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Channel: VERSO LA STRATOSFERA
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Nuova Era - Atto III: "Return To The Castle" (2016) plus "20.000 leghe sotto i mari" (presentazione nuovo album, 2025)

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TRACKLIST:

01. Return To The Castle, part 1 - 9:55
02. Carousel I: Through The Battles And The Years - 2:56
03.The Dragon And The Knight - 12:21
04. Carousel II: Dancing Shadows In The Forest - 4:05
05. The Prophecy - 8:00
06. Carousel III: Living For The King - 2:36
07. The Castle - 9:47
08. Carousel IV: At The Banquet (Including The Princess) - 6:25
09. Court Life - 6:08
\10. Carousel V: The Dreams Of Childhood - 4:31
11. Return To The Castle, part 2 - Conclusion - 7:45


FORMA<IONE

Alex Camaiti - voce, chitarra
Walter Pini - tastiere
Rudi Greco - basso
Maurizio Marra - batteria


I Nuova Era sono una nostra vecchia e gradita conoscenza e non a caso ci eravamo già occupati di loro in due riprese non molto tempo fa, pubblicando la loro discografia dal 1988 al 2010. Qui ritroverete l'atto I (con gli album L'ultimo viaggio (1988), Dopo l'infinito (1989) e Io e il tempo (1992), mentre qui ritroverete l'atto II (con gli album Il passo del soldato (1995) e l'omonimo Nuova Era del 2010). In quel periodo ho avuto il piacere di intraprendere una corrispondenza con il tastierista e fondatore della band, Walter Pini, il quale di recente - nei commenti - mi ha informato dell'avvenuta pubblicazione, agli inizi del 2025, dell'ultimo lavoro dal titolo "20.000.leghe sotto i mari". Ma lo sapevo già. Ne parleremo alla fine di questo post. Nel rispetto della cronologia, mancava ancora all'appello Return To The Castle, uscito nel 2016, che ho il piacere di presentarvi in questa occasione. Premetto che le foto, molte delle quali "di repertorio" sono tratte dalla pagina Fb del gruppo fiorentino. 


"Return To The Castle", pubblicato dalla AMS nel 2016, segna il ritorno dei Nuova Era, con nuove composizioni,  addirittura dal 1995 quando uscì' sul mercato discografico "Il passo del soldato". E' pur vero che nel 2010 la band colmò la lacuna temporale con l'omonimo "Nuova Era", una sorta di compendio con versioni live e alternative di brani già conosciuti, oltre alle tracce dedicate alla "Divina Commedia", ma è con "Return To The Castle" che ci possiamo  deliziare nell'ascolto di nuove composizioni. Questo scrisse la AMS a suo tempo: "La pubblicazione di “Return to the Castle” rappresenta un evento importante: ben 75 minuti di rock progressivo sinfonico cantato in inglese per la prima volta nella storia della band, che spazia da frangenti barocchi ad altri più sognanti e atmosferici. Contribuiscono alla durata consistente di questo album, costituito da sei lunghi brani inframezzati da più brevi interludi – qui denominati ‘Carousel’ – numerose e lunghe sezioni strumentali. Un must!"
Una buona recensione, assolutamente condivisibile,  la curò Valentino Butti su "Arlequins". Di seguito alcune parti. 

Walter Pini

"Un ritorno in grande stile con una copertina “a tema” ed un bel booklet fotografico e provvisto delle doverose liriche. Due aspetti appaiono subito evidenti e si tratta di due importanti novità. I testi, per la prima volta nella storia del gruppo, sono in inglese (curati da James Hogg, come del resto la copertina), inoltre alla voce ed alla chitarra c’è il ritorno di Alex Camaiti (presente per l’ultima volta in “Io ed il tempo” del 1992) che si aggiunge ai nuovi Rudi Greco al basso e Maurizio Marra alla batteria. Per il resto siamo di fronte ad un sound che possiamo definire “tipicamente Nuova Era”, con importanti trame strumentali barocche e piene di enfasi in cui, neanche a dirlo, le tastiere di Walter Pini imperversano (quasi) incontrastate. 75 minuti (e capiamo la difficoltà di vedere in circolazione anche la versione in vinile…) spalmati su 11 brani, di cui solo tre cantati, impregnati del gusto “seventies” di Pini e compagni, le cui influenze (dai Deep Purple agli EL&P, da Le Orme al Museo Rosenbach ed altro ancora) riecheggiano piacevolmente in tutto il lavoro. 


Un album che è il naturale seguito musicale de “L’ultimo viaggio” o di “Dopo l’infinito”, anche se i tempi pioneristici targati Contempo sono ormai lontani e la band è inevitabilmente maturata. “Return to the Castle” è un concept, come nella consolidata tradizione prog, e tratta le vicende di un cavaliere che ritorna al suo castello e scopre che il suo re è passato a miglior vita. Il prog ad alto tasso sinfonico della band ben si sposa con le atmosfere medioevali che pervadono l’opera ed il risultato finale è senza dubbio gradevole. Non mancano delle ombre qua e là, come qualche incertezza nel cantato (comunque limitato a 3 tracce come si diceva) e forse l’eccessiva lunghezza dell’album. Il tutto però ampiamente compensato dalla bellezza delle musiche e dal pathos che ne scaturisce."


In conclusione, aggiungo io, oltre a sottolineare la bellezza dell'album e la grande abilità tecnica dei quattro musicisti, vorrei ricordavi che Walter Pini ci regalò a suo tempo una outtake composta per "Return To The Castle" intitolata "Marcia degli gnomi" (che venne scartata dal CD per ragioni di spazio) già postata in calce all'album "Nuova Era" del 2010. Ne approfitto per ringraziare ancora una volta Walter. Pe ritornare al vecchio post del 2022 Walter Pini, in merito ai futuri lavori del Nuova Era mi scrisse "Stiamo provando, da diverso tempo, per registrare il nuovo album che si sta rivelando molto impegnativo. Saranno circa 90 minuti di musica prog molto ma molto primi anni '70. Il disco si intitolerà "20 mila leghe sotto i mari"
Tutto vero (tranne la durata), tant'è che alla fine del mese di febbraio 2025 finalmente "20.000 leghe sotto i mati"è diventato una realtà". Eviterò di postare i file, tenuto conto che è fresco di stampa, ma essendo presente su YT vi fornirò i link per ascoltarlo. 

Nuova Era - 20.000 leghe sotto i mari (2025)
presentazione del nuovo album


TRACKLIST:

01. 20.000 leghe sotto i mari - 36:25
a) La partenza
b) La caccia
c) Smarrimento
d) Capitan Nemo
e) Il signore delle acque
f) Mondi misteriosi
g) Nel profondo
h) Prigionieri dell'abisso
02. Nautilus - 16:05 (solo su CD)


FORMAZIONE

Walter Pini - tastiere, voce (1,4)
Alex Camatti - chitarra elettrica, chitarra acustica, voce 
Rudy Greco - basso
Maurizio Marra - batteria, percussioni


Il nuovo lavoro dei Nuova Era, pubblicato dalla AMS, è costituito da due soli brani, composti da Walter Pini, una lunga suite della durata di oltre 36 minuti che dà il titolo al disco e una traccia conclusiva, "Nautilus" di 16 minuti. "20.000 leghe sotto i mari"è un lavoro decisamente ambizioso e anche difficile da proporre in un'epoca in cui le lunghe suite sembrano essere state poste in soffitta. Ma tant'é: la formazione a quattro (con Walter Pini troviamo lo storico chitarrista Alex Camatti supportati dalla sezione ritmica costituita da Rudy Greco al basso e Maurizio Marra alla batteria) sfoggia un arsenale di strumenti, Roland, Hammond, Gibson, ecc. suonati magistralmente che ci rimbalzano direttamente negli anni '70. La suite è molto ben strutturata e articolata, con cambi repentini di tempo e ritmo che fanno volare i 36 minuti di durata. Infine, spendo una parola in più per la conclusiva "Nautilus", purtroppo non inclusa nella versione vinile, la quintessenza di quelle grandi sonorità che hanno caratterizzato gli anni '70 e le storiche band che ne sono state la spina dorsale. Ma non era forse questa la volontà espressa dai Nuova Era? Un album imperdibili per tutti gli amanti del classico progressive rock. 


Dello stesso parere la AMS Records: "I Nuova Era hanno ulteriormente ‘affilato le lame’ per la realizzazione di quello che è forse il loro album più ambizioso di sempre, nuovamente cantato in lingua madre. “20.000 leghe sotto i mari”, infatti, apertamente ispirato al capolavoro letterario omonimo di Jules Verne, è costituito da un’unica lunga suite di quasi 40 minuti – divisa in due atti nella versione LP – che costituisce una sorta di summa di tutto ciò che ha sempre rappresentato il rock progressivo italiano, genere musicale spesso utilizzato per descrivere la complessità e varietà dell’animo umano, grazie a continui e imprevedibili mutamenti armonici, ritmici e melodici, tutti intimamente legati da un unico filo conduttore. Non fosse per alcuni spunti più ‘attuali’ di chitarra elettrica e tastiere, “20.000 leghe sotto i mari” potrebbe benissimo essere scambiato per uno dei grandi album di prog sinfonico pubblicati all’inizio degli anni 70!".
E' tutto. Buon ascolto, cari amici.


LINK Return To The Castle
LINK YouTube 20.000leghe sotto i mari
LINK YouTube Nautilus

Post by George

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