitone alle chitarre e alla voce, Beppe Pippi alle chitarre, al basso e alla voce e da Jay Roberts al basso, alle tastiere e alla voce. Grazie a Gianni Valbonesi per aver conservato e per avermi fatto avere questa registrazione e grazie a Pasquale Venditto, Renzo Tortora e Beppe Pippi per aver permesso la sua pubblicazione su Senza Tempo Noi" (anche da parte del Captain e della banda stratosferica).

 FORUM LIVII

Beppe Pippi (chitarra, basso, voce)
Renzo Tortora (chitarra, voce)
Jay Roberts (Geoffrey Robert Farthing) (basso, tastiere, voce)
Pasquale Venditto (batteria, voce)


Disc 2 - I Cliffters - Singles & Rare

TRACKLIST :

01 - Cliffters - Preghiera (1968 - A side)
 02 - Cliffters - La fretta di arrivare (1968 - B side)
03 - Cliffters - Bimba mia (1971)
04 - Cliffters - 1° demo... The end (1972)
05 - Cliffters - 2° demo... Tu non ci sei (1972)
06 - Cliffters -  3° demo... Listen now (1972)
07 - Cliffters - 4° demo... In alto (1972)
08 - Cliffters - 5° demo... Better i will be (1972)
09 - Cliffters - 6° demo... Ricordi del passato (1972)
10 - Cliffters - 7° demo... Stratospheric jam (strumentale) (1972)
11 - Cliffters - 8° demo... La mia voce è stanca (1972)

In realtà, solo nei primi 3 brani di questo secondo disco vi è la partecipazione di Pasquale Venditto e di Renzo Tortora dei Forum Livii. Gli 8 pezzi che completano il cd, provenienti da nastri destinati ad un album che non venne mai realizzato, sono stati registrati nel 1972 da una diversa formazione dei Cliffters. Ho pensato di includerli ugualmente per la loro assoluta rarità e per la qualità della proposta musicale, assolutamente in linea con le tematiche del nostro blog. Mi sembrava giusto donare un po' di lustro ad una band di tale valore. Spero che mi perdoneranno i Cliffters e i curatori del magnifico canale da cui provengono i demo del 72, se ho voluto dare un titolo ai vari pezzi, dopo averli ascoltati svariate volte... Naturalmente i titoli sono suscettibili di cambiamenti, se non ho ben interpretato il senso delle canzoni.

Il primo "brano, scritto dal chitarrista Renzo Tortora detto Pitone, costituisce il lato A del 45 giri inciso nel 1968 dal complesso forlivese I Cliffters per la CBS. Il brano fu firmato da Angiolini - Lo Vecchio - Vecchioni perchè Tortora non era ancora iscritto alla Siae. (...) Il lato B, "La fretta di arrivare", fu scritto dal chitarrista Renzo Tortora (Pitone) e dal precedente cantante del gruppo Mauro Manzecchi (Il Morino). Le parole furono però riscritte da Roberto Vecchioni che firmò il brano insieme ad Angiolini e Lo Vecchio perchè i ragazzi non erano ancora iscritti alla Siae. La voce è dell'allora cantante del gruppo Sergio Bandini di Ravenna. Gli altri musicisti presenti nel disco sono Gilberto Giusti, detto Manveloce, al basso, Pasquale Venditto alla batteria e Uberto Saragoni all'organo."

Il brano "Bimba mia" (altrimenti inedito) venne incluso nel "long playing "Nuovi complessi d'avanguardia da Radio Montecarlo" pubblicato dalla Fonit Cetra nel 1971. La canzone è firmata Saragoni - Saitto - Saragoni. I Cliffters nel 1971 erano formati da Uberto Saragoni alle tastiere, Pasquale Venditto alla batteria, Alberto Solfrini al basso e Renzo "Pitone" Tortora alla chitarra."

I restanti 8 pezzi sono quelli sopravissuti "di dieci brani che il complesso forlivese dei Cliffters incise nel 1972 negli studi di Edoardo Vianello a Roma. I dieci brani avrebbero dovuto costituire un long playing per la It Dischi di Vincenzo Micocci. L'album non è mai uscito. I testi in inglese e le musiche erano di Alberto Solfrini, bassista e cantante del gruppo. Oltre a lui Beppe Leoncini alla batteria, Christian Souiller alla chitarra e Uberto Saragoni alle tastiere. L'incisione originale è andata perduta. Questa proviene da un nastro registrato nella sala prove del complesso in via Giovita Lazzarini a Forlì."

CLIFFTERS 1968-71

Renzo Tortora - Chitarra
Sergio Bandini - Voce
Gilberto Giusti - Basso
Pasquale Venditto - Batteria
Uberto Saragoni - Organo
(nel 1971 Alberto Solfrini prende il posto di Giusti al basso e di Bandini alla voce)

CLIFFTERS 1972

Alberto Solfrini - Basso e voce
Beppe Leoncini - Batteria
Christian Souiller - Chitarra
Uberto Saragoni - Tastiere


Disc 3 - Related Bands - Singles, Rare & Live

TRACKLIST :

01 - Lorenz - Ma con chi ce l'hai (1967 - A side)
02 - Lorenz - Che si fa (1967 - B side)
03 - I Baci - Povero Cane (1968 - A side)
04 - I Baci - La strada bianca (1968 - B side)
05 - Reattori Caldi - Il mio cuore è un reattore (1973)
06 - Gli Amici Dell'Hobby (Forum Livii) - Autostrada (Easy livin') (1972)
 07 - Gli Amici Dell'Hobby - Ha gli occhi chiusi la città (1972)
08 - Gli Amici Dell'Hobby - Immagina che Imagine (1972)
09 - Gli Amici Dell'Hobby - Rocket Man (1972)
10 - Pasquale e Gli Amici Dell'Hobby - Per farti piacere (Forlì - Live 1977)
11 - Pasquale e Gli Amici Dell'Hobby - What a wonderful world (Forlì - Live 1977)

I primi due brani sono rispettivamente il lato A ed il B dell'unico singolo inciso dai Lorenz tra il 1967 ed il 1968. "Il complesso era allora composto da Franco Pippi alla batteria, Alberto Pippi all'organo, Beppe Pippi alla chitarra e Afro Ancarani alla voce e al basso. Il primo brano fu però cantato da Miguel Moreto, pittore e cantante sudamericano stabilitosi a Faenza."

A seguire, altri 2 brani da un singolo, questa volta il gruppo è quello dei Baci e le canzoni vengono dal loro primo 45 giri "inciso nel 1968 (...) per la CBS con la produzione di Checco Marsella". Entrambi i pezzi "furono composti dal chitarrista e cantante Silver Soprani e dal primo batterista del gruppo Luciano Tassinari (mentre Maurizio Dallara fu l'autore del testo di "Povero cane") ma furono firmati da altri perchè i ragazzi non erano iscritti alla Siae. In questo disco Jimmy Villotti all'organo e alla chitarra, Gilberto"Attila" Rossi alla batteria, Beppe Pippi al basso e Silver Soprani alla chitarra e al canto."

Il 5° brano è il "lato B dell'unico 45 giri inciso nel 1973 per l'etichetta DIG IT dal complesso forlivese Reattori Caldi. "Il mio cuore è un reattore" fu firmato da tutti i componenti del gruppo che erano Beppe Pippi alla chitarra e al canto, Claudio " Galina" Golinelli al basso, Nicola Venditto alla batteria e Gianni Triossi alla chitarra. I Reattori Caldi in realtà si formarono solo per l'incisione del disco e non si sono mai esibiti in pubblico. A quel tempo Pippi e Venditto suonavano con Silver e i Baci e Golinelli con gli Hellzapoppin. Il lato A del disco era il brano "Senza Tempo Noi"(irreperibile per ora, almeno presso le nostre abituali "fonti").

Gli Amici Dell'Hobby in realtà erano i "Forum Livii che, nel novembre 1972, in occasione dell'incisione di questo long playing per la MiMo (etichetta discografica di Franco Migliacci e Gianni Morandi legata alla RCA), si firmarono Amici dell'Hobby per far si che il disco non fosse confuso con la loro produzione più rock. Il gruppo era formato da Pasquale Venditto, Renzo"Pitone" Tortora e Gabriele Biondi. Nell'Lp suona anche Gaetano Curreri alle tastiere. Il nome Amici dell'Hobby sarà poi ripreso qualche mese dopo per dar via ad un complesso formato dai tre ex Forum Livii e da tre exLorenz." Il disco in questione era costituito quasi unicamente da cover. Ho incluso gli unici 4 brani reperibili per ora sul bellissimo canale cui è dedicata questa antologia. Il primo, "cantato da Pasquale Venditto, è una cover in italiano di " Easy Livin'" brano degli Uriah Heep (!!! Il capitano gongola) tratto dall'album del 1972 "Demon & Wizards". Il secondo, "cantato sempre da Pasquale Venditto, è una cover in italiano di "Everybody Talking" famosissimo pezzo di Harry Nilsson del 1969. A seguire, con la voce, questa volta, di Gabriele Biondi, "una cover in italiano di "Imagine", famosissimo brano di John Lennon tratto dall'album omonimo del 1971. Il testo in italiano, opera di Picaredda e Limiti, non è una traduzione ma è completamente diverso dall'originale. Infine, di nuovo con la voce di Pasquale Venditto, è una cover in italiano di "Rocket Man" famosissimo pezzo di Elton John tratto dalll'album Honky Chateau del 1972."

"Per farti piacere" fu incisa nel 1977 dal forlivese Pasquale Venditto. Qui è in versione live, con il gruppo, sempre forlivese, de "Gli Amici Dell'Hobby" (Pasquale Venditto, Carlo Ducci, Flavio Fiorini, Johnny Borelli, Alberto Malaguti, Luca Orioli, Nicola Venditto). Chiude l'antologia una bella versione, fedele all'originale, dell'immortale classico"What a wonderful world" di Louis Armstrong, sempre a cura di Pasquale e gli Amici dell'Hobby.

 Non dimenticatevi assolutamente di fare una visita e magari di iscrivervi al canale Senza tempo noi il rock a Forlì: questa antologia contiene solo una piccola parte delle meraviglie che vi potrete ascoltare...

Per finire, voglio ricordare che anche Augusto Croce ha dedicato una esuriente e ben fatta scheda ai Forum Livii, andate a leggervela su Italianprog.

Link disc 1 - Link disc 2 - Link disc 3

 
Post & covers by Captain, rock photos & texts bySenza tempo noi il rock a Forlì

Riccardo Cocciante - 1972 - MU + Bonus Tracks

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TRACKLIST :

01 - Introduzione
02 - Ora che io sono luce
03 - Coltivo tutte le valli
04 - Uomo
05 - Festa
06 - Era mattino sul mondo
07 - Vita
08 - A Dio
09 - Corpi di creta

BONUS TRACKS :

10 - Down Memory Lane (1971)
11 - Rhythm (1971)
12 - Don't put me down

 Forse non tutti sanno che persino Riccardo Cocciante, anche se limitatamente al primo album, bazzicò la scena prog italiana, prendendo poi altre strade che tutti conosciamo. Forse sarebbe stato meglio se avesse continuato almeno un po' sulla strada del prog perchè, a mio modesto parere, quest'album è davvero riuscito. Anche se dominato dalla voce di Cocciante (solo ogni tanto melensa e poppeggiante come in seguito) e dalle magnifiche tastiere di Carlo Rustichelli, vi sono ottime parti di flauto e di altri strumenti a fiato, oltre ad un uso dei cori che, personalmente, avrei evitato. Ma gli ospiti a fianco di Richard sono davvero molti, alcuni davvero prestigiosi. L'enorme varietà di strumenti utilizzati (vedi lista suonatori in fondo al post) contribuisce a rendere il suono davvero ricco e variegato. Come dicevo prima, in alcuni pezzi emerge già il sound che verrà in seguito, ma per la maggior parte quest'album può essere considerato un ottimo esempio di prog italiano, da ascoltare assolutamente. Peccato che quello che, da queste parti, riteniamo il miglior lavoro del poi famosissimo cantautore, sia il suo lavoro meno conosciuto e meno ristampato (è per questo motivo che mi permetto di pubblicare un grande nome come quello di Cocciante sulla stratosfera: non mi risulta ci siano in commercio ristampe recenti di Mu. Se qualcuno avesse qualcosa da obbiettare, senza sabotarci please, non ha che da comunicarmelo e toglierò il link, grazie).

Per arricchire la già succosa portata, ho aggiunto alcune bonus tracks davvero notevoli, tutte in lingua inglese ed antecedenti all'album MU, che costituiscono probabilmente le prime testimonianza su vinile del buon Richard (poi Riccardo) Cocciante: 3 brani in inglese di davvero buona fattura, di cui i primi due provenienti dalla colonna sonora del film "Roma bene". Il primo di essi è un buon soft rock, mentre il secondo è un rythm'n'blues decisamente più movimentato e con un ottimo assolo di chitarra nel mezzo. La terza bonus track è un'altra godibile ballata rock, dalla provenienza più dubbia ma sicuramente appartenente anch'essa agli albori della carriera dell'artista.

 Da ItalianProg (al link l'articolo completo): il disco di esordio di Riccardo Cocciante, "un concept album intitolato Mu, contenuto in una splendida copertina, è un buon disco di prog sinfonico, realizzato con l'aiuto di molti musicisti ospiti, tra i quali  il leader dei Brainticket, Joel Vandroogenbroeck, ed il tastierista Paolo Rustichelli (del duo Rustichelli e Bordini), e contenente belle parti strumentali. Il disco può essere molto interessante per chi ama il prog tastieristico, anche se la voce di Cocciante è forse troppo legata ai suoi successi pop per molti ascoltatori italiani!"

 Cover del singolo A Dio/Uomo tratto da MU

 Cover della rara edizione promo

Riccardo Cocciante– canto, pianoforte, sintetizzatore (Moog), tastiera (clavicembalo)
Douglas Meakin
– chitarra acustica, cori
Carol Muriel
– santoor, ocarina bassa
Italo Greco
– arrangiamento
Michael Brill
– basso elettrico
Derek Wilson
– batteria
Dave Sumner
– chitarra elettrica, sitar, cori
Joel Vandroogenbroeck
– m'bira, idiofono (flexatone), flauti diritti
Maurizio Giammarco
– flauto (mellotron)
David Agnew
– percussioni (lett. tumbe e aggeggi), cori
Miky Fraser
– pianoforte elettrico (Fender), organo
Paolo Dossena
– produzione, arrangiamento
Paolo Rustichelli
– sintetizzatore, mellotron
Ann Colin, Elisabetta Leocata, Gianna Giovannini, Luisella Chiovacci, Marco Luberti, Paolo Amerigo Cassella
- cori
 

Post by Captain, grazie ai canaliLe introvabili e Vincenzoviniviper le bonus track

Dragon - 1980 - Dragon

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TRACKLIST :

01 - Down on my knees
02 - A change is on the way
03 - Home
04 - Dolly mixture
05 - Traveller
06 - All right again
07 - Caroline
08 - Listening to Jaco
09 - City music

Il disco omonimo degli italiani Dragon del 1980, a quanto mi risulta loro unica testimonianza discografica, è ritenuto un disco piuttosto raro, e mi dicono abbia raggiunto buone quotazioni nelle fiere specializzate. Lo posseggo, pensate, perchè lo acquistai per errore, convinto che fosse un album dell'omonimo gruppo neozelandese, che aveva come frontman Marc Hunter. A dire il vero, fui abbastanza (per non dire molto) deluso dal sound di questo sestetto, che scoprii essere italiano solo dopo l'acquisto, dalle note sul retro della cover. Insomma, posseggo un album raro per un colpo di fortuna, tra l'altro non avendolo amato l'ho ascoltato pochissimo, quindi è in condizioni vicine al nuovo. Ma non siamo al mercatino, quindi passiamo oltre... Come avrete capito, quest'album ha poco o nulla di prog italiano, contiene invece un tentativo di sound FM rock all'americana. Per cui, anche se i puristi del prog come me storceranno il naso, vi sarà certamente qualche amante di un certo sound d'oltre oceano che lo troverà una piacevole sorpresa. La sua rarità ed il fatto che sul web, a quanto mi risulta, non sia stato mai pubblicato ne giustifica la presenza qui sulla stratosfera... Au revoir mes amis

Così sul nostro amato ItalianProg: "Gruppo atipico per la scena italiana della fine degli anni 70, i Dragon tentarono di riprodurre un suono rock commerciale di ispirazione tipicamente americana, e il risultato non è particolarmente significativo."

Franco Jadanza - Lead vocal, rythm guitar, XL5 Kramer, Korg vocoder
Al Tolot - Lead guitar, Turner, special effects DOD
Andrea Verardi - Electric bass, DMZWB 6000, Kramer
Claudio Calzolari - Acoustic piano, electric piano, Korg Synt, Hammond organ, Clarinet
Bruno Bergonzi - Sonor drums, roto drums, percussions
Swami Prem Sebastiano - Congas, bongos, rototoms, timbales, vibraphone, percussions


Post by Captain

Enzo Del Re - 1974 - Il banditore

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TRACKLIST :

01 - Il banditore
02 - Lavorare con lentezza
03 - Tengo 'na voglia e fa niente
04 - Laudet et benedicitet (Infantino)
05 - La fretta
06 - La sopravvivenza
07 - Il superuomo
 08 - Voglio fare il boia
09 - Scimpanzè
10 - La 124
11 - Comico
12 - La rivoluzione

Incredibile disco di un personaggio davvero unico della musica underground italiana, purtroppo scomparso nel 2011. Abbandonò presto gli studi di piano per approdare all'uso di materiali di recupero, famoso per suonare una sedia, una cassetta della verdura, e altri materiali d'uso comune. Oltre a queste percussioni povere riscopre l'uso della lingua, iniziato per scherzo a scuola, e il suo corpo si fa strumento, in particolare con quello che lui chiama il "linguafono", ossia il rumore prodotto dallo schiocco della lingua sul palato, modulato dalle aperture-chiusure della bocca. Qualcuno di voi se lo ricorderà per il brano "Lavorare con lentezza", dalla colonna sonora dell'omonimo film diretto nel 2004 da Guido Chiesa e dedicato alla storia di Radio Alice, una delle più famose radio libere degli anni 70... Qualcun'altro forse perchè nel 2010 Vinicio Capossela lo invitò con lui sul palco del concerto per il 1° Maggio (Qui, sul sito de Il Fatto Quotidiano, un commosso ricordo di Capossela). Questo post vuole essere un omaggio, seppur tardivo, ad una persona vera fino in fondo e radicale nelle sue scelte, come in fondo piace a noi...

"Utilizzando come strumento una sedia e chiedendo come cachet il minimo sindacale della paga di una giornata di lavoro di un metalmeccanico, Del Re era uso lanciarsi in performance imprevedibili e provocatorie, vere maratone con cui intendeva rappresentare e denunciare l’infinita ripetitività del lavoro in fabbrica. (...) Oggi Del Re, l’ultimo cantastorie di Mola di Bari, come si definisce lui, la lunga barba bianca, gli occhi pacati e accesi appartiene alla schiera di quelli che resistono. Si accompagna sempre suonando oggetti della vita di tutti i giorni, che assumono a volte un significato simbolico, come quando usa una valigia come percussione, per raccontare di emigrazione." (da "7 giugno 2011 - E' morto Enzo del Rel'ultimo cantastorie di Mola di Bari" - Al link l'articolo completo)

popolo del pianeta
allarme allarme allarme
Pam zip gulp gasp sob puk
tam tam gong sdeng bum
pam zip gulp gasp puk sob
tam tam gong sdeng bum
pam zip gulp gasp sob puk
tam tam gong sdeng bum 
plof plof plof

LINK

Post by Captain

Andromeda - 1978 - Andromeda

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TRACKLIST :

01 - Baby drunk
02 - Con le mie lacrime
03 - Cammino
04 - Eternamente
05 - Hot land
06 - Lei non c'era
07 - Bar della posta
08 - Prigioniero di un sogno

Come vi avevo detto, ho tenuto per la fine le vere gemme nascoste tra le rarità che il nostro amato Anonimous Benefactor ha voluto condividere con la Stratospheric Astroship. Cominciamo con i friulani Andromeda, autori di un unico LP nel 1978: quanto sia raro quest'album non ve lo sto a raccontare, vi basti sapere che stava in cima alla wishlist praticamente dalla creazione del blog... E se, in altri casi, la rarità estrema non è sinonimo di qualità, con gli Andromeda ci troviamo di fronte ad un progetto a tratti interessante a livello musicale, certamente più nelle corde delle tematiche del nostro blog. Da notare particolarmente la buona apertura dell'album, "Baby drunk", che può ricordare, a debita distanza, i Nova degli esuli D'Anna e Rustici; l'orchestrona alla Casadei di "Eternamente", spezzata in maniera inaspettata da un lungo assolo di percussioni; "Cammino" e "Lei non c'era", pezzi vagamente in chiave soft prog e la finale "Prigioniero di un sogno", con un bell'assolo di chitarra a chiudere canzone ed album. Durante il percorso, ci toccherà tapparci il naso ascoltando pezzi imbarazzanti quali "Con le mie lacrime" e "Bar della posta" (soprattutto la seconda, a dire il vero, davvero commerciale in modo spudorato) che stonano in un album per altri versi interessante, di cui comunque consiglio caldamente l'ascolto...

Come spesso avviene con album di tale rarità, l'unica fonte attendibile e sicura per trovare informazioni è il buon vecchio e caro Italianprog, al quale vi rimando per leggere l'articolo completo: Gruppo friulano, il cui LP del 1978 è stato prodotto da uno studio di registrazione di Udine. Anche se risente di una scarsa qualità di registrazione e di esecuzione, il disco ha qualche momento interessante, e contiene brani originali e due cover. Nel disco suona anche il bassista Piero Pocecco, che aiutava anche il gruppo in concerto pur non essendo un membro effettivo (...)"

ANDROMEDA :

Gianfranco Mentil (chitarra, basso, voce)
Eddy Meola (sax, flauto)
Gianfry Lugano (tastiere)
Gianpiero Morsut (batteria, percussioni)

LINK

Post by Captain, thank you very much to A.B.

Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 32 (Serie Bootleg n. 169) - Franco Battiato, Manlio Sgalambro e Giovanni Lindo Ferretti - 2000 - Histoire du soldat

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Condivido con voi, amici stratosferici, un brano da una mail che mi è arrivata ultimamente e che ha riempito il mio cuore di gioia, per un ritorno sulla stratosfera davvero gradito e atteso con speranza, a livello personale, da molto tempo: "(...) non potevo mancare di scriverti dopo la pubblicazione dell'ultimo cd di Battiato (con Pinaxa). Una specie di conferma  che il tuo lavoro è davvero prezioso. In varie interviste Battiato ha parlato con ammirazione ed affetto degli ammiratori che conservano i bootleg e non è un caso se il primo brano del nuovo CD contenga campionamenti dal concerto al teatro "Leoncavallo" che è presente nel tuo blog (...) Che sia un buon momento per ricominciare a pubblicare qualcosa? Un abbraccio. Antonio"

 E quale poteva essere la risposta di un Capitano, da sempre Battiato-dipendente, se non un "bentornato caro amico, ci eri mancato!" Aggiungo che, in questi giorni, io stesso sono rimasto folgorato e sbalordito (di nuovo) dalla virata del Maestro verso lidi che sembravano ormai appartenere al passato: mi riferisco allo stupendo album, appena uscito, "Joe Patti's Experimental Group", ovvero Battiato in compagnia del suo fido tecnico del suono Pino Pischetola, in arte Pinaxa, immersi in sperimentazioni elettronico-lisergiche, con recuperi di brani e spezzoni di vecchi album rivisitati in chiave sperimentale. L'acquisto naturalmente è più che suggerito, ragazzi, sosteniamo la poca musica intelligente che viene prodotta ancora in italia... Insomma, per rispondere all'amico Antoine, il momento mi sembra davvero propizio per un ritorno del Maestro sulla stratosfera. Aldilà di questo, è sempre un grande piacere quando un amico di vecchia data torna a trovarci, se poi si tratta di Antonio "Battiato" L.M., la festa non può che essere enorme e condivisa. Vorrei tanto che tutti gli aficionados del Maestro e di chi, umilmente, ne "narra le gesta", facessero sentire la propria voce ed il proprio calore al nostro carissimo amico Antonio, da tempo assente dal nostro blog... Tutto questo per introdurre, come d'abitudine per la "Battiato & Friends Special Fan Collection", i suoi superbi testi, che vi accompagneranno per il resto del post. A me non resta che augurarvi buona lettura e buon ascolto, of course....

"Diavolo di un soldato!

"Il diavolo è mancino e subdolo e suona il violino". Così un diabolico Battiato si trasforma nell'anno del Giubileo nel misterioso personaggio dell'opera "Histoire du soldat" di Igor Stravisnskij. Lo stesso incontrato per caso, anni prima, lungo la Prospettiva Nevskj. Premetto di non essere un esperto di musica classica, tanto meno di quella del Novecento. Del resto è possibile reperire informazioni dettagliate su questa opera su vari siti internet. Tuttavia accolgo con piacere l'idea di postare sulla stratosfera un'opera davvero unica nel suo genere. Progressiva, per certi versi, è dire poco.

Proviamo a contestualizzare. Alla direzione dell'ensemble "Novecento ed oltre" c'è Antonio Ballista, storico collaboratore, pianista e direttore d'orchestra per Battiato. Musicista eccezionale e vecchia conoscenza per gli amanti dei lavori più arditi del Battiato sperimentale ("Egitto prima delle sabbie" - "Za"). Il soldato è Giovanni Lindo Ferretti, proprio il punkettaro dei CCCP, poi splendido cantore e autore dei CSI e dei PGR. Infine il narratore: un Manlio Sgalambro sempre più inserito nei contesti artistici e nelle traiettorie del suo collaboratore etneo.

Ma potrebbe essere utile citare anche le percussioni di Danilo Grassi, eccellente in questa veste così come lo fu nelle incisioni del disco "Fisiognomica" di Battiato e in occasione di un concerto a Fano con Juri Camisasca nel 1998. Quel che ne viene fuori è un lavoro interessante. Divertito più che divertente. Non sono canzoni, non sono suite progressive, non c'è nulla che possa essere canticchiato sotto la doccia. Il sonoro è estrapolato dalla meritoria ripresa dell'opera realizzata dalla RAI in occasione della rappresentazione presso l'auditorium Santa Cecilia di Roma
Chi ne ha voglia può avviare il download. Gli altri si astengano.
Alla prossima. Antonio."

Manlio Sgalambro - Il Narratore
Giovanni Lindo Ferretti - Il Soldato
Franco Battiato - Il Diavolo

Ensemble "Novecento e oltre":

Antonio Ballista - Direzione
Francesco Manara - Violino
Luca Fiorentini - Violoncello
Vanni Moretto - Contrabbasso
Fausto Polloni - Fagotto
Ivano Boat - Tromba
Eugenio Abbiatici - Trombone
Danilo Grassi - Percussione

LINK

Post by Captain (layout) & Antonio L.M. (sound, words and covers)
 
Bentornato di cuore, Antonio, ho sentito davvero la tua mancanza (e non penso proprio di essere l'unico). Grazie ancora per tutto. Captain Robi

Serie Italian Covers Vol. 1 - URIAH HEEP !!! + Bonus disc - Higher Livin' - 2012 - A Tribute To The Music Of Uriah Heep

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 Le elucubrazioni notturne mi portano spesso verso strani lidi, e le buone idee mi vengono proprio quando il resto del mondo dorme. E così nasce questa ennesima serie della stratosfera, con la speranza che possa essere uno stimolo anche per gli altri bloggers nelle loro ricerche di rarità dell'underground (e non) italiano... Inizio facile facile dai miei beniamini Uriah Heep, riciclando, correggendo e aggiornando pesantemente un vecchio progetto realizzato per il blog Abominog jnr, di cui sono tuttora un collaboratore, seppur dormiente da tempo immemore. Per festeggiare la nascita dell'ennesimo, si spera, gradito appuntamento fisso sulla stratosfera, ci ho voluto aggiungere uno splendido album, sempre italiano, di un'ottima band, gli Higher Livin', che hanno concretizzato il loro amore verso la band inglese (condiviso da sempre anche dal capitano, of course) con una raccolta di cover da loro interpretate davvero alla grande. Augurandovi buon ascolto vi rimando alle note sugli album...

TRACKLIST :

01- Blue Sharks - Gipsy (1970-71)
02 - Ice & High Society - Bird of prey (1971)
03 - PFM - Gipsy (live 1971)
04 - Caterina Caselli - L'uomo del Paradiso (Lady in black) (1972)
05 - Gli Amici dell'Hobby (Forum Livii) - Autostrada (Easy livin') (1972)
06 - Museo Rosenbach - Look At Yourself (live 1972)
07 - Museo Rosenbach - Shadows Of Grief (live 1972)
08 - Electric Blues Band - Easy Livin (1973)
09 - Electric Blues Band - Circle Of Hands (1973)
10 - Electric Blues Band - Easy Livin' 2 (1973)
11 - Steve Sylvester - Time To Live (1995)
12 - Alex Masi - Easy Livin' (1997)
13 - Ivana Spagna - Lady In Black (2003)
14 - Wicked Minds - Gypsy (2005)
15 - Domine - Too Scared to Run (2007)
16 - Abiogenesi - Di Nero Vestita (Lady In Black) (2006)
17 - Witchwood - Rainbow Demon (2014)

In una lunga cavalcata che, seguendo la storia della inossidabile band inglese, va dai primissimi anni 70 fino al giorno d'oggi, ecco a voi una raccolta in stretto ordine cronologico di covers degli Uriah Heep da parte di artisti italiani. Quasi tutto il materiale era già reperibile, in parte sulla stratosfera ed in  parte sul blog dell'amico Abominogjnr, ma in questa occasione è presentato in maniera più organica e completa. Una lunga carrellata negli anni 70 (10 brani) ci dice quanto fossero considerati una band di culto in italia gli Heep, spesso oggetto di covers quasi contemporanee alle edizioni originali. Così è per la versione di Gipsy dei Blue Sharks, tratta da un singolo risalente alla fine del 1970/inizi 1971. Sempre quasi contemporanea all'originale è "Bird of Prey" degli Ice & High Society, proveniente anch'essa da un singolo del 1971. Da un bootleg registrato a Bologna nel 1971 proviene la versione di "Gipsy" della PFM, anche loro alle prese con i riff granitici della band guidata da Ken Hensley. Qualcuno si stupirà, ma persino Caterina Caselli incise, all'interno dell'album omonimo del 1972, una versione di "Lady in black", qui ribattezzata "L'uomo del paradiso", con testo in italiano completamente cambiato rispetto all'originale. Anche i Forum Livii, sotto lo pseudonimo di Amici dell'Hobby, registrarono nel 1972 una versione in italiano con testo differente dall'originale, di "Easy Livin'", qui titolata "Autostrada". Sempre nel 1972, il Museo Rosenbach proponeva alcune cover degli Uriah Heep nei suoi primi concerti. Qui vi presentiamo le loro versioni di "Look at yourself" e della darkeggiante "Shadows of grief", tratte dall'album, uscito solo negli anni 90, "Live and unrealised". Chiude la sezione anni 70 di questa compilation la Electric Blues Band, con ben 2 versioni di "Easy Livin'" ed una di "Circle of Hands" dall'album "Live in Granozzo 1973". Fa sorridere l'inglese completamente inventato e non sense, soprattutto in quest'ultimo pezzo (obbedu uei-louisdacciudou-abbduuei uocckeuollaou, letterale dal ritornello), ma erano altri tempi, la globalizzazione era ben lontana dal venire... Un salto di oltre 20 anni ci porta al 1995, anno in cui Steve Sylvester, proveniente dai Death SS, band di culto del metal gotico italiano, presenta nell'EP "Broken Soul" la sua stupenda versione di "Time to Live". A parere del capitano, il brano migliore di tutta la compilation, fedelissima all'originale eppure davvero personale e grintosa. Una versione tiratissima di "Easy Livin'" ci viene poi presentata dal talentuoso chitarrista italiano Alex Masi, dall'album dei Masi"The Watcher" del 1997. Se considero Steve Sylvester il punto più alto di questa raccolta, la versione dance di "Lady in Black" incisa da Ivana Spagna nel 2003, all'interno dell'album "Woman", penso ne rappresenti il punto più basso, ma lascio a voi l'ultimo giudizio. Per fortuna ci sono i Wicked Minds, beniamini di vecchia data del capitano, che ci presentano una monolitica ed essenziale versione di "Gipsy", dall'album "From the Purple Skies" del 2005, che riesce a non far rimpiangere l'originale. Il gruppo italianissimo di prog metal Domine ci presenta l'unica cover non appartenente alla line up classica degli Heep: "Too Scared to Run", originariamente interpretata da Peter Goalby. Questa versione del brano è particolarmente rara perchè era presente, come bonus track, solo sulla versione giapponese dell'album "Ancient Spirit Rising" del 2007. Un'altra versione di "Lady in Black", bella e molto dark, è quella dei paladini del neo prog italico Abiogenesi che, nel lora album "Io sono il Vampiro" del 2006, incidono "Di nero vestita", traduzione questa volta abbastanza fedele del famosissimo brano. Questo lungo viaggio ci porta ai giorni nostri: chiude la collezione, infatti, un brano, per ora solo diffuso su you tube, che uscirà presto in un album come bonus track. Il brano è "Rainbow Demon" e la band è quella dei  Witchwood...

...Con la gola un po' secca, vi auguro buon ascolto, amici della stratosfera...


BONUS DISC:

Higher Livin' - 2012 - A Tribute To The Music Of Uriah Heep
TRACKLIST :

1 Bird of Prey
2 Sweet Lorraine
3 Corridors of Madness
4 Sunrise
5 Wise Man
6 Free 'n Easy
7 Gypsy
8 Rain
9 July Morning

Ridurre il ruolo degli Higher Livin'a semplice Cover Band degli Uriah Heep sarebbe riduttivo: a livello musicale ci troviamo di fronte a dei veri professionisti, tutti i membri della band sono ottimi strumentisti e le splendide le voci di Claudia Dani e Thor Bertolucci interpretano magnificamente i classiconi delle varie epoche della grande band inglese (in particolare brani dalla cosidetta "Byron Era", per fortuna). Non mi dilungo molto, la musica degli Higher Livin' parla per loro. Vi lascio con i consigli del Capitano: la delicatissima "Rain", interpretata con magnifica delicatezza e rispetto da Claudia ed una superba versione di "July Morning", ma sono solo le punte di diamante di un album bellissimo, tutto da godere...

Claudia Dani (Lead Vocals)
Thor Bertolucci (Lead Vocals)
Fabio Baruzzo (Guitars)
Stefano Toni (Keyboards)
Daniele Rossi (Bass & Vocals)
Pierga Dettori (Drums & Vocals)
 
LINK I.C.1

 LINK HL

Post by Captain 

Giulliano Illiani - 1978 - A mio nonno ambulante

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TRACKLIST :

01 - Joe la talpa
02 - Saltarello del re
03 - Da Ursi
04 - Marta degli animali
05 - Antonio Imbeni
06 - Mio nonno l'ambulante
07 - Schirazula marazula
08 - E ben ch'u vena mag
09 - Gian il rumorista
10 - Italiana

Questo bellissimo album era già stato incluso da Grog , solo parzialmente e sotto forma di alcuni collegamenti a YouTube, in un megapost dedicato a Donatello. Ringrazio quindi A.B. che mi ha passato questa versione integrale dell'album, dato che lo ritengo un gioiellino di folk italiano, lontano da proposte commerciali e per alcuni versi molto affine ai contenuti della stratosfera. Frutto della scelta coraggiosa di quest'artista di abbandonare il jet set degli artisti da hit parade e riscoprire i suoni legati alla propria terra: questa scelta si concretizza proprio in quest'album, con il passaggio dell'artista dalla Ricordi all'etichetta indipendente "Moon". Illiani si avvalse, per la registrazione di "A mio nonno ambulante, della collaborazione del "Canzoniere Popolare Tortonese". Musica magica e senza tempo, che ci conquista perchè, in un certo senso, era già presente dentro di noi, tanto è legata a tradizioni e culture antiche. Magnifica l'interpretazione dell'artista, lontana dal Donatello nazional-popolare, che infatti qui si presenta con il vero nome Giuliano Illiani. Magnifici anche i testi (su tutti la title track), tra canti tradizionali e composizioni autoctone. Molto bella e "funzionale" al progetto sonoro la fusione tra la vocalità di Illiani e la splendida musicalità del CPT, fatta di strumenti antichi e di suoni dolcissimi. Si sarà capito, a me quest'album è piaciuto molto, ve lo raccomando caldamente...

Ragazzi, questo è il penultimo regalo, per ora, del nostro amatissimo Anonimous Benefactor. Restate sintonizzati, vi aspetta una chicca finale che, per rarità ma anche per la proposta musicale, sarà davvero eccezionale. Quello che invece è mancato, secondo me, è stato un adeguato (al numero di "condivisioni" musicali) sostegno di chi passa, prende e purtroppo se ne va. Fate dunque sentire un po' di calore al nostro amico AB, suvvia...
 
LINK

Text and post Captain - Music A.B.

Repost - Preghiera di Sasso - 1996 - Preghiera di Sasso (registrazioni del 1972-1975)

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Riposto questo contributo dell'amico George perchè, proprio oggi, ci ha scritto nei commenti Tommaso Perlino, batterista della formazione Pescarese, aggiungendo preziose informazioni circa la storia della Preghiera di Sasso ed il loro progetto musicale. Grazie mille, di cuore, a Tommaso, per aver arricchito questo post e la stratosfera...  Captain.

 
Strana storia quella del disco dei "Preghiera di Sasso", considerato tra i più rari del panorama prog italiano. Stampato nel 1975 in tiratura limitata dall'etichetta Delta (qualcuno parla di 20 copie, altri di un migliaio, molte delle quali ritirate per un errore di stampa), venne condiviso tra due gruppi, i Preghiera di Sasso e i Diapason, composti più o meno dagli stessi musicisti, che si divisero equamente le due facciate (4 brani ciascuno). Il vinile è praticamente introvabile e ha raggiunto quotazioni da capogiro. Se qualcuno lo possiede si faccia sotto. Qui sotto le copertine originali (decisamente "essenziali").

Nel 1996 la Mellow Records dà alle stampe "Preghiera di Sasso", album che ripropone i quattro brani editi nel 1975 e, in aggiunta, sei brani inediti. Stranamente sono stati esclusi i 4 brani dei Diapason, che apparivano nella side B del disco originale. Cinque dei sei brani inediti sono registrazioni effettuate nel 1972 in cui l’anima della band era molto più rock con la chitarra di Riccardo Tosi in primo piano. Il sesto brano, "Il suono del silenzio", è un assolo di batteria affidato a Tommaso Perlino e registrato poco dopo. Si racconta che Mauro Moroni, fondatore della Mellow Records, ricevette direttamente dalla band stessa il nastro contenente i sei brani inediti. La bonus track è una diversa versione de "Il suono del silenzio" (con assolo di batteria diverso rispetto a quello pubblicato su disco) e l'audio è disponibile unicamente sul sito di Tommaso Perlino

TRACKLIST:

01  Praxis 5:13
02  Esperimento 4:18
03  Evoluzione 6:05
04  Atmosfera 5:25
05  Il Suono Del Silenzio 4:41
06  L'Invidia 7:02
07  La Macchina Del Tempo 3:41
08  La Paura 2:47
09  Esperimento 2:22
10  Frammenti 2:36
11  Il Suono Del Silenzio (Stratosfera bonus track - versione alternativa)

FORMAZIONE:

Riccardo Tosi: chitarra
Luigi Gialluca: sax
Tommaso Perlino: batteria, percussioni
Leonardo Epifani: piano elettrico
Paolo Previtali: basso
Carlo Barilari: basso (compare nei credits del disco prodotto dalla Mellow Records)

Chi sono questi sconosciuti musicisti?

"I Preghiera di Sasso sono una band di Pescara nata a cavallo tra gli anni ’60 e ‘70. Inizialmente il loro sound tende verso un rock aggressivo di stampo “non-italico”. La scoperta di quest’anima della band, per chi non ha avuto la fortuna di ascoltarli nei primissimi anni ’70 nel pescarese o ai due Festival Pop cui parteciparono (Villa Pamphili nel 1972 e Nettuno nel 1973), avverrà solo nel 1996. In questi anni entrano in contatto con un’altra band pescarese, i Diapason, e insieme entrano in studio per registrare un album. Questo avviene tra il 4 e il 29 aprile del 1975 e il risultato è "Preghiera di Sasso / Diapason".  Il genere è un buon jazz-prog strumentale sullo stile di Nucleus, Soft Machine e Perigeo, in cui emergono soprattutto sax e chitarra. La band terminò il suo percorso musicale poco tempo dopo".  Piccolo nota: molti concerti dei Diapason vennero registrati con l'intenzione di pubblicare un album live, che non vide mai la luce (sigh!)


La Genesi del gruppo viene descritta direttamente da Tommaso Perlino, anzi Masetto Perlino (così recitano i credits del disco in vinile e successivo CD), batterista e fondatore con Riccardo Tosi di Preghiera di Sasso, sul suo blog

"La Preghiera di Sasso nasce a Pescara nel 1971, quando i giovanissimi Riccardo Tosi e Tommaso Perlino, rispettivamente chitarrista e batterista, cominciano a sperimentare suoni e riff suonando in modo libero e spensierato con l’idea di creare una musica innovativa e personale. Dopo un primo periodo passato a suonare nella cascina immersa nella campagna di Spoltore nei pressi di Pescara, viene aggregato al piccolo gruppo, Carlo Barilari, un talentuoso e  giovanissimo bassista con una  passione incredibile per Jack Bruce, bassista dei Cream. Si decide quindi di sperimentare con la formazione trio (batteria, chitarra e basso) una musica, che parte dal Rock, ma che guarda e si rivolge con molta intensità verso nuovi orizzonti musicali. Come detto in precedenza, la nostra tendenza era quella di creare qualcosa di  personale pur essendo inconsciamente condizionati musicalmente dalla musica che amavamo in quel periodo e cioè Cream, Van Der Graaf Generator, Genesis, Jethro Tull, Led Zeppelin, King Crimson, Frank Zappa e gruppi come Nucleus e Soft Machine. Cominciammo anche a registrare i nostri primi brani con un piccolo registratore a cassetta Philips e con il suo microfonino, ricordo bene la nostra stanza fredda che avevamo preso in affitto a Villa Raspa, una frazione tra Spoltore e Pescara, pagavamo 17 mila lire al mese....Dopo aver suonato a tutto volume, infatti il volume di registrazione era regolato al valore 1, uscivamo dalla stanza prove con le orecchie che fischiavano e poi andavamo a farci una mangiata di arrosticini in un posto lì vicino! Quelle registrazioni, rimaste inedite fino al 1994, sono state inserite tutte nel CD che Mellow Records ha pubblicato nello stesso anno e devo ringraziare la fortuna e la mia mania nell'averle conservate in una delle mie centinaia di cassette tuttora in mio possesso".

Grazie Tommaso, per averci fatto rivivere questi bei momenti pionieristici.
Mi auguro veramente che i nostri navigatori apprezzino queste registrazioni, che abbiamo contribuito anche noi a fare uscire allo scoperto.

Riccardo Tosi nel 1975


Post by George

13/10/2014 - Commento di Tommaso Perlino: "Ciao ragazzi, sono il batterista e fondatore della Preghiera di Sasso con Riccardo Tosi. Volevo fare alcune precisazioni in merito a quanto leggo anche in giro da altre parti: innanzitutto il cd per Mellow Records è stato pubblicato nel 1994, Mauro Moroni non era interessato a pubblicare anche il gruppo Diapason. Per cui decisi, essendomi stata affidata la produzione del cd, di registrare un brano in studio "Il suono del silenzio" mio solo di batteria e di inserire gli altri brani che avevo in una vecchia audiocassetta che non ho mai consegnato a Moroni, ma che custodisco tuttora. Infine l'etichetta Delta fu una nostra inziativa che intendeva valorizzare anche altri gruppi ma che purtroppo non potè proseguire per i nostri inpegni di studio. Infine non furono mai ritirate copie e l'errore di stampa c'è sempre stato e nessuno forse se ne sarà accorto...ahah! Il numero di copie stampate non lo dico.....ma è molto superiore alle 20 e molto inferiore al migliaio! Complimenti per il vostro sito e grazie della visibilità a quella che è stata per me una meravigliosa esperienza muisicale e di vita! Un abbraccio!"

Venegoni & Co. in concert 1978/79: Rumore Rosso Vivo (2002) & Live...somewhere in the 70's (2004) plus Bonus CD

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Cari amici, metto mano finalmente a questa bozza che da tempo giace impolverata nelle pieghe del blog. Un fastidioso incidente, per fortuna in fase di risoluzione, mi ha costretto a restare a lungo lontano dalla Stratosfera. Nel frattempo il grande Captain ha proposto delle autentiche meraviglie. Spero, da oggi, di poter riprendere a dargli manforte. Veniamo alla musica con un ricco post dedicato a Gigi Venegoni e alla sua band (Venegoni & Co.). Gigi Venegoni, lo dico a beneficio di qualche smemorato, è stato il chitarrista degli Arti e Mestieri, prog band torinese che negli anni '70 ha sfornato capolavori quali "Tilt" e "Giro di valzer per domani". A fianco dell'attività col gruppo madre, Gigi forma intorno al 1977 un gruppo aperto, con uno zoccolo duro composto da sei musicisti, con sonorità molto più vicine al jazz rock strumentale che alle atmosfere prog jazz degli Arti e Mestieri, Se la dimensione in studio è di alto livello (andate a rivedere il post di "Rumore Rosso" e, se volete, riascoltatevi "Sarabanda"), le vette più alte vengono raggiunte nel corso delle esibizioni live. E così sono andato a ripescare i due albun dal vivo di Venegoni & Co, "Rumore Rosso Vivo" e "Live...Somewhere in the 70's", pubblicati rispettivamente nel 2002 e nel 2004, ma contenenti registrazioni del periodo 1978-1979.

Venegoni & Co - Rumore Rosso Vivo (2002)
TRACKLIST:

1. Mezzogiorno
2. Positivo e...
3. Sarabanda - Pt. 1
4. Balòn
5. Sarabanda - Pt. 2
6. Calypso minestrone

FORMAZIONE:

Gigi Venegoni: chitarre e voce
 Ludovico Einaudi: tastiere
Ciro Buttari: voce e percussioni
Max Aimone: batteria
Silvano Borgatta: tastiere
Luigi Colarullo: batteria
Paolo Franchini: basso
Marco Astarita: percussioni e voci

Grandissimo album live che raccoglie brani tratti da concerti del 1978 e 1979. Due brani derivano dal concerto tenutosi al Palasport di Torino per Radio Città Futura. Siamo nel 1978 e le due track sono Positivo e... e la prima parte di Sarabanda. La formazione comprende una base ritmica di tutto rispetto con Max Aimone alla batteria, Ciro Buttari alle percussioni e voci e Paolo Franchini al basso. Da notare la presenza nel quintetto del pianista Ludovico Einaudi, poi autore di numerosi album solisti. Scrive Donato Zoppo sul sito movimentiprog:"Come per gli A&M, anche Venegoni elaborava un jazz rock di carattere “orizzontale”, poco dedito all’elucubrazione solistica, aperto invece alla coralità e allo sviluppo collettivo. Ricordiamo che per lui era come realizzare un sogno il poter esprimersi in un contesto del genere. Positivo e… e la prima parte di Sarabanda si avvicinano molto agli Area, agli In Cahoots di Phil Miller e ai Santana di Welcome, insomma ad un jazz rock di chiara marca progressiva, ricco di verve e vibrante per la vitalità immessa. Ci hanno entusiasmato il cospicuo apporto percussivo e le linee vocali calde e melodiche, spesso di derivazione stratosiana; piano elettrico e chitarra guidano l’evoluzione del sound, che riesce a mantener sempre un suo fervore collettivo."

Venegoni & Co. nel 1979
Gli altri quattro brani risalgono invece al Festival dell’Unità di Torino del 1979, con una formazione in parte rinnovata. Marco Astarita e Luigi Colarullo alle percussioni, Silvano Borgatta alle tastiere. I cinque eseguono la robusta Mezzogiorno, la seconda parte di Sarabanda, Balòn e“Calypso minestrone. Se quest’ultima è decisamente mediterranea e “metropolitana”, tanto da rappresentare bene il sound del gruppo, Balòn invece possiede un aspetto influenzato dall’estro zappiano, soprattutto per le continue variazioni ritmiche e l’andatura un po’ stralunata".
Il disco è raccolto in una solo traccia (albumwrap).

Venegoni & Co. - Live...somewhere in the seventies... (2004)
TRACKLIST:

1. Mezzogiorno
2. Mezzogiorno Coda
3. Balòn
4. Sarabanda - Pt. 1
5. Sarabanda - Pt. 2
6. Sarabanda - Pt. 3
7. Cabasa
8. Controvento
9. Coesione

Gigi Venegoni e Paolo Franchini in concerto
Secondo e ultimo disco live di Venegoni & Co, pubblicato oramai dieci anni fa. L'album raccoglie tracce risalenti al 1979, alcune delle quali già presenti su "Rumore Rosso vivo". Il quintetto autore di questo concerto è composto oltre che da Gigi Venegoni, da Silvano Borgatta alle tastiere, Luigi Colarullo alla batteria, Marco Astarita alle percussioni e voce e Paolo Franchini al basso. Anche in questo caso il sound non cambia: jazz rock con venature prog di grande levatura. Bellissima la versione live dell'intera suite Sarabanda

Bonus CD - Dynamic Duo (Venegoni & Borgatta)
Torino, Studi di Rai Radio 1, 20 settembre 1986
 (1st time on the web)

Conclusa l'avventura di Venegoni & Co, negli anni ottanta il nostro Gigi realizza due album, "Mosaico" e "Nocturne" senza riuscire a riformare il gruppo. Per continuare a suonare dal vivo Venegoni forma il Dynamic Duo con Silvano Borgatta, tastierista che abbiamo già trovato nell'ultima formazione di Venegoni & Co. Il duo si esibisce in molti concerti con l’aiuto di una complessa strumentazione elettronica (computer+drum machines) sperimentando le nuove possibilità offerte dall’avvento del sistema midi. Non è stato pubblicato nessun album dei Dynamic Duo. così come non ho mai visto testimonianze sonore del duo sul web o altrove. Questa registrazione, che feci io nel 1986, raccoglie cinque tracce suonate dal vivo da Gigi Venegoni alla chitarra e da Silvano Borgatta alle tastiere, sostenute da basi elettroniche. Erano ospiti negli studi di Rai Radio 1 a Torino. Nulla di straordinario se non la testimonianza di una interessante fase musicale di Venegoni alle prese con la sperimentazione e  l'elettronica. Data la vetustà del nastro ho cercato di equalizzare i suoni per rendere la registrazione perlomeno accettabile. Giudicate voi. Anche in questo caso i cinque brani sono raccolti in un'unica traccia.

Link Rumore Rosso vivo
Link Live...somewhere in the seventies
Link Dynamic Duo live in studio 1986

Post by George

Serie Italian Covers Vol.1 e mezzo - Band in Italy - Italian Beatles

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Non ho mai fatto mistero del mio sconfinato amore per i Beatles e così ho colto la palla al balzo. Visto che il nostro Captain ha inaugurato, con mio immenso piacere, una nuova serie dedicata alle "Italian Covers", ho subito pensato di proporvi questo CD, di non facile reperibilità (non è mai stato posto in vendita), pubblicato nel 2003 dalla DeAgostini. Il disco raccoglie 15 cover da parte di gruppi italiani, alcuni già noti, altri un po' più di nicchia. A fianco dei Meteors, già oggetto di un post da parte mia nella serie "Beat beat cos'era il beat?", dei conosciutissimi Gleeman di Bambi Fossati o dei Ribelli (splendida la voce di Demetrio Stratos nella non facile cover di Oh darling), troviamo gruppi più "ancillari" quali i Little Boys, Mike Liddell e gli Atomi, i Bit-Nik e Chriss & The Strokes. 

 
Tutti i brani, pur nella loro ingenuità, soprattutto nei testi (terribili quelli di Lady Madonna), sono godibilissimi sotto il profilo musicale: non dimentichiamo che è veramente impresa eroica quella di cimentarsi nelle cover delle composizioni Lennon-McCartney. Vorrei spendere un elogio particolare per gli Uh! che hanno scelto nientemeno che la stupenda e complessa I am the walrus. Solo gli Spooky Tooth avevano osato tanto. Bella anche la versione di Hello Goodbye ad opera dei Bit-Nik, ai quali dedicheremo un post a breve. Evito, una volta tanto, di indicare la tracklist e le informazioni sui gruppi, tenuto conto delle note di copertina quanto mai esaustive. Non mi resta che augurarvi buon ascolto. 


Post by George

Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 33 (Serie Bootleg n. 170) - Juri Camisasca - 2003 - Concerto a Donnafugata

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DISC 1 :

01 - Il sole nella pioggia
02 - Nuvole bianche
03 - Il carmelo di echt
04 - Non cercarti fuori
05 - Himalaya
 06 - Nomadi
07 - Le acque di siloe
08 - Tempo senza tempo
09 - Psalmus 113
10 - La nave dell'eterno talismano

DISC 2 :

01 - Revolution now
02 - L'era del mito
03 - Visioni
04 - Zodiaco
05 - Polvere e diamanti
06 - Tocchi terra tocchi Dio
07 - Ecce panis
08 - L'urlo degli dei
09 - Himalaya
10 - Visioni
11 - Zodiaco

Come sempre, introduco brevemente l'amico Antonio che ci accompagnerà lungo questa passeggiata (per non usare il troppo impegnativo "cammino") nel mondo di Juri Camisasca. Secondo il capitano, ma non solo, siamo di fronte ad uno degli artisti più lucidi e geniali (ma non come i giornalisti, Battiato docet) a cavallo dei due secoli, che era lontano dalle scene da più di 10 anni e, solo recentemente, è stato protagonista di un bellissimo concerto a Catania, di cui potete trovare ampi spezzoni su youtube. Ogni occasione di ascoltarlo è dunque preziosa ed imperdibile per chiunque apprezzi il coraggioso ed eclettico Juri, visto l'esiguità delle sue esibizioni tra vita monastica ed eremitaggio ascetico, ed ogni registrazione di un suo concerto può essere considerata estremamente rara e di valore straordinario.

Ringrazio l'ineccepibile Antonio per il bellissimo regalo e gli lascio la parola...

"Tra Polvere e diamanti

E' una sera di quasi estate. Giugno. Anno 2003. Un antico maniero siciliano perso tra le campagne iblee. Un manipolo di amici, sconosciuti forse anche tra loro, sono accorsi per non perdersi Juri Camisasca in concerto al Castello di Donnafugata. Un appuntamento raro che avrebbe meritato incisione sonora di qualità superiore a quella che presentiamo in questa sede. Ma pazienza. Formazione d'attacco per presentare in una veste davvero intrigante il meglio di una intera produzione. "Polvere e diamanti"è il titolo scelto per questo concerto che mescola sacro (tanto) e profano (quel che basta appunto per apprezzare il sacro).

La formazione è abbastanza rodata con abbondanza di tastiere (ottimo Francesco Calì, senza dubbio di grandissimo spessore le trovate di Sandro Giurato). Indispensabili le percussioni di Riccardo Gerbino e davvero incisivo, specie nelle atmosfere più profonde, il contrabasso di Giovanni Arena. Questi ultimi entrambi membri di un interessante gruppo di musica etnica che allora si chiamava Dounia.

Si parte con "Il sole nella pioggia". A seguire "Nuvole bianche" e "Il Carmelo di Echt". La celebre "Nomadi"è in scaletta senza rispettare un rituale che la vorrebbe come degno finale. Così come "Le acque di Siloe". Segno che le traiettorie di Camisasca poco vogliono avere a che fare con l'artificio. Per gli appassionati resta da scoprire l'ancora inedito "Psalmus 113", mentre i nostalgici degli anni Settanta troveranno pane per i loro denti con "Himalaya", poi riproposta tra i bis. Molto interessante e coraggiosa anche "Revolution now" con sonorità non distanti dai climi progressive. Camisasca sembra entusiasta di suonare per un pubblico attento e caloroso. Ci sono persone venute apposta da varie parti di Italia. L'atmosfera, chi era presente lo potrà confermare, è davvero magica. Il clima, seppure a fronte di testi e musiche non certo "leggeri", è lieve e intriso di ironia. Ecco perchè "Zodiaco"è memorabile con un inizio divertente ed un proseguo da applauso. Il concerto terminerebbe con "Tocchi terra tocchi Dio". Ma il pubblico richiama i musicisti in scena a suon di applausi. E' il momento per l'esecuzione dal vivo del gregoriano techno di "Ecce panis", per riproporre ancora una volta quel gioiello di parole e musiche di "Visioni" e concludere, questa volta in omaggio ai concerti più pop, ancora una volta con "Zodiaco".

Il concerto che condividiamo in questa sede, lo ripetiamo, non gode di ottima fattura sonora a causa di una cattiva registrazione. Non rende certo giustizia al talento degli artisti in questione. Tuttavia riporta un Camisasca davvero in splendida forma ed ispirato. Forse vale la pena perdere il tempo per il download e per un tentativo di ascolto. A presto.... se lo vorrete! Antonio"


LINK

Post by Antonio LM (testi, copertine, foto e suoni) e Captain (impaginazione)

Serie "Bootleg" n. 171 - Osanna live at The Hustler, Torino, 16 maggio 2014

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TRACKLIST DISC 1:

01. In un vecchio cieco 
02. Vado verso una meta 
03. Animale senza respiro (intro) 
04. Mirror train 
05. Taka boom 
06. L'uomo (including Purple Haze)
07. Ce vulesse ce vulesse 
08. 'A zingara 
09. Oro caldo 
10. Non mi rompete (omaggio a Francesco Di Giacomo - BMS cover)

TRACKLIST DISC 2:

01. Non sei vissuto mai 
02. Preludio 
03. Flute solo 
04. Spunti dallo spartito n. 14728 del Prof. Imolo Meninge 
05. To Plinius 
06. My mind flies 
07. Tempo - 13° Cortile 
08. Posizione raggiunta 
09. There will be time 
10. Every's body's gonna see you die 
11. Fuje 'a chistu paese
12. Ringraziamenti e saluti  

Et voilà, rieccoci qui con un bel bootleg fresco di pacca che fotografa un fantastico concerto degli Osanna. Il concerto è piuttosto recente (il 16 maggio di quest'anno), la location è il club The Hustler di Torino. Come recita la locandina si tratta dell'unica tappa piemontese dello storico gruppo partenopeo che, per l'occasione, ha promosso il DVD "Tempo". Sembra veramente che il tempo non passi mai per gli Osanna: una freschezza di suono incredibile, la voce di Lino Vairetti sempre impeccabile, una scaletta che ripercorre gli oltre 40 di vita artistica della band. La registrazione è veramente di alta qualità. L'autore, perché e giusto citarlo e ringraziarlo, è Daniele (Rosenbach) che lo ha postato da poco su dimeadozen.org. La chicca di questo concerto è rappresentata dalla cover di Non mi rompete del Banco del Mutuo Soccorso, un omaggio allo scomparso (sigh!) Francesco di Giacomo, grande amico di Lino Vairetti, come quest'ultimo racconta al termine del brano. E che dire della lunga e trascinante apertura blues di Fuje 'a chistu paese  con gli assoli di organo, chitarra, flauto e armonica a bocca che si susseguono e si rincorrono? Un capolavoro. 

FORMAZIONE:

Lino Vairetti: voce, chitarra acustica, armonica 
Gennaro Barba: batteria
Nello D'Anna: basso
Pako Capobianco: chitarra elettrica 
Sasà Priore: piano, organo, tastiere 
Irvin Vairetti: voce, mellotron, synth 

Ospiti:

Dino Pelissero: flauto
Elio Eco: tammorra e voce in Fuje 'a chistu paese 

Link CD 1
Link CD 2

Post by George

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