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Channel: VERSO LA STRATOSFERA
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Serie "Bootleg" n. 222 - Sensations' Fix live in Firenze, Piazza della Signoria, 28 maggio 1975

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Franco Falsini
TRACKLIST: 

01. The Left Side of the Green   4:07 
02. Just a Little Bit More on the Curve   7:10 
03. Portable Madness, Part 1   17:08 
04. Portable Madness, Part 2 (incomplete)   12:25 

Bonus tracks
05. Into the Memory   9:15  (Milano 1976)
06. Just A Little Bit More On The Curve  5:22 (Parco Lambro Festival 26-29 July 1976)

Keith Edwards
FORMAZIONE

Franco Falsini - guitars, keyboards, synthesizers. 
Richard Ursillo - bass 
Keith Edwards - drums 
Steve Head - keyboards, synthesizers (1976 only) 

Steve Head
Et voilà! Un bel rientro nei canoni del progressive rock made in Italy, protagonista uno dei miei gruppi preferiti, i Sensations' Fix. Il concerto venne tenuto il 28 maggio 1975 nella spettacolare cornice di Piazza della Signoria a Firenze. Questa registrazione fa il paio con il concerto di Padova, già postato sulla Stratosfera, risalente anch'esso al 1975, che potrete ritrovare qui (il link è ancora attivo).Questo bootleg è piuttosto raro. I Sensations' Fix, nel loro periodo di grazia, propongono 4 tracce: le prime due sono tratte da "Finest Finger" (che verrà pubblicato l'anno successivo); Portable Madness, suddivisa in due parti, appartiene invece all'omonimo album del 1974. Seguono due bonus tracks: una versione di Into The Memory (sempre da "Finest Finger"), registrata a Milano nel 1976 (location sconosciuta) e la versione #2 di Just a Little, dal vivo al Parco Lambro di Milano. Grandissimo come sempre Franco Falsini alle chitarre e sintetizzatore. La registrazione, pur soffrendo le sue 41 primavere, è più che dignitosa. Buon ascolto.



Post by George


Le "Antologie della Stratosfera" vol. 27 - Flora, Fauna e Cemento - I singoli 1970-1977

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Da buon "completista" quale sono (ma so di non essere il solo) non ho potuto resistere alla tentazione di chiudere il cerchio sui FFC, pubblicando tutti i singoli del gruppo dal 1970 al 1977. Sulle pagine della Stratosfera è già stata postata l'intera discografia a 33 giri, ma mancava ancora il dettaglio dei 45 giri. Un'operazione analoga, è giusto ricordarlo, venne fatta nell'ormai lontano 2007 dal sito Pensieri_p "33", senza però mettere a disposizione il link per il download. La biografia dei Flora Fauna e Cemento è già stata abbondantemente tracciata sulla Stratosfera, pertanto ritengo inutile ripetersi. Tutti i singoli qui postati sono rippati dal vinile, con annessi e connessi. Non sempre il disco era in buono stato. In coda, come bonus track, vi è la versione live di Un papavero, tratta dal programma televisivo "Tutti insieme" del 1971. Il programma completo è ancora disponibile su Youitube. E ora spazio alla musica.


TRACKLIST:

01 Superstar (Superstar)  - Lato A, 1970
02 Il ponte (Bridge Over Trouble Water) - Lato B, 1970
03 Un papavero  - Lato A, 1971
04 In America - Lato B, 1971
05 Mondo blu  - Lato A, 1972
06 Fuori piove riscaldami tu  - Lato B, 1972
07 La nostra piccola canzone  - lato A, 1973
08 Forse domani - Lato B, 1973
09 Congresso di filosofia - Lato A, 1974
10 Stereotipati noi  - Lato B, 1974
11 Eri bella  - lato A, 1975
12 Sensazione notte - Lato B, 1975
13 Visionario no - Lato A, 1976
14 L'orizzonte - Lato B, 1976
15 Io sono mia - Lato A, 1977
16 Mia dolce amante - Lato B, 1977
17  Un papavero - dal vivo a "Tutti Insieme", 1971 (bonus track)


LE FORMAZIONI
La formazione dei FFC è sempre stata piuttosto flessibile. 
Wikipedia la propone in modo completo.

Mario Lavezzi: voce, chitarra (dal 1970 al 1973)
Alberto Valli: voce, chitarra (dal 1975)
Damiano Dattoli: voce, basso (dal 1970 al 1971)
Bruno Longhi: basso (dal 1972)
Ciro Dammicco: organo Hammond (nel 1970)
Sergio Poggi: batteria (dal 1970 al 1974)
Silvano Bolzoni: batteria (dal 1975)
Barbara Michelin: voce
Manuela Mantegazza: voce (dal 1970 al 1971)
Babelle Douglas: voce (dal 1971 al 1972)
Mara Cubeddu: voce (dal 1972 al 1973)
Gianna Nannini: voce (nel 1974)
Cinzia Esposito: voce (dal 1976 al 1977)
Sergio Conte: voce, tastiere (dal 1975 al 1976)


Piccole annotazioni finali: visto che comporre richiede fatica, il brano L'orizzonte (side B di Visionario no del 1976) altro non è che Eri bella (singolo del 1975), con testo e arrangiamenti differenti. Massimo risultato col minimo sforzo. Il primo singolo del 1970 contiene invece due cover: Superstar non ha bisogno di presentazioni. E' il brano portante dell'omonimo leggendario disco/musical/film, ben suonata ma con un testo a dir poco imbarazzante (anche se di Herbert Pagani). Andiamo un po' meglio con Il ponte, cover di Bridge Over Troubled Water di Simon & Garfunkel (già postata all'interno della serie "Italian Covers" che troverete qui.Buon ascolto. 

Brava e bella

Post by George 

Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 46 (Serie "Bootleg" n. 223) - Franco Battiato - 1994-96 - Libano & Noto

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1994: UNPROTECTED IN LIBANO

01 - I treni di Tozeur
02 - L'era del cinghiale bianco
03 - Mal d'Africa
04 - E ti vengo a cercare
05 - Haiku
06 - Lode all'inviolato
07 - Prospettiva Nevskj
08 - L'animale
09 - Plaisir d'amour
10 - Fog in Nakhal

 1996: CONCERTO PER LA CATTEDRALEDI NOTO

11 - Teoria della Sicilia
12 - Lode all'Inviolato
13 - La stagione dell'amore
14 - Prospettiva Nevskj
15 - Le sacre sinfonie del tempo
16 - Povera patria
17 - Caffè de la paix
18 - E ti vengo a cercare
19 - Mesopotamia
20 - Un vecchio cameriere
21 L'ombra della luce

"In questa raccolta proviamo ad unire due concerti gentilmente messi in onda da mamma RAI negli anni novanta. Il primo, di qualità eccellente, riporta stralci della partecipazione di Battiato al Festival Internazionale di Beittedine, in Libano, il 7 agosto del 1994. Battiato fu invitato su espressa richiesta della moglie del primo ministro libanese e si presentò con un ensemble consueto: quartetto d'archi, 2 tastiere e pianoforte. Qui, più che altrove, si noterà la brillantezza proprio delle tastiere affidate a Destrieri e Privitera. Il quartetto legge con la consueta eleganza il repertorio e Carlo Guaitoli al piano non fa rimpiangere Antonio Ballista. Tra le perle, una bella esecuzione, su base, del tradizione iracheno "Fogh in Nakhal". In questo caso riportiamo la scaletta così come venne trasemssa dalla tv in occasione di uno speciale "TV7" dedicato al Libano.... dubito che Battiato abbia cantato i pezzi nella sequenza adottata in questa raccolta.

Due anni dopo, in Sicilia.... stessa formazione orchestrale per la prima parte del concerto voluto da ADNKRONOS per sensibilizzare rispetto al crollo della cupola della Cattedrale di Noto. Battiato accetta con un certo disincanto, ma prepara uno spettacolo davvero memorabile. Peccato che la RAI mandi in onda solo la prima parte del concerto, tra l'altro registrandone l'audio in "ambientale", ovvero come avrebbe potuto fare qualunque appassionato.... Così riuniti, i 2 concerti sembra che riassumano abbastanza bene la dimensione live dell'artista in quegli anni immediatamente precedenti la svolta data da "l'imboscata". Ma di questo parleremo la prossima volta... Antonio
"


Post by Antonio LM (approximately all) & Capt (aprroximately nothing)

Serie "Italian Neo Psychedelic Sound" n. 14 - Fractal Mob - 2006 - Presenting The World Of (recorded in 1998)

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TRACKLIST:

01. Presentig The World Of Fractal Mob
02. Swans & Beams
03. Om Berserk
04. Change Your 2097
05. Dig My Cosmo
06. Infectious Consequences
07. M 13
08. Quasar Mind


MUSICISTI

Fabrizio Cecchi - drums, bass, combo organ, theremin, noise generator, tape loops
Piero Papini - guitar, sitar, oscillator & filters, electronics, radio signal


Echi del krautrock e dei corrieri cosmici, aromi di incenso, sintetizzatori e good vibrations in questo perfumed garden anni 2000 dove elettronica e sperimentazione vanno a braccetto. Loro sono i Fractal Mob, alias Fabrizio Cecchi, musicista fiorentino già noto negli ambienti dell'acid folk come "Trip Hill". Questo disco è l'unico frutto tangibile dei Fractal Mob, un duo composto dal già citato Fabrizio Cecchi e da Piero Papini. L'intento iniziale era quello di suonare questi brani essenzialmente dal vivo, poi seguì la decisione di registrali e pubblicarli.

Il disco è composto da otto brani strumentali, a parte un recitato sulle note del sitar nella track 1. Incredibile la serie di strumenti elettronici utilizzati, incluso il glorioso theremin. Vorrei ricordare che queste tracce vennero pubblicate nel 1998 solo su audiocassetta in pochissimi esemplari. Le registrazioni ebbero luogo nell'Oblivion Home Studio di Firenze, con un Tascam a 4 tracce. Seguì l'edizione in vinile nel 2006 (quella postata) ad opera della Psych-Out, pressata in sole 300 copie numerate a mano sul retro, con copertina cartonata e vinile pesante. Autentica rarità. Un tuffo agli albori degli anni '70. Gran disco.


Post by George

Daniel Sentacruz Ensemble - 1974 - Soleado (vinyl)

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TRACKLIST:

01. Soleado
02. Ballero
03. Autunno
04. A Hard Day's Night (Beatles cover)
05. Sangriando
06. Per Elisa (Beethoven cover - Sorry!)
07. Working In The Hacienda
08. Corazon (Carole King cover)
09. Un Sospero
10. I Don't Know How To Love Him (Webber - Rice cover)
11. Junk (Paul McCartney cover)
12. Abra-Kad-Abra
13. Ciro Dammicco - Le rose blu (1973) - Bonus track


FORMAZIONE:

Ciro Dammicco - voce
Gianni Minuti Muffolini - chitarra, voce
Stefano Dammicco, Bruno Santori, Angelo Santori - tastiere
Savino Grieco - basso, voce
Gianni Calabria - batteria
Mara Cubeddu, Rossana Barbieri - voci


Mi sono ritrovato tra le mani questo vecchio disco dei Daniel Sentacruz Ensmble, datato 1974, e improvvisamente sono stato invaso dai ricordi. Soleado, la title track, un classico "lentone" da sala da ballo, vendette nella versione 45 giri oltre cinque milioni di copie, cosa non troppo consueta nella metà degli anni '70. Il brano venne scritto da Ciro Dammicco (con lo pseudonimo Zocar), leader e fondatore del gruppo, peraltro italianissimo, nonostante il roboante nome esotico. "Visto che in Italia si vendono di più i dischi dei complessistranieri - dichiarò Ciro Dammicco nel 1974 nel corso di una trasmissione televisiva - abbiamo deciso di adottare questo nome". Da notare che Soleado è la rielaborazione, frutto della collaborazione con Dario Baldan Bembo,  di un brano intitolato Le rose blu, inciso dallo stesso Dammicco un anno prima, nel 1973, e incluso nel suo 33 giri "Mittente". Lerose blu l'ho aggiunta alla tracklist, come bonus track. Il singolo, come indicato sulla copertina, fu "Un successo di Alto Gradimento". 


Soleado apre dunque l'album di debutto dei DSE. Che dire di questo disco? E' un mix di sonorità ispirate da altri artisti (Santana in primis) e di cover di grandi nomi del panorama internazionale: dai Beatles (bella la cover di A Hard Day's Night) a Carole King (Corazon), per giungere a Paul McCartney (una quasi fedele versione di Junk dal debut album solista del Macca) e all'accoppiata Webber-Rice, autori della rock opera "Jesus Christ Superstar" (una discreta cover di I Don't Know How To Love Him). Il brano peggiore, a mio avviso, e anche il più estraneo allo spirito del disco, è la rielaborazione in chiave disco della beethoviana Per Elisa. Venne pubblicato come lato B del singolo Soleado. L'album originale non è mai stato ristampato in versione CD. E ora due parole sui Daniel Sentacruz Ensemble. Le info - assolutamente sintetizzate - le ho tratte da Wikipedia.


Il gruppo si forma su iniziativa di tre ex componenti del gruppo i Bisonti, Ciro Dammicco, Gianni Minuti Muffolini e Gianni Calabria, che si uniscono alla ex cantante dei Flora Fauna Cemento, Mara Cubeddu, alla cantante modenese Rossana Barbieri (nota anche con lo pseudonimo Linda Lee), ad Angelo Santori, ex componente de i Raminghi, a suo fratello Bruno Santori, ex componente de i Raminghetti e ad alcuni componenti del complesso La Zona Verde. Dopo Soleado, con cui partecipano al Festivalbar 1974, segue Un sospero, che diventa la colonna sonora della celebre pubblicità della grappa Bocchino (interpretata da Mike Bongiorno). Nel 1976 il gruppo partecipa al XXVI Festival di Sanremo con la canzone Linda bella Linda, che si classifica all'ottavo posto. Come ospiti partecipano al Festival di Sanremo 1977 con Allah! Allah!, mentre ritornano in gara al Festival di Sanremo 1978 con Mezzanotte. Partecipano al Festivalbar 1977 con Bella mia.


Dopo alcuni cambi di formazione, nel 1979 abbreviano il nome in Sentacruz, fino a sciogliersi nel 1982. Il gruppo si riforma come trio nella seconda metà degli anni duemila e partecipa ad alcune trasmissioni televisive quali "I Migliori Anni". Credo che i Sentacruz siano tuttora in attività.

Ciro Dammicco anni '70

Link
 

Post by George 

Serie "Historic prog bands live in Italy" - Capitolo 4 - Patto live in Travagliato (Brescia), Dancing Supertivoli , 29 luglio 1972 + bonus CD

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TRACKLIST:
indicata nella back cover


LINE UP:

Mike Patto - lead vocals, electric piano
Ollie Halsall - guitar & keyboards, vocals
Clive Griffiths - bass, vocals
John Halsey - drums


Dopo avere gustato l'open act degli Amazing Blondel, ecco ora il piatto forte della serata di quel lontano 29 luglio 1972 al Dancing Supertivoli di Travagliato (Brescia), ovvero i leggendari Patto. Il gruppo inglese, che proponeva una particolare miscela di prog-rock-jazz, era sorretto dalla voce ruvida del cantante Mike Patto e dalla vibrante chitarra di Ollie Halsall. I Patto ebbero la fortuna di ottenere un contratto con la Vertigo, la celebre etichetta di rock progressivo, con la quale registrarono i primi due album, "Patto" nel 1970 e "Hold Your Fire" nel 1971. Passarono quindi alla Island nel 1972, la quale pubblicò il loro epitaffio, l'ottimo "Roll'em, Smoke 'em, Put Another Line Out", che ottiene però scarso successo. Per dovere di cronaca ricordo l'esistenza di un quarto album di studio, registrato nel 1973, ma pubblicato solo nel 1995, "Monkey's Bum". La storia dei Patto terminerà da lì a breve. Mike Patto morirà nel 1979, Ollie Halsall nel 1992.


Nel 1972 i Patto, nel corso del loro tour europeo, fecero una breve puntatina anche in Italia, per tre sole date. Il tour dates del fan club ne indica solamente due: il 30 luglio al Piper 2000 di Viareggio (definito come un concerto di Mike Patto) e il 31 luglio al Teatro Alcione di Genova. Manca stranamente la data di Travagliato con gli Amazing Blondel in apertura. Il concerto qui pubblicato, dall'ottima qualità sonora, ripesca brani da tutti e tre gli album fino ad allora pubblicati. Le copertine (front e back cover) sono opera dell'amico Danilo, che le aveva realizzate per il suo blog RRCF. Thanks my friend.


Bonus CD
Patto live Piper 2000, Viareggio, 30 luglio 1972


TRACKLIST:

01. Hold Me Back
02. Flat Footed Woman
03. Time To Die
04. The Man
05. A Big Hunk O' Love
06. Route 66


Giusto per non farci mancare niente, chiudiamo questa pagina dedicata ai Patto con la parziale registrazione (è tutto quello che circola sulla rete) del concerto del giorno successivo, 30 luglio, al celebre Piper 2000 di Viareggio. Avete dato un'occhiato al calendario proposto nella locandina? Roba da non credere. I brani superstiti sono solamente sei, con una scaletta completamente differenti da quella di Travagliato, inclusa una cover di Route 66. E con questo regalino finale, vi auguro il consueto buona ascolto.


Link Patto live Travagliato 29.07.1972
Link Patto live Viareggio 30.07.1972

Post by George 

Vanni Scopa - 1977 - Movimento "Stratosfera Extended Edition" (with bonus tracks)

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TRACKLIST :

  01 - Dopoguerra (Autori: Vanni Landi, Paolo Ricci)
02 - Capelli 67 (Autori: Vanni Landi, Paolo Ricci)
03 - Addio Angelina (Farewell Angelina - Joan Baez, di Bob Dylan)
04 - Padroni della guerra (Masters of war - Bob Dylan)
05 - I tempi stanno cambiando (The times they are a changin' - Bob Dylan)
06 - Mr.Tambourine Man (Mr.Tambourine Man - Bob Dylan)
07 - Appunto per gioco (Autori: Vanni Landi)
08 - Alimentazione (Autori: Vanni Landi, Paolo Ricci)
09 - Chissà perché (Autori: Vanni Landi)
10 - La libertà (Autori: Vanni Landi)
11 - Vivendo lottando suonando (Autori: Vanni Landi, Paolo Ricci)
12 - Rabbia e movimento (Autori: Vanni Landi)

Torniamo a celebrare i contributi del nostro caro amico Anonymous Benefactor con un lavoro ed un artista decisamente interessanti, anche per gli amanti del prog (così interessanti da meritare una "Stratosfera Extended Edition"). Vanni Landi, in arte Vanni Scopa, fu attivo sin dai primi anni 70 e, come vedremo nelle bonus tracks, le sue origini vanno ricercate proprio nel campo del rock progressivo. Lo dimostrano i due singoli (con identico lato B), che registrò nel 1972 con gli Hellzapoppin, band della quale fu membro fondatore. Quello che qui presentiamo è il suo primo lavoro come solista, uscito nel 1977 per la piccola etichetta Bazar. L'album si presenta nel miglior modo possibile, grazie alla bellissima copertina dell'artista Daniele Giunchi. Ben 4 sono le cover, tutte di canzoni di Bob Dylan e tutte traslate in italiano con testi che definirei "coerenti", anche se "in etichetta non c'è indicazione dell'autore del testo delle versioni in italiano delle canzoni di Bob Dylan", come riporta il sito della "Discografia Nazionale della Canzone Italiana", organo ufficiale dell'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, dalla quale provengono alcune delle informazioni riportate in questo post. Presumo che l'autore in questione potesse essere lo stesso Vanni Landi. Delle quattro cover di Dylan la mia personale preferenza va a "Signori della guerra", rilettura di "Masters of war", davvero convincente anche nella versione di Vanni Scopa. Fra le canzoni inedite si segnalano il cupo blues "Dopoguerra", che apre degnamente il disco, la dolce "Appunto per gioco", le gradevolissime "Alimentazione" e "Chissà perchè", che parlano con linguaggio semplice di grandi problemi. Trovo poi molto interessante l'ultimo pezzo, "Rabbia e Movimento", dove si auspica con ottimismo di una rinascita di quel movimento che fece grandi cose nei seventies ("...E già qualcuno vive di ricordi. Ma stamattina il sole s'è svegliato e nuova luce ancora ha regalato, ha avuto la pazienza d'aspettare che se ne andasse il buio della notte. Così chi ha perso ormai ogni speranza, si guardi attorno e osservi il movimento..."). Interpretazione ancronistica questa, gli eventi lo dimostrarono, come tutti sappiamo, con l'avvento del punk e la definitiva scomparsa del movimento così come era inteso prima. Interessantissimo per approfondire queste tematiche è l'excursus storico effettuato dal nostro amico J.John di John's Classicrock, nell'articolo linkato e nei due successivi che lo completano, intitolati e dedicati proprio al Movimento del 1977.

MUSICISTI :

Armando Bertozzi: batteria, percussioni
Luisa Lodi: tamburino
Marco Maglioni: basso elettrico
Annibale Modoni: tastiere
Vanni Scopa: chitarra e voce


Bonus Tracks "Stratosfera Extended Edition"

 TRACKLIST :

1 - Hellzapoppin - My peace (1972)
2 - Hellzapoppin - Who would know (1972)
3 - Hellzapoppin - This world on the moon (1972)
4 - Vanni Scopa - S'è sballata una cassetta (1979)
5 - Vanni Scopa - E' forse presto (1979)

HELLZAPOPPIN

Orfeo Ferrini (voce)
Vanni Landi (chitarra)
Flavio Fiorini (sax, flauto, tastiere)
Franco Masotti (tastiere)
Paolo Silvestri (basso)
Enzo Vallicelli (batteria)

Per questo cd bonus ringrazio di cuore lo stupendo canale Youtube Senzatemponoi, da cui provengono tutti e 5 i brani che presentiamo. Le prime tre canzoni dimostrano inequivocabilmente quali siano state le origini musicali del nostro Vanni, ovvero il nostro amato rock progressivo italiano. Sono tutti e 3 molto belli, il primo ricorda davvero molto lo stile dei primi Trip, il secondo è un buon hard blues ed il terzo è più meditativo, con armonica a bocca su un tappeto di chitarre classiche, con un bel mini assolo in chiave jazz. Davvero un ascolto piacevole, che prosegue nei due pezzi successivi con uguale sollazzo. I due brani sono gli unici rintracciabili on line, sempre su Senzatemponoi, del secondo lavoro discografico di Vanni Scopa, uscito solo su cassetta e davvero di difficile reperibilità, visto che è inserito nella wishlist da almeno un paio di anni. Come l'album soggetto di questo post, il sound di Vanni è davvero godibile, sia alle prese con un brano ritmato e rock ("S'è sballata una cassetta"), sia nel soft prog della dolcissima "E' forse presto" (bellissimo qui il flauto).


Imprescindibile, e davvero imperdibile, è l'approfondimento dell'amico Augusto Croce su Italianprog (al link l'articolo completo), dedicato principalmente agli Helzapoppin, ma che lateralmente parla anche della carriera solistica di Vanni scopa: "Con un solo bel singolo cantato in inglese in uno stile simile ai primi Trip, questo gruppo di Forlì avrebbe meritato un maggiore interesse. È curioso che il singolo sia uscito due volte tra maggio e luglio 1972 con la stessa copertina e numero di catalogo ma diverso brano sulla facciata A, il proprietario della casa discografica non era soddisfatto del primo brano e lo volle cambiare. Gli Hellza Poppin (ma il nome era scritto Hellzapoppin sui loro poster oppure Helza Poppin) si formarono alla fine del 1971, ad opera di Vanni "Scopa" Landi, Paolo "Silver" Silvestri ed Enzo Vallicelli (proveniente da Silver e i Baci), reclutando il fiatista Flavio Fiorini e il tastierista quindicenne Franco Masotti. Per le registrazioni del 45 giri (e di un intero LP mai uscito), venne inserito temporaneamente il cantante Orfeo Ferrini, cantante dei Lorenz, che successivamente sarebbe entrato stabilmente nel gruppo. (...) Nel 1973 Landi lasciò il gruppo, sostituito da Beppe Pippi (Baci, Forum Livii), formando un gruppo chiamato Gruppo Vanni Scopa o Van Scopa Group che ha suonato nel 1976 in vari concerti in Romagna, e pubblicando nello stesso anno il singolo Vivendo, lottando, suonando/Semplicità (Record Executive NP45-17-7002RE) e nel 1977 (con il nome di Vanni Scopa) l'LP Movimento (Bazar 0771), in stile cantautorale con arrangiamenti rockeggianti, e contenente, oltre a brani originali, quattro canzoni di Bob Dylan tradotte in italiano. Anche Vallicelli, dopo aver suonato per un breve periodo con gli Osage Tribe, lasciò gli Hellza Poppin per entrare negli Uno. (...)".

E infine, La Bolla Magica...

Questa che chiude il post non è altro che una suggestione: cercando notizie su Vanni Scopa, mi sono imbattuto sul sito "Musicalbox" in questa altra formazione, dal nome veramente suggestivo ed evocativo, in cui militò Vanni Landi in arte Scopa, il protagonista di questa "Stratosfera Extended Edition". Visto il manifesto qui sopra, il periodo storico in cui operarono e la descrizione del genere musicale proposto, sarebbe davvero interessante recuperare ed ascoltare qualcosa di questo gruppo. Questa formazione suonò in lungo e in largo, soprattutto per la Romagna, per oltre due anni: chissà mai che qualcuno non abbia avuto l'opportunità di registrarli. Naturalmente è benvenuta anche qualsiasi informazione aggiuntiva anche circa la formazione: io ho riportato quella scarna che appare sul sito sopra citato, sul quale si legge, a proposito de "La Bolla Magica":

"1973/1975 - Bolla Magica,  gruppo composto da musicisti di Ravenna, Forlì e Cervia provenienti da varie formazioni abbastanza conosciute (Helza Poppin, Pier Duval, Primo Programma). Il gruppo guidato da Vanni (Scopa) si è esibito per circa due anni nei locali della Provincia di Ravenna e limitrofe partecipando anche a molti festival musicali in Romagna e a Roma al IV° Festival delle Nuove Tendenze. Il genere di musica era tendenzialmente Rock e Progressivo; il gruppo aveva in repertorio anche brani di loro composizione. Dopo due anni il gruppo si è sciolto causa il cambiamento dei gusti musicali del pubblico e la scarsità di ingaggi."

LA BOLLA MAGICA:

Vanni (Scopa) = chitarra e voce
Armando (Kranio) = batteria
Lino (Linus) = tastiere
Daniele = Trombe
Paolo = basso

LINK Movimento
LINK Bonus tracks

Post by Captain, Anonymous Benefactor, Senzatemponoi

Demetrio Stratos - 1995 - Concerto all'Elfo (registrazione live del 1978)

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TRACKLIST:

eccola!


Un bell'omaggio al grande Demetrio Stratos con questo suo disco live, meno ostico di quello che ci si porrebbe aspettare. Pubblicato nel 1995 dalla Cramps e ristampato nel 2006, il disco racchiude il concerto performance al Teatro dell'Elfo di Milano risalente al settembre 1978 (pare che la sala fosse scenograficamente invasa dalla sabbia). Il concerto per sola voce ebbe luogo pochissimi giorni dopo l'uscita di "Cantare la voce". Quest'ultimo, in coppia con "Metrodora", rappresenta la quintessenza della sperimentazione nell'uso della voce da parte di Demetrio Stratos, i queste occasioni orfano degli Area. Le versioni qui proposte sono fedeli agli originali e ogni brano è introdotto da una ricca spiegazione da parte del cantante. Attenzione, l'album è comunque tutt'altro che facile: la traccia più "pesante" da ascoltare è sicuramente la prima, anche perché ha una durata di oltre 18 minuti. Sono anche presenti brani parzialmente inediti, quali O Tzitzeras O Mitzeras, breve e divertente scioglilingua greco (che era però già apparsa sull'antologia "Futura: Poesia Sonora", sempre della Cramps), Tema Popolare (vi accorgerete che si tratta della versione "a cappella" di Cometa Rossa degli Area) e la conclusiva Canto dei Pastori.


Mi piace riportare in chiusura quello che ha scritto Filippo Bordigon nella sua recensione del disco pubblicata sul sito "Sentireascoltare" nel 2014: 

"un album certamente difficile, senza concessioni, del quale disquisirebbero volentieri per ore glottologi, etnomusicologi, logopedisti ecc. lasciando uscire dal cavo orale una quantità d’aria tale da convincere, magari per sfinimento, anche il più scettico degli ascoltatori". 
Buon ascolto.



Post by George 


Commento finale (del tutto personale)
destinato ai frequentatori di questo blog

Come è facile intuire questo blog è esclusivamente frutto della passione che il sottoscritto, e prima ancora il nostro Captain (sporadicamente anche altri collaboratori), mette / mettiamo da anni per arricchirlo e farlo crescere. Il post non è cosa che nasce come un fungo, ma richiede molto tempo, spesso molte ore di lavoro che vengono generalmente sottratto al sonno o al tempo libero. Ma tutto ciò, visto che non ce l'ha prescritto il medico, a voi poco importa e noi lo facciamo volentieri. Dopo anni che navigo sul web e osservo i contenuti di altri blog (e i fitti commenti), devo dire che la Stratosfera si sta dimostrando tra i più longevi, i più ricchi di contenuti e, soprattutto, di materiale raro spesso introvabile altrove. Non  a caso qualche anno fa il nostro blog fu oggetto di una tesi di laurea. Siamo anche stati gratificati dai commenti giunti da musicisti (ricordo quelli dei New Trolls, di Tolo Marton e altri ancora) Qualcosa vorrà pur dire... Però manca una cosa che per noi è sostanziale.

Sapete, cari amici , qual è l'aspetto gratificante che ci fa capire di essere sulla buona strada e che ci spinge a continuare il percorso fin qui intrapreso (visto che non abbiamo alcun profitto)? Semplice: sono i vostri commenti, positivi o negativi che siano non importa. Noi abbiamo bisogno di sentirvi vicini, di avere il vostro sostegno, di leggere le vostre considerazioni (che non siano solo richieste di reupload o cose simili), di aiutarci a rendere - attraverso la vostra voce -  il blog uno strumento interattivo, uno strumento di dialogo e non solo da utilizzare per fare i download di dischi e concerti. Anni fa un nostro collaboratore (da tempo oramai ex-collaboratore per ragioni personali) disse e scrisse la stessa cosa e dopo poco abbandonò la collaborazione.

Post lunghi e laboriosi (vedasi Vanni Scopa, tanto per citare l'ultimo in ordine di tempo) privi del benché minimo commento - tranne il mio di doverose sostegno -  ti fanno sentire un po' avvilito. Noi non siamo una linea di produzione che sforna post con continuità e regolarità: noi vorremmo essere il motore di un gruppo di amici, di appassionati, di sostenitori. Almeno così dovrebbe essere, invece così non è. E qui concludo. Perdonate questo mio innocuo sfogo. 

Sto però accarezzando l'idea di prendermi una lunga pausa di riflessione e magari di dedicare il mio tempo libero (quel poco che rimane dopo il lavoro e le incombenze familiari) ad altre attività. Non so cosa dirà o farà il mio sodale amico Robi, alias Straospheric Captain. 

George 


Article 1

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GRAZIE AMICI!!

Siamo senza parole per la dimostrazione di affetto e di amicizia nei nostri confronti e nei confronti della Stratosfera. Tutto quello che avete scritto va al di là delle nostre più ottimistiche e rosee aspettative. In cuor nostro speravamo in un po’ di solidarietà, ma le vostre parole sono andate ben oltre le nostre piccole speranze. Ora sappiamo di avere molti amici e di appassionati che ci seguono con costanza e assiduità e questa è la prova che volevamo, che siamo un vero gruppo, un gruppo di amici che si ritrovano alla sera intorno ad un disco (questa metafora ci è piaciuta molto) per ascoltarlo, commentarlo, giudicarlo e, perché no, se del caso criticarlo. Le nostre recensioni risentono, ovviamente, dei gusti personali, della nostra cultura musicale e del nostro modo di interpretare il prodotto dei musicisti che vi proponiamo. E’ giusto condividere o meno i nostri pensieri ed è bello esprimere il proprio parere. Una community si fonda proprio sulla libertà e il diritto di giudizio.

Bene, non possiamo che dirvi grazie perché siamo certi che continuerete a seguirci con la passione con cui ci avete seguiti fino ad oggi, e anche per la benevolenza che avete dimostrato nei nostri confronti, magari a fronte di prodotti un po’ ostici e non di “facile presa”. Ma anche queste piccole opere dimenticate fanno parte del nostro vasto e ricco panorama musicale e non vogliamo tarscurarle. Un ultimo ringraziamento, alla pari degli altri, va all’amico Augusto Croce, pluricitato nei nostri post, che con il suo sito “Italian prog” è da sempre un vero e proprio faro per tutti noi appassionati del progressive italiano e dei suoi mille epigoni. Basta con le parole. Ritorniamo ai fatti. Noi siamo qui, come prima e + di prima.

George & Straospheric Captain

Purple Angels - 1991 - Purple Angels (vinyl)

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TRACKLIST:

Side A
01. Angel Of Disgrace - 3:54
02. Somebody Help Me Tonight - 4:36
03. Bad Girl - 3:07
04. Victim Of Your Touch - 5:45
05. Out Of My Life - 4:45

Side B
06. Don't Close The Doors Again - 3:42
07. Get Ready - 3:33
08. War - 4:44
09. Please Come Back - 5:30
10. Livin' Up - 4:03


LINE UP

Fabrizio Fratucelli - guitar
Enrico Rigolli - vocals
Riccardo Rosa - bass & bk vocals
Stefano Vacchetta - keyboards
Alberto Fratucelli - drums & bk vocals

with

Roberto Malerba, Samantha Boni, Luigi Biolcati - background vocals



Se non fosse indicata la formazione, sfiderei chiunque a riconoscere nei Purple Angels un gruppo italiano al 100%. Già, perché il quintetto proviene dal Piemonte e, come si può dedurre fin dalla prima traccia, suona un hard rock di ottima fattura, con non pochi tributi ai Deep Purple (a partire dal nome) degli anni '90 e a certe band americane a loro contemporanee. Dalle scarne informazioni raccolte sul web posso aggiungere qualche altra informazione sulla loro risicata discografia. I Purple Angels hanno debuttato come ospiti nella compilation "Four Kinds of Metal" del 1989, edita dall'etichetta Minotauro, con due brani. Il disco è piuttosto raro e molto ricercato dai collezionisti. L'anno successivo è la volta della realizzazione di un demo tape con quattro brani, intitolato "Advance LP".  Dopo questa prova andranno direttamente in sala di registrazione per l'esordio discografico, questo omonimo LP pubblicato dalla Axis Records. Indiscutibilmente è questo il momento più alto della loro breve carriera discografica, grazie alla potente base ritmica basso-batteria, alla voce ruvida e graffiante del cantante Enrico Rigolli e agli incredibili assoli del chitarrista Fabrizio Fratucelli che sembra essersi nutrito di pane, burro e... Ritchie Blackmore. 
Peccato per la copertina del disco, veramente bruttina.


L'album è stato ristampato in CD nel 1995 con l'aggiunta delle solite bonus tracks, tre per la precisione, tra le quali due cover dei Beatles, Come Together e While My Guitar Gently Weeps. A proposito di Beatles, l'ultima prova discografica a me nota (anche se non si tratta di vinile) è una cassetta risalente al 1993, un tributo ai Fab Four in chiave hard rock dal titolo "Beatles in Rock". Chissà se qualcuno di voi la possiede. Sarebbe un bel colpo poterla postare sulla Stratosfera. Anche se non hanno pubblicato più nulla, i Purple Angels, a volte con denominazioni diverse, pare siano ancora oggi on the road. Gli splendidi scatti fotografici che seguono, opera dell'amico Danilo, alias Mister X (e pubblicati sul suo blog Helaberarda), li ritraggono in un concerto degli anni '90, in particolare al Festival "Senza Filtro" di Ivrea (TO), il 19 settembre 1993. Chissà che performance e chissà se l'amico Danilo possiede per caso anche la registrazione del concerto. Intanto godetevi queste 10 tracce (ho suddiviso il disco in due distinti file, uno per ogni lato). Dimenticavo un piccolo dettaglio: il disco è stato prodotto nientemeno che da Beppe Crovella, compositore e tastierista degli Arti & Mestieri. 

Alzate il volume e...buon ascolto.






Post by George

Serie "Historic prog bands live in Italy" - Capitolo 5 - Yes - Italian Tour 1971 (superpost)

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I questa tornata sono protagonisti nientemeno che gli Yes, sicuramente tra o gruppi più amati dagli appassionati del progressive rock, longevi come non mai e ancora in grado di toccare le nostre corde emotive. Ebbene, gli Yes giunsero per la prima volta in Italia nel lontano 1971, in occasione del tour promozionale dello storico "The Yes Album" (3°album in ordine di tempo). Fecero tre soli concerti: il 9 maggio a Roma, il 10 maggio a Milano e ancora a Roma l'11 maggio (strano percorso...). Si esibirono nei teatri, per la precisione al Brancaccio di Roma e al Lirico di Milano. Tutti e tre i concerti sono qui documentati, per la gioia dei collezionisti e dei "completisti". Non sono degli inediti, però erano sparsi per il web. L'occasione è stata quella di raccogliere in questo superpost sia le registrazioni che le copertine e le immagini del tour. Ogni file contiene l'intero concerto (album wrap). Voilà! ! 


La scaletta proposta nelle tre serata è assolutamente identica e attinge a piene mani dal disco da poco pubblicato "The Yes Album" (19 febbraio 1971), un autentico capolavoro. L'apertura è affidata alla celebre "Also Sprach Zarathustra" di Richard Strauss, colonna sonora del film di Stanley Kubrick "2001 Odissea nello spazio" (da qui il titolo 2001 indicato sulla copertina del bootleg del 9 maggio). Voleva forse essere il preludio ad un concerto "spaziale"? Parrebbe proprio di sì, ascoltando la grandezza e la freschezza degli Yes  in questi concerti della loro prima (o seconda?) era. In formazione ancora Tony Kaye alle tastiere (Rick Wakeman, ancora negli Strawbs, entrerà nell'organico nel giro di qualche mese per registrare il capolavoro "Fragile"). Troviamo invece la new entry Steve Howe, subentrato a Peter Banks proprio per le registrazioni di "The Yes Album". L'attacco di chitarra in Yours Is No Disgraceè da brivido. 


Le uniche concessioni al passato sono Everydays (composta da Stephen Stills) tratta da "Time And A Word" e America, una rivisitazione in chiave prog del celebre brano di Simon & Garfunkel, pubblicato dagli Yes come singolo nel 1971. Peccato veramente che in questo tour promozionale non venga proposto il capolavoro dell'album, Starship Trooper, che diventerà invece un punto fermo in tutti i successivi concerti degli Yes. Procediamo dunque con la presentazione di queste tre storiche performance, in ordine cronologico. Come potete vedere ho anche recuperato le copertine dei bootleg. La qualità delle registrazioni è assolutamente variabile: piuttosto scarsina quella del 9 maggio, dignitose le altre due. Caspita, mi accorgo ora che sono solo trascorsi 45 anni. Cosa volete che sia. 

Concert # 1:
 Yes - Teatro Brancaccio, Roma, 9 maggio 1971


TRACKLIST:

01. Also Sprach Zarathustra (2001 Space Odissey) Opening
02. Yours Is No Disgrace
03. I've Seen All Good People
04. The Clap / Classical Gas
05. Perpetual Change (incl. drum solo)
06. Everydays (incl. keyboards solo)
07. America


LINE-UP

Jon Anderson - lead vocals, percussion
Chris Squire - bass guitar, vocals
Steve Howe - electric & acoustic guitar, vocals
Tony Kaye - piano, organ, Moog
Bill Bruford - drums, percussion


Concert # 2
Yes - Teatro Lirico, Milano, 10 maggio 1971



TRACKLIST:

01. Also Sprach Zarathustra (2001 Space Odissey) Opening (cut)
02. Yours Is No Disgrace
03. I've Seen All Good People
04. The Clap
05. Perpetual Change
06. Everydays
07. America



Come si usava all'epoca, si tenevano due spettacoli nello stesso giorno,il primo alle 16,00 e il secondo alle 21,30. Scusate, avete notato chi c'era in cartellone in quel fantastico 1971?

Concert # 3
Yes - Teatro Brancaccio, Roma, 11 maggio 1971



TRACKLIST: 

01. Also Sprach Zarathustra (2001 Space Odissey) Opening
02. Yours Is No Disgrace
03. I've Seen All Good People
04. The Clap / Classical Gas
05. Perpetual Change / drum solo
06. Everydays part 1
07, Everydays part 2
08. America




E' tutto amici. Gli Yes ritorneranno in Italia nel 1974 per una sola data (23 aprile), al Palazzo dello Sport di Roma, in occasione dello stupendo "Tales from Topographic Oceans" tour. Prossimamente sulla Stratosfera. Per il momento vi auguro come sempre buon ascolto e buona abbuffata.


Link Roma, 9 maggio 1971
Link Milano, 10 maggio 1971
Link Roma, 11 maggio 1971

Post by George 

New Trolls - 1985 - Tour (vinyl)

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TRACKLIST:

01. Faccia di cane (studio)
02. Quella carezza della sera
03. Dieci orologi
04. Una miniera
05. Manchi tu (studio)
06. Là nella casa dell'angelo
07. Vorrei comprare una strada
08. Ti ricordi Joe?
09. Aldebaran


FORMAZIONE

Vittorio De Scalzi - tastiere, voce
Nico Di Palo - chitarra, voce
Ricky Belloni - chitarra, voce
Gianni Belleno - batteria, voce
Beppe Quirici - basso


I capolavori sono ben altra cosa, così come i memorabili concerti live. Però trattasi sempre nei New Trolls, gruppo che non possiamo non rispettare. E poi l'album mancava negli archivi della Stratosfera. Questo disco, perché di vinile trattasi, dato che non è mai stato ristampato in CD, li coglie nel 1985, un periodo piuttosto grigio sotto il profilo creativo, dove il progressive degli anni '70 è solo un vago ricordo, sostituito da un pop rock di facile presa senza lode né infamia. Faccia di cane, pubblicato anche come singolo (lato B Manchi tu), venne presentata al Festival di Sanremo del 1985, vincendo anche il premio della critica. Sono un po' impietoso, ma nonostante il premio ricevuto e i testi scritti da Fabrizio De André con Roberto Ferri, Faccia di cane resta una tra le pagine più sbiadite dei New Trolls. Anche il resto del 33 giri è sciatto e non bastano le versioni live dei successi della prima ora (Una miniera, Vorrei comprare una strada, Ti ricordi Joe, ecc.) per risollevarne le sorti. "Tour"è uno tra gli album 'dimenticati' nella lunga discografia dei New Trolls, probabilmente un riempitivo che ha fatto da corollario al singolo in questione, peraltro ben promosso nella front cover. Magari qualcuno di voi, dopo l'ascolto, riuscirà a farmi cambiare idea. Forse. 



Post by George 

Exit - 1990 - Exit

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TRACKLIST :

01 Luna Blu
 02 Cartoline
03 Sogno
04 Prinsi Raimundo
05 Lungo Treno For Maggianico
06 - The rose

Questo bell'album, sconosciuto certamente ai più, me compreso finora, viene condiviso sulla stratosfera direttamente da Angelo Losa, membro fondatore e componente stabile degli Exit, che ringraziamo davvero di cuore. L'album, secondo me pienamente ascrivibile al sotto-genere denominato progressive folk, è davvero bello. Molto singolare, anche in ambito prog rock, è la formazione: si noti l'assenza di basso e tastiere a favore di 2 chitarre classiche, delle 2 voci e degli strumenti a fiato, flauto traverso ed armonica a bocca. Sconosciuto il nome del batterista, che pur si scorge nel video che trovate qui sotto. Splendide le voci femminili, sia singolarmente che in coro, e molto "funzionali" alla particolare proposta musicale (strano che nessuna delle due artiste abbia trovato uno sbocco artistico, per quanto a me noto). Ben 3 canzoni superano i 9 minuti: nella miglior tradizione del progressive, molto spazio viene lasciato alle parti musicali, che non risultano mai stucchevoli o noiose. Non mi dilungo oltre, anche perchè lo faccio più avanti, consiglio caldamente a tutti gli Exit e vi auguro buon ascolto, my friends, non prima di esservi sciroppati tutta sta pappina di post (Satanicus Capitanicus)

Su Wikipediaè possibile trovare qualche informazione sugli Exit: "L'attività della band ebbe inizio nel 1987, quando tre amici Marco Maggi, Angelo Losa e Natale Bonasio decisero di dar vita al gruppo ed a loro si unirono: Giusy Calò, Giuliana Biella. Nel febbraio 1990 registrarono e pubblicarono il loro omonimo album d'esordio. In seguito, nell'ottobre del 2000, incisero un secondo album in CD: Incroci acustici. Dopo un breve periodo di inattività, Marco e Angelo decisero di riprendere il percorso. A loro si unirono Osvaldo Corneo e Marco Villa; registrando nell'agosto del 2009 un nuovo album: Logout. La band degli Exit è citata nel libro di Paolo Barotto "Il Ritorno del Pop italiano", edito da Vinyl Magic."

Sulla pagina youtube di Ettore Riva, è possibile vedere un video della registrazione di quest'album nel 1990 presso lo Studio Battistini di Lecco. Ecco un suo ricordo degli Exit: "Gli Exit sono un gruppo musicale italiano di folk acustico. Il nome, che significa "uscita", indica desiderio di ritagliare dal quotidiano uno spazio creativo. Il Gruppo è nato nel 1987 a Lecco e ha all'attivo tre album. Questo video è stato registrato durante la registrazione del loro primo LP Exit (1990) LP, City (C1173), a cui ho preso parte come fonico insieme a Marco Battistini (Lecco). Un'esperienza rimasta nella mia mente come un bellissimo ricordo di anni davvero felici..."

EXIT - Formazione originale (1990)

Marco Maggi (chitarra)
Angelo Losa (chitarra)
Natale Bonasio (flauto traverso, armonica a bocca)
Giusy Calò (voce)
Giuliana Biella (voce)

EXIT - Formazione attuale

Marco Maggi (chitarra)
Angelo Losa (chitarra)
Osvaldo Corneo (voce)
Marco Villa (sassofono)
Elvis Ghisleni (basso elettrico)

Per ultimo, e vogliate scusarmi la digressione, o deviazione che dir si voglia: dato che sono un curioso di natura, ho voluto approfondire la storia dell'etichetta che produsse (molto bene a mio parere, almeno a livello musicale e di registrazione) questo ottimo album, ovvero la City record (da me ritenuta -beata ignoranza- una di quelle piccole sotto-etichette durate pochi anni e di poca-nessuna rilevanza). Ho così scoperto quanto mi sbagliavo: La City Recordè stata fondata nel 1962 (!?!) ed è tutt'oggi in attività (almeno secondo la pagina Wikipedia a cui vi consiglio di andare, anche solo per vedere la lunghissima lista di dischi sfornati, soprattutto 45 giri. Tra le produzioni più inerenti a questo blog, citiamo The Juniors e la Serena Rock Band (apparsi anche sulla stratosfera), ma anche i Bisonti, lo sfortunato attore Francesco Nuti, con l'album "Un giorno come tanti" del 1979 e, fra molti altri, Le Nuove Luci, con il 45 giri del 1970 "Canto di maggio/Juanita", che segna anche l'esordio musicale della lunghissima carriera del celeberrimo Zucchero "Sugar" Fornaciari, ai tempi cantante di quella band (quest'ultima chicca per la serie "forse non tutti sanno che..."). Au revoir par votre Captain.
 

Post by Captain & Angelo Losa

Serie "Historic prog bands live in Italy" - Capitolo 6 - Pink Floyd - Stadio Comunale Torino, 6 Luglio 1988

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 Tracklist:

Parte 1
01. Shine On You Crazy Diamond
02. Signs Of Life
03. Learning To Fly
04. Yet Another Movie-Round Around
05. A New Machine Pt. 1-Terminal Frost-A New Machine Pt. 2
06. Sorrow
07. The Dogs Of War
08. On The Turning Away

Parte 2
01. One Of These Days
02. Time
03. On The Run
04. The Great Gig In The Sky
05. Wish You Were Here
06. Welcome To The Machine
07. Us And Theme
08. Money
09. Another Brick In The Wall Pt II

Encore
10. Comfortably Numb
11. One Slip
11. Run Like Hell

Niente di meglio per iniziare la settimana che un bel bootleg di prog psyc rock classico, che più classico non si può, ed un altro capitolo della nostra storia dei concerti prog sul suolo italico è così scritto... Questo 6° capitolo è farina del sacco del nostro amico Ilario, del quale abbiamo già presentato diversi contributi sul blog (al link gli altri omaggi di Ilario). Prima di lasciare la parola al diretto interessato, una piccola puntualizzazione: anche in questo caso, siamo di fronte ad una registrazione assolutamente inedita sul web, uscita direttamente dal cassetto del nostro amico e da lui direttamente effettuata. E come lo stesso Ilario vi racconterà più avanti, sebbene esista un bootleg di questo concerto, esso contiene solo una parte della serata, diversi brani sono omessi. Qui invece siamo di fronte al concerto nella sua completezza, come direbbe il mio amico George "For the first time on the web". Buon ascolto dal capitano e vai Ilario...

"(...) Vado ad illustrarvi il concerto dei Pink Floyd a Torino nel 1988. Ricordo che erano diversi giorni che pioveva che Dio la mandava, quindi temevo che il concerto sarebbe saltato, invece no! Quel mercoledi 6 Luglio -miracolo- il tempo cambiò, quindi partii alla volta di Torino con alcuni miei amici (con diverse ore di anticipo, ma cosi è sempre stata la prassi). Devo dire che il concerto iniziò quasi all'orario previsto, cosa che mi sorprese piacevolmente, visto che in quel periodo era diverso tempo che non partecipavo a concerti. Ricordo che, ad esempio, nel 1980, sempre a Torino, assistetti alla Carovana del Mediterraneo, quella con Branduardi, Stephen Stills e Richie Havens: l'attesa ed il ritardo furono veramente estenuanti (tra l'altro avevo registrato anche quell'evento, il nastro purtroppo è andato perso). 

Tornando al concerto, devo dire che mi aspettavo qualcosa di grande, ma non così grande. Era ormai scesa la notte quando Richard Wright iniziò ''Shine On You Crazy Diamond'' e, dopo un lungo assolo di tastiere, ecco che apparve David Gilmour con la chitarra (ce l'ho ancora negli occhi e nelle orecchie), tutte le luci solo sui due musicisti, dopodichè arrivò Nick Mason con la batteria: fu un esplosione di luci e di colori, con tutta la band che era entrata in azione. A onor del vero, devo dire che, da dove ero io, ossia dalle gradinate, i Pink Floyd li ho visti solo con un binocolo che ci eravamo portati e che usavamo un po' a turno, pero' la musica ti entrava nel corpo. I Pink Floyd erano ormai orfani da tempo di Roger Waters e la vena creativa era quello che era; il concerto era composto nella prima parte dai brani dell'album "A Momentary Lapse of Reason" che a mio parere non aveva niente da spartire con i capolavori precedenti.

La seconda parte, invece, era dedicata ai vecchi cavalli di battaglia e quindi fu molto piu' interessante. Il concerto fu molto bello, pieno di trovate di giochi di luci. Ricordo che ad un certo punto sul palco scese dalle gradinate (per mezzo di una specie di teleferica) ora un maiale (fantoccio), ora un letto, il tutto inerente ai brani eseguiti e completato da un grande schermo sul palco in alto che proiettava filmati. Quando uscii dallo stadio mi resi conto che avevo vissuto una ''notte magica'' (erano di là da venire le notti magiche di Bennato e Nannini). Tornato a casa con i miei nastri registrati li riposi in un cassetto. In seguito trovai il bootleg di questo concerto e lo comprai, i nastri finirono nel dimenticatoio, salvo accorgermi solo tempo dopo che il bootleg non conteneva tutto il concerto ma solo una parte. Comunque i nastri rimasero nel cassetto fino al 2013 finchè un giorno scoprii la Stratosfera e quindi pensai "caspita anch'io ho dei concerti registrati" e, una volta digitalizzati ho scoperto che il risultato non era affatto male. Alcuni li ho già mandati al blog e questo ve lo mando ora. Detto questo vi saluto, scusate se ho scritto un romanzo. A presto (spero). Ciao. ILARIO

PINK FLOYD (1988):

David Gilmour: chitarre ,voce
Nick Mason: batteria, percussioni
Richard Wright: tastiere, voce

Altri musicisti:

Jon Carin: tastiere, voce
Rachel Fury: Cori
Durga Mc Broom: cori
Margaret Taylor: cori
Scott Page: sax e chitarra
Guy Pratt: basso, voce
Tim Renwick: chitarra
Gary Wallis: percussioni

LINK Disc 1
LINK Disc 2

Post para Ilario Y Capitan

Leo Nero - 1980 - Monitor (vinyl)

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TRACKLIST:

Side A - Leo Nero with Opitcal Band
01. Strada
02. Segmento
03. Piangi con me
04. Optical Surf Beat
05. Anaconda

Side B - Leo Nero Solo
06. Volpe robot
07. Il nuovo mondo
08. No no no no
09. Tell Me Why
10. Abat-Jour
11. Ne ieri né domani


Che Gianni Leone sia un musicista eclettico e uno sperimentatore è cosa nota.
Conclusa la prima esperienza con il Balletto di Bronzo (dopo le registrazioni di "Ys"), nel 1974 Gianni Leone lascia la band e da lì a poco assume il nome Leo Nero (a volte scritto Leonero) per intraprendere la carriera solista a Londra e a New York. Influenzato dalla scena musicale punk e new wave incide nel 1977 il primo album solista, "Vero", un lavoro splendido e ancora oggi di grande attualità, in parte intriso di echi prog. La vera novità giunge però tre anni dopo, con "Monitor", un disco assolutamente inusuale, che ha visto estimatori e denigratori spendere fiumi di giudizi. Io appartengo alla prima categoria e difendo l'originalità e la creatività di Leo Nero in questa sue seconda prova solista. "Monitor", registrato a Los Angeles, si divide in due parti ben distinte. Nella prima facciata Gianni Leone alias Leo Nero è accompagnato dalla Optical Band. Dalle informazioni in mio possesso si tratta di un gruppo formato da membri dei Plugz (band di Tito Larriva) quali Chalo Quintana, Steve Hufsteter, Scott Lipsker e Steve Sykes. Tutti i brani, specie i due strumentali che chiudono la facciata, sono all'insegna della sperimentazione elettronica. Si distingue una cover di Piangi con me, portata al successo dai Rokes, che ci rimanda direttamente a certe sonorità di Alberto Camerini o di Ivan Cattaneo.


Il brano di apertura, Strada, venne anche pubblicato come singolo. Per la cronaca in alcuni siti ho visto indicata una track 6 in coda alla prima facciata, dal titolo Leonero messa beat. Nei file in mio possesso, rippati direttamente dal vinile da un amico, questa traccia non è presente. Non conosco bene le ragioni. Sono certo che qualche amico saprà sciogliere i miei dubbi. La side B vede invece Leo Nero da solo, accompagnato dalle percussioni elettroniche e dalle sue tastiere. Questa, a mio avviso, è la parte più avant-garde. Condivido il giudizio di coloro che lo hanno accostato ai Devo (Volpe robot), agli XTC e ai primi Ultravox. Chissà voi cosa ne pensate. Intanto... buon ascolto.



Post by George


Serie "Historic prog bands live in Italy" - Capitolo 7 - Keith Emerson (R.I.P. 1944-2016) live in Mantova, 3 dicembre 2005 + 2 bonus CD

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Vogliamo dedicare questo post al grande e indimenticabile Keith Emerson, da poco scomparso con grande tristezza e rammarico da parte di tutti coloro che, come noi, lo hanno amato e apprezzato nel corso di quasi cinque decenni. Sulla sua dipartita si sono spesi fiumi di parole. Noi preferiamo, come d'abitudine, ricordare i musicisti per la loro musica e per le emozioni che ci trasmettono. Questa nuova rubrica ci permette dunque di ricordarlo attraverso una serie di esibizioni live, dal 2005 al 1968. Il post include, oltre al concerto indicato nel titolo, due mini bonus  CD, uno di questi inedito sul web.

Keith Emerson Band - Live at Palabam, Mantova 
3 dicembre 2005


TRACKLIST CD 1:

01. Karn Evil 9 - 1st Impression pt. 2
02. Piano Concerto n. 1 - 3rd Movm Toccata con Fuoco
03. Living Sin 
04. Bitches Cristal
05. Hoedown
06. Country Pie
07. Static
08. Karelia Suite
09. Piano Improvisation and A Cajun Alley 
10. Creole Dance

TRACKLIST CD 2:

01. Touch and Go
02. Lucky Man
03. America (2nd amendment)
04. Tarkus
05. Black Dog (Led Zeppelin cover)
06. Fanfare for the Common Man


LINE UP

Keith Emerson: keyboards
Dave Kilminster: guitar, vocals
Phil Williams: bass
Pete Riley: drums


Spettacolare concerto tenuto dal quartetto di Keith Emerson nel 2005, in occasione del breve tour italiano che toccò le seguenti città:

29/11 Trento, Auditorium S. Chiara
01/12 Roma, Auditorium Conciliazione
03/12 Mantova, Palabam
04/12 Trezza sull'Adda (MI), Live Club
05/12 Torino, Kubo Club

Il grande tastierista ripercorre praticamente tutta la sua carriera musicale, dai Nice agli E.L.P.  Pochi i brani attinti dal suo repertorio solista (A Cajun Alley, Creole Dance). Vi è anche un brano inedito, Static. Spicca la cover di Black Dog dei Led Zep. Ottima la band che lo accompagna, degna del grande maestro che ne è il leader.


Link CD1
Link CD2


Bonus mini CD # 1
First time on the web

Keith Emerson 3 - live D.O.C. (RAI TV) 1988
TRACKLIST:

01. Fanfare for the Common Man
02. Piano Variations
03. America (2nd amendment)
04. Honky Tonk Train Blues

LINE UP

Keith Emerson - keyboards
Carl Palmer - drums
Robert Berry - bass


Breve concerto della durata di 25 minuti, assolutamente inedito sul web , registrato da me un po' di lune fa quando venne trasmesso dalla RAI all'interno della trasmissione televisiva "DOC Special", dove il gruppo venne ospitato per questa performance. DOC, per la cronaca, era quella trasmissione cult creata da Renzo Arbore. Correva l'anno 1988 e la copia meno riuscita degli Emerson, Lake & Palmer (con Robert Berry al posto di Greg Lake), meglio conosciuta come "3" o "Emerson, Berry & Palmer",  fece un tour mondiale per promuovere l'album "To The Power Of Three", che restò l'unico prodotto discografico del trio. Nel corso del tour ripresero anche numerosi brani del repertorio E.L.&P. Questo mini concerto, che include anche una lunga e articolata versione di America, è un'occasione ghiotta per riascoltarli.
Bonus mini CD # 2
The Nice - Live in Rome, Pop Music Festival, 6 maggio 1968


TRACKLIST:

01. Rondò
02. Azrael (Angel of Death)


LINE UP

Keith Emerson - keyboards
Lee Jackson - bass, vocals
Brian Davison - drums


Concludiamo questo post tributo a Keith Enerson con una breve performance, quello che sono riuscito a recuperare sul web, dei Nice, ospiti del leggendario Pop Festival che si tenne a Roma nel 1968. Due soli brani che ci trasmettono tutta la potenza musicale del primo gruppo fondato da Emerson. A proposito del Pop Festival di Roma, sul tubo ho trovato alcuni spezzoni (Pink Floyd, Brian Auger, questo dei Nice e altri ancora), ma non i concerti completi. Credo che esista qualche DVD bootleg in circolazione, ma non ne sono certo. Chissà se con il vostro aiuto riusciamo ad assemblare qualcosa di più. Ultima annotazione: in questo post non vi è nulla che riguardi Emerson, Lake & Palmer, per il semplice motivo che saranno i protagonisti di un prossimo capitolo di "Historic prog bands live in Italy". E con questo è tutto. Buon ascolto.



A noi piace ricordarlo così, come appare in questo
 scatto fotografico.
Goodbye Keith


Post by George 

Bernardo Lanzetti - 2010 - Dylanz & Blueslanz

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TRACKLIST :

01 Mr. Tambourine Man
02 Like a Rolling Stone
03 Just like a woman
04 Blowin' in the wind
05 Tutti i mali del mondo
06 My back pages
07 A simple twist of fate
08 All along the watchtower
09 Knockin' on heaven's door
10 Hurricane
11 Not dark yet

 Sebbene abitualmente, per nostro stesso "statuto", non pubblichiamo lavori ufficiali così recenti, in questo caso facciamo un'eccezione, vista la reale impossibilità di reperire, sia on line che nei normali negozi questi 2 album. Il nostro carissimo amico Frank-One, per trovarli, ha dovuto rivolgersi ad un venditore norvegese e sborsare una cifra di tutto rispetto (sia lode e gloria a lui, che ora li dona a noi e voi...). Naturalmente, come sempre del resto, restiamo a disposizione per eventuali e motivate obiezioni alla pubblicazione di questi 2 album. Lascio la parola a Franco ed auguro a tutti buon ascolto.

"Miei cari amici, ieri sera in trasmissione ho portato questi lavori di Bernardo Lanzetti datati 2010, così mi è venuto in mente che George aveva promesso al blog una seconda parte dedicata al Peter Gabriel italiano. Ho così pensato che questi due lavori che, credetemi, ho faticato davvero tanto a trovare (e ciò è incredibile, in quanto lavori recenti e già con la collaborazione di Cristiano Roversi, come negli ultimi, invece di semplicissima reperibilità). Due lavori talmente rari che, pensate, ho dovuto rivolgermi ad un venditore... norvegese!! Io ve li regalo volentieri, in particolare il Dylanz, molto attuale, alla luce dell'ultimo Nobel per la letteratura, che contiene delle cover veramente minimaliste. Altri lavori arriveranno da parte mia, spero a breve, dato che finalmente dovrei avere chiuso definitivamente con alcuni affari in sospeso. Un abbraccio, Francone"


E passiamo, in modo davvero non traumatico, ad un po' di sano blues...

TRACKLIST :

01 Miserable
02 2 Much 4 Just 1 Man
03 Good to Love You
04 Oh Mother
05 Miserabile

Molto interessante è un articolo, a firma Claudio Costantino, dedicato proprio a questi due lavori, da cui ho "rubato" alcuni stralci. Potete leggerlo, nella sua interezza, a questo link. Ringraziamo l'autore e ci complimetiamo con lui per l'ottimo articolo.

"Dylan ed il Blues alla maniera di Bernardo Lanzetti… ovvero “lanzettizzati”, passati attraverso la sua lente, la sua rilettura, la sua inconfondibile voce. Escono infatti due dischi che dimostrano il suo amore per la musica anglosassone: “Dylanz” e “Blueslanz” (etichetta “The Voice Impossible”) . Dylan e Blues gli calzano a pennello come la sue - anch’esse inconfondibili - giacche…

Il cantante ha pubblicato un tributo a Bob Dylan attraverso i suoi brani più celebri, un rilettura fatta con cura per evidenziare con la voce unica di Lanzetti le peculiarità musicali e dei testi del grande autore americano. L’altro è una mini raccolta di Blues originali che dimostrano la capacità di scrittura di Lanzetti in un genere che solo apparentemente può apparire lontano dalla sua formazione artistica.

Blueslanz ha il singolo “Miserabile” in doppia versione italiano e inglese. “Ho pensato a questo disco - spiega l’artista - , perché siamo messi a dura prova dai veloci cambiamenti del mondo e della società. In qualche modo, per esorcizzare le paure per il futuro, il blues può trasformare lo sconforto in nobile energia. Dylanz - spiega - è invece un modo di celebrare il più grande cantautore vivente, prima che il suo stesso mito ne alteri la grandezza e profondità artistica. Ho deciso di interpretare dieci capolavori del cantautore elettrico più un originale tributo in italiano”.


LINK Dylanz
LINK Blueslanz

Post by Frank-One & Captain

Serie "Catto Prog" n. 9 - La Sorgente - 1981 - Trasparente

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TRACKLIST :

01) Prologo
02) Tutto si fermerà
03) Tutta la mia vita
04) Liberaci dalla notte
05) Trasparente
06) La vecchia terra
07) Quella sera d'inverno
08) Jesus oh jesus
09) Salmo 131
10) Salmo 150
11) Salmo 142 (bonus)

Questa volta ci troviamo di fronte ad un disco davvero introvabile, sicuramente uno tra i più rari di quelli appartenenti al filone detto catto-Prog o Chrystian Prog. Come molti altri lavori affini, fu distribuito solo attraverso i soliti canali, ovvero librerie specializzate in tematiche spirituali e religiose. Ad un primo ascolto, con l'ascoltatore ancora ignaro di ciò che verrà, può trarre in inganno l'open track "Prologo", un'introduzione in stile folk medievaleggiante in chiave simil-prog, peraltro davvero gradevole. Purtroppo la buona suggestione non viene confermata proseguendo nell'ascolto dell'album. Si denota un grande uso dei cori, produzione latitante, suoni e voci spesso impastati ed uso di testi troppo catto-centrici (ma si dovrebbe sapere già prima dell'ascolto), di cui 3 tratti direttamente da salmi della bibbia (quella vera, non quella di noi amanti del prog italico Italianprog). Probabilmente sarò io che proprio fatico a legare con questo particolare sotto-genere, ma difficilmente riesco ad apprezzare album, che musicalmente mi sembrano sempre derivativi e fuori tempo.

Risulta impossibile trovare qualsivoglia info sul web, tranne sul blog GenesisMarillion dal quale dovrebbe provenire anche il file musicale (ringraziamo l'amico Yes), anche se lì il download non è più disponibile da tempo (a maggior ragione può risultare utile questo post):

"Nella seconda metà degli anni ’70, a seguito della diffusione delle messe beat, sono nati svariati gruppi pop rock, qualcuno,anche, in stile vagamente progressivo. Le case discografiche di ispirazione religiosa, ne curavano la produzione, i dischi venivano stampati in un numero limitato di copie, e generalmente erano venduti attraverso le librerie specializzate in pubblicazioni religiose. I dischi in questione, quindi, sono da considerarsi rarissimi e ovviamente introvabili. Questo del gruppo “La Sorgente”, è un esempio di soft prog, molto bello, con sonorità simili ai “Celeste” e alla “Locanda Delle Fate”. I testi naturalmente sono tratti dal vangelo, gli strumenti; organo, pianoforte, flauti, violino, chitarra classica e 12 corde, basso, batteria e percussioni ricamano atmosfere delicate e sognanti."

Questo signore, Pino "Sorgentist" Carella, dovrebbe essere il cantante de La Sorgente, almeno secondo i frutti della piccola indagine da me svolta (e a giudicare dal soprannome). Se ci fosse un equivoco, correggerò senza indugio...

Aggiungo, prima di lasciarvi all'ascolto, che comunque suprogarchives potrete leggere un'esauriente scheda (in inglese) dedicata a "La Sorgente - Trasparente"

Line-up:

Pino Carella - Voce
Stefano Martinelli - Flauto
Bruno Raia - Chitarra
Walter Destri - Basso
Daniele Giuliani - Violino, Viola
Franco Rossetti - Batteria, Percussioni

LINK

Post by Captain & GM 

Serie "Historic prog bands live in Italy" - Capitolo 8 - Out of Focus - Palermo 1972

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TRACKLIST:

01. Whispering
02. Café Stiletto
03. I want to see your face no more
04. Where is your home town
05. Fly bird fly - Television program
06. I'm kissing right


LINE UP

Remigius Drechsler - guitar
Hennes Hering - keyboards
Moran Neumuller - flute, sax, vocals
Stephan Wiesheu - bass
Klaus Spöri - drums



Questa volta ci troviamo tra le mani un disco ufficiale e non un bootleg, che raccoglie una misconosciuta esibizione live di un altrettanto misconosciuto gruppo, gli Out of Focus. Ma sapete com'è, a noi i prodotti di nicchia e di scarsa diffusione, come nel caso in oggetto, piacciono molto. Innanzitutto non confondiamo gli Out of Focus con i Focus (quelli di Jan Akkerman e Thijs Van leer), anche se il nome è quasi simile al titolo del primo album della band olandese ("In and out of Focus"). Gli Out of Focus erano un gruppo tedesco (contemporaneo ai Focus, questo sì), nato agli inizi degli anni '70 a Monaco di Baviera sulla scia dell'allora nascente krautrock, con il quale vennero assimilati. Il quintetto tedesco proponeva un classico intreccio tra hard rock e progressive, con l'ausilio di sax e flauto, che lasciava spazio a lunghe e complesse improvvisazioni strumentali. Se proprio vogliamo fare un qualche accostamento a gruppi loro conterranei, direi che il suono degli OOF ha qualche analogie con Amon Duul e Embryo, Non mi spingerei oltre, anche per salvaguardare la loro originalità. Pubblicarono tre album per l'etichetta tedesca Kuckuck, dal 1970 al 1972: "Wake Up" (1970), l'eponimo "Out of Focus" (1971) e lo sperimentale doppio LP "Four Letter Monday Afternoon", quasi un tributo al leggendario "Third" dei Soft Machine. La band continuò a suonare fino al 1979, subendo molti cambiamenti nell'organico, fino allo scioglimento dovuto al passaggio del chitarrista Remigius Dreschler negli Embryo. Nel 1999 e 2002 l'etichette Tripkick pubblicò altri due dischi, "Not Too Late" e "Rat Roads" contenenti registrazioni degli anni '70.


In questa proliferazione di dischi postumi si inserisce anche il nostro "Palermo 1972", capitolo a sé nella breve discografia del gruppo, registrato al Teatro Biondo di Palermo, per l'appunto, il 26 maggio 1972, in occasione del breve tour italiano che toccò le città di Roma, Napoli, Palermo, Genova, Milano e Trieste. La registrazione venne effettuata dal tecnico mixer con un Revox A77 professionale e restò chiusa nel cassetto fino al 2007, anno in cui il concerto venne finalmente pubblicato dall'etichetta Garden of Delights. Il tour ebbe luogo a cavallo tra l'uscita del secondo e del terzo album. La particolarità di questo concerto è che i brani sono quasi tutti inediti, tranne Whispering e Fly bird fly / Televisionprogram, tratti dal 2° album. Ci troviamo di fronte a lunghe improvvisazioni, assoli, con un buon mix di rock, prog e jazz. La registrazione è semplicemente perfetta.
Buon ascolto.


Link


Post by George 

Gianni Nocenzi - 1988 - Empusa (vinyl) + live bonus CD 2016

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TRACKLIST:

Side One
01. L'occhio, la luna e il lupo, nell'imbuto cosmico
02. Dance of a bottle (Sampled studio for Buzz, Strings and Timpani)

Side Two
01. Voodoo Bolero
02. Como dos trenes que se cruzan en la noche


PERFORMERS

Gianni Nocenzi - all instruments
Maurizio Giammarco - tenor and soprano sax on "Voodoo Bolero"


Tre album solisti in quasi 30 anni. Non si può certo dire che Gianni Nocenzi sia un musicista che inflazioni il mercato discografico. "Empusa"è il primo lavoro di Gianni Nocenzi post Banco del Mutuo Soccorso datato 1988. Stanco e in disaccordo con la linea musicale intrapresa dal gruppo madre negli anni '80, il tastierista (che uscì dal gruppo nel 1985) aveva da tempo manifestato il bisogno di esplorare nuove e diverse sonorità musicali. Ne esce un disco inatteso, distante anni luce del pop rock del Banco in quel decennio, un disco sperimentale, esplorativo. minimalista, sicuramente difficile da ascoltare e da assimilare, ma non per questo privo di fascino. L'enfant prodige del Banco suona tutti gli strumenti, eccezion fatta per i sax soprano e tenore affidati alla grandezza di un musicista come Maurizio Giammarco, seppur in una sola traccia. Brani lunghi e complessi, della durata di oltre 15 minuti, quattro titoli in tutto da ascoltare e assimilare con calma e devozione. Semplicemente geniale. Il disco è stato rippato direttamente dal vinile e suddiviso in due facciate. Per la cronaca, il secondo album solista di Gianni Nocenzi, "Soft Songs" del 1993 (un po' più malleabile rispetto a quello di esordio), venne postato dal sottoscritto nel 2014 qui. Il link è inattivo, ma se vi interessa potrei sempre fare un reupload. Decidete voi.




Bonus CD - Gianni Nocenzi live RAI Radio 1, "Stereonotte" 
Roma, 30 ottobre 2016


TRACKLIST:

01. Farfalle 
02. Interview #1
03. Terra nova 
04. Interview #2
05. Ritorni 
06. Interview #3

Extra bonus tracks:

01. Traccia II - live Isernia 2016
02. Inedito - live Catania 2010


Dopo "soli" 23 anni, Gianni Nocenzi è ritornato in sala di registrazione per realizzare un nuovo album, dal titolo "Miniature", un lavoro strumentale dove l'unico protagonista è il pianoforte, magistralmente suonato dal compositore-musicista. Il disco, così come si legge nelle note di copertina, è dedicato a Francesco Di Giacomo, Rodolfo Maltese e al "ritorno" del fratello Vittorio. Nuovi temi per pianoforte, pensati come un "disco antico moderno". Ascoltate Farfalle e il vecchio Banco si materializzerà di fronte a voi come per incanto. Per promuovere il disco, Gianni Nocenzi ha accettato l'ospitata a "Stereonotte", programma cult per nottambuli in onda su RAI Radio 1, condotto da Mauro Zanda. Ho postato l'intero programma, andato in onda il 30 ottobre scorso, contenente tre brani tratti dal disco, suonati rigorosamente dal vivo, e le interviste integrali. Ho aggiunto, per il piacere dei feticisti come me, due bonus tracks, ovvero una versione per solo piano di Traccia II, suonata in occasione della presentazione di "Miniature", avvenuta a Isernia qualche mese fa e una traccia inedita, una composizione originale registrata sempre dal vivo a Catania il 29 ottobre 2010, nella serata di presentazione del libro "Le favole di beata innocenza" di Luigi Mantovani. Il presentatore (lo sentiamo prima dell'inizio del brano) sapete chi è? Nientemeno che Franco Battiato.
Buon ascolto. 


Link RAI "Stereonotte" 2016
Link Extra bonus tracks

Post by George 

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